lunedì 3 maggio 2021

PENSIERO LIBERO-LIBERTA' D'ESPRESSIONE-CHI PAGA

 

https://www.facebook.com/100652334681130/videos/953584022065885

 

Inoltro una videoconversazione sullo stato oggi del “Libero Pensiero”, come titolava la trasmissione il Becciolini Network, sulla cui piattaforma l’incontro si è svolto.

Credo che si intendesse parlare, come è avvenuto poi, più che del concetto, non del tutto definibile e valutabile, di pensiero libero (che può essere fasto o nefasto, onesto o disonesto, in buona o malafede, quando si dispiega clandestino o in libertà), si voleva esaminare a che punto fossimo, nell’informazione generalista come in rete, con la libertà d’espressione, implicitamente la libertà di stampa.

 

Quest’ultima è totale e blindata, purchè alle dipendenze, se non di proprietà, dei signori che se la sono mangiata tutt’intera, quando già stava per arrivare la sua data di scadenza. Quanto alla libertà d’espressione nei media, tutti dicono che c’è, ma nessuno sa dov’è. Dal giornalismo siamo passati alla propaganda e per sapere e dire che succede devi andare in rete, finchè i suoi padroni non ti fulminano sui suoi fili, dato che anch’essa sta nelle mani di chi straparla di comunicazione libera.

 

Ci si è occupati di come i media generalisti, ma anche testate in rete, riescano a finanziarsi,  i contributi, le sottoscrizioni, le donazioni e loro eventuali poteri di condizionamento, problema cruciale. A partire, ad esempio, dalla pubblicità che tutto tiene in piedi e condiziona nella stampa di regime; o da un quotidiano come “Lotta Continua”, di cui sono stato direttore responsabile e inviato degli Esteri. Giornale che viveva esclusivamente del volontariato di tutto il suo personale, dell’alto numero di vendite, e di regali da parte di molti membri della cultura e dell’arte schierati, accanto a operai e studenti, dalla parte della famigerata “contestazione”. Fenomeno storico di lotta di classe  oggi ridotto in “anni di piombo” (anche da alcuni suoi fedifraghi protagonisti). E che sopravviveva, grazie al Soccorso Rosso, anche al diluvio di cause legali che i suoi repressori gli scatenavano contro. (personalmente circa 150 processi per reati “di stampa”). Insomma venivamo trattati dalle istanze governanti come oggi si trattano i divergenti nell’operazione Covid.

 

All’incontro, moderato da Clauco Benigni, hanno partecipato, oltre al sottoscritto, Marco Pezzini, giornalista, Matteo De Michele, giornalista e il docente di Diritto Costituzionale Augusto Sinagra

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