giovedì 10 giugno 2021

Videointervista "Zan e gli altri, l'opposizione di sua maestà" --- TRUCCHI DI SINISTRA DELLA NUOVA DESTRA --- "il manifesto", il Deep State e i fascisti Antifa --- La tratta degli "inferiori" e la tratta dei "disperati" --- L'Egitto per Gaza


Saman, razzismo bilaterale ignorante e strumentale



256 resti di bambini indigeni trovati nel terreno della scuola cattolica canadese. 150.000 bambini indigeni fatti sparire in quelle scuole tra il 1890 e il 1970. 

Per iniziare questa integrazione alla videointervista di "Sancho" ("comedonchisciotte) sui trucchi di destra della "sinistra" al servizio del regime più reazionario e oppressivo mai visto in Italia, una considerazione relativa al caso Saman, la ragazza pachistana uccisa perchè si rifiutava a un matrimonio combinato. Ne hanno parlato e dato valutazioni e analisi di ogni genere. Nessuno però lo ha collegato al razzismo nostro, del nostro pensiero unico, questo sì fascista. Anzi, molto peggio. Un bio-tecno-totalitarismo che riorganizza la società delle classi in termini neofeudali: l'imperatore in  rappresentanza della ricchezza e, sotto, la plebe. In mezzo, solo il clero.

Le parti impegnate nel contrasto propagandistico all'immigrazione, elettoralistico, di tipo salviniano, prendono a pretesto questo orrore per scagliare  ondate di rigurgiti razzisti nel confronto dell'Islam, che non c'entra niente. In tal modo hanno una volta di più scoperto come nella loro opposizione ai migranti non vi sia niente del vantato interesse di porre fine alla tratta e alle morti connesse.

I buoni e caritatevoli dell'accoglienza, costi quel che costi, voltano lo sguardo dall'altra parte, sussurrano qualche riprovazione all'integralismo dei famigliari, o sorvolano. Così sistematicamente fanno nei confronti della terza mafia italiana, quella immigrata nigeriana (prostituzione e spaccio), o per il tasso del 35-45% sul totale dei delitti di violenza o violazione della proprietà attribuiti dal Ministero degli Interni alla comunità immigrata. Fenomeno ovviamente non dovuto a un'intrinseca disponibilità a delinquere del musulmano, ma a quella sussunta dallo sradicato allo sbando, inserito in una comunità estranea, privato di riferimenti sociali e culturali

Ideologie a sostegno dei traffici di schiavi

 


 


Appuntamenti ieri, oggi


Per gli uni, esponenti di un'ipocrisia di chiara marca clericale, le migrazioni  sono cosa buona e giusta e gli immigrati sono tutti da redimere da un destino di morte e disperazione (da cui si libererebbero in una cosiddetta "integrazione" fatta di schiavismo nei campi, nella malavita, nei servizi, nelle fabbriche, nei bivacchi alle stazioni, o nel pedotraffico). Uomini, donne, ragazzi "integrati" perchè deculturizzati, destoricizzati, defuturizzati. Omologati, globalizzati. Per gli altri è una contaminazione insopportabile dei superiori valori morali, intellettuali e civili di noi occidentali di razza caucasica. Il razzismo suprematista equivale al razzismo solidale di chi pretende di migliorare vite sradicandole e disidentificandole. Se la tratta dello schiavismo formale si reggeva sull'ideologia del "nero biologicamente inferiore", quella della manovolanza ONG attuale s'è data la copertura ideologica del "migrante in fuga dalla disperazione".

Religione? Il sussidiario  della tratta

E la religione, cari fustigatori dell'Islam? Non c'entra niente. Il corano, semmai, c'entra di striscio per chi lo interpreta come un Palamara interpreta la magistratura, al servizio del clan. Lo fanno tutti: "Gott mit uns", ricordate?  O l'investitura divina a USA ("In God we trust"), o Israele, popoli guida? E in ogni caso, storicamente catto-evangelica è certamente la più repressiva, ricattatoria e imbrogliona di tutte. C'entra invece antropologia e organizzazione sociale e come si configurano via via le comunità in nazione, tribù, clan, secondo il criterio adottato nelle date circostanze date, ambientali, storiche, di equilibrio, per la propria conservazione e riproduzione. 

I religiosi, non le religioni, possono dare una copertura ideologica, ma i matrimoni combinati sono esistiti ed esistono in società dalle credenze più diverse. Che tutte si pretendono le migliori, ma nessuna vanta il cursus honorum di quelle cristiane. Matrimoni imposti per secoli da noi patriarcali, dai patriarcali buddisti tuttora, dagli indigeni latinoamericani cattolici, evangelici, animisti, patriarcali anch'essi, qualunque cosa proclamino gli zapatisti. Qui la prima pietra è stata in mano a tutti.

Il razzismo de sinistra che agevola il colonialismo: preti e giornalisti

 


E a questo proprosito, mandiamo al diavolo i razzisti alla Giuliana Sgrena e i suoi confratelli/sorelle in euro-suprematismo. Nel solito "manifesto" i Battiston e i Giordana che rimpiangono vent'anni di occupazione genocida e narcotrafficante Nato, lacrimano sulla partenza degli occupanti dall'Afghanistan perchè lascerebbe scoperto uno pseudoregime vassallo, corrotto e rappresentativo di niente e abbandonerebbe le donne alla mercè dei Taliban. Scordandosi, intanto, che Biden col piffero che si ritira, visto che lascia sul posto i mercenari ISIS (che il tiro a tre del "manifesto" vorrebbe confondere con i Taliban) e migliaia di contractor con tana liberi tutti di assassinare, come i droni di Obama. 

Riprendiamoci un frammento di memoria artatamente cancellato pro domo eorum. Ho frequentato per decenni un mondo arabo musulmano e laico, nel quale le città, le persone e i comportamenti erano come a Parigi, o Berlino. Capelli sciolti, da sole per strada, minigonne, matrimoni misti e liberi. Così in Afghanistan col presidente comunista Najibulla (poi impiccato a un lampione per la gioia della civiltà occidentale), in Iraq con Saddam, in Siria con gli Assad, in Libia con Gheddafi, in Palestina, in Egitto. Chi ha spedito i tagliagole integralisti di Massud (per noi " il Leone del Panshir"!) in Afghanistan, i jihadisti che scannano, sposano a ore e poi buttano, bruciano e crocefiggono in Iraq, Siria, Libia, Egitto? Rossanda, inebriata di queste "brigate internazionali tipo Spagna", fremeva e incitava. Credete che fosse ignoranza, stupidità, della raffinata intellettuale comunista? O piuttosto razzismo eurocentrico?

L'Egitto malfamato è l'unico a correre in aiuto a Gaza. Che mascalzone! 


  Aiuti egiziani a Gaza

Preso in contropiede, in pieno sconcerto il "quotidiano comunista", che è anche di Biden, di Hillary e dei Fratelli Musulmani, dal presidente egiziano  Abdel Fattah Al Sisi. Che non se ne sta buono e zitto, a farsi dare dagli atlantisti dell'assassino della probabile spia Regeni, poi scoperta e rimossa dai suoi mandanti. Ma, dopo averne promosso la fine del massacro israeliano, corre in soccorso, primo e unico governo, di Gaza polverizzata. 

Questo governo egiziano che, grazie a una rivolta di popolo, succede al  regime integralista e repressivo del Fratello musulmano Morsi (2013), ha ridato al paese pace sociale, dignità, sviluppo, ruolo internazionale e un'insopportabile centralità geopolitica nella regione. Si è schierato contro l'aggressione alla Siria, ha impedito che il colonialismo tornasse a divorare la Libia, sempre con la Fratellanza Musulmana ad apparecchiare la tavola ai predatori occidentali. Fratellanza il cui braccio armato, ISIS, imperversa da anni nel Sinai egiziano, senza che per questa lotta si levi una sola voce di solidarietà contro il terrorismo. In compenso, un nuovo premier etiopico che, dal Tigray alla regione Oromo e al Sudan, fa la guerra a mezzo mondo, vorrebbe imporre all'Egitto, con il riempimento di una diga del tutto spropositata ai bisogni dell'Etiopia, la morte per sete e desertificazione. 

 


E' l'Egitto che si è adoperato, contro la complicità di tutti, per la fine delle stragi di Netaniahu a Gaza e in Palestina. E ora, mentre tutti si sono già lasciati alle spalle le macerie e i morti di due milioni di ingabbiati nella Striscia, o se ne stanno a braccia conserte in attesa di un'altra apocalisse israeliana, è l'Egitto, primo e unico governo della regione, a correre in aiuto dei palestinesi. Al Sisi ha aperto il valico di Rafah che Morsi teneva chiuso, ha accolto e curato negli ospedali egiziani feriti e traumatizzati. Ora stanzia 500 milioni di dollari per la Striscia e migliaia di camion, gru, ruspe sono entrati a Gaza per la ricostruzione. 

 

Ma cosa scrive, a labbra attorcigliate, Michele Giorgio sul "manifesto"? Pura operazione d'immagine, magari "per sostituirsi agli amici qatarioti di Hamas e non far lavorare le imprese e gli operai di Gaza". Ma si può?! Masticano amaro, con Giorgio, i fratelli musulmani, gli israeliani, gli imperialisti e la fanteria dei servizi giulioregenista.

Mladic, "Il manifesto" offre la corda al boia

E questo foglio locale del Deep State, da noi (non solo) foraggiato a nostra insaputa,.non ha mai smesso. Nel giorno in cui scrivo, tracima di melma pentagonale. Della cenere in capo per la fine dell'assalto all'Afghanistan s'è detto. Rimane da scrollarsi di dosso il giubilo osceno per la condanna di Radko Mladic, eroe della resistenza serba nell'assalto nazionicida dei bombardieri Nato con i soliti mercenari jihadisti. Tribunale-fogna per i "crimini di guerra in Jugoslavia", creato e pagato dagli USA a copertura dei loro (e nostri) crimini di guerra e contro l'umanità. Carcere a vita per il massacro di 8000 bosniaci a Srebrenica, del quale mille prove hanno documentato l'inesistenza e, semmai, il complotto del presidente fascista Izetbegovic. 

 

Radko Mladic alla sentenza: "Quanto vi hanno pagato?"

Sarà così un altro fetido ludibrio giuridico: la condanna di Radovan Karadzic, filosofo, scrittore, definito dai lacchè dell'Aja "responsabile politico della strage". Per quanto questa stampa di muselidi insista a parlare di condanna anche di Slobodan Milosevic, il presidente jugoslavo e serbo, non è mai stato provato colpevole. Per cui, non potendolo mandare libero, lo hanno fatto morire in carcere. Un tribunale tipo Torquemada che non è altro che  Il velo di Maja sulla distruzione euro-americana di una nazione europea. La vendetta dei nazisti con il placet della "sinistra" imperialista. Come, quella, tanto per fare un esempio, degli amatissimi Verdi tedeschi, la cui cofondatrice si è schierata al fronte Donbass, elmetto in testa, con i nazisti ucraini.

La "Verde" tedesca in Ucraina


Padellaro  e l'asino

Per chiudere mi viene in soccorso nientemeno che Antonio Padellaro, già "L'Unità", ora "Il Fatto quotidiano". Sono quei giornalisti il cui QI immancabilmente si manifesta a proprio detrimento ogni volta che azzardano una polemica. La loro specialità, in mancanza di immaginazione, è di provare ad emergenze grazie al furto dell'altrui inventiva, nella speranza che quella sia sfuggita ai propri lettori. Avete presentissimo il termine "covidiota" , usato su larghissima scala da chi nel tranello virusian-vaccinaro non è cascato e indirizzato ai masochisti che vi si arroventavano felici come tanti San Lorenzo sulla graticola. Un lettore tende la trappola all'illustre smorfiosone (nel senso che fa faccette storte a ogni interlocutore da cui dissente) di tutti i talk-show de La7: "No, no, covidioti sono quelli che non ci credono e mettono a rischio la salute di tutti".

Una pera di adrenalina per l'astuto Padellaro che, a QI manomesso, rilancia e dà del covidiota a qualche miliardo di esseri umani che del Lockdown, del tampone farlocco, del vaccino funesto che non è nemmeno un vaccino, della mascherina nullificante, dell'ignoto sparato nei ragazzini, hanno dato un'interpretazione divergente da coloro che ci hanno fatto i miliardi. Domani, il povero Antonio ci dirà anche che a preparare il Grande Reset è quel satanista del Dr. Mariano Amici. Travaglio lo impagina accanto al comico Luttazzi. Ma è lui a far ridere di più.










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