giovedì 3 dicembre 2009

IL FRONTE DELLA RESISTENZA SULLA FARSA ELETTORALE IN HONDURAS

Riproduco un comunicato del Fronte Nazionale della Resistenza contro il colpo di Stato e uno scritto di Giorgio Trucchi, sindacalista, socio di Italia-Nicaragua e ottimo giornalista. Non ho purtroppo il tempo per contribuire una mia analisi perchè sprofondato nel montaggio del docufilm su Honduras e America Latina, che dovrebbe essere pronto per Natale (potete regalarlo per le feste, non sarebbe la peggiore delle idee, visto che quanto meno contribuirebbe a svergognare l'osceno silenzio delle "sinistre", in piena omertà con la complicità delle destre e dell'imperialismo, su una lotta decisiva per il futuro del continente latinoamericano e, quindi, del mondo)



Comunicato 40 della Resistenza Frente nacional de Resistencia Popular Contra el Golpe de Estado

DENUNCIA DEL FIASCO DELLA FARSA ELETTORALE

Con piena soddisfazione annunciamo al Popolo Honduregno e alla Comunità Internazionale che la farsa elettorale montata dalla dittatura è stata pesantemente sconfitta dalla esigua affluenza alle urne, tanto scarsa da portare il Tribunale Elettorale a prorogare di un'ora la chiusura dei seggi, spostandola alle 17:00. Non servono occhiali per vedere ciò che sta davanti a noi. Il monitoraggio che la nostra organizzazione ha fatto a livello nazionale, evidenzia una percentuale di astenuti fra il 65 e il 70%, il più alto della storia nazionale, ha votato non più del 35% della popolazione. In questo modo il Popolo honduregno ha punito i candidati golpisti e la dittatura, che adesso cercano in tutti i modi di mostrare un volume di voti che non esiste. Denunciamo che per fare questo il regime è arrivato a portare, nel municipio di Magdalena Intibucà, militanti salvadoregni del partito ARENA, affinché potessero votare come honduregni. Dobbiamo aspettarci come minimo una manipolazione del conteggio elettronico. La disperazione del regime di fatto è tale che ha represso brutalmente la manifestazione pacifica che si stava svolgendo nella città di San Pedro Sula, durante la marcia risultarono feriti, picchiati e quindi arrestati diversi compagni. Si riporta un desaparecido. Riportiamo inoltre fra i feriti la presenza di un fotografo della REUTER e fra gli arrestati quella di due religiosi del Consejo Latinoamericano de Iglesias che stavano svolgendo attività di osservazione dei Diritti Umani. Considerando i risultati della farsa elettorale come una grande vittoria per il Popolo Honduregno, il Frente nacional de Resistencia invita tutto il popolo in resistenza a festeggiare la sconfitta della dittatura. Convochiamo una Grande Assemblea domani, Lunedì 30 Novembre a partire dalle 12:00 nella sede del STYBIS a Tegucigalpa e alla gran Carovana della Vittoria contro la farsa elettorale che partirà alle 15:00 da Planeta Cipango


RESISTIAMO E VINCEREMO
Tegucigalpa 29 Noviembre 2009. Honduras.
Vince la popolazione, vince la resistenza.Nelle elezioni in Honduras in testa il candidato della destra nazionalista, in mezzo alla repressione e all'astensionismo. L'esercito ha fatto da padrone nei seggi dell'Honduras © (Foto G. Trucchi)Secondo i primi dati preliminari forniti dal Tribunale supremo elettorale, Tse, il vincitore delle elezioni in Honduras sarebbe il candidato del Partido Nacional, Porfirio "Pepe" Lobo. Ma il risultato che davvero conta oggi è quello espresso dalla maggioranza della popolazione, che ha raccolto l'invito della Resistenza a non andare a votare per non avallare un risultato elettorale spurio, frutto del colpo di Stato del 28 giugno.Nonostante le percentuali molto probabilmente falsate che diffonderà tra poche ore il Tse, durante l'intera giornata è stata più che evidente la poca affluenze alle urne, l'asfissiante presenza dell'esercito e della polizia in tutto il paese e i numerosi episodi di repressione e violazione ai diritti umani degli honduregni.Inesistente anche l'osservazione internazionale, dopo che nei giorni scorsi le principali organizzazioni specializzate in questo tipo d'intervento hanno declinato l'invito fatto loro dal Tse, non riscontrando le condizioni minime per garantire un processo elettorale democratico.Durante una conferenza stampa che si è svolta all'interno della sede del Comitato dei famigliari dei detenuti scomparsi in Honduras, Cofadeh, il Fronte nazionale contro il colpo di Stato ha dichiarato che "abbiamo constatato il fallimento della farsa elettorale attraverso la bassa affluenza alle urne e questo nonostante le evidente minacce da parte dell'impresa privata nei confronti dei loro lavoratori che non fossero andati a votare".Il Cofadeh e il Fronte nazionale contro il colpo di Stato hanno inoltre denunciato che le forze repressive hanno continuato la campagna di terrore contro la popolazione in resistenza.Secondo dati aggiornati al pomeriggio di domenica 29 novembre, sono numerosi i casi di detenzioni e perquisizioni illegali, costanti minaccie da parte dell'esercito e della polizia, violazione della legge elettorale che proibisce ai militari di avvicinarsi a meno di cento metri dai locali in cui si vota.Durante l'osservazione svolta da numerosi giornalisti è risultata evidente la costante presenza di militari fortemente armati a pochi metri dalle urne.Particolarmente preoccupante la situazione a Zacate Grande, nel sud del paese, dove le comunità sono state letteralmente presidiate e circondate dall'esercito ed a Santa Barbara, ovest dell'Honduras, dove circa 20 giovani hanno dovuto abbandonare il paese per timore di essere arrestati. A San Pedro Sula la marcia della Resistenza è stata selvaggiamente repressa dall'esercito e dalla polizia e si contano a decine gli arresti ed i feriti, tra cui un giornalista dell'agenzia Reuters che è stata curato in ospedale per una profonda ferita alla testa."Stando così le cose e vedendo ciò che è successo oggi, possiamo annunciare che ci sono tutti gli elementi per dire che non è stato possibile svolgere questo atto pubblico, perché non le consideriamo elezioni, convocato in un clima di terrore dai golpisti per legalizzare il colpo di Stato e sè stessi. Sono tutti elementi - ha detto Bertha Oliva del Cofadeh - che ci servono per giustificare un'azione legale che inizieremo nei prossimi giorni per impugnare questo processo".Secondo Rafael Alegría, membro della direttiva del Fronte nazionale contro il colpo di Stato, "stanno per chiudere i centri di votazione e la partecipazione al voto è stata scarsissima. Il popolo ha risposto al nostro appello ed ha capito che non può esistere un processo elettorale democratico e trasparente in un paese che vive in uno stato permanente di repressione e di mancanza di istituzionalità.La presenza militare è stata continua e nella capitale c'erano elicotteri della polizia sorvolando i centri di votazione. Questa non è altro che intimidazione contro la Resistenza, ma per il governo di fatto è stato un boomerang, perché hanno spaventato anche chi pensava di andare a votare", ha concluso.Nella guerra di sondaggi e risultati preliminari, secondo il Tse la partecipazione s'aggirerebbe intorno al 62 per cento (da confermare durante la nottata), dato inverosimile per chi ha osservato per tutta la giornata i centri di votazione. Come unico elemento esterno di verifica, il Tse ha portato un comunicato dell'organismo Hagamos Democracia, già conosciuto a livello internazionale per agire nei paesi latinoamericani che avversano la politica esterna degli Stati Uniti in America Latina, come punta di lancia per penetrare i processi elettorali con finanziamenti di agenzie governative nordamericane come la Ned, Iri e Usaid.Nonostante ciò, Hagamos Democracia riconosce una partecipazione del 47 per cento.Secondo gli exit-poll del Centro de Defensa de los Derechos Humanos de Honduras, Codeh, con un margine di errore del 4,5 per cento, i votanti non sarebbero superiori al 22 per cento. Per il presidente legittimo dell'Honduras, Manuel Zelaya, i votanti sarebbero circa il 35 per cento, con un astensionismo che raddoppia rispetto alle elezioni in cui vinse nel 2004.Difficile pensare comunque che i votanti siano stati superiori al 30-35 per cento, rendendo così totalmente insignificante il ruolo di un presidente della Repubblica che conterà con il sostegno di una quantità insignificante di cittadini.Indipendentemente da quali saranni i risultati finali, il vero vincitore di queste elezioni illegittime sarà il popolo honduregno. Quel popolo che ha castigato il mondo politico che ha avallato il colpo di Stato ed è rimasto in silenzio di fronte ai morti e feriti, alla repressione che per cinque mesi ha sconvolto il cammino democratico del paese.Sarà ora compito della comunità internazionale prendere una decisione finale: al lato della gente che resiste e che dice 'no' alla dittatura o rendendosi complice di un processo involutivo che mette a rischio il futuro della regione centro e sud americana.© (Testo e foto Giorgio Trucchi - Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua www.itanica.org )

3 commenti:

  1. nulla di nuovo sotto il sole, caro Fulvio. sono ancora indignato dalle finte-notizie date dai nostri Tg, compreso il Tg3 splendidamente sintonizzato sulla lunghezza d'onda dei padroni, sulle elezioni in Honduras. nel frattempo, pero', abbiamo gia' capito che il negretto yankee non rappresenta nessun cambiamento bensi' una bella continuita'nel crimine imperialista. D'altra parte sappiamo che un presidente o un primo ministro non sono altro che i maggiordomi di qualcunaltro, di solito "illuminato" anche se sta nell'ombra. buone cose, Fulvio, e anche a tutti gli amici.

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  2. Eh si the kriminalyakis cianno provato col negretto... che però appartiene sempre alla specie u-mana, che è la variante kriminale a due zampe dell'animale a quattro zampe! Ultimamente ho riflettuto: che cosa fa di noi una sott-specie animale? La mia genietta inconscia mi ha risposto laxla: la "parola". E lo dicono anche loro. la parola il logos...d'io...! Hai kapitto?
    Andando sul serio: alora gli honduregni sono al 30-35% criminalmente fessi ed al 65-70% giusti intelligenti! E' una consolazione... Non speravo che una astensione elettorale mettesse in crisi i criminali... evidentemente mi sbagliavo!!!!!
    Chi sa se vale anche x l'italia... paese della menzogna merdamente inkarnata dai mass e non mass nanimedia?

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  3. Signor Grimaldi, la Sanchez, è una voce libera a Cuba. Chi conosce cuba, sa che le cose che racconta sono vere,la situazione a cuba è tragica, a livello economico,e come libertà personali. Io ritengo, che la Sanchez, fa quello che ogni giornalista fa nel suo paese, quello di criticare. la stampa serve anche a questo. a Cuba c'è già il Granma, che non critica nulla, anzi. Signor Grimaldi, cosa ci trova di tanto strano. Forse le da fasdistio che dopo 50 anni di governo cubano, dove il popolo ha firmato una cambiale in bianco, ai fratelli Castro, le cose sono messe così male. Cuba negli ultima 20 anni, è peggiorata, ha perso lo smalto che aveva, è in una delle nazioni peggiori del latinoamerica. Le famose eccellenze, la scuola, la sanità, un ricordo passato. Il tutto condito da una mancanza di libertà e un popolo senza diritti. l' accusare come fa Lei, tutte le persone che osano criticare la rivoluzione, diffendendo a spada tratta il pensiero unico cubano, non aiuta un popolo e la nazione. A Cuba mancando un opposizione, una stampa libera, manca la propulsione a migliorare. l ' apparato cubano corrotto e incapace, ci sguazza con difese d'ufficio come le sue. Le sue critiche, verso Yoani, sono legittime, ma rimangono solo sue idee. lei la chiama mercenaria, sapendo benissimo che la legge 88/ 1999, cubana, con un accusa come la sua senza prove, mette in pericolo la Sanchez, a 20 anni di galera. Questa è la legge cubana. Mi piacerebbe da lei che criticasse gli scritti di Yoani, e elencasse le balle spaziali che racconta(come lei le chiama), ma lei si limita a mettere in dubbio del perchè è tornata a Cuba, lei si limita a mettere in dubbio se è stata assalita o no dalla polizia politica Cubana. Provi a mettere in dubbio quello che dice la Sanchez, ma la cosa evidentemente è difficile. Meglio criticare i premi ricevuti, ma non criticare quello che dice, anche perchè sono banali verità della situazione tragica che si trova Cuba. Mi rammarica il fatto, e qui concludo, che Lei e persone come lei per difendere una legittima ideologia, ve ne fregate di 10 milioni di persone che a cuba ci vivono, soffrono, e che hanno grosse difficoltà a mettere insieme il pranzo con cena.

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