NAZIFASCISTI E FARLOCCONI ? LA SIRIA
MERITA ALTRO.
Anniversario di due capolavori dello
Stato Canaglia numero 1
L’apprendista
stregone
Vedo ora al tg che a Bengasi i salafiti , cioè Al Qaida,
che ha il controllo militare sugli invasati tagliagole, hanno fatto fuori
l’ambasciatore Usa, un funzionario, tre marines e bruciato il consolato. E che
al Cairo turbe di salafiti stanno aggredendo l’ambasciata Usa. Sarebbe bello
poter attribuire l’eliminazione del diplomatico Usa, consigliere dei ratti
mercenari durante la guerra alla Libia, alla resistenza gheddafiana, del resto
sempre più attiva in tutto il paese con
sabotaggi ed esecuzioni di assassini, torturatori, traditori e
collaborazionisti. Non pare essere così. Un provocatore cinematografaro
israeliano ha fatto circolare negli Usa un film in cui altro che le oscenità
delle Pussy Riot contro Putin: si smerda l’intera religione islamica e si
satanizza il suo profeta. L‘avesse fatto un musulmano con protagonisti il
cristianesimo e Gesù, vedresti che extraordinary
renditions verso Guantanamo e le altre carceri segrete della tortura e della
sparizione di Obama.
E’ comunque positivamente abbagliante, per chi non serra
gli occhi e non preferisce la cecità, il paradosso di un’America attaccata
dagli stessi sgherri che aveva inventato, organizzato, fomentato, sparso per il
mondo, affinchè fornissero, dall’11/9 in poi, alibi per le apocalissi belliche
e le macellerie sociali dell’Occidente. Era prevedibile per un bambino, non per
gli idioti invasati di egolatria di Washington e Wall Street. Componeva Goethe
alla fine del ‘700, nel grandioso e metaforico “Apprendista Stregone”: Oh, rigurgito d’inferno / vuoi affogare ogni
cosa? / Vedo già per ogni soglia / correre torrenti d’acqua. / Maledetta scopa
che / non mi vuol più ascoltare! / Legno
che tu eri stato / fermati di nuovo lì… La morale, poi, è nel finale: “Gli spiriti che ho evocato / non li posso più fermare”.
Ci sarebbe poi anche un’altra ipotesi, alla luce della
storia del più sofisticato terrorismo mossadiano. Un’operazione concepita a Tel
Aviv, affidata a decerebrati manipolati, per fornire all’Occidente in generale e
agli Usa in particolare un sonante pretesto per potenziare l’intervento nel
continente e nella regione e rinfocolare lo “scontro di civiltà”. Mah. Si vedrà
meglio più in là.
Non c’è niente di divertente in questi rigurgiti
primordiali di belve forsennate, finora lige agli ordini e usi dettati da
leccati gentiluomini al Pentagono. L’aspetto positivo potrebbe essere che
qualcuno di quegli occhi dormienti si apra alla luce e incominci a capire di
cosa si tratta quando si parla di “guerra al terrorismo”, o di “giovani
rivoluzionari delle primavere arabe”.
Nazifascisti per la Siria: la, shukran!
E’ semplicemente spaventoso il discredito che getta sulla
solidarietà alla Siria – grande merito della codarda latitanza e degenerazione
politica della “sinistra” – la manifestazione dei neonazisti allestita per la
Siria davanti a Montecitorio il 20 settembre. Gira in rete un manifesto che
chiama a un presidio davanti alla Camera
e a una successiva tavola rotonda e chi non conosce l’identità politica ed
etica dei personaggi che vi figurano come relatori (vedi sotto) potrebbe anche
illudersi di poter dare, partecipando, un contributo alla verità sul complotto
antisiriano e alla difesa di quello Stato e di quel popolo che da 18 mesi
resiste compatto contro l’attacco delle più sanguinarie e reazionarie forze del
mondo. Peccato che i protagonisti dell’evento, a cui la sinistra criminalmente
ha lasciato questi spazi, siano eredi diretti di altre tra le forze più
sanguinarie, reazionarie, tiranniche della nostra storia recente, se non
addirittura picchiatori neonazisti in proprio.
A individui di questa risma hanno prestato incosciente e colpevole copertura anche un esponente palestinese, come il vescovo Hilarion Cappucci, e addirittura un dichiarato compagno del PdCI, che della paradossale iniziativa è addirittura il promotore, cosa che ne rafforza il carattere mistificatorio. Ci si deve chiedere se all’ ambasciata siriana, o tra le autorità istituzionali siriane (di cui ho potuto direttamente conoscere l’impostazione ideologica nettamente all’opposto di questi detriti del nazifascismo), si rendano conto di che catastrofico effetto sull’immagine della Siria possa avere l’affidarsi alla solidarietà spuria di un’estrema destra revanscista, colonialista, imperialista. Una destra coinvolta in tutte le più sporche operazioni del terrorismo di Stato antioperaio e antistudentesco degli ultimi decenni. Una destra estrema che ai nemici e diffamatori della Siria offre su un piatto d’argento la migliore occasione per lo stereotipo dannante che la Siria è pappa e ciccia con il peggio della scena politica italiana.
Una destra che, su mandato del regime
clerical-capitalista, alimentava la famigerata teoria degli opposti
estremismi, finalizzata a reprimere le
proteste di massa e la lotta di classe dal basso. Una destra che si dice
antisionista, ma il cui antisionismo degenera sistematicamente in antiebraismo,
offrendo il destro al nazisionismo israeliano di criminalizzare come
“antisemitismo” il sostegno alla Palestina e la critica a Israele. Una destra
che rispunta in ogni fase dello scontro di classe, potenziale o attuale, e
assume il compito di infiltrare e inquinare le forze di sinistra con parole
d’ordine scimmiottate quanto confuse, sempre nel nome della triade del dominio:
dio, patria e famiglia, intesa alla Ratzinger nella sua configurazione più
rancida e razzista e in netto conflitto con l’impostazione che la Siria si è
data, con il Baath e con le sinistre alleate, di Stato laico e progressista. Una
destra il cui vantato antimperialismo si limita a opporre all’imperialismo Nato
un vaticinato imperialismo di sapore carolingio, di reminiscenza “Blut und
Erde”, di netto carattere autoritario e gerarchico, in assoluto contrasto con
quanto hanno realizzato il presidente Assad, il governo, le forze progressiste
(Baath, PCS, Indipendenti di sinistra), che hanno stravinto le recenti
consultazioni elettorali e referendarie sulla modifica dell’assetto
costituzionale del paese.
Più in basso troverete cenni biografici da far rizzare i
capelli di ognuno di questi personaggi. Sono consapevole che questo mio pezzo
susciterà l’agitazione dei tre verminai che brulicano attorno al corpo
sanguinante della Siria. I promotori neonazisti della manifestazione mi
denunceranno per diffamazione e mi accuseranno di aver tradito la Siria libera
e sovrana per sofismi ideologici. I
presunti sinistri, spesso seguaci degeneri, o opportunisti, o rincitrulliti, di Trotzky, spesso al traino di forze palestinesi passate
al nemico, che, allestendo chiassate contro Gheddafi e Assad davanti alle
ambasciate di Libia e Siria, si sono accreditati presso la Nato e il munifico
Qatar. E’ la componente più ignobile, la cui virulenza nasce dal sentirsi
pestare la coda di rettile della propria coscienza da chi mantiene dritta la barra
dell’antimperialismo e coerente la visione di classe nel suo incondizionato
sostegno alla Siria sotto attacco. Sono quelli che mi hanno sparato vituperi e
deliri per aver partecipato a una manifestazione per la Siria la cui
piattaforma inibiva la partecipazione di fascisti.
A Roma, con piena
consapevolezza, sono andato e ho parlato all’iniziativa per la Siria garantitami
antifascista dal promotore, consigliere comunale del PdCI. Il tentativo di
infiltrazione di quattro ridicoli bruno-vestiti di “Stato e Potenza” non ha
potuto in quell’occasione adulterare l’egemonia progressista e antimperialista
della maggioranza di compagni, checché vi vogliano far credere. A garantirlo
c’è stato anche il mio intervento d’apertura, credo tuttora reperibile in rete.
La successiva manifestazione a Milano, lanciata con un manifesto di netto
sapore iconografico fascista e firmato “Stato e Potenza”, segnava già una
repellente caduta di stile, di gusto e di politica. La bella faccia pulita
della Siria veniva imbrattata dal discorso di un ceffo che, esaltando le
potenze dell’Asse (quelle della genocida colonizzazione pre-Nato di Africa e
Asia), ne compiangeva la sconfitta. Ora siamo alla terza uscita di questa cosca
di nazisti, con deprimente corredo cosmetico di qualche ingenuo privo della più
elementare discriminante politica, etica, culturale, addirittura umana,
vescovo, o ex senatore che sia.
Relatori, moderatori, interventori nell’iniziativa
del 20 settembre
Ugo
Gaudenzi, principale relatore, insieme al vescovo Cappucci. Fonda
con Serafino di Luia (Avanguardia Nazionale) l’Organizzazione “Lotta di Popolo”, i cui membri
venivano definiti “nazimaoisti” e che si ispirava ai neonazisti di Jeune Europe e al loro ideologo “nazionalcomunitarista”
Jean Thiriart. Il piano di “Lotta di Popolo”, dalla vita effimera per totale
mancanza di coerenza teorica e comportamentale, era di cavalcare le lotte
studentesche ponendosi alla destra del MSI e sfruttando il conflitto tra
movimento del ’68 e un già normalizzato PCI. Con classica scelta fascista, LdP
rifiutava esplicitamente le ideologie, ma, combinando diavolo e acqua santa, si
diceva anticapitalista, antimperialista e antisionista, sostenitrice di Mao Ze
Dong, come dei teorici della destra fascista ultrà.
Souad Sbai, marocchina italianizzata,
giornalista per giornali antimperialisti come il vescovile “Avvenire” e il
destrissimo “L’Occidente”, frequente e vezzeggiata ospite all’Infedele di Gad
Lerner e altre trasmissioni in cui si villaneggiavano leader da liquidare, come
Gheddafi, e si farneticava sionisticamente su presunte atrocità dei loro
regimi. Gradita ai fanatici antislamisti per la sua definizione eurocentrica e
vagamente razzista dei costumi di quel mondo, ha scalato i gradini del potere e
della notorietà arrampicandosi sulle sofferenze dei migranti maghrebini.
Candidata eletta del PDL, nel 2008, nel 2010 fa il salto della quaglia verso FLI
e Gianfranco Fini. Delusa dall’esito di quel cambio di casacca, torna
rapidamente sotto le ali di Berlusconi. Il miglior retroterra possibile, questi
partiti fautori e finanziatori di tutte le guerre d’aggressione, per la difesa
di una Siria sotto tiro da parte di una piovra
di cui Fini e Berlusconi sono tentacoli.
Mimmo
Srour, siriano italianizzato,
limpidissimo e coerente compagno
antimperialista. Intimo di Mastella, segretario regionale e assessore per
l’UDEUR e, prima, con la giunta Del Turco incriminata. Indagato per la truffa
dei “Fondi Giovanardi”, in cui 12 milioni, con la complicità della Curia (“Mi fidavo dei vescovi”), sarebbero stati
sottratti alle popolazioni terremotate. Sostenitore del candidato a sindaco del
centrodestra De Matteis, appoggiato da MPA, UDC, UDEUR e Casa Pound. Si agitò pubblicamente in difesa della nota Sakineh,
eroina Israelo-Nato, iraniana uxoricida destinata a “lapidazione”, che nessuno
ha mai lapidato, né condannato a lapidazione, pratica che non esiste più dai
tempi di Khomeini. Il principale alleato della Siria, l’Iran, ringrazia.
Alessandro
Catalano, candidato con
Roberto Fiore, Forza Nuova, alle regionali del Lazio nel 2010.
Di Forza Nuova è anche il responsabile di un sito, tale fascistone Pilato, che, da Palermo,
diffonde informazioni sulla Siria e che ora promuove e pubblicizza la
manifestazione di Roma. Ecco cosa pubblica il 13/ 9 questo sito. Semplicemente
raccapricciante.
“Anche
Forza Nuova aderisce al movimento di unità nazionale per la Siria ed il 20
settembre sarà in piazza a Roma al fianco dei patrioti siriani e italiani
onesti e di buona volontà
Forza Nuova ufficializza la
propria partecipazione alle manifestazioni pro Siria del prossimo 20 settembre
a Roma.
“FN sarà presente con una sua delegazione
insieme a Filippo F. Pilato – coordinatore di Syrianfreepress.net Network – il
cui ruolo di libero giornalista al fianco del popolo siriano – dopo il suo
recente viaggio in Siria come parte di una delegazione siro-italiana, composta
da uomini liberi di varia provenienza ideologica – ha ricevuto importanti
riconoscimenti anche dalle stesse autorità di un Paese che si batte con coraggio
per la propria sopravvivenza”, si
legge in una nota dell’ufficio stampa del Movimento politico guidato dall’ On.
Roberto Fiore.”
Ernesto
Ferrante, secondo Wikipedia dirigente del Fronte Sociale Nazionale,
formazione nazista erede del Fronte Nazionale de nazista Adriano Tilgher,
sodale della “Destra” di Alessandra Mussolini, rivendica la matrice fascista
della sua organizzazione contro le aperture a Berlusconi.
Stefano
Bonilauri, militante di Eurasia, direttore della collana
“Gladio e Martello” delle “Edizioni all’insegna del Veltro” di Claudio Mutti,
successore di Franco Freda.
Ilaria
De Candia, sarebbe la moderatrice della tavola rotonda. Se è
quella che si trova in rete, ha tutte le caratteristiche di una Olgettina: 5a classificata
a “Miss Make Up” di Porto Rotondo, Costa Smeralda, ha concorso a “Miss Olbia”
nel 2009, dichiara di voler fare la modella per Roberto Cavalli, pare organizzi
riprese fotografiche di matrimoni. Siamo pronti a ricevere smentite. Sarebbe comunque la meno indecorosa.
Poi c'è di mezzo anche Fernando Rossi, cui arrise un fugace momento di celebrità quando coraggiosamente votò contro la guerra di Prodi e D'Alema, facendosi espellere dal PdCI. Cosa ci faccia tra quei campioni del travestimento malriuscito non si capisce proprio.
A proposito di Casa Pound e dei suo omologhi Forza Nuova e Fronte Nazionale (e dei loro consanguinei nazifascisti della manifestazione del 20), a ricordarci quanto questi detriti della strategia padronale degli opposti estremismi abbiano a cuore diritti, libertà, rispetto, democrazia, che esigono per la Siria, c’è, l’11 settembre a Roma, l’ennesimo vigliacco assalto a studenti di un collettivo di sinistra da parte del solito manipolo di Casa Pound e del fascista Blocco Studentesco, una ventina di picchiatori con teste rasate, caschi, mazze. Quattro ragazzi all’ospedale, con fratture e ferite varie. Lottavano per una scuola pubblica, libera, sovrana e per uno Stato che la garantisse, fuori dalla morsa di chi la vorrebbe strumento di dominio e sfruttamento. Proprio come il popolo siriano lotta contro chi ne vorrebbe privatizzare e schiavizzare il paese. E questi gaglioffi al servizio del regime svolgono lo stesso ruolo dei terroristi mercenari Nato in Siria. Di tutto ha bisogno la Siria, fuorchè di questi rigurgiti di un passato di colonialismo, despotismo, maschilismo becero e guerrafondaio. La, shukran! No, grazie.
Questo, dunque, è il manipolo con gladio che intende
apparire a Montecitorio e sugli schermi tv per far capire agli italiani che
solo fascisti e neonazisti possono apprezzare il “dittatore sanguinario” di
Damasco. O almeno così verrà interpretato dai media gongolanti, da tutti i
nemici della Siria, dagli sguatteri di Nato e satrapi del Golfo. Qualcuno vorrà
dire che mi sono voluto rifare una verginità dopo la presenza alla prima
manifestazione di Roma. Venendo da prostitute e lenoni, complici di assassini e
torturatori, la cosa mi lascia indifferente. Piuttosto, quando certi soggetti
di estrema destra, da sempre scoperti intrecciati ai servizi segreti, hanno
provato a infiltrarsi nel movimento di solidarietà con l’Irlanda e la
Palestina, sono stati messi alla porta in quattro e quattr’otto. Speriamo che i
siriani facciano lo stesso. Ce ne sono di buoni anche in Italia.
Damasco per Assad, una settimana fa.
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Sì, facciamo parte del
movimento anti-capitalista internazionale nel quale si riconoscono anarchici,
trozkisti, femministe ecc. Il nostro anti-capitalismo non è né anti-occidentale
né anti-europeo. Ci consideriamo parte dell’Occidente e frutto della cultura europea.
Ci dà fastidio l’inefficienza del consumismo, ma non ci proponiamo di
distruggere la società consumistica. Il fulcro della nostra ideologia è la
libertà e il concetto di libertà è un concetto occidentale.
(Tratto da un intervista alle Pussy Riot pubblicata sul sito "Comedonchischiotte")
(Tratto da un intervista alle Pussy Riot pubblicata sul sito "Comedonchischiotte")
Perché, infine, anche quest’altra drammatica
differenza va segnalata, tra i padri della patria che nell’ ’800
vendevano i demani e gli attuali governanti. Quegli uomini avevano un’idea
dell’Italia che volevano costruire. I nostri governanti, tecnici di
lungo corso del capitale, annaspano nel caos che essi stessi hanno
contribuito ad alimentare. Il termine futuro, che ritorna ossessivo nei loro discorsi, è come la parola luce in
bocca ai ciechi, che invocano ciò che non vedono, testimonia lo
smarrimento di ogni idea del nostro possibile avvenire. Nessun’altra
prospettiva emerge dalle loro parole, se non rendere tutto il vivente
perfettamente vendibile. La futura società che essi riescono a
prefigurare non è che un pulviscolo di individui e di presidi privati tenuti
insieme dagli scambi monetari. Per questo, difendere i nostri beni
artistici, il patrimonio collettivo della nazione, consentirà di
mostrare ancor più nitidamente il nulla verso cui marciano questi fautori della
crescita, il cui unico orizzonte è quello di sciogliere la società nell’acido
del mercato. (Piero Bevilacqua)
«Non sono qui per tirarvi
su il morale. La situazione e' la piu' seria e difficile che abbia sperimentato
nella mia vita» '' questo dice Soros a Newsweek '' «stiamo andando incontro ad
un periodo estremamente difficile, paragonabile per molti versi agli anni '30,
quelli della Grande Depressione. Nel mondo sviluppato ci attende una colossale
'riduzione delle spese' che minaccia di portarci ad un decennio, o piu', di
stagnazione (se non qualcosa di peggio). Lo scenario migliore sarebbe un
periodo di deflazione, lo scenario peggiore...un crollo del sistema
finanziario».Sembra quindi che abbia investito i propri soldi in vista di
questa tempesta. Ma ancora piu' allarmante e' cosa fara' seguito al crollo
finanziario, secondo Soros...«Al montare della rabbia, saranno inevitabili le
rivolte per le strade dell'America. E quasi maliziosamente ripete: 'Si, si,
si', la reazione alle rivolte potra' essere piu' violenta delle rivolte stesse.
Le rivolte saranno usate come scusa per 'reprimere' e per mantenere l'ordine e
la legalita', anche usando armi pesanti. Cosa che, spinta all'estremo, potrebbe
condurre ad un sistema politico repressivo e ad una societa' nella quale la
liberta' individuale sia molto piu' ristretta; fino all'estrema conseguenza che
ci portera' a rompere con la tradizione degli Stati Uniti d'America».
non potrebbe essere la scusa per entrare in libia (false flag)e mettere finalmente in costruzione la base africom di cui si parlava tempo fa'? Mi piacerebbe pensare che sia stata la resistenza..come nell'amerikano di costa-gravas, quando montoneros y tupamaros lottavano prima dell'ecatombe iniziata quell'undici sett.73. Pero'pinochet si occupo'del lavoro insieme ai colleghi ( videla e & ). Tal Friedman e chicagoboys, rampolli dell'aristocrazia latino-americana approfittando per fare esperimenti "economici"...e oggi stanno creando questo nuovo "esperimento" economico... pero' qui in europa, piu' precisamente nel mare nostrum!
RispondiEliminaStanno sorgendo dei bei problemi a seguito della trasformazione imperialista di una estesa parte della sinistra , ufficiale e non. Il campo della solidarietà internazionalista contro le guerre della Nato, in questo caso la guerra alla Siria come lo è stato prima quello della guerra alla Libia, non vede iniziative significative di piazza da parte di una qualsiasi sinistra radicale. Ci diamo da fare nella controinformazione, nei blog come con gli amici, ma dimostrazioni di piazza non si riesce a farne, non si riesce ad unire le forze nemmeno di un qualsiasi centro soviale o comitato anti-imperialista. E questo sta lasciando il campo all'estrema destra travestita e trasformista, che non ne ha alcun titolo,ed ha la colpa di essere sempre stata al servizio della cia e dell'imperialismo americano. Come riuscire ad esprimere in piazza la solidarietà alla Siria senza rischi di inquinamento? Ho visto che a Milano il 20 settembre vi sarà un presidio in san Babila, promosso non si sa bene da chi, ma il cui comunicato compare su SibiaLiria, dove scrive anche Marinella Correggia. Ma il fatto che coincida con il raduno di Roma davanti Montecitorio, raduno a cui ha aderito anche forza nuova, mi crea tremendo sospetto. Che fare?
RispondiElimina@luigi
RispondiEliminaLa manifestazione di Milano è esattamente l'opposto di quella dei nazifascisti di Roma e conviene sostenerla, anche se promossa non proprio da sostenitori dell'attuale Siria di Assad (su cui non ci si pronuncia), ma sicuramente neanche da mistificatori di estrema destra. Le adesioni vengono da pacifisti storici e dalla sinistra del PRC. E' la prima volta che si contesta lo scandaloso monopolio fascista sulla difesa della Siria e contro la guerra imperialista.
Fulvio, come mai questa presa di posizione? Nella manifestazione di Roma, svoltasi in p.zza del Popolo a metà giugno, c'erano le stesse persone che ci saranno alla manifestazione di Montecitorio e lì partecipasti anche tu. Come mai, ora, prendi le distanze????
RispondiEliminaVuoi accorciare la distanza che ne è nata con alcuni compagni "duri e puri" che non hanno digerito ( grazie alle loro "larghe vedute" ) la tua partecipazione con i "fascisti"? Visto, anche e soprattutto, che le manifestazione contro la guerra sono solo ed esclusivamente di proprietà "rossa"?
Un saluto.
Luca D'Amico
@Luka 78.
RispondiEliminaTi devi prendere la briga, prima di avanzare illazioni maliziose, di leggere meglio quello che gli altri scrivono. Rileggiti la lista degli oratori di giugno e poi quella del 20 settembre. Riguardati anche il manifesto della prima che imponeva niente fascisti. I compagni duri e puri di cui parli non sono che squallidi o ottusi sguatteri dell'imperialismo. Figurati se voglio ridurre le distanze da questi. Ripeto, leggi meglio. Sempre che non vuoi apparire un provocatore.
Fulvio scusa ma perchè non si va a Roma fare una contromanifestazione che senso ha farla a Milano che non avra' visibilita' e passera' il messagio che chi difende la Siria sia un neonazista ?????
RispondiEliminaCiao Fulvio, del siriano-toscano Soso che ne pensi?
RispondiElimina@Andrea.
RispondiEliminaChe è uno sprovveduto. Disperato per l'isolamento della Siria e il tradimento delle sinistre, pesta una merda e pensa di utilizzarla a favore del suo paese.
@Anonimo
RispondiEliminaNon sono io che posso organizzare o decidere. Questo è quello che passa il convento. Evidentemente a Milano abbiamo una forza che a Roma non si vede.
Poi una controinformazione a Roma produrrebbe scontri che permetterebbero agli sciacalli mediatici e politici di inzuppare biscotti velenosi.
Fulvio ma tanto sono nell'aria a Roma gli scontri .Dopo aggressione di casa pound credi che non ci sia gente inferocita per la presenza dei rossibruni??? ..... Meglio andare in tv e far vedere compagni cacciare sta feccia rossobruna che far passare il messaggio chi difende la Siria di Assad=nazifascista .
RispondiElimina