Compaiono lupi, scompaiono agnelli
Scompare la Merkel, scompaiono Schaeuble, Steinmeier,
l’euro-impero franco tedesco, il massacro della Grecia, il cappio che
l’economia tedesca stringe sui paesi meridionali, il protagonismo tedesco sullo
squartamento della Jugoslavia, la partecipazione della Bundeswehr a quasi tutte
le carneficine provocate dalle aggressioni Nato, il rinnovato colonialismo in
Africa, gli scandali della Deutsche Bank. La santa Rackete che sperona navi
italiane per imporre la tramutazione di popoli in schiavi.
E appare il mostro. Appaiono le cellule neonaziste nella
polizia e nell’esercito, i razzisti, xenofobi, i partiti di ultradestra,
inesorabilmente neonazisti, l’AFD che ruba elettori ai grandi partiti
istituzionali democratici e moderati. E, naturalmente, con l’aiuto di tutti i
media europei di cui ci parla Ulfkotte (“Giornalisti Venduti”, editore
Zambon), tutte le belle cose istituzionali e democratiche di cui sopra e di cui
questi partitoni, compreso anche lo sgabello “verde”, alle cui smanie guerrafondaie
Greta ha aggiustato la gamba zoppa, vantano la paternità.
E riappare immancabilmente, doverosamente, utilmente,
enorme, sull’orizzonte pangermanico, con tentacoli in tutta Europa, il fantasma
del PASSATO. Quello di cui la Germania non vuole, non può (o non deve?) mai
liberarsi. C’è stata un’epurazione che ha di fatto tolto di scena mezza generazione,
quando le altre le aveva eliminate la guerra. Molti dei 7,3 milioni di
tedeschi, su 80, che, spesso nolenti o a forza, erano iscritti al Partito
nazionalsocialista, furono processati, condannati, spesso ostracizzati, salvo
alcuni bonzi che si ritenne utile cooptare nei nuovi poteri. E tutti quelli che
erano sopravvissuti degli 80 milioni diventarono a loro insaputa “nazisti”.
Le colpe non ricadono sui figli. Dipende dalla nazionalità
dei figli
Comunque, è stato ed è, grazie alla nota teoria
dell’intelletto collettivo capitalista e alla scaltrezza di certi eterni
“creditori”, per cui le colpe dei padri ricadono sui figli, nipoti, pronipoti, che
la parola “tedesco£ divenne sinonimo di nazista”. E c’è chi più li definiva
tutti nazisti e più si sentiva antifascista e comunista. Qualche rara testa d’uovo
azzardava di escludere Goethe, Schiller, Marlene Dietrich, Einstein e Marx.
Perfino un Kurt Waldheim, unico segretario dell’ONU, insieme all’egiziano
Boutros Ghali, che non si è fatto portalettere degli Usa e di Israele, venne
politicamente e moralmente decapitato per essere stato richiamato nella
Wehrmacht a vent’anni.
“Il passato che torna”
E dunque può bastare uno psicopatico come Tobias Rathjen,
che si arma di una delle sue quattro pistole e di un fucile liberamente
acquistati e va in giro per locali Shisha di Hanau ad ammazzare turchi e poi la
madre e se stesso, per far gridare al “passato che torna”, che non muore mai,
che cova in tutti i tedeschi e che ora si manifesta in tutti coloro, razzisti,
xenofobi, populisti, sovranisti, ovviamente nazifascisti, che vengono visti
come fuori dal politicamente corretto come definito da Popper e Soros.
Sono i miscredenti che detestano quell’apparato, tipo
Vergine di Norimberga, dove quattro giustizieri UE, senza legittimazione democratica,
decidono vita e morte di popoli; che non condividono che la Germania sia sotto
scacco per 80 basi militari americane (da noi 90), con 40.000 effettivi, sul
proprio suolo; che la Nato ne determini la politica estera, che quando ci si
accorda per un gasdotto dalla Russia, Usa e Nato le impongono di toglierlo; che
11 milioni di migranti, strappati dalle multinazionali e dalle loro guerre ai
propri paesi, sono troppi, che non vanno votati all’Est coloro che quella parte
della “patria” l’hanno depredata, impoverita e diffamata, ma che anche il resto
della Germania è stata condotta dai partiti “democratici” all’orlo di una
stagnazione che arricchisce i rami in cima e fa seccare quelli sotto.
AFD, sconosciuto, ma mostro.
Non posso dire niente di più, rispetto a questi o altri
punti del programma e dell’anima dell’AFD. Un giorno andrò a documentarmi.
Immagino che ci sia dentro di tutto, un po’ di Lega, qualche M5S, dei crani
rasati, molto SED (il partito socialista della DDR), cittadini comuni senza
particolare ideologia, patrioti, tantissima ragione per protestare, e, soprattutto, guardando all’Est stuprato e
ora anche all’Ovest profittatore, c’è tantissimo disagio, rabbia. L’odio,
invece, come da noi, è quello che li teme e disprezza. Vanno ostracizzati e
dannati, senza neanche provare a capire.
La Turingia o il diavolo
Il problema non è mica il completamente pazzo, così
dichiarato dai sanitari, ma ciononostante lasciato libero di detenere un
arsenale e di sparare deliri in rete. Il problema è la crisi di una Germania in
cui la fine della Merkel coincide con la fine degli anni grassi, in prima linea
per i ceti subalterni, in primissima linea per i rapinati dall’annessione
colonialista nell’Est. E il problema più grosso è che in un Land dell’ex-DDR,
la Turingia, a seguito di altre sostanziose crescite in tutto l’Est (è già il
secondo partito in Sassonia e Brandenburgo), l’AFD ha sbaragliato i partiti grossi,
CDU e SPD, responsabili dello sconquasso, assieme ai portatori d’acqua Verdi.
Con l’AFD al 24% e la Linke (Sinistra) prima al 31%, CDU e liberali dell’FDP si
sono acconciati a condividere il governo con i “fasciopopulisti” o “neonazisti”,
come li chiama il ”manifesto”, foglio abusivamente sovvenzionato dai soldi di
chi non lo compra e promotore virulento di tutte le campagne sui cui ombreggiano
George Soros e il Deep State.
E’ successo il finimondo. Il neopresidente Kemmerlich, FDP,
ha dovuto mollare e si prevedono nuove elezioni. Dove quel quarto di elettorato
AFD rischia di crescere ancora e, in democrazia (?) non si può togliere di
mezzo. Ma si può diffamare e destabilizzare, anche con l’utilizzo dell’attentato
di un fuoritesta. Pensate, siccome l’AFD ha dichiarato, diversamente di tutti i
media tedeschi, più o meno del livello dei nostri, e per i quali si tratta dell’ennesima
prova del “ritorno del passato” e dell’orda hitleriana dentro le porte, che sia impossibile negare che Tobia sia pazzo da
legare (e mai legato dai servizi, come tanti altri), ecco che “AFD” cerca di
coprire il suo emissario a Hanau!!! La malafede diventa ancora più evidente tenendo
conto che il fattaccio dei Shisha è avvenuto 48 ore prima delle elezioni nella
città-Stato di Amburgo. Non solo, nel momento in cui AFD, sembra a buona
ragione, ha chiesto il riesame dell’assegnazione dei seggi, proprio nella
regione di Hanau, l’Assia, con buona probabilità che dei cinque in ballo
qualcuno vada agli Alternativi per la Germania.
Merkel buona, Merkel no buona
Stamane, RadioRai 1, al pari di tutti i media di regime, dedicava
metà del giornale radio e tutti gli approfondimenti a voci accorate, indignate,
tutte con il dito puntato sulla Germania che non riesce a liberarsi del noto
fantasma in camicia bruna, spettro nero che, via via, torna a dotarsi di ossa,
vene, sangue, fisionomia visibile e rischia di infettare noi e tutta l’Europa.
Ieri, dell’eurosovrana Merkel si acclamava il fatto che aveva condotta il paese
“a fare i conti col passato”, visto che era la privilegiata alleata di una
Potenza che non fa che copiare e migliorare quanto caricato su Hitler, misurandosi
con la sua immagine nello sfoltimento dell’umanità e dei suoi beni. Oggi, con
le vesti dell’imperatrice stracciate, non è altro che un’inetta che non ha
saputo tener testa ai rigurgiti neonazisti e, anzi, col suo partito CDU, con
questi in Turingia ha pure fatto comunella.
Il preavviso “ignorato”
Prima di sparare a “popoli da eliminare”,
questo principio lo stragista di Hanau l’aveva esplicitato in ben 24 pagine su
Internet, perché tutti ne potessero essere istruiti, compresi la polizia di
Hanau, i servizi segreti, il controspionaggio, gli organi di sorveglianza del
Land Assia e di tutta la Bundesrepublik. Ma, guai a buttarci un occhio e imporre
a Tobias un minimo di controllo. Almeno quello che si riserva ai pazzi furiosi
e violenti che si propagandano pubblicamente. Cos’era, violazione della privacy
di uno che promette di far fuori popoli interi (tra cui, abbastanza
incoerentemente, Turchia, Israele e Stati latinoamericani)? Oppure, nei deliri
di Rathjen, c’è forse, per noi altri fetidi complottisti che non ci
accontentiamo del “manifesto”, del Fatto”, della “Repubblica”, di Gruber, Zoro
e Formigli, da fare una riflessioncina su quel testo messo su Internet quando
dice che “i nostri paesi sono infettati da società segrete, o
sotterranee, e che esiste, nello specifico, un’organizzazione segreta che pratica lettura del pensiero, o perlomeno
sa condizionarlo e che gli altera e ruba le riflessioni”. Cose da
pazzi? Mica tanto. Non c’è
servizio segreto che non abbia esperti impegnati sul tema.
Un pazzo incontrollato?
Deliri di un pazzo. Incontrollato, però. O
controllato? Diretto? Per gli odiatori di palazzo e redazione che vanno in
crisi di astinenza se non scoprono in continuazione “odiatori”, è un neonazista
punto e basta, prodotto da un’atmosfera sempre più pervasa da veleni di un
passato che non passa mai. Come quegli altri, di Halle, dove l’attentatore si
sarebbe scagliato contro la sinagoga che, però non ha nemmeno sfiorato, quando
ha sparato per strada e ucciso due non ebrei. O come l’assassino del politico
CDU Luebcke, ovviamente neonazista perché anti-migranti, sempre nell’Est. Poi
ci sono stati quelli della strage di Duisburg, ‘Ndrangheta, o di Monaco,
iraniano, e i tanti d Francia, Belgio e Inghilterra, presunti ISIS. Senza
parlare dei killeraggi seriali di massa nelle scuole statunitensi,
inesorabilmente matti, o suprematisti bianchi. O, da noi primattori dello
sragismo, Piazza Fontana fino a Via D’Amelio e oltre, esclusivamente di fascisti e mafiosi (i servizi, la Cia e i
massoni “deviati” passavano di lì per caso).
Terrorismo neonazista, mafioso, islamista,
fascista, razzista. Schiamazzi insensati e ingiustificati di fronte a
epifenomeni risivi, o ad autentiche alternative politico-sociali al degrado
malavitoso e totalitario che ci assedia? Non hanno dato ampiamente dei populisti,
razzisti, sovranisti e, dunque, fascisti, per anni e tuttora ai 5Stelle? Quale
migliore difesa per un establishment che preserva e estremizza il suo carattere
criminale e antipopolare che rovesciare il proprio nero e bruno su chiunque
esca dal seminato. “Il manifesto” ne è la più “manifesta” e volenterosa “manifestazione”.
Ara un terreno, direi un’aiuola, fertile: quella degli allocchi che lo
ritengono di sinistra. Qualsiasi
occhiuto teorico della cospirazione capisce che in nove casi su dieci (calcolo
riduttivo) trattasi di terrorismo di stabilizzazione dell’esistente. Come nel ’69.
Con correttivi: qualche telecamera, qualche colonna infame, qualche ceppo,
alcune manette, qualche spione in casa, qualche bavaglio in più. E,
soprattutto, con tutto questo rigurgito di nazismo di massa, non sono che da
ringraziare E questo risponde all’interrogativo nel mio titolo.
Beato quel paese che non ha passati che
ritornano
Com’è che né in Francia, né nel Regno Unito, né in Belgio,
né negli Usa si parla mai di “passato che non muore”, delle “radici
del male che continuano a produrre i loro perfidi frutti”. Eppure, tra
questi Stati non c’è chi ha tagliato più teste e sterminato più ugonotti, chi
spolpava e spolpa colonie e in Algeria ha compiuto genocidi e inventati i più
orridi sistemi di tortura? Non c’è chi ha arricchito la sua classe dirigente e
i suoi monarchi facendo killeraggi di massa e depredando paesi e continenti per
secoli e, con Cromwell, protagonista sugli irlandesi del primo genocidio? E non
ci dovrebbe essere quel paesuccolo artificiale, mezzo Olanda e mezzo Francia, ma
che nonostante le sue dimensioni ha saputo far fuori 20 milioni in Congo e
tuttora ne facilita, a scopo di estrazione, le sue rapine e le sue carneficine?
E non ci manca forse quel grande paese, oggi delle sette
guerre di sterminio, ieri del Vietnam dai 4 milioni di uccisi, dell’Iraq dei 3
milioni di morti da due aggressioni, delle colorate destabilizzazioni di Stato
dopo Stato con sanzioni e golpe, dei ricatti all’universo mondo, di Guantanamo
e Abu Ghraib? Quel grande paese di cui le due parti si fecero vicendevolmente a
pezzi, gli uni per difendere lo schiavismo, gli altri per imporre il
capitalismo? Non sono questi i frutti
sempre maturi delle radici mai recise, tra le quali si aggirano le anime di 20
milioni di nativi eliminati dalla faccia della Terra?
Macchè, i paesi del Pensiero Unico non hanno nessun passato
che risorge, nessuna bonifica morale, spirituale o materiale da compiere,
nessuna colpa antica dei padri ricaduta sui figli e nipoti. Non sono tedeschi.
E neppure italiani, e neppure greci, o arabi, o iraniani, o cinesi, che un
passato ce l’hanno. Da evocare quando serve e, guardando a Dresda o a Palmira o
al Coronavirus, da distruggere quando serve.
Mi sento di nuovo così benedetto nel mio matrimonio dopo che il dottor Osagiede ha riportato in vita mio marito che si è separato con me per ben 3 mesi. Am Giovanni Roel di nome Amsterdam. Anche se ho la bocca in tutto il corpo, non sarà sufficiente ringraziare il dottor Osagiede per il suo aiuto sulla mia vita. Mio marito si è separato con me per 3 mesi e senza di lui ha sofferto e sofferto. Quindi, ho cercato aiuto ovunque ma nulla ha funzionato fino a quando non intendevo il dottor Osagiede che ho contattato online. Gli ho spiegato la mia situazione e mi ha promesso che mio marito mi risponderà entro 24-48 ore, a condizione che il mio cuore batte ancora per lui. Ho creduto in lui e ha preparato un incantesimo per me e mio marito mi ha chiamato esattamente quando ha detto il dottor Osagiede. Ha supplicato e ha detto che ha bisogno di me e che ora viviamo di nuovo felici negli ultimi 9 mesi. Tutti quelli che leggono il mio articolo che ha bisogno di aiuto dovrebbero contattarlo ... Email: doctorosagiede75@gmail.com o WhatsApp e viber a +2349014523836
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