giovedì 19 ottobre 2017

Siria: a che gioco gioca chi?






Inserisco uno scambio di opinioni tra amici della lista No Nato relativo a come valutare quanto sta succedendo in Siria alla luce del ruolo dei vari attori sul campo: siriani, russi,turchi, israeliani-statunitensi e i mercenari curdi e Isis-Al Qaida di questi ultimi. E' anche un incentivo a contribuire alla discussione su una della più controverse problematiche di questa zona cruciale del mondo. Ovviamente lo scambio parte dal contributo più in basso.

From: Fulvio
Sent: Wednesday, October 18, 2017 4:15 PM
To: Piero Pagliani ; bye bye uncle sam

Subject: Re: Impressioni d’inizio autunno: dalla liberazione di Deir Ez-zor a quella di Al Mayadin

A me, con tutto il rispetto, la stima e l’amicizia, mi pare di sognare a leggere queste righe di Piero. Invidio l’ottimismo e la fiducia nei russi che improntano la sua visione e che cozzano duramente con il mio crescente sconcerto e la dolorosa convinzione che il quadrumvirato Putin, Erdogan, Netaniahu, Trump abbia concordato una tranquilla spartizione in zone d’influenza ai danni dell’integrità della Siria per la quale tanto sangue civile e militare, siriano, libanese, iraniano e russo è stato versato. A me sembra che la successione e il concorso di elementi recenti dipingano un quadro del tutto diverso: Israele crea di suo una zona Isis-Al Qaida sul Golan, torna a bombardare la Siria, distrugge una postazione anti-aerea e nessuno, tranne Damasco, dice niente; fatta pulizia etnica, con il contributo decisivo degli Usa che ha sterminato la popolazione civile di Raqqa prelevandone i jihadisti, poi distribuiti tra curdi all’assalto di Raqqa e jihadisti ancora attivi in Iraq; I mercenari YPG (la sigla SDF è un verminaio pieno di vermi curdi e basta) si installano nel centro della regione petrolifera, in una grande città tutta arabo-siriana che diverrà la capitale del protettorato Usa garantito da almeno tre grandi basi con aeroporti.




Se si pensa che i curdi abbiano fatto il passo più lungo della gamba, si deve scommettere che i pochi arabi, assiri e turcomanni sopravvissuti alla pulizia etnica possano insorgere e sconvolgere questo assetto; i turchi, proseguendo il loro padrinaggio dei terroristi Al Qaida e coprendosi le terga con gli ectoplasmi del cosiddetto Esercito Arabo Libero, portano avanti il progetto che era manifesto fin dal primo giorno dell’aggressione alla Siria: in primis assicurarsi una fetta vasta e importante di territorio siriano per esercitare una pressione condizionante su ogni futuro governo a Damasco. Non contenti di essersi impadroniti della zona strategica che incombe su Latakia e le basi russe, stanno procedendo verso Aleppo. E, secondo comunicazioni d’agenzia e di fonti varie, l’invasione militare e jihadista turca avviene sotto copertura aerea russa. O, quanto meno, con la garanzia di impunità di Mosca, o quanto ancora meno, nella piena tolleranza russa. Incredibile. Solo per un po’ di captatio benevolentiae di Ankara? Cosa si pensa, che anche qui un’insurrezione araba possa rovesciare questa situazione? O che bastino le disperate proteste di Damasco contro l’occupazione della propria terra da parte di turchi, curdi, Usa e Israele?



Voglio proprio vedere se questa quadripartizione, ormai in atto, non andrà consolidandosi, con l’aggiunta sciagurata delle macchie di leopardo delle zone di de-escalation in cui vanno incistandosi terroristi di varia denominazione, e se potrà essere destabilizzata da rivolte interne o rimedi esterni. Forse questa frantumazione della Siria paga la permanenza per qualche po’ di Assad, il cerchiobottismo di Erdogan, il rallentamento dell’assalto USraeliano all’Iran, il freno ai nazi di Kiev verso il Donbass e il rinvio della resa dei conti con la Corea del Nord. Poi quell’immagine da film strappacore di un Netaniahu che va supplicando ai piedi di Putin (che non alza ciglio vero sulle scorrerie del delinquente in Siria) di opporsi alla crescente influenza (imperialismo?) iraniana! Davvero pensi che un Israele che fa quello che gli pare e tiene al guinzaglio gli Usa, d’accordo con lo Stato Profondo che ha il potere in Occidente, vada strisciando da Putin perchè lo salvi dall’asse scita? Quando un giorno sì e l’altro pure sbeffeggia Putin bombardando i siriani che Putin protegge.

Piero vorrei essere smentito e se lo sarò stapperemo insieme qualcosa di frizzante.

Per il resto, per quanto riguarda la metempsicosi kafkiana dei “compagni”, perfettamente d’accordo. Ma questi sanno benissimo, all’orecchio di gente come Soros, da che parte la loro fetta di pane sia imburrata, come si dice in Germania, o da che parte tiri il vento, come si dice qui, per cui solitamente corrono in soccorso del vincitore. Curdo, israeliano e statunitense. Dove l’unica nota lieta è la presa di Kirkuk, dopo quella di Mosul. E sono balle che i peshmerga si siano ritirati spontaneamente. Sono scappati come conigli, come si conviene a bande di mercenari agli ordini di capibastone e motivati unicamente dal soldo.

Fulvio





From: Piero Pagliani
Sent: Wednesday, October 18, 2017 3:46 PM
To: bye bye uncle sam
Subject: Re: Impressioni d’inizio autunno: dalla liberazione di Deir Ez-zor a quella di Al Mayadin

L'articolo è fondato (anche perché fa leva sulle analisi del ben informato Colonel Cassad - se non mi ricordo male aveva anche un blog in Inglese, che fine ha fatto?). Gli USA hanno il fiato sempre più corto, in economia (ma la nostra presstitute ancora nei giorni scorsi ha uggiolato come un cane commosso al solito miracolo borsistico, ovvero prettamente finanziario-speculativo statunitense, cioè hanno nuovamente ballato sul Titanic che affonda), monetario e persino militare, coi Russi sempre più assertivi (e incazzati perché faranno pagare cara agli USA la morte del loro generale e dei loro soldati - e magari con azioni che nessuna delle due parti comunicherà al pubblico, come è già successo). Sono talmente rintronati che la presstitute USA spera addirittura in un'invasione cinese della Corea del Nord. Ma i generali stanno già mettendo a punto la nuova "posture strategica", che prevede decenni di guerre ibride, dalle "rivoluzioni colorate" ad atti di sabotaggio, da disordini prolungati basati su ogni pretesto a guerre vere (cioè microguerre in confronto con quella nucleare) condotte da forze etniche e tribali con l'aiuto dell'alta tecnologia militare USA, come quelle in Afghanistan, Libia e oggi in Siria (domani nel Myanmar?).

Ad ogni modo in Siria, con tutti i limiti che si vogliono, le cose non sono adatte affatto come volevano gli USA e Israele. Adesso il cosiddetto "asse sciita" (termine che dice molto poco, in verità) è per certi versi più forte di prima e infatti Netanhyau sta supplicando quasi tutti i giorni Putin di frapporsi tra Israele e l'aumentata influenza di Teheran.

Dopo il "referendum" nel Kurdistan, tutti hanno preso le misure e le contromisure, col risultato che i Curdi dei mafiosi Barzani e Talabani sono stati costretti a fare retromarcia. Pare che ci sia ora un accordo con Baghdad basato sul rispetto dei vecchi confini della regione autonoma, quindi niente Kirkuk e niente Mosul per la mafia curda.



Dal canto loro i Curdi siriani (che in effetti sono quattro gatti) hanno secondo me fatto il passo molto più lungo della gamba. In realtà lo ha fatto la sua dirigenza neo-mafiosa per compiacere gli USA. Ma non hanno né l'appoggio della maggioranza dei Curdi né, tanto meno, quello degli Assiri e delle altre popolazioni non curde che l'YPG/PYD/SDF sta etnicamente ripulendo, col plauso implicito e a volte esplicito di tutta la sinistra italiana, dal PD ai trotzkisti, ai buonisti e diritto-umanisti, una delle più fetenti e ipocrite accolite dai tempi di Riccardo Cuor di Leone, difensore della fede e dei diritti dei cristiani in Terra Santa e criminale di guerra di prima grandezza.

Se l'anima del nobile Saladino, o il suo spirito, vive da qualche parte, sicuramente è a Damasco, a difendere veramente i cristiani del Medio Oriente (la Storia, come diceva Vico, si ripete. Anche allora le monache in Terra Santa si facevano difendere dai soldati del Saladino contro la marmaglia stupratrice crociata).
Insomma, la Storia si ripete, ma con inversioni. Oggi se si è per la pace e la giustizia occorre guardarsi alle spalle, dalle pugnalate degli "ex compagni". In questa epoca di inversioni radicali, più belli e nobili sono i loro ideali e i loro valori, più sudicie e marce e materialmente criminali sono le loro prese di posizione in politica internazionale. Sembra un paradossale incubo, ma è così.

Piotr





Il giorno 17 ottobre 2017 12:19, bye bye uncle sam ha scritto:

"Di quest'ultimo mese si ricorderà l’accelerazione impressa agli eventi da parte della cosiddetta “Coalizione”, capitanata dagli USA e, come ormai alla luce del sole e oltre ogni minimo accenno di pudore, composta di un esercito di manodopera di riserva estremamente variegato, tipico della guerra ibrida in corso, e che va dalle milizie curde ai terroristi dell’ISIS.
Il tentativo era abbastanza evidente e, come vedremo, prevedibile: colpire il nemico – che, a scanso di equivoci, era ed è Assad e alleati – su più fronti, simultaneamente, efficacemente, per frantumarne le linee di difesa, affondare i colpi e seminare il panico fra le retroguardie di colpo proiettate in prima linea, tagliare i canali di comunicazione e approvvigionamento, obbligare le forze di élite dell’esercito siriano a ripiegare per ripristinare confini e mettere in sicurezza situazioni altrimenti compromesse. Ripiegare da dove? Ma da Deir Ez-zor, dove simultaneamente i Curdi avanzavano senza sparare un colpo, pappandosi fette di territorio sempre maggiori, allungando linee di fronte di decine di chilometri lungo sottili lingue di terra che sfidavano ogni logica di tattica e strategia militare (prima fra tutte, il consolidamento della linea di fronte per evitare contrattacchi fatali sulle retrovie lasciate scoperte e la conseguente formazione di sacche in cui circondare e chiudere le avanguardie), lasciando soltanto come unica ipotesi quella infima, meschina, della combine. Ebbene, la strategia americana verteva su queste due leve: da una parte bloccare (o fatalmente rallentare) l’avanzata siriana nella provincia dei pozzi, dall’altra occupare per prima il ricco Eldorado.
Ci eravamo lasciati con prodromi di questa strategia, ma mai ci saremmo aspettati che si sviluppasse fino a questi livelli. Quanto accaduto in questi trenta giorni circa ha dell’incredibile, e quanto è riuscita a fare l’alleanza Russia-Siria-Iran ha ancora più dell’incredibile, fino al risultato di oggi: la liberazione di Al Mayadin"


L'articolo di Paolo Selmi continua su https://byebyeunclesam.wordpress.com/

8 commenti:

rossoallosso ha detto...

risposte non ne ho piuttosto mi faccio parecchie domande non vedo l'interesse geopolitico russo a fare culo e camicia con Usraele in prospettiva al limite è più comprensibile e meno rischioso un accordo con Erdogan il che è tutto dire.Se lo scopo é uno stallo, un equilibrio,una Guerra Fredda2 allora Putin o meglio la Russia ha già perso

Salvatore Penzone ha detto...

Perché un mondo multipolare possa essere tale veramente le sue fondamenta vanno costruite usando logiche del tutto diverse da quelle fin qui adoperate: “non attentiamo agli interessi di nessuno, non imponiamo la nostra protezione, non tentiamo di insegnare come vivere, ma noi cercheremo di essere leader, proteggendo il diritto internazionale, ottenendo il rispetto della sovranità nazionale, dell’indipendenza e dell’identità dei popoli”.
Una posizione questa condivisa con Xi Jinping.
Putin sa bene che l’asse sovranista vincerà se sarà capace di imporre la sua strategia senza colpo ferire. Sarà necessario lasciare sempre la porta aperta cercando di superare la logica del muro contro muro; fare in modo che le armi del nemico si smussino lasciandolo solo a sé stesso e facendo sì che siano le sue stesse contraddizioni a soffocarlo. Un esempio: gli americani si propongono al mondo come quelli che combattono il terrorismo mentre non fanno altro che sostenerlo essendo questa la base stessa della strategia nata con l’11settembre, il ché li ha costretti, per non contraddirsi davanti al mondo, a stare al gioco dei russi. Altro esempio: mentre i sauditi sostengono gli USA per il controllo delle risorse energetiche del Medioriente si vedono ridurre nettamente i ricavi delle loro stesse risorse energetiche per creare, su richiesta degli americani, difficoltà ai russi facendo calare il prezzo del petrolio. Ancora: Erdogan sollecitato dagli americani e dalla NATO con il loro progetto del Grande Medio Oriente allargato che comprendeva quello del Grande Israele. Costoro fomentano la megalomania irresponsabile del presidente turco, adombrandogli la possibilità di rendere realtà il grande sogno di un redivivo impero ottomano. Gli Israeliani e i neoconservatori americani che trovano in Erdogan, per questo suo profilo criminogeno, un ottimo alleato, non fanno però i conti con la fermezza di Putin, la sua lungimiranza e la disponibilità a soprassedere anche sugli errori più grossolani una volta riconosciute le proprie responsabilità. Ciò che rende insostenibile la posizione di Erdogan è il fatto che gli americani giocano sporco, tanto che la logica della pugnalata alle spalle della  Russia, da loro ispirata, si ripete nei suoi confronti quando sostituiscono il progetto di un Califfato tra  Siria e Iraq con uno stato curdo che dovrebbe disporre di parte del territorio Turco. Mentre si sa che Putin non ha due, tre o più facce, e si sa anche dell’attitudine della Russia a mettere allo stesso tavolo soggetti con una storia e interessi divergenti, come ha fatto con l’India e il Pakistan e con la Cina e l’India. Tant’è che riesce a metterlo allo stesso tavolo con l’Iran e ultimamente fa lo stesso con l’Arabia Saudita.
La realtà, che nessuno può negare, è che la Turchia aveva vissuto un grande momento di vitalità e sviluppo al tempo della Mavi Marmara, grazie alla sua politica di distensione con gli altri paesi dell'area, compresa la Siria, una politica che gli aveva permesso, nonostante l'adesione ai Fratelli Musulmani dello stesso Erdogan e nonostante il suo essere turco, di assumere il ruolo di protettore degli interessi arabi. Intanto la tabella di marcia dà ragione a Putin: il piano USA-israeliano di utilizzare i curdi per creare un enclave funzionale ai loro piani va in fumo per la ferma risposta di tutte le parti in causa; grazie agli accordi tra le parti, sempre favoriti dalla Russia, la Siria si riprende i ricchi pozzi di petrolio e di gas della provincia di Dayr al-Zur; la liberazione di Al Mayadin; e poi il fronte della resistenza sciita che punta senza mezzi termini alla liberazione delle Alture del Golan mentre la Russia fa sapere, dopo aver fornito la Siria di sistemi missilistici avanzati, che da un possibile conflitto con Israele si tirerà fuori, il ché vuol dire che lascia campo libero alla Siria.

Salvatore Penzone ha detto...

Quindi la Russia crea le condizioni favorevoli alla Siria e ad Hezbollah pur assumendo un ruolo di neutralità perché sa bene che la propria forza militare deve restare legata alla funzione di deterrenza e difesa, condotta che Putin sta portando avanti magistralmente perché sa che il confronto deve avvenire sul piano di una strategia più ampia. Putin e Xi Jinping vinceranno se riusciranno a favorire il crollo del dollaro prima della guerra voluta dagli USA.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Salvatore Panzone@
Proprio un bel sogno. Temo la sveglia.

Anonimo ha detto...

la Siria è uno Stato politicamente con qualche vicinanza a Libia e Irak ai tempi della loro situazione stabile...molto banalmente non sono mai stati sudditi degli Usa e mai hanno scodinzolato per farsi benvolere da Israele... poi c'è addirittura una Storia di vicinanza di taluni a quello che era l'URSS...ma la questione è duplice ora finito l'Impero Sovietico...
uno Israele sta facendo a pezzi tutti gli Stati che ha visto in passato e vede tutt'ora come vicini potenzialmente preoccupanti per i propri interessi... secondo gli Usa hanno portato avanti con Israele una continua destabilizzazione di Stati fintamente definiti canaglia quando Usa ed Israele e Arabia Saudita hanno combinato di tutto...ma proprio di tutto compreso il dare qualsiasi appoggio ad Al Quaeda e Isis...ora ovviamente credete che la Siria sia uno stato rilevante? NO....lo Stato a cui tutto l'Impero Anglosassone Usa Israeliano stanno mirando da decenni è l'Iran e semplicemente l'Iran deve essere punito duramente per questo Impero perchè con la sua rivoluzione ha scacciato gli interessi anglo americani dalla zona...l'Impero anglosassone alleatissimo di Israele vuole dimostrare al mondo che non è consentito sputagli in faccia, si muore...lo ha capito anche la Corea del Nord che ha detto: armiamoci o faremo a fine di Libia e Irak che rifiutando l'atomica si sono suicidati per gli Usa
La Siria ovvio senza la Russia sarebbe caduta ma la Russia sta facendo spesso le mosse giuste e non reagisce a provocazioni pesantissime che rischiano di far precipitare tutto...
la Russia può reggere la situazione? La Russia deve tenere quei confini geopolitici o rischia l'aggressione continua e sa che vedasi Ucraina e vari Stati ex sovietici...gli Usa vogliono accerchiare potentemente Russia e Cina per farli capitolare
Oramai senza arroganza mi chiedo perché non sia già scoppiata la III Guerra Mondiale
è un miracolo che mezzo pianeta non sia raso al suolo

rossoallosso ha detto...

Non sapevo che indossare la maglietta della A.S.Roma fosse offensivo,potrei capire quella juventina sinonimo di pluricondannati ;-)

alex1 ha detto...

Non so se è più disgustoso andarsi ad inginocchiare autocolpevolizzandosi ed autocolpevolizzando la proprio società davanti agli altezzosi "eletti" per una inopportuna figura messa da qualche tredicenne ignorante di storia su di un adesivo (poi non ho capito se sia offensiva la maglietta della Roma, pur essendo io dell'altra sponda) o rifiutare l'omaggio con disprezzo ("la sinagoga non è una lavatrice") tanto di getto della corona dentro il Tevere.
Ci sono comunità che vengono offese tutti i giorni senza che nessuna autorità si sconvolga. Emblematico il caso di Mihajlovic, evidentemente le campagne degli anni '90 contro le comunità russe e slave hanno sortito gli effetti. Per non parlare di commenti orribili su socials contro arabi e musulmani, quasi mai moderati, e le varie "satire" di Charlie Hebdo difese da tanti democratici nostrani.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Alex1@

Il dato politico è che questi cretini laziali hanno dato un formidabile assist ai nazisionisti.