martedì 28 maggio 2013

Armi di distrazione di massa - Bignamino iraniano - Tutti a Milano per la Siria



Sempre fuori dal vaso
Sul capitolo nel blog “Fuori dal vaso”, relativo a iniziative non violente in Siria, ho avuto vari commenti pro e contro. Molto si è risentita l’ecopacifista Marinella Correggia, al di là dei distinguo da me fatti tra meriti della sua controinformazione e avventatezza delle sue posizioni a favore di non violenti in Siria, mettendomi addirittura a fianco di chi la “azzanna dal Qatar” (la sovrapposizione di vittimismo e pacifismo è organica nei non violenti). Come dire che chi attacca  Obama perché azzanna la Siria fa lo stesso lavoro di chi lo critica perché ancora non la bombarda.  E’ stato di vantaggio alla Palestina o a Israele aver sostituito l’impegno “Intifada fino alla vittoria” con le marcette “ contro tutte le violenze” di Luisa Morgantini e affini?  Di questa discussione riproduco qui uno scambio rappresentativo.

Mauro Murta ha detto...
Sono andato a vedere quell’articolo sul sito del manifesto (da anni non lo compro più) e non mi pare che la Maguire la faccia più di tanto fuori dal vaso: sta pur sempre condannando l’invio di armi ai “ribelli” e i bombardamenti israeliani. E anche gli articoli della Correggia mi sembrano imprimere un temporaneo salto di qualità al giornale.

giovedì 23 maggio 2013

TERRORISTI IN IRAN, ZECCHE IN ITALIA

TERRORISTI IN IRAN, ZECCHE IN ITALIA


In tutte le questioni è cosa salutare appendere ogni tanto un punto interrogativo sulle cose che da tempo hai dato per scontate. (Bertrand Russell, filoso, antiguerra)
Lo stato di necessità e la scusa per ogni violazione della libertà umana. E’ l’argomento dei tiranni, è il credo degli schiavi. (William Pitt)
E’ uomo libero colui che la verità rende libero. Tutti gli altri sono schiavi. (William Cowper)

La sinistra e l’Iran
Impervia a qualsiasi catastrofe sociale ed elettorale, la sedicente sinistra, radicale o moderata che si dica, non c’è grande differenza, insiste ad accanirsi su se stessa secondo la lezione del migliore Taffazzi. Rincorre trafelata la lepre di pezza senza raggiungerla mai, dato che chi manovra la preda controlla anche il meccanismo che la fa correre. Al netto dei sommessi schiamazzi che produce sui delitti politici commessi dal Partito Unico al potere sul piano interno (dimezzamento pena per concorso esterno in associazione mafiosa, fiancheggiamento di compari essenziale per il rigoglio della mafia e dei politici; ribadita eleggibilità del delinquente patentato e plurirecidivo; annientamento dell’opposizione per via legislativa, come da disegno di legge della virago siciliana), c’è la politica estera su cui gli estremi presunti opposti si fondono in giuliva unità d’intenti coloniali. Non è una novità. Poco ha bisbigliato la sinistra, allora clandestina, quando la triplice genocida Mussolini-Graziani-Badoglio faceva carne di porco dei popoli africani. Del tutto conniventi e compiaciuti sono stati i comunisti francesi quando i maestri torturatori della Legione, i pieds noires , l’OAS e la DGSE (allora SDECE) sguazzavano nel calidarium di sangue in Algeria. Quanto alla colonizzazione neoliberista dell’America Latina, fa ancora arrossire il sostegno dato, “per evitare il peggio” alla stregua di un qualsiasi Bergoglio, alle varie dittature stragiste dai PC locali. Il comunismo è altra cosa.

mercoledì 15 maggio 2013

Che governo, dio Bonino! E che Siria! (e ancora Barnard)



Le azioni sono giudicate buone o cattive, non per i loro meriti, ma secondo chi le compie. Non c’è atrocità – tortura, incarcerazione, assassinio, strage di civili - che non cambi il proprio colore morale quando sia commessa dalla ’nostra’ parte. Lo sciovinista  non solo non disapprova infamie commesse dalla sua parte, ha anche una straordinaria capacità di neppure percepirle. (George Orwell)

Non mi sento obbligato a credere che  lo stesso dio che ci ha dotato di buonsenso, ragione e intelletto voglia che noi vi rinunciamo. (Galileo Galilei)

Ogni verità passa per tre fasi. Dapprima viene ridicolizzata, poi vi ci si oppone con violenza, infine la si accetta come evidente. (Arthur Schopenhauer)

Ricorrenze
La feccia criminale che, a partire dagli anni ’80 e dalla sconfitta dell’ultimo grande movimento di vita mondiale (rinato poi solo in America Latina e nelle resistenze dei popoli aggrediti), buttata la maschera dei travestimenti antifascisti e democratici, ha impestato l’Occidente e azzannato il resto del mondo, ha celebrato in pompa magna la dipartita di due suoi capitani di ventura, purtroppo giustiziati solo dal tempo: Margaret Thatcher e Giulio Andreotti. Di entrambi questi pendagli da forca e analfabeti culturali l’attuale Letta-Lecca si dichiara discepolo venerante. Entrambi stragisti sociali e biologici, terroristi della primora, perciò collocati appropriatamente nel panteon della civiltà più sanguinaria  e cialtrona di tutti i tempi e paralleli. Un ministro degli interni, con nessuna qualità che non il vezzo di Venere e la propensione del sicario, ulula che sparatori di mortaretti “volevano uccidere”. E, tosto, i giudici della Cancellieri gli danno dentro con tale imputazione. Abbiamo davanti cinque anni di inciucio mafioterroristico da sorci verdi. A meno che non ci rendiamo conto che siamo più di loro.