venerdì 28 ottobre 2016

LE GALLINE DI AMADORI COME GLI UMANI DI HILLARY



Queste sono le condizioni degli allevamenti delle galline in Messico. Vi posso assicurare, perchè a suo tempo ne ho tratto un servizio per il TG3, che gli allevamenti di Amadori e di altri grossi "fabbricanti" italiani ed europei di polli al polistirolo trattano queste creature alla stessa maniera: sotto luce perpetua, in una gabbia larga un foglio di quaderno, su grate che lacerano le zampe, gonfie di antibiotici contro le patologie di cui soffrono per la perdita di immunodeficienza da dolore e disperazione. Gli si sega il becco perchè, impazzite, non si squarcino. Roba tossica per il consumatore, il che è il meno giacchè ci si potrebbe anche rifiutare di consumare questa carne malata. Roba al livello di come Hillary considera e prevede di trattare gli esseri senzienti formicolanti fuori dal suo compound. E peste colga chi mi viene a dire che, nel momento in cui l'Isis crocifigge uomini e stupra donne su mandato dei suoi inventori e curatori che fanno cose analoghe con le bombe, occuparsi di galline, o di qualsiasi altra creatura vivente non umana che noi sistematicamente seviziamo, è scandaloso. Non si gradua il rispetto per i viventi, piante comprese. Sennò si finisce come i popoli eletti, talmudisti in testa, americo-eccezionalisti a seguire. Cioè licantropi: nè bestie, nè esseri umani.
Fulvio



domenica 23 ottobre 2016

GIORNATA NO RENZI NON SOLO



Piccola galleria fotografica del NO RENZY DAY (Chissà perché non si poteva dire “Giornata No Renzi”) a Roma, il 22 ottobre.


Opportunamente, al tema della cacciata dello sparaballe fascistizzante  si è aggiunto da parte dei più lungimiranti  il No Nato e No Guerra indirizzato a lui, sguattero, e ai suoi mandanti stragisti a 360 gradi, nel nome dei popoli da questa banda martirizzati: Siria, Iraq, Libia, Yemen, Afghanistan, per parlare solo di quelli più in vista.

Generosa, ma inadeguata, la partecipazione numerica, calcolata in 30mila (dagli organizzatori!) bravi e buoni, ma terribilmente sproporzionati rispetto al tema che coinvolge insieme la salvezza dell’Italia e del resto del pianeta.

Stridentemente incoerente e ossomorica la partecipazione di gruppuscoli pseudotrotzkisti, come Sinistra Capitalista e Partito Comunista dei Lavoratori, che, per quanto ormai vetusti, o forse per questo, non capiscono che cacciare Renzi e cacciare Assad, o, prima, Saddam, Milosevic e Gheddafi,  è un corto circuito  che equivale a mettere insieme il diavolo e l’acqua santa.


Un paradosso alla sublime potenza è quella della micromonade “Con Tsipras per l’altra Europa” , dispersa tra i piedi dei marciatori di vari spezzoni, che invocava la dipartita di Renzi nel nome di quel Renzi al cubo che ha raso al suolo il suo paese e s’è mangiato vivo il suo popolo su mandato dei licantropi di Bruxelles, Francoforte e Washington.
Paradosso non dissimile da chi, nell’impareggiabile foglietto cripto-Nato “il manifesto”, sa comporre nella stessa comunicazione al volgo e all’inclita il sostegno convinto e vigoroso al Venezuela sotto attaccato Usa e quello, non meno convinto e vigoroso a Hillary Clinton che, da segretaria di Stato, ha fatto di tutto per un regime change a Caracas e ora, da prossimo presidente Usa, la tempesta di promessa di destabilizzazione e caos, nel quadro del cataclisma guerresco che promette al pianeta intero.

Contraddizioni in seno al popolo? O in seno alle quinte colonne?


Aggiungiamo in coda, ma non incoerentemente, un vibrante plauso alla Vallonia, al suo popolo e ai suoi dirigenti socialisti e verdi che hanno bloccato l’avanzata sull’Europa del CETA, trattato di libero scambio UE-Canada, cavallo di Troia per i successivi trattati da inverno nucleare postdemocratico imperialista “TTIP e TISA”. Dopo i trucidi trogloditi britannici, che hanno liberato il loro paese dalla morsa del rottweiler (chiedo scusa a tutti i rottweiler) necro-euro tramite Brexit, e ora grazie ai valloni del Belgio, forse qualcuno si renderà conto che è l’ora e che conviene lavorare per l’Italexit.


venerdì 21 ottobre 2016

ALEPPO-MOSUL: GUERRA MORTALE TRA MENZOGNA E VERITA'






Ci hanno sommerso di immagini e lamenti da Aleppo Est, il quarto della città ancora sotto controllo dei terroristi, peraltro riforniti e rinforzati costantemente, specialmente durante le soste concordate tra russi e Usa; ci hanno riversato addosso tonnellate di storie
strappalacrime di quei finti soccorritori e autentici frodatori al fianco dei terroristi che sono gli Elmetti Bianchi, ci hanno esibito bambini insanguinati e ci hanno voluto far credere che ad Aleppo Est era in corso un infanticidio di 100mila bambini (su 25mila abitanti, non 250mila). Ma sono stati scrupolosissimi a occultarci qualsiasi danno o vittima provocati ad Aleppo Ovest, tre quarti della città, dove, ora dopo ora, si abbattono i colpi di mortaio, di artiglieria e le bombe a chiodi dei terroristi al soldo di turchi, Usa, Nato, satrapi del Golfo.

Come sempre, è la voce dell'altro che deve essere soppressa, è il terrore che si possa diffondere tra la gene un po' di verità. Ero lì quando hanno polverizzato la televisione di Belgrado, quella libica, quella irachena, quella siriana, sempre i primi obiettivi dei bombardamenti imperialisti. Ora hanno bloccato i conti bancari in Gran Bretagna dell'eccellente emittente televisiva russa RT (Russia Today) e hanno ricattato l'Ecuador perchè tagliasse la linea internet ad Assange, proprio mentre stava diffondendo altri materiali sui crimini della belva Hillary Clinton. Con questo video delle sofferenze e dei lutti dei civili siriani dimenticati dall'Occidente ad Aleppo Ovest, proviamo ad accendere una fioca luce su quanto i suoi carnefici fanno, negano e nascondono.


Aggiungo una considerazione non del
tutto peregrina. I terroristi Al Qaida-Al Nusra-Fateh al Sham, con prezzemolo di presunti moderati e PR Elmetti Bianchi, rifiutano la tregua concordata con i galantuomini russi dagli scaltri turchi-Usa-Golfo e se rifiutano l'offerta, anche del farlocco De Mistura, di togliersi dai coglioni salvando pelle e armi davanti a una vittoria di Damasco ormai sicura, non sarà perchè "irriducibili e fanatici combattenti per l'Islam", o, nell'altra vulgata, "democratici rivoluzionari per la democrazia in Siria"? O non sarà piuttosto perchè tra questi terroristi ufficiali sono incistati quelli ufficiosi di Nato, Usa, Israele Francia, GB, Italia e altro mercenariato imperiale? E un ritiro verso Idlib alla luce del sole ribadirebbe il pieno coinvolgimento, anzi la paternità, di questi mandanti rispetto aljihadismo terrorista che fingono di avversare (non combattere)?


Nel frattempo gli Usa e i sottopancia turchi e israelocurdi annunciano che la battaglia per Mosul sarà lunga e dolorosissima (Amnesty) per i civili. Contemporaneamente le truppe patriottiche irachene (Forze della Mobilitazione Popolare ed esercito) avanzano invece rapidamente e liberano decine di centri abitati. La coalizione occidentale apre una via di
fuga ai terroristi Isis verso la Siria e Raqqa e non si sogna di bombardare le colonne in scoperto movimento. L'aviazione di Baghdad, invece, le bombarda e distrugge- Dal che si deduce ancora una volta che c'è chi è forza nazionale, onesta e giusta, di liberazione, da sostenere, e chi ciurla nel manico per impedire che l'Iraq si ricomponga e per aumentare la pressione militare. su Damasco.

mercoledì 19 ottobre 2016

USRAELE-NATO-GOLFO: ALL'ISIS LA SIRIA, A CURDI E TURCHI L'IRAQ - Sullo sfondo dell'offensiva su Mosul


“Genocidio nell’Eden”, “Popoli di troppo”, “Chi vivrà…Iraq!” e “Un deserto chiamato pace” sono i quattro docufilm che ho dedicato alla mia passione per l’Iraq. Lì dentro, testimone oculare,  ho provato a mettere buona parte della lotta rivoluzionaria e antimperialista, dei fenomenali progressi sociali e culturali, della gloria, della sofferenza e dell’incredibile martirio di una grande nazione che, avendo dato i natali alla civiltà del nostro emisfero, non si rassegna a morire.

Dividere tutto ciò che è unito
La parola d’ordine occidentale per questo gigante della storia, della cultura, della modernità e del ruolo nel riscatto arabo, strappatosi a un colonialismo britannico tra i più feroci della storia (Churchill vi sperimentò le prime armi chimiche) fu, fin dal primo giorno dell’indipendenza “frammentazione”.  Indipendenza formale, ma sotto tutela britannica, “concessa” nel 1932 a seguito di numerose rivolte di popolo, ma divenuta effettiva soltanto con la rivoluzione del  1958, protagonista il giovane Saddam, che istituì la repubblica. Alle destabilizzazioni innescate dall’ex-potenza coloniale, ora in combutta con gli Usa e ai colpi di Stato reazionari si accompagnò un primo tentativo di mutilazione: la separazione della provincia irachena del Kuwait, decisa da Londra per affidare l’enorme giacimento di petrolio a un satrapo locale.

domenica 16 ottobre 2016

DALLA CORNUCOPIA DI PANDORA TV UNA HILLARY DA FINE DEL MONDO




Andate su questo link, ascoltate, in italiano,. Il più autorevole commentatore americano di Pandora TV e…stupite. Mica tanto, se siete tra coloro rimasti basiti dall’inversione a U operata da Giulietto Chiesa, fin lì popolare rivelatore della False Flag USA nell’attentato dell’11 settembre, quando stupefacentemente sussunse il tentativo di depistaggio di Washington teso a scaricare su fantasmatici “piloti dirottatori sauditi” la paternità dell’abbattimento delle Torri Gemelle e del foro aperto nel Pentagono. Ora vi trovate davanti questo Webster Tarpley, illustre analista, corrispondente da New York “dell’opposizione americana”, solitamente acuto commentatore delle malefatte Usa, che ci sbigottisce con il suo allineamento elettorale.

venerdì 14 ottobre 2016

ELEZIONI USA, IL MIGLIORE HA LA ROGNA - La democrazia più corrotta, la candidata più depravata, i complici mediatici più turpi


I Clinton con la coppia Rothschild

Dal “manifesto”:
“In nome delle aspirazioni… vale la pena di lottare, continuare a marciare in strada e poi andare a votare e dare una chance a Hillary Clinton” . (Giulia D’Agnolo Vallan)
Proposte costruttive contro fantasie, una politica estera tradizionale contro il ritorno a un’improbabile fortezza Amercia… la seria, credibile, eleggibile Hillary Clinton, contro quella dell’inaffidabile, razzista, xenofobo Donald Trump”. (Fabrizio Tonello)
Contro Hillary una nuvola tossica mediatica, è vittima di pseudo-fatti diffamatori”. (D’Agnolo Vallan)
La demonizzazione della Clinton ha rassicurato la base del miliardario, quello zoccolo duro che coltiva un odio, questo sì pastoso e violento, verso Hillary. Il sentimento in cui la misogenia si mescola all’antintellettualismo e al bullismo” (Luca Celada)
“La campagna spietata di Trump finisce col produrre un moto di solidarietà e simpatia per Hillary… Lo scenario peggiore? Una Hillary effettivamente non più in grado di correre”. (Guido Moltedo)
L’isolazionista Trump, sessista e razzista, il peggio dell’America”. (Tommaso Di Francesco)
E’ un referendum tra un’America che valorizzi le ragioni dello stare insieme e che, sulla scia di Obama, investa nella sua ‘diversity’ e, al contrario, un’America di tutti contro tutti…”. (Guido Moltedo)
La scommessa del realista Obama è che solo un’America inclusiva, aperta, davvero ‘multi’ può essere la superpotenza solida al suo interno, che ha i titoli per dare la linea per contribuire alla pace nel mondo” (Guido Moltedo)
Una Clinton preparata e sorridente ha avuto la meglio sull’uomo che aizza le folle contro Hillary…” (D’Agnolo Vallan)
“Hillary consolida la reputazione ampiamente conosciuta e riconosciuta di aspirante alla massima carica americana, preparata, tenace e pugnace”. (Guido Moltedo)

Così  corrispondenti dagli Usa e analisti del “manifesto”, da qualche mese a questa parte pancia a terra nella campagna per la glorificazione di Hillary e la satanizzazione di Donald Trump. Perché quando le laudi alla candidata della democrazia, del sorriso, della preparazione, dell’inclusione non bastano, o quando ci fosse chi avesse qualche scrupolo a turibolarla in termini così osceni e accennasse a qualche sua manchevolezza, l’equilibrio, anzi lo squilibrio, è ristabilito con le secchiate di guano su The Donald. Sessista, misogeno, populista, antipolitico, razzista, xenofobo, ignorante, bifolco. Insomma, il repertorio tratto da quel vocabolario che di solito si utilizza contro tutti i disturbatori del manovratore, che siano quelli del Brexit, il premier ungherese, Grillo e i suoi, tutta la sciagurata categoria del politicamente scorretto, quella che in comune di solito ha l’avversione a Washington, Bruxelles, la Nato.

venerdì 7 ottobre 2016

SFONDIAMOLI DI BUGIE - Elmetti Bianchi, Caesar al Maxxi, Politovskaja...




Dal sito sibiliria ricevo:

Al Maxxi in questi giorni è esposta una mostra che - come tutta l’Operazione Caesar,  sponsorizzata dal governo del Qatar – ha la stessa attendibilità delle “Armi di Distruzione di Massa” di Saddam o delle “Fosse comuni” di Gheddafi. Una mostra nella quale i visi fotografati (quando, al pari dei cartellini mortuari, non sono celati da rettangoli neri) sono in alcuni casi identificabili con quelli di soldati del governo di Damasco uccisi dai “ribelli”.
Come si sa, il Qatar è fra i principali sostenitori dei gruppi armati estremisti che impediscono veri negoziati fra il governo e l'opposizione non armata.
La documentazione completa delle falsità della mostra in questo Report:

E aggiungo:

A questo link troverete un video che illustra la natura e le imprese degli ultimamene tanto promossi “Elmetti Bianchi” attivi come presunti soccorritori imparziali ad Aleppo e a tutti gli effetti inseriti nelle formazioni terroristiche di Al Nusra, ora Fatah el Sham, e dei mercenari associati dai media glorificati come “moderati”. Il video, nella parte finale, mostra questi soggetti in piena combutta con i tagliagole jihadisti mentre gironzolano armati e partecipano alle imprese dei terroristi. Io ne ho illustrato la matrice, i fondatori, i dirigenti, tutti riconducibili ai servizi Usa e Nato, nel mio blog www.fulviogrimaldicontroblog.info, sotto il titolo “CURDI, RIBELLI MODERATI, ELMETTI BIANCHI…” . La campagna che ci sta investendo, nel momento in cui la consorteria che conduce il tentativo di distruzione dell’ennesimo stato nazionale sovrano, progressista, antimperialista e laico arabo subisce pesanti contraccolpi dall’esercito patriottico siriano e dai suoi alleati russi, iraniani e hezbollah, ha per protagonisti, oltre a questa ciurmaglia di finti samaritani, la mostra delle fotografie di “Caesar” al MAXXI di Roma. 

giovedì 6 ottobre 2016

UCCIDENTE, MORITURI TE SALUTANT - In margine alla conferenza stampa dei 5 Stelle con l'arcivescovo di Aleppo.



Un popolo eroico, con ormai solo 17 milioni di abitanti su 23, di cui non si sa quanti uccisi e circa 5 sradicati, in fuga, sparsi nel mondo, perlopiù alla mercè di schiavisti turchi e di negrieri europei, centinaia di migliaia di vittime tra civili e combattenti patrioti, una delle più antiche civiltà del mondo, quella che ha dato i natali al meglio di noi e poi ci ha restituito Aristotile ed Eschilo, un popolo sepolto sotto il vilipendio di una narrazione falsa e bugiarda da parte di mandanti e sicari, ieri ha potuto far sentire la sua voce in  una sede istituzionale del più alto livello, nella casa deputata all’esercizio della sovranità del popolo. Per la prima volta. Grazie al Movimento Cinque Stelle, grazie al deputato Manlio Di Stefano, responsabile Esteri del Movimento.