lunedì 28 settembre 2020

COVID E IL RESTO: BREVI CENNI SULL'UNIVERSO DI UN VIRUS TUTTO POLITICO

 Intervista ad ATRI online

 https://www.youtube.com/watch?v=j0_trkJcwfA&feature=youtu.be

 Oppure

 https://youtu.be/j0_trkJcwfA 

 

Ho fatto una chicchierata sui grandi obiettivi che gli attuali manovratori delle strategie per l’umanità di questo pianeta, per il suo modo di comportarsi, relazionarsi, vivere, stanno perseguendo.

 I miei interlocutori erano giornalisti di una coraggiosa TV di rete, ATRI online, che ha pagato e sta pagando pesantemente la sua intelligenza e resilienza nel perseguire un’informazione onesta, corretta, non condizionata, non manipolata e non manipolabile .da interessi estranei e contrari all’informazione veritiera.

 L’incredibile regime del dogma, del pensiero unico, che punta a mutilare, castrare, il nostro pensiero libero e autonomo, la nostra facoltà di elaborare una giusta visione della realtà e di comunicarla in termini critici, è già intervenuto in termini inaccettabilmente censori e punitivi, in totale assenza di reato, o del tanto recriminato “linguaggio dell’odio”. Il canale di ATRI online è stato ripetutamente chiuso, tanto da costringere - e si sa bene quali difficoltà incontri una comunicazione libera nel confronto e in competizione con i massmedia - i suoi redattori a ricorrere a un secondo canale. Che è tornato a trasmettere. Per ora.

E’ davvero vitale concorrere all’azione di resistenza nel maggior numero possibile di tutti coloro che subiscono, o riconoscono, le tendenze autoritarie che il regime farmaceutico, digitale, militare, globalista sta imponendo all’umanità. E’ un nuovo totalitarismo poliziesco-tecnologico che si fonda sulla sottomissione coatta al ricatto della salute e una defisicizzazione dell’esistenza e dei rapporti umani. Con l’isolamento ottenuto attraverso procedure sanitarie obbligatorie e la digitalizzazione totale di lavoro, scuola, rapporti affettivi, si punta alla fine dell’uomo/donna in quanto membro/a di una comunità. Si mira all’annichilimento dell’autodeterminazione individuale e collettiva, alla soppressione di ogni sovranità popolare, alla mutazione dell’identità dell’essere umano e alla sua omologazione alla macchina.

Di questo si è parlato nella conversazione con ATRI online.Non sono argomenti da poco. Meglio conoscerli che mettere la testa sotto la sabbia. O dietro a una mascherina.  

 

Il contorno al video sono alcune notizie che c’entrano.



1) Se non ci si mettono di mezzo, a forza di abusi repressivi contro la libertà d'espressione e manifestazione, le sedicenti autorità democratiche di quattro paesi europei, il giorno 3 ottobre si verificherà una delle più significative iniziative per la pace, la libertà/verità e contro l'Operazione Coronavirus e i suoi annessi e connessi autocratici. Una catena umana si allungherà per quattro Stati, dal Liechtenstein, attraverso Svizzera, Austria e Germania, fino al Lago di Costanza. Lungo il percorso di circa 270 km la catena umana sarà arricchita da spettacoli, musica, interventi che culmineranno a Costanza con interventi dai palchi di esponenti dei movimenti di opposizione alla riduzione e all'annullamento delle libertà democratiche. Gli organizzatori, "Querdenken", sono gli stessi delle manifestazioni di massa a Stoccarda e Berlino.

1) Il 16 ottobre, venerdì, dalle 17.00, al Teatro Fiorani di Canale Monterano (Bracciano), si svolge il convegno sulla connessione di quinta generazione, 5G, attualmente installata in varie zone d’Italia, praticamente di nascosto, senza il minimo coinvolgimento delle popolazioni colpite, tramite centinaia di migliaia di antenne vicinissime e 53mila satelliti artificiali. Migliaia di medici hanno chiesto la sospensione, o la moratoria,del 5G a causa delle gravissime conseguenze sulla salute rilevate da numerosi studi. 400 comuni italiani si sono dichiarati 5G-free.



2) 
 Uno dei più illustri medici tedeschi, Heiko Schoening, membro dell’organizzazione “Medici per la verità” (6000 membri) che si batte per un’informazione corretta e documentata sulla presunta pandemia Coronavirus, è stato arrestato a Londra dopo aver partecipato all’ennesima manifestazione di migliaia di persone contro l’Operazione Covid-19. Aveva dichiarato: Il panico da Coronavirus è un trucco e una truffa e provoca più danni  dello stesso virus”. SI TRATTA DELLA LIBERTA’ D’INFORMAZIONE NELL’ERA DEL DOGMA E DELLA RICERCA SPASMODICA DI NUOVI “POSITIVI”, PERLOPIU’ SANISSIMI, PER GIUSTIFICARE NUOVE MISURE RESTRITTIVE ANTICOSTITUZIONALI.



 3) Facebook ha chiuso il profilo del filosofo e attivista politico, Diego Fusaro, fondatore del partito “VOX ITALIA”, una delle sempre più rare voci che demistificano la strategia Coronavirus intesa a instaurare ovunque una dittatura sanitaria attraverso la diffusione del panico. I suoi argomenti in tv e in rete erano rimasti tra i pochi alternativi ancora ammessi.

 4)Tira aria di nuovo lockdown. La moltiplicazione dei cosidetti contagiati in alcuni paesi europei, a regime autoritario particolarmente spinto, ha indotto l’OMS a profetizzare, non si dice su quale base scientifica, se non di quella dell’Oracolo di Delfi, che vi saranno alla fine due milioni di “vittime” del Sars-Cov-2. Questo, mentre scienziati medici di assoluto valore e prestigio internazionale insistono a dimostrare che la contagiosità e pericolosità del Coronavirus è pari, se non inferiore (mortalità tra lo 0,1 e lo 0,2%), a qualsiasi influenza stagionale e che la paura e i danni economico-sociali provocati  sono di una gravità che supera di gran lunga le conseguenze sanitarie del Covid-19.

La risposta a tali affermazioni e alla crescente protesta popolare è l’aumento di test PRC e, conseguentemente, di presunti contagiati. Il tampone, infatti, trova il cosiddetto virus in quasitutti, perchè lo trova in frammenti morti di precedenti contaminazioni, anche vecchie di anni, in soggetti perfettamente sani e immuni. Oltre a tutto, come riconosce la stessa OMS, sbaglia 60 volte su cento.

 

giovedì 24 settembre 2020

Video-bomba degli epidemiologi liberi ---- LA CAPORETTO DEL VIRUS ----- Scuola, dalla pedofilia alla pedofobia


“Più leggi ci sono, più corrotto è lo Stato” (Tacito)

 OMS, o dell’umorismo macabro

Incominciamo con uno sghignazzo che, dopo, ci sarà poco da ridere. Da quell’Helzapoppin che è l’OMS quando passa dal necrofilo al nonsense, ci viene ordinato di non salutarci piu’ a gomitate, come fanno quei mentecatti in tv, bensì con la mano sul cuore. Io, modestamente, me l’ero già chiesto: ma come, quando tossisci, starnutisci, sputacchi, devi farlo nel gomito, scaricando lì i tuoi schifosi germi? Poi, pero’ ti hanno anche ordinato di salutare unendo quei gomiti, pieno di germi. Piu’ che scambiarsi un saluto, era un ricco scambio di virus. Forse, perchè sennò il virus spariva troppo presto. Ci hanno ripensato. Come sulle mascherine, sulla clorochina, su chiusure e aperture, sul test valido, non valido, su quel vaccino, su quell’altro, intubare e uccidere, basta intubare....

Quando si dice “Sinistra in rete”

E poi una premessa. Arriva in rete un’apprezzabile selezione di articoli tra il valido, il fumoso e il sorpendente. Si chiama “Sinistra in rete” e ci ho pubblicato parecchie cose. Da un certo punto in poi, questo bollettino, campione di lotta alla censura, ha censurato e cestinato tutto quello che ho scritto sul Coronavirus, compreso il mio libro. In compenso ha pubblicato  “Didattica del virus”, di Rocco Ronchi. Andate a vederlo, questo modello di partaculaggine pomposa, banale e tracimante di citazioni di illustri  a coprire la banalità dell’ovvio e del nulla. Alla newsletter è accettabile perchè non dice un cazzo sulle nefandezze dei virusiani Un’offesa a un foglio felicemente bianco. Non è questione di polemica. Una volta di più si impara che ci si può dire di sinistra quanto si vuole, ma quando si cade sui nodi strategici della destra estrema, si parla a vanvera


Scienza, confronto non dogma

https://youtu.be/NPAKi-la11w     CTRL +clic sul link

Quelli che il regime e i suoi media ci presentano come l’Olimpo della scienza, quindi luminari indeffettibili e indiscutibili quanto il Padreterno, la Madonna, il papa, Padre Pio, sono quasi tutti gente che di virus ne sa poco più di quanto gli vien detto di dire. Milita nella seconda, terza, quarta fila della medicina. A volte sono veterinari (Capua), a volte parassitologi. Punta spesso a un ascensore parlamentare, agevolato perchè sta nelle grazie dell’OMS e dunque di Bill Gates, il filantropo che, con milioni di dollari, tiene al guinzaglio questa presunta agenzia dell’ONU e i suoi corifei mediatici..

Coloro che vengono citati nel video qui sopra sono epidemiologi, virologi, ricercatori, titolari di cattedre nelle più prestigiose università del mondo. Non compaiono quasi mai in tv,o sui giornali che militano nell’area virus mortale-vaccino salvatore (tutti). Alcuni di loro, come Wolfgang Wodarg, già responsabile nell’Assembvlea Europea della Salute Pubblica, si sono resi esecrandi e ostracizzandi per aver smascherato e bloccato l’operazione pandemia falsa della della Febbre porcina nel 2009 e per averne fatto andare sotto inchiesta i vessilliferi.

Un documentario per farla finita

Decisivo e irrinunciabile documentario tedesco, tradotto in italiano, in cui sono riportati i giudizi di molti dei più eminenti scienziati, Medici, Premi Nobel, su un’operazione Coronavirus, portata avanti da scienziati e da politici, sollecitati da forze molto potenti a imporre un modello autoritario, patogeno e disumano di società. Un’operazione, condotta in sinergia con l’onnipervasiva forma di vita digitale e basata su falsi dati, trattamenti sbagliati e intesa a imporre una dittatura sanitaria globale. E’ IL ROVESCIAMENTO TOTALE DELLA VULGATA UFFICIALE E APRE LA STRADA AI RISARCIMENTI DA PARTE DI UNA RISTRETTISSIMA ELITE SENZA SCRUPOLI PER GLI INCALCOLABILI DANNI ALLA SALUTE, ALLA PSICHE, ALL’ANIMA, OVUNQUE ABBIA SEDE, E ALLE CONDIZIONIECONOMICO-SOCIALI DI MILIARDI DI PERSONE.

Non si uccidono così anche i cavalli? 


Magonza, quel giorno, quell’ora

Quando sento dire guerra, spesso non mi vengono in mente immagini ed episodi dei vari conflitti in cui ho fatto l’inviato. Quasi sempre mi si ripresenta questo quadro: una strada di tardo pomeriggio, fiancheggiata da macerie e da alti edifici, scheletri sbrecciati, ma ancora in piedi, con dentro bagliori di fiamme negli ultimi spasmi. Era da poco suonata la sirena del cessato allarme. Case dalle bombe al fosforo bruciate dentro. Come le persone a Gaza o a Falluja. Finestre annerite, orbite senz’occhi. Al lato della strada, un cavallo sdraiato sul fianco con la pancia squarciata, l’occhio largo, nero, come stupefatto, che non riusciva a morire. E accanto, anzi mezzo sotto, un puledro immobile, con le zampe rivolte a quel cielo da cui era scesa la morte. Uno sguardo sull’eterna strage degli innocenti. .

Era a Magonza, antica città d’arte tedesca alla confluenza tra Reno e Meno, autunno 1944, appena dopo un bombardamento a tappeto. Ero bambino. Ma quell’immagine si è nascosta nei miei occhi e ogni tanto, coglie lo spunto per riapparire.

 


Far morire male

E’ riemersa all’inizio dello stato d’assedio, quando sugli schermi vennero esibiti anziani soli, circondati da astronauti alieni, intabarrati da capo a piedi in bianco e plexiglass. Poi, file di bare, con dentro forse proprio quei vecchi, e file di camion militari carichi di bare, senza un cane al seguito. Morti soli, credutisi abbandonati. Come Stefano Cucchi in carcere, morente, quando, anche lì, non fecero entrare i genitori. Morti di polmonite, infarto, ischemia, crepacuore. Ma senza autopsia, vietata dal ministro della “Salute”. Così il killer diventava il Covid. Non poteva che essere Covid.

Morti come le mosche perchè dalle autorità assembrati (la cosa che a noi, sanissimi e immuni, vietano) nelle case di cura e riposo. E perchè, non potendo curarsi per il cancro, o per i guai cardiocircolatori, o il diabete, tutto questo era sospeso causa virus influenzale. E anche perchè se non ti muovi all’aria aperta, nella natura, sotto il sole che ti fornisce la vitale vitamina D, se non incontri gli amici, tu vecchietto/a, già fragile e con qualche acciacco serio, col vaccino del panico sparatoti per mesi, giorno dopo giorno, prima notiziona sempre, da ogni giornale o schermo, vai in depressione, in immunodeficienza. E muori.

Pedofilia, brutta cosa. Proviamo con la pedofobia.

 


Ora è il turno dei bambini e dei ragazzi. Come quel cavallo col suo puledro, sono viventi che si aspettano corse, campi, compagnia, giochi, tenerezze. Hanno sentito parlare di una cosa bruttissima, la pedofilia. E stanno in guardia. Sono capitati in un mondo dove di pedofili ne troveranno pochi, ma dove la loro vita è regolata da pedofobi. Ma non stanno in guardia, perchè gli è stato istillato, in casa, dalla tv, a scuola, che questa pedofobia, fatta di mascherine, distanze, paura del compagno, senza giochi, senza canti, senza comitive e bande, senza faccia del maestro e con mille divieti, è per il loro bene. I loro arti, come quelli del puledro, chiederanno al cielo di farli muovere, correre, saltare. Il cielo non potrà rispondere. La loro mente, la loro socialità, la loro salute psicofisica finirà con l’assomigliare al corpo dilaniato di quel cavallo. E’ assurdo che quell’immagine, di Magonza, mi sia tornata negli occhi?

Ricordate un inverno senza raffreddore, tosse, moccio, gola irritata, due linee di febbre? Non scampate, ci sono vari ordini di angeli custodi. Niente cherubini o serafini. L’insegnante, senza espressione dietro il bavaglio, la preside, il carabiniere in aula, il medico di istituto, il medico generale e l’ASL al telefono, i genitori accorsi, magari l’ambulanza, la prigionia per almeno due settimane. Per te, per tutti i compagni, il professore, i famigliari, quelli sull’autobus e “chi hai incontrato? Con chi sei venuto? Dove hai preso il cornetto? Cosa hai toccato?”

Non si ammazzano così anche i ragazzi?


Il moccio, fallo sgocciolare nella mascherina. Succede a tutti. Non serve la mascherina, forse, a raccattare e far prosperare tutti i germi che ti arrivano da dentro e da fuori e che, cresciuti e rafforzati in quel calduccio umido, te li aspiri tutti quanti, compresa l’anidride carbonica emessa e che rientrando ti intossica e che dovrebbe servire agli alberi? Piuttosto di tossire, sòffocati, nasconditi sotto il monobanco. Inutile, è troppo piccolo, fatto a misura di tablet. Figurati un libro e un quaderno! Sei in arresto. E dopo ai domiciliari.

Eri di quelli che rischierebbero, una volta cresciuti, di combinare un altro ‘48, o ‘68, o quello che di sconveniente e dirompente esplode periodicamente tra i giovani scontenti dell’andazzo dei grandi. I grandi antropofagi e pedofobi delle guerre, della povertà, dei trucchi per fregarti, del pianeta scassato, del tuo voto che è come un pallonncino che vola  nell’aria e sparisce. E finisce in mare a strangolare pesci, insieme agli 11 milioni al giorno di mascherine di plastica che, dal premuroso Arcuri, transitati sulla tua faccia, continuano a uccidere anche lì.


Cari ragazzi, a noi un voto in parlamento ha appena risparmiato l’occasione di dare soddisfazione allo sgovernatore del Lazio, quello dalla faccia inteligente. Ci voleva prendere al laccio con un bel vaccino antinfluenzale obbligatorio per gli “over 60’ Un vaccino che avrebbe dovuto bloccare l’influenza, ma forse anche il Covid-19, o solo questo. Insomma, un casino della madonna. Che, in un modo o nell’altro, ti avrebbe dichiarato “positivo”, cioè contagiato e contagioso. Malatissimo. Una fetecchia. La paura cala perchè mancano malati e morti? Facile, tamponi per tutti. Sbagliano al 60% almeno, ma qualcosa verrà fuori. Anche se, di solito, solo un frammento morto di virus antico, in viaggio con te, sanissimo, dall’ultimo raffreddore.

Il fratello scarso di Montalbano non ci ha presi, per ora. Ma state attenti. Il vostro turno non è ancora passato.

Un contributo

Buon pomeriggio, ti scrivo perché hai pubblicato la notizia sulla scuola di Manerbio. Mio figlio frequenta quell’istituto, ed una mia cara amica ha la figlia proprio nella classe oggetto della vicenda descritta dal servizio televisivo. I fatti si sono svolti nel seguente modo. I bambini dopo l'orario di uscita sono stati trattenuti in aula, seduti al banco, mentre i genitori erano fuori ad attendere senza avere notizie per un'ora buona. 
Dopo circa un ora e mezza arrivano i medici di Ats in tenuta NBC, tipo scienziati che vanno a prelevare ET da casa, e dicono ai bambini che verranno sottoposti al tampone (questo prima di ricongiungersi coi genitori). 
Successivamente i genitori sono stati fatti entrare nel cortile della scuola e hanno fatto uscire i bambini uno per volta partendo da quelli più agitati (!!!!) e poi in ordine alfabetico. Qui si sono riuniti coi genitori e hanno fatto tutti il tampone, alcuni hanno anche dovuto essere immobilizzati. Molti bambini scossi, il pomeriggio piangevano. Quarantena comunque di due settimane per tutti. 
I genitori hanno firmato il consenso informato per eseguire il tampone, ma se non lo avessero fatto sarebbero probabilmente sarebbero stati segnalati come se avessero violato la quarantena. 
Specifico che la bambina dalla quale è partito l’iter di segnalazione all’ATS non aveva febbre a scuola. È stata la madre, che è risultata positiva dopo uno screening sul lavoro, ad allertare la scuola che a sua volta ha allertato ATS Brescia.”

martedì 22 settembre 2020

Referendum: un sì contro la democrazia e per Mario Draghi (miei interventi video) ------ ROSSANDA CI HA LASCIATO, HILLARY C’E’ ANCORA ------ “Il manifesto”, dal 1969 al 2020: daje ai nemici delli americani !

Bella ciao

 

https://www.youtube.com/c/VOXITALIA intervista sulle votazioni fattami da Francesco Toscano di Vox Italia TV. Il mio intervento parte da 1h 13’ 22”

 https://www.youtube.com/watch?v=BbKu7NQYDY4 mio intervento alla Maratona sulle votazioni di Byoblu, da 21’15”

 Per restare nell’attualità più bruciante metto in testa al pezzo sulla scomparsa di Rossana Rossanda e sulla natura del “manifersto”, due miei interventi su webtv relativi all’esito del voto per il referendum sul taglio dei parlamentari e alle prospettive che si evidenziano.

Conte per sempre

 
Il “quotidiano comunista” che piace ai padroni

Il Manifesto, un giornale la cui esistenza è assicurata da una curia con papessa, da una congrega di amici del giaguaro e da una zoccolante processione di utili idioti, non ha la benchè minima giustificazione per occupare quella sua striminzita. ma vociferante e citatissima presenza sul mercato. I suoi redattori fanno lì lo stage per potersi iscrivere, dopo 18 mesi, all’albo dei pubblicisti o, addirittura a quello dei giornalisti. Ma soprattutto per guadagnarsi subito la fiducia dei Poteri che si solevano chiamare occulti, ma che con il turbocapitalismo finnziario, la globalizzazione, le piattaforme, il digitale, il Covid, Davos e Bilderberg, sono usciti allo scoperto col botto. Questo apprendistato serve ai meno impediti linguisticamente, una volta conquistata quella fiducia, a fare il salto nelle case di piacere dei media di massa.


Esempio ultimo, altamente rappresentativo dello scilipotismo che marchia la nostra stampa quanto la nostra politica, è la transizione della responsabile redazionale dei soffietti al PD, nella testata che si autonomina “quotidiano comunista”, Daniela Preziosi (nomen omen), allo stesso incarico in “Domani”. Quel “domani” è il futuro assegnatoci come transumani ed è dunque il titolo del nuovo quotidiano del filo-israeliano e filo-sionista Carlo De Benedetti e dei suoi interessi. Interessi che sono i suoi anche in quanto interessi della sua comunità e sono tutti collocati là dove si riesce a estrarre ai proletari credulità e plusvalore.

 

 Sardine per sempre

 Scuola quadri della stampa capitalista

Seguita dall’omologo Andrea Colombo, prima di Preziosi si sono diplomati in questo giornale, la cui citata testatina fa ogni giorno a lingua in bocca con quanto di più reazionario e anticomunista esce dai laboratori di Frankenstein collocati a Washington e dintorni. Senza farsene accorgere, al tempo stesso, infila il noto cetriolo nel noto ricettaccolo dei noti utili idioti. La sua esistenza non sarebbe minimamente garantita dagli acquisti in edicola, come sarebbe deontologico e a titolo di libero mercato. Se riesce a ingannare e depistare il colto e l’inclita di sinistra, è unicamente grazie ai paginoni pubblicitari di banche e multinazionali e ai soldi che, con falsi pretesti, lo Stato estrae a nostra insaputa dalle nostre tasche e li versa nell’immeritevole redazione.

Fedele al Covid!

Linea neocon

Tuttavia, non è il caso di sottovalutare questo ologramma di “sinistra” proiettato nel cielo dall’ ultradestra globale. E’ pur sempre il tentacolino della piovra globale e con la sua incontinente promozione delle direttrici di questa piovra: guerre, mercenari imperiali tipo jihadisti o curdi, sanzioni a “dittatori”, rivoluzioni colorate e colpi di Stato NED e CIA, razzismo pseudo-antirazzista, lacerazioni sociali (donne-uomini, etero-LGBTQI, neri-bianchi) tratta degli schiavi a fini di spopolamento di territori ricchi di risorse e di manovalanze per mafie e caporali, russofobia, sinofobia, imbroglio Covid.  Fa da polena a tutte le navi ONG del traffico dei deportati per assediare l’Italia. Sta con chi sta con gli USA del governo parallelo neocon (Hong Kong, Thailandia, Taiwan, Navalny, terroristi detti “moderati”, mercenari curdi, Fratelli Musulmani, Soros...); sta contro chi sta contro gli USA neocon (Maduro, Ortega, Iran, Assad, Gheddafi, Al Sisi, Putin, i governi che non adottano il lockdown, i Taliban, Lukashenko...)  

Putin, chi sennò?

 E se il tentacolino non  riesce a raggiungere molti lettori, ci pensano le rassegne stampa e le citazioni della “concorrenza” a rafforzarne il ruolo di Caronte che trasporta gli ignari oltrre lo Stige, nell’inferno delle mistifcazioni. Il “manifesto”sta bene a tutti gli operatori del Sistema.

 Dalla trappola per credenti, alla trappola per gonzi

Di questo giornale Rossana Rossanda è stata fondatrice, capa assoluta e madre nobile dall’inizio al 2012. Se ne distaccò (non il giornale da lei) quando si accorse che l’intelligenza che lei aveva messo nel preservare al giornale la mimetizzazione di sinistra, era stata dissipata dalla stupidità e malaccortezza dei suoi successori, fino a renderne evidente l’identità di bollettino coloniale dell’Impero globale.

 Rossana, o cara...

Sulla sua vicenda non mi dilungherò più di tanto. Basta che leggiate i giornali di qualsiasi tendenza e rilievo, per sapere tutto quello che serve sapere di lei. Cioè il bene massimo. La santa subito. Come in questo paese si conviene ai defunti , eminentemente perchè defunti e innocui. Così a questa defunta, preceduta, con simili sciroppamenti e lacrimoserie, da giornalisti come Arrigo Levi, o Biagi, o Zavoli (fatte le debite differenze tra uno che concepiva l’informazione come l’alzabandiera di Israele; l’altro che celebrato per aver sempre fatto domande banali, senza mai incalzare sulle risposte e il terzo che affiancava a inchiestone importanti, come sul fascismo o sul calcio, altre sommamente discutibili, tipo quelle sulle monache di clausura, o sulle BR). Celebrati poichè, magari abili, ma sempre interni al sistema, senza mai disturbare troppo. Diversi da quelli bravi, ma non riducibili all’omologazione, come Bocca, o Buzzati, o Fortebraccio, o Longanesi.

 

 


Compagni di merende

 Inversione a U, da Oriente a Occidente

Madrina e modello aristocratico per eccellenza della nuova categoria pseudosinnistra ed elitista dei “radicalchic”, è stata anche quella che ha fornito ai sinistri pretesti per spostarsi da Oriente a Occidente, dall’URSS del socialismo reale, bello e brutto che fosse, allo “scontro di civiltà” nel segno delle Stelle e Strisce e della Stella a sei punte. Scontro teorizzato da Samuel Huntington e messo in pratica, con guerra dopo guerra, dai Clinton, Bush, Obama, con l’obiettivo finale dell’accerchiamento, della distruzione e della conquista dell’Eurasia, cuore del mondo, come lo definì Brzezinsky.

 Per salvare il mondo, uccidere la Libia

Compagne di merende

Le conquistatrici della Libia

L’apice del suo entusiasmo collaborazionista, questa mosca cocchiera della distruzione di popoli disobbedienti, lo raggiunse nel 2011, epoca dell’esaltazione per le “primavere arabe”, fatte fiorire dalla Cia e dal Mossad in vista del Nuovo Medioriente, affrancato dal “nazionalismo panarabo ”. Raggiunse l’acme quando un suo istinto, che è meglio non definire, impose al giornale di ritirare da Tripoli un inviato onesto e, con inaudita bellicosità, sollecitò il mondo a inviare contro Gheddafi “brigate internazionali tipo Spagna”, da affiancare ai “ribelli democratici  di Bengasi “ (i tagliagole mercenari spediti da Emirati e Qatar su ordine Nato).


 E fu l’occasione in cui si manifestò la congiunzione astrale tra due delle più brillanti stelle dell’universo nel quale “saranno le donne a salvare il mondo”: Rossana che incita la teppa jihadista a liquidare Gheddafi e Hillary che quella teppa, più gli F-16, gli scatena contro, rade al suolo il paese e sghignazza sul linciaggio dell’eroe della liberazione libica e africana.

 Niente male, vero? Coerente prosecuzione di un’operazione umanitaria da lei esaltata ulteriormente con il sostegno ai distruttori della Jugoslavia e della Serbia e ai boia di Milosevic. Il trinariciutissimo Vauro espresse il pensiero suo, del “manifesto” e di Rossanda in questi termini:


Vauro capisce sempre tutto

 Antesignana distopica

Meglio di chiunque altro, da noi, per la “sinistra corretta”, il solco l’ha tracciato Rossanda, quelli di là dall’oceano lo hanno difeso, come si potrebbe parafrasare Mussolini. E se oggi costoro ci hanno portato dove siamo, a forza di inganni e mistificazioni, e su di noi incombe un mutamento antropologico che ci dovrebbe avviare alla transumanità, non so se si possa dire che la “ragazza del secolo scorso” se ne fosse resa pienamente conto. Ma a rimuovere gli ostacoli su questa strada all’inferno del pensiero unico, del politically correct, del dogma formulato dal progresso liberal e tecnologico, strada lastricata dalle sue “buone intenzioni”, ha certamente contribuito.

 Dalla rivoluzione che “non dorme”, alla controrivoluzione sveglia assai

Messa da Togliatti (e chi se no) a governare il dipartimento Cultura del PCI, quello che se la prendeva con intelligenze libere come Vittorini o Terracini, Rossanda e un gruppetto di intimi, in parte preponderante estratti dalla Comunità religiosa che ancora oggi ha in mano il giornale, sono saltati sull’occasione  dei sovietici a Praga. Occasione che doveva offrire all’Occidente, sedicente o essente comunista, l’occasione per rovesciarsi da rivoluzionario in controrivoluzionario.

Referenti politici

 La prova del nove del fatto che da lì partì un percorso che risparmiò al giornale, e poi al gruppo politico dallo stesso prodotto, le pene, in tutti i sensi, della repressione dello Stato delle stragi, sta nel fatto che l’anti-sovietismo dei “manifestini”, la loro funzione di calmiere nell’insurrezione del ‘68-’77, ne fece una componente rispettabile e rispettata del cosiddetto “arco costituzionale”. Quello determinato dalla vittoria anglo-americana del ‘45 e successivo inquadramento geopolitico.

 All’antisovietismo, dopo l’innamoramento per il demolitore dell’URSS, Gorbaciov, seguì l’anti-putinismo contro il colpevole di avere rimesso in piedi un popolo, una nazione, una regione, un fronte del diritto internazionale e di aver frenato la marcia dei troll della guerra e della fame. Antiputinismo come copertura, con la denuncia dell’”autoritarismo”, di una russofobia sfrenata, viscerale, esasperata. Scomposta, in particolare, nei suoi incaricati di diffamare, a forza di menzogne e mistificazioni, i russi che a Putin non smettevano di dare un consenso negato a qualsiasi governante nelle simpatie del “manifesto”. Ai russi come a tutti coloro, tipo cinesi, persiani, iracheni, libici, siriani, nicaraguensi, messicani, bielorussi, che entravano nel mirino dell’aggressività Usa, UE e Nato.

compagna di merende di bordo

Dalle spine alle rose

Pian piano, alle spine della lotta di classe si sostituirono i petali profumati del femminismo ultrà, del gender, dei migranti, dei diritti umani in chiave negriera delle Ong o del terrorismo di Amnesty e HRW, delle guerre ai “dittatori”, dell’ininiterrotto richiamo a un antifascismo basato sull’assenza di fascismo (a mascherare il bio-tecno-fascismo avanzante) e sulla rievocazione del nazismo. Fino alla totale identificazione, prima con Tsipras, svenditore e boia della Grecia, indi con l’analogo Gorbaciov, appassionatamente con Hillary Clinton, golpista, guerrafondaia, comprata dai sauditi, mandante di stragi e assassinii, utilizzatrice per scopi privati del Dipartimento di Stato, una femmina che avrebbe fatto impallidire la prostituta e poi imperatrice, massacratrice di pagani, Teodora. Ora, faux de mieu, stanno con Biden, nella speranza che il vegliardo demente prosegua il discorso del Deep State.

 


 “Con Tsipras per l’altra Europa”

Rossanda, Castellina, Parlato (uomo caro alla Banca d’Italia), Rangeri, Magri, Barenghi e altri direttori hanno sapientemente allevato generazioni di giornalisti poi embedded nelle grandi testate delle oligarchie capitaliste e dei loro progetti e interessi propagandisti fedeli. Pensate a Lucia Annunziata, a Barenghi, a Tiziana Maiolo, a tanti altri. Basterebbe questo. Se non ci fosse la supponenza, lo snobismo, l’arroganza che accompagna il tono e lo stile di un giornaletto che fa della negazione dell’assunto incluso nella propria testata lo strumento per gabbare persone perbene e farne complici inconsapevoli di una strategia contro gli esseri umani.

Dell’imbroglio?

 E pensare che se non lo facessero pagare a te, lui, loro, gli altri e me, a dispetto nostro, non durerebbe in edicola neanche un giorno. Ciao Rossana.

 

sabato 19 settembre 2020

Un po’ di oblio, un po’ di Covid e Porta Pia non c’è più ----- BERSAGLIERI CONTRO LA PIU’ LUNGA E SANGUINARIA MONARCHIA ASSOLUTA ----- 20 settembre 1870, fine del Pensiero Unico. Una data, una breccia, uno spirito che servirebbero oggi. E un’autocelebrazione

 Un po’ di oblio, un po’ di Covid e Porta Pia non c’è più

 

BERSAGLIERI CONTRO LA PIU’ LUNGA E SANGUINARIA MONARCHIA ASSOLUTA

 

20 settembre 1870, fine del Pensiero Unico. Una data, una breccia, uno spirito che servirebbero oggi. E un’autocelebrazione

 


 Porta Pia, 1870

https://www.youtube.com/watch?v=DKNcX_Z6rO4,  Fanfara.  CTRL + CLIC SUL LINK

 Fanfara e piume al vento

Che io alla leva dei 18 mesi abbia fatto il bersagliere, Primo Reggimento Bersaglieri, e perchè abbia scelto quel corpo, può interessare nessuno, se non qualche rattrappito reduce, o qualcuno cui venga l’uzzolo di sfottermi per militarismo. Bene. Io quella mia esperienza la collego non solo a mie personali ragioni e vicende, ma, e questo può essere interessante, ai paralleli che la Storia stabilisce oggettivamente tra quanto accadde allora e quanto succede oggi, a quanto facemmo allora, e quanto stiamo facendo, subendo, volendo, oggi. Dalla temperie della nazione che vuole superare divisioni e dominii interni ed estranei, a quella di una nazione che, 150 anni dopo, torna a dover superare divisioni e dominii prepotenti, dogmatici ed estranei, con tanto di collaborazionisti e vendipatria, come allora.



A scuola, astutamente, ci hanno privati della Storia dell’Arte, segno della nostra identità, e della Geografia, segno di come stiamo nel mondo. Da quando, con il digitale, ci hanno ridotto alla minorità alfabetica, costretta a tecno-balbettare nel presente, in tempi sempre più forsennati, ci è rimasto solo il presente, un presente peraltro misero come una noce marcita. Così il passato è passato, ce lo siamo persi,. Anzi, ce l’hanno rubato. E non sappiamo più da dove veniamo e, dunque, chi siamo, cosa vogliamo al di là della connessione velocissima, e dove andiamo.

 1957

Bersagliere del Risorgimento e bersagliere della Nato

Certo che, nel 1957, non è per questo che mi sono fatto bersagliere. Si diceva da noi, “bersagliere a vent’anni, bersagliere tutta la vita”. Già, ma da bersagliere di quei tempi! Mica di quelli delle vergogne colonialiste, o che la repubblicaccia di oggi manda in giro a uccidere e a morire sotto comando USA-NATO, in odio ai popoli liberi.

Bersaglieri a difesa della Repubblica Romana, 1849

 I miei bersaglieri erano quelli di Porta Pia contro il papa re che si voleva tenere il potere temporale e un gran bel pezzo d’Italia e, a chi non ci stava, gli mandava contro i gendarmi a tagliar teste, o i borboni, francesi, austroungarici, a seppellirli sotto le bombe. Erano i bersaglieri che accorrevano a Mentana e alla difesa della Repubblica Romana, quella del ‘48 e della costituzione davvero più bella del mondo; che volavano davanti a tutti nelle battaglie del Risorgimento, che, avanguardie rivoluzionarie, si ammutinavano nel 1920 ad Ancona, e poi con il popolo di tutta Italia, contro Giolitti che voleva fare la guerra all’Albania. E non pote’ più farla! E tutto il mummificato e corrotto regime liberale andò in pezzi. E le città e le fabbriche venivano occupate dai rossi. Prima di Togliatti.

Maiali, volete vivere in eterno?” (Federico II Hohenzollern)

 I bersaglieri di quel generale Lamarmora che, primo comandante al mondo, abolì i massacri dissennati dell’avanzata in file fitte fitte, quelle per le quali si veniva falciati come grano dal fuoco nemico. Insegnò ad attaccare in pattuglie di soli tre, sfruttando la copertura del terreno, risparmiando vite a migliaia. Primum vivere! Vinse su strateghi, teorici della guerra e generaloni di mezza Europa. Non vinse sugli scellerati Cadorna e Diaz che, quarant’anni dopo, riattivarono le mattanze.

Alessandro Lamarmora

Fin da bambino: mi piaceva correre , tanto da poi diventare fondista. E i bersaglieri correvano. Tanto e sempre.Per un anno e mezzo non ho fatto che correre. Era bello e salutare. Correvano i corpi, mica le connessioni. Mi piacevano le bande e quelli suonavano la fanfara, suonavano stupefacentemente correndo, con le piume svolazzanti, e la gente ci si commuoveva e gridava “Viva i Bersaglieri!”, davano un senso di patria/matria. E i ragazzini gli correvano appresso saltellando..

 “Bersagliere a vent’anni, bersagliere tutta la vita”

Son cose che rimangono, al di là del mutazione politico-morale sopravvenuta, quando spirito e fisionomia vennero corrotti in mercenariato bellicista (grazie D’Alema). E rimane la botta al tiranno nel Vaticano e la fine di un’Italietta, “espressione geografica” (Metternich) spezzettata tra feudi, camarille aristocratiche, contee, marche e predazioni imperialiste. Sentite il coro dell’Adelchi di Alessandro Manzoni:

Dagli atrii muscosi, dai fori cadenti,
Dai boschi, dall’arse fucine stridenti,
Dai solchi bagnati di servo sudor,
Un volgo disperso repente si desta;
Intende l’orecchio, solleva la testa
Percosso da novo crescente romor....

S’aduna voglioso, si sperde tremante,
Per torti sentieri, con passo vagante,
Fra tema e desire, s’avanza e ristà;
E adocchia e rimira scorata e confusa
De’ crudi signori la turba diffusa,
Che fugge dai brandi, che sosta non ha...

E dovrebbe rimanere nella nostra memoria, nel nostro immaginario collettivo e, quindi, nella coscienza e nei propositi, quanto si volle e si fece, appena un secolo e mezzo fa. Lo si volle e fece anche perchè nel nostro bagaglio emotivo e intellettuale c’erano, a torto o a ragione (tocca sempre guardare al contesto) la Roma della Repubblica, della resistenza ai barbari (compresi, a mio vedere, quelli cristiani), i liberi Comuni, i vespri siciliani, il modello francese del 1789, i moti della prima metà dell’800.

Radici recise, pianta secca

Diffidate a priori di coloro, i globalisti, che vi danno del “sovranista” e vengono per rapirvi la memoria, cancellando, occultando, diffamando. Lasciandovi inermi ed esanimi nel presente del TINA (“There is no alternative”). Vi tagliano le radici. Dopodichè non saprete mai più chi siete e faranno di voi ciò che vogliono. Non sta forse succedendo?

 1958

 1958 con, per primo, il caporale Amati, leccese, grande bersagliere, grande amico

Insomma, i 18 mesi di militare di leva erano sicuramente meglio che il successivo mercenariato volontario di mestiere. Intanto un colpo di Stato con quelli di leva, contadini, operai, studenti, impiegati, tutta una generazione, non riesce. E per molti era la prima e a volte l’unica, ottima, occasione per conoscersi tra italiani di varia estrazione geografica e di classe, di unirsi nella sopportazione di inedite fatiche e assurdità, nella resistenza a superiori imbecilli o tracotanti, a condividere le libere uscite in compagnia, a cantare insieme correndo e a dirsi le cose che facevano male e quelle che facevano bene. Io, poi, grazie a un commilitone amico, della mia stessa Firenze, cambiai la mia opinione politica nel suo opposto, quella di oggi. E imparai anche cose che mi sarebbero state utili molto più tardi.

1970 (prescritto) A qualcosa la leva era servita

Dopo il Papa, il Covid contro Porta Pia

I sacrosanti festeggiamenti della Breccia del 1870, dell’unità completa raggiunta, a dispetto di un potere della superstizione che rivendicava il potere temporale su terre e cittadini, vengono organizzati dall’Associazione Nazionale Bersaglieri. Sono stati rinviati al 2021, causa Covid-19. Brutto segno. Un nemico impiegato da rinnegati contro il popolo e la sua patria. Come già quello del 1930. Era stata festa nazionale, laicissima, fino a quell’anno, quando Mussolini regalò al Vaticano i famigerati Patti Lateranensi. ”Scurdammoce ‘o passato...”

Dieci anni prima della Breccia, era stato proclamata l’unità nazionale nella forma di Regno d’Italia. Erano stati spazzati via i Borboni, ancora oggi impropriamente rimpianti, cacciati gli austriaci, neutralizzati i francesi e tolti di mezzo i vari conti, duchi, dogi, del mosaico italico. Il paese finì nelle mani di una dinasta che, al netto del liberale Cavour, era la peggiore, più incolta e ottusa, tra quelle che erano rimaste inchiodate al trono in Europa. E ancora si discute se Garibaldi, alla luce dei rapporti di forza e degli atteggiamenti popolari, avesse fatto bene a dire “obbedisco”, o se avesse potuto marciare su Torino e poi su Roma, accelerando di molto i tempi e il giusto e il buono.

Fanfara contro canto mariano



Fatta l’Italia nel 1860, dopo quasi un millennio di aspirazioni e sforzi, restava quel bubbone incistato in Roma. I bersaglieri non riuscirono a farlo fuggire, come nel 1848, quando Pio IX scappò a Gaeta, sotto il borbone (tornò e commissionò al noto cardinale Antonelli una strage di romani che si erano voluti liberi, come non si era vista dal tempo del Sacco di Roma). Riuscirono, però, a togliergli dalle grinfie lo Stato della Chiesa (Lazio, Umbria, Marche, Romagna) e a impostare un mezzo secolo di politica anticlericale e anche antireligiosa.


 Nell’estate del 1870 erano andati a schierarsi tutt’intorno a Roma cinque divisioni con 50mila uomini, agli ordini dei generali Rafaele Cadorna (non l’inetto macellaio, suo figlio, del 1915) e Bixio. Il 12 settembre le truppe italiane violarono i confini dello Stato Pontificio. Il comandante di quel feudo papale, Kanzler, rispose all’intimazione di resa di Cadorna con un “Difenderemo lo Stato con tutti i mezzi”. A chi avesse aperto il fuoco sulla città, il papa minacciava la scomunica. Per evitarla, il fuoco dei cannoni sulle mura fu fatto aprire al capitano Giacomo Segre, ebreo.

Oggi, quale breccia ?

Nella breccia aperta a 50 metri da Porta Pia irruppe un battaglione di bersaglieri. La sua fanfara si scontrò con un canto mariano dei gendarmi pontifici dall’altro lato delle mura. Quasi immediatamente, lungo tutta la cinta muraria, si levarono bandiere bianche. Lo Stato Pontificio si era arreso. L’Italia tutta divenne laica. Più nessun infedele, eretico, apostata, agnostico, ateo, fu perseguitato, ostracizzato, frustato, incarcerato, condannato e ucciso.

Ci sono voluti 150 anni e due guerre mondiali perchè qualcuno riattizzasse il bubbone e lo potenziasse a metastasi, permettesse il ristabilimento del potere temporale sotto forma di trame oscure, proprietà immobiliare immensa e occulta e massima conncentrazione della ricchezza del mondo (e il Segretario di Stato, Parolin, da Bilderberg). Perchè a forza di guerre al sesso, alla droga, al terrorismo e, ora, alla libertà e alla vita tramite Covid, il potere, aprocrifamente detto spirituale e quello apocrificamente nominatosi temporale e pubblico, si congiungessero in un nuovo assalto alle libertà, alle verità, alla ragione. In quanto ghibellini, durarono di più quelli del Medioevo.  

Cosa aveva previsto Manzoni?


giovedì 17 settembre 2020

Grillo come Licio Gelli. Grillini come la P2? ------ REFERENDUM: MENO PARLAMENTO, PIU’ CONTI, PRINCIPI, DUCI

 

 


 No, quelli veri, quelli spuri

Basterebbe la presenza di una Bonino, di un Saviano, di Prodi o Veltroni, anche di una sola Sardina, nello schieramento del “no al taglio dei parlamentari” per indurci a votare l’opposto. Ma non basta che in una questione sacrosanta si intrufolino personaggi spuri, con le loro motivazioni spurie, perché quella questione diventi melma. Li ignoriamo, ci ripuliamo della melma e ricominciamo da dove avevamo cominciato: più, o meno parlamentari?


 
SI’, quello degli zanzaroni lanciato dagli zanzaroni

Non è forse sacrosanto il SI’ al referendum sul taglio degli zanzaroni succhiasangue? Ma, a pensarci, non sono proprio questi zanzaroni, che da sempre ci pungono, gli uni e gli altri, e non solo con gli aghi, per una questione che quelli dei 5Stelle hanno tirato fuori come ultima spiaggia,  per riprendersi un po’ di popolo gabbato e alla quale si sono uniti di slancio i democristiani del PD, con dietro il solito schieramento belante della stupidità di gregge?

 La melma, la bratta, il guano (vedete che faccio di tutto per circumnavigare il termine che rischia di farmi bannare da Facebook) vengono lanciati sul popolo onde gli si imbrattino gli occhi e non riesca a vedere l’ennesima fregatura con la quale gli sottraggono un altro pezzo di libera scelta. Dopo quel quasi niente che gli era rimasto dopo le tagliole e i ceppi impostigli con la scusa delle varie guerre globali: contro l’AIDS, contro la droga, contro il terrorismo, contro i popoli governati da “dittatori”, contro il virus; poi per i diritti umani, lo sradicamento dei popoli con i trafficanti ONG, la democrazia, le donne, i LGBTQI e, insomma, il pensiero unico.

 

Un uomo, molte stragi

Il futuro dell’Italia tra Gelli e Grillo. 

E’ nientemeno la riesumazione di uno dei capisaldi del Piano di Rinascita del maestro P2, Licio Gelli. Anche lui voleva la “riduzione del numero dei parlamentari”. Anche lui, come Grillo, voleva “cambiare tutto”. Ci pensate, Di Maio, Grillo e compagnia cantante come la cosca massonica fascista e terrorista creata da CIA e Gelli!

E’ quanto allora a Gelli, venditore ambulante, tra l’Italia mafiofascista, l’Argentina dei generali e gli Stati Uniti, della Cupola mondialista che aveva innestato la quarta, venne negato, a Grillo minaccia di riuscire: fare del nostro paese l’avamposto della globalizzazione imperialfascista che, poi, sarebbe diventata bio-tecno-totalitaria. Ci volevano una classe politica, un parlamento, un governo, una gran parte della magistratura, una stampa, del tutto omologhi. Un’accozzaglia indegna per incompetenza, scandalosi conflitti d’interesse, ferocia antipopolare (detta antipopulista), che però rappresenta con efficienza gli indirizzi dei poteri transnazionali e la peggiore combinazione dei quattro poteri che si sia vista dall’unità d’Italia.

 Un paese di rinnegati

Dopo le grandi speranze tradite dal PCI, dai suoi infiltrati e dai suoi figli e nipoti apocrifi, arriva il trauma paralizzante e castrante del megainganno a cinque stelle, altrettanti buchi neri. Imbroglio grillino sfacciato quanto la peggiore lapdance, nel quale anche il sottoscritto era caduto, abbagliato dalla buona volontà e dal buon cuore della pur variegata base. C’è il tradimento di tutte le premess/promesse su cui si era fondato il consenso del 33% degli elettori ambiente, guerra, UE, Grandi Opere, giustizia (boss liberati, De Matteo...), rapporti internazionali autonomi, sovranità. Il momento clou viene con l’apparizione sul proscenio del comico ”Illuminato” in versione buffone di corte di Bilderberg. Politicamente nudo, vestito di mascherina, algoritmi e megabite, totalmente distanziato dai suoi elettori, alla rincorsa di una sposa decrepita e maleodorante per restare a galla nella palude.

 L’Italia degli italiani e l’Italia dei monnezzari

Scrivendo del voto di Domenica-Lunedì sono ripiombato nella melma. Da cui mi ero nettato qualche giorno fa, fisicamente e mentalmente, nel pensiero e nei sentimenti, scappando nella storia e nella bellezza. Un viaggetto niente male, che vi racconto in due parole e che, vero balsamo dello spirito, consiglio anche a voi, contro tutti coloro che complottano per confinarvi nel presente e nel brutto. Poi torneremo subito al referendum.


 
Vi offro alcune immagini del passato che vive e resiste nel presente e ci fa attraversare l’infernale palude Stigia, nella stagione del nostro sconcerto, su un vascello di gioia e bellezza.

 Prima tappa laziale: il Parco di Ninfa. Un prodigio di felice creazione e fusione di arte e natura nel dialogo tra pensosi, ma dialoganti. ruderi romani e medievali, sposati dall’uomo, rispettoso di entrambi, in un matrimonio la cui armonia, ricchezza di temi di conversazione e felicità poche coppie saprebbero eguagliare.

 

Sermoneta

Seconda tappa: Sermoneta, un gioiello urbanistico medievale assolutamente integro, proprio sopra Ninfa, che la famiglia Gaetani, proprietaria del Castello dal 1.100 ad oggi, e i suoi cittadini hanno saputo mantenere vivo. Ogni edificio, laico, ecclesiastico, privato e pubblico, le vie, le scalinate. maestose o intime, le piazze e piazzette, formano un insieme razionale e poetico da vera estasi. E che non ha niente di museale perchè, insieme al vissuto, c’è la sua continuità nell’identità. Non un borgo antico diroccato, abbandonato per la criminale corsa alle più degenrate parti delle città, e che, magari, uno storico dell’arte un po’ stralunato vorrebbe ripopolare con quelli deportati dai monumenti di Timbuctù

 

Sabaudia

Terza tappa: le città della Fondazione. Sono, da molti secoli, le prime create ex-novo.  Quando mi dicono che “Mussolini non ha fatto niente di buono”, dicono una cosa così stupida da oscurare anche le malefatte del dittatore. In un regime durato vent’anni anche Ivan il Terribile qualcosa di buono avrà fatto. Nell’agro pontino bonificato (alcuni pensano sarebbe stato meglio lasciare le paludi) ci sono queste nuove città create da architetti e urbanisti di una scuola, quella del razionalismo, che fu ammirato modello nel mondo. Sono passato per Sabaudia, Pontinia, Aprilia, quale del tutto integra e ben tenuta, quale un po’ sgarruppata e quale devastata dal successivo urbanesimo democristiano e caltagironesco.

 


 
 Aprilia

E’ una vera immersione nella fusione tra il costruire moderno e quello della classicità mediterranea in felice evoluzione. Città di generose ampiezze, di chiaroscuri, di vette torreggianti e profondità, i suoi convessi e i suoi concavi, gli spazi porticati che chiamano a percorrerli e a sostarvi e incontrarsi. Anche con le ombre in toga che vi si celano. Un mondo di luce e pace. Il ricordo delle piazze metafisiche di De Chirico. Fin dai viaggi del bambino e poi del giovane, ne ho tratto un senso di serenità e agio, come leggere una bella poesia, dove sostare fuori dal tempo.

Meno parlamentari, più duce


 
Referendum, cos’è in gioco

Ho divagato, pardon. Ma vogliamo inserire un attimo di gioia nel frustrante contestaccio in cui ci confinano e che domenica e lunedì, nel voto, ci ridurrà una volta di più a presunti e turlupinati decisori democratici? Che dire? Per le regionali non posso che augurare alla nazione che questa banda di malfattori, servi e sicari dei delinquenti globali, riceva da quella che si dice “opposizione” (e mi mordo la lingua) una mazzata da gelarne i bollori sociocidi e vendipatria. Idem per la riduzione dei parlamentari. Dove però i fronti sono tre, mischiati: gli amici del giaguaro un po’ per il sì, un po’ per il no; gli utili idioti (dalla mascherina in poi la maggioranza) che pensano di punire la “casta” con il sì; e gli occhiuti del no, che hanno capito il giochino.


 
Quanto alla riduzione dell’oltre 36,5% dei parlamentari, a 600, mi viene da sghignazzare se penso agli spiccioli dei 57 milioni risparmiati all’anno, a fronte di quanto sarebbe stato quantitativamente, ma soprattutto qualitativamente, più valido e redditizio il taglio di almeno metà degli emolumenti di questi rappresentanti delle rispettive segreterie. Senza neanche parlare dei dobloni rifilati, sotto e sopra banco, alla famigliola dei clienti e sponsor, o di quelli regalati per le Grandi Opere a Coop o Impregilo.

 E’ un’operazione di infima demagogia “populista” che volge nel suo contrario il sacrosanto disgusto per i lazzaroni succhiasanguedel Palazzo, di cui proprio i suoi inventori si sono resi complici, deformandolo in disgusto per le istituzioni.

 Fidarsi di Cinque Buchi Neri?

Intanto non mi fido più dei Cinque Stelle parlamentari, neanche per accompagnarmi ad attraversare la strada. Col rischio che mi metta sotto quel TAV cui hanno concesso libero transito in Val di Susa. Non mi fido più di coloro che, in combutta con la cialtroneria politico-sociale-culturale storica con la quale giocoforza convivevamo bene o male, ci hanno chiuso tutti nella gogna di un virus. Virus nutrito a tamponi fasulli che lo trovano dove non c’è ed è mantenuto in vita dall’Intelligenza Artificiale, cosiddetta.

 Se dicono NO al taglio i Prodi, i Veltroni, i Salvini e Giorgetti convertiti dell’ultima ora, ma tutti fratelli nella setta dell’(ab)uso di Terra ed esseri viventi a vantaggio proprio e dei loro signori, è perchè di più peones disponi, in un sistema in cui, al posto del popolo, sono i capibastone ad eleggere i LORO rappresentanti, pià controlli il territorio e di più clientes acquisti il voto.


Il NO onesto e ragionato constata che meno parlamentari ci sono e più ha mano libera un governo che, come il nostro, a forza di pseudo-tecnici, complicità clericale e DPCM, si è preso mano libera per fare il peggio che gli pare (e il superconnesso grillino, Casaleggio Davide, non si è permesso di vaticinare un prossimo superamento del parlamento?). Quindi parlamento ridotto nella rappresentatività e nel ruolo. Se ne avvantaggiano i nostri padroni e costrittori: il ridicolo parlamento europeo, la Commissione, il Consigrlio, i casinari vernacolari dei consigli regionali, organismi supernazionali vari.

Il NO onesto e ragionato constata che il taglio (della Costituzione, prima ancora che degli eletti) riduce in misura stravolgente e antidemocratica la rappresentanza di interi territori, per la quale le regioni più piccole, sottorappresentate, avranno in parlamento vocine scarse e flebili. La Liguria anzichè sei, di seggi ne avrebbe uno. Si potenzia il controllo dei capi-partito e si riduce il pluralismo politico. Per un parlamentare ci vorranno una marea di voti in più: accentuazione della distanza tra eletti ed elettori, quella che già ha radicato nella gente l’idea di casta, lassù, nell’Olimpo.

Lo sbarramento al 5% della legge elettorale che accompagna questo parto deforme e la fiducia costruttiva, spazzano via i piccoli e nascenti (non sempre saranno solo Calenda e Renzi)e potenziano l’intero assetto verticistico, che i parlamentari siano 945, o 600. Tenendo anche presente che di quei 600 un buon centinaio passerà dal legislativo all’esecutivo, tra ministri, viceministri, sottosegretari e bonzi vari.


La manomissione della Costituzione tentata da Renzi, riempiendo il Senato di parvenue vernacolari, prosegue con questa operazione a Cinque Buchi Neri. E non è sicuramente che l’inizio, visto quanto hanno combinato Conte e mandanti in questo scorcio di bio-tecno-totalitarismo. Scrive Carlo Galli, storico della dottrine politiche a Bologna: “Questa riforma è l’ennesima di una strategia anticostituzionale. E banalizzare l’attività costituente che dovrebbe invece essere il più alto esercizio politico. La fine del rispetto per la Costituzione è in realtà la fine del rispetto di un popolo per la qualità della propria esistenza politica”.

 A forza di riforme...

A forza di riforme, infatti, ci ritroveremo, belli belli, con un parlamento controllato da cacicchi, regioni differenziate, più o meno separatiste, che si faranno le scarpe tra loro e allo Stato e l’inevitabile uomo solo al comando. Il “Piano di Rinascita Democratica”di Licio Gelli, dei postfascisti, della Cia, della Cupola, del Vaticano, con 44 anni di ritardo. Complimenti, Grillo.