mercoledì 25 ottobre 2017

O LA TROIKA O LA VITA - epicentro Sud. Backstage del capitolo sul post-terremoto


 

A questo link si trova un backstage di bellissime foto, scattate da Roberto Cherubini, attivista 5Stelle di Macerata, nel corso delle nostre riprese nei territori terremotati a più di un anno dal sisma, quando l’inettitudine, i ritardi, gli errori degli interventi erano diventati disastro collettivo e scandalo politico.

Il capitolo fa parte del nuovo docufilm O LA TROIKA O LA VITA – Epicentro Sud in cui, alla luce dei misfatti del concerto euroatlantico Usa, Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, abbiamo voluto raccontare quanto è stato fatto e viene ancora fatto alla Grecia, quali conseguenze siano derivate dalla Troika e dal suo governo fantoccio a Roma al territorio italiano e alle comunità locali in termini di degrado da devastazioni ambientali, petrolifere e altre, e di incapacità delle istituzioni di arginare la tragedia del terremoto sul piano di prevenzione, soccorsi, restauro, ricostruzione. Sempre alle determinazioni della Troika e dei poteri che gestiscono questa Idra tricefala è da ricondurre la questione migranti, da noi esaminata nei suoi aspetti più oscuri e più manipolati dalla vulgata dirittoumanista che il  neocolonialismo, funzionale al Nuovo Ordine Mondiale, diffonde attraverso amici del giaguaro e utili idioti che insistono a fingersi "sinistra".


Il film dà voce ai greci il cui paese è stato depredato e poi raso al suolo dai banchieri e dalle multinazionali  della mondializzazione neoliberista, con il concorso di un rinnegato interno di nome Tsipras; alla natura e ai cittadini devastati e contaminati dal dilagare dell'impero dei combustibili fossili con l'inarrestabile invasione di trivelle in terra e piattaforme in mare, gasdotti come il TAP e megastoccaggi a rischio sismico; ai terremotati colpiti da una forza naturale alla quale non hanno saputo contrapporsi nè la prevenzione, nè i rimedi di istituzioni tanto proterve quanto inette; a chi ha saputo vedere dietro alla fenomenologia delle migrazioni gli oscuri progetti di chi punta allo svuotamente di paesi da rapinare e alla destabilizzazione degli anelli deboli della catena finanzcapitalista. Tutto questo alla luce del nostro destino atlantico come impostoci al termine della seconda guerra mondiale e come gestito oggi dalla Troika e dal suo braccio armato Nato.
 
Il documentario “O LA TROIKA O LA VITA-epicentro Sud”  sarà disponibile – con richiesta a visionando@virgilio.it – a partire da metà novembre
 


giovedì 19 ottobre 2017

Siria: a che gioco gioca chi?






Inserisco uno scambio di opinioni tra amici della lista No Nato relativo a come valutare quanto sta succedendo in Siria alla luce del ruolo dei vari attori sul campo: siriani, russi,turchi, israeliani-statunitensi e i mercenari curdi e Isis-Al Qaida di questi ultimi. E' anche un incentivo a contribuire alla discussione su una della più controverse problematiche di questa zona cruciale del mondo. Ovviamente lo scambio parte dal contributo più in basso.

From: Fulvio
Sent: Wednesday, October 18, 2017 4:15 PM
To: Piero Pagliani ; bye bye uncle sam

Subject: Re: Impressioni d’inizio autunno: dalla liberazione di Deir Ez-zor a quella di Al Mayadin

A me, con tutto il rispetto, la stima e l’amicizia, mi pare di sognare a leggere queste righe di Piero. Invidio l’ottimismo e la fiducia nei russi che improntano la sua visione e che cozzano duramente con il mio crescente sconcerto e la dolorosa convinzione che il quadrumvirato Putin, Erdogan, Netaniahu, Trump abbia concordato una tranquilla spartizione in zone d’influenza ai danni dell’integrità della Siria per la quale tanto sangue civile e militare, siriano, libanese, iraniano e russo è stato versato. A me sembra che la successione e il concorso di elementi recenti dipingano un quadro del tutto diverso: Israele crea di suo una zona Isis-Al Qaida sul Golan, torna a bombardare la Siria, distrugge una postazione anti-aerea e nessuno, tranne Damasco, dice niente; fatta pulizia etnica, con il contributo decisivo degli Usa che ha sterminato la popolazione civile di Raqqa prelevandone i jihadisti, poi distribuiti tra curdi all’assalto di Raqqa e jihadisti ancora attivi in Iraq; I mercenari YPG (la sigla SDF è un verminaio pieno di vermi curdi e basta) si installano nel centro della regione petrolifera, in una grande città tutta arabo-siriana che diverrà la capitale del protettorato Usa garantito da almeno tre grandi basi con aeroporti.




Se si pensa che i curdi abbiano fatto il passo più lungo della gamba, si deve scommettere che i pochi arabi, assiri e turcomanni sopravvissuti alla pulizia etnica possano insorgere e sconvolgere questo assetto; i turchi, proseguendo il loro padrinaggio dei terroristi Al Qaida e coprendosi le terga con gli ectoplasmi del cosiddetto Esercito Arabo Libero, portano avanti il progetto che era manifesto fin dal primo giorno dell’aggressione alla Siria: in primis assicurarsi una fetta vasta e importante di territorio siriano per esercitare una pressione condizionante su ogni futuro governo a Damasco. Non contenti di essersi impadroniti della zona strategica che incombe su Latakia e le basi russe, stanno procedendo verso Aleppo. E, secondo comunicazioni d’agenzia e di fonti varie, l’invasione militare e jihadista turca avviene sotto copertura aerea russa. O, quanto meno, con la garanzia di impunità di Mosca, o quanto ancora meno, nella piena tolleranza russa. Incredibile. Solo per un po’ di captatio benevolentiae di Ankara? Cosa si pensa, che anche qui un’insurrezione araba possa rovesciare questa situazione? O che bastino le disperate proteste di Damasco contro l’occupazione della propria terra da parte di turchi, curdi, Usa e Israele?



Voglio proprio vedere se questa quadripartizione, ormai in atto, non andrà consolidandosi, con l’aggiunta sciagurata delle macchie di leopardo delle zone di de-escalation in cui vanno incistandosi terroristi di varia denominazione, e se potrà essere destabilizzata da rivolte interne o rimedi esterni. Forse questa frantumazione della Siria paga la permanenza per qualche po’ di Assad, il cerchiobottismo di Erdogan, il rallentamento dell’assalto USraeliano all’Iran, il freno ai nazi di Kiev verso il Donbass e il rinvio della resa dei conti con la Corea del Nord. Poi quell’immagine da film strappacore di un Netaniahu che va supplicando ai piedi di Putin (che non alza ciglio vero sulle scorrerie del delinquente in Siria) di opporsi alla crescente influenza (imperialismo?) iraniana! Davvero pensi che un Israele che fa quello che gli pare e tiene al guinzaglio gli Usa, d’accordo con lo Stato Profondo che ha il potere in Occidente, vada strisciando da Putin perchè lo salvi dall’asse scita? Quando un giorno sì e l’altro pure sbeffeggia Putin bombardando i siriani che Putin protegge.

Piero vorrei essere smentito e se lo sarò stapperemo insieme qualcosa di frizzante.

Per il resto, per quanto riguarda la metempsicosi kafkiana dei “compagni”, perfettamente d’accordo. Ma questi sanno benissimo, all’orecchio di gente come Soros, da che parte la loro fetta di pane sia imburrata, come si dice in Germania, o da che parte tiri il vento, come si dice qui, per cui solitamente corrono in soccorso del vincitore. Curdo, israeliano e statunitense. Dove l’unica nota lieta è la presa di Kirkuk, dopo quella di Mosul. E sono balle che i peshmerga si siano ritirati spontaneamente. Sono scappati come conigli, come si conviene a bande di mercenari agli ordini di capibastone e motivati unicamente dal soldo.

Fulvio





From: Piero Pagliani
Sent: Wednesday, October 18, 2017 3:46 PM
To: bye bye uncle sam
Subject: Re: Impressioni d’inizio autunno: dalla liberazione di Deir Ez-zor a quella di Al Mayadin

L'articolo è fondato (anche perché fa leva sulle analisi del ben informato Colonel Cassad - se non mi ricordo male aveva anche un blog in Inglese, che fine ha fatto?). Gli USA hanno il fiato sempre più corto, in economia (ma la nostra presstitute ancora nei giorni scorsi ha uggiolato come un cane commosso al solito miracolo borsistico, ovvero prettamente finanziario-speculativo statunitense, cioè hanno nuovamente ballato sul Titanic che affonda), monetario e persino militare, coi Russi sempre più assertivi (e incazzati perché faranno pagare cara agli USA la morte del loro generale e dei loro soldati - e magari con azioni che nessuna delle due parti comunicherà al pubblico, come è già successo). Sono talmente rintronati che la presstitute USA spera addirittura in un'invasione cinese della Corea del Nord. Ma i generali stanno già mettendo a punto la nuova "posture strategica", che prevede decenni di guerre ibride, dalle "rivoluzioni colorate" ad atti di sabotaggio, da disordini prolungati basati su ogni pretesto a guerre vere (cioè microguerre in confronto con quella nucleare) condotte da forze etniche e tribali con l'aiuto dell'alta tecnologia militare USA, come quelle in Afghanistan, Libia e oggi in Siria (domani nel Myanmar?).

Ad ogni modo in Siria, con tutti i limiti che si vogliono, le cose non sono adatte affatto come volevano gli USA e Israele. Adesso il cosiddetto "asse sciita" (termine che dice molto poco, in verità) è per certi versi più forte di prima e infatti Netanhyau sta supplicando quasi tutti i giorni Putin di frapporsi tra Israele e l'aumentata influenza di Teheran.

Dopo il "referendum" nel Kurdistan, tutti hanno preso le misure e le contromisure, col risultato che i Curdi dei mafiosi Barzani e Talabani sono stati costretti a fare retromarcia. Pare che ci sia ora un accordo con Baghdad basato sul rispetto dei vecchi confini della regione autonoma, quindi niente Kirkuk e niente Mosul per la mafia curda.



Dal canto loro i Curdi siriani (che in effetti sono quattro gatti) hanno secondo me fatto il passo molto più lungo della gamba. In realtà lo ha fatto la sua dirigenza neo-mafiosa per compiacere gli USA. Ma non hanno né l'appoggio della maggioranza dei Curdi né, tanto meno, quello degli Assiri e delle altre popolazioni non curde che l'YPG/PYD/SDF sta etnicamente ripulendo, col plauso implicito e a volte esplicito di tutta la sinistra italiana, dal PD ai trotzkisti, ai buonisti e diritto-umanisti, una delle più fetenti e ipocrite accolite dai tempi di Riccardo Cuor di Leone, difensore della fede e dei diritti dei cristiani in Terra Santa e criminale di guerra di prima grandezza.

Se l'anima del nobile Saladino, o il suo spirito, vive da qualche parte, sicuramente è a Damasco, a difendere veramente i cristiani del Medio Oriente (la Storia, come diceva Vico, si ripete. Anche allora le monache in Terra Santa si facevano difendere dai soldati del Saladino contro la marmaglia stupratrice crociata).
Insomma, la Storia si ripete, ma con inversioni. Oggi se si è per la pace e la giustizia occorre guardarsi alle spalle, dalle pugnalate degli "ex compagni". In questa epoca di inversioni radicali, più belli e nobili sono i loro ideali e i loro valori, più sudicie e marce e materialmente criminali sono le loro prese di posizione in politica internazionale. Sembra un paradossale incubo, ma è così.

Piotr





Il giorno 17 ottobre 2017 12:19, bye bye uncle sam ha scritto:

"Di quest'ultimo mese si ricorderà l’accelerazione impressa agli eventi da parte della cosiddetta “Coalizione”, capitanata dagli USA e, come ormai alla luce del sole e oltre ogni minimo accenno di pudore, composta di un esercito di manodopera di riserva estremamente variegato, tipico della guerra ibrida in corso, e che va dalle milizie curde ai terroristi dell’ISIS.
Il tentativo era abbastanza evidente e, come vedremo, prevedibile: colpire il nemico – che, a scanso di equivoci, era ed è Assad e alleati – su più fronti, simultaneamente, efficacemente, per frantumarne le linee di difesa, affondare i colpi e seminare il panico fra le retroguardie di colpo proiettate in prima linea, tagliare i canali di comunicazione e approvvigionamento, obbligare le forze di élite dell’esercito siriano a ripiegare per ripristinare confini e mettere in sicurezza situazioni altrimenti compromesse. Ripiegare da dove? Ma da Deir Ez-zor, dove simultaneamente i Curdi avanzavano senza sparare un colpo, pappandosi fette di territorio sempre maggiori, allungando linee di fronte di decine di chilometri lungo sottili lingue di terra che sfidavano ogni logica di tattica e strategia militare (prima fra tutte, il consolidamento della linea di fronte per evitare contrattacchi fatali sulle retrovie lasciate scoperte e la conseguente formazione di sacche in cui circondare e chiudere le avanguardie), lasciando soltanto come unica ipotesi quella infima, meschina, della combine. Ebbene, la strategia americana verteva su queste due leve: da una parte bloccare (o fatalmente rallentare) l’avanzata siriana nella provincia dei pozzi, dall’altra occupare per prima il ricco Eldorado.
Ci eravamo lasciati con prodromi di questa strategia, ma mai ci saremmo aspettati che si sviluppasse fino a questi livelli. Quanto accaduto in questi trenta giorni circa ha dell’incredibile, e quanto è riuscita a fare l’alleanza Russia-Siria-Iran ha ancora più dell’incredibile, fino al risultato di oggi: la liberazione di Al Mayadin"


L'articolo di Paolo Selmi continua su https://byebyeunclesam.wordpress.com/

domenica 15 ottobre 2017

Charlottesville cattivi, Kiev buoni: quando i nazisti sono benvenuti.




Video di una marcia delle formazioni naziste a Kiev,  il 14 ottobre,con partecipazione di parlamentari e ministri dei partiti nazisti “Privy Sector”, Settore di Destra, e Partito della Patria.
Nel corso della sfilata di 2000 manifestanti sono state esibiti i vessilli e i contrassegni delle squadracce naziste di Stepan Bandera e dell’Esercito Insurrezionalista (SS) collaborazionista ucraino che si rese responsabile di innumerevoli atrocità e stragi, compreso il massacro di 100mila polacchi.


Significativo notare che nessun organo dei cosiddetti mass media, in Italia, Europa, Usa, Occidente si è preoccupato di indignarsi per questo show del regime installato con il colpo di Stato Usa, finanziato da George Soros, e addirittura di riferirne. Questo occultamento, improntato a chiara complicità (si tratta di nazisti che servono contro la Russia e assomigliano parecchio a quello che si vuole imporre dappertutto), va messo a confronto con l’uragano di riprovazione e sdegno, invece, per l’adunata degli ultrà bianchi a Charlottesville. Quattro gatti dementi e confusi a paragone di forze politiche al potere in uno Stato alleato dell’Occidente e che, bene accetto, ha scelto la UE piuttosto che la Russia e oggi ospita eserciti Nato o armati dalla Nato a ridosso della Russia e che, intanto, massacrano i patrioti del Donbass. Meditate gente, meditate.
E quanto al nostro piccolo e miserabile, pensate che Furio Colombo, apologeta di ogni cosa infame israeliana e fustigatore spietato degli imbecillotti di Casa Pound e Forza Nuova, abbia alitato un solo accenno sulla mostruosità di questo alleato, amicissimo di Israele?

domenica 8 ottobre 2017

CHE GUEVARA



CHE GUEVARA
Uno che ha avuto ragione,
probabilmente sempre sul piano politico,
indiscutibilmente sempre sul piano morale,.
Uno che non ha mai deluso.

Un gigante con una progenie di nani.
Voleva l'uomo nuovo.
l primo è stato lui.
Poi ci siamo fermati.

Quando parla il Che
possiamo tutti tacere.

Con infinito amore
Con sconsolato rimpianto
Con fedeltà assoluta
Fulvio