giovedì 24 dicembre 2015

2016: Se non ci sarà più gente come me / voglio morire in Piazza Grande / coi gatti che non han padrone come me / attorno a me




 La prigione è uno degli ultimi luoghi in cui avrei scelto di finire. Ma ci sono cose nella vita per cui vale la pena andare in prigione” (Ana Montes, cubana, prigioniera di coscienza ignota ad Amnesty International)

Non ci sono limiti alla lotta alla morte. Non possiamo rimanere indifferenti a qualsiasi cosa che accada ovunque nel mondo, poiché una vittoria di ogni paese sull’imperialismo è la nostra vittoria”. (Ernesto Che Guevara)

Nessuno può darti la libertà. Nessuno può darti uguaglianza e giustizia, o qualunque cosa. Se sei un uomo, te le prendi” (Malcolm X)

Se non fai rumore, l’uomo nero non ti troverà. Ma è un’illusione, perché muoiono anche quelle persone che, per starsene sane e salve, rinchiudono il loro spirito in piccole sfere private. Sane e salve? Da cosa? La vita corre sempre sul ciglio della morte. Piccoli sentieri conducono alla stessa destinazione che grandi viali. E una piccola candela si brucia quanto una fiammeggiante torcia. Sono io a scegliere il mio modo di bruciare”: (Sophie Scholl, “Rosa Bianca”, movimento tedesco antinazista, giustiziata)

Assieme agli auguri del qui presente Ernesto, protagonista della battaglia bassotti contro altotti, miei cari corrispondenti (nel senso affettivo e politico del termine), vi lascio per fine anno e inizio anno, possibilmente di sopravvivenza quanto meno, due appunti su avvenimenti che concludono questo 2014 nella maniera più consona al terrorismo multinazionale capital-sion-imperialista.

mercoledì 9 dicembre 2015

E' LA STAMPA, BELLEZZA! Di Siria, Iraq, Turchia, Francia, Argentina, Venezuela e..il Sole24 ore



Se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone che vengono oppresse e amare quelle che opprimono” (Malcom X).

Arrestato in Puglia un iracheno che agevolava l’arrivo su gommoni di terroristi. Che assurdità!  Si fosse mai visto un agente Cia o Mossad arrivare su barconi!” (Anonimo)

Ci felicitiamo con Erdogan e il popolo turco. Queste elezioni riflettono la stabilità  e la civiltà della Turchia, capitale del califfato islamico e difensore dei valori politici e morali” (Hamas in Deutsche Presse Agentur, 2/11/2015)

Quelli che dicono, ma no, non è vero che la tv determina le scelte politiche, che i media sono una potenza che asfalta ogni pensiero indipendente. Stanno perlopiù a sinistra e assolvono a una funzione consolatoria e auto-assolutoria. Come quando Mao, in una delle sue rare traveggole, definì l’imperialismo “tigre di carta”. L’informazione in Occidente è invece una potenza geopolitica senza la quale quella delle armi e della finanza avrebberoi, come dire, le vele flosce della bonaccia.e girerebbero alla deriva. Quando, a favorire regime change elettorali o colorati più delle armi e dei golpe potè la CNN.

giovedì 3 dicembre 2015

Mia intervista al sito L'ANTIDIPLOMATICO


Essendo in viaggio per la presentazione dei miei film e non avendo tempo per un articolo, vi giro questa intervista fattami da un intelligente amico dell'ottimo sito "L'Antidiplomatico", nel corso della presentazione del dolcufilm "Armageddon sulla via di Damasco", cui è intervenuta anche la Console Generale del Venezuela.



Fulvio Grimaldi: «A partire da Piazza Fontana, il Terrorismo è stato sempre funzionale al Potere per attuare le sue guerre esterne e reprimere il dissenso interno»

Fulvio Grimaldi, una lunga carriera di giornalista e documentarista nelle zone di guerra, non ha dubbi sulla natura del terrorismo. In un'intervista rilasciata, ieri, all'Antidiplomatico, un excursus su terrorismo, informazione, l'aggressione alla Siria, le ingerenze in Venezuela e l'ambigua posizione della sinistra italiana in merito alle guerre.

Di Francesco Guadagni

Ieri pomeriggio, alla Sala "Giorgio Nugnes" del Comune di Napoli, l'Associazione "Russkoe pole" ha organizzato la proiezione del documentario di Fulvio Grimaldi, "Armageddon sulla Via di Damasco". Nel corso del dibattito, sono intervenuti Arnaldo Maurino, Consigliere Comune di Napoli, Amarilys Gutierrez Graffe, Console generale della Repubblica bolivariana del Venezuela. Ha presentato e moderato l'iniziativa Irina Marchenko, vice Presidente dell'Associazione "Russkoe pole".  A margine della visione del documentario, Fulvio Grimaldi ci ha rilasciato questa intervista su vari temi: manipolazione dell'informazione, situazione in Medioriente, le prossime elezioni in Venezuela, la posizione della sinistra italiana e del Movimento 5 Stelle in merito alla politica estera italiana.

Tecnologie e nuovi media hanno inciso nella manipolazione mediatica? I social network possono essere utili a ritagliare un altro spazio di informazione?

Ci sono tecnologie negative, quelle ostili alla verità, ad esempio quelle della sorveglianza e dello spionaggio. Lo scandalo della NSA è l'emblema di questa situazione. I social network ci hanno aperto delle possibilità per incidere sui monopoli dell'informazione. 


Gli ultimi attentati di Parigi dimostrano che il terrorismo dell'Isis si è rivoltato contro i suoi creatori?

A partire da Piazza Fontana, Bologna fino agli attentati in Occidente degli ultimi anni, da New York, Madrid, Londra, Boston, Parigi, dimostrano che il terrorismo non si è mai rivolto contro i suoi creatori. Il terrorismo è stato sempre funzionale al rafforzamento del Potere esterno ed interno. Delle guerre verso l'esterno alla repressione all'interno. L'Isis non è sfuggita al controllo di chi lo ha creato. Queste forme di terrorismo in Medioriente sono ancora sotto il controllo degli Stati Uniti e di Israele.


Libia e Siria sotto attacco. Due punti di riferimento per i Paesi dell'ALBA. L'aggressione a questi 2 paesi è dovuta alla loro lotta contro le imposizioni del colonialismo occidentale?

A questi 2 paesi aggiungerei l'Iraq, il fulcro di questa Resistenza, nella difesa dell'unità araba e della causa palestinese. E aggiungerei anche l'Algeria. Dall'Atlantico al Golfo Persico si era costituita una grande realtà, araba, nazionale, progressista con forti elementi di equità sociale. Questo contrastava con quello impiantato dal colonialismo con i vari principi feudali del Golfo. Dopo aver perso il controllo su questi paesi che avevano una propria politica economica ed estera, il colonialismo doveva preparare la sua rivincita. Quella che è in atto in questo momento è la grande rivincita contro i popoli che si sono ribellati. 


Domenica prossima ci saranno le elezioni parlamentari in Venezuela. C'è un pericolo che gli USA possano intensificare ulteriormente la loro offensiva per riprendersi quello che definivano il "loro cortile di casa"?

L'offensiva si è intensificata da parte degli USA. Ed è osceno come gli USA da un lato si atteggino con una posizione di dialogo con Cuba, e dall'altro, con tutti mezzi, con boicottaggio economico, sabotaggio ed ogni forma di ingerenza assaltano i paesi latino americani sfuggiti al loro controllo. Oggi, c'è una grande offensiva degli USA contro il Venezuela che ha fermato il progetto neocoloniale impedendo che passasse l'ALCA. Però è abbastanza triste che Cuba si presti a questa immagine falsa degli USA che vuole mostrarsi conciliante, mentre con altri paesi come il Venezuela mostra il suo volto più feroce.


Dalla prima guerra del Golfo ad oggi, la sinistra italiana ha sempre mostrato un atteggiamento ambiguo, fino a chiedere l'intervento della NATO in Libia. Le posizioni assunte dal Movimento 5 Stelle sui Paesi dell'ALBA e Siria quanto possono incidere nell'opinione pubblica?

La degenerazione della sinistra italiana è partita con Enrico Berlinguer, il quale dichiarò pubblicamente  che gli stava meglio la NATO che il Patto di Varsavia. La NATO è il meccanismo più feroce e disumano che sia stato organizzato. Di fronte a questa disfatta della sinistra italiana, con questo atteggiamento, equivoco, cerchiobottista, quando invece occorre schierarsi, credo che il Movimento 5 Stelle stia dando un'indicazione che, dato il consenso che va raccogliendo, possa suscitare un mutamento nella consapevolezza delle persone su chi è l'aggressore e su chi è l'aggredito.

lunedì 30 novembre 2015

L'ORSO E I CACCIATORI DI FRODO



“Lotta contro il terrorismo, lotta contro il cambiamento climatico” (Francois Hollande)
Detto da coloro che terrorismo e cambiamento climatico li fanno, è come Casanova che dice non desiderare la donna d'altri.

Dentro Matrix
Qualcuno di voi ha saputo, o ha visto, che sono stato brevemente ospitato dalla trasmissione di Canale 5 “Matrix”, la sera del 25 novembre. Quando anticipai la cosa, qualcuno mi aveva consigliato di non andarci, “ché tanto non ti lasciano dire”; altri avevano previsto che sarei finito come una mosca nella ragnatela. Non mi sembra sia andata così. Merito, forse, del fatto che il conduttore Luca Telese, memore di una certa ammirazione che ha detto di provare per me dai tempi del mio lavoro al TG3, a parte una perentoria interruzione quando si è finiti sulle Torri Gemelle, tabù cosmico, è stato compatibilmente corretto. Merito, soprattutto, dell’assoluta pochezza dei miei antagonisti, a partire da un troglodita leghista, da un  ammutolito perché totalmente ignaro Giovanni Toti e a finire con una poveretta del PD che rimediava all’abissale incompetenza  e alla bovina ottusità dando del bue all’asino. Ero io, figuratevi, che, denunciando le minchiate propagandistiche sul terrorismo islamico e sulle Torri Gemelle, mi ero configurato un mondo da Truman Show. Detto da famigli e sguatteri di Renzi, a loro volta tutti teleguidati dal grande regista dietro il finto cielo, in una finzione che fa perfino del mondo del geniale Jim Carrey una realtà più probabile, il paradosso risulta sublime.

mercoledì 18 novembre 2015

PARIGI-SIRIA: CUI PRODEST. Una crepa nell'imperialismo.



 “Non è la guerra di Israele, è la vostra guerra, è la guerra della Francia, perchè è la stessa guerra. Perché se riescono qui, ed è Israele ad essere criticata e non i terroristi, e se non siamo solidali, allora questa peste di terrorismo verrà da voi. E’ una questione di tempo: verrà in Francia!” (Netaniahu, agosto 2014)

Di uno dei kamikaze di Parigi è rimasto solo un dito. E tutti stanno guardando quello” (www.spinoza.it, Il Fatto Quotidiano)

“Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare i curdi” (Erdogan). “Per sconfiggere l’Isis dobbiamo eliminare Assad” (Hollande). “Per sconfiggere l’Isis dobbiamo distruggere la Siria” (Obama). “Per sconfiggere l’Isis dobbiamo bombardare l’Isis” (Putin)

Il post-Parigi
Torme di morti viventi che avanzano, ti circondano, ti vengono addosso, ululano, guaiscono, miagolano, sbavano, singhiozzano, ruggiscono, digrignano i denti, emettono borborigmi rivoltanti. Non è un film. Sono i cronisti e i commentatori della stampa d’Occidente che, come ti mordono, diventi come loro. Come si dice a Blob? E’ la cosa più orribile che abbia mai visto.

sabato 14 novembre 2015

FALSE FLAG TRIONFERA'



A nessuno tra coloro che seguono storia e cronaca e meditano sul cui prodest, dovrebbe venire in mente di accreditare la fandonia di un genuino e autonomo terrorismo islamico a Parigi.

Non dopo l'11 settembre, la metro di Londra, i treni di Madrid, l'albergo di Amman, il Boeing russo, le bombe a Beirut, i massacri di Ankara, quelli di Mosca e, se guardiamo indietro, Pearl Harbour, il Golfo del Tonchino, la Maine a Cuba, il piano Northwoods, e, volendo, Piazza Fontana, l'Italicus, le stragi di "mafia"...

False Flag: l'arma finale dell'imperialismo. 
Vedrete che incentivo ne verrà alle guerre, all'assalto alla Russia, alla fascistizzazione. Orgasmi della Cupola.

E dobbiamo ancora inventarci una difesa. Visto che latita una sforzo politico organizzato di ripudio della vulgata falsa e bugiarda che provochi il rigetto e il  disvelamento universale.

Fulvio

giovedì 5 novembre 2015

TERRORISTA A CHI!



 “Io so i nomi dei responabili delle stragi, del golpe,…  ma non ho le prove” (Pier Paolo Pasolini)

“Siamo tutti in pericolo. Non sappiamo chi sta pensando di ucciderci” (Pier Paolo Pasolini)

Che fortuna per i governanti che gli uomini non pensano”. (Adolf Hitler)

La verità è il nemico mortale della menzogna, e così per estensione, la verità è il nemico mortale dello Stato”. (Joseph Goebbels)

In apertura un plauso entusiasta ai manifestanti No Nato No Trident Juncture 15 di Sicilia e Sardegna, vere avanguardie della  lotta di popolo contro la guerra e i suoi strumenti che abusano del  nostro paese per sterminare popoli e devastare il territorio. A Trapani e a Marsala, a Cagliari e a Capo Teulada (dove si è riusciti a invadere il polígono e a interrompere l’esercitazione) si è espresso un movimiento che ha fatto fare un salto di qualità alla campagna No Guerra No Nato che ha già visto convegni e dimostrazioni in varie parti d’Italia. Evviva! Avanti così.
    
Io so…. e ho pure le prove

Pasolini, sapeva, e come sapeva, ma diceva di non avere le prove. Noi sappiamo, sappiamo che è sorta la più grande operazione di terrorismo di Stato della storia umana. E le prove eccole qua. Di conseguenza  sappiamo anche benissimo chi sta pensando di ucciderci.

mercoledì 21 ottobre 2015

Assassi-NATO - Dal genocidio di guerra nel mondo, ai poligoni del sociocidio-ecocidio a casa nostra



In carovana, con i Tuareg, sui bombardamenti USA-Nato in Siria e Iraq

Parliamo di Nato, guerre, basi, poligoni. Ma prima un'esperienza istruttiva.
In più di un anno di incursioni, la cosiddetta Coalizione Anti-Isis, che comprende i maggiori paesi Nato e suoi associati e alleati, non ha minimamente intaccato la forza e l’espansione dell’Isis in Siria e Iraq. Al più ha bombardato siti e infrastrutture delle forze governative di Baghdad e Damasco e si è fatta scoprire mentre dagli aerei lanciava rifornimenti di armi e viveri proprio alle forze del Califfato e il pilastro Nato Turchia inviava a ripetizione colonne d i mezzi, con miliziani e approvvigionamenti, attraverso la sua frontiera in Siria. 

Recentemente ho avuto l’occasione di trascorrere alcuni giorni tra i Tuareg. Albe folgoranti, tramonti che trascolorano fiammeggiando in notti nelle quali, a chi arrovescia il capo, arrivano in risposta più stelle che in qualsiasi altra parte del mondo. Spazi abbaglianti di monotonia nell’estensione verso orizzonti sempre inafferrabili, ma di stimoli minuti visivi: dallo scorpione che si arrovella nella sabbia, alla gazzella che graffia l’orizzonte, dal cespuglio che s’intreccia alla serpe, all’acacia del ristoro ombroso vagheggiato per miglia e, intorno alla palma, sul wadi (rivo) ora a secco, il semicerchio di case millenarie di fango e filigrana di paglia imbrunita, quale integra, quale sbriciolata dal connubio con vento, sole e pioggia, nessuna priva di un qualche ornamento che ridisegni i contorni di rupi e nuvole ed esprima desiderio di bellezza. Parole rade e solide che trascorrono tra i cammelli, di gobba in gobba, turbanti e fluide vesti, quasi sempre azzurre, forse a invocare il cielo e le sue benedizioni.Il sonno, nel gelido controcanto della notte alla canicola del giorno, lo zaino per cuscino, la magra coperta sullo spazio sabbioso strappato alla pietraia. Un mondo in cui il tuo di dentro si rispecchia e fonde in quello di fuori. E viceversa.

I Tuareg sono la popolazione che si estende dal Marocco alla Nigeria, al Mali, al Niger e alla Libia e che da decenni rivendica l’indipendenza dello Stato Tuareg dell’Azawad. Per bloccarne l’avanzata è intervenuta nel gennaio del 2013 la Francia, utilizzando il pretesto di una presenza di terroristi Al Qaida. Tuttora la Francia, appoggiandosi a un governo fantoccio, occupa gran parte del Mali, ma non è riuscita ad avere la meglio sulla guerriglia dei Tuareg.

martedì 13 ottobre 2015

INTIFADA FINO ALLA VITTORIA?



“Eppure continuiamo a essere convinti che libertà e dignità trionferanno e noi avremo la meglio. E che quella bandiera che abbiamo innalzato con orgoglio all’ONU sventolerà un giorno sulle mura della città vecchia di Gerusalemme. E non per un giorno, per sempre.” (Marwan Barghuti, Prigione di Hadarim, cella 28)

Guano di avvoltoio
In un parossismo di lucida e calcolata schizofrenia, l’addetto stampa di Netaniahu in Italia, Furio Colombo, che si autocelebra su “Il Fatto Quotidiano” commosso, sdegnato, incondizionatamente solidale e misericordioso a riguardo di tutti i profughi e di tutti i Rom, raggiunge un vertice sublime della sua sionpatologia nel pezzo scritto il 13 ottobre sulla “Terza Intifada”.

La lettera del sei volte ergastolano patriota palestinese, Marwan Barghuti, leader della Seconda Intifada, è la risposta definitiva all’apologeta dello Stato infanticida. Ma lasciatemi aggiungere qualcosa. Il quadro tracciato dal bifronte angelo custode mediatico, vuoi dei rifugiati, vuoi delle SS israeliane, rappresenta un branco di rottweiler addestrati alla ferocia che azzannano inermi e innocui passanti in uscita da un consultorio dell’ Assistenza Sociale. I rottweiler sarebbero gli accoltellatori palestinesi, gli innocui passanti sono  coloro che gli sparano in fronte. 

lunedì 28 settembre 2015

PUNTINI SULLE I: Yemen, Assad, Putin, Papa, Tsipras, Corbyn, Sanders, Iglesias...



“Cosa valgono cinque milioni di dollari, quando ho l’amore di otto milioni di cubani?” (Teofilo Stevenson, pugile cubano, vincitore di 3 medaglie d’oro olimpiche, quando gli offrirono quella somma per diventare professionista e battersi negli Usa con Mohammed Ali)

“Dieci morti nel tentativo di passare le frontiere blindate dell'Inghilterra contro pochissime migliaia di persone. Pattugliamenti,fili spinati,ecc...Ma quella e' la culla della democrazia europea, mica dei nazisti ungheresi qualsiasi. Poche centinaia di siriani e la frontiera della Danimarca chiusa,con la polizia che aveva l'ordine di ARRESTARE qualsiasi giornalista volesse documentare con immagini gli eventi. Ma quella e' la civilissima Nordeuropa culla delle socialdemocrazie, mica i nazisti ungheresi, perdipiù coglioni perche' la stampa filma qualsiasi cosa senza censura”. (Luca).

''Il Partito Comunista Cubano chiede ai militanti di andare alla messa, di andare a ricevere papa Francesco, praticamente come se fosse un compito del partito. Cosa con cui io non sono affatto d'accordo… Andare ad una messa questo no, perché qui c'è libertà di culto e io non credo, pertanto non devo andarci.''  (Aleida Guevara, figlia del Che)
“L’Argentina di Bergoglio è stata in grande misura complice dell' assassinio e della sparizione di più di 30.000 argentini. Non so dov'era il papa in quel momento. Cosa ha fatto veramente? Non lo so”. (Aleida Guevara, figlia del Che)

Una primavera vera

Intanto, in un mondo cui i fumi dei turiferari di Bergoglio hanno annebbiato vista e cervello, un altro paese arabo va sparendo dalla carta geografica e dal concerto umano. 20 milioni di yemeniti senza cibo e senz’acqua per il blocco umanitario della coalizione a guida saudita e a padrinaggio occidentale, da marzo sono sottoposti a un uragano di bombe sganciate da aerei Usa e indirizzate da tecnologie israeliane. Se a volte si abusa del termine “genocidio”, questo non è il caso. Su un paese che, prima, con una rivoluzione di massa contro il tiranno filo-Usa Saleh e, poi, con la rivolta armata della sua popolazione scita (Houthi), a cui si sono uniti l’esercito e vasti settori progressisti sunniti, contro il clone del primo, Hadi, la coalizione necrofaga Atlantico-Golfo esercita la sua bulimia di morte.

sabato 19 settembre 2015

MARCE NATO-MANIFESTO: SCALZI E GUERCI. SIRIA: MAMMA, LI RUSSI!


Fuori tema. “La canea della stampa e di tutte le forze politiche si è scatenata, come a Pompei, contro l’assemblea sindacale legittima e autorizzato, di due ore, dei lavoratori dei monumenti archeologici romani che da 9 mesi non percepiscono la paga per i lavori straordinari. Hanno sacrosanta ragione i lavoratori e ha torto marcio il regime Renzi, l’incompetente ministro dei Beni Culturali e il gregge dei media asserviti, responsabili del degrado, della corruzione, del malaffare, che distruggono i nostri beni culturali. Ora quei servizi diventano "essenziali", cioè precettabili, cioè militarizzati.  L’obiettivo evidentissimo è la fine del diritto di sciopero. Come di tutti i diritti. Come nei programmi del Criminalstato di polizia”. (Mondocane)

“Ogni volta che scopri di trovarti dalla parte della maggioranza, è il momento di fermarsi e riflettere” (Mark Twain)

“Se siete preoccupati dei rifugiati, smettetela di appoggiare i terroristi. Questo è il nostro pensiero sulla crisi. Questo è il nocciolo dell’intera questione dei profughi”. (Bashar El Assad)

“L’Occidente piange sui rifugiati da un occhio, mirano col fucile dall’altro”. (Bashar El Assad)

Irrompe sulla scena dell’alluvione rifugiati la falange della lobby. Non ne manca uno, come un sol uomo, a un solo appello: Colombo, Coen, Formigli, Levi, Cohn Bendit, Lerner, Caldiron, altri nelle pagine culturali del “manifesto”. Veline trasmessa dalla solita fonte. Tema da svolgere: abbattere l’eterodosso Orbàn, fomentare l’alluvione a carico di paesi in difficoltà economica, collegare la Shoah (Hitler) con l’esodo arabo (Assad), occultare le cause e le responsabilità, giustificare la ricolonizzazione sotto forma di intervento armato in Libia e Siria e sostenere la strategia USraeliana-Nato di indebolire l’Europa .Al tempo stesso, svuotare gli Stati da annientare facendone fuggire le generazioni che ne assicurano il futuro. Genocidio militare accoppiato a genocidio sociale. Vincono Israele e Usa, perdono tutti gli altri.

martedì 8 settembre 2015

TUTTO FA GUERRA. Misericordiosi, xenofobi, oligarchi euroatlantici: una faccia, una razza.



Proprio come noi rivendichiamo il “diritto” di invadere il mondo, così il mondo rivendica il diritto corollario a invadere noi”.(Anonimo)
Non mancare, non delegare, trasforma la tua indignazione nell’esempio del fare per gli altri” (Sergio De Caprio, “Casa Famiglia dei volontari Capitano Ultimo”)
Una cosa è da premettere ed è fondamentale: tutto questo gigantesco ambaradan politico-mediatico-misericordioso-colonialista sui popoli in fuga è finalizzato a trascinare l’opinione pubblica, basita e presa alle spalle, ad accettare la riconquista coloniale dell’intero Medioriente. Martellate menti e coscienze fino al necessario ammorbidimento, Cameron e Hollande, eredi e nuovi  titolari dei più feroci colonialismi della storia, hanno annunciato la libizzazione della Siria. Partono i bombardamenti. Sulla Siria da spacciare, non sull’ISIS.
Dalla fogna della politica e dei media, come un  nubifragio travolgente, ci piovono addosso deiezioni come neanche da Goebbels quando parlava del bolscevismo. Il più ciarlatano, cinico, e sull’argomento fallimentare, dei primi ministri europei, il nostro, sciacalleggia sul bimbo siriano Aylan e sui popoli in fuga da crimini di cui è correo. Alla Festa dell’Unità, l’accolita di lobotomizzati che tributano ovazioni a uno imbarazzante come Alfano e a quanto di destra sciorina stronzate dal palco, Renzi, sempre più caricatura del Puzzone sul Balcone, becero e strepitante populista, raglia contro le “bestie”, poverine. “Non è il PD contro le destre (quando mai la destra è contro la destra?), sono gli umani contro le bestie”. Riprendo l’ingiusta similitudine, chiedendo scusa alle bestie, per sottolineare il classico transfert freudiano del bue che dà del cornuto agli altri buoi. E non è altro che un capo della mandria dei bisonti (ancora scuse all’animale) uccidentale che lastrica di lacrime e misericordia, in perfetto sincronismo con il razzismo escludente dei Salvini e degli altri della presunta controparte, la marcia delle armate Nato sulla Siria, in soccorso ai propri surrogati jihadisti che non ce la fanno da soli, come già in Libia.

sabato 5 settembre 2015

INFORMAZIONE. CASI RACCAPRICCIANTI, CASI PENOSI.


“Una volta a nessuno era permesso di pensare liberamente. Ora è permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora le gente vuole pensare solo ciò che si pensa debba pensare. E questo lo considerano libertà”. (Oswald Spengler, “Il Tramonto dell’Occidente”)
Qui sul blog, colonna di sinistra, trovate il video di Vittorio Fera che, in tre minuti, con la ferocia decerebrata del subumano che strangola un bambino col braccio rotto e viene neutralizzato dalle donne palestinesi, rappresenta tutto il tasso di criminalità e perversione dello Stato canaglia israeliano. Fera è stato arrestato, imbavagliato, legato e pestato ripetutamente dagli aguzzini del regime più-che-nazista, a dimostrazione della libertà di stampa che vige nell’ “Unico Stato Democratico del Medioriente”. Definizione di  quell’apologeta del cancro razzista innestato in Medioriente (“Moriente”, scrive qualcuno), Furio Colombo (“Il Fatto Quotidiano”), che non perde occasione per compiacere la Gestapo israeliana Mossad. A coloro che documentano verità afferenti ai moloch del sionismo e dell’imperialismo, questa è la sorte da riservare. Negli stessi giorni e senza profferire un alito sul sequestro del cittadino italiano impegnato, secondo impeccabile deontologia professionale, a dare visibilità alle nefandezze del nazistato, l’infanticida-capo Netaniahu, dopo aver ricevuto a Tel Aviv la più abietta delle sottomissioni dal sodale Renzi, veniva ricoperto di saliva a Firenze dal correligionario Marco Carrai, proconsole per i traffici toscani del clown di Rignano. L’italo-israeliana Fiamma Nirenstein,  pasionaria del sionismo come vissuto a Gaza e perciò novella ambasciatrice di Netaniahu nel suo stesso paese, tratteneva a stento l’orgasmo.
Il giornalismo nel tempo di Renzi e suoi corifei: Avaaz e i suoi bancarellisti

giovedì 27 agosto 2015

IL GRANDE CINEMA: stuntmen in Belgio, Horror a Roma, pornofreaks a Rimini, Noir ad Atene, giallo a Bangkok

I



 “Sono qui per denunciare come Comunione e Liberazione sia la più potente lobby italiana. Finalizzata sempre e comunque a denaro e potere”. (Mattia Fantinati, deputato M5S, al Meeting di CL a Rimini)

Gran film d’azione in Belgio
E’ diventato il paese degli sbandieratori, l’Occidente, a giudicare dalla frequenza e dalla quantità di False Flags. Ricordate “Flags of our fathers” (Bandiere dei nostri padri), lo stupendo film anti-guerra di Clint Eastwood, in cui si smaschera il falso dei finti marines che issano una finta bandiera Usa sulla finta Iwo Jima? Quell’impresa, realizzata a posteriori in studio (come lo sbarco sulla Luna), ma diventata, nell’infinita credulità degli americani e loro succubi, l’icona dell’eroismo dei soldati Usa nella vittoria sui giapponesi. Una miserabile farsa a oscurare l’orrendo crimine di Hiroshima e Nagasaki. Una bandiera falsa da porre a capostipite di tutte le False Flags successive, dall’11/9 a Charlie Hebdo, quelle studiate sul libretto delle istruzioni Dall’incrociatore  “Maine” di Cuba a Pearl Harbour al Golfo del Tonchino”.

Ebbene, dall’arrampicata delle comparse vestite da marines su una Iwo Jima di cartapesta, all’annientamento di un terrorista musulmano, armato che neanche Mazinga, per mano di una troupe Nato, inevitabilmente composta da eroi statunitensi (dell’Aviazione e della Guardia Nazionale), britannici, francesi, la créme de la créme atlantica, il passo logico non è neanche di un millimetro. Un francese s’imbatte, nel cesso del treno Bruxelles-Parigi, in un straccione denutrito, scalzo, vestito di maglietta e calzoncini sporchi, da poco levatosi dal consueto giaciglio nei giardini davanti alla Gare du Midi. Entrambi, presi alla sprovvista, fanno aaaahrrrg! Ma il francese ne esce con un graffio da taglierino, che nelle successiva edizioni scompare. Come scompare il mitra con cui, dal cesso, il delinquente avrebbe sparato. Ricomparirà altrove. Non si sa come, taglio di ripresa, e ci si ritrova tutti nello scompartimento del terrorista, impegnati in una lotta furibonda, di quattro contro uno, con il concorso di passeggeri assortiti.

giovedì 20 agosto 2015

TRE SUONATORI, TRE SUONATI. Cap. 3. L'Iran e i suoi amici



Poi i governanti inventeranno basse bugie per dare la colpa al paese attaccato e ognuno sarà felice di queste falsità che placano la coscienza, le studierà diligentemente e rifiuterà di esaminare qualsiasi prova contraria. Così, un po’ per volta, convincerà se stesso che la guerra è giusta  e ringrazierà Dio per l’ottimo sonno di cui godrà dopo questo processo di grottesco auto-inganno”. (Mark Twain)
Prosegue la discesa agli inferi dei popoli cubano e greco. Qui, col terzo memorandum della Troika, il sicario locale conduce a termine sul suo paese la stessa missione che venne ordinata agli sgherri della Diaz a Genova, o ai narcopresidenti in Messico. Come Menem in Argentina, prima del default, si vende anche i cimiteri. quelli nei quali finiranno anzitempo i pensionati al minimo a cui, dopo il companatico s’è tagliato anche il pane. Chi pensate abbia comprato i 14 aeroporti greci? Ovvio, i concittadini di Merkel e Schaeuble, quelli che a forza di vendite di armamenti, imposti dalla Nato, hanno contribuito a creare lo smisurato debito greco. Fico, no? Da quando principi, papi e re si sono indebitati con le banche, che da lì in poi hanno prosperato fino al dominio planetario, per finanziare crociate predatorie, debito, banche e guerre vanno di pari passo. E se qualcuno non dovesse aver capito la lezione, tipo tutti quei greci in piedi che hanno votato No alla Troika, si convincerà, forse, a vedere affondare le proprie isole (in vendita quando saranno sgombre), e la propria terraferma, sotto uno tsunami di migranti. Vengono sradicati dalla Siria e dall’Afghanistan non solo per sgomberare quei luoghi e quelle risorse da popolazioni superflue, ma anche  per scaricarne il peso su quei pezzi d’Europa che già non ce la fanno più, risultano zavorra e su cui non sta bene, per ora, scaricare bombe o califfi.
Là, mentre a Guantanamo un prigioniero yemenita, Tariq Ba Odah, in sciopero della fame dal 2007, ma mantenuto in vita con la tortura dell’alimentazione forzata nasale, se ne sta andando all’altro mondo perché il suo corpo non è più in grado di assorbire nutrimento, per le vie e dai balconi della vicina Santiago e della lontana Avana, folle salutano la visita del “valoroso veterano del Vietnam” (!), John Kerry, inebriandosi dello sventolio di bandiere a stelle e strisce. Lui ha appena pilotato, per interposta persona s’intende, il cacciabombardiere che ha frantumato una festa matrimoniale a Kandahar e il drone che, “fallendo” il bersaglio Isis, ha sventrato un ospedale siriano. Ha anche da poco fatto arrivare qualche decina di milioni a terroristi venezuelani perché preparino gli Usa alla difesa da quella che per Obama “è la rara e straordinaria minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti”. Loro, le folle, sembrano proprio quelle che a milionate incontravamo il 1. Maggio, fazzoletto rosso al collo, ad ascoltare Fidel e a gridare “Patria o muerte”, “Socialismo o muerte”, “Hasta la victoria siempre”. In greco si chiama di·sto·pì·a, la dislocazione di un viscere o di un tessuto dalla sua normale sede.
Oggi, però, ci occupiamo dell’Iran, terzo soggetto nella trilogia dei suonatori e suonati. Quello per il quale non tutti i giochi sembrano ancora fatti, diversamente da Cuba scintillante di stelle e strisce e dalla Grecia dove, però, da un spiraglio, almeno si vedono stelle e strisce bruciate in piazza. Hai visto mai. Ma partiamo dalla periferia della potenza regionale, là dove i propilei della Persia vengono investiti dal controcanto heavy metal di un imperialismo che a Tehran flauta la melodia della diplomazia e del disgelo. Nella scenetta obamiana del poliziotto cattivo e di quello buono, Siria, Iraq, Libano, Yemen, stanno all’Iran esattamente come Venezuela, Ecuador, Argentina, Bolivia, Nicaragua, stanno a Cuba. Lì si stupra, qui si minchiona. Politica del sorriso verso gli uni, desertificazione del quadro di solidarietà e amicizia nel quale questi sono collocati. Ti offro un bicchiere d’acqua, ma ti taglio l’acquedotto. E c’è chi ci casca.

venerdì 14 agosto 2015

TRE SUONATORI (Usa, UE, Nato), TRE SUONATI (Grecia, Cuba, Iran). CAP.2. CUBA




HASTA LA VICTORIA? NUNCA MAS

Questa è la seconda parte di quella che pomposamente chiameremo Trilogia dell’Idra a tre teste e dei suoi pasti nudi. Tocca a Cuba, l’episodio più sconvolgente se si pensa cosa è stata, per l’umanità migliore, la Cuba del Che, di Fidel, dei combattenti della Sierra, dei vincitori della Baia dei Porci, dell’irriducibile resistenza al cannibale del Nord, dei grandi della seconda generazione rivoluzionaria, come Perez Roque e Carlos Lage, cancellati con infamia perché oppositori della svolta che si andava sviluppando.

Quelli di “C’è vita a sinistra” camminano in mezzo al bosco, che è poi il 26-27% di cittadini italiani soprattutto di sinistra, accreditato ai 5Stelle, che formano l’unica opposizione effettiva a tutto ciò che la sinistra detesta e, aggirandosi con tanto di lampada di Diogene (“il manifesto”), continuano a chiedersi “dove sono gli alberi?” Per contrappasso, invece, continuano a inebriarsi di tronchi vigorosi e chiome rigogliose, dove sta imperversando un disboscamento selvaggio. Si parla di Cuba, di cui chi scrive è stato da sempre sostenitore militante (vedi i film “El camino del sol”, “Americas Reaparecidas”, “L’asse del bene”). Ma prima si parla del continente per il quale Cuba è stato il faro di resistenza  e l’innesco rivoluzionario per oltre mezzo secolo e che oggi è sotto il tiro del revanscismo colonialista Usa-UE a forza di terrorismo, complotti destabilizzatori, strangolamento economico, ricatti finanziari, sobillazione di minoranze.

mercoledì 12 agosto 2015

MIGRANTI: MOLTI PICCIONI CON UNA FAVA (USA-UE-NATO)



Per apprendere chi vi domina basta scoprire chi  non vi è permesso di criticare”. (Voltaire)

Ciò che pensiamo, o che conosciamo, o ciò in cui crediamo, alla fine dei conti produce pochi effetti. L’unico effetto viene da ciò che facciamo”. (John Ruskin)

All'origine -  e nessuno delle anime belle dell’integrazione (non ambita da nessuno) e del meticciato felice e dei piagnoni ipocriti che si stracciano le vesti sulla vera disperazione e sul vero maltrattamento dei migranti, a sinistra e destra, lo considera – c’è un’unica causa: le guerre militari ed economiche della cupola finanziaria e dei suoi tentacoli Usa, UE e Nato. E come deprecare l'allagamento della casa e assistere gli alluvionati senza pensare di chiudere il rubinetto e agevolare la volontà di ognuno di restare a casa sua, nella sua terra e cultura, tra la sua gente. Per prima cosa andrebbero denunziate e combattute le guerre dirette e di forze surrogate contro Stati sovrani ma disobbedienti all'Impero. Poi si dovrebbe evidenziare il doppio binario del sion-imperialismo: provocare migrazioni bibliche per sfoltire popolazioni e distruggere paesi e al tempo stesso cianciare di accoglienza e meticciato, con il bonus aggiuntivo Di riversarle sull'Europa, in particolare sulle sue componenti deboli, Grecia e Italia. Operazione finalizzata a destabilizzazione sociale, culturale, della coesione nazionale, di guerra tra poveri e scatafascio economico, a sfruttamento di lavoratori extracomunitari e di quelli autoctoni calmierati grazie ai primi e a intrecci politica-criminalità tipo mafia capitale.

giovedì 6 agosto 2015

USA,UE, NATO, TRE SUONATORI - GRECIA, CUBA, IRAN, TRE SUONATI. Cap. 1° Grecia


  
“Una volta raggiunta la dominazione globale e una volta che il successivo baccanale edonistico si spegne, il capitalismo globale imploderà. Per una serie di motivi, non per ultimi la mancanza di frontiere da infrangere e di nuovi mercati da sfruttare”. (Rosa Luxemburg)

“La ricerca della verità è la più nobile occupazione dell’uomo, la sua pubblicazione è un dovere”. (Anne Louise Germaine de Stael)

L’Occidente ha conquistato il mondo non per la superiorità di idee, valori, religione, ma per superiore applicazione della violenza organizzata. Gli occidentali se ne scordano spesso, i non-Occidentali mai. (Samueì Huntigton, “Lo scontro delle civiltà”)

A chi la RAI
Una nota fuori tema. Lo sguattero Renzi nel laboratorio in cui Frankenstein sviluppa il mostro tecnonazista, si sente al sicuro. Davanti alla porta il taumaturgo gli ha piazzato una guardia del corpo formidabile, Monica Maggiori, signora Bilderberg eTrilateral, embedded  a stelle e strisce in tutte le guerre militari e mediatiche, dall’Iraq all’Iran, fallimentare direttrice di RaiNews24 e perciò presidente Rai. Madre di tutti i cicisbei, gigolò e mignotte con cui Renzi si è assicurato il controllo e il perfezionamento del bisturi che al suo maestro serve per le lobotomizzazioni di massa.

L’idra e i tre pasti nudi
Nel giro di un mese l’Idra a tre teste, Usa-Ue-Nato, con il corpo e gli organi vitali radicati a Wall Street, ha consumato tre pasti nudi (Violenza e devianza dell’immaginazione. William Burroughs).Tre bocconi di considerevole peso strategico, tanto da aver mutato a favore delle trimurti l’intero equilibrio geopolitico tra Atlantico-Mediterraneo e Asia.Tre grossi gradini nell'escalation verso l'attacco all’obiettivo centrale, storico, strategico, la Russia di Putin. E, come è nella logica delle larghissime intese, al plauso al nuovo Obama, passato dal ghigno truce delle sue sette guerre (tre di Bush più quattro sue), al sorriso benevolo da guru della diplomazia e dell’accordo negoziato, si è aggiunto, immancabile quando si tratta di celebrare l’unità di fondo della “comunità internazionale”, civile e democratica, l’incenso dei turiboli di “sinistra”. La Grecia, salvata alla e dalla famiglia europea, che, grazie al munifico Draghi (così Vendola), saprà volgere il knock out in rilancio e crescita; Cuba, che procede sulla strada verso il socialismo sugli scintillanti binari della privatizzazione e degli investimenti stranieri: l’Iran, liberato dall’ipoteca nucleare, che rientra nel concerto delle nazioni e aiuterà l’Occidente a debellare califfi e ogni altra turbolenza. Pur restando lo “Stato Canaglia, padre di tutti i terrorismi che sconvolgono la regione” (Generale Martin Dempsey, Capo di Stato Maggiore di tutte le Forze Usa), con opzione militare appena sgarrasse.

venerdì 31 luglio 2015

Un uomo di Libia. Ominicchi d'Italia.




“E tu onore di pianti, Ettore, avrai, / ove fia santo e lagrimato il sangue / per la patria versato e finché il Sole / risplenderà su le sciagure umane”. (Ugo Foscolo, “I Sepolcri”)

Parliamo, col dolore e l’incommensurabile indignazione di Ugo Foscolo per il destino di Ettore, del suo fratello libico Saif Al Islam. La sua condanna a morte è l’ultima scelleratezza Sion-Nato-Fratelli Musulmani a Tripoli, dopo il linciaggio del padre a Sirte, l’assassinio di Milosevic in carcere e il martirio di Saddam a Baghdad. Oscenità fiancheggiata dai commenti mercenari della cosca politico-mediatica e, in particolare, di Ennio Remondino, giornalista che, fin dalle guerre Nato alla Jugoslavia, diffonde cerchiobottismi, finto-equilibrati, pseudo-controcorrente, che sostengono, col classico venenum in cauda, la disinformazione imperialista. La condanna a morte di Saif-al Islam Gheddafi, secondogenito ed erede di Muammar, a seconda  che si guardi all’infamia o al grottesco, può  essere considerato un agghiacciante crimine contro l’umanità, o una carnascialesca esibizione di trogloditismo morale e giudiziario. Un terrorismo finto giuridico, in ogni caso, che ben si appaia al terrorismo fisico, ontologicamente praticato in Medioriente, Asia e Africa, al servizio di interessi imperialisti e reazionari (Usa, UE, satrapie del Golfo, Israele), dalla Fratellanza e dalle sue emanazioni operative, Isis, Al Qaida, Boko Haram e varie.

martedì 28 luglio 2015

Tecnonazisti e Fratelli Musulmani; tutto fa NATO

Tecnonazisti e Fratelli Musulmani

"Quando si presenta una causa e ti rendi conto fin nel midollo che è giusta, ma rifiuti di difenderla, in qual momento incominci a morire. E non si sono mai visti tanti cadaveri che si aggirano parlando di giustizia". (Mumia Abu Jamal)

"Come possono coloro che diffondono i semi del terrorismo combatterlo? Chi volesse combattere il terrorismo potrebbe farlo con politiche razionali e realistiche, fondate sulla giustizia e il rispetto della volontà di popoli di determinare il proprio futuro, gestire i propri affari, restaurare i propri diritti diffondendo conoscenza, combattendo l'ignoranza, migliorando l'economia, suscitando coscienza sociale e promuovendola.". (Bashar el Assad)

Eccomi qua. Bentrovati tutti. Si riparte tra flutti di cianuro domestico e gangster Nato in Medioriente, ma anche a fianco delle recenti vittorie di curdi siriani, patrioti di Assad, Hezbollah, esercito di Baghdad e milizie scito-sunnite iracheno-iraniane.

Notarella domestica. Matteo Renzi, sbruffone e smargiasso da farci sganasciare, intanto fa. E come se fa! Un pallone bucato, ma rigonfiato e ritemprato dal recordman dei genocidi con bonus di infanticidi, nello Stato-più-canaglia-di-tutti. Un Renzinihau, anche Renzibama, tonificato sotto lo sguardo vigile dei suoi angeli custodi, gli israeliti Gutgeld (“Buondenaro”, nomen omen) e Carrai con imprimatur Sion-Nato. Altro che annuncite. E’ subito ripartito, saltando una decina di ostacoli democratici, verso la meta mafio-tecnonazista. Sta rovesciando il paese costituzionale come un calzino e, a parte l’ostinata resistenza dei 5Stelle che, contro lo tsunami della malavita politico-amministrativa-imprenditoriale coalizzata nelle più larghe intese mai viste,fanno quello che possono. Procede su un velluto appena sfrangiato dai vari microrganismi dissidenti dentro e fuori dal suo partito. Visto come fa il campione turco in patria e in giro, Renzi, che non è dammeno a nessuno e sa far primeggiare l’Italia, ne ha subito copiato le misure più significative. Anzi, le ha anche superate: a Erdogan la riforma tecnonazista della costituzione non è riuscita, con l’Italicum e la riforma costituzionale Renzi l’ha umiliato. Che Erdogan impari: bastava evitare lo scoglio democratico del voto e farsi nominare da un proconsole qualsiasi della Cupola finanziaria nazismogena, tipo Napolitano. Renzi accelera. Due sono al momento le sue ossessioni, dopo essere riuscito a far passare, grazie al regime del non-voto, anche il regime del voto da lui prederminato. Così la forma è salva.

mercoledì 24 giugno 2015

DOPPIO BINARIO. Meglio, CONVERGENZE PARALLELE. Pci risorto, Grecia, Sofri, Medioriente, Russia, Cuba-Usa, curdi, Libia, Blair



"Israele farà molto male ai civili libanesi, compresi i bambini delle famiglie… L’abbiamo fatto allora, l’abbiamo fatto a Gaza, lo faremo in ogni giro di ostilità in futuro”. (Moshe Yaalon,  ministro della Difesa israeliano, 6/5/2015)

“Ho ammazzato molti arabi nella mia vita e la cosa non mi pone alcun problema… Farò di tutto in mio potere perché i palestinesi non abbiano mai uno Stato”. (Naftali Bennett, ministro israeliano dell’Istruzione, 30/5/2013)

“I palestinesi sono tutti nemici e il loro sangue cada sulle loro teste. E questo comprende anche le madri dei martiri, le manderemo all’inferno con fiori a baci.. Devono sparire insieme alle loro case in cui hanno allevato quei serpenti. Altrimenti vi nasceranno altri serpentelli”. (Ayelet Shaked, ministro della Giustizia israeliano, 7/7/2014)

“C’è una salvaguardia generalmente nota ai saggi e si tratta di un vantaggio e di una sicurezza per tutti, ma soprattutto per le democrazie contro i tiranni. Di cosa si tratta? Della Diffidenza”. (Demostene, 384-322 a.C)

E’ lungo, cari amici, lunghissimo, da esaurimento e sento già chi implora “troppo lungo, accorcia!” Ma a sapere quanti altri argomenti brucianti avrei voluto affrontare con voi, rabbrividireste. Unico conforto: si può leggere a puntate. Tanto prima di metà luglio non ci si sente.
Binario unico per l’UE

Chi del doppio binario se ne può fregare altamente sono i cannibali sadici della Troika, ora da Tsipras mimetizzata in Gruppo di Bruxelles. Facile, con un farlocco sicario della Cupola travestito da radicale come Tsipras, che già si era denudato davanti ai bambini con occhi puliti nominando suoi proconsoli tentacoli di Bilderberg (attualmente convenuto in Austria con i soliti sicari italiani, inclusa la fiduciaria media Gruber) come Barbara Spinelli. Qui, dopo una caterva di arretramenti rispetto alle promesse elettorali, da far invidia a Renzusconi, a puntellare colui che veniva considerato la colonna vertebrale della sinistra greca e non era che una spina di panna, a insistere a interpretare il precipitare di cedimenti come eroica resistenza del duo della bella morte greca, Tsipras e Varufakis, era rimasto solo “il manifesto”. “Quotidiano comunista” che, del resto, vede ormai il suo ruolo nell’aggrapparsi, sacrificando ogni sua residua connotazione di credibilità,  a qualsiasi volatile nascita-convegno-estinzione del “Nuovo Soggetto Politico della Sinistra” . Qualsiasi cosa, pur di rosicchiare qualcosa ai 5Stelle.

martedì 16 giugno 2015

Bombe di coltan - Bombe migranti - Bombe curde


Cari interlocutori, questo è il penultimo post (spero di scriverne un altro a giorni) prima di un lungo viaggio che mi porterà fuori dall’Italia per circa 3 settimane. Rientro intorno al 15 luglio.  Avrò comunque occasioni di accesso a internet e quindi continuate a intervenire sul blog. Vi auguro una felice e dinamica estate, quanto più possibile al riparo dalle nefandezze del regime.

Noto con una certa meraviglia che quando scrivo di questioni non direttamente attinenti alla politica internazionale, i commenti si diradano, o non si riferiscono ai contenuti del post. Credo che l’ultimo mio post “Bimbi da cannone” tocchi nervi scopertissimi del nostro vivere comune, trattando argomenti drammatici e strategici, come l’aggressione ai nostri bambini e giovani, preludio e futuro fondamento di una società di decerebrati e appecoronati. Ma è mancato qualsiasi manifestazione di interesse da parte di chi segue il mio lavoro anche da anni. Temo che questo sia indizio di una certa schizofrenia che separa guerre, imperialismo, ideologie politiche, da quanto la deculturizzazione e disumanizzazione, che accompagnano il fenomeno del capitalismo mondialista nelle sue espressioni più feroci, provocano a livello di degrado morale e intellettuale. Quanto a me, insisterò ad allargare lo sguardo anche a questi fenomeni, che effetti collaterali non sono, ma precisi obiettivi del nuovo tecnonazismo in guerra ai corpi e alle menti.

domenica 7 giugno 2015

BIMBI DA CANNONE e altre evoluzioni della specie - Con Tariq Aziz, ma anche con l'Iraq che l'ha ucciso.



 “Eccezionale vittoria del centrodestra in Liguria: ha conquistato primo e secondo posto”. (www.spinoza.it)

“Ogni anno s’inventano un trucco nuovo. Prendono uno dei loro ragazzi, ragazzi neri, e lo mettono al governo, così può girare Washington con un sigaro in bocca. E siccome i suoi problemi  personali sono stati risolti, sarà colui che dice al nostro popolo:”Guardate che progressi stiamo facendo, sto a Washington, prendo il tè nella Casa Bianca. Sono il vostro portavoce, sono il vostro leader. Mentre la nostra gente continua a vivere nei bassifondi di Harlem, continuando a ricevere la peggiore forma di educazione”. (Malcolm X, discorso del 7 gennaio 1965 “Prospettive di libertà”)

Stavolta inizio fuori dai soliti seminati su cui ci confrontiamo con gli interlocutori, ma la cosa mi sta tremendamente a cuore. Sarà perché la Chiesa da duemila anni imposta il rapporto adulti-bambini in termini di dominio e arbitrio (la pedofilia ne è l’aspetto meno violento), questo paese è un gigantesco postribolo in cui si prostituiscono bambini. Non bastava la vendita dei propri figli ai pubblicitari del raggiro e della ruffianeria, con la proliferazione inarrestabile di spot televisivi (proibiti nella maggioranza dei paesi) in cui bambini, da pochi mesi (a volte feti) all’adolescenza, manipolati e decerebrati a raccontar balle e stimolare consumi idioti, spapagalleggiano le virtù di quel prodotto, o di quell’altro, a volte nocivi, in ispecie per loro, fingendo raccapriccianti entusiasmi per quel pollo agli antibiotici, per quell’automobile paradisiaca, superpotente sputacchiera di gas serra, per quella merendina ai grassi saturi. Spot pacchiani, oltretutto, confezionati da pubblicitari ottusi e inetti.

sabato 23 maggio 2015

I CALIFFI SONO TRA NOI. E non sono musulmani. (Vedi Appello No Nato)



Palmira e le altre
Mentre i sicari del coacervo satanico Usa-Golfo-Turchia-Israele, vengono lanciati contro il sito millenario romano di Palmira, per sradicare, come in Iraq, oltre alle vite, la memoria storica, la coscienza collettiva e, dunque, l’identità e la consapevolezza di sé, dei popoli arabi organizzati in Stati, i cialtroni consanguinei ed emuli dei massacratori fascisti Baldo, Graziani, Mussolini, si muovono ancora una volta , grottesche caricature di pretoriani imperiali, alla riconquista, pro domo eium, della Libia.

L’operazione jihadisti trogloditi e mozzateste viene avviata dalla Cia negli anni ’70, inviando alle madrasse islamiche di Afghanistan e Pakistan testi finto-islamisti che sollecitano alla guerra santa, alle stragi di infedeli e gli forniscono indicazioni su come allestire massacri di infedeli. Roba che nessun musulmano, tantomeno Saladino, si era mai sognato. Si trattava di rovesciare il legittimo governo comunista di Najibullah (poi impiccato a un lampione) che contro questa canea di barbari aveva legittimamente chiesto l’aiuto dell’URSS. Dal successo dell’operazione si è tratto l’incentivo di estenderla a tutti gli Stati nazionali arabi con il risultato, sotto gli occhi di tutti gli dei antichi che l’avevano ispirata, della distruzione totale dell’Iraq, della Libia, della Siria, della Somalia e  dello Yemen e con l’apertura del nuovo fronte euro-asiatico in Ucraina e in altri paesi, islamici o meno, della Federazione russa.

martedì 12 maggio 2015

CARTA VINCE, CARTA PERDE. E I COCCI SONO TUOI (Cuba, Iran, Siria, Serbia, Grecia).


“Il cristianesimo non se l'è presa forse anch'esso con la proprietà privata, con il matrimonio, con lo Stato? Non ha predicato, in loro sostituzione, la beneficenza, la mendicità, il celibato e la mortificazione della carne, la vita claustrale e la Chiesa? Il socialismo sacro è soltanto l'acquasanta con la quale il prete benedice la rabbia degli aristocratici”.(Karl Marx)
“A chi desidera acquisire un'idea intuitiva della Santissima Trinità, non posso consigliare di meglio che sognare niente, finché non si sia addormentato. [...] "No", "niente", "non", questo è il concetto intuitivo della Santissima Trinità”.(Karl Marx)
“Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale. L'esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l'esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l'aureola”. (Karl Marx)

“La critica della religione è il fondamento di ogni critica”. (Karl Marx)

“Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del papa. Leggo tutti i suoi discorsi e a Renzi ho detto che se il papa continua così tornerò alla Chiesa cattolica… Quando il papa verrà Cuba a settembre prometto di andare a tutte le messe e già ora leggo tutti i suoi interventi”. (Raul Castro)

“Barack è un uomo onesto. Ho letto due sue biografie e so che agisce in modo onesto grazie alle sue origini umili” (Raul Castro)

Il nostro obiettivo è di inserirci in un grande programma di privatizzazioni: agroindustria, meccanica e turismo sono i settori privilegiati per gli investimenti statunitensi”. (Carlo Calenda, viceministro cubano allo sviluppo economico)

Stramazzato sulla via di Damasco
Nelle citazioni qui sopra c’è l’epitome, la sintesi, di un processo controrivoluzionario. Il nemico numero uno rimangono, storicamente, ontologicamente ed escatologicamente, la Chiesa, la sua dottrina totalitaria, la sua ideologia  mendace e ricattatrice, la sua strategia bimillenaria di obliterazione o corruzione di cervelli e vite. Ma Raul Castro in Vaticano esprime plausi e ringraziamenti ai Papi che hanno operato per le “riforme” di quello che per il mondo erano la rivoluzione e lo Stato socialisti, e per la riconciliazione con lo Stato canaglia che da oltre mezzo secolo assedia, aggredisce, terrorizza Cuba e tutta l’America Latina. Con il concorso psicofisico delle sette cristiane evangeliche, che dilagano per tutto il continente, compresa Cuba, e, in questo caso, con quello della Chiesa cattolica. Da che mondo è mondo, non s’è mai vista una Chiesa di denominazione cristiana favorire emancipazione, libertà, prosperità, se non delle élites proprietarie e predatrici. E Bergoglio è stato messo lì per fare da anti-Chavez e riavvolgere il gomitolo della liberazione latinoamericana negli ultimi 15 anni. Con la stessa funzione affidata al polacco Woytila nei confronti dell’URSS e del socialismo di ogni denominazione.