martedì 28 febbraio 2023

Una Young Global Leader anche per l’Italia--- --- L’INFILTRATA DI DAVOS (guerra, pandemia, siero, clima, migrazioni, gender, sorveglianza, punizioni, Grande Reset)

 




Una Young Global Leader anche per l’Italia

L’INFILTRATA DI DAVOS (guerra, pandemia, siero, clima, migrazioni, gender, sorveglianza, punizioni, Grande Reset)

https://www.youtube.com/watch?v=Utkmng23VQk

 

MELONI-SCHLEIN, TENAGLIA MORTALE

 

Visione TV: Chi è l’americana Elly Schlein, cosa ci promette la svizzera Elly Schlein, cosa ci somministreranno George Soros e Klaus Schwab con la miliardaria fluida italiana Elly Schlein.

I pionieri, sicari della demolizione, celebrano il successo: Prodi, Amato, Dini, Monti, Renzi, Letta, Gentiloni, Mister Nessuno Conte, Draghi

Partecipano al forum, condotto da Francesco Toscano, Antonello Cresti, Antonio Di Siena e Fulvio Grimaldi

mercoledì 22 febbraio 2023

INFORMAZIONE – MOBILITAZIONE DUE APPUTAMENTI CRUCIALI --- LIBIA, COSA è STATA, COSA LE ABBIAMO FATTO

 



Da: cineforum@ancoraitaliasovranaepopolare.it
Inviato: giovedì 16 febbraio 2023 08:57
A: Mailinglist Cineforum
Oggetto: Proiezione Film Maledetta Primavera 24.02.2023


Continuiamo con la contro-informazione libera!! Venerdì 24 Febbraio 2023 ore 20:00 Teatro Flavio di Roma Via Crescimbeni, 19.

Stavolta proiettiamo un Docu-Film di Fulvio Grimaldi che ci spiega cosa è successo alla Libia di Gheddafi. La Libia del colonialismo italiano, la rivoluzione di Gheddafi, la nascita di un modello di società prospera ed equa e la vendetta dei colonialisti sconfitti.
L’aggressione della Nato contro la Libia come nessun media occidentale l’ha raccontata, vissuta in diretta dall'autore.
Un film straziante e ampiamente documentato, indispensabile per capire il presente del Mediterraneo.

Prenotate rispondendo a questa e-mail scrivendo il vostro nome e cognome ed il numero di posti da riservare

 



Forse il mondo si sta svegliando e si sta rendendo conto che siamo alla mercè di una banda di scappati dal manicomio criminale.

Le oscene esibizioni a Kiev di militarismo irresponsabile a sostegno di un regime dichiaratamente nazista che, dopo aver fatto dissanguare, nell’interesse di potenze ciniche e voraci, il proprio popolo, stanno provocando finalmente ovunque una reazione di rigetto. E non è certo quella dell’ipocrisia pacifinta che allestisce veglie e marce genericamente per la pace, senza mai indicare le responsabilità criminali di chi costruisce la propria potenza e i propri domini sul sacrificio altrui.

La prospettiva di una guerra catastrofica che ci coinvolga tutti si avvicina giorno dopo giorno. Non è tempo per invocare genericamente la pace e agitare bandiere arcobalene. E’ tempo di fermare con la forza delle masse l’orrendo apparato di morte con cui, col fattivo e servile contributo del nostro governo, USA e NATO condizionano le nostre vite e minacciano la nostra sopravvivenza e la stessa vita sulla Terra.

 


IL 25 FEBBRAIO, INSIEME AL RESTO DEL MONDO, MANIFESTIAMO CONTRO LA GUERRA E I GUERRAFONDAI A ROMA, PIAZZA SS APOSTOLI, DALLE 15.

lunedì 20 febbraio 2023

SIRIA, NUN MORO IO !

 

SIRIA, NUN MORO IO !

 

https://youtu.be/fFynSXVEdIs

 

Intervista di Paolo Agrotti, “Rassegna di attualità Storia e Geopolitica”, a Fulvio Grimaldi

 Ho rubato la frase lanciata dal collega bersagliere Enrico Toti (quando non eravamo mercenari della NATO), insieme alla sua stampella, contro gli austriaci e l’ho messa in bocca alla Siria.

 Anzi è la Siria, il suo popolo, che l’ha pronunciata e continua a ripeterla. Lo fa – e non muore -  da almeno 12 anni. Da quando, nel 2011, il mostro d’Occidente le rovesciò contro un diluvio di bombe, tutti i fedifraghi arabi suoi vicini, la potenza NATO del sultano Fratello Musulmano e la più mentecatta e sanguinaria banda di esaltati terroristi che CIA e Mossad, in combutta con i mozzateste del Golfo, siano stati capaci di spurgare dal ventre infetto delle élites.

 


“Nun moro io!” il popolo siriano ce lo avveva intimato anche da molto prima. Almeno da quando i colonialisti francesi e britannici hanno provato a spargere sul Mashreq le membra separate del grande corpo arabo mesopotamico, fulcro di una delle più elevate civiltà che abbiano fertilizzato la Terra: Siria, Iraq, Libano, Palestina..

 

Mal gliene incolse. I frammenti sono rimasti separati, ma sono bastati, ognuno per sé, a ricacciare in gola agli stroncatori del bello e del giusto il proprio rigurgito antistorico.

 

“Nun moro io” è stato la risposta ancora una volta della Siria quando, utilizzando la potenza dell’intruso israeliano, per ben quattro volta, 1948, 1956, 1967, 1973, il colonialismo, ora con punta di diamante rabbinica e minaccia nucleare, si è dovuto fermare davanti a questo scoglio e cuore dell’identità e della resistenza araba. Laica e socialista.

 

Quella frase sono 56 anni che dalla regina degli arabi, la Siria, mi sento ripetere. Da quando la visitai, non vinta, dopo la Guerra dei Sei Giorni, a quando la rividi, inflessibilmente in piedi e vibrante di vita, decennio dopo decennio, sofferenza e insulto do0po sofferenza e insulto,  alta sul passo del  suo cammino, a dispetto di un’aggressione che non si rassegna. Fino all’incredibile martirio che una cosca internazionale di criminali insiste a infliggerle dal 2011 ad oggi. Perché è Siria. Perché è civiltà. Perché è araba.

 


“Nun moro io!”, ora anche nell’immane cataclisma del terremoto, Raddoppiato, decuplicato nella sua letalità dalle sanzioni dei mostri.

 

Mi è arrivato un video dalla Siria abbandonata tra le macerie e le bombe: veterinari siriani che scavano, salvano, curano animali. Cani, gatti, galline. In Turchia, dove i soccorritori dal mondo intero sono come la Grande Armada di Spagna, niente di simile s’è visto. Possibile che siano così spesso gli arabi a farci vergognare?

 


(grazie alla LAV per le immagini)

 


 

 

 

 

 

*Autonomia differenziata* *Come ti disfo l'Italia*

 


Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

 

Tra poco il mio intervento, segui la diretta:

https://www.youtube.com/live/LcH3qhHw1xk?feature=share

Non è per conquistare spazietti di visibilità ad ANCORA ITALIA SOVRANA E POPOLARE - DEMOCRAZIA SOVRANA E POPOLARE che vi inoltro questo video del convegno romano di domenica sulla lotta alle autonomie differenziate, come viene subdolamente chiamato il progetto dei sicari globalisti interni di frantumare l’Italia, liberare l’economia di rapina mafiocapitalista dei suoi oneri, demolire quanto rimane, dopo la devastazione di una successione di governi asserviti ai poteri antisovrani e antipopolari, della nostra unità, identità e anima nazionali.

 

L’elenco dei relatori del convegno voluto dalla ex-senatrice Bianca Laura Granato, vi indica il livello dell’analisi che il convegno si è proposto per illustrare i catastrofici effetti sociali, economici, politici, istituzionali e culturali di questo attacco alla nostra nazione, che non ha precedenti, se non nelle invasioni barbariche  e negli ininterrotti abusi contro il nostro territorio e le nostre popolazioni compiute da invasori esterni, fino  Hitler e oltre, e dai ahinoi inesauribili infiltrati, spioni e sicari domestici.

 

Questo convegno ci fornisce precisissimi, chiarissimi e drammatici termini di valutazione di quanto, con una rapidità che vuole coglierci inconsapevoli e impreparati, sta per capovolgere l’Italia in un’insignificante aggregato di frammenti, dove quello più grosso punta solo a divorare il più piccolo e dove, come Klaus Schwab e i demoni della transumanità automatizzata e disidentizzata prescrivono, vengono lasciati sopravvivere solo i vermi, leghisti, fascisti, mafiosi, a cibarsi dei cadaveri delle realtà nobili.

 

Se me lo consentite, vi segnalo, al termine del mio intervento  (1h53’50 – 2h17’08), una cosa che mi sta a cuore e con la quale ho inteso anche rispondere all’infame cialtronaggine di un intervento sul Fatto Quotidiano contro il Canto degli Italiani, l’Inno di Mameli, da parte di un habitué della First Lady di  Bilderberg, Lilli Gruber. La porcata è di  Tommaso Montanari, rettore dell’Università di Siena, critico d’arte noiosissimo e furioso antitaliano. Ho fatto sentire, del nostro inno nazionale, la seconda strofa, che pochi conoscono e praticano , ma che è sicuramente quella che più dolorosamente e amorevolmente descrive la nostra vicenda. Ascoltatela, memorizzatela la e cantatela in faccia a Montanari, Calderoli, e al resto della schiuma.

 

martedì 14 febbraio 2023

O FESTIVAL O ASSANGE


Con Democrazia Sovrana e Popolare a Sanremo

 



https://www.byoblu.com/2023/02/11/al-festival-del-disarmo-portiamo-julian-assange-come-simbolo-fulvio-grimaldi/

Byoblu, Sanremo, Intervista di Adalberto Gianuario a Fulvio Grimaldi

 

Ciò che ci resta di un Festival diretto da Klaus Schwab, il ceffo stragista di Davos, e che cosa ne conviene ricordare

domenica 12 febbraio 2023

BYOBLU MONDOCANE, puntata XIV --- TOTALITARISMO IN CORSO

 



In Italia, da individui abusati, sofferenti, incazzati, stiamo diventando un collettivo nazionale di conoscenza, coscienza, azione politica.

Cosa è scaturito da un congresso nazionale sovrano e popolare.

Nel frattempo il Leviatano nemico si organizza e aumenta il suo tasso di oppressione militare e poliziesca.

E pluribus unum, come viene erosa la dottrina istituzionale di Montesquieu che si basa sui tre pilastri della democrazia: i Tre Poteri, Legislativo, Esecutivo e Giudiziario. Si indeboliscono fino a svanire il primo e il terzo. Rimane, potere unico e assoluto, l’Esecutivo: i governi Draghi-Meloni-Mattarella, i loro fascistizzante DPCM, in totale adesione e sottomissione al ritorno del colonialismo anglosassone.

Il tutto già realizzato nell’Ucraina del guitto stragista Zelensky e in corso di completamento nell’Israele di Netaniahu.

 

E poi lo specchio deformante della nazione a Sanremo, Macron messo al muro dalla sollevazione dei lavoratori francesi contro la riforma pensionistica, le grinfie dei militari sui nostri ragazzi nelle scuole, Cospito e la pantomima del 41bis che, in prospettiva, questo governo di neofascisti e malviventi  intende estendere dai boss mafiosi a qualsivoglia dissidente, i coraggiosi scienziati dell’ISS che fanno saltare tutte le certezze propagandate su sieri e dosi, l’autonomia differenziata dei leghisti che intende spezzare l’Italia secondo il progetto del criminale di guerra Winston Churchill: un pezzo agli USA, uno al Regno Unito, uno alla Francia, uno alla Jugoslavia, uno (giustamente) all’Austria….E molto altro.

Domenica alle 24.15, lunedì alle 12.30, martedì’ alle 13.30, mercoledì alle 12.30, venerdì alle 18.30, sabato alle 08.00: La rete si chiude su di voi. Provate a scamparla…..

mercoledì 8 febbraio 2023

UCRAINA, POZZI AVVELENATI E AVVELENATORI DI POZZI --- Cosa andremo a dire a Sanremo in faccia ai burattini con gli spadoni

 

UCRAINA, POZZI AVVELENATI E AVVELENATORI DI POZZI

Cosa andremo a dire a Sanremo in faccia ai burattini con gli spadoni

 

 


https://www.byoblu.com/2023/02/07/lucraina-tra-canzonette-e-sempre-piu-armi-fulvio-grimaldi

Byoblu. Intervista di Edoardo Gagliano a Fulvio Grimaldi

Dopo quasi un anno di conflitto in che condizioni si trova l’Ucraina? La crisi energetica, militare e sociale colpisce il Paese mentre si continua a glorificare il presidente Volodymyr Zelensky che chiede sempre più armi all’Occidente. Ne parliamo su Byoblu con il giornalista Fulvio Grimaldi.

Il regime nazista di Kiev, dopo aver eliminato, anche fisicamente, ogni opposizione politica e voce divergente, proibendo tutti i partiti salvo quello del guitto diventato Fuehrer, chiudendo tutti i media, tranne quelli di servizio al Fuehrer; vendendosi tutte le terre fertili ucraine alle multinazionali USA dell’agrobusiness, riempiendo il proprio territorio di laboratori clandestini di armi biologiche, facendo del suo popolo lo zerbino insanguinato e lacerato dei burattinai USA-NATO-UE-FEM-INDUSTRIA DELLE ARMI, sta dandosi da fare con accanimento per superare in efferatezze persino il Terzo Reich preso a modello.

Ma forse questi nobiluomini, cari alla civiltà occidentale, riescono a maciullarsi tra di loro a forza di purghe – autentico crepuscolo tardobizantino – prima di giungere, uno per uno, nel Bunker della Cancelleria.

E a Schwab non resteranno che Sanna Marin e quei buffi nanetti da giardino, con gli occhi fuori dalle orbite, le zanne e la bava alla bocca che sono le abominevoli fantasie statali baltiche.

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martedì 7 febbraio 2023

MEDIORIENTE - NETANIAHU, L’ALTRO TERREMOTO


https://youtu.be/LvC2WEF8VzY.

 

Paolo Arigotti, “Rassegna di attualità, storia e geopolitica”, intervista Fulvio Grimaldi

 Nell’immane tragedia naturale che ha colpito le zone ai due lati del confine turco-siriano, c’è un poco consolatorio, ma vero, elemento positivo. Forse adesso Erdogan sarà costretto a sospendere il tormento che, in combutta con i criminali occidentali USA-NATO e con le più feroci bande terroriste della sua propria Fratellanza Musulmana, infligge alla Siria durante ben 12 anni di spietata aggressione (che, comunque, non è riuscita a piegare la nobilissima nazione araba).

 

L’area siriana colpita è quella della regione di Idlib e della fascia di 30 km oltre il confine di cui il despota turco si è appropriato e che definisce “fascia di sicurezza”. Vi ha concentrato il peggio del peggio delle milizie jihadiste, appunto braccio armato di una Fratellanza Musulmana, per tenere sotto tiro Damasco e al tempo stesso svuotare, con il terrore, la popolazione siriana dalla sua provincia e rinchiuderla nei campi profughj del ricatto all’Europa. Campi e profughi oggi seppelliti dal terremoto. E’ dalla sua fondazione a Londra e al Cairo nel 1928, per iniziativa britannica, che i Fratelli Musulmani costituiscono la quinta colonna del colonialismo e, ora, del neocolonialismo, colorato o bellico, con il quale l’Occidente cerca di bloccare e disintegrare l’emancipazione araba (Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Iraq, Yemen, Siria).

 

La masnada della Fratellanza (Isis, Al Qaida, Al Nusrah e altri) che è stata lanciata contro i popoli arabi non è riuscita a spezzarne la determinazione ad essere sovrani e indipendenti, ma il massimo della strategia stragista l’ha perpetrata in Siria, Sinai egiziano, Yemen, Afghanistan e, finchè non è stata annichilita dalle forze popolari, in Iraq. E potremmo includere il terrorismo detto islamista che è stato innescato in Europa negli anni passati, allo scopo di preparare misure di emergenza autoritarie in vista del Grande Reset.

 

L’anno scorso è rientrato in scena, come capo del governo, Benjamin Netaniahu, uno dei più spietati oppressori e uccisori di palestinesi, insieme a una serie di fanatici estremisti che i non timorosi del marchio di “antisemitismo” definiscono fascisti.

 

Oggi Netaniahu scatena un terremoto altro e su tre fronti: la rinnovata mattanza di palestinesi, resistenti o civili; l’ininterrotta aggressione verbale e terroristica all’Iran (bombardamenti, attentati, assassinii di scienziati, sostegno ai “colorati”); lo scontro con la sua propria Corte Suprema che vorrebbe processarlo e cacciare dal governo malfattori pregiudicati. Corte Suprema che lui intende annientare e sottoporre al dominio del governo.

 

Come Zelensky. Come Cartabia-Nordio-Meloni. E’ lo spirito del tempo.

 

Il resto nel video.

 

lunedì 6 febbraio 2023

Ha stato Putin

Ha stato Putin


https://www.youtube.com/watch?v=-4xmnTTcYYc

Visione TV  Rassegna stampa di Francesco Capo con Fulvio Grimaldi


Abbiamo chiuso l’analisi dei sedicenti giornali e giornalisti con la questione della frantumazione dell’Italia alla faccia di Dante, della nazione costruita in 2000 anni con sangue, sudore, bellezza e capolavori utili all’umanità tutta, dell’uguaglianza tra i nostri cittadini dal Monte Bianco (stavo per scrivere “dal Brennero”, ma avrei sbagliato, quelli sono davvero tirolesi) a Capo Passero, dalla baita trentina, amica dell’orso, alla cattedrale di Noto, nemica di Messina Denaro. L’obbrobrio dell’ulteriore pecunia a chi ne ha già rastrellata troppa (e proprio al Sud) e dell’ulteriore arenamento a chi è già spiaggiato. L’obbrobrio di un studente allevato da Zaia che deve combinarsi con un altro tirato su alla De Luca, o alla Schifani, senza che lo Stato possa metterci il suo dito costituzionale, garanzia di uguaglianza, sincronismo, armonia, unità.

Con il molto preparato Francesco Capo abbiamo poi fatto a pezzi l’ennesima cattiveria russa (di chi sennò) degli hacker che rischiano di mandare in tilt l’intero Occidente digitale (una misera minoranza che si dibatte istericamente per farsi riconoscere maestro e padrone dagli altri tre quarti del pianeta). E vedrete che si scopriranno gli artigli dell’orso russo anche nelle orme che i 42 kg di Alfredo Cospito lasciano tra le schegge di vita che gente, che non ha commesso delitti di sangue, disperde nelle carceri del 41bis, accanto a quelle degli spargitori mafiosi e bellici di ettolitri di sangue. Mancando tra costoro anche coloro che di stragi ne commettono, ahinoi impunemente, nel segno del buono e del bello e del giusto, tra popoli sparsi qua e là sul globo.

All’epurazione dei suoi complici e sicari nella nazificazione dell’Ucraina e nel genocidio del suo popolo di lingua, pensiero, tradizione e comunità russi, Zelensky ha affiancato la pretesa di aver rimosso dall’Ucraina l’onorificenza attribuitale dall’affidabile Transparency International di 122esimo paese (su 190 circa) per primati di corruzione. Onorificenza che, pure, lui e i suoi si erano impegnati a meritare per rendere grazie agli intenti perseguiti da Obama, Hillary Clinton, Victoria Nuland e mercenariato nazista di Stepan Bandera, quando hanno mosso un terrorismo internazionale a compiere l’ennesimo golpe Usa, quella volta, 2014, a Kiev. Zelensky ne ha fatti fuori, figuratamente, tra governatori, viceministri, capintesta vari, sedici in una settimana. Altri li ha fatti esplodere negli elicotteri. Qualcuno è rimasto, coperto di pece, legato a un lampione. Niente rispetto ai 16.500 di ex-concittadini sterminati nel Donbass e bruciati vivi a Odessa.

Abbiamo osservato con il dovuto rispetto l’irrisione del Corriere della Sera all’amnistia decretata dal Capo iraniano, Alì Khamenei, ad alcune migliaia di partecipanti alla folkloristica sollevazione, per l’ennesima volta fallita, degli sventolatori  e delle sventolatrici di veli a Tehran. Alcune migliaia, nella visione deontologica del “più venduto” giornale d’Italia (è una bella gara con altri tre o quattro), sono cresciuti ad alcune centinaia di migliaia, sennò che rivoluzione colorata per i diritti umani sarebbe stata!

E’ che le sventolatrici di veli, per la quali un po’ di comprensione l’evoluta e scapigliata occidentale potrebbe anche provare, sono scomparse di fronte a un popolo di alcune decine di milioni, regolarmente bombardato da Israele, sanzionato e affamato da Usa e UE, aggredito da bande terroristiche acquartierate a Washington e in Albania, da milizie curde addestrate e armate da quadri militari NATO (ci siamo anche noi) nel Kurdistan amerikanizzato iracheno, di fronte a un popolo che sa bene quali vessazioni gli vengono imposte, al di là del velo, da certi esponenti della democrazia laica occidentale fin dai tempi dell’illuminatissimo (da roghi di oppositori)  e sposatissimo Shah. Che poi laica non è per niente, dato che nel dollaro ha un diopadre, un Gesù Cristo, un Budda, un Gilgamesh, un Marte, un Geova e un Odino tutti riuniti in uno. E pluribus unum

domenica 5 febbraio 2023

MONDOCANE ED ECOMONDOCANE --- FULVIO GRIMALDI SU BYOBLU

 

MONDOCANE ED ECOMONDOCANE

 FULVIO GRIMALDI SU BYOBLU

Domenica 21.00

Lunedì 12.30

Martedì 08.00

Giovedì  1430

 



L’involuzione autoritaria di questo regime dalle radici nere

Autonomia differenziata: Italia nel frantoio

Le procure di Stoccolma e Londra si sono persi i documenti dell’inchiesta con cui in Svezia Julian Assange era stato accusato di stupro.

Prosegue lo Pfizergate con la confessione del ricercatore sul potenziamento delle mutazioni.

Giorgia Meloni in Libia: rimediare un po’ di gas nel 2026 dai Fratelli Musulmani regnanti a Tripoli grazie alle atrocità delle sue milizie

Trequarti della Libia in mano ai gheddafiani

Italia e Libia, una storia di nostri crimini e di nobiltà libica.

Mezzogiorno HUB per l’energia europea? Altra devastazione del Sud, altri superprofitti per le compagnie

venerdì 3 febbraio 2023

Partito il Ddl per l’Autonomia Differenziata: applausi di tutto il governo --- ITALIA DA DISFARE: LEGHISTI, NON SOLO

 Partito il Ddl per l’Autonomia Differenziata: applausi di tutto il governo

ITALIA DA DISFARE: LEGHISTI, NON SOLO

 

https://www.youtube.com/watch?v=l6bGe5OoykI

Visione TV, Francesco Capo intervista Fulvio Grimaldi: “Come ti disfo l’Italia”

 

Sarebbe riduttivo pensare che questo strumento per sbriciolare l’Italia, messo in campo dal ministro leghista Calderoli e che il ministro leghista Giorgetti si appresterà a finanziare, sia solo il becero e antistorico, per quanto micidiale, sussulto di un apparato politico alla frutta. C’è il consenso della sovranista e patriota convertita, anzi invertita, che in cambio ottiene il puppazzo euratlantico da far imperversare sui sudditi del proprio, di lei, padrone.

E se una, anzi una accolita, che da decenni alimenta una fiammella tricolore, che però brucia perché alimentata da combustibile di antica estrazione, si acconcia a farsi spappolare il paese tra le mani, vuol dire che, come per tutto il resto, la marionetta balla a fili che di cui i trucidi trappolatori di uccelli da polenta non hanno l’unico controllo.

Sì, scaricare definitivamente in mare un Sud che da un secolo e mezzo il Nord, a partire da Cavour, ha costretto a dibattersi come un delfino spiaggiato. Raccattarne le spoglie, caso mai fossero da mettersi sui banchetti dell’usato. Ma l’operazione parte da più lontano che dalle farlocche brume celtiche dalle quali costoro traevano altrettanto farlocche nazioni venete o lombarde.

Su una nazione, la cui costruzione ai suoi abitanti è costata un millennio di lotta, voti, sangue e la cui gente ha prodotto, due millenni di civiltà e bellezza (non ultimo dei motivi per farci a pezzettini insignificanti, una baronia veneta, una repubblichetta meneghina, un feudo neosabaudo), non si avventano soltanto i grumi dell’egoismo vorace che intorbidisce il vivere onesto e integro del popolo tutto.

Qui siamo in perfetta coerenza con i lampi lividi che il cataclisma pianificato dai poteri della trasformazione fa saettare da un orizzonte sempre più vicino, sempre più articolato. La tecnodivinità delle sette piaghe ammoderna il modello originale: guerre, pandemie, tirannia climatica, migrazioni di massa, desertificazione (non solo ambientale), perfino le cavallette, sebbene fritte, e, settimo, la disunione. Separare le cellule che, insieme, avevano dato vita all’organismo. Ne devono restare solo poche, grosse. Alla fin fine solo la più grossa.

Del vaso hanno fatto cocci e schegge. L’hanno chiamata globalizzazione. Se devi rifare l’uomo, devi prima decomporlo. A partire da lui e dalla sua comunità.

Ma siamo in tempo per fermarli. Hanno fatto il primo passo e, dietro, ci sono solo grassi, ma sparuti ratti e qualche avvoltoio che osserva dall’alto delle Alpi. Tutto sta nello strappare il piffero al pifferaio

mercoledì 1 febbraio 2023

VENTI DI GUERRA E TOTALITARISMO FORZA 10 --- Netaniahu, Zelensky, Meloni: una faccia una razza

 

VENTI DI GUERRA E TOTALITARISMO FORZA 10

Netaniahu, Zelensky, Meloni: una faccia una razza

 



https://www.youtube.com/watch?v=UUMOonLGxTQ 

https://youtu.be/UUMOonLGxTQ

 

Visione TV, “Il Personaggio del Giorno”, Lili Goriup intervista Fulvio Grimaldi


I vecchi trucidoni hanno tolto le camicie nere e brune, corredati di insetti, olio di ricino Covid e spranghe, hanno ripreso a marciare. Su Roma, Tehran, Damasco,  Mosca, Taiwan, dovunque ci fosse da schiacciare, predare, rifare. Una faccia una razza.

Questo qua scatena mattanze contro la minoranza colonizzata del suo teocratico paese, e bombarda paesi vicini da pirata incrostato nella sua impunità, unica sul globo. Così distrae anche dall’assalto che va compiendo, da impunito capobanda, alla suprema istanza giudiziaria del paese, la Corte Suprema. Fatto fuori il supremo giudice delle malefatte sue e dei suo sicari, il suo Leviatano Sterminatore sarà pure, come detta il suo dio, assoluto. 

Quest’altro, sgrullatosi di dosso qualche ettolitro di sangue concittadino, fa il giro delle sette chiese televisive occidentali, tutte orrendamente eretiche rispetto ai presupposti vantati, per succhiarne strumenti di morte e devastazione, in attesa di comparire anche ai battesimi, matrimoni e sagre della cicoria. E, collateralmente, o primariamente, si costituisce ad ambito modello dello stato nazista 2.0, dove tutto il potere è raggrumato sotto la svastica e partiti, media, leggi sociali sono confinati negli archivi museali.

Quell’altra ancora, non unica tra femmine al copia incolla della brutalità attribuita ai maschi (vedi Ursula, Sanna Marin, Annalena Baerbeck, della tenera tradizione delle Madeleine Albright, Condoleezza Rice, Hillary Clinton), tira fendenti ai fattoni nel capannone e minaccia il 41bis a chi ne scrive male. Ma allunga la gittata per poi colpire chiunque si muova in direzione ostinata e contraria. Fa radere al suolo l’ufficio del Pubblico Ministero, tratta il parlamento come un malato di Covid con bavaglio, isolamento, e tubo a bruciarne i polmoni, e si erge a terzo campione dell’eccellenza totalitaria in marcia:

Insomma, uragani di guerra a tre testate atomiche del cazzo, mentre nei festivi marciano, appunto, su Roma, Mosca, Tehran, Pechino, Damasco, Jenin, Tripoli, Lima, Baghdad, ovunque ci sia da rastrellare e poi ramazzare.

L’Idra ha molte teste, la piovra ha tanti tentacoli.

Poi, invece, a Parigi e in tutta la Francia seconda marcia, martedì, di  2.800.000 cittadini in quella direzione ostinata e contraria che alla fin fine decide e risolve i destini dell’essere umano e del suo habitat. Raggiungiamoli, pergiove! 

Alla faccia di Zelensky, Netaniahu, Meloni e del vecchio licantropo rimbambito, con le zanne corrose da sangue iracheno, serbo, yemenita, siriano, ucraino, latinomericano e, ora, pure nostro, cartonato di se stesso, che pretende di guidarli, mentre pencola dai fili del puparo Blackrock.