VENTI DI GUERRA
E TOTALITARISMO FORZA 10
Netaniahu,
Zelensky, Meloni: una faccia una razza
https://www.youtube.com/watch?v=UUMOonLGxTQ
Visione TV, “Il Personaggio del Giorno”, Lili Goriup
intervista Fulvio Grimaldi
I vecchi trucidoni hanno tolto le camicie nere e brune,
corredati di insetti, olio di ricino Covid e spranghe, hanno ripreso a
marciare. Su Roma, Tehran, Damasco,
Mosca, Taiwan, dovunque ci fosse da schiacciare, predare, rifare. Una
faccia una razza.
Questo qua scatena mattanze contro la minoranza colonizzata
del suo teocratico paese, e bombarda paesi vicini da pirata incrostato nella
sua impunità, unica sul globo. Così distrae anche dall’assalto che va compiendo,
da impunito capobanda, alla suprema istanza giudiziaria del paese, la Corte
Suprema. Fatto fuori il supremo giudice delle malefatte sue e dei suo sicari,
il suo Leviatano Sterminatore sarà pure, come detta il suo dio, assoluto.
Quest’altro, sgrullatosi di dosso qualche ettolitro di
sangue concittadino, fa il giro delle sette chiese televisive occidentali,
tutte orrendamente eretiche rispetto ai presupposti vantati, per succhiarne
strumenti di morte e devastazione, in attesa di comparire anche ai battesimi,
matrimoni e sagre della cicoria. E, collateralmente, o primariamente, si
costituisce ad ambito modello dello stato nazista 2.0, dove tutto il potere è
raggrumato sotto la svastica e partiti, media, leggi sociali sono confinati
negli archivi museali.
Quell’altra ancora, non unica tra femmine al copia incolla
della brutalità attribuita ai maschi (vedi Ursula, Sanna Marin, Annalena
Baerbeck, della tenera tradizione delle Madeleine Albright, Condoleezza Rice,
Hillary Clinton), tira fendenti ai fattoni nel capannone e minaccia il 41bis a
chi ne scrive male. Ma allunga la gittata per poi colpire chiunque si muova in
direzione ostinata e contraria. Fa radere al suolo l’ufficio del Pubblico
Ministero, tratta il parlamento come un malato di Covid con bavaglio,
isolamento, e tubo a bruciarne i polmoni, e si erge a terzo campione
dell’eccellenza totalitaria in marcia:
Insomma, uragani di guerra a tre testate atomiche del cazzo,
mentre nei festivi marciano, appunto, su Roma, Mosca, Tehran, Pechino, Damasco,
Jenin, Tripoli, Lima, Baghdad, ovunque ci sia da rastrellare e poi ramazzare.
L’Idra ha molte teste, la piovra ha tanti tentacoli.
Poi, invece, a Parigi e in tutta la Francia seconda marcia,
martedì, di 2.800.000 cittadini in
quella direzione ostinata e contraria che alla fin fine decide e risolve i
destini dell’essere umano e del suo habitat. Raggiungiamoli, pergiove!
Alla faccia di Zelensky, Netaniahu, Meloni e del vecchio
licantropo rimbambito, con le zanne corrose da sangue iracheno, serbo,
yemenita, siriano, ucraino, latinomericano e, ora, pure nostro, cartonato di se
stesso, che pretende di guidarli, mentre pencola dai fili del puparo Blackrock.
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