Partito il Ddl per l’Autonomia Differenziata: applausi di tutto il governo
ITALIA
DA DISFARE: LEGHISTI, NON SOLO
https://www.youtube.com/watch?v=l6bGe5OoykI
Visione TV, Francesco Capo intervista Fulvio Grimaldi: “Come
ti disfo l’Italia”
Sarebbe riduttivo pensare che questo strumento per sbriciolare
l’Italia, messo in campo dal ministro leghista Calderoli e che il ministro
leghista Giorgetti si appresterà a finanziare, sia solo il becero e antistorico,
per quanto micidiale, sussulto di un apparato politico alla frutta. C’è il
consenso della sovranista e patriota convertita, anzi invertita, che in cambio
ottiene il puppazzo euratlantico da far imperversare sui sudditi del proprio,
di lei, padrone.
E se una, anzi una accolita, che da decenni alimenta una
fiammella tricolore, che però brucia perché alimentata da combustibile di
antica estrazione, si acconcia a farsi spappolare il paese tra le mani, vuol
dire che, come per tutto il resto, la marionetta balla a fili che di cui i trucidi
trappolatori di uccelli da polenta non hanno l’unico controllo.
Sì, scaricare definitivamente in mare un Sud che da un
secolo e mezzo il Nord, a partire da Cavour, ha costretto a dibattersi come un
delfino spiaggiato. Raccattarne le spoglie, caso mai fossero da mettersi sui banchetti
dell’usato. Ma l’operazione parte da più lontano che dalle farlocche brume
celtiche dalle quali costoro traevano altrettanto farlocche nazioni venete o
lombarde.
Su una nazione, la cui costruzione ai suoi abitanti è costata
un millennio di lotta, voti, sangue e la cui gente ha prodotto, due millenni di
civiltà e bellezza (non ultimo dei motivi per farci a pezzettini
insignificanti, una baronia veneta, una repubblichetta meneghina, un feudo
neosabaudo), non si avventano soltanto i grumi dell’egoismo vorace che
intorbidisce il vivere onesto e integro del popolo tutto.
Qui siamo in perfetta coerenza con i lampi lividi che il
cataclisma pianificato dai poteri della trasformazione fa saettare da un
orizzonte sempre più vicino, sempre più articolato. La tecnodivinità delle
sette piaghe ammoderna il modello originale: guerre, pandemie, tirannia
climatica, migrazioni di massa, desertificazione (non solo ambientale), perfino
le cavallette, sebbene fritte, e, settimo, la disunione. Separare le cellule
che, insieme, avevano dato vita all’organismo. Ne devono restare solo poche,
grosse. Alla fin fine solo la più grossa.
Del vaso hanno fatto cocci e schegge. L’hanno chiamata globalizzazione.
Se devi rifare l’uomo, devi prima decomporlo. A partire da lui e dalla sua
comunità.
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