Amici, la storia
dell’aereo malese è troppo grossa e dalle possibili ricadute epocali perché io
non torni a infastidirvi rompendo l’estivo silenzio stampa.
Ti fottono, continuano
a fotterti, si divertono a fotterti, non perché sono svegli, ma perché sei tu
che dormi. (Anonimo)
E’ assoluta pazzia
aspettarsi giustizia da chi è privo di principi. (Proverbio)
Una stampa cinica,
mercenaria, demagogica produrrà nel tempo un popolo altrettanto degradato.
(Jospeh Pulitzer)
Il nuovo 11 settembre
stampella di USraele
Alla luce della storia, della logica, del cui prodest e dei
fatti, i quasi 300 morti dell’aereo malese MH17 abbattuto sul Donbass
(Novorussia) e i crimini successivi che con questa operazione si vorranno giustificare,
sul modello già più volte ripetuto dell’11 settembre (ma anche di Pearl
Harbour, Golfo del Tonchino, Metrò di Londra, Maine a Cuba…), vanno
inconfutabilmente registrati in capo alla banda di belve sanguinarie rintanate
a Washington, Londra, Bruxelles, Kiev e Tel Aviv.
Il terrorismo delle provocazioni intese a suscitare
sgomento, indignazione, rivalsa, perché compiute a spese di alti numeri di vite
innocenti, è storicamente tutto dell’Occidente anglosassone-israeliano. Gli
avversari, avversari e vittime dell’imperialismo, non hanno saputo, o piuttosto
voluto, rispondere con la stessa moneta. Rovesciare questo assioma certo in un
contrario falso, è il compito dettato dai terroristi di Stato alle prostitute
del lupanare mediatico. Nulla lo evidenzia meglio del coro sinistro-destro che
sostiene la rivendicazione, avanzata da
Israele e dai suoi scherani, del cosiddetto “diritto all’autodifesa” del
macellaio dalle pecore. Questo nel momento in cui, uno Stato Mostro, popolato
da una maggioranza di mostriciattoli con la bava alla bocca e gli occhi
iniettati di sangue per la consapevolezza di essere ontologicamente ladri e
assassini, intensifica 70 anni di genocidi scaricando fosforo bianco e missili
all’uranio su un formicaio di 2 milioni di persone accatastate le une sulle
altre.