Scritto in morte di Slobodan Milosevic, nell’anniversario del crimine Nato, il 14/3/06, e ribadito con maggiore forza oggi che il silenzio dell'omertà cerca di occultare gli infami della "sinistra" che si "adeguarono".
Ho tra le mie foto più preziose, sopra il televisore, una con Slobodan Milosevic. Siamo a casa sua, la residenza di Stato del presidente della Jugoslavia, ormai “Piccola Jugoslavia”, sulla collina di Dedinje in vista del Danubio ed è il 27 marzo 2001. Fuori dalla villa, amici e militanti del Partito Socialista contengono una piccola folla che sbraita contro colui che ormai è l’ex-presidente, destituito più che da un voto manomesso fino a bruciarne le schede, dal pogrom di un’organizzazione finto-nonviolenta e paramilitare, “Otpor”, finanziata ed addestrata dalla Cia e dal brigante della speculazione finanziaria e del narcotraffico George Soros per questa e tutte le successive "rivoluzioni clorate", arancione, rosa, o verdi che fossero.
Tre giorni più tardi queste bande e i loro padrini internazionali l’avranno vinta. Milosevic verrà arrestato e, qualche mese dopo, consegnato per 30 milioni di dollari, trenta denari, agli sgherri di un tribunale-farsa istituito all’Aja dal governo Usa con la firma del notaio Kofi Annan ed affidato a fiduciari, rinnegati dell’ordine giudiziario, come le “procuratrici” Louise Harbour e Carla Del Ponte. Lo venderà ai suoi mandanti il capomafia e Primo Ministro Zoran Djindjic, colui che aveva consegnato ai bombardieri della Jugoslavia le mappe con gli obiettivi del suo paese da colpire: raffinerie, industrie, ponti, ferrovie, ma soprattutto case, scuole, ospedali, gente: 10.000 vittime per 78 giorni di intervento umanitario contro una totalmente inventata “pulizia etnica” in Kosovo. Con sulla torre di controllo, in primissima fila, Massimo D’Alema (non pago del bagno di sangue jugoslavo, rilancia ancora oggi: “E’ giusto espandere la democrazia anche con la forza”).
Guardo quella foto mentre, sotto, lo schermo tv è percorso da immagini falso-vere di una logora propaganda umanitaria e percosso dall’eloquio nevroticamente sincopato, di una corifea di tutti gli “interventi umanitari”, Giovanna Botteri del Tg3. Una che ricordiamo stracciarsi le vesti e annunciare macelli, possibilmente di bambini sventrati e di turbe in stracci messe a fuoco, che si trattasse della Jugoslavia, o dell’Iraq, con pari dedizione saprofita. Segue un'altra stampella delle ragioni per l’ “intervento umanitario”, Ennio Remondino, che, riconfermandosi gabbamondo da tavolino con le tre carte, con supponenza elargisce e mescola “il despota Milosevic”, “il presidente democratico Djindjic”, i cattivi bombardamenti Nato e i cattivissimi nazionalisti serbi.
Intanto mi premono sullo stomaco, forse un po’ come quell’ultimo pasto avvelenato rifilato a Milosevic per stroncarne l’esito vittorioso sugli avvoltoi del tribunale-postribolo, la parole tossiche, passate e presenti, di altri eroi del cerchiobottismo, becchini della Jugoslavia e della verità che, con piagnistei equamente distribuiti tra carnefici e vittime, sono stati anche più efficienti nell’apparecchiare la sepoltura di un nobile paese. Il dolore per la morte da assassinio di quest’ uomo, senza retorica figura da tragedia greca, si mescola con rabbia, indignazione, ripugnanza e ne viene quasi temperato.Non mi riferisco alla grande stampa della borghesia, dall’Unità a Libero, da Ferrara a Mieli. Fetecchie da “macellaio dei Balcani”, o ”Hitlerosevic”. Chissenefrega, quelle sono le voci del padrone, fanno il loro mestiere di ruffiani. La loro dimensione è la menzogna strutturale, ontologica, in sintonia con il potere che servono e, sempre più spesso, sono. Nella nostra guerra stanno con ogni evidenza dall’altra parte della trincea. Non c’è scandalo. La collera e il disprezzo sono tutti per coloro che, dicendosi a sinistra, per la pace e per gli oppressi, pretendono di elargirci verità e che, facendo slittare sotto la commiserazione per le vittime (purchè inermi e non-violente) i paradigmi dei carnefici e strategicamente questi puntellano e agevolano.
A costo di scandalizzare coloro che, in buonafede, si sono fatti passivamente intossicare dalle menzogne finalizzate a distruggere la Jugoslavia e il suo cuore, la Serbia, estendo le mie valutazioni e la mia solidarietà anche a Radovan Karadzic, oggi imputato moralmente e politicamente vittorioso al “tribunale” dei genocidi USA-UE all’Aja, e a Ratko Mladic, cui auguro una vita libera e un riscatto dalle infamie che gli sono state attribuite. Sono stati due eroici difensori della Jugoslavia sovrana e antimperialista, dell’integrità della Serbia, della resistenza alla Nato. Quanto a Sebrenica, che nella versione destra-sinistra ha gli stessi attributi di verità dell’attentato Sion-Usa dell’11 settembre, delle armi di distruzione di massa irachene, dei curdi gassati da Saddam, dell’ Al Qaida inventato e gestito da Bush e Obama, di tutte le “rivoluzioni colorate”, del “terrorismo islamico”, del Berlusconi vessillifero di amore, basta andare a leggersi in rete le documentazioni che hanno disintegrato la colossale menzogna. Una menzogna che ha solo uno scopo: demonizzare i serbi ed evitare che un giorno i responsabili di questo nazionicidio vengano chiamati a risponderne con sacrosante riparazioni e con la condanna al massimo della pena
4 commenti:
La più grande vergogna europea. Un evento tremendo, da riportare nei libri di storia delle scuole quando saranno editi anche da chi non è sul libro paga dei vari nazisionisti, dirittumanisti e schifezze varie.
Quella NON E' STATA UNA GUERRA, e non lo dico per una questione etica. Ad esempio in Iraq è stata una guerra.. ma in jugoslavia gli unici bersagli erano i civili. E' stata la più grandiosa azione terroristica della storia, probabilmente.
ritengo slobo uno dei piu' grandi statisti del novecento,dotato di una intelligenza politica sopraffina.lo ha dimostrato ancor di piu' nel momento in cui e' caduto in disgrazia e non per colpa sua.schiacciato da una macchina troppo potente per contrastastarla ha tenuto duro rigettando in faccia agli accusatori le stesse accuse che venivano lui rivolte.se ne e' uscito a testa alta ,da vincitore.un grande.saluti a lui e a te.
siamo in pochi a pensarla cosi',slobo ha messo daccordo destra e sinistra nell'odiarlo da qui si capisce la sua grandezza ;-)
rammento certi idioti rebeldi-nella realtà sempre i più grandi utili idioti dei nazisionismi-applaudire alla fine di Milosevic.
Avessero mai avuto,anche per solo tre secondi la caratura politica di questo immenso uomo di stato e non solo.
E poi i film americani e no,sempre fatti da personalità democretine,che insozzano il popolo serbo e il loro presidente.La difesa attiva e il totale sputtanamento delle sinistre riformiste nella guerra in kosovo,la nascita di questo stato artificiale e fantoccio,insomma quante carognate contro un grande paese e il suo presidente
Io sto con Slobo!
Buonasera sig. Fulvio
Mi interessa il vostro commento sul seguente video dove si vedono i ubriachi soldati serbi a festeggiare la capitulazione di Vukovar dopo averlo letteralmente RASATO al suolo.
alle 7:22 si vede la loro bandiera nera con il teschio sotto quale cantano alle 7:55 :
"Bit će mesa bit će mesa.. klat ćemo hrvate.."
(Ci sara' carne, ci sara' carne.. macelleremo i croati..."
http://www.youtube.com/watch?v=kyc1Qr6qUv4
Questo e' successo nel lontano 1991 ai primi inizi della guerra Jugoslava. Nel quel 1991 Naser Oric non si sognava ancora cosa il suo datore di lavoro Slobodan Milosevic di quale faceva guardia del corpo stava preparando per popolo croato , bosniaco e albanese a Kosovo.
Era molto prima della operazione "Lampo" croata per liberare il suolo Croato legittimamente acetato dal mondo come stato indipendente dai aguzzini di Belgrado.
Mi interessa il suo parere su+ quel video, che non e' comentato da nessun lato propagandistico ma e' un puro documento storico.
http://en.wikipedia.org/wiki/Vukovar_massacre
http://sofiaecho.com/2011/05/24/1094239_serbias-state-broadcaster-apologises-for-1990s-propaganda
e in fine:
http://www.bbc.co.uk/news/mobile/world-europe-11689153
Ringrazio
Il croato nato nel 19974 in Jugoslavia, vissuto da testimone quello che oggi tutti sembrano possedere la verita', la guerra balcanica.
Valter
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