sabato 23 marzo 2013

La Cupola incorona l'anti-Chavez




Le peggiori forme di tirannia, o certamente quelle di maggiore successo, non sono quelle contro le quali ci battiamo, ma quelle che si insinuano nell'immaginario della nostra coscienza e nel tessuto delle nostre vite, al punto da non essere percepite come tirannie. (Michael Parenti) 

In fretta e in breve, cari interlocutori, perché sono tuttora e per un bel po’ impelagato con il docufilm sull’Iran che, vi prometto, sarà una bomba. Ma mi premevano dentro alcune urgenze.

Questo paese di santi e basta, con la sua venerazione per certi nuovi arrivati, è sprofondato in una palude di sciroppo andato a male. Come sempre, quando c’è unanimità nell’eulogia, o nella condanna, è la destra a finire sul podio. Il coro delle prefiche, dei corifei, dei turibolanti e sicofanti, capeggiato a sinistra dal “manifesto”, che ancora ci turlupina e insulta padri nobili, martiri e resistenti con la testatina “quotidiano comunista”, si è sdraiato a scendiletto sotto i calzari del papa cresciuto a tu per tu con chi torturava e lanciava dagli aerei le sue pecorelle smarrite. I suoi commenti al  prodigio della comparsa del nuovo Francesco,  su questo specchio da cui il riflesso del papa si proiettava accecante sul lettore, ha fatto arrampicare  i più illustri santoni del cattolicesimo sedicente di base. Da lissù hanno sparso sulle pagine oceani di brodo di giuggiole: l’italiano Raniero La Valle e il brasiliano Leonardo Boff. L’accredito esultante dato da quest’ultimo è un clamoroso esempio di sindrome di Stoccolma. Spretato e bastonato a sangue da una successione di pontefici che la religione interpretavano alla maniera di tutti gli aguzzini succedutisi nel tempo nello spolpamento dei latinoamericani, si è prostrato davanti a questa foglia di fico cristiana dei serial killer Videla e Massera, inneggiando al “papa dei poveri”. Ove si constata che un prete rimane pur sempre un prete e che la sua vocazione a spogliarsi di senno e dignità,  appiattendosi al fischio del padrone, è immarcescibile.


Con i tratti giornalistici stravolti dal rancore di chi si sa fuori tempo massimo, alla Giuliano Ferrara, “il manifesto” ha dato fondo alle sue riserve di fango, demonizzando e ridicolizzando il Movimento 5 Stelle, indifferente all’esibizione della frustrazione, impotenza e invidia, classiche nei figli scemi dei grandi. Fattosi trascinare dal bluff Svendola nelle stanze della servitù di Bersani,  ha compensato il fango, riesumando l’oro di latta dei tempi delle sue cotte per deformi all’uranio come D’Alema, Bertinotti e il saggio Napolitano, o per fan di Obama come Ingroia. Quanto a tutti gli altri interpreti del comune sentire, condivisa l’isteria collettiva dei decerebrati in Piazza San Pietro, si sono intruppati nell’armata dei lacchè per vocazione  estendendo la fregola di servizio all’adorazione di Laura Boldrini e Pietro Grasso. Due fasulloni messi a guardia del parlamento affinchè, pentastellati o non pentastellati, nella gabbia dei vitelloni, ladroni, mafiosi, spioni e vendipatria, non potesse emergere neanche l’ombra di un elemento eterodosso.

E, per eccesso di ribrezzo, non voglio nemmeno dilungarmi sul feticismo istituzionale con il quale il cadavere del capo della polizia Manganelli (nomen omen), vampiro fulminato dal sole della storia, è stato risuscitato dalla bara per un gala celebrativo nella notte delle frodi e falsificazioni. Questo compare del robocop di Genova 2001, De Gennaro, è stato glorificato per essersi fatto estrarre dalla collera popolare e dall’evidenza delle cose una tardiva e reticente offerta di scuse. Lui, che i macellai di quel mattatoio li ha conservati lustri, pasciuti e promossi, a custodia della nostra sicurezza e incolumità tra Val di Susa e Sigonella. Lui, sotto il cui manganello è stata bastonata e seviziata più gente che nei famigerati, gloriosi, anni ’68-’77.

Come spesso di questi tempi infausti, è stato il migliore dei giornalisti italiani a mettere dei puntini pesanti come macigni sulle i intrecciate a corona sui capi dei neoeletti. Avete letto Travaglio su Grasso, lo avete ascoltato quando a “Servizio Pubblico” ha fatto inviperire un telefonico Grasso che, in precedenza, aveva denudato meglio del ragazzino della metafora di Andersen?  Puntini come pallottole a sfondare le corazze di stagnola con cui i media e l’intero “arco costituzionale” (purtroppo con l’inconsulto contributo di alcuni sprovveduti grillini) hanno tentato di coprire le nefandezze di questi nuovi padri della patria.

Quel Grasso che, abusivo procuratore antimafia grazie alle solite leggi ad personam del guitto mannaro (rigurgito mafioso poi debitamente dal procuratore insignito di una surreale “medaglia d’oro antimafia”, tipo Premio Nobel della Pace a Obama,) che ha tolto di mezzo il più titolato Caselli, da tutti i bravi siciliani viene ricordato come il freno di carbo-ceramica nella macchina giudiziaria impegnata sul secolare connubio mafia-Stato e come il Marchionne degli operai-giudici di Palermo. E quella Laura Boldrini, quella del discorso inaugurale da far vomitare latte acido alle ginocchia, che tanto ama rifugiati ed emarginati da non perdere occasione per schierarsi nel branco di orchi che masticano paesi e popoli non ligi ai suoi datori di lavoro (leggi ONU, ma interpreta Casa Bianca). Andate a rileggervi quale verità è riuscita a strappare dalla sua compassionevole coscienza  sul conflitto tra i l terrorismo internazionale della Cupola e i paesi martiri Libia e Siria. Magdi Allam non avrebbe potuto dire meglio.

Quanto al Bergoglio, che capeggia le armate postfasciste contro la presidente progressista Cristina Kirchner, riconosciamo al “manifesto” di aver permesso che, in taglio basso, spuntasse dalla discarica di gioielli dialettici, vuoi bigiotteria dei minus habentes, vuoi estratti dalle casseforti delle banche, con cui ha lastricato gli anfibi del complice della dittatura argentina, almeno la striminzita vocina delle nonne e madri di Plaza de Majo. Una voce a cui dovrebbe essere stata riservata l’amplificazione del tuono per quanto è la più autorevole e credibile di tutta l’Argentina. Paese nel quale il papa con croce di ferro (cimelio delle Guardia di Ferro in cui ha militato al tempo della Triple A e dei generali, con nostalgia per quella omonima del dittatore nazista rumeno Codreanu), papa dei poveri (più ce ne sono e meglio stiamo), del “buonasera”, del bacio al bimbetto, del caffè al bar, dei soldi per far finta di pagare un albergo suo (esente-Imu), padrone della più grande proprietà immobiliare del mondo, monarca più ricco della Regina Elisabetta, figura come complice silente della tirannia stragista e come delatore di fratelli gesuiti.

Horacio Verbitsky, riconosciuto uno dei seri e prestigiosi giornalisti latinoamericani, con i suoi libri sulle malefatte del Provinciale dei Gesuiti, Arcivescovo di Buenos Aires, compagno di merende di quel nunzio papale, Pio Laghi, che giocava a tennis con il tagliateste Massera su un campo di pelle umana, e silente nunzio del papa da Pinochet, non è un protestatario isolato. Ha dato e, con i suoi aggiornamenti odierni, sta dando voce a un uragano di dolore e indignazione di tutto un popolo che si è visto rubare due generazioni, ad accuse, prove, testimoni sopravvissuti, contro i quali hai voglia a sparare  mortaretti a salve cianciando risentito di “campagne di una sinistra anticlericale”.

Tra tutti i dotti, esperti, storici, vuoi sbronzi di vino della messa, vuoi consapevoli dei misfatti del gesuita, non ne ho trovato uno che però allargasse l’analisi dell’operazione portata a termine dai principi, valvassori e valvassini della Chiesa alla sua inesorabile e trasparentissima dimensione geopolitica. Determinante per l’elezione, preordinata dalla Cupola, del nuovo capo-crociata. Una dimensione caratterizzata dall’architettura del Nuovo Ordine Mondiale, di cui Obama e i suoi subordinati Nato sono  capimastro e manovali. Bergoglio, più dello spiritato teologo del nulla Ratzinger, più del P.R. con lama rotante del marketing capital-imperialista-mafio-massonico, Woytila, è stato chiamato a interpretare ed attuare il mandato conferitogli dai padroni  del mondo. Padroni maltusiani a forza di guerre, uranio, cibo spazzatura, veleni farmaceutici, genocidi bellici ed epidemici, che, se con l’Islam se la devono vedere a forza di terrorismo e sterminii, dalla dabbenaggine cattolica dell’America Latina  sperano di ricavare risultati mediante i metodi della circonvenzione degli incapaci.

Mettiamocelo in testa, lacerando le mistificazioni del coro di utili idioti e amici del giaguaro: questo papa, non è solo il detrito di una storia di orrende scelleratezze psicofisiche. E’, per il subcontinente americano e un bel po’ di mondo, l’Anti-Chavez. Colui che, muovendosi sul fronte dello spirito in parallelo col fronte del terrorismo politico-economico-militare, ha per missione l’evangelizzazione dei latinoamericani, intesa come rientro nella normalità dopo la sbronza di libertà, giustizia e dignità fattagli prendere dai coppieri Chavez, Morales, Correa, Kirchner. Come Woytila (e i denari mafiosi di CIA e IOR) è stato il salafita cattolico da lanciare contro l’ottimo generale comunista Jaruzelski in Polonia, la pipeline di acido muriatico con cui inondare il mondo, pur stentarello, del “socialismo reale”, come Ratzinger ne è stato il continuatore nel fornire autorità morale alle oscenità del turbocapitalismo sociale e di guerra (l’Angelus sulle “violenze del regime siriano”, i buffetti al terminator Monti). 

Mesi, probabilmente anni, prima, la sfilza di rossi imbonitori del culto dello schiavismo che hanno fatto uscire dal camino la fumata bianca, già sapeva chi avrebbe dovuto, per ordine dell’empireo di necrofori, mettere a capo della Chiesa, degli immensi botti rapinati, dell’offensiva controrivoluzionaria in America Latina e, per perversa proprietà transitiva, nel mondo. Obiettivo, riavvolgere come un tappeto il subcontinente insubordinato e, come fanno certi assassini cinematografici, seppellire il tappeto con dentro i popoli latinoamericani dove nessuno lo possa più trovare. L’alleanza spada-croce non è mai venuta meno quando si è trattato di spegnere la luce.

Bergoglio è espressione di quella Chiesa del crimine cristiano che, oggi come sempre, ha accompagnato con novene e incenso la marcia dei cannibali coloniali. Dagli spagnoli e portoghesi ai loro successori anglosassoni. Dai vicerè ai despoti locali, incaricati a favorire le depredazioni dei padrini lontani e a raccattarne i cascami. L’immenso bagno di sangue in cui sono stati fatti annegare milioni di nativi e di proletari immigrati, lo sconfinato deserto di spoliazione e aridità in cui è stato trasformata parte vastissima del loro meraviglioso habitat, per cinque secoli, fino al Che, Fidel e Hugo, si è visto  percorrere da carrozze d’oro cingolate, con a bordo gente in tonaca e zucchetto in testa e, sul cocchio, qualche gallonato conducator.
Hugo Chavez e gli altri protagonisti di una rinascita latinoamericana che ha dato fuoco alle polveri nel mondo avevano fatto saltare le carrozze d’oro, alla maniera con cui i resistenti afghani fanno saltare i tank Usa, utilizzando improvised explosive devices (IED) come il trasferimento della ricchezza dall’alto in basso, la salute, la conoscenza, la partecipazione, il calcio in culo ai grassatori, la sovranità alimentare, economica, culturale, nazionale. 

Occorreva porre rimedio, occorreva radere al suolo le teologia della liberazione, colmando gli spazi ricuperati con una gerarchia cocotte di ogni fascismo e con la dottrina della vera fede. Quella di Costantino, che ha massacrato più pagani intelligenti di quanti Roma ne avesse mai eliminati di cristiani farlocchi, col fine di rendere a dio quel che è di dio, cioè il monopolio dei vescovi sulle ricchezze dell’impero. Poi diventato sacro e cristiano fino a Bush e Obama, Mussolini e Andreotti, Monti e Bersani.

Oggi ci si prostra ai piedi del castigamatti estratto dalla roulette russa dell’Operazione Condor. Niente triregno, ma unghie affilate come lame, che spuntano dai guanti bucati del “povero”.  La povertà  è diventata la virtù cardinale. La guerra il peggiore dei mali. Più poveri ci sono e meglio stiamo. Senza, saremmo alla frutta. E vediamo quanto poco dovremo aspettare prima che il rifiuto della guerra proclamato dal papa trasformi le atrocità e le armi chimiche dei terroristi islamisti in rifiuto di Assad , delle “sue atrocità” e delle “sue armi chimiche”. E le guerre degli psicopatici di Washington in “battaglie per i diritti umani”. Le buone intenzioni annunciate dal papa, riecheggiate nel giubilo di fedeli e nel plauso codino dei commentatori, hanno lastricato la strada.

Notarella finale. Sono davvero stufo di tutti quelli che ululano contro Grillo perché sarebbe fascista e contro i sindacati “come il fascismo”. Hanno tutti imparato da Berlusconi e dai suoi gazzettieri come si vada estrapolando una parola, tagliando il resto e mistificando il tutto. Grillo e i suoi hanno, sì, auspicato la cacciata dei sindacati. Ma di quali? Zitti e mosca. Che abbia connotato l’assunto con la specifica fondamentale che, invece,  gli vanno benissimo la FIOM e i sindacati di base è stato accuratamente occultato. Con una Camusso, un Angeletti, un Bonanni negli ingranaggi dell’emancipazione operaia, chi non sarebbe d’accordo con Grillo? Lasciamo il livore ai frustrati e sconfitti, godiamoci sconquasso e panico dei sinistrati da Grillo e aspettiamo di vedere.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

la colpa è sopprattuto di quelle don nete che magari essendo comuniste sbavano per la religione soprattutto cattolica...non rendendosi conto che se Z'Io esistesse sarebbe un misogino insopportabile che alla sua prediletta maria ma donna:
1. non le ha permesso di "ramazzare"
2. l'ha fatta partorir VERGINE
3. le ha ammazzato il figlio in croce
4. per l'ignoranza di pittori tipo caravaggio e altri precedenti pittori e soprattutto del pappa dell'epoca e fino a p'Io nonno,l'hanno fatta morire, anche se titolare dell'immortalità in quanto priva del peccato originale!
vogliamo poi dare un poco di colpa anche a certi cattof[e]roci che hanno dimenticato che i pappa li bruciavano vivi i loro corranali?
la solita morgana

alex1 ha detto...

Una nota che forse c'entra poco. Sono stato ieri a vedere un'esposizione sulle catastrofi naturali in un museo, e poi per caso sono finito in un articolo del blog scritto nel 2009. Ho trovato notevoli coincidenze per le circostanze dell'uragano "katrina". Anche da quello che in questa esposizione era documentato, il disastro era considerato ampiamente prevedibile da mesi, tenuto conto dello stato degli argini, ma nonostante questo non si fece assolutamente nulla per evitarlo. Tenevo a dirlo perche' trovo importante la questione ambientale, (che non e' disgiunta da guerre e sfruttamento) di cui adesso poco si parla se non come approccio "nimby", spesso accade anche qui in Italia, o come presunta tutela di "minoranze" nei paesi in via di sviluppo.

Fulvio ha detto...

Alex1@ Peggio. Gli argini non solo erano deteriorati. All'arrivo dell'uragano sono stati fatti saltare in certi punti per consentire all'acqua di distruggere la parte di Orleans abitata da afroamericani e poveri e che si voleva dare in pasto alla speculazione perchè ne facesse quartieri per ricchi e spazzasse via la "plebaglia".

antonio ha detto...

nell anno del signore 2013,sale sul trono insaguinato di pietro, il cardinal bergoglio,alias GIUDA ISCARIOTA.

PS
in memoria di michele arcangelo roscigna anarchico espropriatore argentino,ucciso e buttato in mare nel 1937 innagurando 40 anni prima gli infami voli della morte.

Cristina Villar ha detto...

Ho tradotto la lettera aperta pubblicata martedì 26 marzo, nel quotidiano argentino "Pàgina 12".

"Lettera aperta al Papa da una Abuela de Plaza de Mayo" (nonna di Plaza de Mayo)

Rispettabile Francisco:

Il mio nome è Sonia Herminia Torres, e sono una delle tante Abuelas de Plaza de Mayo ( nonne di Plaza de Mayo) in Argentina. Abito a Còrdoba e questa lettera la scrivo oggi 26 Marzo, perchè in questa data, 37 anni fa, cambiò la mia vita in modo improvviso, brutale e definitivo. Questa data tagliò in due la mia vita.
Il 26 Marzo, di esattamente 37 anni fa, i militari della dittatura più atroce che ha segnato il nostro paese, portarono via per sempre mia figlia Silvina Monica Parodi, incinta di sei mesi e mezzo, ed a suo marito Daniel Francisco Orozco. Lei aveva solo 20 anni e lui 23. Tutta la famiglia aspettava con amore ed allegria l'arrivo del neonato. Da quel pomeriggio del 26 Marzo, li sto cercando.
So con certezza che Silvina ha dato alla luce suo figlio in cattività fra gli ultimi giorni di Giugno ed i primi di Luglio di quell'anno terribile. Ho saputo anche che fu un maschio e che lo separarono da sua madre e da tutta la sua famiglia dopo la nascita.
Come tanti altri figli di madri sequestrate, i militari facendo di lui un oggetto, lo diedero ad un altra famiglia e lo condannarono a camminare a tentoni la sua vita, senza conoscere la sua origine biologica e senza sapere che questa nonna e la sua famiglia lo amano e lo hanno cercato instancabilmente. E che continuano a cercarlo.
Credetemi, Ecc.mo Francisco, che la scomparsa forzata di quei esseri tanto amati è diventata un dolore indescrivibile che mi accompagna da allora.
Ho già 83 anni, e ogni giorno mi alzo con la speranza di trovare a mio nipote. Che lui bussi alla mia porta e mi dica: "Ciao nonna, eccomi qui!".
Non vorrei partire senza vedere il suo volto. Senza poter rivedere nei suoi gesti quelli dei suoi genitori, miei figli, che, da quelle fotografie in bianco e nero che le nonne portiamo sempre con noi, ci guardano. Perchè, sospesi nel tempo, i loro sguardi sono una preghiera, come il nostro cammino senza riposo.
Il suo arrivo al Vaticano, Francisco, ha rinnovato le speranze su tutto quello che può fare l'immenso potere di Dio e della sua Chiesa. E per questo che mi rivolgo a Lei, come massimo rappresentante della Chiesa, per chiedergli che agisca su colore che hanno conoscenza diretta di dove sono i nostri nipoti e ci dicano a chi li hanno consegnati e dove hanno sotterrato i suoi genitori.
Sono convinta che Lei, in questo momento storico, irrepetibile, può interpellare le loro coscienze perchè possano riparare in qualche modo il danno che hanno provocato.
Dopo anni di tristezza e di sconforto che hanno lasciato segni profondi nella mia anima e nel mio spirito, lascio in Lei tutta la mia speranza, Santo Padre.
Non mi resta tanto tempo. Vorrei pregarla che prima del mio ultimo viaggio mi aiuti a rincontrarmi con mio nipote così che insieme possiamo mettere un fiore ai suoi genitori, raccontargli la sua storia, la mia propria, e unirci in un abbraccio eterno possibile solo con l'amore. Insegnarli che l'amore crea mondi o li fa rinascere dalle loro rovine.
Ho fiducia nel suo cuore e nella sua inteligenza e nel luogo che Dio ha scelto per la sua vita. So che per Dio non ci sono cose impossibili e che prendendolo per mano si potrebbe arrivare a quello che tanto desideriamo noi, las Abuelas de Plaza de Mayo. È questa certezza che mi ha spinto a scriverli dal mio umile posto di madre e nonna.
Con tutto il mio rispetto e con una grande speranza, li invio i miei migliori auguri nella sua trascendente missione.

Sonia Heminia Torres appartiene alla filiale di Còrdoba di Abuelas de Plaza de Mayo.

Fulvio ha detto...

Grazie Cristina per il bellissimo contributo. Tuttavia temo che la fiducia nel papa riposta da Sonia verrà ampiamente delusa.

Anonimo ha detto...

presa adesso dall'ANSA:
"Sale a 15 morti, tutti studenti, il bilancio del bombardamento odierno sul campus dell'università di Damasco nel centro moderno della capitale. Lo riferisce la tv di Stato siriana, l'unica fonte assieme all'agenzia ufficiale Sana a diffondere il bollettino delle vittime e le immagini dal luogo del bombardamento. I media del regime puntano il dito contro "terroristi" ma è impossibile determinare in maniera indipendente chi sia stato a sparare contro un caffé all'aperto vicino alla Facoltà di Architettura."
ma come si fa ad aggiungere quelle parole alla fine !!!!
come potrebbe mai l'esercito nazionale sparare sui propri figli !
è del tutto ovvio che a farlo sono terroristi che, come dice la parola stessa, terrorizzano !

alex1 ha detto...

Si in effetti quella notizia che i terroristi (ma nessun giornalista mainstream li definisce tale!) colpiscono a caso nel cuore di Damasco e' una brutta notizia, fra l'altro l'ANSA riportava giorni fa che 300 istruttori USA sono in Giordania e che hanno addestrato "ribelli" pronti ad entrare in azione. E' ridicola oltre che tragica quella postilla sulle responsabilita',l'Ansa che si "dimentica" della notizia data pochi giorni prima. Vuole fare credere e in parte ci riesce, che i siriani siano cosi' stupidi, nel momento in cui sono sotto pressione da parte di mezzo mondo, che non pensano altro che colpire dei poveri studenti che stavano tranquillamente per i fatti loro.
Sulla storia degli argini so, per conoscenza professionale, che in Italia, in caso di piena eccezionale che mette a repentaglio importanti centri abitati, esiste, previa autorizzazione del Ministero, la possibilita' di tagliare un argine in alcuni punti definite aree di espansione, in territori indicati (comunque agicoli e poco abitati) previo avviso della popolazione interessata per diminuire la portata ed evitare le esondazioni in citta'. Se a N.O. si sono fatti saltare gli argini in zone densamente abitate, senza nemmenoavvisare la popolazione, sarebbe un crimine di enorme portata...ho letto qualche cosa sullo speculazione del dopo alluvione dal giornale "revolution", secondo il quale non venivano ricostruite le abitazioni danneggiate per costringere gli abitanti originari ad andarsene.

S. ha detto...

Non lo so se ci deve sorprendere così tanto. La cosa che mi lascia perplessa è questa pretesa nostra, a tutti i costi, di vedere salire agli allori solo i puri, i perfetti. Squalifichiamo gli altri. Da cristiana (seppur vagamente eretica e ostinata fan della teologia della liberazione) sono in messa ben in crisi dall'entusiasmo che suscita questo papa. Probabilmente colluso, altrettanto probabilmente fascistico, sicuramente parte di quel sistema colonial-ecclesiastico che crea una classe di poveri che viene sublimata dalla funzione che ha per la chiesa, ma che in soldoni serve alle alte gerarchie per evitare loro la fatica di elaborare teologie sulle altre povertà.E credo che non sia giusto chiedere ai cristiani di scegliere tra il loro cervello e la loro religione, anche se ovviamente c'è tutta una sinistra di duri e puri, cinici a tutti i costi e aridi come i sassi, che su questa affermazione farebbero delle gran risate. Proprio per questo vedo l'elezione di questo Papa come una manovraccia di un potere sempre reazionario che se la prende geopoliticamente con un continente che sta sviluppando potenti alternative sociali ed economiche al democapitalismo in salsa "occidente", senza dubbio. Ma leggo il suo successo di popolo non come "espressione dell'idiozia connaturata al pensiero religioso", nè come "implicito consenso dei cristiani, che notoriamente stanno a destra, ai neo/vetero fascismi". Probabilmente molti degli entusiasti credono che Videla sia una marca di bagnoschiuma, e lo concedo, e sono troppo pigri per mettersi in discussione fino al punto da guardare in faccia papa Francesco quando era il rampante gesuita Bergoglio. Però resta una cosa, che io vedo chiara come il sole: la gente ha bisogno di credere in qualcosa di bello. Le grandi utopie di sinistra, dal socialismo in là, non si sono esaurite solo storicamente. Hanno perso il loro senso, cioè la capacità di far sognare, di dire qualcosa di bello, che commuova. I pensatori di sinistra si sono persi a produrre la critica della critica della critica storica, e sono diventati aridi. Cinici a tutti i costi, e aridi. Incapaci di vedere, che, nonostante il passato torbido, nonostante la struttura di potere chiesa, nonostante tutto, questo papa sta restituendo alla gente la capacità di non essere cinici. Un po'di innocenza nello sguardo. La gente ne ha bisogno e, dopotutto, non credo che la capacità di sognare sia "oppio dei popoli" tanto quanto una religione col papa-re.
Continuerò a seguire il blog ;)

S. ha detto...
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Fulvio ha detto...

Se volete un esempio clamoroso della doppiezza e dell'ambiguità untuosa dei cristiani, che insistono a rifilarci forme zuccherine del più perfido inganno di ogni tempo, leggetevi il commento di "S". Che affida agli occhi necrofori del papa fascista il seppellimento del socialismo. Sarà il socialismo a seppellire, come vaticinato da Marx,la più scellerata truffa del potere mai inventata. Questa "S" arriva ada ammettere i crimini del papa e poi conclude affidandovisi. Sono capaci di tutto.

S. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
S. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Fulvio ha detto...

S. Non so come sia stato cancellato, comunque non di mia volontà, tant'è vero che ho risposto, cosa che sarebbe assurda senza l'intervento iniziale. Perciò, rimandami pure quel commento.
Quanto agli insulti di cui parli sono, come quelli di Travaglio o di Grillo, definizioni tecniche. In ogni modo, mi rimane l'indignazione per questa caratteristica cattolica di ammettere quello che non si può non ammettere (le nefandezze di Bergoglio), per poi ricuperare il mascalzone attribuendogli dolcezze di sguardo e invitando a fidarsene. Bergoglio non è altro che il tipico rappresentante, irrecuperabile e da respingere come un virus della peste, del cristianesimo. Se non è untuosa doppiezza questa... Comunque, quanto a insulti non ti fai mancare niente.

Mauro Murta ha detto...

Ho l’impressione che, di questi tempi, scornarsi fra atei e cristiani sia come ripararsi dalle cacche di piccione mentre ti bombardano con i Tomahawk.
La religione cristiana è da sempre una macchina oppressiva ma da almeno una settantina d’anni il vero regime che strangola l’umanità è la “religione” occidentale di cui, ormai, la Chiesa è una sbiadita comprimaria.
Che il papa sia stato pescato fra quella marmaglia che ha banchettato o preso l’aperitivo con i genocidi è indubbio, e chi crede possa trasformarsi in un paladino dei deboli è un besugo o un inguaribile “occidentale”. Ma pensare che cristiano sia sinonimo di oppressore od oppresso contento non mi sembra giusto.
Hugo Chavez che si fa il segno della croce dove è passato Bush, i popoli sudamericani che lottano per il socialismo senza rinnegare la loro fede, i cristiani libanesi alleati di Hezbollah, i cristiani siriani che sostengono il legittimo governo, i serbi del Kosovo che difendono le loro chiese dai “musulmani buoni”, sono forse uguali ai “rinati” americani, ai nostri cattolici puttanieri alla Berlusconi, ai sanguinari crociati delle “missioni di pace”?
O vogliamo salire ancora sulla vecchia cattedra occidentale dichiarando che i primi sì, vabbé, ma in fondo sono “atei senza saperlo”? Per me che grazie a Dio sono ateo, se uno si dichiara cristiano è cristiano, punto e chissenefrega. Mi riservo invece il sacrosanto diritto di giudicare se si comporta o no da “occidentale”, nella grottesca accezione del termine impostaci dai nostri padroni.
Ultimamente le peggiori nefandezze contro i popoli resistenti non le ho sentite dire da preti o chierichetti ma da personaggi molto “Liberal”, quelli che difendono i diritti dei gay, delle donne stuprate, degli immigrati, solo per arruolarli nella sporca guerra a difesa dei loro happy hour, dei loro kolossal di Hollywood, dei loro romanzi di Wilbur Smith.
Ai tempi dell’aggressione alla Libia i due conduttori della trasmissione Caterpillar su Radio2 intervistarono monsignor Martinelli che, almeno all’epoca, si opponeva alla guerra. Era tutto un dileggiare sotto i baffi quel prelato che non sapeva stare al mondo come un padre Dall’Oglio che si rispetti.
Se non dei pretoni che fano presto a voltare gabbana, almeno dei popoli che pregano mentre schivano le schioppettate dovremmo avere rispetto. Giusto per non rimanere i soliti quattro gatti spelacchiati che “sanno”.

Fulvio ha detto...

Caro Mauro, fai un errore ontologico: confondi certi cristiani con il CRISTIANESIMO. La più elementare maieutica ci dimostra che la "religione occidentale" c'è per il fatto che c'è il cristianesimo. Prova a togliere il dio cristiano a Bush. E' l'errore dell'ottimo Don Gallo, illuso come te. Infettato? Grave, gravissimo abbaglio sottovalutare il cristianesimo.Lo prendi in quel posto prima che te ne accorgi.

alex1 ha detto...

Diciamo questo: oggi la vera ideologia "liberal" e' in crisi nel senso che il connubio "liberta = progresso = benessere per molti (ma mai per tutti)" non funziona piu'. La gente lo sente ormai. Parafrasando la canzone di Pierangelo Bertoli (drammaticamente profetica, se ci ricordiamo gli avvenimenti del '92 e di quello seguente) che diceva "ci diranno che tutto e' piu' facile" viene a galla l'imbroglio che dal dopo 89 ci e' stato propinato basato su 1) Il crollo del "socialismo reale" quindi occasione di benessere data dall'apertura dei mercati dell'Est.
2) L'unificazione Europea come unione dei popoli, con possibilita' di movimento e di opportunita'
3) La fine della "guerra fredda" che avrebbe liberato risorse per migliorare la condizione umana e favorito il progresso e la pace duratura.
Addirittura uno storico parlo' di "fine della storia"
Sarebbe troppo facile demolire questi tre punti adesso. In cambio di questi sogni proiettati nel futuro si e' chiesto a quelle forze
che bene o male avevano fatto da argine agli attacchi alle conquiste salariali e sociali nel periodo 68-77 di disarmare ed allinearsi per restare dentro il processo di "gestione" politica. Quindi, quelle forze opportuniste ritenute (a torto o no) per tradizione custodi di quei valori e buona parte dei sindacati si sono inesorabilmente adattati. La Chiesa cattolica romana (e' importante questo aggettivo) in difficolta' dalla fine degli anni '70 per la presenza di forze centrifughe ha colto l'occasione negli anni '80 di entrare a pieno titolo nel processo politico di destabilizzazione dell'Est europa, (rivendicato a piu' riprese)tuttavia con il processo di unificazione europea negli anni novanta e seguenti chiede il conto, pretendendo, senza mai riuscirci completamente, il riconoscimento come religione "fondante" europea. Il che comporterebbe ideologicamente a porsi come "autorita' morale" e di conseguenza anche politica. Quindi il confronto laici vs. cattolici in Italia e forse nell'europa e' un fatto intrinseco al sistema, che mette in discussione prevalentemente questioni di natura culturale e di scelte di vita privata (vedi matrimoni fra i gay). Altro discorso e' per i cattolici piu' lontani da dall'influenza della chiesa di Roma, come quelli in medio oriente, Africa od America latina, che hanno fatto spesso scelte non collimanti con quelle diplomazie occidentali esportatrici di democrazia. Non mi sembra che nessuna voce ufficiale della chiesa romana si sia levata a difesa dei cattolici in Libia od in Siria aggrediti da ascari islamisti. Fra l'altro l'elezione del nuovo papa mi sembra orientata a recuperare i cattolici dell'America latina (e non solo) che seguono una linea troppo autonoma, influenzata anche da governi progressisti che si stanno adoperando per risollevare dalla miseria le masse. In questo senso capisco l'intervento di Mauro, ma bisogna distinguere i cattolici dalla linea politica che la chiesa cattolica romana vuole imporre.

Anonimo ha detto...

Governo Monti,10 saggi , 5 stelle, Napolitano ed un illuso: fulvio grimaldi.

Fulvio ha detto...

Anonimo a poche stelle.
Forse non hai capito. La fai troppo facile. Non farti inquinare dal livore impotente del Manifesto, altro morto che cammina. Prova a leggere qualcos'altro. Per esempio cosa il MoVimento ha detto sui banditi chiamati saggi da Napolitano. Giustamente con, l'agonia di un Monti in (s)carica, il MoVimento avrebbe potuto smerdare in parlamento ogni altro inciucio e dare spazio ai suoi contenuti, in vista delle prossime inevitabili elezioni. Napolitano ha fregato sia i pentastellati che il centrosinistra. Solo che il centrosinistra, cosiddetto, resterà fregato. Dal MoVimento c'è da aspettarsi qualche sorpresa. Ha con sè il meglio di questo paese. Risvegliato. E' lì che sta l'energia. O preferisci Vendola?

maurizio ha detto...

Se grillo, casaleggio, sasoon e compagnia bella
sono la nostra speranza
stiamo freschi.
Caro fulvio ti seguo spesso sulle guerre umanitarie ma sulle 5stelle massoniche ti
sei completamente bevuto il cervello.

Buona Pasqua

PS :Il mondo e' cosi'non a causa del Cristianesimo;
ma NONOSTANTE GESU CRISTO!

Fulvio ha detto...

Sentite, cari interlocutori, Anonimi, maurizi e vari altri. Lasciatemi perdere. Le stesse identiche cose che inserite in questo blog, comprese quelle in cui mi date del rincoglionito, sono costretto a leggerle (come giornalista mi tocca farlo) su tutte le gazzette di regime, dal manifesto a Libero, dall'Unità al Giornale, in beata unanimità. Siete in ottima compagnia. Tutto questo da quando Grillo è spuntato ed è stato capace, l'unico, a raccogliere la collera e le speranze dei migliori di noi e a lanciarle contro il lupanare sistema. Capisco le frustrazioni, i rancori, i livori, di chi si vede spiaggiato come un detrito di naufragio, che sente nel profondo la certezza mortifera di essere rimasto fuori dal tempo, nella dimensione dell'onanismo più disperato. E capisco, che Maurizio, alla gelosia per Grillo (o piuttosto per il suo MoVimento)unisca la fanfaluca di un Cristo davvero esistito, e perlopiù di un Cristo in contrasto con il prodotto che da quel santone virtuale è stato fatto partorire.
Ma, ragazzi, sfogatevi un po' da un'altra parte per favore. Qui si cerca di fare informazione. Lo dico con tenerezza.

maurizio ha detto...

Caro Fulvio,
mi spiace ma
di Beppe grillo non
m'importa niente.

di casaleggio ed del suo video manifesto
gaia disponibile in rete ribadisco :
e' un pamplhet maltushiano per una guerra mondiale delle societa libere(leggi nato plus israele e petroomonarhie) contro
russia cina ed alleati
(vedi siria ed iran per esempio).

Su sasson la cosa e' piu' interessante ancora ;
camera di commercio usa italia (tutte le maggiori multinazionali) ed
aspen insitute.
(il think thank geopolitco piu' importante nelle relazioni transatlantiche)

Se quello che ho scritto e' falso o disinformante dimmello e mi taccio subito senza piu' romperti i coglioni.(visto che cosi' percerisci una critica ai five star)

Che poi la gente che ha votato grillo o molti nuovi eletti siano gente pulita e piena di voglia di cambiare non discuto;
ma la testa e completamente parte di
quell'idra di cui tu' denunci i crimini con i tuoi lavori.
Illudere la gente in buona fede con operazioni tipo color revolution stile otpor
non mi sembra una buona idea.

Ti lascio al tuo lavoro e
Ti Saluto
Con affetto

maurizio

Fulvio ha detto...

Ho conosciuto e visto all'opera Otpor in vari paesi. Intervistati, mi hanno dichiarato con orgoglio il loro legame con la Cia. Non hanno mai criticato Israele o gli Usa. Non hanno mai raccolto il 26% dei voti, non hanno mai rappresentato istanze come beni pubblici, acqua, scuola, sanità,trasporti pubblici, No-TAV, no-F35, no colonialismo, FIOM, non hanno mai attaccato le banche e le multinazionali. E neanche lo ha fatto nessuna delle rivoluzioni colorate. Anzi: gli obiettivi erano l'opposto.
Quanto a Sassoon, anche Vladimiro Giacchè, uno dei migliore saggisti politici comunisti,lavora nella finanza. Il video Gaia a me non pare altro che il delirio di uno che s'è fatto di acido. Sono dietrologo, ma vederci tutto quello che dici tu mi pare un po' fantasioso. Non te ne frega niente di Grillo. Neanche delle istanze, per le quali i migliori movimenti si sbattono da anni, che lui è riuscito a rappresentare e a portare con forza sulla scena politica? Diversamente di tutti i pipparoli. Comunque, io insisto a evitare i manicheismi e come vedo le astrusità di Casaleggio e le toppate ideologiche di Grillo, vedo anche il terremoto che ha suscitato sotto i piedi della criminalità organizzata che ci gestisce da decenni.
Pensa, Bertinotti è riuscito a trascinarmi dietro . seppure contestandolo - per vari anni. Poi, alla resa dei conti, ho scoperto che era da abbattere. Vediamo con Grillo, o piuttosto con i Cinquestelle. C'è successo tante volte di trovarci sbertucciati. Niente di nuovo. Sapremo reagire.

rossoallosso ha detto...

pochi capiscono le ragioni di Grillo,anche tra i grillini, ma
La verità è che Bersani mai ha voluto una alleanza, nulla ha fatto di concreto per incontrare le istanze di Grillo.
Bersani ha fatto la pentola e Napolitano ci ha messo il coperchio,è finita come già si sapeva come nel nov 2011,si parlò giustamente di golpe come oggi ma allora Grillo non c'era,oggi hanno qualcuno che li infastisce,ottimo soggetto per addossargli colpe non sue e l'italiota abbocca,come sempre