lunedì 17 febbraio 2014

Sarà gay, ma a me fa senso



Ve lo ricordate quel fritto misto di Vladimir Luxuria con le mutande di Valeria Marini in testa a fare da protagonista nello show più degradante, reazionario, volgare, fascistoide, renziano, passato sugli schermi della tv, l’ “Isola dei Famosi”? Vi ricordate sul fogliaccio di Sansonetti, “Liberazione”, il “Forza Vladimir!” in prima pagina a sostegno della nobile gara sostenuta dal rifondarolo androgino nell’isoletta dell’Honduras offesa e imbrattata? Poi i golpisti fascisti al soldo degli Usa di Obama ammazzarono uno dei più prestigiosi e amati leader della resistenza, esponente della comunità gay. Avete sentito anche un solo rimbrottino di Vladimir?
 

E’ forse andato a Tegucigalpa, fasciato di insegne omosessuali, a protestare sotto i palazzi degli assassini di Walter Trochez e delle centinaia di militanti politici, sindacali e dei diritti umani, di contadini e indigeni? Figurarsi, quelli mica sono invisi alla criminalità organizzata occidentale, ufficiale e ufficiosa. Anzi, ne sono i cari virgulti, i pitbull da guardia, indispensabili perché l’Honduras torni a essere l’hub della droga proveniente dalla colonia colombiana e diretta al mercato Usa che, anche con il concorso dell’eroina afghana, fa prosperare le grandi banche statunitensi

Invece ieri questo losco vessillifero di ogni mistificazione dirittoumanista si è presentato a Sochi, tentando con l’ennesima chiassata alla Pussy Riot, con tanto di bandiera “Gay is OK”, di rivitalizzare la sfessata campagna lanciata dai mercenari imperiali GLBT, fiancheggiate dagli ascari di complemento della stampa “sinistra”, contro la Russia rinata di Vladimir Putin. Tanto si è agitato, tanto ha schiamazzato, da farsi fermare dalla polizia. Il suo martirio è durato due ore. Quanto basta ai media amici per rilanciare una campagna d’odio già svuotata da Putin con l’inno russo cantato da due dichiarate atlete lesbiche e con i suoi abbracci a vincitrici lesbiche di medaglie. Ancora una volta questa lobby sempre più arrogante e invasiva, sempre più strumento della frantumazione sociale e del depistaggio dalle lotte che ai poteri fascio-mafiosi occidentali fanno male davvero, si è messa in mostra in tutta la sua abiezione collaborazionista.

Ora aspettiamo Vladimir, quello penoso, alla prossima, indispensabile impresa da esaltare con i cori  delle profonde sintonie tra “manifesto” e “Foglio”: in campo a piazza Maidan di Kiev, intrecciata a qualche nerboruto energumeno di “Svoboda” (la punta di lancia nazifascista UE-USA nel tentato golpe ucraino) impegnato nel linciaggio dell’ennesimo poliziotto. A questo vorrebbero servire il detrito rifondarolo Luxuria e i suoi compari della lobby, a restituire ai predatori multinazionali il corpo esanime della Russia da sbranare, come ai tempi di Eltsin e prima del miracoloso salvataggio operato da Putin e dal suo popolo. Lo sappiamo, mai ci fu intesa e sintonia maggiore tra finti sinistri e autentici destri che nell’obiettivo globale finale: Russia delenda est.


Tutto questo va detto con immutata stima per i GLBT  che non si fanno strumentalizzare dalla lobby, come per le donne che  non manipolano il femminismo per occultare il proprio accanimento di ginocrate. Sarà una banalità, ma ripetiamolo: gli stronzi stanno dappertutto, donne e uomini, gay ed etero. Personalmente trovo del tutto condivisibile la legge passata dal parlamento russo che vieta attività e propaganda di pratiche omosessuali in presenza di minori. Operazioni di proselitismo omosessuale pubblico su bambini e ragazzi, persone con una maturazione sessuale non conclusa, rappresentano una prevaricazione del forte sul debole. Perfino la Chiesa si astiene dal propagandare le sue inclinazioni. Se ne fa addirittura accusatrice. In pubblico. 

10 commenti:

Mauro Murta ha detto...

Ottimo intervento fin dal titolo, Fulvio.
Purtroppo le performance del(la) senescente avanzo di balera non sono l'unico indizio del sempre più pesante clima da guerra fredda che sta montando. Dai servizi dall'Iran di una Lucia Goracci alla disperata ricerca di voglia di Occidente fra i "ggiovani", involontaria e greve parodia del tuo documentario, fino alla sgangherata commentatrice "sportiva" che attribuisce al superamento del record di Bubka ad opera di un francese una rivincita dell'Europa sul retaggio sovietico ancora vivo in Ucraina Orientale, è tutto ul Lillibullero che ci accompagna verso la catastrofe.

rossoallosso ha detto...

credo che nemmeno agli omosessuali vada simpatico questo personaggio,intelligente sì ma alquanto squallido,che ridicolizza col suo atteggiamento le persone consapevoli,dignitose e orgogiose della propria sessualità e che non si lasciano "autoghettizzare" con operazioni tipo Gay Village.Inoltre, ritenendomi legittimato dal suo comportamento e non avendo voglia di essere politicamente corretto,dato che la legge in questione non discrimina gli omosessuali ma tuela i minori faccio la sua stessa opera di decostruzione chiedendomi se per caso Vladimir non denoti un qualche oscuro interesse per i bambini.

alex1 ha detto...

Credo ci sia poco da aggiungere, questo tipo di atteggiamenti, piu' che di personaggi(anche se ci sarebbe molto da dire su di loro) rappresentano il degrado della sinistra parlamentare, non a caso punita anche dal punto di vista elettorale. Ormai questi partiti della cosidetta sinistra sono diventati una specie di supermercato dove c'e' ad ogni piano un reparto dedicato ad un target di cliente. Piano primo giovani disoccupati: reddito di cittadinanza (mai attuato) ma dietro sgravi alle imprese e cancellazione dei lacci che "pesano" sulla competitività (articolo 18 e non solo). Piano secondo, migranti ed integrazione, CIE per accoglierli ma non c'e' problema abbiamo una ministra nera immigrata, più di così cosa volete? Piano terzo Donne giovani ed in carriera: una bella legge che potete mandare in galera o allontanare per legge il vostro ex marito od ex convivente se alza la voce o insiste a telefonarvi per chedere spiegazioni. Più le "quote rosa" quindi, non siete riuscite a diventare dirigenti o fare carriera perchè una serie di "maschi" vi è davanti? Non importa ce la farete lo stesso! Piano quarto LGBT, un segratario di partito gay così attento alle questioni sociali ed ambientali che se la ride con i Riva sul problema dell'Ilva e sui malati poi mandiamo anche Luxuria a rompere le scatole ai "dittatori" russi (e non solo) perchè non garantiscono alla sua categoria di fare aperta pubblicità alle loro tendenze ovunque e comunque. Ma strano è che pur ricevendo appoggio da molti giornali e media, non sfondano. Forse non conviene neanche perderci troppo tempo, inoltre nel caso di Luxuria gli stessi russi hanno capito che si trata di una provocazione di basso spessore. La cosa migliore sarebbe ignorarli.

rossoallosso ha detto...

Non sai quanto hai ragione Alex,puoi pure aggiungere la parola extra a quella parlamentare dove in maggioranza trovi coloro che io defisco "orfani di Berlinguer" trotskysti ne carne ne pesce che si inventano partiti dai nomi altinsonanti e che snocciolano programmi coi medesimi punti da te elencati senza rendersi conto non sono più i tempi dove bastava l'eschimo e i jeans a zampa d'elefante per definirsi "comunisti",non capiscono che cercare consenso è la via prima per il fallimento,il consenso oggi come oggi bisogna crearlo

Slobbysta ha detto...

...chissà perché non è andata a testa alta, in Arabia Saudita a "provocare"?..forse perché le sarebbe rotolata via?

Fulvio ha detto...

Caro Rossoallosso, da vecchio sessantottino e seguenti, lasciami inarcare le sopracciglia sula tua affermazione che ci bastavano eschimo e jeans a zampa di elefante (?)per sentirci comunisti. Lo ERAVAMO un po' più seriamente di chi predicava austerità e Nato (Berlinguer, assai più di altri che ci picchiavano assieme alla polizia (vedi oggi Camusso-Cremaschi)perchè lavoravamo tra gli ultimi e smascheravamo i consociativismi già rampanti allora.

rossoallosso ha detto...

@Fulvio

il mio non vuole essere un attacco a tutto un movimento che era "contro" è un modo figurato per dire che al PCi di allora bastava il termine Comunista per trovare consenso dove la maggioranza dei votanti (lo possiamo dire senza timore di smentita) è stata celere nell'abbandonare la rivoluzione per abbracciare la "riforma" ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.Ora questi stessi soggetti vogliono una rivoluzione riproponendo le stesse ambiguità dove gli aggettivi compagno e comunista vengono pronunciati con timidezza ma dove si urla forte la parola rivoluzione,tanto per continuare nell'abuso e nello stupro del termine, e nella lotta di classe come unico motivo di rivendicazione quando invece sappiamo che il comunismo è molto di più.

Trovo necessario in Italia ripartire da zero con un partito Marxista-Leninista e un sindacato unitario internazionalista che abbracci i lavoratori di ogni colore e nazionalità,unico modo per contrastare la globalizzazione.

questo è il mio pensiero ,scusa la tiritera e il fraintendimento

Tiziano ha detto...

Ciao Fulvio, solo una domanda al volo. Ma come ha fatto a degenerare così la situazione a Kiev? Ho letto che c'è stato un cambio repentino dei vertici militari prima dell'inizio degli scontri.
Grazie
Tiziano

rossoallosso ha detto...

A me Grillo è piaciuto sia nel confronto con Renzi dove gli ha ribadito che non è possibile dare fiducia nel risolvere i problemi verso chi rappresenta la causa dei problemi stessi ma soprattutto gli ha impedito di propagandare,come già tentato da Bersani (alla faccia delle nuove proposte),di rigirare la frittata delle responsabilità, chiaro indizio di continuità.Ancor di più è stato efficace nella conferenza stampa dove ha messo i giornalisti di fronte alle loro colpe che per un pezzo di pane oggi soffocano e disgregano generazioni future,sicuramente complici di genocidio socioculturale

Fulvio ha detto...

Rossoallosso@ Condivido la tua analisi. Non si poteva fare di meglio.A quella gente va impedito di mentire.

Tiziano@ Era tutto programmato così dall'inizio della cospirazione Usa-UE. Comunque ne scrivo nel successivo post: Colpi di coda.