domenica 5 novembre 2017

SPAGNA, GRECIA, ITALIA: “DISCORSO DELL’ODIO” (copyright Boldrini) SUI PREDATORI DEL SUD PERDUTO





Appare oggi sul Fatto Quotidiano, a integrazione delle sue aberranti pagine di disinformazione e manipolazione della politica estera (pari per indegnità alla dignità delle sue pagine di vituperio alla classe dirigente vernacolare), un appello su intera pagina intitolato “Il silenzio della UE sulla crisi mette in pericolo l’Europa”, con occhiello attribuibile alla direzione del giornale: “Principi a rischio. L’avallo del comportamento del governo spagnolo compromette lo stato di diritto dei Paesi membri dell’Unione”.

Spinelli, questi sì tossici

Prima firma quella della nota Barbara Spinelli, vedova dell’illustre esponente della cupola finanziaria mondialista e scarnificatore della classe lavoratrice italiana, Padoa Schioppa, già militante del “Movimento pro-Tsipras a prescindere” e candidata al parlamento europeo, poi fedifraga, della Lista “L’altra Europa con Tsipras” (nella quale insistono a boccheggiare alcune tessere del mosaico radical chic del manifesto, tipo Marco Revelli). Più di queste gemme nel curriculum della parlamentare brilla quella della diretta ascendenza ad Altiero Spinelli,. di cui è prediletta figlia e prosecutrice.

Breve inciso. Spinelli, con altri due ultrà dell’americanofilia, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, fu l’autore del Manifesto di Ventotene considerato la magna charta dell’europeismo, movimento ispirato dall’élite capitalista con la testa negli Usa e le gonadi nelle banche Rotschild e affini, e finanziato fin dalle sue origini dall’OSS, poi CIA, guidata da William Donovan. L’intento era quello di far fuori i futuri Stati nazionali emersi dalla lotta antifascista, con a capo gruppi dirigenti di orientamento socialista e, comunque, democratico, ansiosi di sovranità nazionale. Bisognava immergerli in una struttura burocratica, poi rapidamente divenuta antidemocratica, che tutti li abbracciasse, livellasse e si offrisse inoffensiva al colonizzatore e occupatore militare statunitense tramite NATO e Piano Marshal. Prodromi del Nuovo Ordine Mondiale e della teoria del meticciato indistinto, governato totalitariamente dal un grumo cancerogeno capitalfinanziario mondialista, molto omogeneo, per niente indistinto.

Da Ventotene al Nuovo Ordine Mondiale
l manifesto di Ventotene è considerato a buon titolo la carta costituzionale di un’entità globalista sovranazionale a nettissimo carattere autoritario. Basta la parola: “Nel breve periodo… in cui gli Stati nazionali giaceranno fracassati al suolo e in cui le masse popolari saranno materia fusa suscettibile di essere calata in forme nuove (sic), capace di accogliere la guida di uomini seriamente internazionalisti, i ceti che più erano privilegiati nei vecchi sistemi nazionali cercheranno subdolamente o con la violenza di smorzare l’ondata delle passioni internazionaliste…” Non vi pare che nella lettera della BCE e poi di quella di J.P.Morgan, che impongono al governo italiano di massacrare ogni welfare, ogni diritto dei lavoratori e farla finita con il diritto di sciopero, vi sia un’eco di questi propositi? Propositi cari alla grande finanza italiana, capeggiata dal foraggiatore di Spinelli, Gianni Agnelli, e agli imperscrutabili gnomi giganti di Bilderberg che Spinelli annoveravano come promettente membro e agitpro.



Torniamo a bomba, il nipotino della promessa totalitaria di Ventotene, partorito da Barbara Spinelli sotto forma di appello contro Madrid e pro-Barcellona. In sostanza, il paginone, che, accanto a quella della patentata amica del giaguaro reca anche le firme di utili idioti come Zagrebelsky, volponi come Varoufakis, guru del pacifismo come Moni Ovadia, marxisti da tinello come Toni Negri e altri 170, con preponderanza della solita lobby, assegna al governo spagnolo il ruolo di carnefice e agli indipendentisti dell’eroico capitano della nave abbandonata, Puidgemont, quello della vittima. Sul piano giuridico, questi tardoventotenini si arrampicano sugli specchi per dimostrare che l’attuazione della norma costituzionale da parte di Madrid è illegittima e aberrante, mentre quel referendum votato da una minoranza e costellato di divertissements democratici, come i voti multipli e di minorenni, in minima porzione della regione, ha i caratteri del giusto e del sacro. A sostegno di tale argomentare viene esibita Human Rights Watch, segno di calda approvazione da parte dello Stato Profondo Usa.

Quelli che Rajoy è reazionario e i sorosiani di Barcellona democratici
Ora, precisiamo, qui nessuno fa il tifo per Rajoy e la sua cosca di succhiasangue e bastonatori . Ma nessuno dovrebbe neanche fare il tifo per la contrapposta, ma speculare espressione della più corrotta e vampiresca borghesia catalana (con al guinzaglio qualche sedicente sinistro tipo “manifesto”) che, finanziata da George Soros (denuncia fatta e mai smentita), esegue l’ordine di servizio dell’ élite prefigurata da Spinelli (Altiero): frantumare tutto quello che è unito, si è unito nei secoli, inserire nel frullatore mondialista e disperdere al vento. Dà un bel segnale il fatto che i celebrati Mossos, la polizia catalana, viene tutta addestrata in Israele alla repressione interna dai massimi maestri della materia.

Divide et impera e anche junge et impera

Parrebbe esserci un paradosso. Ma come, il papà, membro di Bilderberg, e il suo movimento promosso da Washington e Wall Street, si spendono per l’eliminazione degli Stati e un calare delle masse nell’unico mondo governato da “uomini seriamente internazionalisti”, mentre la figliola rovescia l’assunto e favorisce addirittura la nascita in Europa di una nazioncella tutta nuova? Paradosso apparente e obiettivo sempre quello. Spezzettare quel che è unito e unire quel che è separato, ma unirlo sotto chi ci pare a noi. La Spagna, la Grecia, l’Italia, già in Europa non contano una mazza. Figuriamoci una Catalogna e, se è per questo, una Scozia, o un Lombardoveneto. Ma Spagna, Grecia, Italia, a dispetto delle classi dirigenti di merda, hanno tuttora, per quanto sempre più formalmente, assetti democratici e costituzionali di chiara natura antitotalitaria, antifascista, egualitaria, di diritto. C’è sempre il rischio che qualcuno si ispiri alla Brexit. E questo non va bene e se Catalogna, Scozia e altri frammenti si fanno statarelli, è come se non lo fossero, e come se non ci fossero, tanto più se entrano in quello che Lafazanis, leader dell’opposizione a Tsipras, in un’intervista (poi la pubblico) mi definisce carcere europeo.

Una Brigata Kalimera è per sempre
Tutto questo per arrivare al punto. Ricordate l’allegra Brigata Kalimera. Quella, capeggiata dall’immancabile (per ogni cantonata di sinistra con retropensiero di destra) Luciana Castellina, dalla fisologica Barbara Spinelli, dagli eterni di Sarajevo, di tutte le rivoluzioni colorate, di tutti gli affogandi, di tutti gli anatemi ai “dittatori”, che dalle nostre coste si avviavano su corazzate di carta del “manifesto” verso piazza Syntagma a celebrare Tsipras e a sbaciucchiarsi con lui fin dopo il suo tradimento del referendum con cui i greci avevano ricacciato i memorandum in gola a Merkel, Schaeuble, Juncker, Lagarde e Draghi, l’orrida Trioika. C’erano anche i Cinque Stelle, ad Atene, ma furono schifati da Tsipras e, per quanto “nuovi, inesperti e ingenui”, giustamente lo schifarono e stettero con la rivolta popolare.

Quinte colonne, nemico in casa, gente da sorriso davanti e pugnalata di dietro

Bene il punto è questo ed è mirabilmente epistemiologico. Proprio la stessa masnada di tsiprasiani in Grecia la vediamo all’opera in Italia quando si tratta di battersi alla morte per l’accoglienza senza se e senza ma, che crea paesi d’origine vuoti e depredabili, forza schiavistica per campi, fabbriche e ambienti domestici, che zufolando canzonette melense sulla solidarietà, coltiva sradicati, alienati, contrastati e gettati nelle macerie sociali della guerra tra poveri. E gloria e guiderdoni morali, ma non solo, a Ong finanziate da Soros, o che collaborano con il mercenariato Blackwater. Ed è pure la stessa che oggi si straccia le vesti su una secessione in Spagna, probabilmente rientrata, e che qualcuno ha voluto imporre alla maniera di Tsipras, con un voto che più truffa non si può, sodomizzando la maggioranza dei catalani.



Goldman Sachs e suoi domestici

Questa è gente che, terrorizzata dalla Brexit, ha gettato fango e ridicolo su precari, disoccupati, poveri, sottopagati, periferici, “lobotomizzati, ignoranti, rozzi e plebei”, che ha votato per far uscire il Regno Unito dalla mostruosa tagliola dei mafiomassoni europei. Brexit contro cui ha lanciato una poderosa campagna Peter Sutherland , come ci rivela nel suo blog Claudio Messora. Sutherland per vent’anni presidente di Goldman Sachs, poi della British Petroleum e oggi, udite udite, alto rappresentante per il Segretariato Generale della Migrazione internazionale alle Nazioni Unite. Il cerchio si chiude tra Ong dei salvataggi e Golem del colonialismo. Come sintetizza Messora: soldi, energia, dominio, migrazioni di massa. Migrazioni di massa che sono la materia prediletta di tutti i sedicenti dirittiumanisti.

Dirittoumanisti cui non passa per la mente di battersi per i diritti umani feriti o annientati nelle guerre economiche o bombarole, di scendere in piazza, esprimersi su carta o schermi contro la Nato, lo Stato dell’apartheid israeliano, le sanzioni contro Stati detti canaglia. Che, con il solito houseorgan sorosiano “manifesto” in veste di pifferaio, hanno sostenuto Hillary Clinton, belva sanguinaria, ma donna, che hanno taciuto e continuano a tacere sulle prove che disintegrano la versione ufficiale dell’11/9, madre di tutti i terrorismi e di tutti gli Stati di polizia in atto o in fieri.

Sono anche quelli degli eufemismi ipocriti e depistanti di “società civile” e delle cose “dal basso”, nebulose nelle quali è stata fatta passare la privatizzazione di ogni cosa sotto la bandiera della sussidiarietà, sventolata dagli sradicatori e trafficanti di migranti come da quelli dell’sms per la ricerca sul cancro. Allo Stato esonerato da ogni responsabilità sociale, rimane la repressione concessa dal monopolio capitalista della violenza, quelle fiscale, militare, della sorveglianza totale, come da NSA..

Sono ancora quelli delle megamistificazioni commissionate dalle centrali geopolitiche dell’Impero e formulate dalle solite Ong Amnesty, HRW, Save the children, tipo il martire-spia Regeni per inchiappettarsi un Egitto fastidioso a Israele e Cia, o la minaccia fascista che sarebbe dei quattro scalmanati di Casa Pound e non dell’apparato occidentale delle guerre interne ed esterne come modello di governo del mondo.

Sono sempre loro, quelli di Kalimera, dei diritti (e interventi) umani, del credito dato a tutte le vere Fake News (non quelle su cui si accanisce Laura Boldrini) che hanno lastricato la strada dei genocidi in Libia, Siria, Iraq, Afghanistan, Jugoslavia, del politically correct, dello ius soli donato qui e negato a casa loro.

Sono i perennemente pronti a portare l’acqua con le orecchie ai complottisti del Nuovo Ordine Mondiale, a quelli che, da Ventotene in qua, fabbricano popoli dispersi che nome non hanno. E quali sono questi popoli? Ovviamente i PIGS (ricordate come, sfruttando un lurido acronimo, ci qualificarono a Bruxelles?), maiali: Grecia, Spagna, Italia, l’orlo liso della grande Europa merkeliana e macroniana, marca privilegiata dell’Impero. Gli europei in eccesso, spendibili. E, ovviamente, i popoli del Sud più Sud, da sradicare, destoricizzare, disidentificare, meticciare al ribasso. Nel mio nuovo film m’è venuta una battuta che mi sembra azzeccata: uomini neri + uomini bianchi = uomini grigi. L’altra, la nuova faccia dell’eterno colonialismo cristiano occidentale.

Vuoi mettere come si viaggia meglio su una bella strada liscia, asfaltata a specchio, come quelle di Germania, piuttosto che su carrarecce e sentieri di campagna con tutti quei dossi, massi, fossi, alberi, uno diverso dall’altro, che ancora intralciano uniformità e velocità nel meridione del mondo? Ci vuole il bulldozer. E che quelli di Kalimera, di Medici Senza, frontiere, di Sutherland, di Mattarella e di Spinelli, accorrano a oliargli i mozzi del rullo compressore.

21 commenti:

Maria Emanuela ha detto...

Chapeau!

Domenico. ha detto...

Condivido appieno, Fulvio.

Sono molto vicino alla questione Spagnola perché la mia fidanzata è originaria di Valencia e con lei parlo molto della questione spagnola. Abbiamo avuto da subito ben chiaro che il leitmotiv era il dividi et impera, con i soliti noti a manovrare nelle retrovie.
Molti spunti per queste riflessioni provengono dal tuo blog.
E' molto evidente in Spagna la manipolazione mediatica perpetrata dalla elite separatista catalana, fatta di molte bugie e grossolanerie senza fondamento. Uno schema comunicativo che si ripete, atto a creare il consenso soprattutto nelle menti più giovani e spesso più influenzabili.
Ti dico che anche nella comunità valenciana è molto sentito lo spirito separatista. Nelle scuole si insegna il valenciano come seconda lingua, così come il catalano in catalogna. Un po' come se qui a Caserta, si insegnasse il napoletano e si nutrissero risentimenti e moti separatisti. Ne avremmo comunque motivo, per inciso.
Alla fine mi sono chiesto, insieme alla mia amata: ma se la Catalogna dovesse riuscire a separarsi e diventare uno stato a sé, non sarebbe comunque sotto le grinfie dell'Europa? E cosa quindi cambierebbe realmente? La comunità catalana gode già di moltissime autonomie, soprattutto economiche ed è una regione ricchissima. Cosa, quindi, realmente cambierebbe?
L'unico scopo, analizzato in una ottica d'insieme, è proprio il dividi et impera.

Sei sempre la mia enciclopedia vivente. :)

Mimmo - Caserta.

Anonimo ha detto...

Desidero ringraziarti per il lavoro da te svolto.
Il depauperamento dell'Africa centrale e orientale, in particolare la fuga dalle coltivazioni tribali, la pressione totalitaria dovuta al land-grabbing , le basi israeliane , le basi cinesi, sono certamente un fattore che il NWO sfrutta a fondo.

Aggiungo che ho letto sul JPost del 1 Ottobre, che Israele ha riconosciuto l'Eritrea dal 1992 e inoltre -cosa che mi ha lasciato basito- che Israele ha una base navale presso Massaua, ed un'altra -sommergibilistica- in un vicino arcipelago. E' possibile mai ?

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Completamente falso. Si parlava di una base israeliana nelle isole Dahlak ai tempi dell'occupazione etiopica dell'Eritrea.

Anonimo ha detto...

A Fulvio
Meno male. Grazie

Unknown ha detto...

Muchas gracias amor mio :).. Firmado, la tua amata spagnola

Fulvio Grimaldi ha detto...

Mercedes Losa@
Amo una spagnola?

alex1 ha detto...

Lo so che e' per duri di stomaco, sconsigliato dopo cena, ma a proposito di scambio fra vittime e carnefici ecco un articolo non in ginocchio, ma prostati agli "eroici" due Maro' (ma uno dei due non era stato rimpatriato perche' malato? dove e' finita la malattia?)che si auspica la " completa e meritata liberta' ai nostri fucilieri" come se peraltro l'avessero mai perduta. Ps I due pescatori indiani non vengono neanche citati. Questo e' il livello medio del giornalismo in Italia.
https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/mar%C3%B2-tornano-a-chiedere-giustizia-girone-vogliamo-piena-libert%C3%A0-personale/ar-BBEJR7l?li=AAaxHVJ&ocid=spartandhp

Anonimo ha detto...

Da diversi anni la leggo sempre con interesse.
Vivo in Catalunya da parecchi anni e sono testimone diretto di quello che sta accadendo.
Io stavolta lascerei fuori SorOctopus.
È vero che Soros ha finanziato Diplocat e Cibod, ma stiamo parlando di una cifra ridicola
http://www.lavanguardia.com/politica/20160816/403969314802/george-soros-diplocat-financio.html
E lei crede che per questa cifra i separatisti catalani si sentirebbero in debito con Soros?
Tenga conto che due settimane fa era uscita la notizia che dietro i separatisti c'era... Putin.
https://www.elconfidencial.com/espana/2017-10-24/banco-ruso-financia-separatistas-paga-lobby-eeuu-generalitat_1465764/
Il manifesto firmato dalla Spinelli e da Negri non ha avuto nessun effetto politico rilevante.
Quello che vedo è una grande forma di mobilitazione popolare e non violenta a cui non so ancora dare una precisa etichetta.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Alex1@
C'è da meravigliarsi, rientra nella prassi delle Ong italiane ed europee che sollecitano sradicamenti e naufragi di contadini africani.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Anonimo@
Grazie dell'attenzione.
La manina tossica di Soros s'è comunque infilata, come in tutte le destabilizzazioni di Stati. Quanto a Putin, ovvi, lui è dappertutto come lo spirito santo. Lasciamo perdere, siamo nel ridicolo.
Resta da ricordare che la maggioranza dei catalani vuole l'unità del paese e che il referendum è stato veroggnoso per scorrettezze.

alex1 ha detto...

E proprio poco fa ricevo una nota di Sacconi sulle proposte della CGIL sul rinnovo del contratto per gli impiegati pubblici: segnale le seguenti "perle" 1) L'istituzione di "ferie solidali", cioè la cessione di ferie di alcuni colleghi ad altri con particolari situazioni personali. (In pratica se uno non rinuncia ad alcune sue ferie per un collega è un bastardo egoista) 2) Il congedo di tre mesi retribuiti + altri tre non retribuiti riservate alle donne che abbiano subito una "violenza di genere".
Ovviamente gli uomini che abbiano subito la violenza di genere (ma che sbadato la violenza di genere contro gli uomini non esiste!) e le donne che subiscano violenze ma non "di genere" si possono anche attaccare al tram.
E nessun accenno ai permessi studio che le varie circolari hanno di fatto limitato tantissimo.
C'è solo da sperare che la Fiom, l'unica organizzazione numericamente significativa che sa dire di no e mobilitare i lavoratori, si separi dalla CGIL e da questa sua linea collaborazionista filogovernativa.

alex1 ha detto...

Dimenticavo la comunicazione

Roma, 8 novembre - È ripreso oggi il confronto all'Aran sugli istituti del rapporto di lavoro nell'ambito del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del nuovo Comparto delle Funzioni Centrali.Rispetto al precedente incontro del 31 agosto registriamo un positivo avanzamento del confronto di merito, che comincia a delineare il recepimento di alcune delle richieste avanzate in questi mesi dalla Funzione Pubblica CGIL e che proseguiremo nei prossimi giorni.Quanto discusso finora assume l'obiettivo di armonizzare gli istituti già normati nei tre vecchi CCNL (Ministeri, Agenzie Fiscali, Enti Pubblici non economici) verso le condizioni di miglior favore.In particolare evidenziamo:L'esonero del periodo di prova per i lavoratori già in servizio presso altra amministrazione pubblica;Una maggiore esigibilità del diritto a godere le ferie;L'istituzione di "ferie e riposi solidali" in favore di
lavoratori che assistono figli minori con particolari condizioni di salute (ma ribadiamo la necessità di estendere la casistica) e stabilendo un tetto massimo di giorni di ferie e riposi "cedibili";La parificazione degli istituti in favore di coniugi e conviventi anche ai soggetti delle unioni civili;Il ripristino dell'utilizzo dei permessi orari per motivi personali e familiari anche per l'intera durata della giornata lavorativa;L'istituzione di permessi orari (aggiuntivi ad assenze per malattia e ad altri permessi già previsti) per l'espletamento di viste, terapie, prestazioni specialistiche o esami diagnostici, con l'estensione della copertura anche ai tempi di percorrenza;L'estensione delle assenze per malattia anche ai giorni di inabilità temporanea correlata a terapie per gravi patologie;L'introduzione della possibilità di fruire dei congedi parentali anche su base
oraria;L'estensione del diritto allo studio ai lavoratori a tempo determinato.In più abbiamo richiesto l'istituzione specifica di congedi straordinari (3 mesi retribuiti + 3 mesi non retribuiti) per le donne vittime di violenza di genere.Esprimiamo un giudizio positivo sull'incontro di oggi perché contribuisce a un generale miglioramento dei diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori e della loro effettiva esigibilità. È necessario continuare in questa direzione, serrando le tappe del confronto, per determinare le condizioni per una definizione dell'ipotesi d'accordo entro il prossimo mese di dicembre.
- Giorgio Saccoia Ufficio Stampa Fp Cgil Nazionale saccoia@fpcgil.it

Salvatore Penzone ha detto...

Bellissimo articolo! Metti insieme tutti i puntini e ne ricavi un quadro chiaro e oltremodo coerente, ancorché sconfortante.
Su Strategic Culture - https://www.strategic-culture.org/pview/2017/11/05/myth-european-democracy-shocking-revelation.html - si denuncia l’influenza che Soros, il nostro finanziere filantropo, ha sul parlamento europeo, dove più di un terzo dei seggi è nelle sue mani. Nell’elenco de sorosiani che siedono in parlamento, guarda caso, compare proprio la Spinelli, poi c’è Cofferati, la Kyenge, Pittella, Cozzolino e altri del PD.
Per il resto, come ha detto qualcuno “quella dell’indipendenza catalana, nel 2017, è una battaglia senza senso, ma il governo di Madrid l’ha fatta diventare una lotta per la democrazia”. Il governo spagnolo non poteva non sapere che, per le forze reali in campo, la secessione non sarebbe passata. Ho paura che una parte dell’establishment spagnolo, sotto la pressione di Bruxelles, ancorché quest’ultima avesse proposto una mediazione, abbia di proposito cercato lo scontro per arrivare a questo risultato…
È stato un referendum senza quorum dove solo il 40% è andato a votare e in un sondaggio si rileva che il 59% dei catalani è contro la separazione dalla madre patria spagnola. Sono d’accordo con tè, la recrudescenza dell’indipendentismo catalano non nasce per difendere l’identità catalana ma sulla base degli interessi di quelle lobby che intendono attuare un processo di “regionalizzazione” dell’Europa per disinnescare la costituzione di un fronte sovranista in presenza del fallimento dell’utopia europeista.

Lo scopo è quello di portare l’Europa verso una sorta di balcanizzazione per farne una mera area di libero scambio sotto la diretta giurisdizione delle lobby transnazionali.
Questa parcellizzazione farà si che le popolazioni saranno sottomesse alla volontà di quelle lobby e rinchiuse in una democrazia puramente formale, sottraendo loro ogni possibilità di rivendicare la ricostituzione della sovranità degli stati e dell’interesse nazionale.

C’è da dire che tutte le regioni che chiedono l’indipendenza dagli stati nazionali vogliono, fermamente, restare nella UE. La Catalogna, inoltre, si preparerebbe ad aderire alla NATO qualora acquisisse l’indipendenza: “Il primo ministro Artur Mas ha confermato esplicitamente che la Catalogna vuole l’adesione alla NATO. In una recente intervista al quotidiano La Repubblica, il primo ministro catalano Artur Mas ha spiegato che una Catalogna indipendente si vede nel cuore della NATO”. Mentre in un articolo pubblicato nel 2014 dal Consiglio Atlantico, think-tank della NATO finanziato da Fortune 500, intitolato “Le implicazioni militari della secessione scozzese e catalana“, si prospetta la possibilità di fare della Catalogna una base della potenza navale NATO.

A proposito della volontà di restare nell’Unione Europea, all’indomani delle politiche di austerità imposte dal governo Monti, bossi rilascia un’intervista alla Stampa: «Miglio aveva capito che sarebbe stata l’Europa a fare la Padania. In Europa c’è stata una guerra, una guerra economica. Adesso è finita e l’Italia ha perso. Alla fine di ogni guerra si riscrivono i trattati e si ridisegnano i confini». E i nuovi confini sono appunto quelli della cartina colorata dal Trota: un nuovo Stato che annette la Padania al Nord e abbandona l’Italia centro-meridionale a un destino nordafricano. «Al tavolo della pace», spiega, «noi padani ci presenteremo come popolo vincitore perché queste cose le diciamo da anni, lo sapevamo che l’Europa che stavano costruendo sarebbe fallita. L’Italia invece sarà lì come popolo sconfitto».”

Salvatore Penzone ha detto...

Aggiunta al commento precedente - L’ultima evoluzione del processo scaturito dalla unione monetaria, la “regionalizzazione” è l’esito voluto e inevitabile che ci ha portato dal divieto dell’aggiustamento del cambio alla compressione dei salari e poi a quella dei diritti politici. Gli stati del sud Europa hanno subito una vera e propria guerra economica da parte degli stati ricchi del nord Europa e della Francia: la Germania per le sue politiche mercantiliste ha portato al collasso economico e sociale la Grecia, contribuendo, inoltre, all’aumento del nostro debito privato dopo averci sottratto la possibilità di esportare e costretto ad acquistare i suoi prodotti; e all’aumento del nostro debito pubblico per i miliardi che siamo stati costretti a versare al Fondo Salva Stati. Fondo istituito perché le banche tedesche potessero recuperare il credito non riscosso dai debitori greci.

Poi la Francia: che ci estromette dalla Libia; l’accordo RPL FinCantieri, che si rivela essere solo uno specchietto per le allodole, che permetterà alla Francia di mettere le mani sulla cantieristica navale-militare italiana lasciando a noi solo quella civile; il “regalo” di settori delle nostre acque territoriali dove sono presenti giacimenti di gas e idrocarburi; le 186 operazioni di fusione e acquisizione per oltre 50 miliardi (a fronte delle 97 per meno di 8 miliardi italiane) fatte negli ultimi 10 anni: e il pieno controllo di Telecom da parte di Vivendì, ha fatto dell’Italia una colonia a tutti gli effetti della Francia!

Fulvio Grimaldi ha detto...

Salvatore Penzone@
Bellissimi commenti. Mi permetterai di inoltrarli sui miei canali. Grazie!

Salvatore Penzone ha detto...

Ti ringrazio. Fanne pure quello che vuoi.

alex1 ha detto...

Ps. Saccoia, non Sacconi

Mimmo - Caserta ha detto...

No, Fulvio. E' la mia fidanzata ed era rivolto a me. Nun ce prova'! ;)
Domenico.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Mimmo, Caserta#
Oh Mimmo! La tua fidanzata! Un'altra! Devi essere irresistibile.
Comunque hai già bucato tre miei documentari, due che sono usciti e l'ultimo che esce ora. Cosa succede. Ormai solo donne nella tua vita?

Mimmo ha detto...

Fulvio caro, caserta è diventata una città fantasma secondo me. Tutti i posti dove ti ho portato non ci sono più. Chiusi. Ora i centri culturali lasciano il posto a cicchetterie et similia. Strade intere piene di locali e gente che non vuole altro che evadere, alienarsi.
Desidero tanto organizzare un incontro con te ma non saprei proprio dove.
L'unica è che io passi a salutarti a Roma se ci sei, magari con Mercedes :)
Lei, Mercedes, non è una delle tante. Quando la conoscerai capirai.
Un abbraccio.