https://www.youtube.com/watch?v=ZeVYbTw6omE&t=336s
Selezione dal docufilm di Fulvio Grimaldi “TARGET IRAN”, l’unico racconto
dell’Iran vero, non inquinato dai politicamente corretti di destra e “sinistra”.
DVD di 85’, acquistabile per posta: visionando@virgilio.it
Il burattino Trump
esegue
Lo Stato Canaglia, Stato del terrorismo, Stato
dell’aggressione perpetua, Stato del genocidio strisciante, lo Stato che s’è
comprato i politici, i media, gli italiani passivizzati o complici e a cui
l’Italia dei politici, media, italiani passivizzati o complici ha venduto la
sua massima manifestazione dello sport ciclistico, insieme alla sua dignità e
integrità, ha intimato al suo burattino, presidente degli USA, di attaccare il
libero, sovrano e pacifico Iran. Nel frattempo
bombarda e uccide impunemente in Siria difensori iraniani della libertà del
popolo siriano e del diritto internazionale, salvaguardia delle nazioni e della
pace.
Ha attaccato l’Iran insieme al suo sodale arabo, lo Stato più
retrogrado, oscurantista, repressivo, predatore e, nell’indifferenza delle
altrimenti (Iran, Russia) indignate presunte sinistre, misogeno e omofobo in
chiave lapidatoria, esclusivista, razzista, monoetnico e teocratico quanto lui.
Lo ha attaccato sotto ricatto di un carcinoma dalla metastasi mondialista
chiamato Stato Profondo, i cui cingoli, nella marcia sulla Russia, hanno già
polverizzato la Jugoslavia, raso al suolo la Libia, squartato la Siria,
devastato l’Afghanistan, frantumato l’Iraq. Si sono lasciati alle spalle il
proprio paese impoverito, spolpato da banche e spese militari, ridotto a Stato
di polizia dalla sorveglianza universale e, con il terrore della “guerra al
terrorismo” e con il traffico di stupefacenti della “guerra alla droga”, 50
milioni di morti dal 1950, perlopiù musulmani.
La triplice Usa-Israele-Arabia Saudita, la coalizione a più
alto tasso criminale e di sangue versato della Storia umana, dopo aver
impunemente colpito, distrutto e ucciso cose e vite iraniane, impegnate nella
difesa dell’umanità in Siria, ha stracciato un accordo per la
denuclearizzazione dell’Iran concluso tra le maggiori potenze dell’Uccidente e
un neopresidente iraniano rassegnato a farsi dettare l’agenda dell’economia e
dello sviluppo del proprio paese. Un accordo rifiutato da Mahmud Ahmadinejad, grande
e laico presidente espresso da quel popolo e, soprattutto, dal suo proletariato
riscattato, ma poi accettato da dirigenti espressi da una borghesia ansiosa di
galleggiare e prosperare nel liberismo importato dai Rothschild-Goldman Sachs. Smantellamento
di tutte le sue centrali di ricerca e produzione nucleare, nonostante si
limitassero a un arricchimento del 20% dell’uranio, utile solo a scopi medici
ed energetici (per la bomba ci vuole il 90%).
Ai detentori di 7000 testate nucleari, di cui due già
sperimentate su esseri umani, a coloro che tengono sotto scacco i vicini in
Medioriente con le proprie 200-400 bombe termonucleari, a un clan famigliare
proprietario di tutto un paese grazie alla ferula del terrore religioso,
non interessava bloccare un uranio
innocuo, arricchito al 20%. Interessava bloccare lo sviluppo, il benessere, il
ruolo di una nazione quinta nel mondo per produzione di petrolio e seconda per
il gas. Interessava sabotare ogni rifornimento di energia al mondo, in prima
linea all’Europa, che non fosse americano o sotto controllo americano. Vedi
TAP. Vedi Regeni. Vedi i marciatori contro l’ENI. Interessava applicare,
rinnovare, aumentare le sanzioni.
Qualcuno marcia per conto terzi contro l’ENI, qualcuno si
prepara a una marcia sacrosanta per la Palestina occupata e seviziata, qualcun
altro assiste dal proprio divano allo sterminio di popoli tra i più nobili e
giusti, bofonchiando a difesa della propria miseria morale e intellettuale
scellerate idiozie su “dittatori”, burka e veli. Chi si arroga il diritto di
infliggere sanzioni per portare alla disperazione un popolo nella speranza che
poi se la prenda, non cono i suoi aguzzini, ma con i propri dirigenti, non ha
la più pallida idea di chi sono gli iraniani.
A chi non percepisce
la grottesca aberrazione di Stati che basano il proprio ruolo nel mondo sull’invenzione
e promozione del terrorismo in casa e fuori, sullo stragismo jihadista,
brigatista, dell’intelligence, dei vari Gladio, e che poi azzardano l’accusa
all’Iran di massimo promotore del terrorismo nel mondo, va messo in mano il
filo che congiunge Piazza Fontana e Bologna’80, Via d’Amelio e Italicus, l’11
settembre e Bataclan. L’abbattimento delle Torri Gemelle è passato da Osama,
nella sua grotta a Tora Tora, ai Taliban, dai Taliban a Saddam, da Saddam ai
sauditi. La proclamazione dell’Iran “sponsor massimo del terrorismo” prelude a
un nuovo cambio di paternità. E, a sinistra, il coro dei reggipalle,
prosseneti, escort, annuisce.
Sanzioni che, per effetto collaterale rigorosamente voluto,
colpiscono l’Europa, come quelle contro la Russia. Corrono parallele alle
migrazioni indotte e coatte. Sanzioni all’Iran come svuotamento di Siria o
Eritrea; ricadute delle sanzioni sui paesi europei come destabilizzazioni e
dumping sociale nei paesi d’arrivo. E’ il mondialismo, bellezza. E’ la
criminalizzazione della sovranità, baby.
Target Iran, un
documentario per rovesciare la narrazione di destre e sinistre
Mi permetto, nella congiuntura, di riproporre ai non
indifferenti la conoscenza onesta e vera dell’Iran, come abbiamo cercato di
offrirla con il nostro docufilm “TARGET IRAN”, girato durante l’ultimo mandato
di Mahmud Ahmadinejad, alla vigilia dell’arretramento compiuto dal neopresidente
Rouhani, espressione di quella borghesia dei quartieri alti di Tehran che
rimpiange i fasti goduti sotto lo Shah, la sua capacità di mettere in riga
oppositori e ribelli grazie alle carceri e alle torture della Savak, maestra
del Mossad, e che sogna le gozzoviglie neoliberiste dell’Uccidente.
Il film resta di assoluta attualità, sia per il contesto
geopolitico che vede un Iran assediato dalle stesse forze di allora, ora con aggressività
potenziata dagli psicopatocrati al potere negli Stati aggressori, sia perché proietta
una verità dell’Iran che continua a essere occultata, mistificata, deformata da
falsità e calunnie. Per non restare indifferenti alla tentata distruzione di
una nazione, che ha alle spalle 3000 anni di civiltà e che le sue giovani e
colte generazioni proiettano in un futuro di sovranità, autodeterminazione,
libertà, un paese con all’avanguardia le donne che rappresentano il 64% dei
laureati e sono in prima fila nelle professioni qualificate e nelle funzioni
dirigenziali, è necessario prima conoscere. Per far conoscere l’Iran vero
abbiamo ascoltato operai e studenti, donne e commercianti, esponenti del
governo ed artisti della musica, delle arti figurative e del grande cinema
persiano. Abbiamo visitato le tante vittime del terrorismo del Mossad e della
sua articolazione iraniana, la setta dei Mujahedin del Popolo (MEK), che ha il
suo quartier generale all’ombra del Dipartimento di Stato.
Ai confini con l’Afghanistan abbiamo incontrato i militari
che difendono la loro società dall’offensiva dei trafficanti di droga manovrati
dagli occupanti Usa. Mentre a sud e a ovest, controllano lo strumento
imperialista della destabilizzazione secessionista, la quinta colonna curda e
del Balucistan. Abbiamo visitato il
grandioso patrimonio archeologico di Persepoli, le meravigliose città, le
moschee, i giardini e i parchi di un’impostazione urbanistica ad alto impegno
ecologico. Abbiamo potuto smontare tutti gli stereotipi sulle libertà
individuali, sui rapporti tra i sessi. Abbiamo constatato l’effetto funesto
sulla vita collettiva, a volte tragico, di sanzioni che arrivano a vietare farmaci fondamentali e abbiamo
potuto ammirare l’orgoglio, l’ingegno e la forza di chi resiste e rimedia.
Grazie a documenti che in Occidente sono stati soppressi
abbiamo potuto illustrare le provocazioni e le frodi messe in atto durante la
fallita “rivoluzione colorata” contro Ahmadinejad del 2011, con i suoi finti
martiri, le sue finte esecuzioni.
Il popolo che abbiamo conosciuto non si farà intimidire. E’
da secoli che resiste a invasori, è dal colpo di Stato angloamericano contro il
premier Mossadeq, che aveva nazionalizzato il petrolio e sconfitto la tirannia
monarchica, che l’Iran ha imparato a conoscere l’imperialismo e i suoi metodi. Una
volta di più, come in Libia, Siria, Iraq, Yemen, Somalia, Afghanistan, America
Latina, sono in gioco i destini dell’umanità e del suo pianeta, la scelta tra
vita e morte. Avendo a disposizione la conoscenza, l’indifferenza non è più
consentita.
Il docufilm “TARGET
IRAN” può essere ordinato a visionando@virgilio.it.
Nel blog www.fulviogrimaldicontroblog.info
se ne trovano il trailer e una breve selezione.
A ogni richiesta si
illustreranno i termini di acquisto e spedizione del dvd. L’autore è
disponibile per presentazioni ovunque.
18 commenti:
Sono stato in Iran per Pasqua, ho trovato un paradiso. Uomini e donne ti sorridono per strada e cercano di aiutarti in tutti i modi e insieme ai pranzi, alle cene e ai gelati allo zafferano, ti offrono il loro cuore e la loro intelligenza. Ho parlato con molti di loro anche per più di tre ore di fila, tre ore da cui trapelavano tutti i loro tremila anni di civiltà. Andare per credere, il visto lo si può fare senza problemi all’arrivo all’aeroporto. Segnalo un refuso: le donne rappresentano il 64% dei laureati, non il 24.
Non c'entra niente con l'argomento interessante ed importante del post, ma davanti alle campagne condotte dalla "scienza medica" contro le terapie alternative, compresa quella vergognosa con la lapide e l'epitaffio "mi curavo con il bicarbonato" a discredito di chi teme la chemioterapia e gli ospedali dove si applicano i protocolli dettati da ministeri a prescindere dalle condizioni del paziente, (pazienti che spesso devono aspettare interminabili liste di attesa e altri disagi organizzativi) c'e' questa notizia che probabilmente scmparira' fra pochi giorni.
https://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/cards/leucemia-acuta-23esima-settimana-gravidanza-curata-senza-chemio-palermo-madre-neonato-stanno-bene/leucemia-promielocitica-acuta-rara-aggressiva_principale.shtml
A dimostrazione che probabilmente delle cure efficaci e meno invasive già ci sono, ma forse oggi riservate ad una piccola élite per non rovinare gli affari di chi ha bisogno di tempo per cambiare la produzione e deve esaurire le scorte? Sono forse il solito complottista?
Grimaldi non dimenticare le Badr Brigades, il Mahdi Army e tutte le milizie fondamentaliste sciite che hanno operato in Iraq per conto degli ayatollah per lo sterminio e la disgregazione del popolo iracheno a braccetto con l'occupante USA.
Ho avuto la stessa esperienza due anni fa.
Mario M
A proposito di islamofobia, femminismo e libertà delle donne. Insegnante non può indossare il foulard hijab. E la femminista avvocata difende in tribunale la decisione della scuola. E' questa la libertà che dovrebbe distinguere il civile occidente dalla "barbarie" araba?
http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/09/news/germania_giudice_vieta_maestra_musulmana_velo-195948658/?ref=fbpr
Sarebbe mai successo se avesse indossato una kippah o portato un crocefisso?
Liraq ha una maggioranza scita per anni era governato da una minoranza sunnita, fra l'atro pagata per fare guerra all'Iran
Giorgio Deprosperis@
Doppio errore. Frequento l'Iraq dal 1977 e ho partecipato a tutte le sue guerre. Non era governato da una minoranza scita, ma da una maggioranza sunnita-scita. La maggioranza degli alti gradi nell'esercito era di sciti. La differenza confessionale non contava nulla sotto Saddam, i matrimoni misti erano i più, nessuno ti chiedeva la religione. Gli sciti erano al 45%, tutti gli altri al 55%. Nessuno ha pagato l'Iraq per fare la guerra all'Iraq, semmai l'Iran è stato armato dall'Occidente, ricordati dell'Irangate. Khomeini voleva islamizzare l'Iraq laico e dal 1979 lanciava aggressioni verbali e militari. E' ancora incerto chi abbia iniziato la guerra, condotta dall'Iraq esclusivamente con vecchie armi sovietiche, dato che da sempre l'Iraq di Saddam si è battuto per la Palestina e contro imperialismo e sionismo. Il resto è propaganda per squalificare Saddam.
Anonimo@ di Badr
Ripeto:
Doppio errore. Frequento l'Iraq dal 1977 e ho partecipato a tutte le sue guerre. Non era governato da una minoranza scita, ma da una maggioranza sunnita-scita. La maggioranza degli alti gradi nell'esercito era di sciti. La differenza confessionale non contava nulla sotto Saddam, i matrimoni misti erano i più, nessuno ti chiedeva la religione. Gli sciti erano al 45%, tutti gli altri al 55%. Nessuno ha pagato l'Iraq per fare la guerra all'Iraq, semmai l'Iran è stato armato dall'Occidente, ricordati dell'Irangate. Khomeini voleva islamizzare l'Iraq laico e dal 1979 lanciava aggressioni verbali e militari. E' ancora incerto chi abbia iniziato la guerra, condotta dall'Iraq esclusivamente con vecchie armi sovietiche, dato che da sempre l'Iraq di Saddam si è battuto per la Palestina e contro imperialismo e sionismo. Il resto è propaganda per squalificare Saddam. nonimo@ di Badr
Ripeto:
Mi riferivo alle milizie sciite al soldo dell'Iran che hanno terrorizzato la popolazione e combattuto la Resistenza in Iraq nei primi anni dell'occupazione americana. Lei è ben consapevole che l'Iran ha collaborato con gli USA alla frammentazione dell'Iraq un tempo unito. Quindi perché ora difende Teheran come se fosse un baluardo anti imperialista? Gli ayatollah sono nemici degli arabi, li vogliono colonizzare. È così dai tempi di Ciro il Grande. Capisco il Suo entusiasmo per chiunque si opponga all'impero americano ma si ricordi che anche l'Iran è un impero sia pure regionale. E si sa, tra padroni si finisce sempre con l'intendersi.
Anonimo@
Non so da dove lei tragga le sue informazioni, immagino da Al Jazeera, o qualche fonte israelo-saudita. La sua prima affermazione è senza fondamento: io ero lì. Mi interessa l'oggi: l'Iran e' un baluardo antimperialista e tiene in piedi anche l'Iraq, i cui dirigenti sadammiti, che io sostenevo, sono finiti a intrupparsi tragicamente con l'Isis. Ciro il Grande è lontano, mi interessa l'oggi. Mi interessa chi OGGI sta contro Usa, Israele, Arabia Saudita e satelliti: insomma contro la cosca criminale che ci minaccia tutti. E poi conosco l'Iran: è un paese tra i migliori del mondo, per popolazione e dirigenti, naturalmente molto meglio con Ahmadinejad.
Lei conosce i siti filo iracheni come Uruknet (ora sospeso) e la blogger Layla Anwar? Ecco, seguendoli ho appreso del ruolo dell'Iran in Iraq negli anni dell'occupazione USA. L'Iran che Lei tanto ama ha contribuito alla disgregazione della società irachena in sette religiose che sotto Saddam non esistevano. I siti che ho citato documentano i crimini iraniani in Iraq dettagliatamente. Cosa ha da dire in proposito?
Fra l'altro mi risulta che i dirigenti del partito Baath siano stai per lo più eliminati dagli americani e dal primo governo messo su subito dopo l'invasione. Assassinati in attentati impiccati dopo processi discutibili, spariti ad Abu Ghraib e nelle carceri speciali. Come buona parte della famiglia di Saddam Hussein.
Anonimo@
Chiudiamola qui. Per Uruknet ho lavorato dall'inizio delle aggressioni all'Iraq, completamente dalla parte degli iracheni. Poi mi sono accorto che non tutto era chiaro in quel sito, che anzi dietro si allungavano le ombre saudite e una faziosità anti-iraniana degna di ispirazioni atlantiste. Lei continua a informarsi male, glielo dice chi da 40 anni conosce l'Iraq e conosce bene anche l'Iran. La disgregazione confessionale dell'Iraq è stata merito e colpa unicamente degli occupanti Usa che hanno fomentato prima gli sciti, poi i sunniti. Sa niente dell'operazione "Surge" di Petraeus?
Layla Anwar puzza di Cia.
Si informi meglio. Vada in Iraq. E in Iran.
Licenziati i due carabinieri accusati dalle ragazzette americane di violenza a Firenze. Senza neanche aspettare la sentenza che, date le premesse ideologiche e mediatiche, sara' molto probabilmente di colpevolezza nonostante non ci sia un solo segno di violenza salvo la parola delle due studentesse. Ognuno la veda come vuole, ma faccio notare che per i quattro torturatori di Aldovrandi, condannati con sentenza, non c'e' stata destituzione.
https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/18_maggio_12/firenze-destituiti-carabinieri-accusati-stupro-giovani-usa-f096d6a2-556a-11e8-998a-93ce1f846824.shtml
@Anonimo
La volete smettere con questa storia farlocca dei sunniti e degli sciiti? Chiunque continui a riproporla come tema centrale dei conflitti in MO e nel mondo islamico o è male informato o è in malafede, e in entrambi i casi fa il gioco degli imperialisti e della loro strategia del divide et impera. Punto. I contrasti, semmai sono tra gli eredi delle tradizioni socialiste-rivoluzionarie (da Nasser e il Ba'ath all'Islam sociale della rivoluzione iraniana, oggi rappresentato nel mondo arabo soprattutto da Hezbollah) e i reazionari liberalisti filo-occidentali (dalle falangi maronite ai fratelli musulmani ai Mujahedin-e Khalq), e nascondono (ma è un segreto di Pulcinella) tensioni geopolitiche che con Sunna e Shi'a non c'entrano assolutamente nulla: provate a spiegare l'Egitto o la Turchia, dove l'Islam è sunnita al 99%, con quella logica e farete una ben misera figura. Purtroppo, come è stato evidente nei rapporti tra l'Iraq ba'athista di Saddam e la Siria ba'athista di Hafez al-Asad, il fronte "di sinistra" è stato spesso diviso al suo interno, con i risultati tremendi che conosciamo; e d'altra parte è evidente come anche il fronte reazionario neocoloniale sia tutt'altro che coeso, basti pensare alla guerra fredda tra gli unici due stati wahhabiti del mondo, Arabia Saudita e Qatar, divisi su tutto pur rappresentando da un punto di vista religioso la Sunna più fondamentalista. Sveglia!
Stefano@
Sono perfettamente d'accordo. E c'è qualcosa di torbido in chi vuole sostituire lo scontro arabi-persiani all'assalto sion-imperialista-reazionario contro i popoli in resistenza:Iran, Siria, Iraq, Hezbollah...
Bloccato ancora una volta su facebook per segnalazione da un crocchio di nazifemministe per aver dubitato sulla colpevolezza di stupro dei due carabinieri di Firenze. Questa volta per trenta giorni non posso postare commenti. La moderna censura nell'occidente delle liberta'. Nella mia risposta rimossa, che mi e' comparsa per un istante, non c'erano insulti razziali o religiosi ne minacce di violenza. Avevo solo precisato la differenza fra essere ubriache ed essere un po' brille, e che considerare una donna ubriaca (od allegramente brilla, fate voi) che fa l'amore come vittima di violenza a prescindere era un'offesa alle vere vittime di stupro, che provano dolore fisico, paura, lesioni e spesso ulteriori umiliazioni. "Sei completamente pazzo","se non ci fosse una distanza eccessiva verrei a riempirti di schiaffi", "erano ragazzine appena maggiorenni" sono stati i commenti piu' gentili. Venendomi il dubbio se stessi veramente difendendo i bruti violentatori di novelle Maria Goretti ho girato fra i commenti e ne ho trovato uno che mi ha risollevato un po'.
Eccolo qui
"Alla fine, anzi no, ben prima di qualsiasi processo, il Ministero della difesa ha destituito i due carabinieri di Firenze accusati di violenza sessuale.
Il famigerato articolo 1393 del codice dell’ordinamento militare, dal 2016 consente di licenziare un militare prima di qualsiasi sentenza e finanche prima del rinvio a giudizio, con buona pace della presunzione di non colpevolezza stabilita dalla Costituzione.
È una potestà, però, non un obbligo ed infatti la stessa norma ben consente di sospendere l’accertamento disciplinare in attesa della verifica dei fatti.
Ma così non è stato. Peraltro, l’Arma aveva subito chiesto scusa alle due accusatrici senza minimamente prendere in considerazione che i due militari, certamente incauti e negligenti, potessero però non essere degli stupratori.
Non si è voluto attendere l’accertamento giudiziale dei fatti ed oggi i due indagati - che già erano stati sospesi dal servizio e che pertanto non avrebbero potuto più nuocere all’immagine dell’istituzione - sono su una strada.
La folla inferocita sarà felice, come pure gran parte della stampa che li ha condannati da tempo senza processo.
Le famiglie dei carabinieri e chi qualche dubbio sulla vicenda se lo pone, invece, sono sgomenti. Pochi tra loro sapevano che in Italia si potesse destituire un militare prima ancora del processo. Sappiatelo allora, per tutte quelle volte in cui si favoleggia di un trattamento di favore dei militari davanti alla legge.
Io rimango convinto della loro innocenza (per ciò che concerne l’accusa di stupro) e mi batterò senza risparmio per dimostrarlo davanti ad un giudice e non sui giornali.
Ne riparleremo (anche con l’Amministrazione così frettolosa), dopo il processo e valuteremo allora se tutto ciò sia stato giusto. GIORGIO CARTA
il mio commento e' stato pubblicato come Unknown per una dimenticanza. volevo segnalare l'atteggiamento da zerbini di Radio Rai questa mattina credo su Radio 1 il conduttorecitava uno dei vari intellettuali israeliani (sionisti) che commentava "Israele e' l'unico Stato che non ha diritto a frontiere certe e sicuri, al suo interno ci sono citta' ospedali universita' e..." Non una parola del conduttore Rai a precisare che ospedali parchi ed universita' ci sono anche in quelle citta' che sono al di la' di quelle frontiere, dove vivono civilta' di origini antiche ma con societa' piu' moderne di quello che ci raccontano.
Nel frattempo ci sono centinaia di feriti negli ospedali di Gaza che necessitano plasma e medicine. Ma dove sono i famosi elmetti bianchi candidati al Nobel della pace? Dove sono quelli di MSF? e come mai non risulta che ci sia stato un solo politico italiano di rilievo che condanni le stragi di palestinesi? Dove sono quelli del M5S che solo tre anni fa andarono in Palestina, con Di Battista in testa, per denunciare chiaramente le brutalita' dell'occupazione israeliana?
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