lunedì 13 maggio 2019

OCCHIO, ARRIVA IL DRONE KILLER !

Pubblicato sul mio profilo e sulla mia pagina Facebook


(Forse la cosa meriterebbe un intervento governativo, perché dalla Federazione Nazionale della Stampa o dall’Ordine dei Giornalisti c’è poco da aspettarsi)






Ragazzi, la notizia è grossa, seria, grave, brutta. E impone a tutti di correre ai ripari, prima che arrivi Torquemada e ci leghi tutti al palo sopra la pira. Facebook annuncia di aver chiuso, cancellato, soppresso 23 pagine "sospette". 23 account che lo inquietavano. Basta il sospetto. Come a Obama, che mandava in giro per il mondo droni a eseguire condanne a morte extragiudiziali di "sospetti"

Tra i sospetti, ho la vaga impressione, non ci sono tanto i mattacchioni, o sbroccati che sghignazzano sui concorsi che Salvini-Vanna Marchi lancia dal sito degli imbonitori per chi si bagna a farsi un selfie con il patriota col mitra. O gli sfigati del complottismo che arrivano ad affermare che una minoranza di quattro ipermiliardari, per dominare 7 miliardi di umanoidi, deve per forza ricorrere al complotto. No, i sospetti sono quelli inclini a sostenere, simpatizzare con, occhieggiare verso, i componenti di questo governo, con preminente attenzione ai 5 Stelle.

E sapete su suggerimento di chi Facebook ha inflitto questa esecuzione extragiudiziale e priva di appello? L'istruzione arriva da un organismo che invece risulta al di sopra di ogni sospetto. Verificate: andate su Google è digitate Avaaz. Troverete che al vertice di questa illustre Ong c'è il ghota di Wall Street ed enti affini. Trattasi dei nuovi probi viri del social network della libertà. Come poteva sottrarsi Facebook a un giudizio proveniente da tale indiscutibile autorità? Qualcuno vorrà obiettare che si tratta di intervento spudorato contro la libertà d'espressione. Ma quando mai! E' un provvedimento perfettamente inserito nel migliore Zeitgeist dell'epoca. E quando una cosa è di tendenza (i fichi dicono "trendy"), non c'è proprio nulla di cui vergognarsi.

Ci troviamo con ogni evidenza, dati gli obiettivi colpiti, nella campagna elettorale in vista dell'eurovoto fra meno di 10 giorni. Noi, per la verità, ci aspettavamo i troll russi, a cui, come premio di consolazione , dopo la debacle del Russiagate negli Usa, Putin avrebbe affidato la prossima configurazione dell'europarlamento. Ma vuoi mettere Putin con Avaaz?

Signori carissimi, sia queste povere righe, sia il mio prossimo articolo di mannaie varie, maneggiate da fascisti come da antifascisti (dei quali ultimi, per la verità, io ne ho visto solo una vera: Virginia Raggi a Casal Bruciato), sono suscettibili di essere giudicati "sospetti" da Sua Eccellenza l'Algoritmo che tutto vede, tutto sa e tutto decide nel nome di Avaaz,

Rispetto al regno della verità assoluta su carta e schermo, pensavamo che la repubblica democratica popolare dei social ci assicurasse ancora un po' di relatività fuori tendenza. Ma l'Algoritmo fa la lista dei buoni e dei cattivi e quella non si discute.


PER CUI, SE SIETE PREOCCUPATI DI DI VEDERE RIUNITO IN UNICO PANOPTICUM QUANTO SI APPRENDE DA CARTA, SCHERMO E RETE, CAUTELATEVI E CAUTELATECI INVIANDO IL VOSTRO INDIRIZZO EMAIL DIRETTAMENTE QUI, O AL BLOG, O ALL'INDIRIZZO EMAIL visionando@virgilio.it. RICEVERETE LE MIE SOSPETTE INTEMPEREANZE DIRETTAMENTE E, PER UN PO', SFUGGIREMO AL DRONE. FORSE.

In ogni caso c'è sempre l'alternativa VK

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Fulvio,
mi sorprende molto questo tuo articolo. Come puoi aspettarti di trovare la libertà o i margini per una rivoluzione in una gabbia come facebook, instagram o twitter? Si tratta di piattaforme private che si appropriano dei dati della gente, proprio come - su scala più piccola - fanno le varie «tessere fedeltà» delle catene commerciali (sconti in cambio di dati sulla vita privata). È l'economia - e anche la politica di controllo - dell'era postmoderna. Secondo alcuni non si può fare niente contro questo andazzo. Io non credo. Sospetto piuttosto che l'ineluttabilità di ciò sia quello che vogliono farci credere i (veri) padroni, per trionfare senza incontrare la minima opposizione.
Eppure in nessun altro settore come nell'ambito informatico e telematico gli strumenti per lottare contro il sistema sono rapidamente a disposizione da molti anni, se solo lo si vuole. Non ti piacerà leggerlo qui, ma i 5Stelle mostrano proprio in ambito informatico i propri limiti: non diversamente dalle reti televisive pubbliche, non fanno altro che utilizzare, pubblicizzare e sostenere grossi gruppi privati (google, facebook, microsoft, apple, instagram, twitter,...), invece di sottolinearne la pervasività, l'opacità e la pericolosità.
Non mi dilungo qui sull'assurdità dell'esistenza del software proprietario e sui problemi che esso causa. Mi colpisce, a proposito, soprattutto un altro sintomo del successo della propaganda delle élites. Molte persone, basandosi su informazioni generiche e preconfezionate e senza considerare gli approfondimenti e le complessità che bisogna tener presente quando si scrive la storia, citano (a sproposito) l'Unione Sovietica, la Cuba rivoluzionaria o la DDR come esempi di stato (o governo) spione e controllore. Se anche ciò fosse vero, e dunque fosse valido il modello di semplificazione adottato, dovrebbe risultare ancor più scandaloso e insopportabile il controllo e lo spionaggio da parte di governi esteri (echelon, NSA, ...), e ancor di più dovrebbe essere inaccettabile e intollerabile lo spionaggio e il controllo (che arriva anche alla censura diretta) da parte di aziende private straniere (google, facebook, microsoft, apple...). E invece si segue la scala di valori inversa: se mi spia una multinazionale straniera lo accetto, anzi, ciò diventa paradossalmente misura della mia libertà (cosa significhi più questa parola, chissà...), mentre se mi spia il governo del mio paese, ciò è quanto di più intollerabile e vergognoso si possa verificare.
Ovviamente non mi piace l'idea che il mio governo mi spii, ma il punto è che, finché la problematica resta a livello nazionale, c'è un margine per intervenire, capire, cambiare. Quando è tutto in mani straniere, e soprattutto di entità evanescenti e blindate come le aziende citate, si è del tutto impotenti. Va poi considerato che il software proprietario ci spia ad un livello per noi incontrollabile (non sappiamo cosa è in grado di registrare dell'attività che svolgiamo con il nostro calcolatore; potrebbero tranquillamente avere accesso a tutti i nostri file e a tutti i dati della nostra navigazione online), e ciò è tanto più grave quanto più i dispositivi elettronici, in qualità di strumenti di informazione e comunicazione, dialogano con il nostro Sistema Nervoso Centrale.
Comunque, non voglio farla troppo lunga. Io non uso i social network, ma purtroppo come quasi tutti cado spesso nelle maglie dei padroni del web. Ad ogni modo, un sostituto libero di facebook esiste, e si chiama diaspora:
https://en.wikipedia.org/wiki/Diaspora_%28social_network%29
https://diasporafoundation.org/
Per quel che riguarda i motori di ricerca, invece, esiste l'ottimo duckduckgo.com
Saluti,
Alessandro

alex1 ha detto...

Io sono stato nuovamente bloccato su facebook per 30 giorni senza altra comunicazionei di "ricordati di avere ben capito le indicazioni sull'etichetta e sulle regole..." L'unica cosa dell'ultimo commento a poter dato un qualsiasi pretesto è quello di avere critto la parola "negri", senza peraltro alcun aggettivo dispregiativo o razzista associato a questo termine. Non posso neanche fare gli auguri per il compleanno. Ero stato bloccato su un paio di siti tempo fa, fra i quali quelli della sinistra più o meno arcobaleno, Quella di Fratoianni e Migliore, quest'ultimo nel frattempo passato alla corte degli ultraliberisti ed europeisti Pd. Ne ho parlato con alcuni conoscenti la settimana passata e tutti a chiedermi "perchè? cosa hai combinato? boh, mi sembra strano..." Comunque non ricevo più mail da Avaaz da oltre un anno alle quali non avevo mai risposto, in quanto avevo capito la natura ambigua (e non dico altro) della stessa organizzazione, dai tempi degli attacchi diffamatori alla Libia prima ed alla Siria poi, poco prima dell'arrivo degli attacchi militari. Volevo sottolineare inoltre nella trasmissione "Otto e mezzo", ve ne sarete accorti, della pseudo intervista di Lady Gruber al ministro Salvini (per il quale non nutro simpatia politica, si intende) trasformatasi presto in una vera e propria aggressione verbale, condotta con l'ausilio di un altro giornalista. Aggressione iniziata peraltro con schermaglie su questioni prettamente personali e poi sulla difesa d'ufficio a favore dell'untuoso Fazio, come se voler ridurre il superstipendio di quest'ultimo, neanche fosse Lois Hamilton o Messi, vuol dire censura. Come se in uno stato di censura una qualunque giornalista potesse offendere un ministro dandogli del "cafone" per non averle inviato dei fiori (?) od uno scrittore possa definire un ministro "ministro della malavita" e pretendere di essere anche applaudito dallo stesso.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Alessandro@
Caro Alessandro, hai ragione su tutto, ma mi sorprende che tu sia rimasto sorpreso di questo articolo. Come se non sapessi tutto quello che denunci. Mi fai più rincoglionito di quanto la mia età mi impone. Non per nulla sono anche su VK.
Se continuo a usare Facebook è perchè da molti anni ormai la pretesa, fin qui abbastanza sostenuta, di essere un social di libera e alternativa espressione, mi ha permesso di lavorare contro la disinformazione e raggiungere decine di migliaia di persone.
La denuncia delle censure sempre più frequenti di FB, oltre a tutto su indicazione dello sporchissimo Avaaz-Soros, è servita negli Usa e in America Latina a far ripristinare certi account banditi. Devono salvare la faccia e finchè dura io ne approfitto.

Massimo ha detto...

Caro Fulvio ho appena visto sul mio pc il tuo bel documentario Maledetta Primavera che assieme a Target Iran avevo ordinato una ventina di giorni fa.
Ti rinnovo i complimenti che per il grande e splendido lavoro di vera informazione che fai da sempre, non saranno mai abbastanza.
Non vedo l'ora di vedere anche Target Iran e mi riprometto in futuro di ordinare anche gli altri.
Ti abbraccio con stima ed affetto.

alex1 ha detto...

Altro articoletto vergognoso contro Julian Assange, scritto da una delle tante postfemministe di turno, nel quale ci si rammarica solo della mancata comunicazione alla Svezia sulla revoca dello status concesso dall'Ecuador al giornalista, comunicazione fatta invece verso gli Usa. E per di più i reati, già archiviati ma prontamente tirati fuori da qualche democratically correct scandinavo, rischierebbero di andare in prescrizione (orrore!) e le povere vittime svedesi non avere il sommo piacere di vedere il mariuolo, qualora fosse assolto da inglesi e statunitensi, marcire in carcere, per dirla alla Salvini. E, ciliegina sulla torta, una maledizione alla Brexit, a causa della quale l'estraddizione potrebbe divenire più complicata.
Il tutto sul Fatto quotidiano, non nuovo ad ospitare personaggi di tale risma
Per stomaci forti.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/14/julian-assange-svezia-e-usa-lo-reclamano-per-reati-diversi-ma-la-brexit-complica-tutto/5177230/

Fulvio Grimaldi ha detto...

Massimo@
Grazie, Massimo. Troppo generoso. Stammi bene.

Anonimo ha detto...

Mah, già mi sento scemo a pigiare un commento sulla tastiera al posto di una più scorrevole chiacchierata...poi gridare al lupo al lupo per sistemi di totale controllo..sembra una barzelletta! L'altro giorno guardavo un film e cercando un attore m'è bastato mettere una lettera dopo un John qualsiasi e mi è arrivato il nome dell'attore semisconosciuto in questione.. QUESTO È INQUIETANTE! .. Slobbysta

alex1 ha detto...

Eurovision a Tel Aviv: la domanda al cantante di origine egiziana ("vivi nel ghetto?") non suscita troppo scandalo, evidentemente nell'"unica democrazia del Medio Oriente" è normale confinare nel ghetto i "non puri", "gli arabi". Poi da noi se la sono prese con la giornalista solo per avergli chiesto su cosa gli manca della cultura egiziana. Da questi piccoli particolari si capiscono molte cose. Ma guai a parlare di razzismo in Israele, loro sono una società giusta assediata dagli intolleranti, retrogradi, omofobi e misogeni "arabi".

https://video.corriere.it/vivi-ancora-ghetto-domanda-talmente-imbarazzante-che-mahmood-fatica-rispondere/56680846-77c7-11e9-bbe0-f6f4647a7d08?intcmp=video_wall_hp&vclk=videowall%7Cvivi-ancora-ghetto-domanda-talmente-imbarazzante-che-mahmood-fatica-rispondere

Fabrizio Casalegno ha detto...

@Alex eh, ma ormai se tiri fuori questo argomento vieni linciato. Come capitato a me su YouTube, dove un interlocutore facinoroso di è messo a denigrare Barbero che aveva osato parlare di tolleranza islamica nei confronti di ebrei e cristiani. E se provi a fargli notare che Israele attua un regime di Apartheid nei confronti degli arabi, apriti cielo. "Eh, ma i mussulmani fanno così da secoli" ti ribattono. Oppure, come successo a me, ti sbattono in faccia le cifre su quanto ebrei vivono nei paesi islamici e quanti nella "culla della libertà" e poi ti accusano "visto? Da noi vivono il triplo degli ebrei rispetto ai paesi di quelli là. Quindi loro sono persecutori e noi siamo liberatori". Il tutto accompagnato da plausi ad Israele che "difende il suo popolo, al contrario dei nostri governanti che leccano i piedi ai mussulmani".
Poi vabbè, stiamo parlando dell'Eurovision, manifestazione diventata ormai una vetrina politica. Vedasi la vittoria l'anno scorso della canzone Ucraina anti russa.

alex1 ha detto...

@Fabrizio. Ho visto sabato notte le ultime fasi dell'Eurofestival, ormai una manifestazione dove tutto conta tranne il valore artistico degli artisti in gara. Dalla donna barbuta di qualche anno fa alla canzone apertamente filonazista presentata dall'Ucraina lo scorso anno ma sopratutto ai punteggi "corporativi" delle giurie ed ai voti popolari come usciti dal lotto. E cosa dire dei pochi secondi di inquadratura per pochi spettatori con due bandiere della Palestina, subito coperti dai fischi democratici e mai più inquadrati? Spero non abbiano ricevuto attenzioni ulteriori da parte di polizia ed attivisti democratici vari.

alex1 ha detto...

@Fabrizio Un'unica osservazione, scusami se può sembrare pedanteria, ma la parola musulmani si scrive con una sola s. Non è da poco, perché è un errore di solito commesso dai razzisti poco scolarizzati. Meglio evitarlo quindi.

Fabrizio Casalegno ha detto...

@Alex1 Chiedo scusa. Colpa del correttore automatico. Dimentico sempre di ricontrollare.

Anonimo ha detto...

Mah...Alex1..che sciocchezza limitare di dire mussulmano oppure musulmano..in italiano si possono dire entrambi.
http://www.treccani.it/enciclopedia/musulmano-o-mussulmano_%28La-grammatica-italiana%29/

Slobbando