venerdì 22 febbraio 2013

IL GRILLO DI SCANZI ( E DI TUTTE LE PERSONE DI BUONSENSO)


Cedo volentieri il mio spazio sul blog al bravo Andrea Scanzi de "Il Fatto Quotidiano". E' il mio contributo alla truffa delle elezioni come concordata dalla criminalità politica organizzata. A casa tutti! Arrendetevi!

Mi direte, ma Ingroia? Rivoluzione Civile? Già, ne sono un estimatore, non avesse inserito nella lista certi fetidi obbrobri spacciandoli per la famigerata "società civile": Grassi del PRC, Favia del finto fuorionda , delatore e arrampicatore senza scrupoli, detriti sedicenti comunisti, ci avesse parlato di Indignados, Greci, Cileni, Hugo Chavez, Siria, Libia, Nato......

Mi resta da denunciare la complicità del "manifesto", con la corrispondente scema e complice di New York, Giulia D'Agnolo Vallan (ah, i cognomi doppi!), ribadita da tale Girolamo di Michele, autentici amici del giaguaro. Due paginoni in successione, altrettante oscene difese del prodotto cinematografico Cia della fetida Kathryn Bigelow (2il manifesto" 7/2/13 e segg.). Dopo un delinquenziale film di apologia della distruzione Usa della culla irachena della civiltà e del suo meraviglioso popolo (2 milioni di morti nell'invasione-occupazione, un milione e mezzo per l'embargo e i bombardamenti tra 1991 e 2003, totale 3,5 milion,i più 4 di sradicati e rifugiati e la coltivazione di un sanguinario conflitto confessionale ed etnico), questa subumana ha rigurgitato Zero Dark Thirty, a salvataggio ed esaltazione della finta esecuzione di un finto e da tempo defunto Osama bin Laden da parte di una mandria di terroristi obamiani. "Il manifesto" è quel fantasma del vecchio quotidiano collaborazionista, fallito per il disgusto dei lettori, risoltosi in vomito quando la veneranda connivente criptostalinista "Rossana Rossanda esaltava gli sterminatori della Libia onorando i ratti mercenari di "giovani rivoluzionari da sostenere con brigate internazionali come quelle di Spagna"., "Il manifesto" che, sotto la direzione della accidiosa, incompetente e rancorosa Norma Rangeri, giornalista ballerina di terza fila, a cospetto di una forza della sinistra "radicale" che tra Grillo e Ingroia è sondaggiata al 25%, milioni e milioni, è talmente in sintonia con l'antagonismo di sinistra da vendere quattro copie.

Grillo, la marcia su Roma 2.0 e l’accusa inaccettabile di fascismo

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La marcia su Roma 2.0 degli attivisti 5 stelle pare inarrestabile. Appuntamento venerdì sera, ore 21. Piazza San Giovanni. Prevista pioggia, sicuri i parallelismi con il fascismo.

di Andrea Scanzi, da Il Fatto Quotidiano, 19 Febbraio 2012


Giocando con gli spauracchi, Beppe Grillo ha sottolineato le similitudini apparenti. Arriverà a Roma da Viterbo in treno, per saggiare i disservizi della linea ferroviaria. Attenzione ai pendolari o demagogia? Con Grillo i pareri sono sempre più radicalizzati. O adepti o detrattori. Questi ultimi rilanceranno il paragone con Benito Mussolini. Anche il Duce arrivò a Roma in treno. “La battaglia incruenta” era già finita. Un quadrumvirato – Balbo, Bianchi, De Bono e De Vecchi – diresse le colonne fasciste dall’Hotel Brufani di Perugia. Era il 28 ottobre 1922. Mussolini partì la sera successiva da Milano, con il direttissimo numero 17 delle 20.30. Viaggiò in vagone letto. Il convoglio arrivò nella tarda mattinata del 30, interrotto da orde di fascisti festanti. Giunto a destinazione, il Duce incassò dal Re Vittorio Emanuele III l’incarico per governare. Grillo si accontenterà di radunare una folla di cittadini. Il luogo è (era) quello sacro alla sinistra. Un tempo c’erano i girotondini, oggi l’hashtag #saraunpiacereday.

Paragonare il Movimento 5 Stelle al fascismo è un’assurdità tanto colpevole quanto commovente. Come dire che Bruce Springsteen è uguale a Gigi D’Alessio perché entrambi riempiono gli stadi. Il pacifismo è fascista? E l’ambientalismo? E l’istruzione al primo posto? Eccetera. Eppure “Grillo è fascista” (e pure “comunista vicino ai bloc bot”: Berlusconi dixit). Lo ha ripetuto Giuliano Ferrara domenica a In onda su La7 (fascista e “coglione” come chi lo vota). Lo sostiene Guido Crosetto, che ci rivede Goebbels. Ieri mattina, su RaiUno, il montiano bocconiano Piercamillo Falasca ha sostenuto che tra M5S e Alba Dorata non c’è differenza, poiché il grillismo ricalca il “sansepolcrismo” (il fascismo dei primi anni). Eugenio Scalfari, che su Grillo ha quantomeno sempre avuto la coerenza di mostrarsi drammaticamente miope, scriveva già il 12 settembre: “Ci vedo dietro l’ombra del “law & order” nei suoi aspetti più ripugnanti; ci vedo dietro la dittatura”. Le vedove inconsolabili della quasi-sinistra, negli anni, hanno sposato tale tesi (e Grillo, ciclicamente, gli ha fornito assist). Casa Pound, epurazioni, sindacati da chiudere, negazione del contraddittorio (“Grillo non ha mai risposto ad una domanda in vita sua e ci porterebbe fuori dalle democrazie”, così ieri Bersani a Pomeriggio 5). Persino quando ha attraversato – da cazzaro allenato – lo stretto di Messina a nuoto, è stato paragonato a Mao. E’ nata pure una nuova branca del giornalismo, quella del “necrofilo grillista”, impegnato ogni giorno a dimostrare che Casaleggio mangia i bambini e Grillo nasconde la copia del Mein Kampf nella sua villa di Genova.

Basterebbe un’oncia scaduta di onestà intellettuale per riderci su. Pizzarotti ricorda Galeazzo Ciano come i Modà i Led Zeppelin, Cancelleri sta al Balilla come Gasparri a Newton. Grillo, prima nei Palazzetti e poi nei comizi-show, ha sempre esorcizzato le pulsioni peggiori della massa (istinto belluino, ragionare con la pancia, propensione manichea al “noi siamo buoni e voi il male”) ridendo di sé. L’autoironia gli permetteva di disinnescare la grevità non tanto formale (quella è parte del suo repertorio) quanto contenutistica. “Antifascista e socialista di famiglia”, come è stato costretto a specificare dopo l’harakiri su Casa Pound, Grillo dribblava i rigurgiti fascisti scandendo con gli occhi sgranati: “Italiani!”. Come a dire: “Guardate che sono il primo a scherzarci su”. Se conoscesse Giovanni Lindo Ferretti, ne dovrebbe citare qualche strofa: “Non fare di me un idolo mi brucerò/ se divento un megafono mi incepperò”.

Vivendo perennemente sopra le righe, tra urla e dileggio (“Berlusconi è il nano zompettante, Monti è Padre Merrin”), Grillo non può prescindere dalla leggerezza per proteggere le istanze benefiche che incarna e convoglia. Altrimenti, come ieri a Cremona, si ritrova costretto a calmare gli esagitati che – dopo una battutaccia – inveiscono contro cameramen incolpevoli. Il problema non sono le parolacce, ma permettere ad esse – alle esagerazioni, alle esasperazioni – di offuscare il resto. Il rischio è quello di innamorarsi della propria rabbia: il confine tra antitaliano lucido (benché incazzoso) e Web-Savonarola è labile.

Durante lo Tsunami Tour, Grillo continua a far ridere. E’ in forma. E prosegue fortunatamente nell’autoparodia, ad esempio quando si fa offendere all’unisono dalla folla (“Populista! Demagogo! Terrorista!”). Sembra, però, sempre più serio. Più rancoroso. Più vendicativo (“Comunque vada, sara’ un bagno di sangue. Per tutti”). Intimamente allarmato dal troppo consenso. E’ un peccato, anzitutto per lui: il colmo imperdonabile per un antifascista è non sembrarlo.

27 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ho sempre letta e seguita con interesse Sig.Grimaldi, ma da oggi non lo farò più.

Grillo persona non so come la pensi, ma i suoi seguaci sono il peggio del fascismo senza cultura, dell'arroganza, della violenza verbale e fisica. Sono come e peggio di Casa Pound.

Se ne accorgerà presto anche lei. Saluti.

Luca ha detto...

il solito infiltrato fascista/PDuista che butta fango. Grande Fulvio, continua così, non badare ai cretini.
Viva Grillo, via Ingroia, viva la revolucion

alex1 ha detto...

Egregio Anonimo, che non metti neppure il tuo nome, non so da cosa tiri fuori del fatto che chi va a vedere i comizi di Grillo sia "peggio dei fascisti". Personalmente ho diverse riserve su quel movimento e sui suoi limiti politici ed organizzativi. Ma non mi sembra che abbiano aggredito immigrati od operai in sciopero, ne' sono intervenuti in spettacoli altrui per impedire a qualcuno di fare il suo lavoro (come quel forsennato contro Crozza). Ritengo che lo spazio dato sia nel blog all'articolo sia per stigmatizzare gli attacchi pretestuosi contro chi denuncia il sistema di banchieri europei e le loro politiche. Grillo, con i suoi limiti, e' l'unico che lo fa ed e' l'unico che smaschera le "guerre umanitarie". Gli altri non lo fanno, al massimo dicono di non comprare i nuovi cacciabombardieri perche "costano troppo". Caro Anonimo, se preferisce altri politici faccia pure, ma le sue affermazioni mi sembrano ripetizione della propaganda dei "democraticamente corretti" e dei "giusti" della sinistra.

Giorgio ha detto...

Chi in questi giorni ha conosciuto il popolo grillino,ha avuto a che fare non con un pubblico culturalmente critico,ma con una massa di giovani e meno giovani, frequentatori di curve da stadio, visceralmente anticomunisti,paurosamente ignoranti o rampanti, comunque intolleranti, violenti avvezzi all'insulto gratuito. Quando Grillo scrisse di politica estera,il 99% dei commenti sul blog delirarono di tutt'altro.Non ne vedremo mai uno in piazza contro una guerra. Il programma è vacuo su evasione,corruzione,lavoro,Stato sociale.Diliberto non sarà eletto e come lui i caudilli della sinistra, tranne Di Pietro. NO GRAZIE.VOTO INGROIA.

Giorgio ha detto...

Chi in questi giorni ha conosciuto il popolo grillino,ha avuto a che fare non con un pubblico culturalmente critico,ma con una massa di giovani e meno giovani, frequentatori di curve da stadio, visceralmente anticomunisti,paurosamente ignoranti o rampanti, comunque intolleranti, violenti avvezzi all'insulto gratuito. Quando Grillo scrisse di politica estera,il 99% dei commenti sul blog delirarono di tutt'altro.Non ne vedremo mai uno in piazza contro una guerra. Il programma è vacuo su evasione,corruzione,lavoro,Stato sociale.Diliberto non sarà eletto e come lui i caudilli della sinistra, tranne Di Pietro. NO GRAZIE.VOTO INGROIA.

Giorgio ha detto...

Caro Alex1 , il Sig.Anonimo può fare quelle considerazioni sulla base del fatto che i grillini scrivono centinaia di insulti gratuiti (maiali, ecc.) sui forum di Rivoluzione Civile, dei quali il linguagggio di "Luca" sopra di te è un esempio.I grillini non hanno stigmatizzato nè le minacce di morte ricevute da Ingroia, nè le provocazioni fasciste ai comizi,nell'ultimo dei quali stava parlando il figlio di Aldo Cervi,non si dicono fascisti ma nemmeno antifascisti. Fanno parte di un blocco sociale alternativo al lavoro dipendente. Dipingere il grillino come antimilitarista,internazionalsita,pacifista ci vuole fantasia:non fosse altro perchè l'unica visione organica che abbiamo sulla politica internazionale sono i video deliranti sul sito di casaleggio.
Giorgio.

Vincenzo ha detto...

Una lettura sorprendente, ma che personalmente condivido.

Un saluto da Gioia del Colle (Ba)

Vincenzo ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

"il solito infiltrato fascista/PDuista che butta fango"... "non badare ai cretini"... Questo modo di argomentare, tipico dei grillini, conferma quanto sostiene Anonimo.

Anonimo ha detto...

"il solito infiltrato fascista/PDuista che butta fango"... questo modo di argomentare, tipico dei grillini, va a conferma di quanto sostenuto da Anonimo.

Fulvio ha detto...

Non mi va di entrare in una sterile e inutile discussione con chi ha trattato con falsità, settarismi,ottusità, la mia documentata critica alle sinistre fasulle in lizza per l'ennesima sconfitta autoinflitta e, sopratutto, si è democraticamente indignato perchè ho osato riprodurre l'equlibrato articolo di Scanzi su luci e ombre del grillismo. Non mi va di polemizzare con chi, sprofondato nei suoi pre-giudizi e nella sua spocchiosa sconoscenza, rigurgita dal suo dogmatismo una virulenza degna, questa sì, di un totalitarismo ideologico di specie fascista. Gente che deve aver guardato ai giovani nelle manifestazioni di Grillo attraverso le stesse identiche lenti di Monti, Bersani, Berlusconi, e ahimè dell' Ingroia scaduto nella sua ultima perorazione televisiva in un denigratore e calunniatore di bassa lega. Le stessi lenti del Mossad sbertucciato da Grillo. Che poi i grillini usino un linguaggio che alle delicate orecchie dei residuati politici suona non politically correct, ebbene non può che rinfrescarci l'aria mefitica, appunto, del politically correct.

Anonimo ha detto...

Anzitutto non riesco a capire la differenza che sussisterebbe fra il lasciare "Anonimo" o il firmarsi "alex1"... se scrivevo Paolo3 o Giuseppe5 cambiava qualcosa? Ma non è importante.

Io ne ho viste tante, ho visto la Lega al Nord, dove vivo, nascere come forza di "indipendenza" e dimostrarsi poi per quello che è stata, un'accozzaglia di razzisti ed egoisti, prevedendolo però con molti anni d'anticipo.

Ora praticamente tutti i leghisti votano 5stelle...cos'è, sono diventati bravi? O come diceva Brecht, siamo riusciti a sciogliere un popolo e eleggerne un altro?

Vedo chi sono i "grillini" e faccio le mie valutazioni, senza offendere nessuno.

Quoto l'intervento di Giorgio, ve ne accorgerete di chi sono questi, gente che senza il computer non è capace di relazionarsi, per la quale twitter o facebook sono il 90% dei contatti sociali, che non sanno nulla di lavoro, di economia, di solidarietà, che sanno solo dire "vaffanculo" e "via tutti", che corrono dietro a puttanate come le scie chimiche o le auto a carbone, e mi stupivo che una persona che stimavo (ma in fondo stimo ancora) come il sig.Grimaldi li sostenesse.

Ripeto, non parlo di Grillo persona, lui è un affabulatore, sa fare il suo mestiere, infatti è da dieci anni che getta i semi della campagna elettorale nei suoi spettacoli da 50 euro a botta (ben spesi eh...è bravo e piaceva anche a me).. Ma in parlamento lui non ci sarà, il suo lavoro è finito ieri, li ci andranno leghisti e fascisti sotto altro nome.

Quanto al fascista/PDuista... devo dire che mi fa sorridere come definizione. Troppa grazia signor Luca! Ora pure il legame PD (che non ho mai votato e non voterò, per inciso) e P2, via, tutto nel minestrone, tanto basta "far girare" sui social network e anche la più grande castroneria diventa verità.

Mala tempora currunt, me ne ero già accorto, ma tant'è.

alex1 ha detto...

Caro Giorgio, mi sembra di tornare indietro agli anni '70, quando chi manifestava in fabbrica contro i padroni ed i licenciamenti veniva definito "fiancheggiatore del terrorismo" solo perche non manifestava in piazza ogni giorno in piazza contro i brigatisti. Il dogmatismo di chi dice "siccome ci sono delle minaccie (da parte di chi poi?) contro altri candidati, chi non solidarizza e li appoggia senza se e senza ma e' un fascista". A proposito vorrei segnalare a chi non l'avesse vista la squallida vignetta di "repubblica". Sara che questa sinistra non ha nulla da proporre altro mettere paure? Il "nano" da un lato ed il "grillo" dall'altra? Nemmeno la DC dal 48 in poi era cosi'.

rossoallosso ha detto...

siamo dunque ai partigiani rossi e ai partigiani bianchi?
perchè scannarsi a vicenda tra Grillo ed Ingroia quando il nemico è comune e gli obiettivi paiono i medesimi che alla fine tutto si riduce solo ad una questione di numeri.Ingroia,a differenza di Grillo che parte da una base solida, pur con tutta la sua buona volontà mai potrà contrastare,anche coalizzandosi,lo strapotere di partiti dai grandi numeri,si rischia quello che fu il PRC di Bertinotti col primo governo Prodi,costretto a far saltare il governo per contrasti insanabili.
Percui ripeto va bene Ingroia ma prima è necessario estinguere i dinosauri con il meteorite e lo dice uno che con Grillo non ha niente in comune

rossoallosso ha detto...

Siamo dunque a partigiani rossi e bianchi?
perchè scannarsi a vicenda tra Grillo ed Ingroia quando il nemico è comune e gli obiettivi paiono i medesimi che alla fine tutto si riduce solo ad una questione di numeri.Ingroia,a differenza di Grillo che parte da una base solida, pur con tutta la sua buona volontà mai potrà contrastare,anche coalizzandosi,lo strapotere di partiti dai grandi numeri,si rischia quello che fu il PRC di Bertinotti col primo governo Prodi,costretto a far saltare il governo per contrasti insanabili.
Percui ripeto va bene Ingroia ma prima è necessario estinguere i dinosauri con il meteorite e lo dice uno che con Grillo non ha niente in comune,nemmeno la chioma ;-)

Unknown ha detto...

io non voterò nè per grillo nè per ingroia,nessuno e ridico nessuno dei due in questi mesi di campagna elettorale ha parlato dei veri problemi che ha l italia,cioè che non abbiamo più la sovranità sia monetaria che territoriale,siamo in balia per quanto riguarda la moneta ai banchieri delle europa ,ci sorvolono giorno e notte aerei che rilasciano composti chimici nei nostri cieli (geoingegnieria climatica).ma di cosa stiamo parlando siamo sudditi della N.A.T.O. e della politica americana.finchè gli italiani non capiranno queste cose il nostro voto non servirà ha nulla

Fulvio ha detto...

Ragazzi, diamoci una calmata. C'è qualcosa di viscerale nella forma in cui chi non gradisce Grillo e il suo movimento reagisce a un discorso che, pure, era problematico e cercava di distinguere il grano dal loglio. E' simile all'atteggiamento di Bush davanti all'Iran o alla Corea del Nord: il "male assoluto". Generalizzazioni in negativo che disconoscono fatti acclarati e che indicano una profonda insicurezza. L'insicurezza di chi da anni vede disintegrarsi, degenerare, minchionarsi le forze politiche che avrebbero dovuto corrispondere ai suoi gusti e per esorcizzare la catastrofe inveisce contro chi raccoglie e porta avanti con successo proprio le istanze che i falliti avrebbero dovuto incarnare. Questa stereotipata accusa di "fascismo", "turpiloquio", "populismo", che non corrisponde assolutamente alla realtà del seguito di Grillo, da tutti gli analisti seri riconosciuto proveniente in massima parte dalla sinistra radicale, è un segno di profondo smarrimento e sfiducia. E poi, ben vengano i voti degli altri che non ne possono più: evidentemente le sedicenti sinistre non sono state capaci di attirarli.
Il fatto che si prenda cappello e si strepiti contro chi cerca di studiare il fenomeno Grillo con un minimo di attenzione e obiettività, nel bene, che c'è, e nel male, che c'è, è reazione assai simile a quella dei burocrati stalinisti e consociativisti del '68. Per me è molto significativo che Grillo stia terrorizzando tutta la vecchia, sporca, corrotta, ipocrita politica, tutta indistintamente controrivoluzionaria. Se non altro merita rispetto per questo. Poi, come ho sempre ripetuto, si vedrà. E se i risultati non corrisponderanno all'attesa, sapremo affrontare anche Grillo e andare oltre.

Massimiliano ha detto...

Politica ne ho fatta per tanti anni e di una cosa sono certo (la pancia non mente), Grillo è una onesta persona e quello che dice lo pensa veramente e per me questo basta ed avanza

Mary ha detto...

Sono un'attivista del M5S e seguace di Fulvio Grimaldi. Sono antifascista, antimilitarista, non uso facebook né twitter, non insulto chi non la pensa come me e non dico parolacce. E come me tanti altri. Spesso chi parla del M5S si basa sui commenti su Internet che, mi pare, in minima parte sono di attivisti (abbiamo avuto parecchie cose da fare, non c'era proprio il tempo di seguire e rispondere a discussioni) e sono invece da ricondurre ai "tifosi", quelli che ciascun movimento/partito ha e che, nel caso nostro, sfogano così tutto il loro livore contro casta, tasse, politici. Però queste persone non partecipano alle attività del Movimento, non dedicano il loro tempo a costruire progetti per la propria comunità: in ogni città gli attivisti sono molti, molti meno degli elettori del M5S.
I portavoce della mia regione non provengono da altri partiti (è una condizione basilare del Movimento), sono persone normali, impegnate nel lavoro, nel sociale, nella difesa dell'ambiente, persone ONESTE. E questo credo sia l'elemento discriminante rispetto al resto.

Ringrazio Fulvio Grimaldi per il suo preziosissimo lavoro che mi aiuta a districarmi in un'"informazione" grigia. È qui che cerco spiegazioni e le divulgo (con altri attivisti, abbiamo segnalato il blog di Fulvio allo staff del blog di Beppe Grillo... Sarebbe meraviglioso un Passaparola tutto suo!)

Anonimo ha detto...

Mi sorprendo di te Fulvio, ma veramente tanto. com'è possibile che non vedi quello che è davanti ai tuoi occhi. L'operazione Grillo è il movimento arancione in ucraina, è il movimento delle rose in georgia, è il movimento 5 ottobre in serbia, è il movimento dei tulipani in kirghisistan, è il movimento 6 aprile il egitto, sono tutti quei movimenti che hanno origine da internet utilizzando facebook e twitter (che no sono altro che delle estensioni del governo americano) e finanziati da soros. Capisco il tuo spirito rivoluzionario, ma ti sei fatto prendere dalla foga e te ne accorgerai presto. Un caro saluto.
Domi

Anonimo ha detto...

Non capisco come sia possibile che Fulvio Grimaldi si sia lasciato abbindolare da questo "movimento". Il movimento di grillo è il movimento arancione in ucraina, è il movimento delle rose in georgia, è il movimento 5 ottobre in serbia, è il movimento zafferano in myanmar, è il movimento 6 aprile in egitto. Insomma, è SOROS. Stessi slogan, stessi metodi di comunicazione (facebook e twitter, estensioni del governo americano) stesse parole. Te ne accorgerai presto, caro Fulvio. Un caro saluto

Domi

http://www.corriere.it/politica/speciali/2013/elezioni/notizie/26-febbraio-grillo-la-mia-pistola-e-la-parola_562e2a60-8055-11e2-b0f8-b0cda815bb62.shtml

Fulvio ha detto...

Sono quasi commosso che, dopo le varie istanze di divorzio politico e umano dalla mia persona, dopo la tempesta di accuse e ingiurie ai ragazzi delle Cinque stelle, spunti ora chi si rivela preoccupato per la mia perdita di senno e la mia cattura da parte della foga (follia?) per non aver visto l'analogia tra il movimento di Grillo e le varie rivoluzioni arancioni in giro per il mondo. Sarà. E' che credo che in questo paese e tra i tanti blog e altre manifestazioni mediatiche che si sono impegnate a smascherare le rivoluzioni colorate io non mi trovi tra gli ultimi, anche perchè diverse ne ho osservato in diretta. Cosa che non credo abbiano potuto fare i miei interlocutori. Di conseguenza ho potuto leggere nelle facce e nelle parole di Grillo e dei grillini l'abissale differenza tra quelle e questi. Io non ho elevato peana a Grillo, mi sono limitato ad avvicinare il fenomeno con curiosità e rispetto, anche perchè vi ci trovavo tanti miei bravi conmpagni comunisti e antimperialisti. Poi ho pubblicato un equilibrato articolo di un ottimo giornalista e ho aggiunto alcune facezie sugli eroi della controffensiva rivoluzionaria dei detriti dei vecchi partiti e inciuci. Questo è bastato per suscitare l'indignazione e le ansie di alcuni. Vi trovo solo il segno di una totale incapacità di uscire dalle bende dogmatiche che avvolgono tante mummie. A dispetto delle loro migliori intenzioni. Quando si capirà che essere di sinistra oggi non è più come essere di sinistra sotto Berlinguer, Togliatti, Brezhnev, Stalin e perfino Lenin? Come non vedere invece, come direi io, che la cosa più vicina al movimento antagonista degli anni'60 e '70, per idealità, entusiasmo, purezza, alternatività radicale, coscienza, è, mutatis mutandis, questo travolgente movimento contro? Se poi dirazzerà, rivedremo il nostro giudizio e il nostro atteggiamento. Nel frattempo all'orizzonte non c'è davvero di meglio. O preferite gli onanisti che nascondono sotto falci e martelli la loro identità di zombie eternamente fuori tempo?

pablo ha detto...

fosse un po' meno isterica la gente che frequenta questo blog, peraltro sempre interessante e prezioso nel deserto mediatico in cui ci è dato vivere, avrebbe il tempo di porsi delle domande. a tal fine consiglierei come un buon punto di partenza questo sunto:

http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=11977

Fulvio ha detto...

Tale anonimo "domi" mi chiede perchè non pubblico i suoi commenti. Ne ho cassati due, dopo che già due, praticamente identici, avevo già pubblicato.
Il tipo è ripetitivo e anche un po' provocatore. Spara speculazioni demenziali e incongruenti, al solo scopo di smerdare il movimento di Grillo con argomenti totalmente falsi. Questo è un blog per persone serie e minimamente relazionate con la realtà,

antonio ha detto...

uno che si intesta un movimento politico o partito,o azienda mi verrebbe da dire,e che poi parla di democrazia diretta e il colmo.vorrei ricordarti fulvio ,che quasi 11 milioni di italiani( astenuti,coscenti o meno) non solo hanno mandato affanculo tutti i partiti compreso quello dei < questurini> o meglio rivoluzione civile( viva l inciviltà) ma anche il movimento o l albergo a 5 stelle e il suo direttore.ciao fulvio

Unknown ha detto...

Caro Fulvio,
avevo scritto una letterina articolata che l'etere s'è ingoiata. Sarò breve: cosa pensi dei pluri-articoli di Lannes per mettere il pueblo in attenzione contro Grillo e M5S? L'unico che mi ha spiazzato, e me ne dolgo, è Lannes. Non so cosa ne pensi, ma ne vedi una qualsivoglia ragione e te/me la spieghi? Grazie se vorrai condividere con me. Spero a presto
Gabritica

Gaw®icci ha detto...

Il giochino è riuscito a chi l'aveva congegnato. In questo paese si può dire tutto e pure il contrario di tutto, chiunque può aprire bocca e dare fiato, non importa se quello che dice abbia un minimo di fondatezza, ma è il come si esprime che tutti guardano, perdendo così di vista il senso delle cose dette e della realtà. Ventanni di Coso, ed ecco che oggi c'è più Cavoliere in noi che in lui, c'è più diffidenza e supponenza, arroganza e presunzione che dialogo e comprensione (intesa proprio come "comprendere", "capire"). Siamo al punto cruciale, quello in cui tutti hanno ragione, secondo ognuno, ma saggezza insegna che, quando questo accade, vuol dire solo che la ragione si è persa da un pezzo. Infatti continuiamo a derivare, ad osservare il dito e non la luna, a non sapere più nemmeno riconoscere quali dinamiche e quali soluzioni servirebbero prima di subito, stiamo finendo nella cloaca mentre litichiamo tutti, e si continuerà a litigare dopo, potete giurarci, per cercare di scaricare le colpe uno all'altro. Ma siamo tutti coinvolti, De André non era uno stupido, non lo era nemmeno Pasolini e non lo erano nemmeno Petrolini e Prezzolini. L'analisi politica più seria di quest'ultimo anno l'ho sentita fare a Bisio, che ha descritto l'elettore medio italiano meglio di qualsiasi sociologo. Davvero molti di questi meriterebbero il divieto di voto, per eccesso di masochismo.