venerdì 16 settembre 2016

I DUE PESI E LE DUE MISURE DEI PACIFINTI: Regeni sì, Abdel Salam boh.





Riporto qui sotto un capitolo di una newsletter , "Pressenza" diretta da Oliveri Turquet, organo del Partito Umanista Italiano, agenzia e partito semiclandestini, ma vociferanti, pacifisti e nonviolenti, in prima fila nella diffusione dell'informazione o propaganda di operativi della Cia e del Dipartimento di Stato come Amnesty International, Human Rights Watch, Avaaz. Al direttore di Pressenza, Turquet, ho ripetutamente chiesto di esprimersi sul dato di fatto accertato di un Giulio Regeni al servizio di un gruppo di delinquenti, provocatori, spioni e masskiller angloamericani, dirigenti della "Oxford Analytica", potente società di spionaggio per la quale Regeni lavorava. Non ho mai avuto uno straccio di risposta. Forse perchè la risposta da dare sarebbe imbarazzante per chi è stato in prima fila da mesi nella diffamazione dell'Egitto e nella campagna "Verità per Giulio Regeni".
La notizia di Pressenza va accoppiata a quella dell'assassinio a Piacenza dell'operaio egiziano Abdel Salam Ahmed El Danf, schiacciato da un camion padronale che gli si è lanciato addosso. "Incidente stradale" ha sentenziato il procuratore di Piacenza senza nemmeno avere ancora aperto l'indagine. Testimoni e video dei manifestanti, che insieme ad Abdel Salam presidiavano il cancello della fabbrica GIs, dimostrano l'intenzionalità dell'omicidio. "Incidente Stradale" avevano sulle prime sospettato anche gli inquirenti egiziani al ritrovamento del corpo di Giulio Regeni al lato di uno stradone. Ma avevano raccolto le contumelie e l'irrisione dei regenisti. Stessa reazione anche oggi, per quanto gli inquirenti italiani si siano detti pienamente soddisfatti della collaborazione fornita dai colleghi egiziani, dimostrazione che non è la verità su Regeni che interessa i suoi turibolanti, bensì la demonizzazione dell'Egitto e del suo governo. (nemico dei Fratelli Musulmani e loro surrogati terroristi e ostile all'intervento colonialista occidentale e del Qatar per depredare e spezzettare la Libia).

Chissà se ora dall'Egitto ci arriveranno lo stesso urgano di ingiurie, calunnie e soprattutto "richieste di verità" sull'assassinio del concittadino Abel Salam, se in Egitto si appenderanno sugli edifici pubblici striscioni invocanti "la verità su Abdel Salam El Danf", Vedremo chiassate di gruppetti manovrati dal regime e dai suoi protettori esteri latrare per le strade "Renzi torturatore e assassino", "Mattarella Pinochet Italiano"? Vedremo se la stampa egiziana si scatenerà contro i servizi segreti italiani che hanno manovrato il piede dell'autista sul pedale del camion assassino.
Non credo. L'Egitto del dopo-Fratelli Musulmani dà l'idea di essere un paese serio.
Fulvio


PRESSENZA

Liberato Ahmed Abdallah, il consulente della famiglia Regeni
15.09.2016 - Redazione Italia
Liberato Ahmed Abdallah, il consulente della famiglia Regeni
(Foto di Dario Lo Scalzo)
Due giorni fa Ahmed Abdallah, consulente legale della famiglia Regeni al Cairo, nonché Presidente della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecfr), è stato liberato su cauzione.

Era stato arrestato il 25 aprile, con una procedura di fermo rinnovata ogni mese, con l’accusa di attività sovversiva e partecipazione a manifestazione non autorizzata (quella contro la cessione ai sauditi delle isole Turan e Sanafir, ma in realtà per il suo coinvolgimento nel caso Regeni.

Il processo nei suoi confronti proseguirà, ma questa prima vittoria gli permetterà di continuare a cercare la verità per Giulio Regeni e le migliaia di egiziani scomparsi, torturati e uccisi.

From: Pressenza
Sent: Friday, September 16, 2016 9:52 AM
To: visionando@virgilio.it
Subject: Notizie da Pressenza IPA in italiano


Notizie da Pressenza IPA in italiano

6 commenti:

alex1 ha detto...

L'Egitto è certamente più serio dell'Italia dove non mi risulta che i sindacati confederali abbiano espresso la minima forma di protesta per tale attacco mortale ai lavoratori nella difesa di quel diritto che a parole ritengono inviolabile, ma che hanno già svenduto da tempo. Non una mattina di sciopero, non una manifestazione. Saranno troppo impegnati alle innumerevoli manifestazioni contro gli immigrati clandestini che "li manteniamo noi?", o contro il campo Rom? O nella migliore delle ipotesi contro il "Pinochet del Cairo"?

Anonimo ha detto...

@alex nessuna simpatia per i sindacati confederali.
Possono organizzare manifestazioni contro il Pinochet del Cairo,contro i perfidiregimi di Assad e Putin ,sono complici della confindustria e delle peggiori leggi su pensioni e sul lavoro,sono complici dello smantellamento dello stato sociale .E ne possiamo mettere quante ne vogliamo.
Ci sono talmente tante colpe REALI che e' inutile inventare cazzate.I sindacati tutto fanno tranne manifestare contro immigrati clandestini e campi rom,non fosse altro che sono in prima fila a quella mangiatoia creata da questa folle invasione incontrollata che non ha ne' capo ne' coda ,che non da' garanzie a coloro che avrebbero il sacrosanto diritto di essere accolti,non da' altro futuro che la carita'pelosa ,false speranze e certezze di un futuro di stenti ed illegalita'a chi "tocca bomba"fottendosene (noi) di chi resta indietro, ed esacerba la popolazione creando le basi di uno scontro tra poveri."Accoglienza"arci-caritas-ong -marina militare del cazzo,cosa crediamo di accogliere un miliardo di persone in Italia ?Quale credi che sia lo scopo ,oltre ad arricchire la mafia delle ong ?Magari destabilizzare un continente con numeri non sopportabili in tempi cosi' brevi ...
Con buona pace degli utili idioti dei noborders e delle anime candide che gridano al razzismo quando si cerca di ragionare su dati pragmatici e sul mondo reale.
Luca.

Fulvio Grimaldi ha detto...

Luca@ Ben detto,condivisibile, ottimamente ooliticamente scorretto.

alex1 ha detto...

@Luca. La mia era un'affermazione ironica e paradossale, ma neanche tanto. Quando lavoravo a Padova c'erano alcuni iscritti alla CGIL ma con posizioni apertamente filoleghiste anti Rom, anti meridionali (erano fine anni 90 inizio 2000) tanto da affermare che "ci vogliono le gabbie salariali, perche' a Napoli la vita costa meno (!)". Tanto da dire "Io non voto lega ma..." e poi continuare con I discorsi di "e' colpa di Roma.." e via dicendo. Quindi in questi anni e' chiaro che difficilmente iscritti ai sindacati confederali andranno in gruppo a manifestare contro l'immigrazione selvaggia con tanto di bandiere della loro organizzazione, ma credi che alcuni di loro non partecipino a titolo personale alle fiaccolate "per la sicurezza"? E quando oggi la CGIL parla di "rispetto della legalita'" anche quando ci sono lotte e scioperi, e di "guerra fra poveri" anche a proposito dell'uccisione del lavoratore egiziano, non e' un modo di dire che in fondo la colpa e' un po' anche della situazione incontrollata e quindi le reazioni della "ggente esasperata", che per colpa dell'immigrazione e del lavoro nero si vede meno sicura, e' disdicevole ma in fondo comprensibile? Quale Guerra fra poveri c'era davanti ai cancelli di quella fabbrica? Questo e' il dualismo di quelle organizzazioni. Da un lato li aiutano fintanto che arrivano in Italia, poveri stanchi e disidratati, con tutto quello che dici su discutibili ong e retorica varia, ma poi una volta rimessi in sesto ed entrati nel mondo del lavoro "sono affari loro"? e chese non hanno un contratto regolare ed il permesso di soggiorno in regola in fondo possono anche essere espulsi senza troppi problemi?

Anonimo ha detto...

In Siria gli aerei della coalizione americana hanno colpito "per errore" una base dell'esercito di Assad a Deir el-Zour permettendo ai miliziani di Al Baghdadi di occupare la collina che domina l'aereoporto da dove possono ora martellare la città. Il Pentagono si scusa chiamandolo "effetto collaterale" e, tra le righe, accusando i russi di essere stati avvisati e di non aver avvertito che la base si trovava lì. Intanto i media continuano ad attaccare il regime che continuerebbe a violare la tregua e a non permettere l'arrivo degli aiuti umanitari. Mi è capitato di leggere un'intervista ad un esule siriano che accusava l'Occidente di finanziare Assad per fermare l'Isis. In particolare se la prendeva con gli americani che avrebbero tradito la "rivoluzione" collaborando con i russi e criticava anche la tregua che hanno concordato.

Su "La Stampa" di oggi reportage su alcuni documenti russi secretati da cui emergerebbe che tra il 1976 e il 1985 il KGB avrebbe spiato mezza Italia usando delle comunissime antenne piazzate nei punti chiave. L'articolo finiva con l'autore che insinuava che probabilmente lo spionaggio è continuato anche dopo il 1985 e che ancora oggi potremmo essere spiati dai russi collegando la faccenda all'omicidio di Litvinenko. Mi viene da pensare che vogliano distogliere l'attenzione dalo spionaggio dei nostri "alleati" americani.

alex1 ha detto...

Attacco diretto Usa a truppe siriane, guarda caso quando un ordigno rudimentale fa un po' di feriti a New York. Neanche ipocrite scuse. E meno male che avevano negoziato una tregua...Accuseranno fantomatici agenti siriani e poi all'attacco?