lunedì 3 giugno 2024

 


Di guerra in guerra, di resistenza in rivoluzione

LA POSTA E’ L’UMANITA’

In margine a “Uno sguardo dal Fronte” di Fulvio Grimaldi, curato da Leonardo Rosi

Teatro Flavio, Roma, presentazione di “Uno sguardo dal Fronte

Grazie a Moreno Pasquinelli e a Claudio Messora per la generosa partecipazione. Grazie agli amici ospiti che hanno avuto l’affettuosa pazienza di ascoltarci. Grazie a Francesco Capo, de “Il Faro”, per l’intervista nella quale mi ha permesso di volare sul libro e sulle vite che racconta.

.https://www.youtube.com/watch?v=S_13WzUY9zo&t=2428s

Guerre vissute da bambino, guerre combattute da grande, guerre raccontate, guerre senza armi, ma altrettanto violente e feroci, contro i cittadini che si pretendono di governare e che si vogliono opprimere e anche sopprimere. E guerre sacrosante di liberazione di popoli e classi, alzatisi in piedi, alla faccia degli smussatori di spigoli, integralisti della nonviolenza, così spesso utili idioti.

E un bellissimo e confortante scambio di racconti, ricordi, suggerimenti, approfondimenti, con una sala gremita di persone vive e donatrici di intelligenza e affetto.

Vi abbraccio e vi ringrazio. Marceremo insieme.

Approfitto per una breve osservazione. Condivido quanto Il senatore Claudio Borghi, una delle poche teste non squadrate della Lega, ha detto quando ha chiesto al presidente Mattarella, già vicepremier del massacro della Serbia e oggi fautore dell’alleanza guerrafondaia della NATO, di dimettersi per avere trasferito, nel suo intervento il giorno della festa della Repubblica, la sovranità costituzionale del popolo italiano e della sua forma di Stato, alla congerie privatista e atlantista dell’Unione Europea.

Ursula von der Leyen, appena reduce dal suo ennesimo plauso alla guerra d’aggressione contro la Russia e contro la Palestina, e della celebrazione del governo globale dei produttori di armi e morte, ringrazia.

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