giovedì 27 agosto 2020

PEGGIO SOLI CHE MALACCOMPAGNATI


 Firenze, manifestazione con Sara Cunial contro i provvedimenti del governo
 

https://www.youtube.com/watch?v=wdhKdwowgBw&t=1019s  ctrl + CLIC

In questa intervista, che l’ottima, direi irrinunciabile, web-tv “Byoblu” mi ha fatto qualche giorno fa, si affronta un vasto panorama di argomenti che stanno determinando e modificando radicalmente le nostre vite individuali e collettive. Una modifica che sta tentando di ridurre l’intera umanità a uno Stato pre- o post-umano.Se il pre ci riporta alla condizione di esseri che non hanno coscienza di sé e non hanno il “verbo” per una  comunicazione di concetti, il post dovrebbe avvicinarci a tal punto alla macchina, da non solo rendercene dipendenti, ma da identificarci in essa.

Sappiamo ormai in tanti, e la manifestazione dei 1,3 milioni a Berlino lo ha dimostrato, che questa gigantesca operazione, fondata sul ricatto a vita e salute, è stata concepita ed è portata avanti da certi minoritarissimi, ma potentissimi e umanamente degradati gruppi di potere. Confraternite nelle quali sono ammassate ricchezze pari a quella di gran parte dei popoli del mondo. Conventicole senza scrupoli, in parte poco visibili e prive di qualsiasi trasparenza, ma che si sono appropriate, attraverso corruzione e m argini di potere, di un infinito numero di decisori e persuasori, scientifici, politici, economici, culturali e, come è evidente soprattutto da noi, mediatici, dello strumento che vorrebbero fosse l’arma fine del mondo. E’ l’arma della paura. Paura per la salute, per la vita, per i propri cari, per la distruzione delle proprie condizioni, paura di tutto.


Berlino, manifestazione contro le restrizioni delle libertà

Nella prima rivoluzione industriale, questa stessa razza, dai tratti dinastici, se non di sangue, di predatori di ricchezze, l’umano era stato espropriato del risultato della sua opera, del suo intelletto, del suo patrimonio di conoscenze e della sua creatività. Il facitore di opere, l’arti-giano, doveva scomparire ed essere sostituito dall’individuo non pensante, non padrone di sé, ma che esegue. La catena di montaggio del taylorismo lo rendeva un ripetitore disanimato di gesti di cui non controllava il risultato.

Ma, per i padroni, restava un problema. L’umano, pur parzialmente robotizzato, non era solo. Era uno tra mille, centomila, milioni, tutti vicini, apparentati dalla stessa condizione. E quindi coesi, capaci di organizzarsi, di lottare, di riconquistare spazi di umanità, di vincere. Il che impose al piano della conventicola un ritardo di due secoli e strumenti e metodi sempre più raffinati e feroci. A Firenze, con Sara Cunial e 10mila, a Berlino con 1,3 milioni il 1-agosto, in spiaggia, in piazza, perfino in chiesa (solo stavolta!), tutti insieme: negazionisti e perciò “malaccompagnati”!

La rivoluzione in atto, medico-farmaceutica e digitale, con supporto mediatico e militar-securitario, affronta questo ostacolo e questo ritardo. Rendersene conto è il primo passo per bloccare il progetto anti-umano dei sub-umani. Di questo si parla nell’intervista di Byoblu.



domenica 23 agosto 2020

Radetzky a Palazzo Chigi --- CONTAGI, CHI CERCA TROVA - SECONDA ONDATA DI....PANICOGENESI ----- Falcone: segui il denaro e trovi... i farmadigitali

 

Lo scopo della vita non è di stare dalla parte della maggioranza, ma di fuggirne per ritrovarsi tra le fila dei folli” (Marco Aurelio) 

“La maggior parte dell’ignoranza è ignoranza vincibile. Non sappiamo, perché non vogliamo sapere”. (Aldous Huxley)

Ragazzi amici, nemici, così così, mi devo prendere una pausa per riordinare la baracca che sta sprofondando sotto tonnellate di carte (tanta è la mia avversione al digitale (che ora diventa pestifero col 5G) e il mio amore per l’estratto di piante. Ci si sente, legge, vede, tra un po’.

https://disquisendo.wordpress.com/2020/08/19/41/  articolo da disquisendo  parla un medico

Corvi, merli cantarini e pappagalli in gabbia

Scroscia sulle vere vittime del conclamato virus l’assordante strepitìo corale di corvi, cornacchie, merli fischianti, assiepati sui fili dell’alta tensione viral-vaccinale, o sulle antenne del 5G. Sembra di essere tornati a marzo. Dai giornali e dagli schermi scendono colate di minchiate e truffe, architettate da quattro farabutti sociopatici che pretendono di mettersi il mondo in tasca. Fraudolenta propaganda giornalismocida, finalizzata a rinnovare una paura (niente di meglio per abbassare le difese immunitarie) che, a forza di dubbi e di verità altre, vere, si era andata attenuando e aveva fatto ritrovare agli umani un minimo di esistenza sostenibile. Come sotto una pioggia acida tornano a moltiplicarsi sul terreno vermi e parassiti, rispuntano in massa anche i boccaloni, masochisti a loro insaputa, che sostengono e propagano l’imbroglio terrorista col panico delle mascherine raccattagermi e taglia-ossigeno e dell’alcol igienizzante che ci sterilizza la pelle privandola delle difese sue.

La prova provata dell’attendibilità delle balle che ci sparano col lanciafiamme del pensiero unico per incenerire ogni dubbio, è poi la selezione al volo, questa sì populista, del “cittadino di strada”. Tutte bocche della verità quando, bravi bravi, buon buoni, con mascherina imbecille addirittura al volante, si compiacciono delle misure taglia-gonadi che gli vengono imposte e sono accettate con gratitudine, poiché difesa contro un mondo dove ogni altro è untore. Come non apprezzare l’eroico personale per il quale, dopo l’atterraggio, fai la coda di due ore e che ti caccia in gola quel tampone dal quale chi è interessato trae poi, non solo un finto virus, ma tutto il tuo genoma, a uso futuro. E nessuno che faccia un pensierino sul fatto, già verificatosi quando si faceva imperversare un altro terrorismo: tutti ipercontrollati all’aeroporto e per niente alle stazioni di bus e treni. Il terrorismo islamista e quello virale viaggiano solo in aereo.

Riesplode nel palazzo e in redazione il foruncolo Bilderberg

 


Qualcosa di bruttissimo sta per arrivarci addosso. Quelli della Cupola, quando si erano espressi attraverso Davos e Bilderberg, ce lo avevano promesso.  Adesso lo annunciano/minacciano. E più emergono nei cinque continenti folle istruite e mobilitate da chi la sa più lunga e più onesta, e più questo virus Frankenstein si smorza, come tutte le influenze, e più lo descrivono gonfio come la rana di Esopo. Pensate a quell’ex-attoruncolo dei sottoprodotti vernacolari di Mario Merola, Walter Ricciardi, assurto inopinatamente a serpente del paradiso all’orecchio delle tanto sprovvedute, quanto servili istituzioni della nostra salute. Viene fatto passare per notabilastro dell’OMS, ma poi da questo rinnegato, eppure apprendista stregone che pretende di indirizzare i destini della nazione.

Il gioviale simpaticone dalla spada fiammeggiante di sconquassi sanitari e sociali, ha ventilato che i ragazzi potrebbero essere mandati alla scuola dell’ammasso distanziato e imbavagliato, cioè all’idiotificazione digitale. E che potrebbero ben essere rinviate le elezioni, dove al partito dei suoi mandanti, rischia di essere riservato, al posto del giudizio del dio unico e amico, la mazzata del popolo, per niente amico. Rinviate? Forse sospese ad libitum. Con il parlamento che gentilmente si è autoannichilito, cosa si voterebbe a fare? Non basta la confraternita dei tecnoscienziati cum Pippo Conte? E’ l’innovazione, baby.

Walter Ricciardi

Riemergono nel pieno fulgore della prima serata tv e dei paginoni stampati a caratteri lampeggianti, i Ricciardi, Galli, Pregliasco, Locatelli. Gente che già si temeva ridotta all’ oscurità dei loro laboratori, ma che, assistita dai palafrenieri dei media, ora torna a cavalcare il virus meglio di Gengis Khan il suo cavallo (solo che quest’ultimo era vero).

Questi stregoni hanno visto il posto del manovratore del treno occupato da quattro segaioli e se lo sono presi. E i media li hanno aiutati a caricarlo di passeggeri disponibilissimi a farsi carcerare ai domiciliari e così a far crescere opportunamente i “casi” di “contagiati” e di “vittime”. Contagiati, si fa per dire, e morti. Morti, ma per mancanza di vitamina dal sole, per cure sospese di malattie croniche o acute, di movimento degli arti e delle sinapsi negati, di catastrofe economica e sociale promessa e mantenuta. Fallimenti, chiusure, fame e suicidi.

Catene di montaggio


Del resto i media è da mo’ che non fanno più il loro mestiere. Hanno seguito la sorte degli operai. Prima della rivoluzione industriale c’era l’operaio, quello che fa l’opera, l’arti-giano (da “artesano”, chi esercita un’arte). Un creatore. Produceva una cosa, magari con altri, dall’inizio alla fine, come Geppetto, dal ceppo a Pinocchio. Poi sono arrivati Ford e Taylor e col taylorismo è arrivata la catena di montaggio, l’esproprio dell’opera e dell’ingegno che la produceva, la spersonalizzazione, la dequalificazione intellettuale e culturale, lo schiavismo ebete del gesto ripetitivo, ignaro dell’opera compiuta. Con il giornalismo non è uguale? Del prodotto, delle sue caratteristiche e dei suoi scopi ne sanno l’editore, il referente economico, o politico e i pubblicitari che lo tengono in vita. Chi scrive contribuisce quanto un tasto nel computer. Se va bene, porta a casa una paga a cottimo.

E poi, anche i bambini (di genitori smascherinizzati), lo sanno: questa impennata neo-marzolina non poteva non esserci e non poteva non riguardare i giovani, viste le libertà che questi delinquenti si sono ripresi andandosene in vacanza. Non in cortile, o nel giardinetto dietro casa, ma addirittura in Sardegna, in Croazia, in Grecia! E, quanto agli scapestrati, privi di giardinetti e privati delle gambe economiche (anche dalla saggia gestione del Covid) per volare a Maiorca, si sono permessi di darsi appuntamento in piazza, nei locali, sulle panchine del parco! Vanno redarguiti, bloccati, puniti. Per cui un ministro si deve necessariamente permettere l’abuso costituzionale di emanare, lui da solo, una grida manzoniana, qui detta “ordinanza”, che alle distanze e mascherine minoricide in faccia a bambini e adolescenti, aggiunge quelle sociocide a chi si avventura in luoghi, tipo piazze, o bar, o cessi pubblici, dalle potenzialità di affollamenti! Ecco, cari boccaloni, a cosa serve un, del tutto manipolato, abbassamento progressivo dell’età media di “casi” e “vittime”. Da 81 a 30 e andare!

Dalla scuola-manicomio alla scuola da remoto


Quanto alla scuola, non vorrete mica che, con l’immane casino logistico e le insopportabili vessazioni a insegnanti e allievi, combinati dalla coppia di conigli mannari Cazzolina e Arcuri, si vada verso un anno scolastico semi-anormale, con ognuno incapsulato nel suo io distante e mascherato? Con il taser per elettroscioccare i ragazzi che si scambiano un abbraccio, o escono dalla riga tracciata sul pavimento? E allora dove si andrà a finire? Ma non ve l’avevano detto quelli delle piattaforme? Tutti in casa col tablet, lo smartphone e il computer.

Mors tua pecunia mea


E c’è un’altra cosa che i bambini smascherinizzati di genitori renitenti alla mascherina OMS-Bill Gates-Conte sanno perfettamente. I picchi, come i contropicchi, dei “casi”, dei contagiati, dei “positivi” e, soprattutto ora, in mancanza di infettati autentici, degli “asintomatici” (sani come pesci) vanno e vengono in chiave di ingegneria sociale, di procedura per arrivare alla sorveglianza totale. L’aritmetica sanitaria c’entra come Pippo Conte con la democrazia.

 Illustra il non stupido anti-euro Alberto Bagnai i delitti che abbiamo subito: “Abbiamo visto sospendere a colpi di DPCM almeno nove diritti costituzionalmente tutelati: dalla libertà personale, alla libertà di circolazione, di riunone, di culto, di espressione del pensiero, di insegnamento e di apprendimento, di iniziativa economica, fino alla tutela giurisdizionale e alla proprietà privata”. Aggiungo che abbiamo visto demolire intenzionalmente almeno un terzo della nostra economia, quella più vitale e necessaria (quella che Draghi e Prodi non sono riusciti a svendere), con le vite di chi vi era impegnato. Perfino in regioni che, prive o scarse di “casi”, dovevano, secondo i titani di pongo del Comitato Tecnico Scientifico, essere esentati. Ma non lo furono perché al Nuovo Ordine Mondiale dovevano essere addestrati tutti i 60 milioni, infetti e non.

“Follow the money”

 

Patrimoni dei tecnologici a marzo, ora e loro incremento.

Il quadro statistico intitolato “I più ricchi miliardari degli USA” (in qualche caso si tratta ormai di trilionari, con bilanci superiori a paesi medi, come noi), vi mostra chi da questi provvedimenti abbia guadagnato e quanto. Manca dall’elenco di questi predatori Tim Cook (per Crozza stupendamente “Tim-in-Cool”) la cui Apple nel giro di 18 mesi ha toccato il demenziale valore di mercato di due trilioni  Nel nostro piccolo abbiamo uno come Benetton che raggiunge vette altrettanto sanguinarie, ma  a livello italiano, facendo crollare ponti mai curati, spillando sangue dagli automobilisti di tutto il paese su strade da transumanza e cacciando un popolo, i Mapuche, dalle loro terre, sostituendoli con le pecore e venderci maglioni che piacciono solo a Oliviero Toscani e alle Sardine. Nel nostro piccolo abbiamo anche una famiglia che, sollecitando i suoi politici a fare la guerra, alle automobili ha potuto aggiungere remunerativi cannoni, mitragliatrici, mine, aerei e 600mila morti, solo nella prima delle sue guerre. Per poi farsi pagare questi meriti con altre sovvenzioni statale, fino ai 6,3 miliardi di euro ora passatole dal contribuente, a riconoscimento della fuga dall’Italia in Olanda, Regno Unito e Stati Uniti. E poi pensiamo che criminalità organizzata sia solo la mafia.

Pani, pesci, madonne lacrimanti e “contagi”. Sempre miracoli sono.


Torniamo ai bimbi fortunati che sanno tutto (e cercheranno di estirparglielo nella nuova scuola distanziata, mascherinizzata e remota). Lo sanno prima di tutto per lo squallore e la frustrazione della scuola da remoto che hanno dovuto vivere durante i domiciliari.. Poi, grazie al fatto che il circuito dei social, per residua concessione di Zuckerberg, Bezos, o Tim Cook, gonfi dei miliardi arrivatigli grazie al virus e al “remoto”, ci fa arrivare le voci di medici, scienziati e comunicatori non alle dipendenze di Big Pharma. Voci contro le quali si tappano le orecchie i noti bischeri, tuttora convinti che i potenti e i loro governanti ci governino nell’interesse loro, dei bischeri. E, magari, che supermedici e big farmaceutici ci curino nell’interesse nostro.

Dunque. Dal rinnovato bombardamento a tappeto di psicosi (che riempirebbe i tg e giornali dall’A alla Z se, fortunatamente, non ci fossero il “dittatore torturatore” Lukashenko e l’infanticido-suicidio di Caronia), apprendiamo che i casi “positivi” dal 1. al 21 agosto sono aumentati del 40%. E i morti  addirittura tra 5 e 10 (contro i 500 al giorno da cancro e patologie cardiocircolatorie, ignorati, anche perchè mai curati, durante i tre mesi di arresti).

Pofferbacco! Ma come hanno fatto? Facilissimo. Moltiplicando i tamponi (errati al 50%) come Gesù moltiplicava pani e pesci. E il vescovo di Civitavecchia le lacrime di sangue della madonnina di gesso. Chi cerca trova. Così si sono scovate 257.055 persone positive al virus. Moltissime perché tossivano, o avevano il moccio al naso. Moltissime del tutto asintomatiche. Dunque sane? Manco per niente. Da Palazzo Chigi, nei covi dei tecnoscientifici, alla redazione dell’ultimo bollettino parrocchiale, lungo questa sconfinata linea di montaggio si pigiavano i bottoni dei numeri. Chi dei tamponi, chi dei contagiati, chi degli asintomatici, chi dei decessi, chi del vaccino ai blocchi di partenza, chi di quello che sta per tagliare il nastro, chi delle invettive contro la clorochina, chi del farmaguru di turno dal eccare. E alla fine usciva, bello, grosso, abbagliante, il virus.

Il virus? E chi non ce l’ha!


Aumentano gli indisciplinati in piazza e in viaggio? Non essendoci ancora l’applicazione dell’Agenda ID2020, licenziata dal Forum Economico Mondiale a gennaio e che, col vaccino, imporrà a 7,5 miliardi di umani il chip con i suoi dati sottopelle, tocca incrementare i test. Difatti, nei giorni dal 15 al 21 agosto sono aumentati del 50%. E con loro i “casi” di Sars-Cov-2. Facile no? Tanto più che, come ci insegnano i luminari non ammessi ai TG e Talk, il virus lo acchiappi in praticamente tutti. Anche negli immuni. Basta un frammento morto di vecchio virus, attaccato a una tua cellula, forse di un’influenza di dieci anni fa, o di qualcos’altro, ed ecco che sei contagiato, malato, calcolabile. Per quanto più sano dei tre bimbi di Bill Gates, nessuno dei quali è mai stato vaccinato. E così che fanno. Prova a farli smentire. 

E così che funziona Walter Ricciardi, corvo sulla spalla di portatori sani di disgrazie sociali come Mario Monti e Carlo Calenda. Pensa se i giornalisti facessero i giornalisti e pubblicassero tutti, lo stesso giorno, con l’evidenza gigantografica che merita, la notizia: “Bill Gates, vaccinatore massimo e universale, anche a forza, non vaccina i figli. D’un botto non ci sarebbe più il Coronavirus. E cosa succederebbe se si venisse a sapere che i figli dei digitali non hanno il computer? La notte di San Bartolomeo? La Bastiglia?


 Radetzky a Palazzo Chigi

Ci hanno dichiarato guerra, facendola passare per guerra al virus. Siamo sotto occupazione. Militare USA e delle Forze dell’Ordine; economica dei paesi del Nord, che non smettono di vendicarsi di Roma e Atene, dei loro cieli e mari, di Eschilo e Michelangelo. Siamo assediati e vessati dagli scagnozzi e sguatteri dei globalisti bio-tecno-totalitari. Fino a quando ci toccheranno Pio IX a San Pietro, Radetzky a Palazzo Chigi, Cecco Beppe al Quirinale e Al Baghdadi in redazione? E il Risorgimento cosa lo abbiamo fatta a fare? Quando arriveranno i Vespri siciliani, Garibaldi, Mazzini, le repubbliche di Roma, Napoli, Venezia, Mameli, Pisacane, Cristina di Belgioioso? I bersaglieri della rivolta antiguerra di Ancona e della breccia di Porta Pia? Goffredo Mameli e Giordano Bruno? Ma ci starebbe bene anche uno straniero. Tipo Voltaire. O, a questo punto, Maximilien Robespierre.

Cristina Trivulzio di Belgioioso, giornalista, patriota.

Chiudo con due notiziole niente male. La prima è che l’obbrobrioso Lukashenko, che a forza di femminicidi, infanticidi e LGBTQ-cidi, ha domato una rivoluzione popolare, aveva respinto 900 milioni di euro offertigli dal generoso FMI, purchè applicasse il “lockdown all’Italiana”. La seconda la vedete in tedesco nello screenshot. Traduco: il presidente del Madascar, Andry Rajoelina, succeduto a un arnese atlantista colpevole di infinite ruberie, ha denunciato l’OMS per avergli offerto 20 milioni di dollari  a condizione che facesse sparire un medicamento naturale anti-Covid-19 che nell’isola sta avendo grande successo. Signori si nasce.


sabato 22 agosto 2020

Fulvio Grimaldi, Alessandro Meluzzi e Gian Micalessin a VOX ITALIA TV su Steve Bannon, Deep State e altro

 

https://www.youtube.com/watch?v=W6AlNpH35x0

 

Questo è il link per la trasmissione andata in onda ieri sera, 21 agosto 2020, a Vox Italia TV.

Francesco Toscano intervista lo psichiatra Alessandro Meluzzi, il giornalista Gian Micalessin, direttore del “Giornale” e il sottoscritto

sull’arresto dell’ex-consigliere di Trump, Steve Bannon, considerato un protagonista internazionale del populismo-sovranismo, il DEEP STATE americano, la cospirazione in atto contro l’umanità e le forze in campo.

Personalmente, lasciato da parte l’intervento abbastanza anodino e superprudente di Micalessin, ho trovato sorprendente la transizione di Meluzzi da ex-parlamentare del Polo delle Libertà


all’attuale autodefinizione di “anarco-marxista”, con posizioni per me del tutto condivisibili.

Fulvio

martedì 18 agosto 2020

 Lukashenko “come Videla”

IL GRANDE BLOB: ODIO - PAURA - MENZOGNA

Rivoluzioni colorate, la pandemia vera



Ogni volta che ti trovi dalla parte della maggioranza, è il momento di fermarsi e riflettere”. (Mark Twain)
Cercate su Google un’immagine dei 65mila (3000 per i nostri media) che l’altro giorno hanno manifestato per Lukashenko inalberando bandiere rossoverdi (quelle sovietiche). A fatica ne troverete una. Ma ne troverete tantissime con le bandiere biancorosse, quelle del dopo-URSS, di altre migliaia di manifestanti (milioni per i nostri media). Quelle pro-USA e pro-UE. Le uniche viste sui giornali e in tv. E’ la stampa, bellezza.

Badanti
Finora non se n’erano mai viste. A pulire le terga degli anziani non autonomi, a stramazzarsi a lavare scale e cantine, a spingere carrozzelle con vecchi e disabili, a procurare e procurarsi documenti fino alle sevizie e all’esaurimento nervoso, a essere imputati di untorame slavo da Coronavirus, a farsi pagare cinque euro/ora per spazzare una casa da cima a fondo, o svellere uva dai tralci, ad avere come unico momento di tregua e di socialità, in mancanza di figli o dei vecchi rimasti in patria, la panchina al parco con le sorelle della deportazione, ci avevamo le moldave, le ucraine, le bulgare, le rumene, le polacche, qualche russa. Se va male, per strada, a volte nelle “case”.

Battaglione Azov per la civiltà occidentale



Ora, se i colorati NED, Cia e Soros riescono a cacciare Alexandr Lukashenko – o a spaccarne l’intesa strategica con Mosca, come “il manifesto” sogna, ma è stato clamorosamente smentito, Putin mica è scemo - e ridurre l’ultimo paese a socialismo di Stato nelle condizioni dei rottami statali ex-sovietici, avremo qui anche le badanti bielorusse. Dicono che siano grandi lavoratrici, e anche bonazze…
Raramente, forse solo quando la Rossanda mobilitò “Brigate Internazionali” contro Gheddafi a fiancheggiare Nato e Jihadisti, o il “manifesto” riprodusse le veline CIA a sostegno del terrorismo Neo-Contras contro il Nicaragua, o i nostri media giunsero a entusiasmarsi per i neonazisti banderasiani di Kiev, la stampa italiana si è coperta di tanta vergogna. Propagandisti e PR pagati per questo, nella migliore (!) ipotesi; per il resto strilloni, falsari, presstitute, lustrascarpe, capeggiati dal bollettino Elkann-Molinari caro al Mossad, e al foglio abusivo “il manifesto”. Il quale ultimo, con Jurii (uno dei tre miliziani talmudisti della cabala Colombo, lui, Andrea e Furio), quanto a odio, paura, menzogna, con i quali affronta l’anomalia Lukashenko, arrivando a sovrapporlo al massacratore argentino Videla, supera ogni rivale della gabbia dei pappagalli nello zoo del Bio-tecno-totalitarismo globale.



Finora, per descrivere i lavori in corso, aveva usato la definizione Bio-Tecno-Fascismo. Tolgo fascismo e metto totalitarismo. Il fascismo, come sistema e ideologia, sta ai tecnocavernicoli di oggi, come il sacco di Roma del 510 sta all’atomica su Hiroshima e Nagasaki del 1945. Quanto al quotidiano, che davvero incredibilmente nella testata osa definirsi “comunista”, dando alla parola il contenuto più spregevole e immeritato, “nihil su sole novum”. Non c’è carro armato di Pentagono, o agitprop della CIA, cui il giornale non offra il companatico mediatico, dalla Tailandia all’Iran, dal Nicaragua al Libano, dalla Bielorussia ai negrieri ONG e al mondo intero.

Lukashenko resta comunista? Meglio i nazi di Maidan

Rally in Nezavisimosti Square in Minsk manifestazione pro-Lukashenko a Minsk 15/8/20, 65.000 persone con le bandiere della Bielorussia sovietica (intorno ai 3000, per i nostri media)

https://youtu.be/1h3YrYmqQso la vera dimensione dell’”oceanica manifestazione” contro Lukashenko

Immancabile e agli ordini, Amnesty International accorre per fornire l’etica del Dipartimento di Stato alle spensierate invenzioni e spaventevoli balle su nequizie, violenze, torture, su manifestazioni anti-governo centuplicate e pro falcidiate (vedi video). Siamo al tonitruante, quanto ripetitivo, spettacolo che, dall’esordio a Belgrado nel 2001, si rinnova pedissequamente di Georgia in Libano, di Venezuela in Ucraina, di Iran in Bolivia, di Hong Kong in Portland e Seattle e ovunque, per ridurre Stati e comunità all’obbedienza della Cupola. E’ la carta che si gioca il tecno-bio-totalitarismo quando non può utilizzare bombe, tagliagole mercenarie, o affamare il popolo con sanzioni non basta.

Il maestro. Goebbels: se la bugia la ripeti sufficienti volte…

Approfittando di uno Stato fin troppo tollerante e democratico, si dissemina un paese da “normalizzare” di ONG sorosiane, impegnate in varie attività sociali e culturali benefiche, dispensatrici di soldi, quanto politicamente tossiche. Solo l’anno scorso la National Endowment for Democracy (NED, agenzia creata da Reagan per farle fare ciò che per la CIA sarebbe sconveniente), ha finanziato almeno 34 progetti e ONG in Bielorussia. A forza di dollari si penetra nei media, definiti indipendenti in modo che gli ascari mediatici e politici dell’Impero li possano far apparire credibili. Si scatenano le radio della CIA, finanziate da Soros, “Radio Free Europe-Radio Liberty”. Si dà del dittatore al governante, a martello pneumatico, come dettava Goebbels, credendo in una bugia vincitrice purchè ripetuta infinite volte.

Si arriva alle elezioni suscitando malcontento attraverso una falsa rappresentazioni del bengodi occidentale. Si stimolano gli appetiti di una borghesia che conta di ingrassare a forza di privatizzazioni fin qui negate. Si mobilitano un po’ di donne titillandole con storie di oppressione femminile. Si tira fuori un candidato avversario inetto (la totalmente impreparata e ignara casalinga Tikhanovskaya) e perciò appropriatamente manipolabile e gli si fanno attribuire stellari vantaggi nei sondaggi (succede in questo momento con l’altra megamanipolazione, Biden), in preparazione di una virulenta campagna contro “i brogli”. Campagna anticipata e poi condotta e portata al diapason dalla stampa globalista, nel dopo-vittoria del candidato sgradito. Nel caso di Lukashenko, con l’80% dei voti, dato per falso prima ancora che fosse annunciato e, tento meno, che fosse condotta una qualsivoglia inchiesta. Naturalmente gli osservatori internazionali, visto che non ce n’erano di imperiali,valgono il due di Picche.


Mela sana. L’unica.
Diamo un’occhiata alla mappa della regione in cui è incastonata la Bielorussia: unico dei paesi – o strepitanti paesuccoli baltici - attorno ai confini occidentali della Russia che non sia in mano a regimi ultradestri e ultratlantici, con manifesta egemonia neonazista. Dunque preda irrinunciabile dell’Impero, della Germania, dell’UE, della Nato.
Poi diamo un’occhiata dentro il paese di Alexandr Lukashenko, unico governante che dal 1994, dissoluzione e vendita dei paesi a socialismo reale, ha saputo difendere l’indipendenza, la sovranità, la democrazia vera, il socialismo, per quanto di Stato, ma alla base del migliore welfare di tutto il continente, disoccupazione all0 0,5%, quella fisiologica, apparato industriale non smantellato e svenduto, come negli paesi ex e, colpa degna di un trattamento all’irachena, vittoria sull’imbroglio Coronavirus senza misure restrittive, senza catastrofi economiche e dunque sociali e senza il vaccino di Bill Gates. Semmai quello russo (di cui anch’io mi fiderei più che di qualunque schifezza spurgata da Big Pharma-OMS).



Welfare? Scuola e salute gratis? Sovranità? Non sia mai!

Ma Lukashenko che è lì da 26 anni (meno che i prodotti di Goldman Sachs alla testa dell’UE) è un “dittatore”. Come Maduro, Assad, Gheddafi, Morales. Infatti è uno che non ha accettato di entrare nè nella UE (con cui giustamente commercia), né nella Nato. Ha cacciato gli untori dell’OMS e ha sputato in faccia a FMI e BCE che gli offrivano 30 denari per adottare il lockdown. Ricatto infame che da noi gli è costato molto meno. Vanta la migliore economia di tutti i paesi già URSS, o già sotto URSS. Non rinnega e prosegue il meglio dell’esperienza sovietica. Ha conservato sotto controllo di Stato le risorse del paese negandole ai tappetari occidentali. Scuola e sanità sono pubbliche e gratuite, un dato degno di provocare massima irritazione al capitalismo, al PD e suoi aggregati, all’UE tutta, a Pompeo, al papa.

Blob


E ai loro sguatteri mediatici che, rintronando la gente con i presunti orrori di Lukashenko, le sottraggono un minimo di attenzione alle atrocità del Blob imperiale. Un Blob che, mentre si espande a spese di popoli renitenti, fa a pezzi persone e cose in Yemen, in Palestina, in Bolivia, con Benetton, reinstallato in Autostrade, tra i Mapuche, con gli USA e loro sguatteri curdi in Siria, con turchi, Fratelli Musulmani e Isis in Libia, Siria, Iraq, Mediterraneo. E poi 19 anni di oppio e sangue in Afghanistan, mafia e terrorismo in Europa, predazioni e deportazioni in Africa, caudilli sanguinari in Latinoamerica. Un blob che ora, iniziando con gli Emirati, è giunto finalmente all’israelizzazione del petrolio e dei dollari dei democratici schiavisti del Golfo, prodromo di quella definitiva della Palestina.

Dopo che la Nato e gli USA hanno ammassato truppe ai confini della Bielorussia, il governo bielorusso si è permesso di salvaguardarsi da un’invasione a regime change fallito, contrastando quella manovra con le sue forze aerotrasportate. Gravissima provocazione, minaccia mortale a tutto l’Occidente. Come, invece, sarebbe un clamoroso cedimento al “popolo rivoluzionario” la sua ipotesi di nuove elezioni, “ma solo una volta che un referendum abbia approvato una nuova costituzione”. Cedimento? Alla luce dell’indubbiamente travolgente vittoria conseguita alle ultime elezioni, il presidente sa quello che dice e che farà.

E che così siano serviti anche i riservisti delle armate del Blob, indegnamente affiliatisi all’ignaro Trotzky e perennemente frustrati dall’inconsistenza del loro ruolo (fino a quando non diventano neocon). Ancora una volta, blaterano di “opposti imperialismi” riferendosi a chi si difende e a chi aggredisce, o, se volete, all’ontologico conflitto tra carnefice e vittima che, evidentemente, per loro pari sono. Chi è che aveva parlato di “Immondezzaio della Storia”? (Zitti zitti: Leo Trotzky)

sabato 15 agosto 2020

Con un mio intervento video alla conferenza sul 5G ----- BEPPE GRILLO, IL PROFETA DEL POSTUMANO-DISUMANO ----- Darwinismo alla rovescia: da evoluzione a involuzione

 

Con un mio intervento video alla conferenza sul 5G

BEPPE GRILLO, IL PROFETA DEL POSTUMANO-DISUMANO

Darwinismo alla rovescia: da evoluzione a involuzione


https://youtu.be/hTrYHK6aJ90  Fulvio Grimaldi sul 5G a Trevignano. Chiedo scusa per la scarsa qualità di una ripresa improvvisata.

Feriae Augusti

Scrivo questo nella giornata della Festa dell’Assunta. Quella che il popolo, nella sua memoria inconscia, ma collettiva e incancellabile, insiste a chiamare “Ferragosto”, confermando trattarsi della Feriae Augusti, quella di ben 15 giorni di vacanze, con cui l’imperatore e il popolo celebravano la fine del raccolto, in onore di Canso, dio della terra e della fertilità. Terra e fertilità sono scomparse, la vacanza è rimasta, anche se ora viene severamente redarguita e, addirittura, tamponescamente punita, per coloro che se la sono concessa, magari in Spagna, o Croazia, o Grecia, magari avviluppati con sabbia o acqua su qualche spiaggia. Dopo i vecchi, rinserrati a estinguersi in casa, ora tocca ai giovani che ancora si muovono.

Teletrasporto

Il raggiro, sulla base del quale ci si accanisce contro quando esercitiamo null’altro che il nostro diritto a vivere, si avvale del dogma, cioè dell’unico pensiero ammesso. La nuova campagna terroristica, basata sul nulla, è di una evidenza raggelante, perfino sotto la canicola agostana. In questa giornata di mezzo agosto si appaia all’altro dogma, quello della venerazione di una signora, ingravidata a insaputa sua, del legittimo partner e  di chiunque la frequentasse, risucchiata in cielo con armi a bagagli, a sfida divina della gravità. Impresa riuscita poi solo al Capitano Kirk dell’ ”Enteprise” in Star Trek.

Era il “teletrasporto” da cabina telefonica a cabina telefonica, pallida imitazione tecnologica di quanto capitato alla Madonna, quando, accompagnata da pippinai di puttini dal vago segno pedofilo, finiva, per disposizione di PioXII, in un cielo deputato a contenere, nella sua immensità, accanto a miliardi di corpi celesti, qualche milione di miliardi di esseri umani. Purchè cattolici, non peccaminosi, pentiti, o fruitori di esose indulgenze. Ci si dovrebbe chiedere come si troverebbe la povera Madonna, tutta testa ampiamente chiomata, busto, arti superiori e inferiori, apparato gastrointestinale, con le relative esigenze fisico-igieniche, tra un padreterno, un figliolo, uno spirito santo e trilioni di anime trapassate, tutte puro spirito, viventi nell’estasi dell’ineffabile, pure tutto spirito.

Grillo e la Madonna

Cosa c’entra tutto questo con l’appassionata perorazione per il 5G che Beppe Grillo, da bravo emissario dei signori del digitale, finalmente sceso in rete, denudatosi da solo a forza di orgasmi piddini, come l’imperatore della fiaba, ha espresso sul suo blog alla vigilia della festa dell’assunzione? Tanto più che, mentre il dogma di papa Pacelli celebra un corpo che, a dispetto della caducità di tutte le cose e del “polvere eravate e polvere ritornerete” se ne parte, con tanto di pelle e manti azzurri, verso i cieli e si manterrà corporalmente integro per l’eternità, lui del corpo celebra il disfacimento elettromagnetico e la resurrezione digitale.

Dogma uguale imbroglio


C’entra. Intano ci troviamo davanti a due imbrogli, uno che ha retto per due millenni a forza di governare nascita e morte e promettere eterna dannazione, o eterna salvezza; l’altro, più laico e terreno, che si ripromette di durare anche di più, governando la scelta tra dannazione della morte e salvezza del vaccino. Chi non ci stava era eretico e finiva sul rogo e nella damnatio memoriae. Chi non ci sta è negazionista, finisce alla colonna infame e nella damnatio Burionis ac mediorum.

5G, venite adoremus

E’ in questo nuovo Zeitgeist che si è tempestivamente inserito Beppe Grillo con il suo atto di fede, di amore e di servizio per il 5G, possibilmente cinese. Lo ha compiuto in perfetta contemporaneità e sintonia con la disgregazione/sputtanamento, pure da lui originariamente pensati e ora gestiti, del cucuzzaro parlamentare e, in gran parte, amministrativo, entrambi prodotti da un astuto quanto dissennato processo elettorale di ‘ndò coglio, coglio, del Movimento 5 Stelle. Ecco il grillo ignaro a cui, come racconta un acuto entomologo, Andrea Cecchi, un perfido parassita, il verme nematomorfo, innesta la sua larva. Questa ha bisogno di acqua, ma il grillo vive sulla terra. Così la larva penetra nel cervello del grillo e lo zombifica al punto da farlo precipitare nella prima acqua a disposizione, dove annega e muore. Bella metafora se pensiamo al Grillo, al Movimento, ai signori del 5G/vaccino, tipo il nematomorfo Bill Gates. Eccovi il peana al 5G.

http://www.beppegrillo.it/dite-al-treno-che-io-passo-solo-una-volta/  CTRL + clic sul link


Iniettando il suo veleno digitale, al quale possiamo anche attribuire l’apparente dissennatezza di una organizzazione tutta digitale e “antifisica” del Movimento, senza corpi ed assemblee, in uno dei due corni del fenomeno epocale in corso, il guro per niente comico di Sant’Ilario ha dato il contributo richiestogli. Che era quello di schierare i suoi followers a sostegno del virtuale, digitale e decorporizzato, come si prefigura nell’apoteosi del 5G. Velocissima, globale e cosmica connessione di quinta generazione, integrativa, sinergica e complementare all’altro corno, l’Operazione Coronavirus. Senza che qualcuno ponga sconvenienti intralci relativi a rischi sanitari, fantasiosamente denunciati da centinaia di scienziati e già subiti da milioni di persone e senza che si tiri ancora fuori l’obsoleto principio di precauzione.

La testa, il dilemma, ha due corni

Come ho cercato di spiegare nel mio intervento al convegno 5G tenutosi a Trevignano, quei due corni escono dalla stessa testa. Testa bicorne sotto alla quale si può immaginare il piede biforcuto, con il che non si fatica a riconoscerla nella sua classica iconografia. Non più anticristiano, nel senso di Lucifero, portatore di luce (ragione), ma laico, tecnologico, digitale, antiumano, nel senso di demonio, spegnitore della luce, morfologicamente un po’ diverso. 

 Il leader del Movimento 5 Stelle

 

Verso l’uomo-macchina

Credo che ormai sia chiaro a molti (certamente al 1,3 milioni di manifestanti di Berlino) come il Covid19 stia al digitale 5G e al vaccino che, secondo l’Agenda ID20-20 dei signori di Davos, dovrebbe digitalizzare 7,3 miliardi di esseri umani (e fortunato il bassotto Ernesto che, insieme ai suoi simili per ora la scampa), come al treno sta la locomotiva (nel degrado della lingua oggi “motrice”). Col Covid abbiamo imparato a farci incarcerare a casa, a comunicare, lavorare, studiare, curarci, copulare (si fa per dire) via macchine al coltan e al litio, a stare isolati, distanti e diffidenti, a coprirci quattro quinti della faccia (secondo il Dr. Fauci, nemico di Trump, anche gli occhi con gli occhialetti), a stare lontani dai figli, a far stare lontani i figli dai figli degli altri. A entrare in sintono e sincrono con la macchina, a non poter esistere senza macchina e, dunque, a diventare macchina.


Molte cose ci hanno preparato alla bisogna, prima che Grillo allestisse la cerimonia finale. A forza di automatismi ed elettronicismi, ci siamo parzialmente atrofizzati. Chi gira più la manovella del finestrino, chi digita più i numeri nella rotella del telefono, chi muove più le gambe per andare a trovare l’amico, il nonno, chi, fra poco, guida ancora una macchina, al massimo un monopattino. Pochi ancora fanno i piani per arrivare su, in casa. Non ingobbiti su degli schermi per meno di 15 minuti al giorno, i nostri giovani passeranno dalla forma Prassitele a quella Andreotti. Ci servirà solo un grande dito indice, per spingere bottoni. Finchè non basterà uno sguardo. O il pensiero.


Darwinismo testacoda

E’ darwinismo alla rovescia, ben studiato e oleato. Con l’alternativa moderna di non farci retrocedere alla bestia, ma alla macchina. Proponendosi di formare dominanti globali, la tribù di Silicon Valley non fa avvicinare i propri figli al computer e la tribù dei vaccinari (spesso coincidono e entrambe coltivano il millenarismo del Talmud) non vaccina la sua prole. Sono la razza che pensa, decide, ordina. Tu esegui, per tutto il resto hai perso coscienza, conoscenza e facoltà.

Tutto sommato, l’umanità non se l’è vista troppo bene. Faticato per decine di migliaia di anni per uscire dalle caverne a schiena dritta e fronte ampia, per capire e farsi capire non solo a grugniti, per mettere per iscritto pensieri su tavolette di argilla, per muovere se stessa e le sue cose su ruote, tutto sempre con sforzo collettivo e di collaborazione, si ritrova a iniziare, esseri soli tra soli, rintanati in case come nelle caverne, su banchi scolastici isolati e su rotelle. Con il peggio che verrà dopo.

Tribù o impero

Qualche migliaio di anni come tribù autorganizzata e autodeterminata. Struttura orizzontale. Poi regni, imperi, satrapie, troni. Verticalissimi, appuntiti. Tutti inevitabilmente costruiti e retti su un impasto di sangue versato e di ossa spezzate. Il richiamo della tribù riusciva a volte a spezzare l’incanto e, dopo mezzo millennio, ci furono da noi i liberi Comuni e, dopo altri secoli, qualche repubblica e, quanto meno, la libertà del pensiero e della creazione. Raggiunse l’apice il pensiero tribale, poi nazionale, che i globalisti, che ne sono terrorizzati, ovviamente diffamano quanto possono, nei due secoli precedenti al nostro, tanto da riuscire ad arginare, almeno in Europa, i nuovi totalitarismi.

Oggi ci risiamo, l’eterna lotta tra i pochi disumani e i tanti umani da rendere subumani, o, come si dice meno bene, transumani, ci impone nuovi sovrani assoluti e sanguinari. Quelli del vaccino per l’ingegneria genetica, quelli del digitale, per l’ingegneria psicofisica. Con il 5G che, perfezionando il lavoro di WI-FI, 3G, 4G, completa la nostra distruzione biologica e il nostro annientamento cerebrale.

 

 

Non è detta l’ultima parola. Lo smascheramento di questi complottisti è iniziato. Leonardo da Vinci ci ricordava, contro tutte le baggianate catechesiche, che l’anima risiede nel cervello. E il cervello e il re del corpo.  Non c’è dubbio che sia così. Tanto è vero che i monoteismi non hanno mai cessato di prendersela con i corpi e con la loro congiunzione. Oggi, infettando e manipolando il cervello, rimuovendo dalla scena il corpo, anzi rendendolo un pericolo per sé e per gli altri, questi puntano alla nostra anima. Proprio come quegli altri spuntati duemila anni fa. Si tratta, ancora una volta, di difendere, col corpo, l’anima. E viceversa.