lunedì 17 maggio 2010

VERGOGNE DALL'HONDURAS AD ASSISI






















Due militanti del terrorismo di Stato, mandati a uccidere combattendo contro le forze di pace in Afghanistan, sono stati sacrificati dalla elite di una "comunità internazionale" che rappresenta l'8% dell'umanità. Viva l'Italia. Viva Napolitano, Viva La Russa, Viva Prodi, Viva Bertinotti, viva tutti i mandanti della vostra civiltà.

(Mullah Omar, credo)
Perchè aggredire le tenebre? Basta accendere una luce e le tenebre fuggono.(Francesco d'Assisi)Coloro che hanno il privilegio di sapere, hanno il dovere di agire.(Albert Einstein)
Quando il governo teme il popolo, questo è libertà. Quando il popolo teme il governo, questo è tirannia.(Thomas Jefferson)
Le azioni sono considerate buone o cattive, non per i loro meriti, ma a seconda di chi le commette. Non c'è orrore, tortura, incarcerazione senza processo, assassinio, bombardamento di civili che non muta il suo colore morale se perpetrato dai nostri. Lo sciovinista non solo non disapprova le atrocità commesse dalla sua parte, ha una notevole capacità di neppure percepirle.(George Orwell)

Scrivo questa nota indirizzandola alle sinistre (inutilmente visto il fervore internazionalista che le scuote, ma che almeno gli si increspi un po' la coscienza), e particolarmente ai circoli di Italia-Cuba e ad altre strutture nel Lazio che si occupano di America Latina, perchè si riesca a mettere in piedi un minimo di protesta e indignazione contro il boia con zucchetto rosso e crocifisso d'oro sul petto che conta di nascondere sotto la cotta cardinalizia i corpi delle centinaia di suoi concittadini che ha contribuito a far fuori.

L'esclamazione "vergogna" del titolo mi è venuta di malavoglia. Fa venire in mente la nevrosi disfonica dei Ghedini e Bondi. E' talmente abusata da chi, essendo bue, dà del cornuto all'asino che faccio fatica a metterla in testa a questo post. E' una delle tante parole che ci siamo lasciati fregare da farabutti, sciamani da avanspettacolo e canaglie imbonitrici, come "libertà", "diritti umani", "democrazia", "giustizia", perfino "patria". Si preoccupasse di questo quella teologa farloccona, Adriana Zarri, nel suo sciocchezzaio sul "manifesto", dove ci invita a rifuggire da termini come "cazzo" o" cazzata" ("meglio pene" !), o "bullo" (meglio "sottouomini") o puttana (meglio il "dignitoso prostituta" o "lucciola"), confondendo davvero l'oro col piombo. Che serve anche quello, ma l'oro è un'altra cosa. Cosa vorrebbe, la delicata Adriana, al posto del grossolano "vergogna"? Turbamento? Pudore? Sfacciataggine? Disdoro? Rossore? Scherzo, ma meglio un po' di provocazioni alla Oskar Wilde, che le bambinate da orsoline di questa anzianotta imberbe che si commuove all'amore del papa per i gatti (e detesta i cani, sterotipatamente definiti "servili". La sentisse Nando, che da una vita azzanna caviglie di imbecilli!).
Aspettiamo che questa disarmante fuffarola (ora anche un senile Paolo Villaggio si è aggiunto alla schiera dei manifestaioli ironici con battutine in testa alla pagina degli interventi che documentano lo spappolamento neuronico di un sopravvissuto all'anagrafe), si pronunci con pari cruccio su un suo confratello in Cristo che fra pochi giorni verra accolto e celebrato a Roma dalla nota organizzazione criminale bimillenaria in combutta da sempre con tutti i poteri assassini.


Se ne parla in fondo a questo post, con un messaggio-appello di una compagna italiana che da anni vive e lotta in Honduras accanto ai poveri e resistenti di quel paese, che ogni giorno rischia di finire nelle liste di proscrizione del regime golpista lì installato da Cia e Mossad e che dandomi una gran mano in Honduras ha fornito un contributo decisivo alla realizzazione del documentario "Il ritorno del Condor" sul golpe e sulla resistenza popolare honduregna.
In Honduras, dopo le elezioni-farsa allestite da Usa e golpisti all'ombra delle loro baionette e sotto il regime-fantoccio fascista che ne è sortito, è in atto uno sterminio strisciante: esercito e polizia addestrati dagli Usa schiacciano il popolo sotto la cappa della militarizzazione, squadroni della morte, istruiti dai soliti israeliani, eliminano giorno dopo giorno quadri della Resistenza, giornalisti, sindacalisti, oppositori di ogni tipo; scagnozzi del regime reprimono e liquidano i mezzi d'informazione liberi, aggrediscono contadini su terre legittimamente loro, ma da rendere agli oligarchi latifondisti e alle multinazionali, impediscono ogni manifestazione politica di opposizione. Un paese che, tornato in piedi dopo decenni di abusi schiavistici con una resistenza di massa indomabile, deve essere di nuovo ridotto a repubblica delle banane e a base d'assalto, come negli anni '80 dei "Contras", verso i paesi dell'America Latina, Cuba in testa, che si sono liberati del giogo imperialista e dei predatori neoliberisti.
Trattasi del cardinale, primate dell'Honduras, Oscar Rodriguez Madariaga. Un orrendo ceffo che, in prima persona e trascinandosi dietro la gerarchia cattolica woytilian-ratzingeriana, fiancheggiatrice e benedettrice di ogni rigurgito fascista che gli Usa alimentano nelle Americhe, ha sostenuto e santificato dal primo giorno il sanguinoso golpe alla Pinochet attuato dai soliti noti in Honduras il 28 giugno 2009. Come ha condiviso e benedetto la spaventosa repressione poi abbattutasi su un popolo levatosi in resistenza all'imperial-fascismo di ritorno. Un losco compare di merende dei generali e dei caudilli transitati dal colpo di Stato obamiano, attraverso elezioni disertate dal 65% della popolazione, a un regime di aguzzini e predoni cui tutto l'Occidente, lieto di una "normalizzazione democratica" che gli recupera occasioni di rapina, ha concesso il suo riconoscimento (al quale si sono rifiutati i paesi latinoamericani dell'ALBA). Ebbene questo fulgido rappresentante della Chiesa come piace al pastore tedesco, sarà a Roma (non si capisce se il 20 o il 28, ma ce lo chiariranno), a spargere sull'uditorio delle Suore Guanelliane in Piazza San Pancrazio 9, parole fetide di un incenso che per l'Honduras della libertà e della giustizia è come il sale catoniano su Cartagine.
Cinzia Bottene: Una sfilata di politici che pensano di mettersi a posto la coscienza facendosi vedere alla marcia.

Salto di palo in frasca. Ma mica tanto. "Sempre troppa carne al fuoco" mi rimprovera qualche amico lettore. Abbia pazienza, di sole due bistecche andate a male stavolta si tratta. Della prima abbiamo già sparso il fetore. La seconda è quel detrito di un pacifismo da Disneyland che si è manifestato ieri, 16 maggio, tra Perugia e Assisi. Già, la solita kermesse delle brave e buone... facce da culatta di cannone. Il capo di stato maggiore di questa sceneggiata per gonzi è quel Flavio Lotti, capotavola della pace, che già ha saputo dare un segno preciso alla ricorrenza al tempo dei bombardamenti sulla Jugoslavia quando invitò alla testa della marcia nientemeno che il bombarolo principe e caporale Nato, Massimo D'Alema, ancora imbrattato di sangue serbo. Anche stavolta marciavano, oltre ai candidi sempliciotti buonisti, graditi a ogni stagione bellica, con l'arcobaleno lindo e scevro da ogni denuncia di delinquenza militare e politica, i politicanti italioti da passerella, tutti concordi nell'omaggio a Capitini e alla pace. Marciavano con i camoscini da 300 euro sulle ossa di milioni di morti ammazzati senza colpa e senza memoria, con in tasca buste paga garantite nel loro osceno gonfiore dai voti parlamentari per i genocidii USraeliani e Nato. Voti su cui Lotti e cosca pacifinta varia sorvolano leggiadri, dissolvendo nella fuffa della retorica arcobaleno anche la più minuta traccia delle responsabilità di chi della guerra e del massacro planetario fa la tavola della sua Grande Abbuffata. Non aveva preparato l'allestimento, il Lotti, conversandone il giorno prima con nientmeno che il vessillifero di quei commensali, il capo di stato maggiore delle Difesa? Una controparte? Già, come il bombarolo con i baffetti da muselide. Più o meno nelle stesse ore due militari italiani, mandati da quel generale a regalare la pace eterna a quanti più "terroristi" afghani possibili, magari di due anni o con il burka, hanno terminato la missione loro affidata. Difatti giacciono in pace.
Si sono astenuti da questa colossale presa per il culo le presenza serie e consapevoli della lotta contro le guerre d'aggressione, Emergency, i No Dal Molin (chi cazzo sono costoro?) e pochi altri. Gente fastidiosa ormai ai margini del discorso politico, ridotta al silenzio delle sue verità incompatibili da chi, in un'apoteosi di ipocrisia, marciava affettuosamente inanellato con i più trucidi complici delle guerre, sociali o militari che siano, ai popoli di troppo e alle classi da dissanguare in una notte dei vampiri estesa a guerra infinita ai poveri. Quelli delle decine di miliardi da togliere a scuole, ospedali, giovani e anziani, per sublimarli in gioielli della tecnologia di morte come i bombardieri F35, o la nuova portaerei castigamatti esotici "Cavour", delle nuove basi d'attacco a Vicenza e Sigonella, delle incursioni Nato contro vittime africane o asiatiche riluttanti all'estinzione forzata e perciò chiamate Al Qaida, delle stragi terroristiche, civili o belliche fatte partorire dal ventre tossico dell'11 settembre ingravidato dagli stupratori Ciassad. Tutta questa vicenda è poi stata avvolta in una confezione regalo dal "manifesto", con delirante editoriale di Danilo Zolo in prima e due festanti paginoni celebrativi all'interno, appena ombreggiati da un pezzetto-foglia di fico finale titolato pateticamente "I presidi rimasti chiedono una opposizione".

Abbiamo abbrustolito due bistecche putrescenti. Posso aggiungere sulla griglia una salsiccetta? A Roma, il 15 maggio, anniversario di una NAKBA diventata ormai settantenne, la lista civica "Per il bene comune" di Fernando Rossi (con Turigliatto, uno dei due bislacchi che votarono contro la guerra in Afghanistan sotto gli improperi dei colleghi "comunisti" che sentivano traballare il proprio scranno), ha allestito, con validissimi palestinesi laici e islamici e con sostenitori della Palestina senza se e senza ma, una vigorosa e illuminante iniziativa pubblica di denuncia del nazisionismo e di proposta di lotta, a partire dal movimento BDS: boicottaggio, disinvestimeno, sanzioni. O, non è stata capace la Delegazione Generale Palestinese in Italia di assalire questa assolutamente sacrosanta manifestazione con un rancoroso e supponente comunicato-rampogna (indirizzato anche al sottoscritto che nell'occasione ha funto da conduttore)? Sentite.
La Delegazione Generale Palestinese vuole contestare l'impostazione di questa ricorrenza, in cui viene presentato il Sig, Ismail Hanyeh (in collegamento telefonico dall'Auschwitz Gaza. N.d.r.) come Primo Ministro della Palestina, nel momento in cui tutti sanno che questo signore (sic) e il suo governo sono illegittimi e rappresentano solo una forza che strumentalizza la religione e gli interessi del popolo palestinese per fini politici, obbedendo alle direttive di politiche regionali (intendono l'Iran. N.d.r.). Vogliamo ricordare che il popolo palestinese ha la sua unica e legittima leadership, rappresentata dall'OLP e dall'Autorità Nazionale Palestinese, dirette dal Presidente Abu Mazen e dal governo palestinese del Dott. Salam Fayyad, riconosciuto a tutti i livelli arabi e internazionali.

Non ci si crede. Qui, incapaci e probabilmente indisposti a mettere in piedi un'iniziativa altettanto preziosa e dignitosa, questi detriti di un'organizzazione, l'OLP, un tempo gloriosa di coraggio e resistenza e poi sotterrata dai cedimenti, tradimenti, collaborazionismi col nemico pulitore etnico, di quella combriccola di agenti Cia e corrotti trafficoni che è l'ANP, nascosti dietro ai pretoriani di Abu Mazen addestrati da generali Usa, si permettono di stigmatizzare e diffamare chi, dal fondo del disperato buco nero Gaza, fa ancora sentire una voce di dignità e di resistenza. Allineandosi con gli inventori del terrorismo islamico e con i carnefici del terrorismo israeloccidentale, costoro assumono lo strumento abietto della discriminante laico-religiosa e della criminalizzazione dei secondi, utilizzato dagli assassini del loro e di altri popoli. E falsificano una realtà che vede il fantoccio Abu Mazen presidente abusivo, in quanto decaduto dal suo mandato alla scadenza del gennaio 2009 e Islamail Haniyeh, vincitore delle elezioni generali palestinesi nel 2006, legittimo presidente, imprigionato d'intesa con Israele nel mattatoio di Gaza e che fortunatamente prevalse sul colpo di mano tentato nel 2007 dal corrotto satrapo e agente Cia-Mossad, Mahmud Dahlan. Dite, voi signori delle ville e del traffici e della repressione contro le forze patriottiche, che siete riconosciuti a tutti i livelli arabi e internazionali. E' vero. O quasi. Già, siete riconosciuti e apprezzati dai laicissimi democrati sauditi, da quelli egiziani, dagli indefessi sostenitori del vostro popolo a Washington, Londra, Bruxelles. Sicuramente dai nobili ascari della civiltà occidentale Karzai e Al Maliki. Perfino da abbaglianti campioni dell'internazionalismo come Luisa Morgantini, Walter Veltroni, Silvio Berlusconi, Roberto Saviano. Ma da tempo non lo siete più dalla vostra gente che alla faccia vostra, morendo giorno dopo giorno, vive e lotta. E che per voi ha soltanto una parola. Quella del mio titolo. Quale grandiosa occasione per restare zitti. E nascosti.
E ora, Honduras.

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Honduras: Cardinale golpista in visita a Roma
Etichette: DDHH Diritti Umani, Honduras, Italia
Il 28 maggio, a Roma sará presente questo triste personaggio, gran maestro nel coniugare l'essere e l'avere, la fede con le grandi proprietà, la teologia con il golpismo, la religione con la politica illegale. Al gregge ha sempre preferito l'Opus Dei e le élites dell'Honduras.

Il Cardenal Rodriguez Madariaga, meglio conosciuto come cardinal Golpe, teorico ed apologeta del golpe messo a segno contro il legittimo Presidente Zelaya, parteciperà alla presentazione del libro di G. Crea "Agio e disagio nel servizio pastorale", presso le Suore Guanelliane, in Piazza San Pancrazio 9 ROMA.

E' l'occasione per manifestare disprezzo al famigerato gerarca che nasconde sotto l'uniforme religiosa una militante attività politica antidemocratica di promotore del golpismo. Costui, pochi mesi addietro, venne invitato in Francia da una università cattolica per ritirare un premio (sic). Le proteste sorte tra i credenti e in vari settori della società civile portarono alla sospensione di quell'evento, disegnato per ripulire e promuovere questo figuro sulla scena internazionale in vista di incarichi più "prestigiosi".

(vedi comunicato dell’ambasciata francese in Honduras
http://www.ellibertador.hn/Nacional/3493.html)

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CiAO A TUTTI/E

Vi invio in allegato l’invito esteso al reverendissimo golpista cardeMal honduregno per un evento che si terrá a Roma il 20 di maggio. Il titolo dell’evento é “Oltre la violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l'America Latina”. Ma vi rendete conto????? Questo fascistone arriverá in Italia a parlare di cambiamento!!!!

inoltre è invitato a:

la presentazione del volume di Giuseppe Crea "Agio e disagio nel servizio pastorale. Riconoscere e curare il burnout nella dedizione agli altri".

La Presentazione avrà luogo venerdì 28 maggio alle ore 18 presso le Suore Guanelliane, Piazza S. Pancrazio 9 - Roma
Intervengono:
* Card. Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa - Honduras, membro della Pontificia Congregazione per il Clero
* prof. Eugenio Fizzotti, presidente dell’Alæf
* dott. Enzo Romeo, caporedattore esteri TG2
Modera: dott. Fabrizio Mastrofini, giornalista

Sicuramentte in questi giorni, durante la contracumbre AL-UE di Madrid (Enlazando Alternativas) si preparerá il testo per un comunicato di ripudio per questo personaggio talmente nefasto, ma credo che questo non sia sufficiente. Sono appena arrivata in Italia ed appena lo riceverò, vi manderó il comunicato che si fará a Madrid.

Qualche mese fa il reverendissimo golpista fu invitato in Francia da una universitá cattolica per conferirgli un riconoscimento, ma le forti proteste arrivate un po' da tutte le parti hanno fatto cambiare idea agli organizzatori dell’evento ed il reverendissimo fascista dell’Opus dei ha dovuto cancellare il suo volo per la Francia. (vedi comunicato dell’ambasciata francese in Honduras http://www.ellibertador.hn/Nacional/3493.html)

I tempi sono cortissimi e non ho proposte per ora, ma vi scrivo proprio per sapere se qualcuno/a di voi sarebbe disposto/a a fare qualcosa, specialmente quanti vivono a Roma e dintorni …. si potrebbe pensare a qualcosa di rumoroso. Forse il numero non é importante, ma sicuramente la creativitá e la contundenza potrebbero fare un po di scalpore. Sarebbe anche un modo per riprendere la denuncia contro il golpe che continua sfacciatamante (pochi giorni fa hanno assassinato un riconosciuto attivista ambientalista del MAO e ieri altri due compas della resistenza).

Non possiamo permettere che questo personaggio arrivi in Italia senza che nessuno dica nulla!!! Dobbiamo fare qualcosa a nome di tutte le persone che sono state assassinate dal braccio armato dei golpisti (con la benedizione del cardemal), per tutte le violazioni sistematiche che continuano contro il popolo onduregno che, nonostante tutto, continua la sua resistenza forte e determinato piu che mai, lottando per la rifondazione del paese.

Vi allego una foto che spiega solo con un immagine ciò che questo tipo é realmente… un reverendissimo golpista fascista (cosí lo chiamano in Honduras), oltre che dell'Opus dei...

Aspetto una vostra risposta!!!

en resistencia



Segue firma.

5 commenti:

moni ha detto...

gli scandali di queste bestie non finiscono mai
sarebbe ora che la gente se nè rendesse conto

Roberto Antonucci ha detto...

Non so se è la stessa amica che conosco io, dall'Università della Calabria, che mi riferiva da Feisbuk quanto avveniva in Honduras, che regolarmente riportavo a beneficio dei miei contatti (a proposito, ho fatto un lavoro in occasione di Nakba di diffusione dal mio blog dell'iniziativa di boicottaggio alla Agrexco e di solidarietà alla Freedom Flotilla). Questa mia amica diceva: "Grazie, Roberto, per interessarti dell'Honduras. Ma da voi pensano solo a Noemi e a Papi?"

Anonimo ha detto...

se esistesse la parola vergogna nel vocabolario di sti "signori" non avrebbero altra alternativa se non il suicidio.
visto che cosi' non e',e' a noi che non rimane alternativa,Prospero dove sei?

P.S.
mi son preso due giorni di ferie per leggere tutto. ;-)

roberto ha detto...

Qualcosina sul cardinale (si fa per dire). non è la prima volta che uomini di Chiesa mostrano il loro vero volto, di sadici assassini. pochi mesi fa è deceduto in Vaticano nel suo letto uno di loro, di nome Pio Laghi. Anni fa l'Argentina ne chiese l'estradizione, accusandolo di sequestro , tortura e omicidio. Il Vaticano invece l'ha protetto. Ha protetto un terrorista, quindi il Vaticano, secondo la dottrina yankee, è uno stato canaglia. La notizia della morte l'ho letta su televideo Rai, tutto il resto sul sito "Nunca mas". E' proprio vero che l'abito non fa il monaco. Cmq niente di nuovo. E' una pratica quasi secolare per Madre Chiesa parteggiare per i criminali nazi-fascisti. Non è una mia opinione ma è un fatto documentato dalla storia.Ma non a tutti è andata di lusso come a Pio Laghi.Sempre "Nunca Mas" informa che un prete cattolico, collaboratore della giunta golpista e genocida è stato condannato all'ergastolo. Il suo nome è Christian Von Wernich. saluti a tutti. ciao Fulvio.

Anonimo ha detto...

http://www.globalproject.info/it/produzioni/No-Dal-Molin-Una-storia-ancora-in-corso/4915