L’Argento di Asia e la paglia di
Jimmy
Qui parliamo
di alcuni effetti collaterali. Posso permettermi, con Facebook e gli altri
padroni mondiali della verità e della morale che ascoltano, di dire che lo
spiaggiato di Hollywood, Jimmy Bennett, con il suo caschetto di spighe in
testa, mi ha convinto molto più della star Asia Argento, anche perché, date le
sue dimensioni, il 21enne mi pare che stia alla 43enne come uno gnomo di
giardino sta alle Venere della fontana; anche perché i messaggi inviati al
ragazzetto da Asia paiono quelli di una Bovary in crisi di astinenza e le foto
del dopo-amplesso ci rivelano una signora trasognata, molto soddisfatta, per
nulla turbata dall’orrendo stupro consumato e che si sarebbe poi amichevolmente
discusso durante il conviviale pranzo al ristorante chic; anche perché un
ricattatore senza causa lo si manda al diavolo e non gli si fanno versare
250mila dollari; anche perché avere una relazione duratura con un orco di cui
vent’anni dopo si dice di essere stata violentata (lui nega, ma non conta), non
è che faccia proprio credibilità; anche
perché su un regista che ha osato rifare – per quanto male – un film di suo
padre, l’indignata figliola non la manda a dire dando dimostrazione di stile,
galateo e buona condotta:
anche perché, a partire
dell’armata sorosiana delle #MeToo, tutti/e coloro che si sono schierati/e
pro-stupro subito da Asia sarebbero felicissimi di schierarsi pro-ulteriori
rimozioni del sottoscritto da Facebook. E, secondo la proprietà transitiva, chi
è amico del tuo nemico…
Mimmo u’Curdu
Posso permettermi,
con Facebook e le altre sentinelle mondiali della verità, della libertà e della
morale, di dire che Mimmo u’Curdo (già quel nome mutuato ai pulitori etnici con
scorta Usa in Siria e Iraq) mi convince poco e ancor meno mi convince la turba
scatenata dei suoi followers in marcia verso il paradiso dell’accoglienza
calabrese? Non sono di quelli che si sprofondano in omaggi al Terzo Potere di
questo Stato giurando “piena fiducia nella magistratura”, spesso nella speranza
di tenersela buona. Sono del tutto favorevole, io che non sono un titolare
delle istituzioni e relative leggi, in mancanza di altre opzioni di
rovesciamento dell’ordine esistente, alla disobbedienza civile quando una legge
di tale Stato, o del superstato non eletto europeo che lo controlla, mi impone
di violare l’articolo 11 della Costituzione e collaborare alla distruzione del
futuro di Siria, Iraq, Libia o Africa tutta. Ma non mi buggera l’equivoco
dell’invocazione di tale strumento di lotta da parte di un rappresentante delle
Istituzioni. E no, caro Mimmo Lucano, da eletto sei uomo di legge, sei sindaco
e se vuoi fare la disobbedienza civile ti dimetti e vai in piazza insieme ai
cittadini impotenti.
Lasciando
alla “piena fiducia alla magistratura”, pure pesantemente insultata dagli umanitari
che su tale “piena fiducia” tentennano
quando si tratta di reati imputati a chi siede in poltrone di damasco, la prova
o la smentita dei reati indagati, mi allontana dal celebrato “modello Riace”
anche una dimenticanza del reato più grave che, se non i giudici, se non altre
istituzioni locali e globali, a Mimmo u’Curdo dovrebbero imputarlo la
leggendaria società civile, depositaria di ogni umanità, bontà, giustizia. Il
sindaco celebra il ripopolamento del suo paese, che non si sarebbe mai spopolato,
insieme ad altre migliaia dell’interno italiano, se solo si fosse provveduto a
munire quei cittadini di una politica per l’agricoltura e l’artigianato, di
scuole, asili, trasporti, anziché deportarli nelle baracche di Torino a Milano
e nei reparti punizione di Valletta e poi Marchionne. E gli battono le mani e
gli versano la lacrimuccia di consolazione coloro che di queste incombenze
(non) si sono occupati.
Ripopolare casa tua a spese dello
spopolamento di casa sua?
Ripopolarlo con gente del Senegal, della Nigeria, del Mali comporta aver
spopolato il Senegal, la Nigeria, il Mali di un’intera generazione giovane e
forte (come si vede agli arrivi) e gli altri paesi africani e mediorientali
delle forze che avrebbero dovuto costruire il futuro del loro paese, o di
quelle che l’avrebbero dovuto ricostruire dopo che gli “accoglitori” di oggi
glielo hanno sfasciato (Siria, Iraq, Afghanistan, Libia…). Paese che viene
invece così lasciato alla mercè dei vampiri multinazionali.
Un Riace non fa primavera e non copre
campi di pomodoro.
Lusingarli
con la prospettiva di un unica Riace, dove possono spingere carretti con la
spazzatura, o far sposare prostitute a vecchietti rimbambiti in matrimoni non
meno combinati di quelli che di solito si deprecano, significa attirarli nei
campi di pomodori e negli hangar di Amazon, in una nuova edizione della tratta degli schiavi. Vabbè che Gesù aveva
accolto la prostituta, ma mica l’aveva data in sposa a Pietro. E anche la
cittadinanza onoraria alla Boldrini, che
insegna nelle scuole a guardarsi dalle news
che per lei sono fake, non è proprio
il migliore degli attestati di tolleranza.
Il colonialismo 2.0, quello dei buoni
BUM! Chissà cosa ne direbbero quelli del 1870 a Parigi…
E’ il
colonialismo 2.0, su cui si costruisce la nuova fase dell’accumulazione del capitalismo
neoliberista, nient’altro. La magistratura ti assolverà, Curdu. “L’ampia
fiducia” dello tsunami finanz-buonista sarà premiata e ti solleverà fino al
Quirinale (ci è arrivato Regeni, figurati tu. Chissà perché non ci arrivano mai
né Cucchi, né Aldovrandi, né Uva, né gli altri morti di Stato, per loro sfiga
Stato non egiziano). Hai molti amici, Curdu, di eccelsa qualità. Li hai visti
sotto il balcone: Luciana-io,io,io-Castellina, Boldrini, Ovadia, l’accoglitrice
senza se e senza ma, purchè non spagnoli, Ada Colau, Adriano Sofri, una garanzia assoluta, Furio
Colombo che sul Fatto, con logica ineccepibile, sposa la sua passione per Riace
e i suoi migranti a quella per Israele e i suoi palestinesi… Gente che se gli
dici Yemen, Palestina, Siria, ti guardano
come se avessi nominato l’isola che non c’è. Mai Facebook li censurerà.
Sei paginoni
al giorno di un “manifesto” indemoniato che, come gli altri superstiti della
sinistra sinistra, di sinistra, centro e destra, se gli venisse a mancare la
ciambella, di salvataggio e di nutrimento, dell’immigrazione, non saprebbero
più a cosa attaccarsi. Ma lo sanno che il sudanese che, con l’asino, tira il
carretto della spazzatura di Riace, lo tirava anche a casa sua, a Giuba, prima
che i signori del petrolio non glielo avessero bruciato insieme a tutto il
villaggio? Ma sarebbe mai stata prostituta la ragazza nigeriana e non avrebbe
forse sposato un giovane del suo paese, se l’Isis incistato anche lì dai soliti
del divide et impera non l’avesse fatta fuggire nella boscaglia?
Hai gli stessi amici di coloro che ho
visto ripopolare il quartiere berlinese di Moabit. Quello che Brecht ci ha raccontato spumeggiante di cultura
proletaria e sottoproletaria, anche romanticamente malavitosa, svuotato dal
furto di ogni capacità produttiva e dal massacro sociale inflitto da San Kohl
alla Germania DDR, ma presto ripopolato da migranti scampati dagli artigli
multinazionali su Egitto, Marocco, Tunisia, Iraq. Ora antichi palazzi
Biedermayer e guglielmini dei tempi non solo di Brecht, di Schiller,
Schopenhauer, Kleist, Brentano, Engels,
hanno sui loro piedi un’ininterrotta successione di Kebab, negozi e trattorie
con profumi di montone e falafel e costumi arabi imbastarditi. Si sono anche
inseriti vietnamiti, via dal napalm, greci, via dalle zanne della Troika o dei
colonelli, cinesi, via da Teng Tsiao Ping. Gli unici concittadini di Brecht
appaiono qui fugacemente per mangiare esotico. Nessun palazzo parla più con chi
gli formicola ai piedi. E viceversa. Tutti sconfitti.
Tu non ricordi la casa
di questa mia terra e io non so chi va e chi resta
E questa la
tua prospettiva Mimmo Lucano? Io preferisco essere amico dei tuoi amici
lasciati a casa. Non privati dello jus soli. Del LORO suolo. Non credi, caro Mimmo, che i veri razzismo e xenofobia
siano da sempre quelli dei colonialisti, missionari apripista, eserciti di
occupazione e multinazionali che trattano i popoli del Sud come merce da
alienare, sottomettere, spremere, derubare e, oggi, disperdere dove fa più
comodo? E che il vero “discorso dell’odio” sia quello che, inveendo contro chi
si oppone allo sradicamento, di questo sociocidio occulta le vere ragioni? Non ti racconta la storia che siamo stati noi,
sempre noi, con i nostri valori, le nostre croci, le nostre baionette, le nostre
menzogne a distruggere un’Africa che viveva del suo e per il suo. E ora vuoi
rimediare, non urlando contro questi bianchi che ci riprovano a forza di
multinazionali, missionari e Ong, ma consolandoti e consolandoli accogliendo
qualche sopravvissuto?
Il
varco é qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta
ancora sulla balza che scoscende ...)
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta
(https://www.libriantichionline.com/divagazioni/eugenio_montale_casa_doganieri)
Kavanaugh, basta la parola
E allora,
posso infine permettermi l’abominio, con Facebook e gli altri padroni mondiali
della verità e della morale che ascoltano, di dire che sto con Brett Kavanaugh
piuttosto che con la dottoressa Ford, senza essere immediatamente ridotto a un
tizzone d’inferno, come augurato da Asia Argento a Luca Guadagnino? Qualche motivo da incrinare la sacralità
della deposizione di Christine alla Commissione del Senato ce l’avrei. La donna
ha dalla sua la macchina della verità, detta Poligrafo. Ma ha anche dalla sua
una attività professionale in cui da psicologa insegnava come rispondere a tale
macchina e, dunque, come fregarla. Aveva dalla sua le turbe psichiche che la
violenza del candidato alla Corte Suprema le avrebbe lasciato in dote fino ad
oggi: fobia degli spazi chiusi, fobia di volare, crisi claustrofobiche. Non
proprio dalla sua è che invece ha volato decine di volte perfino per venire al
Senato, che nessuno dei suoi mariti, fidanzati, amici ha mai notato
insofferenze a spazi angusti (al Senato saliva e scendeva lietamente in
ascensore).
L’amica di
una vita, con la quale avrebbe condiviso la denunciata aggressione, obbrobriosa
anche se non riuscita, dello strafatto di birra Kavanaugh, non ne ha la minima
memoria, neanche che il party ci sia stato, né dove, né quando. Così il
presunto partner nel tumulto alcolico-erotico. Fuggita dal luogo dei turpi
sgavazzamenti, e dunque non riaccompagnata a casa, la teenager si sarebbe fatta una quindicina di chilometri
non si sa come e non si sa con chi. Né del resto lei ricorda dove si trovasse
la casa del party e date a periodi diversi per l’evento e per la sua età. In
tutta la sua vita non ha mai fatto menzione a fidanzati o marito del tremendo
fatto accaduto e shock subito. Le è tornato in mente, comprensibilmente, quando
ha saputo che il candidato di Trump stava per diventare membro della Corte
Suprema. E lo ha raccontato alla senatrice Feinstein, un falco democratico che,
vai a sapere perchè, se l’è tenuta in grembo per due mesi per poi renderne
edotto il mondo alla vigilia del voto del Congresso sulla candidatura. Poi lo
ha riferito, in termini un po’ diversi, anche al Washington Post, giornale di
Bezos (Amazon) di cui si conosce l’amore sviscerato per Trump, nonché
l’affinità elettiva con lo Stato Profondo Usa. Ci sarebbe molto altro, tanto
quanto alla procuratrice che conduceva l’inchiesta l’interrogata non pareva
raggiungere neanche il 50/50 tra credibilità e non. Idem per la fulminea
inchiesta dell’FBI che pure, quando si tratta di mettere fango nel ventilatore contro Trump....
Qui, come
nella vicenda che ha travolto le vite di tanti, illustri e meno, mica perché ci
sono stati accusa, processo, difesa, giuria, giudice, sentenza, condanna o
assoluzione, è bastata la parola. Di donna. La vecchia presunzione di
innocenza, nella ben concepita e condotta guerra di distrazione dallo scontro
di classe, quella tra donne e uomini, è ferrovecchio da ubbie illuministe. E
con essa se ne vanno allo sfasciacarrozze stato di Diritto e quanto i dominati
sono riusciti a strappare ai dominanti per grazie di Dio che la giustizia se
l’amministravano in nome proprio. Se il soggetto A (donna) dichiara che il
soggetto B (uomo) le ha fatto cose sconvenienti, o addirittura brutte, finisce
lì. Finisce con la santa martire A e con la obliterazione di B. E’ tendenza. Fa
bene alla globalizzazione.
C’è qualcosa di più deprimente della
vicenda Kavanaugh-Ford? Delle eventuali accuse infondate, sollecitate in una
congiura di palazzo? Dell’eventuale elezione a una carica suprema di giustizia
un mentitore e molestatore di donne? Sì, c’è ed è il fatto che un’intera
società si sta affrontando a colpi di clava su una questione che riguarda
SOLAMENTE l’eventuale violenza di un uomo su una donna. Kavanaugh è per questo
che diventa il bersaglio di movimenti femministi e loro sponsor interessati.
Mica perché si tratterebbe di un giudice supremo che, da una vita, sta al cento
per cento con abusi, prepotenze, illegalità, crimini delle multinazionali. Mica
perché è un fanatico sostenitore dello Stato securitario, dell’uso della
tortura come licenziato da Bush e mantenuto da Obama, dello spionaggio di massa
su internet, telefono, email, vita, degli High Tech e dell’NSA,
dell’identificazione di un’oligarchia plutocratica come unica forma di governo.
Mica perché ha sostenuto tutte le guerre
e i genocidi di Bush, Obama e Trump, con le loro decine di milioni di morti. Tutta
roba condivisa incondizionatamente dalla parte politica, i democratici, che lo
vorrebbero far fuori e che allestiscono le marce delle donne.
Tutta roba di cui non s’è vista
neanche l’ombra nella celebrata marcia Perugia Assisi di domenica, organizzata
del sostenitori dei “ribelli” siriani Flavio Lotti, nel nome dall’immenso valore
depistatorio della “lotta al razzismo, all’intolleranza, alla xenofobia”. E
pure questo è un argomento che fa tendenza. Mica la denuncia delle stragi seriali di Gaza, di 8
anni di massacri per piegare la Siria, del genocidio nello Yemen, di 17 anni di
bombe sulll’Afghanistan. Questi no, non fanno tendenza. L’hanno chiamata marcia della
pace? O abbiamo capito male?
Tutto questo
dimostra forse niente di risolutivo, se non l’abissale sprofondamento morale,
politico, culturale e giuridico, della società e delle istituzioni dello Stato
guida dell’Occidente. Quello a cui, evidentemente condividendone, se non
imitandone da sottoposti l’esempio,
s’inchina la stessa totalità unanime del mondo mediatico e politico
italiota,con la stessa sintonia e sincronia con cui si avventa da noi contro
ciò che chiama il “governo più di destra della Repubblica”, solo perché ha
dirottato un po’ di pane e di rose dai ricchi a quelli che non lo devono
essere. Mai.
15 commenti:
fulvio un articolo meraviglioso a cui non c'è altro da aggiungere.bisognerebbe averne cento,mille come te!mario conti
caro fulvio un articolo meraviglioso e profondo,ormai viviamo in un mondo(occidentale)dove la menzogna e la perfidia la fanno da padrone.per fortuna esistono in rete una grande quantità di di veri giornalisti che ci permettono di vedere in profondo la realtà orwelliana in cui ci hanno immerso.spero che tu possa continuare senza intoppi nella tua opera di smascheramento di questi criminali che vosliono governare il mondo.un saluto,mario
Condivido ogni parola,ogni concetto ogni ragione.
Grazie per questa sintesi di umanità varia unita tutta da uno
stesso filo
Pierluigi
AMARO LUCANO!!!...E C'ERA ANCHE CHI VOLEVA DI PIU' DALLA VITA! POVERI NOI!!!
ROSSANA
Rossana e anonimo@
Grazie a voi per la condivisione e per contribuire a tenere pezzetti di umanità sulla retta via
Mario@
Grazie. Possono impedirci di continuare, ma mai ci faranno deflettere
Grazie Fulvio,
condivido TUTTO. Pezzo da inchino.
Maxx
Era un po' che aspettavo, poi finalmente è arrivata la sua puntualizzazione sui fatti recenti. Bene, ora aspetto il nuovo pezzo.
Non si faccia attendere
Grazie!
Fred@
Se agopuntura, fisioterapia e il bassotto Ernesto non mi portassero via così tanto tempo.....
Mi unisco ai complimenti degli altri lettori caro Fulvio, pezzo semplicemente fantastico nella sua verità disvelata che, come giustamente scrivi, ci mostra l'abisso in cui siamo precipitati come paese e come occidente.
Aspetto con ansia il prossimo pezzo, non farci attendere troppo.
Beh manca aggiungere che la manovra del governo è un'autentica schifezza. Si salva solo la pensione di cittadinanza, per il resto Hartz IV italiano, regali ad evasori e flat tax sono in piena continuità col neoliberismo. Il problema è che l'UE è talmente liberista che persino Hartz IV italiano, pur se fatto in completa austerità con deficit che deve scendere fino a 1,8 e abbassamento del debito (una follia), è troppo. Figurarsi poi mandare la gente prima in pensione, che è un autentico atto di sedizione. Insomma se il governo fa schifo, l'UE è pure peggio.
Narrazione di genere: come era nell'aria, uno dei due carabinieri è stato condannato a più di quattro anni di carcere per lo "stupro" delle ragazzette americane che avevano adescato lui ed il suo collega, il quale invece sarà processato nei prossimi mesi, per non aver scelto il rito abbreviato. Ma una cosa che mi ha colpito è che questa mattina c'erano davanti ad un edicola che riportava fra i titoli, la condanna dell'ex carabiniere, due turisti stranieri, presumibilmente di lingua anglosassone che ridevano mentre leggevano i titoli fuori dall'edicola. Il motivo non lo so, ma mi è venuto il sospetto che fosse proprio per quella storia, una sorta di commento tipo "l'hanno fregato" fra il divertito ed il compiaciuto. Mi è subito venuta in mente la storia a sessi invertiti, questa volta non virtuale, ma reale come può essere assimilata la storia di Asia Argento, laddove molta della stampa italiana e soprattutto varie trasmissioni vergognosamente schierate (in particolare quelle di Giletti) hanno tentato di ridicolizzare il ragazzo molestato e di far passare la "santa martire del maschio cattivo" come fosse stata lei la vittima di stupro, tesi tirata fuori dalla stessa protagonista dopo avere spergiurato di non averlo mai incontrato.
Intanto si prepara il rito sacrificale definitivo per un altro maschio "potenziale mostro" sacrificato sull'altare delle ideologie postfemministe e condannato senza prove certe, il processo in Cassazione del muratore Massimo Bossetti, per il quale la pubblica ministera ha chiesto la conferma dell'ergastolo. Saviano aveva iniziato una mini campagna in suo favore affermando che si volevano coprire i veri colpevoli appartenenti ad una potente famiglia locale, ma da qualche mese dal suo post, di questa campagna se ne è persa traccia. Forse i "democratically correct" portatori dell'ideologia misandrica che tanto vanno sono troppo forti anche per lo stesso Saviano?
Bel ragionamento … Mimmo non deve accogliere perché Mimmo fa parte di quella "società civile" (????) che spopola l'Africa e quindi Mimmo è incoerente e al soldo di Soros (????)
Gli africani migrano per molte ragioni , ma a Grimaldi faccio rispondere Lenin :
“ Non c’è dubbio che solo l’estrema povertà costringe gli uomini ad abbandonare la patria e che i capitalisti sfruttano nella maniera più disonesta gli operai immigrati. Ma solo i reazionari possono chiudere gli occhi sul significato progressivo di questa migrazione moderna dei popoli. La liberazione dall’oppressione del capitale non avviene e non può avvenire senza un ulteriore sviluppo del capitalismo, senza la lotta di classe sul terreno del capitalismo stesso. E proprio a questa lotta il capitalismo trascina le masse lavoratrici di tutto il mondo, spezzando il ristagno e l’arretratezza della vita locale, distruggendo le barriere e i pregiudizi nazionali, unendo gli operai di tutti i paesi nelle più grandi fabbriche e miniere dell’America, della Germania, ecc”
( Vladimir Lenin, da "Il capitalismo e l'immigrazione operaia" )
“Il marxismo sostituisce a ogni nazionalismo l'internazionalismo, la fusione di tutte le nazioni in una unità superiore. (...) Il proletariato non può appoggiare nessun consolidamento del nazionalismo, anzi, esso appoggia tutto ciò che favorisce la scomparsa delle differenze nazionali, il crollo delle barriere nazionali, tutto ciò che rende sempre più stretto il legame fra le nazionalità, tutto ciò che conduce alla fusione delle nazioni”
( Vladimir Lenin , “L'autodecisione delle nazioni” )
Anonimo@
Forse è meglio uscire dal museo e non utilizzare Lenin per fini da eterogenesi dei fini.Oggi le migrazioni sono finalizzate a distruggere e chi accoglie e non lavora perchè il diritto di restare a casa propria non sia negato e perchè i suoi quattro gatti migranti non servano da toppa sulla sterminata massa di migranti schiavi nei campi, nella logistica, nel crimine organizzato.
Prova a dare uno sguardo al di là del mare e vedrai che mano stanno dando gli accoglitori ai devastatori dei paesi da distruggere, degli Stati da corrompere, delle terre da rubare.
A parte il fatto che citare uno bravo, manipolandolo fuori contesto, fosse anche Lenin, il Che o Mosè, porta sempre a risultati aberranti.
Constato sempre di nuovo che chi si sbraccia per accogliere senza se e senza ma, dalle parti di provenienza dei migranti non ci ha mai messo nè occhio, bè becco.
Infine, l'internazionalismo e tra le nazioni, lo dice la parola stessa. Non è il cosmopolitismo dei mercanti e loro merci, umane e non.
Revocati i domiciliari a Lucano. Sembra dovrà allontanarsi da Riace. Dispiace per lui, pero' arresti domiciliari dove poteva incontrare chiunque, fare comizi dal balcone, parlare con i giornalisti, ed diceva che non lo volevano far parlare...che arresti domiciliari erano allora?
Intanto in Brasile il candidato della destra compradora, Bolsonero, sembra ormai vincente e soprattutto in gran forma. Ha recuperato la salute da una pugnalata all'addome in tempi da record...
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