Parlo invece di una democrazia neoliberale globalista che
si definisce migliore e nemica del fascismo e, ça va sans dire, del
comunismo. E dal cui universo, che i deterministi immaginano in espansione,
elenco solo alcuni corpi celesti che già hanno impattato sulla Terra o lo
stanno per fare. Prendiamo per buono – è un gioco - il falso assunto secondo
cui il nostro esistente sarebbe il meno peggio rispetto a quelli del passato e
che quindi saremmo, con Fukuyama, alla fine della Storia. E dimostriamo, alla
mano di notiziole raggelanti o riscaldanti, che la Storia non finisce, anche
perchè, in questa fase, al meno peggio non c’è mai fine.
Ma partiamo da una notiziola riscaldante, con attinenza
simbolica a quella che ci racconta che ai necrofori di Sistema non è riuscito
di far fuori la Siria, e neppure l’Iran. E neppure la Corea del Nord e neppure
l’Afghanistan e neppure il Venezuela, o il Nicaragua…L’Orso M49, quello per il
quale il ministro 5Stelle Costa ha opposto lo scudo della vita alla frenesia
doppiettistica dei leghisti e sparatori trentini, è ancora libero. E’ quella
specie di Spartaco, o Che Guevara degli orsi, dei viventi tutti, che,
catturato, ha scavalcato una recinzione elettrificata a 7000 volt e se l’è
battuta. Ora è probabile che non lo becchino più: siamo al tempo del letargo e
gli orsi diventano irreperibili. Libero orso in Stato di merda.
Quanto al nostro meno peggio senza fine, ecco qua:
Landini con la maglietta della salute e senza
Gilet. La Francia, contro la riforma delle pensioni e altre
sozzerie macroniane ha un anno e passa di Gilet Gialli, innesco a scioperi
nazionali di tutte le categorie che, partiti la settimana scorsa, promettono di
durare fino a quando questo galletto pseudogollista e godmansachsiano non
abbassa la cresta. Noi abbiamo il grande schiamazzatore Maurizio Landini e la
grande confederazione che alla riforma Fornero più Jobs Act ha opposto ben quattro
ore di sciopero e, scesa in piazza insieme alla controparte padronale, ora
s’impegna nell’alleanza con governo e imprese “per impedire che il paese si
sbricioli” (cioè si francesizzi).
In Bolivia nelle piazze
donne, uomini e bambini indios in stracci si oppongono alle fucilate degli
amerikofascisti del colpo di Stato. A Gaza, Palestina, altri in stracci
insistono a farsi vedere scontenti, a dispetto dell’accoglienza di piombo, davanti
a coloro che gli hanno preso il paese. Noi altri in piazza abbiamo le
Sardine guidate da un Sartori, renzianissimo fino a ieri (e tuttoggi), quando
faceva da stampella a devastatori sociali e ambientali, trivellatori e cementificatori
in Basilicata e nel resto del paese, ponendosi a scudo di Jobs Act e
piattaforme petrolifere. Oggi tracima aureolato da schermi e giornali per avere
svuotato i cervelli di alcune migliaia di ragazzi di ogni idea, contenuto e
proposito politici. In continuità ideale, a Hong Kong a nobilitare i manifestanti per la democrazia
e contro l’orco cinese, all’insegna delle bandiere di pace e libertà
statunitensi e britanniche, si sono aggiunti, per dar man forte a incendi di
cose e persone, i collaudati pacifisti nonviolenti delle formazioni naziste
ucraine, da Settore di Destra al Battaglione Azov.
“Il manifesto”, con l’inviato amerikano Guido Moltedo, non
si è ancora ripreso dalla sconfitta di Hillary Clinton, per la quale aveva
condotto una campagna da oscurare quella dei Comitati Civici di Gedda per la DC.
Oggi, impegnata nell’epistemologia della destra che si finge sinistra, ha
vaticinato la candidatura di Michelle Obama, o, hai visto mai, una nuova prova
di Santa Hillary, che la stessa festeggiatrice del linciaggio di Gheddafi e del
neonazismo di Kiev ha ventilato nei giorni scorsi: “Never say never”. In
compenso tace su Tulsi Gabbard, candidata democratica, anti-guerra e
anti-golpe, cui lo Stato Profondo Usa vorrebbe far fare la fine di Giovanna
d’Arco. E qui il meme del mio titolo si inorgoglisce del suo acume.
Meme glorificato anche dalla “discesa in campo”
di Mr. Michael Bloomberg, con 55,5 miliardi di dollari nono tra i
più ricchi del mondo, ex-sindaco sotto il quale New York ha superato il primato
della diseguaglianza sociale e l’incarcerazione di afroamericani. Siccome Biden
è arteriosclerotico e verrà spazzato via per aver ricattato il governo ucraino
che processava suo figlio grassatore, Warren e Sanders, pur finti, sembrano
troppo di sinistra, Ocasio-Cortez troppo verde (all’apparenza), ai democratici
occorre uno che le primarie e poi la presidenza non le vinca, ma le compri.
Se sette guerre in quasi vent’anni,
interventi più o meno clandestini in 135 paesi e 6,3 trilioni (seimilacinquecento
miliardi) di dollari spesi dai cittadini Usa e Nato e finiti nelle tasche del
complesso militar-industriale con annesso Pentagono, vi sembran pochi. Se vi
sembra che non bastino milioni di antenne del 5G, una ogni cento metri almeno e
20mila nuovi satelliti per 200 miliardi di dollari, che tutti saranno impegnati
a sfoltire il mondo elettromagneticamente a forza di leucemie e tumori vari
(come se il digitale, gli inquinatori, i crittogamici, l’FMI, Big Pharma e i
vaccini coatti non bastassero), il non c’è mai fine al meno peggio del
progresso ve lo segnalano gli Usa che hanno deciso di militarizzare anche lo
spazio a un costo, per il contribuente Usa e nostro (dato che la NATO non
mancherà all’appuntamento), tra i 220 miliardi e 1 trilione. In compenso ha una
resa grandiosa in termini di nazioni cancellate, terre rese inabitabili e mezzo
mondo trasformato in smorzo.
Le Sardine già erano quello che erano (vedi
sopra). Una prima esaltazione del mio titolo la devo all’apartitico Mattia
Santori quando, sul palco con lui, ha incoronato il partiticissimo Bonaccini,
quello della corsa al cemento, all’asfalto, alla sanità privatizzata e,
soprattutto, alla secessione dei ricchi spacca-Italia in coda ai Sala e
Fontana, gli sporchi brutti e cattivi salviniani tanto detestati dalle Sardine.
Ora il meme del nostro titolo trova clamorosa e esaltante conferma dagli endorsement
(come dicono i vernacolari. Noi diremmo riconoscimento, approvazione,
sostegno). A sigillo della loro entrata nel panteon dei giovani che salveranno
il mondo, i ragazzi del “manifesto politico” più intollerante, teppista ed
escludente mai scritto, hanno ricevuto i più fichi maìtres a penser del
bigoncio.
Landini, quello dello sciopericchio di 4 ore
contro Fornero con 400mila esodati; Francesca Pascale, quella di
Berlusca e Dudù; “Non una di meno”, quelle che non si occupano di maestre
d’asilo sadiche; qualche 5 Stelle che non ha capito una mazza; Gruber, quella
della formazione tre contro quell’uno che non le piace; Pisapia, quello di
sinistra ma anche di destra. Marco Revelli, un futurista ardito che ha
sostituito tutte le categorie politiche con quella dell’“umano”, punto. E ciò
che non sta bene al filantropo Soros, non sta bene neanche a lui. A quando il
doveroso invito al Bilderberg?
E poi sono arrivati nientemeno che i Papaboys, Che
colpo, Sardine! Avete con voi i Navy Seals, i commandos, le Forze Speciali di
Giovanni Paolo II! Quelli messi in campo
al tempo delle botte alla Polonia socialista, alla Jugoslavia infedele, alla
Russia iconoclasta. Papaboys dal sommesso Ratzinger messi un po’ in
sordina e ora rimessi in sardina da
Bergoglio, quello dell’abbraccio con Greta, quello dello IOR che investe in
grandi compagnie del petrolio e del gas, quello che è tutta colpa di Assad e
Chavez… Colpaccio mica da poco. Ha voglia Salvini a rintanarsi a Medjugorie!
600 sindaci su 7.914, il 7,5 del totale
italiano straripano da Piazza della Scala, Milano, e proiettano nel
mondo quella che è la bella immagine dell’Italia al tempo delle Sardine.
Convergono e straripano per manifestare accanto a Liliana Segre e a fianco
delle Sardine di tutto il paese. Per cosa? Questo non è detto. Oggi non usa.
Allora contro … che cosa?
Ma, ragazzi, che domanda! Qual è l’ordine del giorno per
farci dimenticare tutto quello che ci affligge, che ci riguarda, che viene
manovrato da chi ci vuole bene e addirittura si premura di toglierci l’affanno
di pensare e decidere per conto nostro? Ma è l’ODIO, no? Ed è contro
questi sentimenti turpi, a cui così poca attenzione viene dedicata di questi
tempi da chi sovrintende al nostro benessere morale e spirituale, contro il
razzismo, l’intolleranza, la xenofobia, l’antisemitismo, l’omofobia, la
LGBTQI-fobia, il populismo, il sovranismo.
Noi, che pur non essendocelo mai
sognati, siamo razzisti, antisemiti, xenofobi, populisti. Noi che, scappati
come conigli dal pensiero unico giusto, bello e sardinesco, evidentemente
odiamo!
Paradossalmente ci sono tutti, fratelli d’Italia,
forzitaliani, italiani vivi, ovviamente Pizzarotti (dove c’è da esibire facce
come il…, non manca mai) e, buondio, perfino leghisti. Quelli che gli
ascoltatori democratici del manifesto sardino dicono che non bisogna
assolutamente ascoltare mai. Stiamo arrivando al bene supremo: la Grande Unità
Nazionale. Il nuovo Nazareno! E chi ne
potrà essere il padre nobile, se non Mattarella?
Alla Prima della Scala, da sotto strati triplici di fard,
pellicce di visione, lifting e palle di botulino nelle gotte a spianare le
grinze, con espressione soddisfatte della propria eccellenza, 4 sono stati i
minuti della standing ovation al presidente Mattarella.
Perché?
Come perché? Non ha fatto forse dono agli italiani di un
governo gialloverde, un altro giallonero, Tria, Gualtieri, ministro della
Difesa Lorenzo Guerini e tutto ciò che questo comporta in termini di UE, euro,
Nato, difesa dei nostri confini dall’Antartide a Kabul, in poche parole:
civiltà occidentale? E poi canta pure bene. Che volete di più?
1 commento:
Che volete di più?
Uno tsunami all'improvviso che investa palazzo madama, montecitorio, palazzo chigi e quiOrinale, quando “loro” ci sono a farsi i “fazzi” loro. Un itinerario che a gooooooole maps je fa quattro baffi, non uno solo...che Noi siamo più bravi a “navigare”...iin 5 o più $talle.
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