Una (sola)voce dal sen fuggita
“Essere eretici. Avere il coraggio e la
modestia di mettere in discussione tutto e onorare il dubbio”. Questa è
un’infezione che fa ammalare il 10% degli infettati e provoca la morte non come
causa primaria” (Maria Rita Gismondo, direttore Microbiologia
clinica e Virologia Ospedale Sacco, Milano). Ma la Polizia Postale sta
arrivando….
E meno male che c’è l’ISS, antidoto ai mediauntori
https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Report-COVID-2019_17_marzo-v2.pdf
Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, momento eccezionale di sobrietà
contro i trombettieri e tamburoni dell’OMS e suoi banditori. Non risulta
epidemia da Coronavirus. Gli autori del rapporto verranno puniti per fake news??
Gli manderanno l’esercito? Oppure, a neutralizzare questi sabotatori, arriverà
l’anatema dell’uomo-vaccino Burioni, o dell’uomo OMS, Ricciardi, se questa trova
un attimo fuori dagli schermi?
Ma se la Cina, ma se i sanitari…
Registrato che al 20 marzo in Italia siamo a oltre 3000 morti
di polmonite, cardiopatie, tumore, diabete, epatite, influenza normale (sempre
meno degli altri anni, secondo l’Istituto Superiore di Sanità), tutti
attribuiti dai solerti contabili della Protezione Civile e dai propagandisti
mediatici al Covid-19, invece responsabile solo dell’08% (ISS)), per prima cosa
rispondo ad alcune obiezioni e contestazioni. I gentili interlocutori alla mia
serie di articoli sull’imbroglio Covid-19 dubitano di un’operazione truffaldina.
Citano la fortissima reazione della Cina e i dati catastrofici del collasso
sanitario italiano (non quella di altri paesi, meno isterici, più che meglio
dotati, peraltro). Intanto sappiano che, grazie all’ISS, finalmente si è fatto
un confronto col passato. Se all’inverno ‘19-‘20 siamo a 3000 decessi, di cui
solo lo 0,8 di diretta derivazione coronavirus, la media deli altri anni è di
7/8.000, di cui mezzo migliaio circa, meno del 10%, causati direttamente dal
virus. Vale a dire senza la causa primaria di cui parla la Dr. Gismondo
(l’Olimpo ce la preservi!), che invece è polmonite, epatite, tumore, ischemia,
età.
Più sei inquinato, più muori. Di covid-19?
Il link qui sopra,
confortato da illustri e onesti scienziati (ci sono anche gli illustri non
troppo onesti), ci spiega perché nel Lombardoveneto, Valle del Po, regione di
governatori che davano la colpa ai cinesi che mangiano topi vivi e si beccano i
virus dai pipistrelli, ci si accalca di più negli ospedali e si muore di più.
Semplicissimo. Si tratta della zona a più alta e demenziale concentrazione di
industrie e grandi opere a fortissimo inquinamento da polveri sottili, del quale
ogni anno muoiono oltre 40.000 persone. Una popolazione oggi, con tale rischio
sistemico e conseguente abbassamento delle difese immunitarie, ancora più
facile preda dell’influenza, visto che, nel bergamasco, bresciano, la Bassa,
decine di migliaia, quasi solo anziani, soffrono di broncopatie, insufficienze
respiratorie, cardiopatie tumori, tutto da smog.
A questo proposito resta di un cinismo
terroristico efferato la sfilata di decine di mezzi militare che da Bergamo
portano via le bare di morti che non avrebbero potuto essere gestite in quella
città. Sarebbe bastato un solo camion funebre. Ma si doveva dare spettacolo. A
parte che a Bergamo c’è un solo forno crematorio, che le cerimonie sono state
proibite e che i morti vi si sono stati ammassati per giorni, senza essere
smistati, ecco che si crea l’emergenza. E l’epidemia. Approfondirò la questione
inquinamento, particolato, polveri sottili, nel prossimo post sul programmato
smantellamento della sanità italiana. Con conseguenti benefici per Big Pharma.
Cina, concentrazione
industriale, carbone, inquinamento, 5G
E allora, la Cina?
Quanto a smog il discorso, lo si sa, non cambia molto. In più a Wuhan si è
realizzata la massima concentrazione sperimentale del 5G, la connessione di
quinta generazione che richiede, essendo a onde cortissime, milioni di antenne
ravvicinate e decine di migliaia di satelliti e, come denunciano migliaia di
scienziati sbigottiti, conseguente bombardamento elettromagnetico e
abbassamento delle difese immunitarie. Dice, però la Cina ha preso misure
eccezionali, rigorosissime. Già, lasciando la storia dei topi e pipistrelli
agli scemi del Lombardoveneto, Pechino ha colto l’occasione per porre in opera
una gigantesca difesa contro un’aggressione batterio-virologica. Virtuale, ma
sempre possibile da parte di un nemico che, dall’agente Orange in Vietnam al
fosforo su Falluja e al progetto MK-Ultra della Cia, anni ’50 e ’60, con lo
spargimento di sostanze chimiche nelle metropolitane delle maggiori città Usa,
ha dimostrato tutta la sua capacità di provocare stermini.
Qualche fatto su
come è partito tutto
Gli è che i cinesi
sapevano già quanto sta trasparendo da noi solo oggi. Che nell’autunno scorso
il più importante centro Usa per le ricerche sulle armi biologiche, Fort
Detrick, nel Maryland, fu chiuso (e lo è tuttora), per una perdita di sostanze
pericolose. Tutti gli addetti in quarantena. Che, più o meno nello stesso
periodo, Bill Gates finanziò alla John Hopkins University una simulazione di
pandemia da Coronavirus che avrebbe ucciso milioni di persone. Che duecento
militari Usa a ottobre si trovarono a Wuhan per i Giochi Olimpici Militari.
Trarne motivo per una mega-operazione di controllo dell’epidemia scoppiata a
Wuhan e rimasta sostanzialmente lì, parrebbe cosa ragionevole. E riuscita.
Tanto, che oggi i
cinesi corrono in aiuto a mezzo mondo colpito da un virus, con ogni probabilità,
di origine americana. Intanto Washington pretende che un possibile vaccino
tedesco venga riservato ai soli Usa e ordina a mezzo mondo di impedire che
tamponi, mascherine e farmaci giungano ai reprobi di Iran e Venezuela. Intanto noi
abbiamo avuto la grazia di spedire 500mila tamponi, mancanti ai nostri
sanitari, agli Stati Uniti, tramite aereo USAF da Aviano! Ci vuole
altro per capire dove dovremmo fuggire?
Tamponare tutti,
tampinare ognuno. E senza esercito che Stato di Polizia è?
Gli inetti, buffoni,
arraffoni, e perciò famelici di “Pieni Poteri”, che dettano al Conte per ogni
stagione (giallo-verde, giallo-rosa, giallo-nera) norme “più stringenti,
drastiche, severe, rigorose”, hanno ottenuto, nel paese con più polizie per
cittadino d’Europa, che ci venisse addosso anche l’esercito. Totalmente inutile,
come prima, quando soldati smarriti e annoiati giravano su se stessi negli
ingressi di metro e stazioni, ma servivano a preoccuparti. E questo è niente.
La National Security
Agency (NSA), cupola dell’Intelligence Usa, il cui spionaggio universale ci fu
rilevato da Edward Snowden, ci fa un baffo. Grazie al virus, ai cellulari e
alle celle telefoniche, ora saremo tutti indistintamente sorvegliati,
monitorati negli spostamenti e nelle abitudini di vita. E se sgarriamo,
zac!, ci saranno le misure “più stringenti, più rigorose, più severe”. Con sulla
testa la spada di Damocle dello spostamento dal carcere domestico a quello
statale, ciò che ci rasserena è che si provvederà a coronavirusarci tutti.
Basta un tampone, due linee di febbre e stai nel novero che serve.
Tele-tutto. Il corpo
fermo va a male. Tanto non serve.
O perché
particolarmente zelante, o perché più aggiornato dal Conte Pippo, un
carabiniere, alla mia esibizione dell’autocertificazione con scritto “spesa”,
da fare a 200 metri da lì, mi ha così redarguito: “La spesa se la faccia
portare a casa”. Ecco ci siamo: il teletutto ha vinto e Amazon e compari,
che già tenevano in mano mezzo globo (esclusi russi, cinesi e i Guarany del
Brasile) e avevano da soli più ricchezza di metà umanità, hanno fatto un’altra
decina di pioli della scala verso il dominio assoluto. Da telestudio a
telelavoro a telesesso a telecalcio a telecena a telefamiglia (da stanza a
stanza, via whatsapp, skype, citofono), a teletutto, a televita. Missione
compiuta. C’era perfino il telepartito, s’è visto com’è finito. Missione
compiuta.
Poi magari ci sarà
la moria da colesterolo, ipertensione, obesità, demenza senile, per mancanza di
movimento e medici, ma, tranquilli, andrà tutto sullo stesso conto. E tutto
questo, viene ordinato dalla scienza (certa scienza) a colui che si presta a
caudillo di turno, come gli industriali ordinarono a Salandra il massacro e
l’esecuzione dei renitenti e disertori nel 1915. Solo che allora le fucilazioni
colpirono chi si rifiutava al truffaldino massacro. Oggi, multe e galera sono
minacciati a chi gira l’angolo da casa sua. Per la soddisfazione dei buoni e
bravi che ballano e cantano sui balconi. Un popolo di lemmings.
Un 2020 come il
1915. Conte come Salandra
E se non ti fidi,
accendi la tv, affacciati sui giornali e fatti convincere dalle orripilanti
immagini di pazienti con gli occhi sbarrati, boccheggianti sotto il respiratore
che ti farfugliano “resta in casa!” Ma ti solleva subito dallo sgomento il/la
lieta esperta, il/la velina, il/la cantante, il/la signora dal balcone, il/la
ministra, che ti certificano che siamo i più bravi del mondo, un modello
copiato da tutti gli imbecilli ritardatari, una specie di Piave davanti alla
Caporetto di tutti gli altri che continuano ad andare al bar e a spasso e a
congiungersi carnalmente, o via mano, o via altri strumenti corporei. Già, il
Piave. Quando una manica di generali e ministri celebravano a champagne il
massacro di oltre 600.000 concittadini loro subordinati. Macelleria evitabile
e, dunque, servita a lanciare una rivoluzione industriale in ritardo sugli
altri. Proprio così oggi, che ci vede travolti e ammutoliti dalla quarta
rivoluzione capitalista, nella quale “ci pensano i tecnici”. La Storia, si sa,
si ripete. Soprattutto per coloro che, a forza di “giornate della memoria” e
“giornate del ricordo”, si sono giocati, o che si sono fatti giocare, la
memoria.
Big Pharma, cosa ci è voluto per arrivare al
comando
Ora, amici, mi
dilungo. Potrete procedere a puntate. Ma sono fatti che è utile conoscere,
perché sono quelli, tra altri, che ci hanno portato nella situazione di oggi e
che ci aiutano a capire. Vado rapido e per titoli.
A capo di tutto il
pastrocchio farmaceutico c’è l’OMS. L’OMS è strettamente intrecciata alle
compagnie farmaceutiche che campano di malattie. Dirigenti di queste vanno a
lavorare in media per due anni all’OMS. Per poi tornare alle società, “meglio
qualificati”, per continuare a finanziare l’OMS “amica”. Curioso, sbalorditivo,
agghiacciante: sei mesi fa, a settembre, l’OMS pubblica un report in cui
praticamente annuncia una pandemia-fine-del-mondo: “C’è una minaccia
molto reale di una pandemia in rapido movimento, altamente letale, di un agente
patogeno respiratorio che uccide da 50 a 80 milioni di persone e spazza via quasi il 5%
dell’economia mondiale”. Sei mesi fa! Quando neanche l’ombra di un
Covid-19 era stato, ufficialmente, neanche immaginato. Fate voi.
Dal Talidomide dei
bambini deformi, all’AZT che uccide gli affetti da HIV
Battesimo del fuoco.
Nel 1968 sono ad Aquisgrana per Paese Sera a seguire il processo alla
Gruenenthal GmbH che dal 1950 produce per donne incinte il Talidomide, un
farmaco che nel tempo produrrà nella sola Germania 2625 bambini deformi,
perlopiù senza braccia, come quelli iracheni da Uranio Usa. Sapevano e hanno
continuato a commercializzarlo. Nel 2009 l’OMS dichiara pandemia il virus H1N1.
Causò 10mila morti. L’influenza stagionale uccide ogni anno 500mila persone. Fu
la direttrice dell’OMS, Margaret Chan, a dichiarare la pandemia e a ordinare a
Big Pharma milioni di vaccini, inutilizzati. 2014, Takeda Pharmaceutical e Eli
Lilly &Co., statunitensi, multate per 9 miliardi di dollari per aver
nascosto l’effetto cancerogeno del farmaco Actos per diabetici. Nel 1964 la
Burroughs Wellcome crea il farmaco AZT, un topicida. Quando scoppia l’AIDS,
viene utilizzato per curare i malati. Tutti i luminari lo prescrivono. Si
oppongono tre premi Nobel, ma non sono ascoltati. L’AZT non uccide il virus,
indebolisce il paziente e provoca altri cancri. E’ esso a uccidere migliaia di
persone dalle immunodifese scassate, non l’AIDS. Viene tolto di mezzo solo nel 1996.
La curva delle morti attribuite all’AIDS precipita. Del resto, che è ‘sto HIV
che non è masi stato isolato?
La fabbrica dei
malati
Sorvoliamo sulla
pillola contro la timidezza, quella contro l’eccessiva, o l’insufficiente
vitalità dei bambini, quella contro la fame (anfetamina killer) e altre
invenzioni che hanno fatto della popolazione occidentale la più medicata e più
malata del mondo. A un aumento del tutto virtuale di pazienti, pure del tutto
virtuali, ma origine di giganteschi profitti per i produttori di farmaci, sono
certe procedure degli enti legati al farmaco che cambiano i connotati a soglie
oltre le quali si sarebbe malati e si spenderebbe per curarsi. Ecco le
modifiche imposte negli ultimi anni. Pressione: prima, ipertesi con valori superiori
a 160-90; oggi con valori superiori a 120-80. Finiamo ipertesi uno su due. Trigliceridi:
prima troppo alti da 200mg, oggi da 150. Colesterolo: prima pericoloso da
240mg, oggi deve stare sotto i 200. E le vendite crescono del 3.200% . Poi si
scopre che gli “scienziati” nei pannelli che stabiliscono questi limiti hanno
tutti ricevuto finanziamenti da Big Pharma, da Myers Squibb, a Pfizer, da
GlaxoSmithKline a Merck, da Novartis a Solvay.
Tamiflu e altri
fiaschi
La Roche, colosso
svizzero, acquista dall’americana Gilad Sciences, direttore e azionista Donald
Rumsfeld (neocon ministro della Difesa al tempo della guerra all’Iraq), i
diritti dello sfruttamento dell’antivirale Tamiflu, riconosciuto e promosso
dall’OMS per combattere l’influenza dei polli (Aviaria). Il farmaco è un
successo mondiale. Tra il 2004 e il 2006 gli stabilimenti lavorano h 24 per
soddisfare la richiesta. Gli stati investono miliardi di dollari nel vaccino.
Che resterà per lo più inutilizzato. La sua efficacia è quasi nulla, lo
dichiarano i centri di ricerca più qualificati. Aggiunge poco al tradizionale
latte e miele. L’aviaria fa massacrare 180 milioni di poveri polli, con le
relative perdite per gli allevatori e tutta la filiera. Di morti umane ce ne
sono….100. Nel 2013, l’altro gigante, Merck ammette di aver inoculato nella
popolazione di tutto il mondo virus del cancro per mezzo dei vaccini
(intervista alla TV pubblica Boston WGBH, documentario “In Lies we trust”).
Il vaccino Marck, venduto soprattutto al Sud del mondo, conteneva l’ormone
B-hCG, un anti-fertile cancerogeno. Nelle sole Filippine 3,5 milioni di donne
hanno fatto uso del vaccino.
Frodi e crimini
A Milano, nel luglio
dell’anno scorso, vengono indagati per frodi scientifiche sette eminenti
professori e meritorie istituzioni per la ricerca sul cancro. Sono accusati di
aver taroccato documentazioni scientifiche per poter pubblicare i loro lavori
su prestigiose riviste scientifiche, cosa che esalta il valore professionale
degli autori.e procura fondi ai loro istituti.
La Johnson &
Johnson (borotalco ecc.), avendo già subito migliaia di denunce per il
contenuto di amianto scoperto nel proprio borotalco per neonati e che provoca
tumori vari, compreso quello alle ovaie, viene condannata nel Missouri a pagare
4,69 miliardi di danni a 22 donne e alle loro famiglie. Le azioni di J&J
crollano quando si apprende che i suoi dirigenti erano al corrente, tra il 1971
e il 2000, che quantitativi di amianto erano stati trovati nei loro talchi.
Assassini come quelli del Talidomide.
Altre perle di una
collana senza fine. 68.000 medici negli Usa corrotti per 46 milioni di dollari
complessivi da potenti ditte farmaceutiche perché prescrivessero oppiacei,
compresa eroina, che inducono dipendenza e morte. Il cartello Roche-Novartis
faceva pagare allo Stato italiano, sollecitato dall’Agenzia del Farmaco, mille
euro il farmaco Lucentis per la maculopatia, quando ne esisteva uno
perfettamente uguale, l’Avastin, dal costo di 80.
Anche attraverso le
donazioni ai politici, come, nel caso delle elezioni del 2016, i 9,6 milioni ai
candidati, di cui oltre un terzo alla favorita di Big Pharma, Hillary Clinton,
attraverso il lobbying ricco e pressante sulle istituzioni nazionali, europee e
internazionali, i rapporti professionali e finanziari stretti con
l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’industria multinazionale farmaceutica
controlla quasi completamente la scienza. Quella che, a dispetto di questa
montagna di delitti e misfatti, oggi detta alla politica i provvedimenti che
riguardano le condizioni fondamentali della nostra vita e libertà. Per le
violazioni dei quali, ogni giorno si stabiliscono punizioni più pesanti.
Vedremo in che modo
in Italia e nella UE si è provveduto a spianare la strada a questa nuova forma
orwelliana di governo della società. Intanto vediamo chi fa dell’umorismo di
regime e chi no.
5 commenti:
vorrei solo riferire ciò:
a- Ho un parente stretto che opera come medico di base e del lavoro nelle fabbriche della Valseriana. Riferisce di delirio sanitario indescrivibile (quindi testimonianza sul campo) ,che ha prodotto e sta producendo centinaia e centinaia di morti. I grandi industriali della zona ( 3600 industrie e imprese lungo il fiume Serio) han contrastato l'istituzione della seconda zona rossa lombarda circa dieci giorni fa. Polmoniti su polmoniti che stroncano persone anziane ( ma che prima erano vive sia pur malandate), e anche giovani ( quaranta/cinquantenni). Molti son malati in casa ove tirano le cuoia senza , a volte, assistenza.
Mi riconosco molto in quel che dice, dr.Grimaldi,soprattutto sullo strapotere delle case farmaceutiche , ma un'emergenza vera da coronavirus è indubbio che esista.
Grazie per il suo contributo alla coscienza critica di chi la legge.
Bruno
Salve, ecco il link dell'intervista al dr Stefano Montanari, scopritore delle nanoparticelle, sull'epidemia da coronavirus...
Un abbraccio
https://youtu.be/6smUtXl63n0
Nel 1940-1943 il regime, di fronte alle continue disfatte militari, reagì in due modi: da un lato irreggimentando la popolazione, cercando cioè di trasformarla in un unico blocco di fede e volontà, tutta unita nella difesa della patria in pericolo e agli ordini del duce, ordini che non potevano essere discussi ma solo obbediti; dall’altro diffondendo la psicosi del tradimento: le navi venivano affondate per colpa dei traditori, le truppe venivano sbaragliate per colpa dei traditori, il nemico si annidava ovunque, nel passante, nel collega, nel vicino di casa, ed era sempre in ascolto. Facendo appello ai sentimenti più atavici e tribali dell’uomo, la classe dirigente fascista tentava in questo modo di occultare il proprio immane fallimento, avendo governato il Paese per 20 anni ed essendo la prima ed unica responsabile della totale impreparazione militare ed economica con la quale affrontammo il conflitto. Nel 2020, di fronte ad un fallimento ancora più epocale (in fin dei conti nel 1940 si trattava pur sempre di affrontare una potenza mondiale come il Regno Unito, oggi di nient’altro che garantire la salute dei cittadini, compito primario e basilare di qualsiasi Stato), la classe dirigente che ha dominato e spolpato l’Italia negli ultimi 30 anni, prima ed unica responsabile della situazione in cui ci troviamo, ancora una volta tenta di sgravarsi dalle proprie schiaccianti responsabilità, facendo appello ad un patriottismo d’accatto (fatto di bandierine e canzonette idiote) per irreggimentare la popolazione agli ordini dell’uomo forte del momento (che, dato che la storia si ripete prima come tragedia e poi come farsa, ieri era Mussolini e oggi è Conte), i cui ordini non possono essere discussi ma soltanto obbediti, mentre getta in pasto alle belve il nuovo nemico, che stavolta assume i connotati sinistri del passeggiatore, del corridore, del ciclista, del vicino di casa con il cane. Il grottesco è che l’operazione riesce: nel clima di regime trionfante, fiorisce la delazione, la denuncia anonima, si invoca lo stato di polizia, l’esercito nelle strade, le botte, la forca. Nella concezione primitiva e superstiziosa dell’italiano medio, chi per qualsiasi motivo esce di casa non è neanche un untore, è un traditore della patria, ed attirerà sulle nostre teste la terribile collera degli dèi
Nel 1940-1943 il regime, di fronte alle continue disfatte militari, reagì in due modi: da un lato irreggimentando la popolazione, cercando cioè di trasformarla in un unico blocco di fede e volontà, tutta unita nella difesa della patria in pericolo e agli ordini del duce, ordini che non potevano essere discussi ma solo obbediti; dall’altro diffondendo la psicosi del tradimento: le navi venivano affondate per colpa dei traditori, le truppe venivano sbaragliate per colpa dei traditori, il nemico si annidava ovunque, nel passante, nel collega, nel vicino di casa, ed era sempre in ascolto. Facendo appello ai sentimenti più atavici e tribali dell’uomo, la classe dirigente fascista tentava in questo modo di occultare il proprio immane fallimento, avendo governato il Paese per 20 anni ed essendo la prima ed unica responsabile della totale impreparazione militare ed economica con la quale affrontammo il conflitto. Nel 2020, di fronte ad un fallimento ancora più epocale (in fin dei conti nel 1940 si trattava pur sempre di affrontare una potenza mondiale come il Regno Unito, oggi di nient’altro che garantire la salute dei cittadini, compito primario e basilare di qualsiasi Stato), la classe dirigente che ha dominato e spolpato l’Italia negli ultimi 30 anni, prima ed unica responsabile della situazione in cui ci troviamo, ancora una volta tenta di sgravarsi dalle proprie schiaccianti responsabilità, facendo appello ad un patriottismo d’accatto (fatto di bandierine e canzonette idiote) per irreggimentare la popolazione agli ordini dell’uomo forte del momento (che, dato che la storia si ripete prima come tragedia e poi come farsa, ieri era Mussolini e oggi è Conte), i cui ordini non possono essere discussi ma soltanto obbediti, mentre getta in pasto alle belve il nuovo nemico, che stavolta assume i connotati sinistri del passeggiatore, del corridore, del ciclista, del vicino di casa con il cane. Il grottesco è che l’operazione riesce: nel clima di regime trionfante, fiorisce la delazione, la denuncia anonima, si invoca lo stato di polizia, l’esercito nelle strade, le botte, la forca. Nella concezione primitiva e superstiziosa dell’italiano medio, chi per qualsiasi motivo esce di casa non è neanche un untore, è un traditore della patria, ed attirerà sulle nostre teste la terribile collera degli dèi
Per Bruno:
Qui hanno e abbiamo più o meno tutti parenti che "lavorano sul campo", ma la realtà non basta vederla o ascoltarla, va interpretata, decifrata a volte. Le persone anziane "vive sia pur malandate" che sono morte, muoiono tutti gli anni più o meno con le consuete infezioni invernali o altre, in casa o in ospedale. Tutti gli anni! Non è affatto "indubbio" che esista un'emergenza vera, personalmente ho invece un dubbio enorme. Se un'emergenza vera esistesse tutte le parole di Fulvio e tutti le constatazioni sulla creazione artificiale di questa epidemia sarebbero vane.
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