https://youtu.be/ROqp50LNhhY Videointervista di Barbara Tamperi a Fulvio Grimaldi sulla sua esperienza del Bloody Sunday in Nordirlanda e che lezioni ne ha tratto per l’oggi.
Foto di Fulvio Grimaldi
Mentre scrivo è sabato 24 settembre e dovremmo essere in “silenzio
elettorale”.
Giovedì a Roma, alla chiusura della campagna elettorale di
ITALIA SOVRANA E POPOLARE in Piazza SS Apostoli (di cui ho diffuso il video),
nel mio intervento ho accostato la truffatrice Vanna Marchi, reduce da 9 anni
di galera e ora rilanciata in gloria da Netfix, a coloro che in questa
congiuntura pretendono di decidere i nostri destini. Ingannando, magheggiando,
manipolando, frodando, approfittando, mentendo, rubando agli ingenui, come e più
di quella storica imbrogliona. Che perciò è diventata pioniera ed emblema di
una classe dirigente fondata sulla circonvenzione di incapace. E anche di
capace.
Una classe dirigente di malviventi, gangster e sicari che,
pretende di osservare la norma anti-abuso del silenzio elettorale facendo
tracimare giornali e televisioni, non di propaganda partitica, è ovvio, ma di…
propaganda politica e partitica.
Cos’altro è, se non violenta feroce, manipolatoria,
frodatrice, menzognera propaganda politica, in pieno sabato 24 settembre, a
poche ore dal voto, quella che ci
assorda e acceca con lo tsunami delle “nefandezze” russe, degli orrori della “minaccia
atomica”, delle “fosse comuni colme di bambini torturati”, dell’ “atroce
farsa del referendum sulla scelta russa delle popolazioni del Donbass, sotto
la minaccia degli sgherri russi e filorussi,i con il Kalanchinkov puntato sugli
elettori”?
Popolazioni che, per voler restare russe e antifasciste,
hanno dovuto sostenere otto anni di strisciante genocidio!
Ah no? Ma quale è stato, secondo voi, in tutto il ciarpame,
in tutta la chincaglieria da rigattiere, in tutta la retorica da venditori di
elisir di eterna vita, che hanno caratterizzato la disputa elettorale tra figuranti
appesi ai fili dello stesso puparo, se non il fatto geopolitico interpretato
come guerra mortale tra “democrazie e autocrazie”. E, quindi, su chi abbia le
migliori credenziali atlantiste e di belluina partecipazione alla crociata
contro il Male Assoluto?
E allora che altro è stato questo sabato del “silenzio
elettorale” se non il gran botto finale da far esplodere sui cittadini perché votassero
contro Putin, per la guerra e per i “valori” dell’Occidente?
In questo contesto che più sporco, malavitoso e fraudolento non si può, in qualche modo il mio ricordo della “Domenica di Sangue di Derry, 30 gennaio 1972, quando un battaglione di mercenari parà di Sua Maestà (Elisabetta, ricordate?) trucidò 14 inermi civili, sparandogli nella schiena, in fuga, caduti per terra, feriti, al termine di una pacifica marcia di famiglie contro l’apartheid e il colonialismo più feroce della Storia?
Imparai cosa fosse il Potere, di cosa fosse capace il
Potere, quali abissi di nequizia sostenesse il Potere, quale distanza siderale
separasse il Potere dagli esseri viventi, umani e non.
Avevo visto, fotografato, registrato la strage dall’inizio
alla fine, ero scampato due volte al tentativo di spararmi in testa, avevo
evitato la cattura ordinata ai militari perché s’impadronissero del mio
materiale, testimonianza professionale quasi unica del macello di Stato.
Dei ragazzi mi avevano portato al sicuro e, di notte, mi
avevano contrabbandato oltre frontiera, nella Repubblica, in modo che la
mattina dopo, a Dublino, potessi consegnare ai media – e al mondo – la verità
del crimine e dei criminali.
Ma prima, in attesa del trasbordo, avevo potuto vedere alla
televisione ufficiale britannica, telegiornale delle 18.00, un’ora e mezzo
dalla fine della mattanza, il massimo rappresentante del governo e della regina
(sempre quella Elisabetta), comandante in capo delle truppe d’occupazione,
Generale Gerald Ford. Diede al pubblico, all’opinione mondiale, la sua versione
dei fatti. Supergiù così.
“Oggi pomeriggio, nel corso di una marcia di protesta
a Derry, un contingente dei reparti di sicurezza impegnati in Irlanda del Nord,
è finito sotto il tiro di alcuni cecchini dell’IRA, appostati sui tetti di edifici
nel quartiere di Bogside. I nostri militari si sono limitati all’autodifesa per
garantire la pacifica conclusione della marcia. Si contano alcuni feriti”.
La stessa, infame bugia è poi stata avvalorata, negando
credibilità a migliaia di testimoni e, in particolare, alle mie foto e
registrazioni audio, dalla successiva, cialtronesca, inchiesta affidata da
Londra a tale Lord Widgery. Una seconda inchiesta, di Lord Saville, si
protrasse per anni e giunse alla deviante e mistificata conclusione che la
strage c’era stata, ma era stata causata dall’intemperanza di un comandante di
reparto. Quando invece si era trattato del tentativo, felicemente fallito,
ordinato dal governo di Londra, alla regina piacendo, di stroncare una
sollevazione di popolo per l’unità della sua nazione e per i più elementari
diritti civili e umani. Sollevazione protrattasi poi per altri 26 anni.
Nessun militare partecipe attivo della strage, assassino
plurimo, è mai stati inquisito, processato, condannato.
Ebbene, perché sono diventato immune all’alluvione di
falsità, invenzioni, calunnie, manipolazioni, brutali inganni,
sistematicamente, universalmente messi in atto dal Sistema? E mai come con il
cinismo e l’oscena spudoratezza degli anni che stiamo vivendo a partire dalla
globalizzazione tramite pandemie, deportazione di popoli, terrorismo climatico,
e a seguire la guerra nazi-ucraino-Nato. Fino all’esito distopico promesso, non
da Putin (che ha tutto il diritto di annunciare misure di difesa della
sopravvivenza del suo popolo e del suo Stato assediati e provocati), bensì
dalla solita Elisabetta, appena investita dell’ennesima missione necrofila
della corona britannica dall’omonima sul trono.
Elisabetta Truzz, neopremier britannica: “ Aspetto di
vedere chi di noi 27 avrà l’onore di premere il bottone per il lancio di
missili nucleari sulla Russia” Testuale. Ma questo i nostri media,
felicemente ottusizzati dal razzismo antirusso e dalla fregola di mandare
persone a morire in guerra, non lo dicono, tanto meno lo deprecano.
Hanno imparato dal Generale Gerald Ford, delinquente mentitore
in televisione.
Anch’io. Ma leggendone le parole scritte con la menzogna su
un mare di sangue innocente e nobilissimo..
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