sabato 24 settembre 2022

BLOODY SUNDAY A PALAZZO CHIGI


https://youtu.be/ROqp50LNhhY  Videointervista di Barbara Tamperi a Fulvio Grimaldi sulla sua esperienza del Bloody Sunday in Nordirlanda e che lezioni ne ha tratto per l’oggi.

Foto di Fulvio Grimaldi

Mentre scrivo è sabato 24 settembre e dovremmo essere in “silenzio elettorale”.

Giovedì a Roma, alla chiusura della campagna elettorale di ITALIA SOVRANA E POPOLARE in Piazza SS Apostoli (di cui ho diffuso il video), nel mio intervento ho accostato la truffatrice Vanna Marchi, reduce da 9 anni di galera e ora rilanciata in gloria da Netfix, a coloro che in questa congiuntura pretendono di decidere i nostri destini. Ingannando, magheggiando, manipolando, frodando, approfittando, mentendo, rubando agli ingenui, come e più di quella storica imbrogliona. Che perciò è diventata pioniera ed emblema di una classe dirigente fondata sulla circonvenzione di incapace. E anche di capace.

Una classe dirigente di malviventi, gangster e sicari che, pretende di osservare la norma anti-abuso del silenzio elettorale facendo tracimare giornali e televisioni, non di propaganda partitica, è ovvio, ma di… propaganda politica e partitica.

Cos’altro è, se non violenta feroce, manipolatoria, frodatrice, menzognera propaganda politica, in pieno sabato 24 settembre, a poche ore dal voto, quella  che ci assorda e acceca con lo tsunami delle “nefandezze” russe, degli orrori della “minaccia atomica”, delle “fosse comuni colme di bambini torturati”, dell’ “atroce farsa del referendum sulla scelta russa delle popolazioni del Donbass, sotto la minaccia degli sgherri russi e filorussi,i con il Kalanchinkov puntato sugli elettori”?

Popolazioni che, per voler restare russe e antifasciste, hanno dovuto sostenere otto anni di strisciante genocidio!

Ah no? Ma quale è stato, secondo voi, in tutto il ciarpame, in tutta la chincaglieria da rigattiere, in tutta la retorica da venditori di elisir di eterna vita, che hanno caratterizzato la disputa elettorale tra figuranti appesi ai fili dello stesso puparo, se non il fatto geopolitico interpretato come guerra mortale tra “democrazie e autocrazie”. E, quindi, su chi abbia le migliori credenziali atlantiste e di belluina partecipazione alla crociata contro il Male Assoluto?

E allora che altro è stato questo sabato del “silenzio elettorale” se non il gran botto finale da far esplodere sui cittadini perché votassero contro Putin, per la guerra e per i “valori” dell’Occidente?

 


In questo contesto che più sporco, malavitoso e fraudolento non si può, in qualche modo il mio ricordo della “Domenica di Sangue di Derry, 30 gennaio 1972, quando un battaglione di mercenari parà di Sua Maestà (Elisabetta, ricordate?) trucidò 14 inermi civili, sparandogli nella schiena, in fuga, caduti per terra, feriti, al termine di una pacifica marcia di famiglie contro l’apartheid e il colonialismo più feroce della Storia?

Imparai cosa fosse il Potere, di cosa fosse capace il Potere, quali abissi di nequizia sostenesse il Potere, quale distanza siderale separasse il Potere dagli esseri viventi, umani e non.

Avevo visto, fotografato, registrato la strage dall’inizio alla fine, ero scampato due volte al tentativo di spararmi in testa, avevo evitato la cattura ordinata ai militari perché s’impadronissero del mio materiale, testimonianza professionale quasi unica del macello di Stato.


Dei ragazzi mi avevano portato al sicuro e, di notte, mi avevano contrabbandato oltre frontiera, nella Repubblica, in modo che la mattina dopo, a Dublino, potessi consegnare ai media – e al mondo – la verità del crimine e dei criminali.

Ma prima, in attesa del trasbordo, avevo potuto vedere alla televisione ufficiale britannica, telegiornale delle 18.00, un’ora e mezzo dalla fine della mattanza, il massimo rappresentante del governo e della regina (sempre quella Elisabetta), comandante in capo delle truppe d’occupazione, Generale Gerald Ford. Diede al pubblico, all’opinione mondiale, la sua versione dei fatti. Supergiù così.

“Oggi pomeriggio, nel corso di una marcia di protesta a Derry, un contingente dei reparti di sicurezza impegnati in Irlanda del Nord, è finito sotto il tiro di alcuni cecchini dell’IRA, appostati sui tetti di edifici nel quartiere di Bogside. I nostri militari si sono limitati all’autodifesa per garantire la pacifica conclusione della marcia. Si contano alcuni feriti”.


La stessa, infame bugia è poi stata avvalorata, negando credibilità a migliaia di testimoni e, in particolare, alle mie foto e registrazioni audio, dalla successiva, cialtronesca, inchiesta affidata da Londra a tale Lord Widgery. Una seconda inchiesta, di Lord Saville, si protrasse per anni e giunse alla deviante e mistificata conclusione che la strage c’era stata, ma era stata causata dall’intemperanza di un comandante di reparto. Quando invece si era trattato del tentativo, felicemente fallito, ordinato dal governo di Londra, alla regina piacendo, di stroncare una sollevazione di popolo per l’unità della sua nazione e per i più elementari diritti civili e umani. Sollevazione protrattasi poi per altri 26 anni.

Nessun militare partecipe attivo della strage, assassino plurimo, è mai stati inquisito, processato, condannato.

Ebbene, perché sono diventato immune all’alluvione di falsità, invenzioni, calunnie, manipolazioni, brutali inganni, sistematicamente, universalmente messi in atto dal Sistema? E mai come con il cinismo e l’oscena spudoratezza degli anni che stiamo vivendo a partire dalla globalizzazione tramite pandemie, deportazione di popoli, terrorismo climatico, e a seguire la guerra nazi-ucraino-Nato. Fino all’esito distopico promesso, non da Putin (che ha tutto il diritto di annunciare misure di difesa della sopravvivenza del suo popolo e del suo Stato assediati e provocati), bensì dalla solita Elisabetta, appena investita dell’ennesima missione necrofila della corona britannica dall’omonima sul trono.

Elisabetta Truzz, neopremier britannica: “ Aspetto di vedere chi di noi 27 avrà l’onore di premere il bottone per il lancio di missili nucleari sulla Russia” Testuale. Ma questo i nostri media, felicemente ottusizzati dal razzismo antirusso e dalla fregola di mandare persone a morire in guerra, non lo dicono, tanto meno lo deprecano.

Hanno imparato dal Generale Gerald Ford, delinquente mentitore in televisione.

Anch’io. Ma leggendone le parole scritte con la menzogna su un mare di sangue innocente e nobilissimo..   



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