Una vecchia baldracca in disfacimento da postribolo sbaraccato (con
tutto il rispetto per le oneste professioniste del genere) che prova a rifarsi
un’impossibile verginità “all’ombra delle fanciulle in fiore”, è quella che latra,
ulula, raglia contro i fuoritempomassimo che, con la lacrima al ciglio,
commemorano il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito per decenni votato da
milioni di italiani e presente piuttosto democraticamente in Parlamento (almeno
lì).
Qui, allentando in misura antiscientifica il concetto di “fascismo” e
la sua specificità storico-ideologica, si vedono fascisti ex- servitori di ogni
padrone, ex-ladroni, corrotti, corruttori, prevaricatori, mistificatori,
ipocriti e affamatori, avventarsi con furia dialettica da carta stagnola
- scintillante, ma sempre cartaccia – su altri fascisti, anche questi,
ontologicamente, ladroni, affamatori, servitori di qualsiasi padrone,
prevaricatori, manganellatori e strutturalmente delinquenti.
Spettacolo badogliesco, intimamente clericista, più nazi che fascio,
più teppista che nazi (sempre stiracchiando impropriamente la definizione del
fenomeno storico), visceralmente italiota, che noi, italiani sovrani e
popolari, dovremo spazzare presto dal palcoscenico di questo avanspettacolo di
guitti da due lire, ridando salute e onorabilità al paese tutto. Anzi, al
popolo. Anzi, alla nazione. .
Fulvio
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