giovedì 29 dicembre 2022

BALDRACCHE E “FASCISTI

 



Una vecchia baldracca in disfacimento da postribolo sbaraccato (con tutto il rispetto per le oneste professioniste del genere) che prova a rifarsi un’impossibile verginità “all’ombra delle fanciulle in fiore”, è quella che latra, ulula, raglia contro i fuoritempomassimo che, con la lacrima al ciglio, commemorano il Movimento Sociale Italiano (MSI), partito per decenni votato da milioni di italiani e presente piuttosto democraticamente in Parlamento (almeno lì).

 

Qui, allentando in misura antiscientifica il concetto di “fascismo” e la sua specificità storico-ideologica, si vedono fascisti ex- servitori di ogni padrone, ex-ladroni, corrotti, corruttori, prevaricatori, mistificatori, ipocriti e affamatori, avventarsi con furia dialettica  da carta stagnola - scintillante, ma sempre cartaccia – su altri fascisti, anche questi, ontologicamente, ladroni, affamatori, servitori di qualsiasi padrone, prevaricatori, manganellatori  e strutturalmente delinquenti.

 

Spettacolo badogliesco, intimamente clericista, più nazi che fascio, più teppista che nazi (sempre stiracchiando impropriamente la definizione del fenomeno storico), visceralmente italiota, che noi, italiani sovrani e popolari, dovremo spazzare presto dal palcoscenico di questo avanspettacolo di guitti da due lire, ridando salute e onorabilità al paese tutto. Anzi, al popolo. Anzi, alla nazione. .

Fulvio

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