Domenico
D’Amico intervista Fulvio Grimaldi per Radio Gamma 5
Tehran
vince, al netto di False Flag israeliane
IL
PRIMA, IL DURANTE E IL DOPO DELLA GUERRA USA-SION CONTRO L’IRAN
https://t.me/debitoedemocrazia/4380 (video su Telegram)
Analisi che si prova
a essere dettagliata e comprensiva, sullo sfondo di una conoscenza dell’Iran
guadagnata sul campo, su quanto occorso in Medioriente nelle settimane dal
primo attacco di Israele, alla risposta di Tehran, all’intervento di Trump e
alla conclusione, per il momento, con il bombardamento delle basi USA nel
Golfo.
Bombardamento
missilistico con tanto di preavviso agli obiettivi e quindi decisiva riduzione
del danno. Alla stessa stregua di quanto di disastroso i comunicati affermano
di aver inflitto ai centri nucleari iraniani, a forza di immagini di crateri,
rispetto a ciò che in realtà (non) è stato colpito, visto che il preavviso di
due settimane aveva consentito a Tehran di mettere al sicuro le proprie riserve
di uranio e le proprie centrifughe. Il problema è che il pubblico viene portato
per mano dai comunicati a credere in e a questi.
Definendo Israele
spacciato, Alessandro Orsini, analista geopolitico e docente di sociologia, nel
suo commento sul Fatto Quotidiano del 24 giugno, propone una valutazione non
dissimile, illustrando nel dettaglio i dati e motivi dell’irreversibile crisi
dello Stato Sionista.
Questo quadro, pur
nella sua realtà comprovata dai fatti, non ci esime dal prendere in
considerazione la sempre possibile reazione del serpente gravemente ferito.
Rendendosi conto di un declino che mette a repentaglio tutto il progetto
storico dello Stato sionista e della sua espansione a potenza egemone nel
Medioriente, dato il carattere ideologicamente esasperato del suo gruppo dirigente
(e non solo), non possono escludersi colpi di coda. Per i quali una scelta
abituale delle realtà guerrafondaie in difficoltà sarebbe lo strumento della
False Flag, Uno strumento collaudato in tutte le guerre euro-atlantiche.
Bisogna trovarsi
pronti a contrastare questa eventualità che è già costata la distruzione di
vari paesi. Intanto, però, è tempo di ringraziare l’Iran per un coraggio e
un’intelligenza politico-militare che ha fatto conquistare a tutto il mondo un
respiro di sollievo e una luce di fiducia.
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