mercoledì 12 settembre 2012


NAZIFASCISTI E FARLOCCONI ? LA SIRIA MERITA ALTRO.

Anniversario di due capolavori dello Stato Canaglia numero 1

L’apprendista stregone
Vedo ora al tg che a Bengasi i salafiti , cioè Al Qaida, che ha il controllo militare sugli invasati tagliagole, hanno fatto fuori l’ambasciatore Usa, un funzionario, tre marines e bruciato il consolato. E che al Cairo turbe di salafiti stanno aggredendo l’ambasciata Usa. Sarebbe bello poter attribuire l’eliminazione del diplomatico Usa, consigliere dei ratti mercenari durante la guerra alla Libia, alla resistenza gheddafiana, del resto sempre più attiva in tutto il paese con  sabotaggi ed esecuzioni di assassini, torturatori, traditori e collaborazionisti. Non pare essere così. Un provocatore cinematografaro israeliano ha fatto circolare negli Usa un film in cui altro che le oscenità delle Pussy Riot contro Putin: si smerda l’intera religione islamica e si satanizza il suo profeta. L‘avesse fatto un musulmano con protagonisti il cristianesimo e Gesù, vedresti che extraordinary renditions verso Guantanamo e le altre carceri segrete della tortura e della sparizione di Obama.  

E’ comunque positivamente abbagliante, per chi non serra gli occhi e non preferisce la cecità, il paradosso di un’America attaccata dagli stessi sgherri che aveva inventato, organizzato, fomentato, sparso per il mondo, affinchè fornissero, dall’11/9 in poi, alibi per le apocalissi belliche e le macellerie sociali dell’Occidente. Era prevedibile per un bambino, non per gli idioti invasati di egolatria di Washington e Wall Street. Componeva Goethe alla fine del ‘700, nel grandioso e metaforico “Apprendista Stregone”: Oh, rigurgito d’inferno / vuoi affogare ogni cosa? / Vedo già per ogni soglia / correre torrenti d’acqua. / Maledetta scopa che / non mi vuol più  ascoltare! / Legno che tu eri stato / fermati di nuovo lì… La morale, poi, è nel finale: “Gli spiriti che ho evocato / non li posso più fermare”.

Ci sarebbe poi anche un’altra ipotesi, alla luce della storia del più sofisticato terrorismo mossadiano. Un’operazione concepita a Tel Aviv, affidata a decerebrati manipolati, per fornire all’Occidente in generale e agli Usa in particolare un sonante pretesto per potenziare l’intervento nel continente e nella regione e rinfocolare lo “scontro di civiltà”. Mah. Si vedrà meglio più in là.
Non c’è niente di divertente in questi rigurgiti primordiali di belve forsennate, finora lige agli ordini e usi dettati da leccati gentiluomini al Pentagono. L’aspetto positivo potrebbe essere che qualcuno di quegli occhi dormienti si apra alla luce e incominci a capire di cosa si tratta quando si parla di “guerra al terrorismo”, o di “giovani rivoluzionari delle primavere arabe”.


Nazifascisti per la Siria: la, shukran!
E’ semplicemente spaventoso il discredito che getta sulla solidarietà alla Siria – grande merito della codarda latitanza e degenerazione politica della “sinistra” – la manifestazione dei neonazisti allestita per la Siria davanti a Montecitorio il 20 settembre. Gira in rete un manifesto che chiama  a un presidio davanti alla Camera e a una successiva tavola rotonda e chi non conosce l’identità politica ed etica dei personaggi che vi figurano come relatori (vedi sotto) potrebbe anche illudersi di poter dare, partecipando, un contributo alla verità sul complotto antisiriano e alla difesa di quello Stato e di quel popolo che da 18 mesi resiste compatto contro l’attacco delle più sanguinarie e reazionarie forze del mondo. Peccato che i protagonisti dell’evento, a cui la sinistra criminalmente ha lasciato questi spazi, siano eredi diretti di altre tra le forze più sanguinarie, reazionarie, tiranniche della nostra storia recente, se non addirittura picchiatori neonazisti in proprio.

A individui di questa risma hanno prestato incosciente e colpevole copertura anche un esponente palestinese, come il vescovo Hilarion Cappucci, e addirittura un dichiarato compagno del PdCI, che della paradossale iniziativa è addirittura il promotore, cosa che ne rafforza il carattere mistificatorio. Ci si deve chiedere se all’ ambasciata siriana, o tra le autorità istituzionali siriane (di cui ho potuto direttamente conoscere l’impostazione ideologica nettamente all’opposto di questi detriti del nazifascismo), si rendano conto di che catastrofico effetto sull’immagine della Siria possa avere l’affidarsi alla solidarietà spuria di un’estrema destra revanscista, colonialista, imperialista. Una destra coinvolta in tutte le più sporche operazioni del terrorismo di Stato antioperaio e antistudentesco degli ultimi decenni. Una destra estrema che ai nemici e diffamatori della Siria offre su un piatto d’argento la migliore occasione per lo stereotipo dannante che la Siria è pappa e ciccia con il peggio della scena politica italiana.

Una destra che, su mandato del regime clerical-capitalista, alimentava la famigerata teoria degli opposti estremismi,  finalizzata a reprimere le proteste di massa e la lotta di classe dal basso. Una destra che si dice antisionista, ma il cui antisionismo degenera sistematicamente in antiebraismo, offrendo il destro al nazisionismo israeliano di criminalizzare come “antisemitismo” il sostegno alla Palestina e la critica a Israele. Una destra che rispunta in ogni fase dello scontro di classe, potenziale o attuale, e assume il compito di infiltrare e inquinare le forze di sinistra con parole d’ordine scimmiottate quanto confuse, sempre nel nome della triade del dominio: dio, patria e famiglia, intesa alla Ratzinger nella sua configurazione più rancida e razzista e in netto conflitto con l’impostazione che la Siria si è data, con il Baath e con le sinistre alleate, di Stato laico e progressista. Una destra il cui vantato antimperialismo si limita a opporre all’imperialismo Nato un vaticinato imperialismo di sapore carolingio, di reminiscenza “Blut und Erde”, di netto carattere autoritario e gerarchico, in assoluto contrasto con quanto hanno realizzato il presidente Assad, il governo, le forze progressiste (Baath, PCS, Indipendenti di sinistra), che hanno stravinto le recenti consultazioni elettorali e referendarie sulla modifica dell’assetto costituzionale del paese.

Più in basso troverete cenni biografici da far rizzare i capelli di ognuno di questi personaggi. Sono consapevole che questo mio pezzo susciterà l’agitazione dei tre verminai che brulicano attorno al corpo sanguinante della Siria. I promotori neonazisti della manifestazione mi denunceranno per diffamazione e mi accuseranno di aver tradito la Siria libera e sovrana per sofismi ideologici. I  presunti sinistri, spesso seguaci degeneri, o opportunisti, o  rincitrulliti, di Trotzky,  spesso al traino di forze palestinesi passate al nemico, che, allestendo chiassate contro Gheddafi e Assad davanti alle ambasciate di Libia e Siria, si sono accreditati presso la Nato e il munifico Qatar. E’ la componente più ignobile, la cui virulenza nasce dal sentirsi pestare la coda di rettile della propria coscienza  da chi mantiene dritta la barra dell’antimperialismo e coerente la visione di classe nel suo incondizionato sostegno alla Siria sotto attacco. Sono quelli che mi hanno sparato vituperi e deliri per aver partecipato a una manifestazione per la Siria la cui piattaforma inibiva la partecipazione di fascisti.

A  Roma, con piena consapevolezza, sono andato e ho parlato all’iniziativa per la Siria garantitami antifascista dal promotore, consigliere comunale del PdCI. Il tentativo di infiltrazione di quattro ridicoli bruno-vestiti di “Stato e Potenza” non ha potuto in quell’occasione adulterare l’egemonia progressista e antimperialista della maggioranza di compagni, checché vi vogliano far credere. A garantirlo c’è stato anche il mio intervento d’apertura, credo tuttora reperibile in rete. La successiva manifestazione a Milano, lanciata con un manifesto di netto sapore iconografico fascista e firmato “Stato e Potenza”, segnava già una repellente caduta di stile, di gusto e di politica. La bella faccia pulita della Siria veniva imbrattata dal discorso di un ceffo che, esaltando le potenze dell’Asse (quelle della genocida colonizzazione pre-Nato di Africa e Asia), ne compiangeva la sconfitta. Ora siamo alla terza uscita di questa cosca di nazisti, con deprimente corredo cosmetico di qualche ingenuo privo della più elementare discriminante politica, etica, culturale, addirittura umana, vescovo, o ex senatore che sia.


Relatori, moderatori, interventori nell’iniziativa del 20 settembre

Ugo Gaudenzi, principale relatore, insieme al vescovo Cappucci. Fonda con Serafino di Luia (Avanguardia Nazionale) l’Organizzazione “Lotta di Popolo”, i cui membri venivano definiti “nazimaoisti” e che si ispirava ai neonazisti di Jeune Europe  e al loro ideologo “nazionalcomunitarista” Jean Thiriart. Il piano di “Lotta di Popolo”, dalla vita effimera per totale mancanza di coerenza teorica e comportamentale, era di cavalcare le lotte studentesche ponendosi alla destra del MSI e sfruttando il conflitto tra movimento del ’68 e un già normalizzato PCI. Con classica scelta fascista, LdP rifiutava esplicitamente le ideologie, ma, combinando diavolo e acqua santa, si diceva anticapitalista, antimperialista e antisionista, sostenitrice di Mao Ze Dong, come dei teorici della destra fascista ultrà.

Souad  Sbai, marocchina italianizzata, giornalista per giornali antimperialisti come il vescovile “Avvenire” e il destrissimo “L’Occidente”, frequente e vezzeggiata ospite all’Infedele di Gad Lerner e altre trasmissioni in cui si villaneggiavano leader da liquidare, come Gheddafi, e si farneticava sionisticamente su presunte atrocità dei loro regimi. Gradita ai fanatici antislamisti per la sua definizione eurocentrica e vagamente razzista dei costumi di quel mondo, ha scalato i gradini del potere e della notorietà arrampicandosi sulle sofferenze dei migranti maghrebini. Candidata eletta del PDL, nel 2008, nel 2010 fa il salto della quaglia verso FLI e Gianfranco Fini. Delusa dall’esito di quel cambio di casacca, torna rapidamente sotto le ali di Berlusconi. Il miglior retroterra possibile, questi partiti fautori e finanziatori di tutte le guerre d’aggressione, per la difesa di una Siria sotto tiro da parte di una piovra  di cui Fini e Berlusconi sono tentacoli.

Mimmo Srour, siriano italianizzato,  limpidissimo e coerente compagno antimperialista. Intimo di Mastella, segretario regionale e assessore per l’UDEUR e, prima, con la giunta Del Turco incriminata. Indagato per la truffa dei “Fondi Giovanardi”, in cui 12 milioni, con la complicità della Curia (“Mi fidavo dei vescovi”), sarebbero stati sottratti alle popolazioni terremotate. Sostenitore del candidato a sindaco del centrodestra De Matteis, appoggiato da MPA, UDC, UDEUR e Casa Pound. Si agitò pubblicamente in difesa della nota Sakineh, eroina Israelo-Nato, iraniana uxoricida destinata a “lapidazione”, che nessuno ha mai lapidato, né condannato a lapidazione, pratica che non esiste più dai tempi di Khomeini. Il principale alleato della Siria, l’Iran, ringrazia.

Alessandro Catalano,  candidato con Roberto Fiore, Forza Nuova, alle regionali del Lazio nel 2010.

Di Forza Nuova è anche il responsabile di un sito, tale fascistone Pilato, che, da Palermo, diffonde informazioni sulla Siria e che ora promuove e pubblicizza la manifestazione di Roma. Ecco cosa pubblica il 13/ 9 questo sito. Semplicemente raccapricciante.

“Anche Forza Nuova aderisce al movimento di unità nazionale per la Siria ed il 20 settembre sarà in piazza a Roma al fianco dei patrioti siriani e italiani onesti e di buona volontà
Forza Nuova ufficializza la propria partecipazione alle manifestazioni pro Siria del prossimo 20 settembre a Roma.
“FN sarà presente con una sua delegazione insieme a Filippo F. Pilato – coordinatore di Syrianfreepress.net Network – il cui ruolo di libero giornalista al fianco del popolo siriano – dopo il suo recente viaggio in Siria come parte di una delegazione siro-italiana, composta da uomini liberi di varia provenienza ideologica – ha ricevuto importanti riconoscimenti anche dalle stesse autorità di un Paese che si batte con coraggio per la propria sopravvivenza”, si legge in una nota dell’ufficio stampa del Movimento politico guidato dall’ On. Roberto Fiore.”




Ernesto Ferrante, secondo Wikipedia dirigente del Fronte Sociale Nazionale, formazione nazista erede del Fronte Nazionale de nazista Adriano Tilgher, sodale della “Destra” di Alessandra Mussolini, rivendica la matrice fascista della sua organizzazione contro le aperture a Berlusconi.

Stefano Bonilauri, militante di Eurasia, direttore della collana “Gladio e Martello” delle “Edizioni all’insegna del Veltro” di Claudio Mutti, successore di Franco Freda.

Ilaria De Candia, sarebbe la moderatrice della tavola rotonda Se è quella che si trova in rete, ha tutte le caratteristiche di una Olgettina: 5a classificata a “Miss Make Up” di Porto Rotondo, Costa Smeralda, ha concorso a “Miss Olbia” nel 2009, dichiara di voler fare la modella per Roberto Cavalli, pare organizzi riprese fotografiche di matrimoni. Siamo pronti a ricevere smentite. Sarebbe comunque la meno indecorosa.

Poi c'è di mezzo anche Fernando Rossi, cui arrise un fugace momento di celebrità quando coraggiosamente votò contro la guerra di Prodi e D'Alema, facendosi espellere dal PdCI. Cosa ci faccia tra quei campioni del travestimento malriuscito non si capisce proprio.

A proposito di Casa Pound e dei suo omologhi Forza Nuova e Fronte Nazionale (e dei loro consanguinei nazifascisti della manifestazione del 20), a ricordarci quanto questi detriti della strategia padronale degli opposti estremismi abbiano a cuore diritti, libertà, rispetto, democrazia, che esigono per la Siria, c’è, l’11 settembre a Roma, l’ennesimo vigliacco assalto a  studenti di un collettivo di sinistra da parte del solito manipolo di Casa Pound e del fascista Blocco Studentesco, una ventina di picchiatori con teste rasate, caschi, mazze. Quattro ragazzi all’ospedale, con fratture e ferite varie. Lottavano per una scuola pubblica, libera, sovrana e per uno Stato che la garantisse, fuori dalla morsa di chi la vorrebbe strumento di dominio e sfruttamento. Proprio come il popolo siriano lotta contro chi ne vorrebbe privatizzare e schiavizzare il paese. E  questi gaglioffi al servizio del regime svolgono lo stesso ruolo dei terroristi mercenari Nato in Siria. Di tutto ha bisogno la Siria, fuorchè di questi rigurgiti di un passato di colonialismo, despotismo, maschilismo becero e guerrafondaio. La, shukran! No, grazie.

Questo, dunque, è il manipolo con gladio che intende apparire a Montecitorio e sugli schermi tv per far capire agli italiani che solo fascisti e neonazisti possono apprezzare il “dittatore sanguinario” di Damasco. O almeno così verrà interpretato dai media gongolanti, da tutti i nemici della Siria, dagli sguatteri di Nato e satrapi del Golfo. Qualcuno vorrà dire che mi sono voluto rifare una verginità dopo la presenza alla prima manifestazione di Roma. Venendo da prostitute e lenoni, complici di assassini e torturatori, la cosa mi lascia indifferente. Piuttosto, quando certi soggetti di estrema destra, da sempre scoperti intrecciati ai servizi segreti, hanno provato a infiltrarsi nel movimento di solidarietà con l’Irlanda e la Palestina, sono stati messi alla porta in quattro e quattr’otto. Speriamo che i siriani facciano lo stesso. Ce ne sono di buoni anche in Italia.


Damasco per Assad, una settimana fa.

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Sì, facciamo parte del movimento anti-capitalista internazionale nel quale si riconoscono anarchici, trozkisti, femministe ecc. Il nostro anti-capitalismo non è né anti-occidentale né anti-europeo. Ci consideriamo parte dell’Occidente e frutto della cultura europea. Ci dà fastidio l’inefficienza del consumismo, ma non ci proponiamo di distruggere la società consumistica. Il fulcro della nostra ideologia è la libertà e il concetto di libertà è un concetto occidentale.
(Tratto da un intervista alle Pussy Riot pubblicata sul sito "Comedonchischiotte")

Perché, infine, anche quest’altra drammatica differenza va segnalata,  tra i padri della patria che  nell’ ’800 vendevano i demani e gli attuali governanti. Quegli uomini avevano un’idea dell’Italia che volevano costruire.  I nostri  governanti, tecnici di lungo corso del capitale, annaspano nel caos che essi stessi hanno  contribuito ad alimentare. Il termine futuro, che ritorna ossessivo nei loro discorsi, è come la parola luce in bocca ai  ciechi, che invocano ciò che non vedono, testimonia lo smarrimento di ogni idea del nostro possibile avvenire. Nessun’altra prospettiva emerge dalle loro parole, se non rendere tutto il vivente perfettamente vendibile. La futura società che essi  riescono a prefigurare non è che un pulviscolo di individui e di presidi privati tenuti insieme dagli scambi monetari. Per questo, difendere  i nostri beni artistici, il  patrimonio collettivo della nazione, consentirà  di mostrare ancor più nitidamente il nulla verso cui marciano questi fautori della crescita, il cui unico orizzonte è quello di sciogliere la società nell’acido del mercato. (Piero Bevilacqua)


«Non sono qui per tirarvi su il morale. La situazione e' la piu' seria e difficile che abbia sperimentato nella mia vita» '' questo dice Soros a Newsweek '' «stiamo andando incontro ad un periodo estremamente difficile, paragonabile per molti versi agli anni '30, quelli della Grande Depressione. Nel mondo sviluppato ci attende una colossale 'riduzione delle spese' che minaccia di portarci ad un decennio, o piu', di stagnazione (se non qualcosa di peggio). Lo scenario migliore sarebbe un periodo di deflazione, lo scenario peggiore...un crollo del sistema finanziario».Sembra quindi che abbia investito i propri soldi in vista di questa tempesta. Ma ancora piu' allarmante e' cosa fara' seguito al crollo finanziario, secondo Soros...«Al montare della rabbia, saranno inevitabili le rivolte per le strade dell'America. E quasi maliziosamente ripete: 'Si, si, si', la reazione alle rivolte potra' essere piu' violenta delle rivolte stesse. Le rivolte saranno usate come scusa per 'reprimere' e per mantenere l'ordine e la legalita', anche usando armi pesanti. Cosa che, spinta all'estremo, potrebbe condurre ad un sistema politico repressivo e ad una societa' nella quale la liberta' individuale sia molto piu' ristretta; fino all'estrema conseguenza che ci portera' a rompere con la tradizione degli Stati Uniti d'America».

10 commenti:

ernesto ha detto...

non potrebbe essere la scusa per entrare in libia (false flag)e mettere finalmente in costruzione la base africom di cui si parlava tempo fa'? Mi piacerebbe pensare che sia stata la resistenza..come nell'amerikano di costa-gravas, quando montoneros y tupamaros lottavano prima dell'ecatombe iniziata quell'undici sett.73. Pero'pinochet si occupo'del lavoro insieme ai colleghi ( videla e & ). Tal Friedman e chicagoboys, rampolli dell'aristocrazia latino-americana approfittando per fare esperimenti "economici"...e oggi stanno creando questo nuovo "esperimento" economico... pero' qui in europa, piu' precisamente nel mare nostrum!

luigi ha detto...

Stanno sorgendo dei bei problemi a seguito della trasformazione imperialista di una estesa parte della sinistra , ufficiale e non. Il campo della solidarietà internazionalista contro le guerre della Nato, in questo caso la guerra alla Siria come lo è stato prima quello della guerra alla Libia, non vede iniziative significative di piazza da parte di una qualsiasi sinistra radicale. Ci diamo da fare nella controinformazione, nei blog come con gli amici, ma dimostrazioni di piazza non si riesce a farne, non si riesce ad unire le forze nemmeno di un qualsiasi centro soviale o comitato anti-imperialista. E questo sta lasciando il campo all'estrema destra travestita e trasformista, che non ne ha alcun titolo,ed ha la colpa di essere sempre stata al servizio della cia e dell'imperialismo americano. Come riuscire ad esprimere in piazza la solidarietà alla Siria senza rischi di inquinamento? Ho visto che a Milano il 20 settembre vi sarà un presidio in san Babila, promosso non si sa bene da chi, ma il cui comunicato compare su SibiaLiria, dove scrive anche Marinella Correggia. Ma il fatto che coincida con il raduno di Roma davanti Montecitorio, raduno a cui ha aderito anche forza nuova, mi crea tremendo sospetto. Che fare?

Fulvio ha detto...

@luigi

La manifestazione di Milano è esattamente l'opposto di quella dei nazifascisti di Roma e conviene sostenerla, anche se promossa non proprio da sostenitori dell'attuale Siria di Assad (su cui non ci si pronuncia), ma sicuramente neanche da mistificatori di estrema destra. Le adesioni vengono da pacifisti storici e dalla sinistra del PRC. E' la prima volta che si contesta lo scandaloso monopolio fascista sulla difesa della Siria e contro la guerra imperialista.

Luka78 ha detto...

Fulvio, come mai questa presa di posizione? Nella manifestazione di Roma, svoltasi in p.zza del Popolo a metà giugno, c'erano le stesse persone che ci saranno alla manifestazione di Montecitorio e lì partecipasti anche tu. Come mai, ora, prendi le distanze????

Vuoi accorciare la distanza che ne è nata con alcuni compagni "duri e puri" che non hanno digerito ( grazie alle loro "larghe vedute" ) la tua partecipazione con i "fascisti"? Visto, anche e soprattutto, che le manifestazione contro la guerra sono solo ed esclusivamente di proprietà "rossa"?

Un saluto.

Luca D'Amico

fulvio ha detto...

@Luka 78.
Ti devi prendere la briga, prima di avanzare illazioni maliziose, di leggere meglio quello che gli altri scrivono. Rileggiti la lista degli oratori di giugno e poi quella del 20 settembre. Riguardati anche il manifesto della prima che imponeva niente fascisti. I compagni duri e puri di cui parli non sono che squallidi o ottusi sguatteri dell'imperialismo. Figurati se voglio ridurre le distanze da questi. Ripeto, leggi meglio. Sempre che non vuoi apparire un provocatore.

Anonimo ha detto...

Fulvio scusa ma perchè non si va a Roma fare una contromanifestazione che senso ha farla a Milano che non avra' visibilita' e passera' il messagio che chi difende la Siria sia un neonazista ?????

Andrea Carancini ha detto...

Ciao Fulvio, del siriano-toscano Soso che ne pensi?

Fulvio ha detto...

@Andrea.
Che è uno sprovveduto. Disperato per l'isolamento della Siria e il tradimento delle sinistre, pesta una merda e pensa di utilizzarla a favore del suo paese.

Fulvio ha detto...

@Anonimo
Non sono io che posso organizzare o decidere. Questo è quello che passa il convento. Evidentemente a Milano abbiamo una forza che a Roma non si vede.
Poi una controinformazione a Roma produrrebbe scontri che permetterebbero agli sciacalli mediatici e politici di inzuppare biscotti velenosi.

Anonimo ha detto...

Fulvio ma tanto sono nell'aria a Roma gli scontri .Dopo aggressione di casa pound credi che non ci sia gente inferocita per la presenza dei rossibruni??? ..... Meglio andare in tv e far vedere compagni cacciare sta feccia rossobruna che far passare il messaggio chi difende la Siria di Assad=nazifascista .