venerdì 13 dicembre 2013

FORCONI E FORCHETTONI





La Storia è un insieme di bugie su cui ci si è messi d'accordo. (Napoleone Bonaparte)

Una verità detta con cattive intenzioni batte tutte le bugie che si possano inventare. (William Blake")

Quando la verità è sostituita dal silenzio, il silenzio è una bugia. (Yevgeny Yevtushenko)

Il TTIP dietro l'angolo
La cosa migliore è la legnata inflitta all’autocrate illegittimo e anticostituzionale che sul Colle spende più della regina Elisabetta, come al suo paragoverno dei peggiori, con effetto collaterale dell’ennesima tramvata al più stupido dei furbi con baffetti. La cosa peggiore è l’identità di chi glie l’ha data. La malformazione mezzo Panariello e mezzo Coniglio mannaro, partorita da un partito unico bipolare consolidato nel culto bipolarista che risale a Berlinguer, tanto che ovviamente anche Vendola, dimezzato dalle malefatte da governatore,  e il suo house organ “manifesto”, si uniscono al coro del “cambiamento” con più d’una strizzatina d’occhio, è chiamata a eseguire il mandato del TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Esattamente come lo sono stati l’epistola-diktat di Bruxelles al guitto mannaro, quella di Draghi-Goldman Sachs al terminator idiota della Bocconi e i vari fiscal compact e pareggio del bilancio in Costituzione. E come lo sono ora la sedizione neo-arancione filo-UE in Ucraina, le spedizioni coloniali francesi nel Sahel, la difesa ad oltranza della vampira-premier tailandese, le cospirazioni contro i paesi liberati dell’America Latina.

Tutte tessere di un puzzle imperiale da comporre con la privatizzazione di ogni residuo pubblico in Occidente, come con l’eliminazione coatta di nazioni:Libia, Siria, Yemen, Afghanistan, Pakistan, Yemen, Somalia e, chissà, Iran. I protagonisti di tutto l’ambaradan post-democratico, detto globalizzazione neoliberista, in questi giorni li avete potuto ammirare mentre competono nel campionato mondiale di ipocrisia a Johannesburg, primatista imbattibile l’assassino seriale che siede alla Casa Bianca. Dove liberatori di popoli come Bush, Clinton, Obama, Cameron, Hollande, Merkel, e loro euroseguito con il tovagliolo sul braccio, crooner mediatici e lavapiatti politici, agitano turiboli alla memoria di colui che, risolto l’anacronistico imbarazzo di un paese di neri tiranneggiato e spolpato da bianchi, gli ha poi evitato l’inelegante conflitto di classe e la sottrazione del bottino a banche e multinazionali, ovviamente bianche.


Chiediamoci perché l’Occidente ama Mandela e odia Mugabe, il presidente dell’irriducibile Zimbabwe. Li ai razzisti etnici bianchi si sono uniti i razzisti sociali neri, mentre il popolo, titolare della terra e della sovranità, è stato posto al servizio di un capitale feroce, perlopiù multinazionale. Mentre qui un combattente per la libertà, che ha ben capito l’intreccio colonialismo-capitalismo-razzismo, continua a respingere il neocolonialismo economico dell’Occidente e sostiene la marcia degli oppressi e sfruttati, a partire da quella, fondamentale, sulle terre sottratte dai farmer britannici.


Il delegato domestico del TTIP, il nuovo che avanza
Il pneumatico fiorentino, che, a forza di mostrare cosa sia il vero populismo, facendosi votare da un’oceanica combinazione delle due categorie dominanti nel paese, i farlocchi e i furbi, ha visto precipitarsi a reggergli lo strascico tutti quelli che fino a ieri glielo avrebbero stretto intorno alla strozza, cariatidi piddine comprese. I farlocchi si sono fatti abbagliare dai coriandoli del’”Italia che cambia verso”. I furbi, dalla garanzia del ricambio–nella-continuità garantita dai poteri forti. Finalmente si vince, con chicchessia e qualsiasi programma, fosse anche il più berlusconide, con un mazzabubù vero, altro che quelle mezze calzette di Prodi, Monti, burLetta. Poteri che, come hanno splendidamente dimostrato con Obama dopo Bush, sanno cogliere i cambi di verso per sincronizzarvi i cambi di anfibi nella marcia verso la fine della storia. Usato e gettato il duo Napolitano-Berlusconi, usato e gettatto il duo Napolitano-Monti, ora stanno per congelare in panchina il duo Napolitano-Letta in attesa che il nuovo taumaturgo lo scassi del tutto alle prossime elezioni. L’evidenza solare delle loro malefatte e cretinerie ha logorato questi pupi, appesi ai fili del puparo di Francoforte, a sua volta manovrato dall’impresario teatrale di Wall Street, e le tensioni sociali che ne vengono, minacciavano di far saltare la pentola a pressione di un’Italia, sì, da far andare alla deriva con tutto il miserando Sud Europa, ma non da far esplodere con effetto contagio su un’Unione Europea prevista campata orientale della Grande Opera TTIP.

E il giovane boy scout ai suoi santi in paradiso non vorrà far mancare nulla: con Marchionne per le multinazionali, con Gutgeld della McKinsey e i banchieri delle Cayman per l’usura istituzionale, per i fasulloni del jet set con Briatore e Montezemolo, con gli imbonitori di degrado alla De Filippi, con Faraone per Cosa Nostra (se le frequentazioni mafiose del primo, elencate dai Cinque Stelle e dal “Fatto”, significano qualcosa), con il Tav per gli ecocidi, per la massoneria, beh, a Firenze hai voglia. Il tutto simbolicamente espresso nella privatizzazione a ore (quanto meno) dei beni comuni fiorentini (lo farà col Foro Romano e con Pompei), affittati agli amici nababbi per festini sul Ponte Vecchio, o pranzi nuziali negli Uffizi. E’ perfetto. Che Faraone abbia concorso esternamente con mafiosi o no, è un dettaglio. Attorno a questo garante del buco in Val di Susa e di modernità simili tutto sa di mafiosità., cioè di pratiche a uso e consumo dei pochi e degli eletti.

Sarà una coincidenza che questo zannuto “Omino di burro”, col carro trainato da somari e pieno di rottami e rottamati da scaricare nel Paese dei Balocchi (dei somari), si avventa sull’Italia col suo Faraone, proprio mentre da un anno e mezzo il regime, per interposto Riina, compagno di merende dei servizi nella sua cella da 41bis, bombarda di minacce di morte il PM De Matteo. Uno che dall’osceno imeneo tra i massimi notabili della Repubblica e la massima delle mafie, celebrato con il sangue delle stragi e dai successivi governi di ben altre larghe intese, stava per tirare fuori nomi che più altisonanti non si può. Minacce di morte corroborate dai religiosi silenzi di chi avrebbe il dovere istituzionale di offrire solidarietà (e non blindati Lince tipo Afghanistan per impedirgli di andare a sentire a Milano quel Brusca che di questi nomi ha ampia cognizione). Una volta di più è forse in atto una gara a chi arriva prima ad assicurarsi il sostegno delle cosche, tra l’altro care agli Usa?

Col TTIP verso la fine della Storia

Cos’è il TTIP, a livello mondiale clone perfezionato della Compagnie delle Indie e poi di Mein Kampf, quanto Renzi, al nostro livello burino, lo è di Berlusconi? Un trattato-capestro elaborato  dalla criminalità organizzata occidentale, Wall Street, agroindustria, Big Pharma, sgassatori climamutanti, Pentagono, Bilderberg, mafie varie e affini, se non il complotto (ecco chi sono i “complottisti”!), come tale portato avanti a Washington e Bruxelles in totale segreto, all’insaputa di parlamenti e cittadini, per produrre un mondo a totale immagine e somiglianza di questo consorzio dell’1% dell’umanità. E’ un piano di devastazione e saccheggio, di cannibalismo e dispotismo, di distruzione delle specie e del pianeta che abitano. Si odono scricchiolii nella Vergine di Norimberga, in cui a Maastricht e Lisbona hanno rinchiuso tutti noi, l’armeggiare sulle serrature dall’interno di folle crescenti di insofferenti e esasperati. Si vede che sotto l’oro grattato via dal vitello Euro emerge un falso idolo necrogeno, proposto ai gonzi da una setta di satanisti. Tutto questo ha imposto un’accelerazione. Il mio post voleva illustrare, nel buio in cui lo stanno tessendo a nostra insaputa, la funzione genocida di questo trattato da “fine della Storia” e le mosse che già sta attuando in vista di una formalizzazione e ratifica senza contrasti l’anno prossimo. Ma ci sono altre urgenze. Per cui nel scriverò prossimamente.

Morte ai Cinque Stelle
In Italia il fenomeno Cinque Stelle, unico antagonismo di sistema organizzato penetrato nei caveau parlamentari, ha suscitato brividi che si tema possano svilupparsi in spasmi di agonia. Movimenti di lucida avanguardia come i No Tav, i No Muos, i No Fuochi, i No-Neoliberismo, hanno seminato coscienza e prospettive. E ora le stesse jacqueries dei Forconi, manifestazioni di incontenibile collera di massa, per quanto a-ideologiche e, dunque, vulnerabili da ogni sorta di infiltrazione, minacciano comunque la famigerata “stabilità”. Stabilità che non altro è che la blindatura delle scelleratezze di regime. Una coperta che è andata restringendosi e che, con Renzi, andrà ora riallungata. Il dato certo è che il regime è terrorizzato, sente montare qualcosa che il napalm mediatico sulle opposizioni politico-sociali, da Grillo ai centri sociali, dalle categorie massacrate agli studenti e ai giovani in genere, non è riuscito a polverizzare  e si accinge a tirar fuori l’armamentario pesante.

All’avanguardia i media, quelli dei No Tav e No Muos “terroristi”, dei “giovani rivoluzionari democratici” in Libia e Siria, della pace e dei diritti umani riportati da Hollande nel Sahel (si accoda anche un’inqualificabile Anna Maria Merlo del “manifesto”), dei Taliban subumani, del Napolitano salvatore della patria, del Vendola di sinistra, del divino Dalai Lama, dei peana a tutti i governi che si succedono a Palazzo Chigi, degli Usa e del Regno Unito campioni di civiltà, delle Pussy Riot e Femen martiri della libertà, di tutte le rivoluzioni colorate, del Putin Zar, di Obama santo subito e dei violenti estremisti in casa e dei bravi picchiatori ucraini in piazza che si sottraggono al feroce orso russo per accoccolarsi tra le braccia calde di mamma UE…. Tocca mettersi la maschera antigas per sfuggire alla tormenta tossica che si sprigiona dal giornalismo italiano, questo trita-verità con la manovella girata dal macellaio di giornata. Grillo, mettendoli alla berlina in maniera anche troppo sobria, partendo dalle volgari ingiurie e mistificazioni di Annamaria Oppo su “L’Unità”, ci ha reso un servizio. Alla nostra revulsione abbiamo potuto dare nomi e facce.

Pestato sulla coda, il grosso rettile si è avventato con le sue mille teste zannute sul reprobo e sulla sua squadra, sputandogli “libertà di stampa”, “liste di proscrizione”, “nazifascista”, “gogna”, avendo finalmente avuto un pretesto, pretestuoso, per rivalutare gli ettolitri di veleno, le tonnellate di piombo fuso e gli IED (“Improvised Explosive Devices”) di menzogne,  dedicati ai Cinque Stelle dal “Giornale” al “manifesto”, dal TG5 al TG3. La classica sintomatologia del nervo scoperto. Un sindacato di categoria, che non si è mai accorto del metodo Boffo come pratica corrente del giornalismo nazionale, o delle panzane belliciste a sostegno di genocidi in successione, o dell’abietto servilismo verso mafiosi, massoni, cospiratori al potere, costume della massima parte degli associati, o della soppressione coatta di ogni voce libera e alternativa, nella persona del segretario, Francesco Angelo Siddi, si è precipitata a spezzare la sua sciaboletta in difesa della categoria vilipesa.
Tutto questo è un classico caso del bue che dice cornuto all’asino.


Vale anche per la grande domanda di oggi: chi sono i Forconi? O più correttamente il “Movimento 9 dicembre”, al quale si preferisce l’altro nome perché fa più rabbrividire le persone perbene. Sul sito, sempre sulla palla, dei No Tav, che frequento, si è sviluppata una discussione su come porsi di fronte a questo fuoco di fila che percorre il paese da un estremo all’altro. Un movimento magmatico, acefalo, dall’antropologia diversificata. Chi s’impuntava sulla netta presa di distanza, chi auspicava un’entrata in campo, chi distingueva. Per me, un dato è fondamentale: come hanno scritto sul “manifesto” Marco Revelli (“Quello che ho visto non mi è sembrato una massa di fascisti. E nemmeno di teppisti di qualche clan sportivo. E nemmeno di mafiosi o camorristi, o di evasori impuniti”) e Guido Viale, obliterando il razzismo sociale di un Marco Bascetta, si sono viste le tante facce della povertà e della sofferenza. E si è anche scoperta la contiguità con altri movimenti di massa in giro per Europa e mondo. E dove ci sono masse che quella disperazione rappresentano, secondo Lenin, ci dobbiamo stare noi (non per nulla Lenin l’hanno abbattuto gli sconvolti di euro-droga a Kiev. Ieri sono stati subito premiati, con distribuzione di biscotti, da Marie-Antoinette-Victoria Nuland, vice segretario di Stato Usa).

Via tutti i politici, o via lo Stato?
Ma, dice, ci stanno di mezzo teste rasate, mazze e simboli fascisti. E rompono vetrine di innocui negozianti, già sull’orlo della chiusura, anziché centri commerciali. O trivelle perforanti gli intestini del territorio. Vero. E anche quelli che ossessivamente ripetono “non abbiamo dietro nessuno, non ci organizza nessuno”, “ci siamo incontrati sul web”, ma hanno facce, modi e compitano slogan che provano la loro distanza stellare da un qualsiasi No Tav. No Tav che, rompendo una trivella perforante gli intestini del loro territorio, non vede celerini togliersi il casco. Non vede più niente dalle botte ricevute in testa. Il fatto è che ci stanno anche gli studenti, i disoccupati, i precari, i pensionati, i senzatetto, i licenziati, gli abusati, Partite Iva, contadini e camionisti onesti. Il fatto è che un milione di politici sono visti dall’altra parte, anche se non proprio tutti lo sono e quelli che lo sono sono tutti Black Bloc di regime, tutti assai peggiori di quelli in piazza. Prima considerazione: sono masse di giustamente incazzati. Si tratta di diffondervi una visione dell’altro, del contro, del giusto. Si tratta, gramscianamente, di fare egemonia. Pur sporcandosi le mani.

Occhio, però. Sotto il mantra “via tutti i politici”  potrebbe esserci qualcosa  di sospetto. E’ una parola d’ordine che potrebbe anche suonare bene alle orecchie di un’economia che dei politici ha fatto tanti suoi barboncini-nani “Dudù”. E’ lì lo sporco.Consapevolmente per i furbi, inconsapevolmente per gli allocchi, lo sono le neo-squadracce con croci celtiche e, incongruamente, la bandiera nazionale; sono quelli, con code di cavallo e teste rasate, che meccanicamente urlano “via tutti i politici”. Ciò che si debba pensare di questa classe politica di autentici delinquenti, imbroglioni, venduti, ciarlatani, strettamente intrecciati alla criminalità organizzata clandestina, a noi che scriviamo e voi che leggete non lo deve insegnare nessuno. Ma c’è qualcosa di stonato in questa voglia di epurazione totale. Spunta il becco dell’avvoltoio che ha per obiettivo, appunto la “fine della Storia”, la riscrittura definitiva della geografia politica, economica, sociale e culturale del mondo. Modello schiavi-padroni. Costoro potrebbero ben essere le truppe speciali infiltrate da coloro che coltivano questo progetto. Fase uno compiuta: svuotamento della democrazia, demolizione della Costituzione e, con ciò, delle comunità nazionali che nella Costituzione si sono dati un patto sociale e una difesa da intrusi e da sabotatori. Serviva il partito unico bifronte, l’omologazione, tutti forchettoni, con qualche ricucibile strappetto ai bordi sinistri e destri.

E’ il progetto articolato nel TTIP, Trattato di Libero Scambio Transatlantico (come in quello Transpacifico in corso di approvazione). Disgregare lo Stato sotto la copertura dell’eliminazione dei politici, creare marche imperiali sotto despoti sinergici. Dai Chicago Boys e da Reagan, elaborazione geopolitica di Bilderberg e articolazioni varie, l’economia finanziaria (quella dei corrotti e corruttori, degli speculatori e dei nababbi) assoggettata, quando non liquidata, quella produttiva dei subalterni, lavora all’annullamento della politica, dei rappresentanti, più o meno autentici, della sovranità popolare. Eliminati quelli, si disgrega lo Stato e quanto resta di sovranità e autodeterminazione. Rimane quella delle banche e delle multinazionali, a cui il TTPI detta leggi e forme di organizzazione sociale. Ne tratteremo la prossima volta, strenna di Natale.

Ecco, la componente di manifestazioni e tumulti che, volente o nolente, col mantra “via i politici!”, “annullare i costi della politica”, non punta tanto ai bonus dei manager e ai peculati di Cota (quando confermati). Agisce da teste di cuoio del progetto globale. E i radical chic e i pipparoli che praticano la vista dalla finestra, quando dalla propria impotenza elevano anatemi contro Grillo e contro i tumultuanti tutti, fanno da vasellina al manganello di Alfano e Letta. La sovranità di questo paese va difesa, come non s’è fatto all’epoca del Patto Atlantico, contro questa Nato economica che punta a riprodurre, in forma tecnocratica ed eugenetica, malthusiana, quanto il 1789  e seguenti avevano spazzato via. Infatti, corollario governativo della messa in piazza dei “violenti” sono i tonitruanti allarmi di sedizione, delinquenza, violenza e caos proferiti dall’ex-delfino dello sponsor del G8 di Genova e, in coro, da tutto il cocktail tossico che imperversa nei covi parlamentari e nelle redazioni. “Ordine”, “sicurezza dei cittadini”, “opposti estremismi” e dunque forze dell’Ordine e della magistratura mobilitate contro un possibile nuovo 1969.. Provvedimenti tipo Legge Reale al cubo, tipo Patriot Act di Bushbama, che non colpiranno i quattro spuri forconi, ma tutta la rivolta sociale in progress. E apriranno la strada al TTIP. O dovrebbero. E’ istruttivo osservare la moderazione, i caschi tolti, davanti agli spaccavetrine di Torino e, invece, la ferocia G8 esercitata, totalmente a freddo, nei giorni scorsi contro gli studenti della Sapienza.

I mandanti di questi sicari sono sempre gli stessi, da Piazza Fontana (anche alla Sapienza era il 12 dicembre!), al G8, fino al massacro della procura palermitana da parte di colui che, da ministro degli Interni, si gloriò di aver messo un tappo alla proliferazione dei collaboratori di giustizia (e fu anche colui che ha avuto l’ineffabile scelleratezza di secretare la scoperta del genocidio in atto nella Terra dei Fuochi). Intanto hanno arrestato, per un assedio di maggio al cantiere della vergogna, con fuochi d’artificio e mortaretti, quattro ragazzi No Tav. Avrebbero tentato di uccidere, l’imputazione è armi da guerra e terrorismo. Il movimento è in presidio al tribunale. Le avanguardie d’Italia non cedono.



Un’ultima parola dedicata ai grillini, migliore presenza in Parlamento dai tempi dei comunisti anni ’40-’50, messi alla Colonna Infame per essere i cattivi maestri della teppa in piazza. L’assalto dei media è all’arma bianca, come si vede nelle temperie del parlamento dove, un giorno sì’ e l’altro pure, presidenze e canea di maggioranza scatenano sul gruppo Cinque Stelle uragani di menzogne e di ingiurie. Con tanto di “manifesto” e “Libero” e tutti gli altri a supporto. Ucrainamente. A dispetto del orgasmatico connubio tra sinistre-destre e destre-destre, con tanto di guitto mannaro al timone, a dispetto di vent’anni di autoberlusconizzazione, le sedicenti sinistre partitiche e mediatiche hanno inventato per il M5S l’arma risolutiva: “l’asse con Berlusconi”. Ancora nell’aria volteggiava l’ultimo dei mille documenti dei Cinque Stelle che dicono “mai con Berlusconi” (della cui vicenda si è occupata al Senato, con storica chiaroveggenza, la pentastellata Paola Taverna), che i vandeani del PD, con spruzzatina di SEL, anatemizzavano il “patto segreto” tra Grillo e Berlusconi. Seppure fosse da distinguere tra quale contro il Tav, Fornero, il ladrocinio, la mafia, l’assalto alla Costituzione e gli F-35, e quale pro. Che vuol dire? Sono entrambi contro Napolitano, le grilline vanno nello stesso bar delle Olgettine, Forza Italia e M5S votano entrambi la nuova divisa dei ferrovieri? Non basta? C’è della logica in tutto questo: vogliono farci credere che tutti coloro che alle 12 dicono “è mezzogiorno”, starebbero sotto lo stesso tetto, o camminerebbero sulla stessa strada. E’ il vecchio trucco della DC quando blaterava: comunisti e fascisti parimenti sostenitori della dittatura. Dicesi transfert.
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CLASSICA LETTERA DI AGENTE DELLA CUPOLA FINANZIARIA E MULTINAZIONALE! Facevamo lo stesso noi, di Lotta Continua, quando, con “Proletari in divisa”, lavoravamo tra militari e poliziotti. Non senza risultati.

Da Beppe Grillo

Lettera aperta a Leonardo Gallitelli, Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Alessandro Pansa, capo della Polizia di Stato e Claudio Graziano, Capo di stato maggiore dell'Esercito italiano.

"Mi rivolgo a voi che avete la responsabilità della sicurezza del Paese. Questo è un appello per l'Italia. Il momento storico che stiamo vivendo è molto pericoloso.Le istituzioni sono delegittimate. La legge elettorale è stata considerata incostituzionale. Parlamento, Governo e Presidente della Repubblica stanno svolgendo arbitrariamente le loro funzioni. E' indifferente che qualche costituzionalista, qualche giornalista, qualche politico affermi il contrario, questi sono i fatti, questo è il comune sentire della nazione. I partiti sono anch'essi delegittimati dai continui scandali, dalla trattativa Stato - mafia, dalla contiguità di alcuni loro membri con la criminalità organizzata, dall'indifferenza verso i problemi del Paese, dall'appropriazione indebita di 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici bocciati dalla volontà popolare attraverso un referendum. La gestione della cosa pubblica, dei servizi sociali, dalla sanità alla scuola allasicurezza è allo sbando. L'economia è al tracollo, la disoccupazione, in particolare giovanile, sta arrivando a livelli intollerabili, la piccola e media impresa sta scomparendo. Il Governo è inesistente, capace solo di continue dichiarazioni di ottimismo subito smentite dai fatti il giorno seguente. I partiti hanno occupato ogni spazio, dall'economia, all'informazione, alla destinazione dei soldi pubblici per foraggiare le lobby da cui provengono spesso i loro appartenenti. L'Italia ha perso la sovranità monetaria, la sovranità fiscale e si appresta a perdere ben presto anche quella economica con l'ipotesi più che probabile di essere strangolata dalle politiche recessive del Fondo Monetario Internazionale. Gran parte dei cittadini è tenuta all'oscuro della reale situazione in cui versa il Paese grazie a un regime di disinformazione che pone l'Italia al70esimo posto per la libertà di stampa dopo molti Stati del cosiddetto Terzo Mondo. I disordini di ieri in tutta Italia sono per la maggior parte dovuti a gente esasperata per le sue condizioni di vita e per l'arroganza, la sordità, il menefreghismo di una classe politica che non rinuncia ad alcun privilegio, tesa soltanto a perpetuare sé stessa. La protesta di ieri può essere l'inizio di un incendio o l'annuncio di future rivolte forse incontrollabili. Alcuni agenti di Polizia e della Guardia di Finanza a Torino si sono tolti il casco, si sono fatti riconoscere, hanno guardato negli occhi i loro fratelli. E' stato un grande gesto e spero che per loro non vi siano conseguenze disciplinari. Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo così degradante. Gli italiani sono dalla vostra parte, unitevi a loro. Nelle prossime manifestazioni ordinate ai vostri ragazzi di togliersi il casco e di fraternizzare con i cittadini. Sarà un segnale rivoluzionario, pacifico, estremo e l'Italia cambierà.
In alto i cuori."
Beppe Grillo

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Grimaldi sei rigoroso e serio ma mi sembra che dai troppo credito al M5S che mi sembra fortemente condizionato da Casaleggio...è l'unica alternativa? Il programma del M5S è ottimo, bisognerebbe chiedersi se lo vogliono e lo possono realmente realizzare oppure è fumo per prendere consenso che non si tradurrà mai in obiettivi concreti...ricordo a tutti che Berlusconi letteralmente ha detto che se M5S e PD si alleano, c'è solo da espatriare...forse proprio perché potrebbero realizzare un vero programma di cambiamento... invece di sperare in un movimento neonato con tutti i suoi difetti e condizionamenti preferirei vedere una alleanza forte che può cambiare qualcosa

Fulvio ha detto...

Anonimo@
Non pratico il processo alle intenzioni. Oggi come oggi i Cinque Stelle sono al di là di ogni dubbio la migliore pattuglia parlamentare che s'è vista da decenni.
Il fatto che sia oggetto di una guerra atomica da parte del regime, mi da buone speranze. Comunque, ci si confronterà con i fatti.

rossoallosso ha detto...

non sono certo uno stratega e nemmeno ho la pretesa di dire ad altri ciò che devono fare non ne sono degno tantomeno coi Notav che decideranno sicuramente per il meglio,intervengo soprattutto per chiarire le mie di idee vorrei solo cercare di capire a chi serve l'immobilismo soprattutto in questa fase è vero che tanti segnali sono sospetti compresi madia mainstream che mostrano foto posticce di blocchi raccontano di file interminabili di auto mai viste da nessuno a RE per esempio si e no 10 persone, al casello di Rolo(re) il blocco c'era quattro auto di traverso due dei caramba e due di vigili urbani il che è tutto dire pero è anche vero che tanta gente comune guarda con speranza a questa protesta e cosa vede? nota soprattutto l'assenza di qualcosa che sia di sinistra e lo associa al fatto che la "sinistra "ha il potere essere presenti con qualche vessillo rosso inoltre aiuterebbe a smascherare l'inciucio con le forze dell'ordine facendo cosi un doppio favore a noi stessi ed al paese,spero di essere stato sufficentemente chiaro

rossoallosso ha detto...

succede a Venezia

http://www.youtube.com/watch?v=VLjxf6uNFyk

succede in tutto il mondo

http://video.gelocal.it/ilcentro/locale/con-una-bandiera-rossa-al-presidio-dei-forconi-tensione-a-teramo/21768/21936

Anonimo ha detto...

Al di là di "chi cosa e come farà quello che ancora non si sa" penso che il primo obiettivo importante sia quello di concentrare le contestazioni e le proteste al fine di riuscire a schiantare il Pd (ol pdl già si sta sfasciando per conto suo) vero depositario della totale sudditanza alla Nato-Ue e al bell'abbronzato tramite il suo proconsole del Colle.

Anonimo ha detto...

sarò OT, ma possibile che per sapere cosa succede in siria (alberi di natale con appese teste di cristiani al posto delle palle, padre che si fa esplodere con meglie e figli per non essere fatti prigionieri, palestinesi che muoiono combattendo al fianco dei soldati, ... ) devo tradurmi pezzi in russo di una agenzia abkhaza mentre l'ansa continua con le solite stantie fregancce ??????

http://anna-news.info/node/13061
http://anna-news.info/node/13071
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2013/12/15/Siria-raid-fa-strage-22-morti_9782012.html

alex1 ha detto...

Anche io ho avuto l'impressione che la storia dei blocchi sia stata di molto amplificata. A Venezia si parlava di blocchi stradali che impedivano Il passaggio degli autobus verso la terraferma, pero' ho visto solo pochi presidi con una decina di persone ed il traffico era regolare. Nel pomeriggio hanno trasferito gli autobus alla stazione marittima dove li' c'erano si e' no un centinaio di manifestanti con bandiere tricolori e di Forza nuova da un lato e circa altrettanti agenti dall'altro.

Mauro Murta ha detto...

Che il M5S sia l'unico movimento politico italiano non dico decente ma almeno umano, è evidente. Purtroppo nei perlopiù gustosi piatti cucinati da Grillo c'è spesso qualche ingrediente avariato, come questa citazione di una fantomatica classifica sulla libertà di stampa che mette gli USA fra le nazioni "libere" mentre Cina, Russia e Iran sono in fondo. Ma chi l'ha scritta, Chuck Norris?

Anonimo ha detto...

i forcofa$ci erano 1000 dicono i giornakapò lekkisti dei gnacciamà e 2000 erano i polly zi8i al loro seguito pagati da noi x farci Manga Nella Re. E' giusto che gli U$ensi ammazzatutto abbiano il comando! Non si stampano forse $ falsi che si scambiano fra di loro e che danno ai Fre Gnoni come Noi ed i Cinesi in cambio del Sangue? E' la Vittima che è colpevole,non il carne fice. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Viva Caino vegetariano, abbasso abele e il suo sanguinario misogino Di'Io cannibale dellAgnellino!!!!

e buone feste a Voi e first door of rome a loro !

Monia de Moniax

alex1 ha detto...

Un vomitevole servizio di La7 ha raccontato a modo suo la storia delle Pussy Riot (faccio anche a scrivere questo nome, che se fosse tradotto, sarebbe quantomeno di cattivo gusto) presentandole come eroine paragonandole addirittura a Sacharov, (estrapolando strumentalmente quindi la similitudine fra la Russia di oggi alla Russia sovietica, esperienza che evidentemente mette ancora paura ) e parlando del sistema russo come uno dei piu' oppressivi che ci puo' essere, tutto questo citando come prova indiscutibile le denuncie delle "organizzazioni per I diritti umani". Onestamente mi chiedo se la mia indignazione per tale stampa puo' essere mitigate dalla speranza che l'intelligenza degli ascoltatori sia in grado di capire che uno Stato che liberi in anticipo tali personaggi e sopratutto gli consenta di rilasciare interviste a stampa internazionale con dichiarazioni di aperta ostilita' alle istituzioni e' in realta' uno fra i piu' "liberal" (nel senso vero del termine) che esista. Questa e'la stessa stampa "democratically correct" che si e' subito dimenticata di veri eroi (come il soldato Manning), che senza aver profanato nulla hanno subito condanne ben piu' pesanti senza che possano essere intervistati o rilasciare dichiarazioni un giorno si e l'altro no.

rossoallosso ha detto...

@Alex

ne ho letta una peggiore dove si dice che Putin agirebbe così per mascherare il dissenso interno,come se vincere le elezioni per tre volte non conti nulla.Certo che nella "democratica" Europa è impensabile una cosa simile dove vige l' alternanza,alternanza di partner per il perenne 69.Il riferimento sessuale non è casuale ;-)

Anonimo ha detto...

ricordiamocela l'eroina nadia ai bei tempi !!
(anche perchè questo video non lo mostrano mai in tv, e in internet viene stranamente eliminato appena appare !)
http://vimeo.com/36506228