lunedì 2 febbraio 2015

NESSUN COMPLOTTO, PER CARITA'



Pene domestiche
 “Iniziali, nome puntato, nome e cognome, nome con titolo (On. Prof.): ecco il codice per riconoscere i voti e smascherare i cecchini” (Sebastiano Messina, “La Repubblica”). Per il Quirinale esattamente come nel voto di scambio tra politici e mafie, magari con schede precompilate o cellulari in cabina.

“Il prossimo presidente si affaccerà al Quirinale a piedi, scalzo, col saio, con un sacco dei ceci sulle spalle”. (Ferruccio Sansa, “Il Fatto”). Urticante ironia dell’unico organo d’informazione che non sversi saliva sotto le suole del neo-presidente arrivato in “Panda grigia”, da classico furbetto del Palazzo, per poi passare in Cassa e ritirare i suoi 240mila euro annuali, da sommare a un profluvio di pensioni. Apoteosi della sobrietà.

“Mattarella farà le stesse cose che il papa sta facendo nella Chiesa”. (Eugenio Scalfari, Rai Tre). Giusto, e stiamo freschi. Uno, compare della dittatura, l’altro, intimo  compare di quel Beniamino Andreatta  che, con Soros e Draghi sul “Britannia”, organizzò la demolizione e la svendita dello Stato italiano. Servo encomio del capo turiferaro ai potenti che gli permettono di fare la paperetta in piscina.

“Il Qurinale invita Berlusconi alla cerimonia di insediamento”. (Agenzie). Rispetto agli abboccamenti presidente-delinquente del novennato, è il “Grande Cambio”.
“Mattarella dalla parte giusta”. (“Il Manifesto”). E pure il “quotidiano comunista” dalla parte giusta. Come i suoi pargoli Riotta, Menichini, Concia, Barenghi,  Annunziata, e i suoi guru, Bertinotti, Luxuria, Pussy Riot, Vendola, il nuovo Renzi mattarelizzato… “ 

La tragedia del fratello ucciso dalla mafia, faro ideale di Mattarella” (Giuseppe Di Lello su “il manifesto”). Il fratello coinvolto nella Banda della Magliana, invece, è sparito dai radar. Del resto, prosegue il cerimoniere, sobrio, parco e istituzionale, il neo presidente “non si è mai invischiato in polemiche giudiziarie riguardanti l’ex-cavaliere”.  E pour cause!


“Ora deve nascere un centro moderato (moderato=Destra). Non è un problema del PD, è un problema del sistema”. (Walter Veltroni, “La Repubblica”). Walter l’Africano riemerge come levatrice del Partito della Nazione, sogno coltivato sin da quando ancora si sbatteva controvoglia tra rozzi comunisti. Fu candidato sindaco di Radio Città Aperta e della Rete dei Comunisti.Lungimiranti.

“Bernardo Mattarella, il leader politico che traghettò la mafia siciliana dal separatismo alla DC”. (Claudio Martelli e Relazione di Minoranza  del PCI in Commissione Antimafia). Sergio Mattarella, il Feldmaresciallo che traghettò l’Italia dalla pace alla guerra alla Jugoslavia. Il Ministro della Difesa, in particolare difesa delle sue forze armate, si suppone, che, oltre a sterminare un po' di serbi, rifiutò di riconoscere la causa di servizio a 308 militari italiani uccisi dall'uranio e dai metalli pesanti in Jugoslavia e nei poligoni sardi. Li mandò a morire senza protezioni, arrivò a negare l'uso di bombe all'uranio ammesso dallo stesso governo Usa. Crimini di guerra, parrebbe. Uno così sarà sempre e solo il presidente della casta, magari degli amici degli amici, mai nostro. Alla facciaccia decomposta di Svendola.

“ L’ethos ebraico impone di ragionare prima di infliggere la campagna Boicottaggio Disinvestimenti Sanzioni anche agli artisti e accademici di Israele”. (Moni Ovadia, Premio Stefano Chiarini). Coloro che combattono contro Gheddafi sono giovani rivoluzionari democratici e chi dice il contrario è  pagato dal dittatore. (Amedeo Ricucci, Premio Ilaria Alpi). Due Premi sputtanati. Due salme roteano nella tomba.

Mattinale dei complotti
Forze militari tedesche della Nato si insediano nell’Uzbekistan, a un tiro di schioppo dalla Russia. L’UE allestisce una cooperazione militare con la Georgia, a un tiro di schioppo dalla Russia e la Nato ne annuncia il suo prossimo ingresso. L’UE propone aiuti militari all’Ucraina. Sei basi Nato in corso di allestimento nei tre paesi baltici che serviranno da centri di comando per la nuova Forza d’Intervento Rapido Nato, a un tiro di schioppo dalla Russia. Gli Usa forniranno “istruttori” e mezzi all’esercito ucraino. La Polonia preannuncia stato di guerra con la Russia. La Nato assiste Bulgaria e Romania nei preparativi di guerra alla Russia. Il Congresso degli Stati Uniti decide un’altra forza d’intervento rapido, da pronto impiego contro la Russia. Colonne di carri armati tedeschi entrano in Ucraina. Forze speciali Nato, contractors, terroristi ceceni, impiegati con i battaglioni nazisti contro la Novorussjia (vedi video nella rubrica a sinistra del post). Tutto l’Occidente per voce del suo spaventapasseri Stoltenberg, segretario generale Nato, accusa la Russia di assediare i paesi Nato.

Un po’ là, un po’ qua, queste notiziole si rintracciano nelle pieghe della grande stampa. Ciò di cui non c’è traccia, neanche a pagarla tutta alla cifra esorbitante del proletario “manifesto”, è la bagatella che il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, generale Viktor Muzhenko,  smentendo “gli invasori russi” di Stoltenberg, disintegrando la stessa base per le sanzioni alla Russia “perchè Putin ha invaso l’Ucraina”, ha dichiarato a Canale 5 della Tv ucraina “Il nostro esercito non ha di fronte alcun soldato russo. Semmai solo residenti del Donbass e qualche volontario russo”. E neanche una piccola nota è stata riservata all’assedio che, in seguito a questa ammissione, i battaglione nazisti, come “Aidar” e “Azov”, che Muzhenko rifiuta di pagare e integrare nelle FFAA, stanno attuando contro il Ministero della Difesa a Kiev.

Analogamente silenzio dei media tutti sulla confessione di un Comandante pakistano dello Stato Islamico arrestato, Yussef al Salafi, responsabile di attentati terroristici attribuiti ai Taliban, di ricevere fondi direttamente dagli Usa per reclutare jihadisti da spedire in Siria, al ritmo di 600 dollari per miliziano. La rivelazione viene ripresa da tutta la stampa pakistana e dibattuta a livello diplomatico con John Kerry nella sua recente visita a Islamabad.

Infine tutto tace anche sulla decisione dell’ultrà pacifista Obama (Furio Colombo) di aumentare di 534 miliardi il bilancio della “Difesa” Usa che, attualmente, tutto compreso, supera i 1000 miliardi ed è più di quello di tutti gli altri insieme. Tanto in Usa, dicono, c’è la ripresa, come attestano lo sfascio di istruzione, sanità, infrastrutture, ricerca e i 50 milioni di privati di assistenza sanitaria che per averla si sono dovuti assicurare presso i colossi del ramo, determinando quel 3% di aumento del PIL che costituisce la “ripresa”. Il fantaccino italiano lo segue affrontando il crollo del PIL a forza di mignotte e biscazzieri.

Un contributo alla causa alla propria altezza viene poi dal sindaco di Roma, Marino.  Ospita in Protomoteca una gazzarra anti-Putin centrata sulla proiezione del film “Pussy vs Putin”, sulla storia della “rinomata rock-band femminista” Pussy Riot. Le eroine che hanno sfidato il potere clerical-totalitario-omofobo dello zar, devono aver invaso l’immaginario del sindaco con le orge fatte nei musei, con i polli infilati in vagina, con gli spogliarelli alla bestemmia in cattedrale. Dalla poesia di Charlie Hebdo alla prosa delle Pussy Riot. Potrebbe trattarsi di Psichopatia Sexualis  (Krafft-Ebing). Sempre edizioni Cia-Mossad sono.
 Pussy Riot a Mosca

D’altra parte…
Con oltre 100mila a Madrid e la scalata a primo partito spagnolo, “Podemos” ha fatto il botto. Come Syriza nei tre anni di piazza radicale, se non rivoluzionaria. Poi a questi è capitato Tsipras, che ha appena confermato la sua adesione alle sanzioni esistenti contro la Russia. Occhio a Iglesias. Incidentalmente, se leggi i punti programmatici di “Podemos”, scopri che sono identici, voce per voce, a quelli del M5S. Solo che del primo la “sinistra” si mette il cappello, del secondo se ne stropiccia le scarpe. Di nuovo Psychopatia Sexualis, problemi dell’impotenza.

Nemici in casa e fuori

Il nemico fuori casa è abbastanza identificabile, a dispetto dei suoi mille e sempre più logori travestimenti. Sono quelli con la bomba, il dollaro, lo shekel, lo scapolare, il triangolo con compasso. Ma ci sono anche i portatori di diritti umani e la presunta  controparte mercenaria creata da quelli del dollaro secondo il metodo imperialista classico: controllare entrambi gli schieramenti (vedi Egitto, Iraq, Grecia, Libia, Torri Gemelle). E’ l’ordine all’interno del caos creativo. Campa sullo stereotipo e sulla ripetizione. Chi non si fodera gli occhi di fuffa renziana lo riconosce agevolmente.
Più complessa è la storia del nemico in casa. Quello finto, immaginario, recentemente spesso con barbone e scimitarra, costruito ricorrendo a barbe finte. 

Quello su cui hanno marchiato il termine “nemico della porta accanto”, che un tam tam parossistico, partito dall’11 settembre di New York e rilanciato alla grande dopo l’attentato al fogliaccio pornocomico del Mossad, si rappresenta con turbante e jallabija. Ce la suonano a ciclo continuo i vari organizzatori dello Stato di Polizia planetario e sicari, ce la cantano, su percussioni assordanti, gli ascari innestati nel mondo islamico, con annunci di sfracelli in Vaticano, o sul tuo treno di pendolari.
Devi tremare. Ogni moschea un covo, come ogni centro sociale, come ogni piazza di scontenti dinamici, ogni campo nomadi, ogni scuola, ogni sito scapestrato. Davanti a tutti, il belluino jihadista, pronto a squartare te, scuoiare i tuoi figli, stuprare tua moglie e decapitare congiunti e amici. Fino a farti cadere in ginocchio, invocare gendarmi anche in camera da letto e battere le mani alla partenza delle truppe coloniali.

Più sfuggenti, viscidi, insidiosi, sono i nemici in casa, quelli di marca, autentici, travestiti, ma anche inconsapevoli. Li classifichiamo in nemiconi (ominicchi), nemichetti  (quaquaraquà) e nemicazzoni (ruffiani). Li convertiamo, dall’alto in basso, in: governanti e classe dirigente, che simulano amicizia a 360 gradi e promettono di fare solo gli interessi degli altri; corifei dei primi, mascherati, in un’eterna commedia degli equivoci, da chic e corretta opposizione di Sua Maestà; nerboruti e vociferanti eroi della tattica rivoluzionaria, ma anche riformista, muniti di picca e spada, che non gliela mandano a dire. Ma quando tuonano le cosmoballe del “nemico”, quelle  che servono alla sua strategia, belano in perfetta sintonia. Pensate alla “nonviolenza”,  ai “diritti civili”, al “terrorismo”, ai “dittatori”., all’altermondialismo. Anti-imperialisti, antagonisti della migliore acqua, purché anticomplottisti. Parliamo di questi.

Figuriamoci l’Italia come una di quelle querce, che sono gli alberi – icona della forza e della vita - con cui mi capita di chiacchierare la mattina nel bosco. Potremmo immaginare  che  l’anticomplottista, sopra tratteggiato, rappresenta la pianta saprofita che si stringe al fusto della quercia, le si arrampica addosso fino alla cima e, avendone succhiato e soffocato tutti i pori, ne provoca lo schianto. Tale è la funzione di chi vuole annebbiare la verità, i fatti, il pensiero, scaturiti dalla realtà  e dal suo back stage, inoltrando i fumogeni che partono dal Cervellone Centrale.  Quello che elabora “invasioni russe”, “dittatori sanguinari”, “terroristi islamici”.

“Sinistrainrete” è uno di quei siti della sinistra in cui si incrociano, e spesso fanno dei frontali, analisi e opinioni e i loro opposti. In uno degli ultimi numeri della newsletter, che accoglie interventi d’eccellenza, a volte condivisibili, a volte no, ma sempre dignitosi, Giacchè, Bagnai, Fusaro e molti altri, si sono infilati due esemplari di quelli che potrebbero essere definiti “volpini della tattica” e “conigli della strategia”. I nemicazzoni. Uno è un carneade con cognome da sacrestia. Ve lo faccio indovinare, magari compulsando il sito della settimana scorsa. L’altro è da anni che su tutte le vicende dell’universo mondo, roteando di testata in testata di “sinistra”, filosofeggia e dottoreggia in linguaggio eburneo. Supercazzole su tutto quello che gli capita sottomano, dalla Serbia alla Palestina, dall’Islam ai “nostri valori”. Si chiama Slavoj Zizek e sua funzione è avallare ogni vulgata sul nemico fondamentalista spurgata dalle centrali imperiali, rendendola palatabile con dotte citazioni (Nietzsche, Kafka)  e a forza di accuse di  “nichilismo attivo e passivo” a chi non ci sta. E l’addetto imperiale ai gonzi con liceo classico.

Passiamo al secondo. C’è in una grande città una radio “antagonista” molto vernacolare (gli epigoni di una certa Autonomia Romana). Campa con le dirette delle sedute di enti locali che non gli garantiscono molto radicamento locale, ma una formidabile convegnistica. Espresso anche un partitino comunista, ad alto tasso familistico ed escludente rispetto a liberi e pensanti, a suo tempo lanciò una lista a sostegno di un candidato sindaco della più bella acqua post-PCI e neo-DC, Walter Veltroni (la non condivisione di tale esuberanza antagonista, provocò l’immediato mio allontanamento “per motivi caratteriali”). Fucina di giornalisti del quartierino, un suo esponente di punta si misura ora su Sinistrainrete.
Nessun complotto

Il suo ultimo intervento, che immodestamente sospetto abbia posto in fondo alla canna del fucile anche me, visto che da pochi giorni mi ero occupato del tema, spara a palle incatenate contro il “complottismo”, rincorrendo così un’armata di fustigatori dei “dietrologi” (letteralmente quelli che guardano dietro alle apparenze) che annovera tra i suoi copy-writer il fior fiore del menzognificio imperial-capitalista. Ignaro del concetto di paradosso, questo palo di turno dei rapinatori di verità, definisce il complottismo “lettura consolatoria e fuorviante della realtà”. Nientemeno. E giù botte. Mica è lettura consolatoria e fuorviante quella di chi ci rifila una versione grottesca di operazioni terroristiche dotata, non di buchi, di voragini di coerenza e fattualità. O di chi esporta democrazia a forza di squartamenti di nazioni. O di chi dalle operazioni terroristiche del “nemico” ricava ulteriore combustibile per le sue strategie di dominio e di distrazione di massa: leggi speciali, società securitaria, armamenti, nulla osta popolare a stermini di massa. Quando mai nella storia  un potere, politico, militare o religioso, ha messo sul piatto del popolo le sue vere intenzioni? Come potrebbe una minoranza di malintenzionati controllare la maggioranza se non a forza di raggiri, specchietti delle allodole, falsi scopi, nemici più nemici di lui, ma esterni.

Quando noi “dietrologi”, come qualsiasi analista o storico che si rispetti, ci affanniamo a cercare dati di fatto che potrebbero far intravvedere e sospettare un’occulta regia, comune alle varie potenze della tirannia e della guerra, questo brand di collisi-collusi ci oppone la “lettura consolatoria e fuorviante” delle cose così come ce la propina il marketing dei maghi Silvan e delle sue assistenti. Come “consolatoria e fuorviante” è il loro superamento delle nostre astruserie speculative, che ci fanno affacciare su abissi strategici, scoperti attraverso il velo delle realtà tattiche. Lo sguardo scevro di nebbie del bambino che vede il re nudo, è complottismo. E noi dietrologi siamo bambinoni affetti dalla “malattia infantile del comunismo” che, in questo caso, è quella di chi gioca con il Lego della fantasia.  E non basta nemmeno il dato di fatto oggettivo che ognuno di quelli che banchettano ai piani alti, quando aprono la bocca non per mangiare, ma per emettere suoni, immancabilmente dicono bugie. Bugie ognuna delle quali è una tessera nel gigantesco mosaico del complotto. Dunque, “stai sereno”.
 Nessun complotto
Che un attentato ad Amman, nel 2005, (per il quale l’ISIS ora richiede la liberazione di una sua kamikaze), abbia visto evacuare dall’albergo, la sera prima, su ordine dello Shin Beit tutti i cittadini israeliani  e saltare invece in aria, insieme a comuni ospiti, tre ufficiali dell’Intelligence Palestinese riuniti segretamente con dirigenti del Ministero della Difesa cinese, non cambia la certezza di un attentato islamista. Al Mossad non interesserebbe. Delle Torri e del Pentagono tanti hanno detto tanto da impedirci di infierire. Della filmata collaborazione tra polizia e terroristi islamici dagli occhi azzurri, davanti alla sede di Charlie Hebdo, come del sistematico assassinio di presunti attentatori che si potevano prendere vivi, non gliene cale una cippa.  Ammettono che qualcosa di non chiaro c’è stato nel Golfo del Tonchino, che giustificò bombardamenti di Vietnam e Cambogia e che Powell si è lasciato fregare dai servizi quando all’ONU agitò l’ampolla con i gas di Saddam. Ma quella è storia passata, che nemmeno i responsabili sono riusciti a smentire. Se pò fa’. Non esiste per loro un filo rosso che parte dai 10 comandamenti, per disciplinare tribù e attrezzarle alla guerra, attraversi le crociate contro il “Feroce Saladino” e giunga alla rivoluzione colorata dei cecchini Cia a Maidan di Kiev. Quanto al “cui prodest”, principio di valutazione per chiunque faccia uno zoom oltre la quinta, essendo vernacolari, non afferrano il concetto.

Invece fortissimamente credono alle “contraddizioni interimperialistiche”, da sempre ciambella di salvataggio per chi annaspa nei campi dei rifugiati da fallimenti politici.  Non ce l’abbiamo fatta noi, ma ci penseranno loro a farsi a pezzi. Ora, nessuno nega che nell’Idra a tre teste del complotto per la supremazia e la proprietà di ogni cosa, Usa, Israele, califfi e sultani, con le altre escrescenze del mostro in Europa, vi possano essere alterchi, dispute ereditarie e di confine, il battibecco per il nuovo lotto, un po’ di corna qua e là. Ma, basta Machiavelli per dirci che stanno tutti nello stesso allevamento e cessano di beccarsi per il grano di mais non appena si tratta di difendere e potenziare l’intero Corral. Non saper giocare a pallone e affidarsi alle divergenze tra imperialismi e sub- imperialismi per vincere la partita, rinnova in perpetuo il paradosso dell’Asino di Buridano, è la classica fenomenologia delle riserve in panchina..

Mi perdonerà il mio perspicace anti-complottista se adesso vedo il “Giorno della Memoria”, con la sarabanda che, a offesa delle vittime ricordate, ne volge i nefasti a proprio beneficio, come il punto focale di un’operazione che parte da Charlie Hebdo e fa del carnefice dei palestinesi l’inesorabile, perpetua, escatologica, vittima di tutti noi, dagli antenati ai pronipoti. Per chi ne volesse tirare la coperta a oscuramento di Gaza e del sempre più trasparente madrinaggio del falso, ma mercenario, Islam; per chi volesse continuare  a trarre dalla persecuzione degli ebrei alibi per offese terroristiche fatte passare per “difese dal terrorismo”; e per chi cerca di seminare paura, ignavia e conformismo, perché facilitino il definitivo Nuovo Ordine Mondiale di signori e schiavi, per tutti costoro i fatti di Parigi, i sette milioni di copie per sadomasochisti, i milioni che a Parigi e ovunque nel mondo hanno marciato contro l’antisemitismo alle spalle, sono capitati al momento giusto. Ma noi siamo solo  cacciatori di farfalle nel paese degli Acchiappacitrulli.

 Nessun complotto

38 commenti:

alex1 ha detto...

Fra l'altro mi sembra che "Charlie Hebdo" sospenda per un po' le pubblicazioni...riuardo alla radio romana sono molto sorpreso dall'evoluzione (od involuzione?) dai tempi non lontanissimi quando l'ascoltavo io per intere mezze ore, nella pausa fra studio e cene o la mattina prima di uscire. Era la radio che dava voce ai "dissidenti dell'informazione Rai" dell'epoca, da Gianni Mina' a Lucio Manisco a Giuseppe Giulietti a...Fulvio Grimaldi, ai comitati vari per la verita' piu' le voci dei comitati e per il diritto alla casa, che ha partecipato alla manifestazione contro la Yugoslavia nel centro di Roma dove ero andato anche io quel sabato dell'aprile 1999 . Avevano proposto Nicolini sindacoin tempi lantani...triste fine se hanno sostenuto l'opportunista Veltroni, I cui danni a Roma sono ancora visibili (anche se a sinistra danno la colpa sempre ad Alemanno...facile no?). A proposito di sindaci progressisti a Roma, e' uscita in un trafilettolanotizia che il sindaco Marino ha incaricato la polizia postale di fare indaini anche sui social per "smascherare" ad ogni costo I vigili in malattia che sono in regola con gli adempimenti richiesti dal regolamento. Ogni mail, ogni intervento su facebook ogni commento potra' quindi essere usato contro l'impiegato assente, un po' come dicono I poliziotti americani nei telefilm all'arresto di un ricercato. Brutto precedente che puo' essere esteso a tutti I sindacalizzati e non solo.

alex1 ha detto...

Mi correggo, contro la guerra in Yugoslavia

Anonimo ha detto...

nessun complotto;
In 1945 a B-25 Bomber crashed into the Empire State building in New York, in 2015 the building still receives tourists coming from around the globe and the address of a large number of companies... No, the building did not collapse.

http://en.m.wikipedia.org/wiki/B-25_Empire_State_Building_crash

rossoallosso

Anonimo ha detto...

Non condivido l'analisi di Chiesa su Tsipras quale grimaldello per eventuali riforme il suo blocco alle privatizzazioni riguardano essenzialmente gli ingenti investimenti cinesi. Della Grecia, dell'Europa gli frega un cazzo, l'invasione è buona se viene da ovest
poco importa se si fa la fame

rossoallosso

alex1 ha detto...

Nethanyau non gradisce le inchieste dell'Onu sulle stragi di Gaza. si dimette il responsabile ONU delle inchieste.
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/crimini-gaza-diritti-umani-onu-si-dimette-capo-inchiesta-netanyahu-onu-abolisca-commissione-crimini-guerra-bd6cacba-e5dc-4d2d-b086-84c31b850f43.html

alex1 ha detto...

Altra perla della Ministra UE Mogherini quella accusata di essere "filorussa"...auspice una "tregua per evacuare I civili dale zone di guerra in Ucraina", quindi dal Donbass. Ma lei e' la stessa chediceva che le elezioni nel Donbass "allontanavano la pace"? E non suona un po' come la richiesta di Israele nei confronti di Gaza quando chiedeva ai suoi abitanti di abbandonare le loro case, cosi' potevano bombardare a tappeto colpendo soltanto gli "incivili" da lontano e senza rischi? e costringendo poi I civili "disarmati" ad occuparsi della loro sopravvivenza, magari elemosinando una minestra dagli umanitari ONU in campi profughi (in Russia ovviamente)? Monito per altri che volessero opporsi ai governi insediati dall'UE? A proposito, da una ultima sentenza sembra che Serbia e Croazia non abbiano responsabilita' di
'genocidio" o pulizia etnica (anche se 20,000 morti e 300,000 profughi dalla Kraijna causati dale truppe croate sono forse un "male minore"?). Ma allora nessuno ci spiega perche' Milosevich e' stato rapito, incriminato, incarcerato per diversi anni e di fatto eliminato senza che ci fosse una sola condanna? con accuse basate su prove false e sconfessate durante I processi? Forse adesso si puo' anche dire la verita', visto che tanto gli scopi della demolizione della Yugoslaviasono stati ragiunti?

alex1 ha detto...

Interessante articolo di Michele Giorgio su Gaza e sulle responsabilita' del governo collaborazionista di Abu Mazen. Nessuno di quelli che si stracciano le vesti contro il terrorismo (o meglio contro "un certo terrorismo") ricorda la situazione di Gaza e delle morti che ancora si verificano nella operazione "margine protettivo"...
http://ilmanifesto.info/gli-esodati-di-gaza/

Anonimo ha detto...

@Alex1
condivido le tue considerazioni e riguardo la Serbia aggiungo di come la smania di conquista spesso offusca la vista agli imperialisti occidentali,disgregando la Yugoslavia e bombardando indiscrimanatamente Belgrado si sono giocati la Russia aprendo gli occhi e le menti a quei giovani e ingenui russi che vedevano gli USA come esempio di libertà e di opportunità individuali.Tutto ciò ha reso, se non impossibile, quantomeno improbabile una qualsiasi "primavera colorata" in Russia

Rossoallosso

Fulvio ha detto...

anonimo@
"Giocati la Russia" è un po' esagerato, se si pensa che Putin ha tuttora il consenso dell'80% della, popolazione.
Lo spicchio di intossicati dall'Occidente, peraltro, non si è lasciato certo condizionare dagli eventi balcanici. Tanto è vero che pochi anni dopo una rivoluzione colorata l'hanno fatta eccome. Ovviamente fallita.

alex1 ha detto...

Per intanto basta essere marocchino e sospettato, anche se vive e lavora da vent'anni in Italia, per essere espulsi...alla faccia della libertà di opinione.
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_febbraio_05/espluso-giovane-marocchino-sospettato-essere-jihadista-vares-b45ffa1c-ad32-11e4-8190-e92306347b1b.shtml

fabio ha detto...

Ciao Fulvio,
un caro saluto e un abbraccio a te e tua moglie da Fabio di la Spezia (spero ti ricordi).
Ti leggo sempre volentieri ed ammirato.

Fulvio ha detto...

Fabio@
Grazie del saluto che ricambio. Come stai? Presto o tardi ci vederemo a Spezia.

Anonimo ha detto...

VENEZUELA

http://znetitaly.altervista.org/art/16835

alex1 ha detto...

I media mainstream danno per scontato che "tutto dipende dalla Russia" che suona come il tetro "tutto dipende da Saddam Hussein" quando ai confine iraqeni si erano gia' piazzati oltre duecentomila soldati pronti all'invasione. Alimentando l'idea che a causare la Guerra sia la Russia e non la giunta golpista di Kiev. In realta' USA e UE vogliono con mezzi diversi la stessa cosa: la resa dei russofoni (e non "filorussi" come definiti non senza disprezzo dai media nostrani) la pulizia etnica magari "pacificamente" per agevolare il controllo totale del governo di Kiev su tutta l'ucraina, Est e Crimea incluse, con l'ingresso della stessa, dominata dai nazionalisti antirussi, nella Nato. La differenza e' che gli Usa sono disposti a rischiare la guerra in europa, in quanto sanno che le sanzioni contro la Russia ed uno stato di guerra condizionerebbe l'Europa ed indebolirebbe la Russia, mentre l'EU sa che le sanzioni allla lunga gli si ritorceranno contro. Il muro di Berlino non e' stato demolito, solo smontato per essere ricostruito sempre piu' ad Est, e nel suo spostamento ha distrutto Stati sovrani, diviso comunita' che vivevano in pace, seminato I germi del colonialismo e delle ideologie piu' reazionarie etnocentriste. La "civilizzazione dell'est", "lo spazio vitale" ieri "l'esportazione della democrazia" oggi...cambiano le ideologie ma l'obiettivo e' lo stesso.

Anonimo ha detto...

mi ero impegnato nel cercare di capire l'arzigogolo mentale che porta alcuni "compagni"a chiamare all'adunata in favore di Tsipras il 14 feb. Lo fanno aggiungendo "contro la guerra in Ucraina"che però tra gli organizzatori nessuno ne fa menzione e si giustifica ciò con una dimenticanza,dimenticanza che pare duri da decenni(Iraq,Libia,Siria ecc..).
Boh! forse è più rivoluzionario starsene a casa

rossoallosso

alex1 ha detto...

Alfano "punito chi va a combattere in terra straniera.«Punito chi combatte con Isis»

«L’obiettivo del provvedimento è punire chi va a combattere in terra straniera avendo finalità terroristiche». Lo ha detto il ministro dell’Interno rispondendo a chi gli chiede se sarà punito, oltre al terrorista che va a combattere assieme alle organizzazioni come Isis, anche chi si unisce a forze che combattono l’Isis, come i gruppi che fanno capo al Pkk nel Kurdistan Iracheno.

Un colpo al cerchio ed uno alla botte insomma. I peshmerga iraqeni sono esclusi da questa lista? Tuttavia mi chiedo se vale anche per quelli che vanno a bombardare e terrorizzare con i Tornado le citta' iraqene, libiche, yugoslave, palestinesi. Se vale per I contractors in Iraq, e se vale retroattivamente per i volontari che vanno a portare il loro sostegno direttamente o tramite "riscatto" ad Al Nushra in chiave antisiriana. Tanto per chiarezza.

alex1 ha detto...

Sembra un attentato a Charlie Hebdo alla rovescia, ammesso che le cose a Parigi siano andate come ci hanno raccontato. Fermo restando che le due studentesse, a che mi risulta, non hanno offeso nessuno. Cosa faranno adesso quelli si "siamo tutti Charlie"? "http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/11/news/usa_omicidio_studenti_islam-107057825/?ref=HREC1-10
http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/11/news/usa_omicidio_studenti_islam-107057825/?ref=HREC1-10

Anonimo ha detto...

dopo le recenti dichiarazioni di Obama ormai penso sia chiaro a tutti di chi sia figlio e utilità il Califfato,ennesima invasione USA dell'Iraq e finalmente per loro attacco di terra alla Siria col beneplacido delle anime belle della fantomatica "comunità internazionale"ogni alzata di scudi sarebbe complicità coi terroristi

rossoallosso

alex1 ha detto...

Saro' controtendenza ma quello che sta avvenendo a Minsk credo sia una preparazione della resa della resistenza patriottica ed antifascista della Novorossia. Cessate il fuoco si' ma nessuna delle minime premesse necessarie e' stata posta. Nessuno stato federale dice Poroshenko,(che fine hanno fatto le autonomie approvate dal parlamento ad ottobre?) sotto la pressione dei suoi sponsor, nessun ritiro delle unita' militari governative e rinforzi Nato e mercenari fra cui si parla anche di diversi italiani nel battaglione Azov. Se poi e' vero che ci saranno 40 miliardi di dollari per l'Ucraina dal FMI, che non li ha certo dati per beneficienza o per I campi di patate o di grano mi sembra che il quadro si complete. I patrioti costretti da Putin contorto a firmare una tregua, fermati per la seconda volta quando stavano mettendo in difficolta' I paranazisti e la giunta golpista di Kiev, che non avrebbe retto a un secondo insuccesso militare. Non credo che se le premesse sono queste, una treza ondata di pulizia etnica, molto piu' violenta ed meglio organizzata da paesi Nato,tardera' ad abbattersi. La vedo in maniera pessimistica, quasi maniacale sono tre anni che vivo queste vicende come quasi mi riguardassero in prima persona e questa quiete che sembra precedere una serie di violente tempeste mi mette angoscia e tristezza. Vedremo mai una causa giusta prevalere e far intraveere un mondo un po' meno ingiusto e crudele?

Ulisse Di Bartolomei ha detto...

Questo testo non contiene un’apologia del cane! È una disquisizione essenziale sulla sua psicoreattività correlata all’istinto naturale e sui contegni del proprietario, potenziali induttori di emulazioni aggressive. Gli idealizzatori del cane, potrebbero non gradirlo, ma chi desidera evitare o
prevenire incidenti con il prossimo, dovrebbe leggere questo opuscolo. L’estratto aiuta a capire se fa per voi. La versatilità canina nel confarsi a giocattolo interattivo, lo ha emblemizzato come surrogato dei bisogni affettivi, trascurando un’ovvietà: è un carnivoro predatore che percepisce
gli altri come competitori! Il cane in famiglia, anzitutto in presenza di bambini, può ravvisarsi trascurato, deprimersi e assumere inaspettati atteggiamenti ritorsivi. Impariamo a conoscerlo senza false ipocrisie! Prendetevi qualche minuto per meditare l’approccio migliore alla gestione del vostro cane. http://books.google.it/books?id=JgduAwAAQBAJ&pg=PA3&lpg=PA3&dq=come+ci+ravvisa+il+nostro+cane+e+come+percepisce&source=bl&ots=FAbh0Fwy1v&sig=rU-RyZVIcetcA6bUjnc19mDjt_g&hl=it&sa=X&ei=gN5pVOjYNabTygPJ8YGADQ&ved=0CDoQ6AEwAw#v=onepage&q=come%20ci%20ravvisa%20il%20nostro%20cane%20e%20come%20percepisce&f=false

alex1 ha detto...

Due articoli sull'Ucraina dai Corriere che dovrebbe far riflettere: le reazioni dei mercati e la testimonianza, (da notare le domande dell'intervistatore) del buon nazista arruolato nel battaglione Azov, tanto perche' ad invader l'Ucraina sono stati I russi...
http://www.corriere.it/economia/15_febbraio_12/ucraina-spinge-borse-europee-milano-migliore-putin-minsk-cessate-fuoco-grecia-ue-troika-a6a2065c-b2a7-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml
http://www.corriere.it/esteri/15_febbraio_12/io-italiano-che-combatto-come-foreign-fighter-per-ucraina-93bcdefa-b2b0-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml

alex1 ha detto...

Rainews e la Goracci come
TeleNazistaAzov? Neanche l'intelligenza di cancellare il simbolo dei battaglioni paranazistindalle riprese. Non un cenno a chi erano gli autori del video. Rai pagata con il canone da tutti per sentire questa velina che propina propaganda piu' realista del re?
http://contropiano.org/internazionale/item/29134-rainews24-l-altoparlante-dei-nazisti-ucraini

Anonimo ha detto...

Alfano punisce chi fa "terrorismo"in terra straniera e per chi lo fa in casa propria seduto su uno scranno?

http://ilcappellopensatore.it/2015/02/mentre-va-onda-sanremo-la-costituzione-non-ce-piu/

rossoallosso

alex1 ha detto...

Deja viu a Copenaghen. Ucciso il presunto aatentatore dalla polizia. Che dichiara "era il colpevole" caso chiuso, in poche ore. Ci dicono che era sicuramente un "integralista islamico" colpevole e guai a chi mettera' solo in dubbio questa versione. Come a Parigi.

Emilio ha detto...

Alex 1
di che ti stupisci? Forse che qualcuno dei telespettatori o dei tanti amministratori "di sinistra" pronti a drappeggiarsi degli stendardi dell'ANPI ad ogni anniversario sanguinoso abbia fatto una piega l'anno scorso quando vennero diffuse le immagini degli elmetti coi caratteri runici delle SS in uso ai difensori dell'indipendenza Ucraina? Le riprese provenivano da ZDF e NBC, insospettabili di simpatie verso Putin, ma non ricordo alcuna reazione. I veri partigiani si rivoltano nelle tombe.
Emilio

Emilio ha detto...

Alex1, perché Ti meravigli? La spiegazione è semplice, ignoranza (penso la Goracci e la regia di RaiTv ignorino il significato di quel simbolo) oppure arroganza e disprezzo verso gli spettatori – o per meglio dire i target, i bersagli – della trasmissione, spettatori che già sono rimasti inermi un anno fa allorché vennero mostrate le immagini degli elmetti degli uomini del battaglione Azov (ripresi da trasmissioni ZDF e NBC). Elmetti con simboli runici SS ed addirittura la vecchia classica croce uncinata.
http://trasversal-mente.blogspot.it/2015/02/le-armi-difensive-di-kerry-la-russia.html
E l'Associazione Partigiani ha detto niente? I partigiani veri si rivoltano nelle tombe.

Anonimo ha detto...

LACRIME DI COCCODRILLO
La Libia di Gheddafi stava molto più in salute di qualsiasi paese europeo prima che la marmaglia imperialista l'aggredisse a suon di bombe. Tutte le bugie raccontate su Gheddafi per criminalizzarlo agli occhi del mondo sarebbero servite a giustificare l'attacco e la distruzione di un florido paese. Gheddafi un mese prima di essere trucidato aveva vinto un premio dell'ONU sui diritti umani. Com'è possibile che un mese dopo fosse il crudele dittatore che massacrava il suo popolo? Il problema di Gheddafi, grande leader panafricanista è che si batteva strenuamente contro la ri-colonizzazione del continente africano ed è per questo che l'Impero occidentale doveva eliminarlo. Al pari di Lumumba, Samora Machel, Thomas Sankara, Amilcar Cabral …. La Jamairrhia si faceva carico di progetti di sviluppo in buona parte dell'Africa sub-sahariana , assicurava alla propria popolazione uno standard di vita ad un livello superiore alla Svizzera, non trovavi un emigrante libico a svolgere lavori umili in Europa e aveva circa 2.000.000 di lavoratori africani che lavoravano in Libia con lo stesso trattamento dei nativi. Gheddafi doveva pagare la colpa di aver sottratto il petrolio libico dalle grinfie delle grosse corporations americane ed europee e faceva paura la minaccia di istituire il dinaro d'oro come moneta panafricana che sostituisse il dollaro ed il franc-Cfa nelle transazioni commerciali. Ora si piange, ma ci si doveva pensare prima: è come quello che brucia la casa del vicino e poi si lamenta del fumo a casa sua. FABRIZIO

alex1 ha detto...

Ciao Emilio,
intanto mi fa piacere di avere un interlocutore, cominciavo a sentirmi un po' solo. Non mi dovrei stupire, d'accordo, ma non riesco a concepire che, salvo poche eccezioni, quelle stesse forze che si dichiarano antifasciste e che ricordano avvolti con le insigne dell'Anpi il "giorno della memoria" ed il 25 aprile, non riescono a dire neanche una parola, nemmeno di circostanza, per chi subisce le violente aggressioni dei battaglioni di mercenari che portano nomi, simbologie e riferimenti ai nazifascisti di 70 anni fa. Proprio cosi' difficile? A proposito di Libia interessante l'articolo "cosa sta succedendo in Libia" del Corriere online. Si riprende la menata della "rivoluzione contro il dittatore", poi si parla dei "raid" senza dire chi li ha fatti, dei "ribelli" che catturano ed uccidono il colonnello Gheddafi, poi raccontano delle missioni terminate il 31 ottobre del 2011 saltando da quella data fino alle "libere elezioni" vinte dal "liberale Jibril" all'uccisione dell'ambasciatore Stevens a Bengasi. Poi si parla della divisione delle tribu e dell'Isis. Come se in fondo non fosse colpa di nessuno, anzi fosse un po' colpa delle tribu' libiche che non hanno Saputo godere della liberta' "riconquistata". Non un cenno al ruolo dell'Italia, al trattato di amicizia di pochi anni prima tradito , alle sue basi militari concesse agli aggressori al "Tripoli delenda est" caro al nostro ex presidente. Condivido tutto il commento di Fabrizio. La Guerra contro la Libia come una prova di forza per schiacciare un paese troppo indipendente che poteva sottrarre l'Africa da giogo francese e coloniale in genere e che poteva costituire un modello sociale pericoloso alla lunga per chi taglia I costi sulla pelle di chi lavora e produce.Per chi ha deciso quella guerra era meglio distruggere la Libia piuttosto che lasciare la liberta' di commerciare petrolio e gas con chi si vuole. Cina ed altri paesi emergenti in primis.

Anonimo ha detto...

la vera ipocrisia è che nessuno in seno alla Nato ha avuto scrupoli nell'assassinare Gheddafi ora viceversa si nicchia richiamandosi all'Onu a suo tempo scavalcata, Onu che se fosse veramente indipendente dovrebbe chiedere conto alla Nato dell'opportunità e del suo modo di operare, non solo in ambito libico

rossoallosso

alex1 ha detto...

Ed intanto viene fuori che il somalo in galera da venti anni per il caso Ilaria alpi e' stato incastrato da una falsa testimonianza. mi sembra che sia stato chiamato come testimone, poi (saranno state testimonianze scomede?) incastrato come colpevole. Un punto a favore dei "complottisti" od altro?

Emilio ha detto...

...ma vedi, Alex1, le menzogne non finiscono mai, la manipolazione talvolta appare così stomachevole che anche soggetti un tantino - come dire - discutibili? come il generale Henri Poncet (mica uno stinco di santo, uno che in Sierra Leone insomma faceva "il soldato francese")ne prendono le distanze. Ebbene, il suddetto in merito all'affaire "Charlie H." ha scritto una lettera di scuse, in pratica, ad un suo ufficiale subordinato, musulmano, in un j'accuse alla manipolazione ed alla crisi della politica del suo Paese.Quanto alla Libia, mica nessuno parla della "Resistenza Verde",dei convegni delle tribù, a maggio scorso Al-Aziziya ha ospitato una riunione programmatica di centinaia di referenti tradizionali della società (inverti pure l'ordine: della società tradizionale), è stato partorito un documento importantissimo, ne abbiamo avuta notizia? No, ci raccontano che - improvvisamente - sono apparsi i seguaci del Califfo, hanno "preso" Sirte, hanno il controllo della Libia intera....ma questa gente che scrive, è mai stata in Libia? a parte gli youtube orchestrati ha mai messo piede per le strade di quelle città, sui djebel sperduti? No, vogliono tornare laggiù per completar l'opera iniziata nel 2011; non son novelle, laggiù vi è ancora una bella fetta di società - per niente silenziosa, siamo noi che siamo ridotti a sordi e ciechi dagli organi di informazione (sic)- che prova a liberarsi di questa maledizione.

Emilio ha detto...

scusa Alex1 non Sierra Leone ma Costa d'Avorio il campo d'azione cui mi riferivo per Poncet

http://www.asafrance.fr/item/libre-opinion-la-lettre-du-general-henri-poncet-ancien-commandant-des-operations-speciales-au-capitaine-djamel.html

alex1 ha detto...

Il Corriere insiste: la situazione in libia del dopo Gheddafi è colpa di Gheddafi che ha agito da capo clan senza dare una struttura al paese...http://www.corriere.it/esteri/cards/libia-gheddafi-tribu-fazioni/tobruk-sede-governo-riconosciuto_principale.sht Tale Guido Olimpo non ricorda neppure che quella struttura è stata bombardata dall'aria e colpita con centinaia di missili Cruise per sette mesi, i suoi leader eliminati da Bengasi (dove i "democratici ribelli", quelli "della prima ora", quelli "buoni" secondo sinistra nostrana, hanno appeso i funzionari uccisi ai cancelli dei palazzi governativi e sgozzato un pò di lavoratori immigrati neri) fino a Tripoli ed oltre, i soldati eliminati con bombe e missili (oltre che con il gas, come avvenne a Bani Walid nel 2012, un anno dopo l'assassinio di Gheddafi) le sue risorse economiche saccheggiate e rese inutilizzabili, compreso l'acquedotto più grande del mondo. Mi chiedo se pensano proprio che i lettori siano smidollati senza memoria o se molti dei lettori lo siano veramente.

Anonimo ha detto...

A parte qualche disaccordo non male il giovane Di Battista:

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/02/18/libia-di-battista-m5s-sarebbe-vietnam-pinotti-e-gentiloni-vogliono-fare-marines/341320/

Emilio ha detto...

Caro Alex1, inviti il matto alle sassate (si dice in Toscana)! Il Corriere?! Ah, Ah, Bani Walid?! Il 22 ottobre 2012 scrivevo al direttore del Corriere, Sergio Romano, queste poche righe "Sono ben consapevole che in generale ben pochi abbiano notizia di un luogo chiamato Bani Walid, l'ennesima località libica che da un anno,giorno più giorno meno,viene “bombardata per liberarla”,ed ancora meno sono quelli interessati alla sua sorte.Non crede sarebbe opportuno–alla luce dei fatti oramai per tutti meno arcani di qualche mese addietro-rispolverare il termine di Resistenza, nella sua accezione più nobile, per attribuire una definizione che sia rispettosa delle tante vite sacrificate dalla operazione umanitaria sponsorizzata dalla filantropica assise dell'ONU ed organizzata dalla NATO? " Tu per caso le hai mai trovate pubblicate? Sarà che personalmente ho poco feeling con i direttori delle testate "blasonate" vedi Padellaro che mi rifiuta ben due inserzioni (a pagamento) oppure davvero queste sono notizie "figlie di un Dio minore?" grandi giornalisti, ex diplomatici, sicuri democratici. Dio ce ne scampi dalla loro capacità ed autonomia di giudizio!

Fulvio ha detto...

Ragazzi, sono molto contento che questo blog susciti commenti, critiche, condivisioni, anche discussioni e ve ne sono grato. Arricchite il blog. Ma lasciatemelo dire, questo non è una pagina FB dove chiunque scrive quello che gli salta per la testa e non è neanche Hyde Park. Di solito i commenti agli articoli si riferiscono ai temi trattati nel post e non si sviluppano molto al di là, anche in scambi molteplici e voluminosi tra lettori, uscendo del tutto dal tema. Credo che per questo ci sono le corrispondenze email. Non vorrei offendere nessuno, ma il blog è caratterizzato dal suo autore e dai suoi argomenti cui un pubblico attento e benevolo reagisce. Ciao.

Anonimo ha detto...

Caro Fulvio, diciamo che sul tuo blog è difficile andare fuori tema vista la forte connessione che esiste fra gli eventi trattati: nazionali, internazionali o geopolitici che siano. Per cui chiedo scusa ma questo va visto, data la scottante attualità.

https://www.youtube.com/watch?v=njcXY3foSgE

alex1 ha detto...

Zanotelli e Del Boca sulla Libia. Classico esempio di pacifismo "democratically correct" del tipo ...La Libia era una realtà progredita, ma Gheddafi era un dittatore...per chi pensa che questi siano per i popoli poveri e sfruttati (purchè forse restino tali?). Da leggere.
http://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/appelli/indice_1423653429.htm