Qualcuno irride alla “missione farlocca”
di Gentiloni-Pinotti-Mogherini-Stato Profondo Usa in Libia. Di farlocco qui c’è
soltanto quel Trump che ogni due per tre deve rinnegare qualcosa o
qualcuno in cui crede e sbattere i tacchi davanti ai 14 servizi segreti,
al Pentagono e ai predatori multinazionali, per evitare che continuino a
scuoiarlo a forza di mostruose balle tipo Russiagate (al “manifesto”, che si
beve tutto, non dispiaccia se giuriamo che non è vera neanche una virgola,
tantomeno una parola e l’intera faccenda diventa grottesca all’evidenza delle
ininterrotte interferenze dei servizi e media Usa in tutte le istituzioni
ed elezioni del mondo). Ma il pattugliatore italiano con nave d’appoggio,
che costituiscono la Grande Armada spedita dai nostri feldmarescialli a
Tripoli, è volta a garantire che il fantasmino Al Serraj, con la sua truppa di
scorticatori di neri a Misurata (cari ai Medici
Senza Frontiere che li hanno sostenuti durante tutta la mattanza in Libia),
possa continuare a fingere, con l’ONU e gli Usa, che a Tripoli vi sia un governo e che quel governo
non debba essere sfiorato neanche con un dito dal generale Khalifa Haftar,
autentico liberatore della Libia e intralcio alla sua ricolonizzazione e
spartizione. Cosa perfettamente capita da Macron che si è dovuto adattare, per
salvare capra, cavoli e Total nell’ambita Libia da sottrarre agli italiani, e
prova a giocarsela con tutti e due, con l’autentico e con il farlocco.
Chè questo è lo scopo della “missione
farlocca” dei governicoli italioti: alzare a Tripoli, nominalmente di Al
Serraj, effettivamente in mano a misuratini e altre bande islamiste, quindi
facile riconquista per l’efficiente Esercito Nazionale Libico di Haftar
(l’unico dotato di formazioni disciplinate, motivate da patriottismo, dotate di
forza aerea e navale e di consistenti sostegni internazionali non occidentali),
la bandierina italiana, talchè un attacco alla capitale si configurerrebbe come
attacco anche all’Italia, a un membro della Nato, con le auspicate conseguenze
di tirarsi dietro un po’ di Stato Profondo Usa. Alla faccia di Macron. Haftar,
gia padrone di tutta la Cirenaica e con buoni addentellati nel Fezzan a sud, sfotticchiato
i distruttori della Libia con la riabilitazione di un Gheddafi, nientemeno che
Said, figlio maggiore ed erede politico, condannato a morte a Tripoli e ricercato
dal Tribunale Penale Internazionale, sta
sloggiando l’Isis da Derna e perfino da Sirte, dopodichè la strada per Tripoli
è aperta.
Tanto più che gli alleati berberi di Haftar e del legittimo governo
di Tobruk, a suo tempo democraticamente eletto, da Zintan, a ovest di Tripoli,
stanno minacciando l’accerchiamento della capitale. Rischia così di
volatilizzarsi anche il controllo ricattatorio di Misurata, Al Serraj e bande
varie, sulle aree di imbarco dei migranti africani, tra Tripoli e Tunisia,
tuttora gestite da quel coacervo di delinquenti, consustanziali all’”Operazione
Migranti nella filiera che parte dal push
factor Ong nei paesi d’origine, passa per il pull factor Ong in mare e termina in Italia nei campi del
caporalato, o nei bassifondi delle metropoli alla mercè di miseria o traffici
criminali. Magari a rimediare al deficit di nascite italiane.
Con il che si arriva a Luigi Manconi, al
solito “manifesto”, e ai loro eroi sguinzagliati nel Mediterraneo per
garantire, nel quadro della globalizzazione neoliberista, la privatizzazione di
vite e movimenti degli ex-abitanti di nazioni da stravolgere e rapinare. Luigi
Manconi è quell’ex-virgulto di Lotta Continua, scivolato sulla buccia di banana
del trasformismo storico italico e arrivato in ottima forma al “manifesto” e in
tutta la congerie dei dirittoumanisti che, con bande di pifferi e ottoni,
accompagnano e facilitano le varie imprese imperialiste in giro per il mondo
contro “dittatori” e per la democrazia. Il timido tentativo che Roma, via
Minniti, ha fatto per convincere la flotta sorosiana, che fa da ponte fra
espulsori, mediatori, trafficanti e caporali pugliesi o mafia senegalese dello spaccio
e della prostituzione, ad accettare un qualche granellino di controllo negli
ingranaggi della scellerata manovra di distruzione di Africa e altri paesi
dell’arma di migrazione di massa, dall’indignato Manconi è equiparato a
qualcosa di peggio delle deiezioni di un ratto: “E’ una velenosa tendenza a
lordare tutto”.
Perfino quelle anime candide come ostie
di coloro che, foraggiati da governi e organizzazioni neoclonialisti (come è il
caso dimostrato di gran parte delle dozzina di Ong le cui navi sguazzano tra
Sicilia e Libia, o tra Grecia e Turchia), istigando i corrispondenti a terra a
sacrificare esseri umani su barcarole ad affondamento garantito: niente
affogati, niente Ong). Tutto il resto del pezzo è uno spurgo di odio contro chi
cerca di mettere un minimo di mordacchia ai trafficanti Ong. Naturalmente non
si fa mancare, il dirittoumanista con croce di ferro di prima classe, lo
sbertucciamento del Procuratore di Catania Zuccaro che ha osato sollevare il
coperchio sul verminaio Ong. Nessuna sorpresa: Luigi Manconi è anche
quello che avete visto a innumerevoli conferenze stampa sulla denuncia
dell’abietto Al Sisi, assassino a prescindere di Giulio Regeni, l’uomo degli
spioni e massacratori John Negroponte e Colin McColl. Un sorosiano perfetto.
Ma cosa ci sarà mai di così
offensivo e iniquo in questo codice dagli 11 punti proposto da Roma e dall’UE
agli scafisti Ong e che tre già si sono rifiutati di firmare, tra cui Medici
Senza Frontiere (i nuovi missionari, con discrimine occidentocentrico
incorporato, alla Zanotelli, lanciati in colonia dal fondatore e ministro
bellicista di Sarkozy, Bernard Kouchner, quelli che io ho incontrato in
Somalia, ovviamente dalla parte dei colonialisti, quelli che a Misurata
curavano solo chi ammazzava gheddafiani, stuprava gheddafiane e scuoiava libici
neri, quelli che ad Aleppo, sempre dalla parte sbagliata, propagavano fole in
combutta con i celebrati “elmetti bianchi”, per non dire altro)? Non devono
entrare in acque libiche, dove entravano in base ad accordi radio, telefonici e
luminosi con i banditi sulla costa; non devono nascondersi agli occhi
delle navi degli Stati spegnendo il transponder; la devono smettere
di fare i taxi del mare trasferendo migranti da imbarcazione a imbarcazione;
non devono ostacolare le operazioni della Guardia Costiera libica. E devono accogliere
a bordo ufficiali di polizia giudiziaria che possano indagare, utilmente fin da
subito, su chi traffica in umani e come e con chi e perchè. E devono
raccontare al colto e all’inclita chi gli permette di solcare i mari con tanto
di avanzatissime flotte tecnologiche, costosissime per
gestione, manutenzione, rifornimenti, “rimborsi spese” e battendo
tanto di bandiere una più strana dell’altra e addirittura di paradisi fiscali
noti per lo stratosferico tasso di criminalità.
E dunque questi privatizzatori dell’operazione
di trasferimenti biblici di popolazioni ai danni di chi parte e di chi riceve,
si rifiutano di farsi controllare, di essere trasparenti su chi li finanzia, di
far vedere come operano a chi ne ha titoli giuridici. Il responsabile in Italia
di MSF raglia di militarizzazione, di offensivo uso della armi a violazione del
carattere umanitario delle operazioni. Cosa hanno da nascondere codesti
salvatori se non il lato oscuro del loro operare e del sistema nel quale sono
inseriti. Lato oscuro che va ben al di là della copertura di un partner
delinquente che un ufficiale di polizia giudiziaria potrebbe individuare e la
cui identificazione e cattura potrebbe, magari, compromettere un po’ di oscure
relazioni.
Tutta queste gente delle Ong, altrove
impegnata a destabilizzare paesi,“antidemocratici” perchè renitenti alla
leva imperialista, non s’è mai vista, in barca, in tenda, in clinica, o in
piazza, contro i genocidi dal Vietnam ad oggi. Anzi, gli antesignani di “Jugend rettet”, la Ong marinara tedesca
reclamizzata dal “manifesto”, sono quelli della famigerata Cap Anamur, dai capitani e dirigenti processati per traffico di
esseri umani, che raccattava boat people
al largo del Vietnam massacrato dagli Usa e poi del Kosovo divorato dai
terroristi Nato e UCK, per poi sbatterli sui tavoli di redazioni militarizzate
dalla Cia). Gente che non s’è mai vista in zone difese dai patrioti di paesi
aggrediti dall’Occidente, non si sono mai uditi gridare che i soggetti che
strappano all’Africa gli vengono messi a disposizione da coloro che si sono
presi il 40% delle terre coltivabili del continente. Se si ricorda tutto
questo, si capisce perchè di controlli e regole non ne vogliono sapere. Ma
stiano tranquilli: il codice non ha nessuna forza vincolante. E’ una proposta,
da prendere o lasciare. Carta straccia finchè il parlamento non la trasforma in
legge. Cosa che non farà mai. Non per nulla George Soros s’è visto sottobraccio
a Gentiloni appena l’ottimo PM Zuccaro di Catania ha sollevato il tappeto.
Qualcuno mi ha chiesto, con aria
provocatoria, se io fossi pro o contro la “missione italiana in Libia”. Non mi
ci è voluto niente per dire che sono contro qualsiasi iniziativa di questa
banda di briganti di passo che, spolpato il proprio popolo, insieme a
correi, si avventa ora su altri. Però, occhio, precisando che sono con ancora
maggiore indignazione contro questi sciagurati ipocriti dei salvataggi che
promuovono salvataggi e abbisognano di rischi di annegamento e, a monte, dello sradicamento
di popolazioni di là e di crisi sociali e antropologiche di qua. C’è chi li
ammira: Soros, Rothschild, gli scontristi di civiltà, i predatori del Sud
perduto, i globalizzatori dell’esistente, “il manifesto”.
In un mio recente viaggio in Grecia per
il documentario che vorrà illustrare le malefatte dell’UE e della Troika, al
vecchio aeroporto di Olympic Airways, abbandonato su ordine tedesco, ho cercato
di riprendere un gruppo di attivisti dell’ OIM (Organizzazione Mondiale dei
Migranti, semi ONG e semi ufficiale). Un poliziotto, intervenuto con modi
brutali, mi ha minacciato d’arresto se non avessi subito cancellato quelle
immagini. Al mio amico e guida. Panagiotis Grigoriou, storico, etnologo,
studioso della crisi greca, ho chiesto una spiegazione. La sua risposta, che ci
riporta direttamente al Canale di Sicilia.
“Sempre
di più la vicenda dei migranti diventa un segreto. Un segreto anzitutto da parte
delle stesse Ong. Ong che godono spesso di finanziamenti occulti e, comunque,
finalizzati a fargli assumere un ruolo che non è il loro e che sottrae
prerogative allo Stato. Uno Stato che non è più padrone delle proprie
frontiere, del proprio territorio, del numero di migranti che può, o vuole,
accogliere. Tutte queste decisioni sono prese altrove, con le Ong che
gestiscono un problema effettivamente in piena illegalità, dato che non esiste
un quadro giuridico dentro al quale farle operare..”
10 commenti:
Ecco quello che faceva Save the Children. http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17_agosto_04/agente-infiltrato-nave-ong-cosi-ho-scoperto-contatti-iuventa-trafficanti-libici-e765329e-7880-11e7-8ef0-c9b41f95269b_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=9esRJNhn&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Froma.corriere.it%2Fnotizie%2Fcronaca%2F17_agosto_04%2Fagente-infiltrato-nave-ong-cosi-ho-scoperto-contatti-iuventa-trafficanti-libici-e765329e-7880-11e7-8ef0-c9b41f95269b.shtml
E quando lo dicevo io di diffidare di tale organizzazione, oltre che di MSF, di cui già mi ero fatto un'idea sentendo oltre 15 anni fa Radio Città Aperta, mi dicevano "ma va dai cosa dici, sono tutti volontari".
L'Italia tenta una riconquista della Libia, scippata dalla Francia (d'altra parte chi è che ha tradito il trattato di amicizia del 2008?) ma credo che dovrà ritirarsi con la coda fra le gambe.
Venezuela: la chiesa si schiera ufficialmente.
http://www.corriere.it/esteri/17_agosto_04/venezuela-vaticano-chiede-sospensione-costituente-1efaa8c0-7907-11e7-9267-909ddec0f3dc_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=rR87H-jq&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Festeri%2F17_agosto_04%2Fvenezuela-vaticano-chiede-sospensione-costituente-1efaa8c0-7907-11e7-9267-909ddec0f3dc.shtml
Complimenti al Governo italiano per essere riuscito a fare quello in cui tutti i tavoli di pace hanno fallito: unire i libici. È notizia di oggi che sono in corso manifestazioni in TUTTE le principali città del paese contro la missione italiana, giustamente vista come una riconquista coloniale. Dovunque la gente scende nelle strade inneggiando a Omar al-Mukhtar e sono certo, nonostante la censura dei media, anche a Gheddafi, i due Padri della Patria. La cosa più buffa però è che gli stessi ministri dell'omino di polistirolo al-Sarraj criticano l'intervento italiano. E i nostri media, dopo aver sbeffeggiato Haftar che ha minacciato di bombardare la navi italiane, ora sono costretti a parlare del malcontento dei libici.
Non c'è niente da fare, in politica estera non ne azzecchiamo una.
noto con piacere che la Libia a dispetto dei suoi sicari è ancora viva e vegeta segno che Gheddafi ha seminato bene ma segnalo anche l'orrore suscitato in me dalle parole di Panagiotis Grigoriou, sono lo specchio di come mirano a guidare il mondo i globalisti,terribile
Buongiorno. Vi lascio questo articolo sull'attuale situazione libica. Se tutto quello che scrivono è vero, Al-Sarraj è arrivato al capolinea. http://www.huffingtonpost.it/2017/08/05/la-missione-italiana-in-libia-appesa-al-voto-di-due-uomini-il-g_a_23066239/
Intanto in Venezuela si fanno prove tecniche di Golpe. Spero solo che Maduro, che non e' esente da errori, non faccia gli errori di Allende. Altrimenti sarebbe un brutto colpo per tutto il Sudamerica.
Fulvio, analisi ineccepibile della situazione Libia/migranti. Siamo ad una nuova infame e viscida tratta di schiavi. Ong, governo, mafie, scafisti, Soros, Rotschild e company, presstitutes compresi/e, sono i veri negrieri di oggi. Si ammantano pure di nobiltà d'ideali, usano il multiculturalismo, il "multietnismo", la (finta) carità solo per i propri nefandi scopi di guadagno e potere.Che schifezza.Mentre la popolazione é anestetizzata dal mainstream,
letteralmente "zombizzata" ed in lobotomia e se ne frega. Oramai l'Occidente é divenuto un'autentica pattumiera morale. Fra una decina d'anni, se non esploderà prima un conflitto mondiale, data l'isteria e la psicopatia assassina che regna a Washington, l'Europa diverrà come il Messico o L'Honduras di oggi. Nazioni dove vigono solo lo sfruttamento,il crimine, l'arroganza e l'impunità eterna dei potenti.
Max
Max@
Molto bene e tragicamente detto.
Haftar è l'unico interlocutore serio ed affidabile per la soluzione di quanto accade in Libia. Ma non vogliono interloquire con lui poiché combatte i terroristi taglia gole che l'occidente stesso finanzia e supporta con la sua "longa manus" occulta e sporca di sangue. Haftar vuole portare la Libia fuori dal caos creato a tavolino dai neocolonialisti con i loro mercenari del terrore. Il pupazzo Al Serraj, come ben sappiamo,é solo un fantoccio da usare come facciata di comodo ed é colui che difende tutta la ciurma assassina che ha disintegrato la Libia.
Al dissanguato popolo italiano bue, elettro-magnetizzato e rimbambito da i-phone, social networks e media ufficiali oramai da regime totalitario, fanno credere quello che vogliono loro. Tristissimo.
Max
@Max purtroppo hai perfettamente ragione, basta leggere i commenti sotto l'articolo che vi ho lasciato domenica. Haftar viene accusato di tutto, addirittura di essere il vero artefice del traffico di migranti. Anche se le navi partono tutte dai porti controllati dalle milizie formalmente fedeli ad Al Serraj. La migliore però è una professoressa che arriva ad invocare l'invio di truppe coloniali pur di puntellare il governo fantoccio. Il tutto in nome degli "interessi dell'Italia e dell'Unione Europea". Purtroppo, il lupo perde il pelo ma non il vizio.
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