Il metodo ciclista e il fiore
nel deserto
VERSO IL GREAT RESET: DAL ROVESCISMO PANDEMICO AL ROVESCISMO BELLICO
Ucraina: l'ora del dilettante
al servizio dell'apocalisse
https://youmedia.fanpage.it/video/aa/YkBJQOSwy7-pVPRG
Video di prigionieri russi
sparati alle gambe dai soliti gentiluomini della soldataglia nazista di
Zelensky e Biden. Realizzano a livello infimo il suggerimento del
"giornalista" Rothschild, autoproposto mandante di assassinio di capi
di Stato democraticamente eletti, Domenico Quirico. A proposito, a quando il deferimento
all'Ordine dei Giornalisti di tutti questi scagnozzi con elmetto e press,
spediti in Ucraina a promuovere truffe, morti e distruzioni? Quanto meno
procedimenti disciplinari, no? Illusoria domanda. Si sono messi in tasca la
Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato, la Corte di Cassazione, il
premierato, la presidenza della Repubblica, il parlamento (il papa l'avevano
preso per la coda, ma mo' gli è scappato), vuoi che sia siano dimenticati
dell'organo che disciplina ciò che dovremo sapere e credere?
video di cittadini di
Mariupol su Azov
Questo video e uno di tanti
video che girano e raccontano una storia del tutto diversa da quella
somministrataci dalle centrali dei filonazisti di Kiev, Washington, Bruxelles,
in pieno delirio di resuscitazione del padre ucciso negli anni '40. Sono le
dichiarazioni dei sopravvissuti ad Azov,
intoccabili per le nostre manovalanze del menzognificio bellico. Quelle
che esibiscono le atrocità dell'unica vera forza politico-militare che sorregge
il naziregime di Kiev e vi è rappresentato attraverso il ministro degli Interni
e il Capo della Polizia ("Lo strangolatore"), insieme ad altri
quattro ministri decisivi.
I russi di Mariupol che solo
aspettano la liberazione da chi, come nel resto del Donbass, li ha seviziati e
trucidati per 8 anni. cacciati dalle loro case, impediti dall'usufruire dei
corridoi umanitari allestiti dai russi, grazie ai ponti distrutti da Azov che
scaccia dalle case gli abitanti, spara dalle loro abitazioni e si ritira in
modo che i russi ne facciano bersaglio. Sequestra tortura, stupra e uccide
giovani donne trascinate nei sotterranei. Fa degli scudi umani, dato che di
russi si tratta, lo strumento supremo del suo sociocidio.
video_2022-03-13_1 HYPERLINK
"https://drive.google.com/file/d/1fTHJp-fjjL5If-qMW3RoNq-UDHmgdj3Y/view?usp=drive_web" HYPERLINK
"https://drive.google.com/file/d/1fTHJp-fjjL5If-qMW3RoNq-UDHmgdj3Y/view?usp=drive_web"
HYPERLINK
"https://drive.google.com/file/d/1fTHJp-fjjL5If-qMW3RoNq-UDHmgdj3Y/view?usp=drive_web"
HYPERLINK "https://drive.google.com/file/d/1fTHJp-fjjL5If-qMW3RoNq-UDHmgdj3Y/view?usp=drive_web"Bologna, 12 marzo
2022, mio intervento manifestazione guerra covid
Una premessa: L'Alzheimer
furioso
Stiamo
dalla parte di un capo della maggiore potenza militare che affronta le
problematiche della sopravvivenza del genere umano sbroccando in un "criminale
macellaio che deve essere rimosso dalla guida del suo paese". Il
che segue ripetuti "criminali di guerra", poi
rimbombati nella camera dell'eco di diversi proconsoli della marca imperiale, a
forza anche di "dittatore", "criminale", ed
esaltati dalla più professionale delle feluche da Pomigliano, con un perentorio
e definitivo "animale feroce da picchiare".
Una
gigantesca psicopatologia sanguinaria e necrofaga, che si abbuffa di cadaveri
moltiplicati all'infinito dal proprio invio infinito di armi da uccisione di
massa. Ridono i produttori di armi alla prospettiva di una distesa globale di
vite da falciare, ridono i pandemici alla Gates e Schwab. cui è alleggerito il
lavoro, ride Domenico Quirico, dall'accetta tirannocida alla cintola e il
Maestro Falsario dei Rothschild, Massimo Giannini, cui è è stato concesso,
pubblicando una strage fatta dagli amici, ma attribuita ai nemici, di impartire
alla categoria la lectio magistralis sul
nuovo giornalismo al tempo del Super-Green-Goebbels-fortificato.
Non resta che l'urlo di un
papa che, improvvisamente, non conta più niente, nonostante che per una volta
l'abbia detta giusta: PAZZI, PAZZI, PAZZI!
Da Floris
Di
martedì ero stato invitato al noto, omonimo, assembramento di giustizieri, che
si ritengono tali, e di giustiziandi che lo sono. Il collegamento con casa mia
non ha funzionato, così mi sono potuto godere lo spettacolo in rilassatezza. A
partire dagli avanspettacolisti Luca e Paolo, concittadini, ahinoi, di colui
che alla satira sferzante di busti e monumenti, vivi o marmorei, ha dato
continuità e nuova vita. A Genova, al Piccolo, Villaggio ed io avevamo fatto
teatro satirico assieme e vi assicuro che, ci fossero stati i bonzi che
sghignazzano sulle scempiaggini con cui questi due tristi ciabattari
infieriscono sulle vittime e leccano il culo ai carnefici, si sarebbero voltati
a vedere con chi ce l'avessimo.
Quei
due chiariscono la differenza tra un Paolo Villaggio, o un Petrolini, un Belli,
un Guareschi, la cui corrosività gli costava anche la galera, e l’altra
categoria del “facce ride’”: i buffoni di corte. Esempio recente, il Bagaglino.
Bastava guardare, nell’ascolto delle insapide truculenze dei due “comici”, le
facce compiaciute dei vari Tabacci, Camporini, Letta, l’incredibile falsaria
dalle faccette, Nona Mikhelidze, e dei residuati bellicisti della nostra sfigata prima, seconda e, hai
visto mai, terza, repubblica.
Di Battista e Zhok
Quanto
al “fiore nel deserto” del titolo, ho parafrasato De Andrè, visto che dal
letame nascono fiori al plurale, mentre qui siamo fortemente al singolare (come
si vede nella foto, c’era anche, in forma di fiore giallo, l’eterodosso Andrea
Zhok, filosofo e accademico
italiano, professore di Antropologia filosofica e Filosofia morale presso
l'Università Statale, Milano). L'altro fiore è Alessandro Di Battista, i
cui petali profumatissimi hanno brevemente fatto cambiare l’aria esalata dai
due comici di Di Martedì, due portavoce del collega ucraino.
E
rimane a vita il rimpianto di come Dibba si sia fatto passare sotto il naso – e
non lo rincorra nemmeno adesso – l’autobus numero 5Stelle, anziché cacciarne a
calci gli abusivi che vi si erano intrufolati. Avrebbe di sicuro cambiato la
cronaca, ma anche un pezzo di storia del Malpaese.
Satira in direzione ostinata
e contraria
Chiudo
rapidamente sui due buffoni di corte che, come i comici di regime chiamati a
concedere grasse risate ai potenti e a strappare amari sorrisi ai morituri
obnubilati. La metafora è quella del ciclista. Cosa c’entra? Il ciclista non
piega la schiena verso l’alto e, con i piedi sui pedali, non pesta forte verso
il basso. E chi ci sta in alto? E chi ci
sta in basso? Giovanni Floris, mi perdonerà, ma Crozza, Gnocchi, Marcorè erano
altra cosa.
Del
quale Floris va detto che nell’altra puntata mi ha trattato con discreto
rispetto dei tempi e a Dibba ne ha concesso quanto ne meritava. Sempre alla
luce del plotone di fucilieri schierati contro le due o tre voces clamantium in deserto.
Un'equilibratina al rapporto numerico tra voci no, Giovanni? In ogni caso,
conduttore abile che si sa dove vuole arrivare, ma competente, cortese, e che
non trascende nell'ostacolare chi non perfeziona gli equilibri da far emergere.
Quelli, comunque stanno nei numeri.
Anticisti e anticristini
C’era
anche un povero vescovello benintenzionato. La muta di cattoveraci ha provato a mandarlo in tilt quando voleva
mettere una pezza all'uscita unidirezionale del papa contro Putin. Facendosi
camera dell’eco dell’epigone di Videla a Kiev, Bergoglio ha accusato il
presidente russo di “ferocia e violenza”. Ma, poi, resipiscenza divina. Sospeso
il ruolo di pacifista ex cathedra e dall giusta parte, subita forse la discesa
saettante dello Spirito Santo, l'ha poi ricuperato lanciandosi per l'ennesima
volta contro le armi e loro consegna, riparando nella reprimenda all'armaiolo
Draghi: "pazzo, pazzo, pazzo!" Brutto colpo al bancario
armaiolo.
Fusse
che fusse che ci siamo liberati di un
pontefice dell'Ordine Costituito. Come quando aveva sacralizzato virus e
vaccini e puntato il dito contro la violenza di Damasco. Bergoglio ha dato
qualche consistenza ai mistici funambolismi di Mons. Viganò. Il quale Viganò,
ricordate, ne trasse l'apocalittica visione che a San Pietro si era insediato
nientemento che l'Anticristo.
Se
stiamo con i seguaci di Ario e guardiamo al personaggio leggendario di Galilea
come a uno non ontologicamente dissimile da Peppino il calzolaio, o da Andrea
l’accademico, quell’ “Anticristo” ci può anche stare, perché diventa
semplicemente e colossalmente un “antiumano”. Non c'è da ridere.
Tremate,
tutto questo non era che la premessa. Perchè ora vado a scrivere quello che
avrei voluto dire da Floris senza i crolli di collegamento di cui quelli di Di
Martedì non sono colpevoli. Anzi, con compitezza si sono scusati. Tenendo,
però, a mente i contingentamenti concessi ai brutti, sporchi e cattivi (quando
non si tratta di un'eccellenza, comunque ex-parlamentare, come Di Battista).
Quindi sarò breve. O almeno ci proverò.
Mariupol, città martire.
Degli ucraini con la svastika
Cittadini
russi di Mariupol nel corridoio umanitario allestito dai russi prima che Azov
facesse saltare i ponti
Ponte di Mariupol distrutto
https://vk.com/wall678168879_1622
Stabilito
con ogni evidenza, contro i nuovi Militarstar della tv, che i russi si sono
fermati dove intendevano fermarsi, per evitare eccessi dannosi in attesa che la
NATO si rassegni alla salvifica neutralità ucraina, agli accordi di Minsk
sottoscritti da tutti e osservati solo dai russi e all'autodeterminazione dei
russi d'Ucraina, partiamo dal cuore della questione strategica: Mariupol, il vertice
della mistificazione generale. Qui pesano le parole chiarificatrici,
senz'altgro definitive, perchè di "super tecnici" dei nostri
statomaggioristi, Camporini, Tricarico (escludiamo Fabio Mini, che non gioca
coi soldatini di Kinder, ma ragiona) e altri.
Sono
tutti della stessa schiatta che ha onorato e massacrato il paese con i Cadorna,
i Badoglio, i Bava Beccaris, i Zanghieri (disastro ARMIR), i Baratieri (Adua!),
i caporettisti in servizio permanente effettivo, fino al vaccinaro matto
Figliuolo, carico di medaglie per tali meriti. Ce ne fosse stato uno, di
decente e capace. Forse Alessandro Lamarmora, quello dei Bersaglieri, uno che
le battaglie le vinceva rinnovando l'intera strategia dell'Arte Militare, via
dalle ondate umane preservate dal Medioevo, sostituite dalla massima protezione
delle vite dei combattenti, distriibuiti sul terreno e tra coperture.
Tutti
a puntare su questo ombelico della tragedia, perchè è qui che si riesce a
trovare un minimo di guerra guerreggiata. C'è la forza combattente (?) dei 12.000 terrroristi nazisti Azov, cari a
La Stampa e a tutti coloro che scrivono con inchiostro simpatico. Occupa la
città di 300.000 russi, compresa nel Donbass marittimo. Chi è riuscito a
scappare, grazie ai canali umanitari e ai trasporti al sicuro allestiti dai
russi assedianti, racconta, inascoltato dai dilettanti in hotel, dei ponti
fatti saltare da Azov per impedire l'uscita dei cittadini, resi implicitamentre
scudi umani. Nonchè di un ospedale pediatrico zeppo di armi e dal quale esce
frastornata una donna forse incinta; e di un teatro diventato tomba di oltre
mille persone, che poi sono vive perchè si trattava di rifugio antiaereo, ma
poi tornano, in certa misura, a essere morti. Per vedere l'effetto che fa.
Di
che considerazione i nazisti Azov, ora diventati oggetto di love speech su Facebook e degli
amanuensi di regime, venne documentato, al tempo del genocidio strisciante del
Donbass, dalla Commissione Diritti Umanitari dell'ONU e da una commissione OSCE: "assassini, torturatori, stupratori,
stragisti". letterale e lapidario nei rapporti ufficiali.
L'ora del dilettante
No
comment
La
cronista in redazione a casa esibisce una signora moscovita che dice di pensare
che Putin non abbia la maggioranza con sè per questa guerra, si vedono alcuni
poliziotti arrestare alcune persone, si accenna al principale oppositore,
Navalny, quello che punta la rivoltella sui migranti asiatici e si chiude.
Intanto i più autorevoli sondaggisti occidentali, dalla Gallup in giù,
documentano che, con la difesa dei russi in Ucraina e l'opposizione ai missili
Nato sull'uscio di casa, lo storico sostegno del 65-70% dei russi a Putin ha
ricevuto un' impennata fino al 77%.
Torna
un cronista, stavolta Sky, che fa dire a un'altra signora di Mosca che Putin e
alla canna del gas e si dichiara d'accordo con l'elkannista Gedi del
colonialglobalista e ormai naziazoviano "manifesto", Alberto Negri,
che il criminale sta soccombendo all'invincibile armada della bontà.
La
cronista, già di sfilate Armani, che svergogna Putin per essersi recato allo
stadio dei suoi sostenitori indossando nientemente che un giaccone
costosissimo. Anzichè il saio, come Joe Biden.
La
collega che, presa da furore storico, fa sua
la cagata pazzesca di fantozzi
affermando sulla famosa scalinata Potemkin che furono i bolshevichi a
sparare suilla folla in fuga.
Il
che ci riporta all'ora del dilettante degli stormi di cornacchiette italiane,
figuranti dello spettacolo bardati da paladini di Re Artù, davanti ai loro
alberghi, prima e, poi, a gironzolare tra macerie o tranquille file al negozio e a mettere in
fila 26 secondi da quanto sentito alla tv unica di Kiev. Mi permetto di ridere
un po', dato che è dal 1967, Guerra dei Sei Giorni in Palestina, che faccio
quel mestiere. Ultimamente in Siria.
Prima degli embedded
Proiettato
lì da Londra, dove ero redattore alla BBC e anche corrispondente per Paese
Sera, Panorama, ABC, Gazzetta dello Sport, insieme ad altri, bravissimi
colleghi, soprattutto anglosassoni (qualcuno anche spia, tipo Robert Fisk del
Mi6), viaggiavamo lungo il fronte, seduti su carri armati, picchiando sui tasti
della Olivetti, fotografando e filmando tra granate fischianti, combattimenti,
gente che spara, che muore, che fugge, che si fa male, villaggi che
bruciano.... Come poi in Vietnam, di nuovo in Palestina, Medioriente, Irlanda
del Nord... Poi è venuta l'ora del dilettante. E di una roba simile non se n'è
vista una cippa.
I
ragazzotti alla prima uscita in un conflitto non hanno neanche colpa. Non gli
si fa vedere niente che macerie da bombardamenti. Un fotoreporter al seguito
dell'"eroica resistenza" non c'è. Forse perchèì non c'è l'eroica
resistenza, a meno che non sia quella degli scudi umani messi lì da Azov. Forse
perchè combattimenti di truppe sono solo nelle geremiadi del collega ucraino di
Luca e Paolo, che, tra l'altro, è probabilmente preoccupato per i beni che
tiene al sole nero dei paradisi fiscali, come elencati dai Pandora Papers.
Pulitzer all'aqua cauda con
penne caricate a fuoco
Il
tirannicidio di Qurichietto
Ma,
poi, cosa pretendiamo avendo per faro il quotidiano che Rothschild ha affidato
al fratello scemo De Rege con l'idea di
riunire tutti i suoi lettori nel metaverso del rovescismo. Finito nel baratro
dell'ignomia per chi vanta residui di logica, con quel paginone della strage dei nazistupratori Azov
a Donetsk attribuita alle di loro vittime, rivendicatolo dalle compare Gruber
come "informazione". ha affidato al noto Quirico (ma che gli hanno
fatto i suoi rapitori Al Qaida?) il proposito deontologico di assassinare il
capo, riconosciuto e sostenuto, di 240 milioni di esseri umani. Tirannicidio?
Già, perchè diversamente da Draghi, quello lì è stato eletto. ha dietro almeno
il 70% del suo popolo e il 73% degli italiani, sfuggiti a Giannini, Draghi,
Quirico e Di Maio, non ci pensa lontanamente di fargli la guerra. Anzi.
Soprendersi?
Ma se questo quaquuraquà non fa altro che tradurre in piombo (di stampa e di
pallottola) i "Criminale di guerra"
del suo premier, a sua volta capiato e incollato da quello del suo presidente
rintronato, a sua volta rieccheggiato, da sotto la scarpa che lo schiaccia
inavvertitamente, dal suo ministro degli esteri: "Putin è un feroce animale che va picchiato". Possiamo parlare
di verminaio in agitazione che non cessa mai di farsi riconoscere? Possiamo.
C'è criminale di guerra e
criminale di guerra....
Già,
"criminale di guerra" e,
per non farsi mancare niente in tema di transfert freudiani, da pratico di
mattatoi, "macellaio da rimuovere dalla guida del suo paese". Alla
ricerca affannosa di pokemon da annichilire, il figurante messo nella Casa Bianca,
in uno dei suoi momenti di maggiore vigore intellettivo, ha lanciato questo
fulmine olimpico su Putin. Ottimo il motivo: ha compiuto un'aggressione,
massimo crimine secondo Norimberga.
Peccato che esattamente 23
anni fa, 1999, marzo, bombe sulla Serbia per 78 giorni, con tanto di uranio,
bombe a grappolo e civili presi di mira. NATO, Clinton, Biden, D'Alema e
Mattarella si avventarono in gruerra norimberghiana di aggressione sulla
Serbia. E chi erse il capino ancora dotato di qualche neurone a vantarsi che
era merito suo? Il senatore Joe Biden, capo della Commissione Esteri del
Senato: "Sono stato per primo io,
io, io, a chiedere che si distruggesse
la Serbia, le infrastrutture, i ponti, le fabbriche, gli ospedali, tutto, con
tanto di uranio, bombe a grappolo e civili...!" "Criminale di
guerra" ? Che c'entra? Mica è russo....
Dal pallottiere del Covid a
quello della guerra: una faccia, una razza
Faccio
il filoputiniano? No, parlo di metodologia. Quello che dicono i 150 milioni di
russi, al 67 % solidali con il loro governo "dittatoriale" (invidia
folle di ogni leader occidentale), e il 66% di ucraini, che al tempo del colpo
di Stato erano pro-Russia, non riesco a
saperlo. I due organi d'informazione russi disponibili in Occidente sono stati
dall'Occidente non dittatoriale chiusi. Per converso, nella Russia
dittatoriale, 150 milioni di russi possono informarsi sui loro schermi da CNN,
BBC, CBS, perfino RAI1, NYT, France Inter, Deutsche Welle, nella misura
in cui non sono scappati da M osca di loro iniziativa. E, sempre sotto Putin
dittatore e censore, hanno una grande scelta di fonti giornalistiche da noi
definite "indipendenti" perchè anti-Putin e pro-Navalny (quello che
nel famoso video gira brandendo una pistola e urlando "sparate ai migranti"),
ma ferocemente anti-governo. Nessuno le ha mai chiuse e perfino George Soros
distribuisce dobloni da quelle parti.
"Comunità
internazionale"? La rana che vuole farsi bue
Detto
del lussureggiante clima di libertà d'informazione in Occidente, resta comunque
da non preoccuparsi. Mentre, da Floris, quella lenza un po' arrovigliata di
Tabacci irrideva ai quattro paesi che si sono pronunciati contro le sanzioni
alla Russia (brava la mia piccola Eritrea!), così ribadendo una chiaroveggenza
protrattasi per decenni di incoerenza partitica, c'era spunto per qualche
calcolo.
La
"Comunità Internazionale", per la gente che nel talk fa bisboccia
dialettica secondo gli ordini di
servizio del Rimambiden, comprende l'universo mondo e anche un po' di periferia
cosmica, rappresenta il 17% della popolazione umana, ed è essenzialmentee NATO.
Poi ci sono tre miliardi tra Cina, India, Russia, che non sono "Comunità
Internazionale", il Brasile, il Sudafrica, il Venezuela, non sono niente.
Non contano. Nè contano i BRICS, nè conta gran parte di America Latina, Africa
e Sudest asiatico. E così che si fanno le maggioranze nell'Occidente
democratico e liberal. Altro che dittatori.
Nell'ora
del dilettante non può mai mancare il digrigno zannuto di Luttwack, nominato da
noi, e solo da noi, grande geostratega. Neocon di risulta, ormai vecchio di
secoli, abbaia dagli schermi qua e là una sua personalissima visione dei
rapporti di forza.
SIAMO A UN LIVELLO DI
DISINFORMAZIONE E MENZOGNA CHE NEANCHE IL MINISTERO DELLA VERITA', NEANCHE IL
MINCULPOLP, NEANCHE GOEBBELS.
La
Russia, già seconda potenza militare mondiale, con armamento atomico pari a
quello USA e novità missilistiche senza confronti, è a pezzi, le si vorrebbero
200.000 soldati per bloccare "l'eroica resistenza" di un esercito
ucraino che non c'è (ma blocca l'avanzata di una Russia che intende assediare,
premere, ma non avanzare e rischiare olocausti). Ma non ha nemmeno quei 200.000,
presumibilmente reclutati tra i liceali, è un straccio bagnato e nessuno è mai
stato così forte e invincibile come gli ucraini sostenuti dagli USA. Grazie anche a Draghi, che, messo l'elmetto
come i nostri inviati alla panetteria di Kiev,
insiste a mandare armi che nemmeno il comico ucraino richiede più.
.
C'è un errore: L'Algeria non c'entra e
neanche più l'Egitto. Andrebbe inserita la Colombia.
La Russia sbrindellata e
l'Occidente invincibile
E
allora vediamoli questi rapporti di forza tra il grande blocco occidentale e
quei rimasugli di URSS che sono i russi e aggiungiamoci pure quei quattro Nerd
di cinesi.
C'è
chi si ritiene ancora ai tempi felici e gloriosi di Gorbaciov e Eltsin. Fuggito
dall'Afghanistan dopo vent'anni di sfracelli bombaroli, di superprofitti da
oppio, di ruberie spaventose di proconsoli, di pandemie corruttive, di tossine
ONG, gli USA del confuso signore che il democratico e polifonico Zelensky ha
auspicato, al Congresso, imperatore globale, "leader del mondo", si
aggirano tuttora smarriti per altre lande. Senza cavare un ragno dal buco, anzi
finendo sistematicamente nel buco. Ogni due per tre, gli USA, nell'una o
nell'altra rappresentazione teatrale nella Casa Bianca, devono prendere una
qualche piccolo paese e sbatterlo al muro per dimostrarsi all'altezza del mito
risalente al 1945, ma svaporato a Saigon.
Ma
quel paesuccolo sbattuto al muro poi, toh, rimbalza e gli finisce addosso, con
tanto di una cinquantina di milioni di morti dalla fine della guerra: Iraq,
Afghanistan, Somalia, Yemen, Libia, Siria, Serbia, Georgia, Azerbaijan.. E non
parliamo dei colpi di Stato - specialità Obama-Hillary -, delle rivoluzioni
colorate (specialità Soros) e della campagne sanitarie (specialità Gates) che
gli sono andate storte. A proposito di "impantanamento".
Ci
facciano un pensierino, Luttwack e i suoi corifei presenti in studio in elmetto
a barchetta. Una Russia che dice basta ai missili piantati sulla staccionata
davanti al proprio giardino e puntati sulle sue finestre e che, pure, si è astenuta di collocarne
altrettanti sulla sponda canadese del Lago Michigan, puntati su Detroit. Una
Russia che, contro le 11, almeno, guerre condotte dal '90 da USA e NATO tutta,
o a pezzi, si è limitata a sbaragliare il terrorismo jihadista uscito dal
pensatoio neocon e dalla palestra dei Marines per colpire tra Damasco, Parigi,
New York, Londra, Monaco, Tunisi, il Cairo, Tripoli, Bagdad, Cecenia (grave
colpa, ha dichiarato afflitto Tabacci , rimpiangendo la sconfitta dei suoi
tagliagole con Sharìa in Cecenia e Siria).
Tirando le somme, un
Occidente NATO a guida USA da tutti questi eventi è uscito stremato, privo di
autorevolezza, non più credibile. Addiritttura il nemico da eliminare da 12
anni, il "dittatore" Assad, rientra alla grande nel contesto arabo,
sostenuto da Egitto ed emirati del Golfo che non si fidano più di USA e NATO.
L'Algeria ha sostenuto l'ennesimo assalto, dopo quello islamista, il colorato e
non si piega alla normalizzazione del Nord Africa. Il Sahel sfugge ai francesi,
con tanto di uranio, oro, e minerali vari. La Saudia le prende dallo Yemen
morto di fame. Il Myanmar, liberatosi della Quinta Colonna yankee Aung San Suu
Kji, è perduto a dispetto delle narcoguerriglie separatriste attivate.
In America Latina fa flop un colpo di Stato CIA dopo l'altro: Honduras,
Venezuela, Bolivia, il Brasile sta nei BRICS, il Narcomessico dei vecchi
presidenti lacchè è sfuggito. Cile e Perù non sono più tanto fedeli. Governi di
paesi che costituiscono la grande maggioranza della popolazione del mondo non
obbediscono agli USA all'ONU. La piccola Eritrea sfida il gigante.
Per questo, oggi, l'Ucraina.
Una prova di forza sotto gli occhi degli europei, sulle pelle di un'Ucraina
disprezzata e perciò spendibile, senza impegno diretto e senza rischi, ma con
tutti i rischi ed effetti catastrofici scaricati sui taffazzi europei che si
ritengono alleati. Questo è cosa ci dice l'Operazione Ucraina, scatenata da
morti viventi e nella quale si rincorrono ratti alla ricerca di una zattera.
L'inviato di guerra all'ora
degli embedded e delle presstitute
Sto
lambiccando? Ma certo. Non ha appena annunciato, Biden, che dopo quelle
atomiche, Putin starebbe innescando le armi biochimiche? Come no. E certo che
ce lo sa. Non se ne è occupato il caro figliuolo Hunter, subito dopo il colpo
di Stato del 2014. Bisognava pure trovare un lavoro ai 26 laboratori biochimici allestiti dagli USA
in Ucraina, lungo i confini della Russia, con uccellini e zanzare vettori di
patogeni. Una roba messa su da Hunter Biden
(dopo che il procuratore che lo accusava di reati finanziari con i
manigoldi dell'energetica Numisma: mensile di 50.000 dollari, era stato tolto
di mezzo da Poroshenko quando il papà gli disse :"O cacci quel PM o niente miliardo di aiuti").
Li
aveva denunciati, mai smentito, perfino Giulietto Chiesa e ora sono stati
riconfermati da un documento di Kiev che impone di distruggerli, addirittura
dall'OMS, che pure ordina di disfarsene e, infine, dalle rivelazioni di
ricercatori ivi impiegati. Nei nostri TG un'illazione totalmente senza
fondamento diventa pian piano probabilità e poi certezza. Come in Siria a Est
Outha o Daraa. Dove l'OPCW, l'agenzia anti-armi chimiche, si spacca su chi sia
responsabile, tra tecnici onesti e tecnici subornati da Obama.
IO C'ERO
Bombe a
grappolo sul Libano
Fosforo
bianco su Gaza
ARMI CHIMICHE, ESLUSIVA
USA-UK 1943 - 2022
Ovviamente solo di quelle russe. Mai utilizzate, tanto che non ne esiste
documentazione. Si fa così, uno scappato di casa dei cosiddetti media
occidentali riceve l'input e appare in una piazza ucraina: "C'è odore di arma
chimica, chissà, se i russi... ". Poco dopo il collega dalla stanza
d'albergo: "Pare che i russi,
secondo alcune voci, pensino all'impiego di armi chimiche..." Il
giorno dopo si titola:" Putin
minaccia armi chimiche; Biden: la nostra risposta sarà adeguata!" (Mosca,
la Russia, gli Stati Indipendente, per 240 milioni di abitanti, si riassumono
tutti nella figura demoniaca di Putin (peraltro un mediocretto spione in pensione, secondo l'astuto Chirico
dell'ottima "La Stampa"). E Simone Pieranni, addetto alla russo- e
sinofobia del Dipartimento di Stampo nel "manifesto", conferma: "L'hanno già fatto in Siria"
(riferendosi alla strage di Outha, combinata, secondo metà dell'agenzia delle Armi Chimiche, da Al Qaida).
Tabacci: "Sto in
Occidfente, sto dalla parte giusta" . E dove, se no, avrebbe potuto perpetuare la propria dinastia
girando sul carrosello di volta in volta sul cavvalluccio, suil carrozzino,
sull'orso, sulla bicicletta, su girotondino. Un'apoteosi di polifonia che dura
da 40 anni senza problemi di coerenza.
Cito spigolature dalla ricca mezza di Floris. Marco Da Milano,
irrudicibile cabalista del giro Rothschild in attesa di ricollocazione:
"La storia è lineare. Conta ciò che succede addesso. Il fatto che l'acqua
con la quale si abbevera, è scesa dai monti quando si è sciolta la neve, dopo
aver nevicato mesi fa, non conta. E la lectio magistralis del lineare
istantaneo Pierluigi Bersani, che rifiuita di farsi avvolgere dalla polvere
della "storia" quando gli accenno agli 8 anni di genocidio
strisciante dei russi donbassiani fino al giorno prima di ieri quando sono
accorse le truppe russe. E' fortunato, Bersani, già ometto col destino del
maggiore partito italiano nel taschino: se ha la gotta, cosa c'entrano le
caterve di mortadelle romagnole che ha ingurgitato anni fa, quella è "Storia".
E quando è lineare,si va avanti, mica si guarda indietro. Eraclito, pensaci
tu!
Si fa così in Occidente, dove, secondo il testuale Draghi "C'è la libertà di stampa che da loro
non c'è". Infatti 450 milioni di cittadini della Federazione russa
possono seguire la CNN, la BBC, la CBS, il NYT, perfino la Maggioni-Bilderberg,
perfino il sicario Quirico nel suo proposito di tirannicidio, perfino un tal
Massimo-Elkann-Rothschild-Giannini che fa passare per informazaione una strage
su tutta pagina attribuita ai nemici e fatta dai suoi amici, per fino un Gad
Lerner e una Anti Defamation League (ADL) il pitbull di sorveglianza
sull'antisemnitismo nazista che si spendono in celebrazione di un'Ucraina piena
di nazisti ed SS, al comando politico-militare ma che non è assolutamente
nazista perchè non perseguita gli ebrei.
Hiroshima e Nagasaki, bombe
nucleari, 6 e 9 agosto 1945, a guerra vinta. Presidente Harry Truman
Vietnam, 1961 - 1971, 150.000
tonnellate di napalm per bruciare l'intera indocina, Agente Orange, defoliante
composto da diossina, calcolato in circa 20.000 metri cubi, causa di almeno 3
milioni di morti e di successivi milioni di nascite deformi, nessun
risarcimento, presidente Knnedy, Johnson, Nixon.
1944-1945. Mia esperienza da fosforo bianco su città tedesche
1945. Colonia, Dresda, Francoforte. Si bruicava la gentre nelle case e si
lasciavano intatte le facciate.
Io c'ero
fosforo bianco su Fallujah 2003, su Gaza
2009, Libano 2006 con armi segrete che
lacerano dentro e provocano necrosi: Uranio
su Iraq 1991 e 2003, generazioni deformi, leucemia, linfomi, morte; su Kosovo e
Serbia.
Bombe a grappolo su Serbia-Nis maggio 1999, su Libano 2006, su Eritrea 1970-1991
Indocina, specialmente in
Laos e in Vietnam nella ex zona smilitarizzata. Kosovo, Afghanistan, Iraq,
Sahara Occidentale. 2012–2018 in Syria: 2015-2018 in Yemen, 2014-2017 in Libya,
2014- 2015 in Donbass ,2014 in South Sudan
88% delle vittime sono
civili, perlopiù bambini, cecità, arti, genitali. 13.306 solo entro il 2007,
soprattutto in Libano.
Atomica
Robertta
quando incombono le atomiche. Le ha menzionate il portavoce di quel "macellaio
criminale di Putin". Ovviamente, perchè stanno per impiegarle. Che
macellai criminali sarebbero. E' evidente la loro frenesia di olocausto. Peskv,
portavoce di Putin si è spinto a ipotizzarne l'uso nel caso di tentato
cancellazione della Russia dalla mappa del pianeta (bizzarro, no?).
Sto
lambiccando, quando ricordo che questa "minaccia" arriva a seguito di
ininterrotte vanterie di Bush, Obama e Biden sulla bellezza delle
"miniatomiche tattiche"? Da usare con disinvoltura perchè meno
castrofiche? Ma forse anche troppo poco catastrofiche, visto che oggi si
preferisce la promozione dei pacifici ordigni nucleari USA all'idrogeno B 61-11, da far evolvere felicemente in B
61-12 (anche da noi, a Ghedi e Aviano. Per la gioia di Draghi che potrà inviare
anche quelle a Kiev).
E
cosa si deve necessariamente rispondere al dato, incautamente diffuso dalla
stampa disattenta, che la Legione Ucraina ha già rastrellato dal gangsterismo
mercenario jihadista e laico di mezzo mondo 16.000 arrazzati di sangue e di
soldo? E che fin da febbraio l'intelligence russa e quella siriana, sicuramente
più credibili di Massimo Giannini, hanno denunciato il reclutamento da parte
dei turchi di jihadisti nel ridotto di Idlib, in Siria, da spedire alla Legione
Straniera di Zelinsky? Ma è fisiologico:
che Mosca, nella penuria in cui Luttwack l'ha fatta priombare, si è
dovuta ridurre a reclutare nientemeno che i feroci Hezbollah libanesi. Come
avrebbe fatto senza?
Rispunta nei media l'accusa al governo di infischiarsene dei quasi 400
militari italiani morti e degli altri feriti perchè contaminati dall'uranio
dalla Nato usato in kosovo e Iraq. A seguire qualcuno si ricorda dell'uranio
lanciato su tutta la Jugoslavia e tutto l''Iraq che è arrivato a storpiare e
condannare già due generazioni e lo farà in eterno. Effetto collaterale, anche
il ricordo del fosforo con cui Israele ha carbonizzato la gente di Gaza durante
Piombo Fuso (io ho visto), le bombe a grappolo NATO grandinate su Nis in Serbia
nel '99 (io c'ero), quelle israeliane sul Libano del Sud nel 2006 che
continuano a lacerare centinaia di bambini e contadini (io ho visto).
Risposta: i russi lanciano fosforo e bombe a grappolo. Mai fotografati,
mai documentati, mai usati.
Altro bello scambio di ping pong. Arriva la schiacciata dell'inesorabile
conferma del ruolo dei reggimenti nazisti di Kiev,, grazie alla pestata di
escrementi di Giannini con la "carneficina" in prima pagina de La
Stampa attribuita ai russi, ma compiuta sulla piazza di Donetzk dagli ultrà di
Azov con le insegne delle SS. Ricicciano di seguito i report di ONU e OSCE
sulle atrobità di queste unità nazista in Donbass, con stragi di civili,
stupri, torture, impiccagioni. Insomma le solite nequizie del mercenariato USA
e NATO. Risposta? La solita, l'unica che gli rimane, stereotipata fino al
parossismo: Putin-Hitler. Fenomenale invenzione dei creativi NATO, dopo
Milosevic Hitler, Saddam Hitler, Gheddafi Hitler, Assad Hitler, Chavez Hitler,
Fidel Hitler....
Pensate, la Nato, alla quale il più grande statista europeo del
dopoguerra , Charles De Gaulle, era contrario, è arrivata, con Cohn Bendit e
so(r)ci verdi vari, a fare un Hitler anche del suo vincitore!
Russia in mutande vs Resto
del Mondo?
Peccato
poi che questa Russia ridotta a brandelli abbia saputo disintegrare con un solo
missile ipersonico il centro di raccolta di questi mercenari, affluiti nel
centro di addestramento di Ovruch, nella regione di Zhytomir, tra Leopoli e
Kiev.
Ancora
un paio di rilievi sull'epifania del comico con beni in Pandora papers nell'aula della
rappresentanza popolare. "Con il
sostegno di tutto il parlamento", ha giurato Draghi, obliterando 350
parlamentari non concordi e non belllicisti. "Con l'adesione di tutto il popolo italiano", ha conferrmato
Draghi, cancellando il 56% dei cittadini italiani espressisi contro le sue armi
di belligerante. Sono i calcoli insegnati nei corsi di pandemia.
Dunque
quei "banchi comunque affollati come
quando si elegge un presidente della Repubblica" (Tabacci) hanno
tributato ovazione su ovazione al piccoletto scaturito da uno schermo in cui un
oligarca gli faceva fare il presidente "servitore del popolo" e questo metaverso è il primo che ha trionfato
sulla realtà. L' "eroico resistente" aveva poche ore prima chiuso e
vietato tutti gli undici partiti politici del suo paese, compreso il più grosso
d'opposizione e aveva chiuso tutti i canali televisivi mantenendone uno,
governativo, con solo 24 ore di comunicati governativi. Tutto, perchè gli
ucraini la sappiano più lunga. I nostri eletti, per come sono stati ridotti e
si sono autoridotti negli anni della pandemia, è chiaro che si siano espressi
in ovazioni. Di consolazione.
Ucràina o Ucraìna? Scelta
politica
A
proposito, curiosità non insignificante. Tutti a dire "Ucraìna", con
l'accento sulla i. Questo succede con il cambio di rotta del colpo di Stato, a
cui seguì l'abolizione della lingua russa come ufficiale accanto a quella,
sorella, ucraina. Una volta tutti dicevano
Ucràina con l'accento sulla prima a. Ma era la pronuncia russa, guai!
Visto che è stata proibita, fatemi fare
l'eversivo.
Il nemico in casa
e noi chiusi dentro
Corte marziale
Mario
Draghi sotto processo. Se il mondo sopravvive, capiterà. Quest'uomo che
consegna armi, senza autorizzazione nè parlamentare, nè popolare, a
possibilmente banditesche soldataglie perchè si prolunghino dolore e
devastazione, deve andare sotto processo almeno per quanto riguarda crimini di
guerra qua e là e alto tradimento della costituzione e della nazione.
Che
non venga fucilato, per carità, e nemmeno portato davanti ai plotoni
d'esecuzione dell'educato Floris, o del rozzo Giletti. Basta rinchiuderlo in
quel caveau nel quale è stato partorito e cresciuto. E al di fuori del quale,
dove sta l'umano, non ha mai capito una mazza.
Bersani, furbacchione cultore dell'attimo, uno per il
quale ciò che è avvenuto in cucina, prima che lui si sforchettasse gli
spaghetti, è storia e "lasciamo perdere", la storia di un attore del
presente non deve contare un fico secco. E' diventato d'uso così al tempo del
Grande Reset. Anche l'identità morale di un uomo pubblico attivo in continuità
fino ad oggi non è rilevante. Stiamo all'istante.
Ebbene,
fatemi deragliare. Draghi è il tale che, da quando è sbarcato dalla nave
ammiraglia della massoneria inglese, il Britannia, dove aveva avuto l'onore di
catechizzare il fior fiore del finanzcapitalismo d'élite sulla necessità di
cambiare tutto, deregolamentare, privatizzare e impadronirsene con gli amici.
E' lì che si è impegnato a fare la guerra al popolo italiano e all'Italia
tutta. Uccidendo collateralmente la Grecia,
inutile zavorra agganciata alle banche tedesche.
Riuscito,
grazie alla provvida svalutazione della lira, a far rapinare agli amici degli
amici il meglio dell'industria pubblica nazionale a prezzi da bancarella, si è
fatto direttore generale (Bankitalia, Goldman Sachs, BCE, premier) della
trasformazione della quinta potenza industriale del mondo in sedicesima, della
riduzione del terzo paese UE per importanza produttiva in magliari alla ricerca
di mercatini e del travaso di moneta da nove decimi della piramide al supremo
decimo. Avuto in consegna il paese da un azzeccagarbugli della massopirateria, reso possibile dal
ricatto sulla salute e dall'incommensurabile voltastoria e voltastomaco della
più grande forza politica mai vista in Italia, non gli restava che la decimazione
via guerra. Armi all'Ucraina!
E
dopo le armi per uccidere subito, quelle per uccidere un po' per volta, ma il
più rapidamente e dolorosamente possibile. Inneggiando con Zelensky alle
sanzioni alla Russia (ogni giorno vanno rovistando, a Washington e Bruxelles,
nelle loro stanze della tortura, a scovarne di nuove). Sanzioni che, con ogni
evidenza, alla Russia e al suo immenso rettroterra globale, fanno il solletico,
ma a noi ci ammazzano. Quod virus non fecit, sanctiones fecerunt.
Via dalla Russia?
Ora
mentre aggiunge, su richiesta del teorico di "faccio le guerre col culo vostro" (perchè il mio me lo
sono bruciato in Afghanistan, Medioriente, Africa e Latinoamerica) che fa
galleggiare la sua demenza senile su un mare di morti, 16 miliardi per portare
la spesa di guerra di un paese morto di fame al 2% ordinato, Draghi sta
arrotando un altro chiodo per la nostra bara collettiva. Avete letto l'ottimo
"La Verità" di Belpietro e Francesco Borgonovo, l'unico quotidiano
mainstream che, al netto di certi bigottismi e atlantismi Marshall, la canta
chiara al potere delinquente?
Mentre
le maggiori corporation della madrepatria del globalismo di guerra mantengono
in Russia le proprie presenze, i propri investimenti, i propri affari e scambi,
l'Italia le ha ritirate tutte! Ci fossero in Italia una corte costituzionale,
un parlamento e quel famoso giudice di Berlino, quest'uomo lo vedremmo in
gabbia, appeso alle mura della città, che brancica le sbarre, come Brancaleone.
Zelensky,
il comico con per Capo della Polizia ("Lo strangolatore") e ministro
degli Interni due capibastone forniti da Azov, ha preteso da Macron di ritirare
dalla Russia, oltre alla Renault e i suoi 60.000 dipendenti, tutte le 700
industrie francesi che in quel paese lavorano e fanno affaroni. Risposta?
Sticazzi! Lui, Draghi, invece? Cosa ha lasciato di utile per noi in Russia?
Nemmeno il nostro negozietto di accessori per scarpe. Pensateci, quando vi
mancherà il calduccio delle vostre primavere.
L'Antenore
Dante,
Inferno, Traditori della patria
Abbiamo
costruito in anni intelligenti uno storico, conveniente, comodo, abbondante
rifornimento, dal vicino di casa. Il nostro curatore fallimentare, sbucato
dalla sorceria del Britannia nel 1992, ridottici belligeranti e,
dunque,all'inedia, al gelo, al buio, alla paralisi produttiva, alle scomparsa
delle materie prime energetiche e alimentari
nel nome del primato degli interessi dei suoi danti causa nel caveau,
non si è fermato lì. Indefesso e combattivo sostenitore della riduzione di
questo paese suo nemico ad avanzo di discarica, ha ottenuto da Biden di
rifarci, a costi decuplicati (e senza i mezzi costosissimi di trasporto, porti,
navi-cisterna, tubi, rigassificatori), il gas liquefatto da scisti americane,
ricavato fratturando con esplosioni chimiche e milionate di tonnellate d'acqua
dal sottosuolo degli USA. E' la transizione ecologica, baby.
E
non ci vuole il processo? Guardatelo, assomiglia a un crotalo. Solo che il
crotalo è creatura per bene. Checchè ne dica il minus habens che ha stecchito le feluche di mezzo mondo col suo "Putin, animale feroce da picchiare",
esibendo tanta competenza in animalismo quanta in diplomazia. Parlare di bue che dà del cornuto all'asino
sarebbe troppo generoso. Piuttosto viene da pensare al mozzicone che insulta la
suola che lo calpesta senza neanche accorgersene..
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