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Con questo libro una delle migliori emittenti libere
europee, correttamente pluralista, ma senza nascondere la propria faccia, ora anche
casa editrice indipendente, compie un esercizio di temerario equilibrismo
dialettico. Operazione consentita, quella delle due campane, e probabilmente
anche congeniale, a un organo di informazione libero da padroni, ma che
implicitamente sollecita il lettore a schierarsi con la campana che gli suoni
meno stonata.
Una volta superato indenni il tunnel degli orrori nella
prima metà del volume, si ha modo di rinfrancarsi alla luce che restituisce
vita alle ombre. 60 anni di vita e opere tra Israele e Palestina mi
conferiscono la presunzione della condivisione. E la certezza dell’onestà.
Stiamo vivendo, a livelli di terrificante esasperazione, un’epitome
dell’universale guerra dei ricchi, quelli senza scrupoli di ingiustizia e
dominio, contro i poveri e ultimi, quelli primi in assoluto per scrupolo di
giustizia e libertà. I rintocchi delle due campane sono voci di questa guerra
che sarà decisiva per il futuro di tutti noi.
Dalla Storia sappiamo già chi vincerà. Parafrasando Montale:
“Il varco è qui… e io so chi va e chi resta”
Fulvio
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