Byoblu-Mondocane
3/21: In onda domenica ore 21.30, repliche, salvo imprevisti, lunedì 09.30,
martedì 11.00, mercoledì 22.30, giovedì 10.00, sabato 16.30, domenica 09.00
Qual’è
il rimedio delle classi dirigenti, politiche ed economiche (nel capitalismo
liberista, tutt’uno) quando la crisi gli morde i calcagni? Il fugone nel
fascismo, in qualsiasi nuova forma ritenuta adatta ai tempi. Oggi si presenta
in veste psicomanipolatoria-tecnologica, ma senza mai rinunciare alla violenza
fisica, a seconda dei casi pestaggi o mattanze.
Ecco
cosa hanno in comune i massacri dei nostri fratelli in lotta a Gaza e in
Cisgiordania e le teste spaccate dai gendarmi agli studenti delle università
italiane – vera eccellenza del paese - che rifiutano gli accordi voluti da Tajani e
Crosetto tra ricercatori italiani (leggi Leonardo) e assassini di massa
israeliani.
A
questo proposito c’è da augurarsi una congiunzione tra generazioni: quella dei
maturotti, più ansiosi per la propria sopravvivenza, e i giovanotti, dotati di
lunga vita e, dunque, di sguardo più lungo e ampio. Gli stagionati in prima
linea nel fronte contro l’assalto farmaceutico-disciplinare, capaci dii
riconoscere e contrastare la nuova arma della guerra di classe dall’alto; gli
imberbi, assenti o assonnati in quell’istanza, attenti allo sconquasso
planetario delle trombe di guerra suonate tra Gaza e Donbass.
In
tal modo OMS e NATO, farmaceutici e sionisti, sono stati riconosciuti come
teste di un’unica Idra da abbattere per la salvezza del mondo e, individuate
poi più agevolmente, altre teste del mostro, quali i gabbamondo climatici, di
genere, migrazionisti e del terrorismo islamico, ecco che pare essersi
ricomposto lo schieramento di popolo e di popoli che vinse la partita sul
finire della prima metà del secolo scorso (prima di essere poi esautorato e
ridotto a cartonati (celebrati, per esempio, il 25 aprile) dal continuismo
autocratico euro-atlantista.
Schieramento,
sia detto en passant, che trova una bella occasione per riconoscersi e proporsi
come collegamento del particolare al generale, nel FORUM INTERNAZIONALE PER LA
PALESTINA che a Roma si terrà il 20 e 21 aprile e di cui all’immagine qui
sopra.
Tutto
va benissimo. Nella varie, immonde e diseducative chat che sono costretto a
frequentare in presenza della progressiva demolizione del corporeo e
dell’avanzare della Stupidità Artificiale, sono largamente maggioritarie le
voci pessimiste, addirittura depresse, che lamentano l’ottusità della gente, la
sua cecità, la sua passività di fronte all’incalzare del nemico “Sistema”.
Qualche
buon motivo c’è per darsi alla fuga, o alla disperazione. Il brutto e il
malvagio sono attivissimi e si sentono sulla pelle. Ma risultano definitivi e
vincenti solo a uno sguardo strabico, a chi tende alla rassegnazione, o per
convinzione, o per comodità.
Già
con l’Ucraina avremmo dovuto capire che i cingoli del famigerato sistema,
stavolta in forma di guerra d’aggressione, fatta passare anche qui come
“difesa”, stavano rallentando, se non addirittura rompendosi. Merito – ecco la
positività che emerge – non solo del generoso e vincente impegno della Russia,
vero e robusto presidio di civiltà e diritto, ma di un dissenso al
comportamento belluino di un Occidente sfiatato e corroso espresso via via
dalla maggioranza degli Stati e dei popoli. Quelli che chiamano il Sud Globale.
Una cosa mai vista prima.
Con
l’autodafè sionista in Gaza e con la sua giustificazione – il 7 ottobre –
andata man mano rivelandosi un enorme falso propagandistico, e con la
successiva risposta di Hamas e della Palestina tutta (al netto di quattro
cialtroni collaborazionisti che, come vediamo da noi, sono sempre da mettersi
in conto), ad andare in buca hanno incominciato ad andare tutte le palle con i
colori palestinesi.
Pensate,
sei mesi di attacco del presunto quinto o sesto esercito più potente del mondo
su una striscia di 160x10km, ospitante un formicaio di 2,3 milioni di persone,
che ha subito perdite, rapportate alle dimensioni dell’avversario, senza
precedenti nella storia dei conflitti che ha condotto (non ve le dicono? Ci
sono). E nessun controllo sulla Striscia, anzi ritiro dalla metà di questa.
Ostaggi non liberati. Hamas operativo in tutta la striscia e razzi che ancora
piovono sugli insediamenti sionisti. A dispetto degli immani sacrifici, nessuna
rivolta e rifiuto di popolo verso Hamas e le altre forze in resistenza.
La
società israeliana esasperata e, per quanto ancora inquinata di militarismo
razzista, in scontro diretto con il suo governo da oltre un anno. Colonie ai
confini Nord e Sud di Israele svuotate di oltre 200.000 abitanti per sfuggire
ai colpi da Gaza e dal Libano. L’Asse della Resistenza – Yemen, Iraq, Siria,
Hezbollah - di giorno in giorno più capace di colpire all’interno dello Stato
sionista: Eilat, Haifa, Ashkelon.
Il
maggiore alleato costretto dal proprio elettorato ad assumere posizioni,
seppure solo verbali, ma di notevole valore propagandistico, sempre più
critiche e dure nei confronti del governo genocida. I governi amici in
dissonanza totale con le proprie società. E su tutto la frantumazione dello
scudo morale sotto al quale la vittima storica, affannosamente perpetuata, e la
presunta vittima attuale, hanno commesso per 75 anni i più efferati crimini
contro l’umanità. Non c’è scampo: Israele ha perso, la Palestina vince con
riverberi strategici enormi nel resto del mondo.
Gli
resta l’Iran e la capacità della mafia politico-mediatica di rovesciare la
realtà nel suo contrario. Israele fa l’inconcepibile: bombarda una
rappresentanza diplomatica in un paese sovrano e assassina. Lo Stato colpito
(anche altre infinite volte dal terrorismo di matrice israeliana) assicura
risposta a questa massima violazione del diritto internazionale. E succede che
tutto il mondo è indotto, non a scandalizzarsi dell’enormità commessa dal
solito Stato fuorilegge, a essere terrorizzato dalle cose terribili che può
fare l’Iran. La minaccia non è più Jack lo squartatore, ma la sua vittima.
E
da noi? Detto in breve, una classe dirigente bifronte, totalmente incapace, ignorante
e incolta, e perlopiù senza scrupoli, ampiamente inquinata da ogni sorta di
malaffare e ogni tipo di malavita, va cercando di trasformare la società su cui
galleggia e di cui succhia il sangue in base passivizzata dello Stato di
polizia, un blocco al tempo stesso totalitario e disgregato, disciplinato e
disperso. Come sta bene ai fascisti e agli imperialisti che ne fanno uso. Gli
strumenti stanno operando sotto i nostri occhi: premierato e autonomia
differenziata. Solo che, diversamente da quanto succede in Palestina, di questo
i nostri stagionati e acerbi si stanno occupando poco.
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