mercoledì 2 luglio 2025

PRESIDENTE FIRMATUTTO --- e i quattro, o cinque, cialtroni dell’Apocalisse

 

“Mondocane video”, canale Youtube di Fulvio Grimaldi

PRESIDENTE FIRMATUTTO

e i quattro, o cinque, cialtroni dell’Apocalisse

 

https://www.youtube.com/watch?v=XelW90k7hf0&t=559s

https://youtu.be/XelW90k7hf0

Settant’anni di terrorismo di Stato e mafia con manovalanza fascista ha prodotto la palude da cui  è sorto l’attuale governance (dire “governo” è troppo), che ha sancito (Decreto Sicurezza) che chi protesta, rivendica giustizia, difende la nuda vita, commette reati da carcere. Che chi si oppone a speculazioni ladronesche e militaristiche che devastano territorio, ambiente, cultura, società, commette reati da carcere. Che chi dice la verità, istiga il terrorismo, diffonde fake news e commette reati da carcere. Che chi occupa una casa, perché vive sotto i ponti, o occupa un’aula piuttosto che cederla alle smargiassate di un generale invitato a illustrare opportunità e splendori della guerra, commette reati da carcere.

Ma soprattutto…

…coloro che in questi ottant’anni di un dopoguerra di guerre NATO hanno condotto la guerra interna contro il proprio popolo a forza di attentati stragisti utilizzando servizi segreti, mafie, fascisti, provando malamente a mascherarsi da custodi dell’ordine democratico, col Decreto Sicurezza sono autorizzati a uscire allo scoperto e operare in piena legalità: “I servizi potranno creare e dirigere organizzazioni criminali e terroristiche”.

La maschera è caduta. Si salvi ci può. Inutile, siete tutti spiati. Se non dal software “Graphite” dell’israeliano Paragon, che vi guarda dal vostro cellulare, dai nostri fiduciari nel mercenariato spionistico civile.

Neutralizzato, attraverso suicidio assistito, il Parlamento, storico secondo dei tre poteri dello Stato, quello che dovrebbe emanare le leggi (da Conte in poi diventati decreti di regime) conseguentemente si attacca e si prova a demolirne il terzo, il Giudiziario, quello addetto all’osservanza delle leggi da parte dii cittadini, governo, a parole terroristi e mafie compresi.

La Cassazione, supremo tribunale, esamina, analizza e conclude che i provvedimenti adottati da questo regime fascio-mafioso violano la Costituzione, i diritti dei cittadini, la correttezza istituzionale, la pace sociale e, con l’operazione colonialista in Albania, butta soldi pubblici e commette discriminazioni, violazioni e abusi, a danni di persone innocenti.

Armi di distruzione di massa coperte da armi di distrazione di massa.

Due Stati canaglia, Israele e Stai Uniti, Stati muniti di ordigni termonucleari, compiono un’aggressione proditoria, ingiustificata, fondata su premesse inventate, nei confronti di un paese pacifico, che non ha aggredito nessuno, che compie il nobile dovere di difendere genti vittime di crimini di guerra e contro l’umanità e condannati all’obliterazione (termine di Trump), che ha bandito per sempre l’arma atomica.

Il principale paese europeo, con un nuovo cancelliere, Testa di Pera, che con ogni evidenza si rifà a 90 anni fa, rivendica e condivide questo “lavoro sporco” dei suoi padrini-padroni e si accinge a proiettarlo sull’Europa intera, creando “L’esercito più potente d’Europa”. Notata una reazione particolarmente dura a questo annuncio di rivincita nazista: “Boh”.

A Gaza si verificano orrori mai neppure concepiti nel corso egli ultimi secoli. I governi occidentali, ormai trasformati tutti in giunte militari oligarchico-camorristiche, ne sono complici. Si attira quanto sopravvive di una popolazione, sterminata a fucilate e bombe sulla base di una gigantesca menzogna (il 7 ottobre 2023) e a completamento di un genocidio iniziato ottant’anni fa, verso un bagliore di cibo e la si mitraglia con un centinaio di assassinati al giorno. 150.000 sono i morti calcolati in studi di medici e statistici.400.000 sono le persone che mancano rispetto alla popolazione censita prima del 7 ottobre 2023. Definite “scomparse”. Ce n’est que un debut”, promette Netaniahu.

Tutto questa suscita massima allegria tra i militari israeliani che si filmano mentre pisciano su cadaveri e feriti, modello Marines in Afghanistan, pestano prigionieri denudati e messi in ginocchio, o si esibiscono in ridanciane danze allusive, coprendosi petto e pube con indumenti intimi tolti a donne uccise.

In Cisgiordania psicopatici nazicoloni scendono dai loro insediamenti illegali su terre altrui, armati e assistiti dall’”esercito più morale del mondo”, uccidono civili inermi, danno alle fiamme centri abitati, coltivazioni, uliveti acquedotti, reti elettriche, case, scuole, presidi sanitari, si appropriano di terreni e cose, il governo li legittima dichiarando imminenti annessioni.

Tutto questo viene fatto scomparire dai manutengoli mediatici del sistema in atto a Ovest di Iran e Russia, allestendo armi di distrazione di massa. Distrazioni che riflettono fedelmente i valori dell’Occidente, morali, etici, estetici, culturali, sociali, politici.

Vedi Jeff Bezos, 6 milioni di dollari al giorno di utile netto, che si esibisce ed esibisce al volgo e all’inclita un matrimonio al vertice della cafonaggine e della protervia dollaresca, nella Venezia sequestrata e umiliata per cinque giorni, col consenso del suo sindaco, che intasca la mancetta di 3 milioni per gli amici che hanno reso possibile lo scempio.

Vedi Pride a Budapest, dove 200.000 persone, affluite da tutta Europa, accantonano guerre, genocidi, nequizie di disuguaglianze sociali, fascismi arrembanti, colonialismi predatori di ritorno, obliterazione del diritto di opinione e parola, per denunciare quella che sarebbe la più atroce persecuzione di minoranze del 21° secolo.

Bye bye Palestina…

E bye bye anche Italia. Ma questo lo sapevamo da quando la CIA ordinò a mafie, fascisti, finti rossi e servizi segreti di badare a noi.

 

martedì 1 luglio 2025

Fulvio Grimaldi per L’Antidiplomatico --- L’Europa dei camerati e il suo cuore battente --- HEIL MERZ

 

Fulvio Grimaldi per L’Antidiplomatico

L’Europa dei camerati e il suo cuore battente

HEIL MERZ

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-fulvio_grimaldi__leuropa_dei_camerati_e_il_suo_cuore_battente_heil_merz/58662_61678/

 


 

Die Fahne Hoch / die Reihen fest geschlossen…”, Alta la bandiera, le fila ben serrate…”

https://www.youtube.com/watch?v=D7pw9_EMGfI  (In tedesco)

https://www.youtube.com/watch?v=j05dg8a4iWU  ( Milva, italiano)

 

Era l’inno delle SA, le milizie naziste, versione tedesca delle squadracce nere nostrane, che imperversavano fino a quando non dettero ombra al partito e furono soffocate nel sangue e nel carcere. Poi divenne l’inno del partito. Ho titoli per parlarne, a proposito di allora e di adesso. Perché c’ero e, alla faccia di Merz, ci sono.

Friedrich Merz, neocancelliere tedesco, e Marc Rutte, neosegretario della NATO, si fanno vedere spesso insieme. Manifestano quella gioiosa comunanza che gli psichiatri definiscono “sindrome del delirio condiviso” e considerano una grave patologia. A Friedrich Merz deve essere intimamente gradito il motto “repetita juvant”. E non pare essere l’unico, se uno fa caso a quanto va succedendo nelle istituzioni in una parte significativa del nostro continente, a partire dalla nostra che molto si è portata avanti col lavoro: l’”Europa dei camerati”, qualcuno va azzardando.

Mi rendo conto che su questo tema e i suoi rapidi sviluppi ci sia poco da scherzare, ma per adesso e per stavolta prendiamola così. Anche perché i due figuri si prestano: uno che in casa, fin da piccolo l’hanno chiamato “Birnkopf”, testa di pera, e non si sa se abbiano fatto del bodyshaming, o dei riferimenti al modo di ragionare. L’altro che, pur di non far trasparire nulla di umano e non militarizzato, si rivolge al mondo con occhi e labbra talmente strizzati da parere feritoie di carro armato.

Quanto alla passione di Merz per il citato insegnamento dei padri latini sulla ripetizione degli eventi positivi e delle cose ben fatte, il pensiero corre a quanto il suo antecedente bavarese rispettasse la costituzione del suo Stato, la Repubblica di Weimar, inanellando un putsch dopo l’altro, fino a quello riuscito tramite regolari elezioni (1933).  Appena fresco eletto cancelliere in virtù del ritorno della sua CDU ai fasti di Adenauer e Kohl, Merz esibisce una raffinata sensibilità istituzionale scatenando in faccia ai più elementari criteri di correttezza la seguente singolarità giuridico-morale.

Fa votare a un parlamento con la maggioranza che aveva appena perso le elezioni federali, una modifica al principio consolidato fin dall’avvento, sotto preoccupata egida alleata, della Bundesrepublik post-nazi, per cui la Germania ridotta a imbelle pecorella, non avrebbe mai più speso per la “difesa” più dell’1% del suo bilancio. Nel parlamento uscito dalle elezioni federali una tale maggioranza non si sarebbe trovata. Che fare?

Facile per Merz: richiamare da casa i trombati, ritrovare quella maggioranza e far abolire l’articolo divenuto indigesto, sia a lui, sia a coloro che ce lo hanno mandato, dimentichi delle cautele rispetto alla nuova Germania che, allora, avevano marcato i ricordi dei vincitori. Niente più limiti alle spese militari, anzi una standing ovation agli 800 miliardi di euro della connazionale Ursula von der Leyen, con la prospettiva, data per certa dal neocancelliere, di una Bundeswehr tornata Wehrmacht e, dunque, “esercito più potente d’Europa”.

Ricordi e ricordi

Merz ha 69 anni, essendo nato l’11 novembre del 1955, al culmine dell’era Adenauer, boom postbellico della ricostruzione, NATO, comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), guerra fredda. Io ne ho 91, essendo nato quando Mussolini era al potere da 12 anni e Hitler da uno. Io ho ricordi. Merz ne coltiva altri.

Mi ricordo una Germania in cui non era rimasta in piedi una città, una fabbrica, un ospedale. Da Berlino a Stoccarda, a Amburgo a Monaco solo enormi palazzi bruciati, vuoti dentro, anneriti fuori, con quelle finestre che guardavano nel nulla e sembravano occhi senza pupille. Ricordo che mia madre mandava mia sorella e me a strappare ortiche lungo i fossi per farne qualcosa di para-commestibile. Che si avventurava nelle campagne alla ricerca di una fattoria dove scambiare il suo vestito di seta con mezzo chilo di burro, o 6 uova. Mi ricordo il compagno di classe eviscerato dalla mitraglia di uno Spitfire britannico. MI ricordo l’attonito orrore di tutti quelli che conoscevo alla rivelazione di cosa era successo ad Auschwitz o Buchenwald. Mi ricordo dei milioni in stracci, ex prigionieri, sfollati, espulsi dai territori persi, che vagolavano senza meta o assistenza.

Non ne ha memoria Friedrich Merz. Preferisce ricordare ciò che gli è stato detto del prima, del Reich. Di quello che allora era stato ciò che lui oggi rilancia e ricostruisce: “L’esercito più potente d’Europa”.

CONTINUA…….

Repetita juvant. Mussolini aveva fatto il lavoro sporco a vantaggio del nuovo colonialismo e bellicismo tedesco ed europeo, gassando con Graziani gli etiopi e bruciando con Badoglio i libici nei campi di concentramento (italica invenzione!). Perché, allora, non esprimere una enorme grazie collettivo a Netaniahu, che fattala quasi finita con i palestinesi, dava segno di voler ripetere quei genocidi alla Auschwitz con l’Iran? Se Israele indica la strada, chi è la Germania, che dalla sua colpa nei confronti degli ebrei non può non trarre esempio e lezione, per non celebrarne l’eccellenza?

E ovvio che il plauso di Merz non si limita al lavoro sporco israeliano effettuato con bombe, più che su centrali nucleari, in testa agli iraniani. Attacco che avrebbe salvato l’Europa da un’invasione persiana, imminente come quella russa. Netaniahu come Temistocle contro Serse a Salamina, 480 a.C. Tanto degno di riconoscimenti da essere stato, Merz, al vertice UE, il più accanito e forse decisivo oppositore a sanzioni contro Israele.

Il plauso per Israele e da sempre onnicomprensivo e come, implicitamente, il cancelliere ha celebrato 80 anni di invasione, occupazione, espulsioni, sevizie, massacri, razzismo, oltre tutto tali da scaricare il costo dell’olocausto dai tedeschi sui palestinesi, non poteva non esaltarsi per la nuova “soluzione finale” condotta a Gaza. 56.000 morti ammazzati riconosciuti, più, secondo uno studio di Harvard, 400.000 palestinesi di Gaza scomparsi e costituenti il deficit della popolazione attuale rispetto a quella di prima del 7 ottobre.

E meno male che il coro rosso(sangue) dei nostri sicofanti mediatico-politici, che mettono il cartello “Hamas Terroristi” a bordo del mare di sangue di Gaza, fa l’autotune a Merz martellando sulla “minaccia russa”, con invasione assicurata entro 3-5 anni. Quella “minaccia” che a suo tempo spese 27 milioni di vite per preservare il mondo dal nazismo. E oggi ci protegge da quello in fieri dei Merz, Meloni, Trump e tendenza generale.

I repetita juvant del giovane Friedrich non si fermano qui. Qual è la covata dalla quale questo vispo pulcino è stato generato? In Germania Blackrock, il più potente fondo di gestione di capitali della galassia, diretto dal correligionario e amico di Netaniahu, Larry Fink, si chiama Friedrich Merz. Di questa entità, poco visibile, ma co-regolatrice delle cose del mondo, Merz è stato il massimo dirigente in Germania: presidente del Consiglio di Sorveglianza dal 2016 fino al 2023. Un uomo del capitalismo finanz-privatista, come profetizzato da Mario Draghi sul panfilo Britannia (che significativamente ospitava anche Beppe Grillo), e poi fatto procedere, a passi via via accelerati, da Amato, Ciampi, Prodi, Monti, Renzi, Gentiloni, di nuovo Draghi e via smantellando lo stato sociale.

Per inciso, quello stesso Blackrock, che d’intima intesa con Giorgia Meloni, va rinnovando il fiato dei tromboni privatizzatori sopra nominati, esibendo all’entusiasta amica  prospettive di rimedio al debito tramite il suo acquisto di cosucce nazionali strategiche, tipo Ferrovie dello Stato.

L’Asse USA-Terzo Reich

Blackrock oggi. Prescott Bush allora. Prescott Sheldon Bush, banchiere e politico statunitense, padre di George H.W. Bush e nonno di George W. Bush, entrambi presidenti degli Stati Uniti, era un esponente del Partito Repubblicano. Direttore della Union Banking Corporation, una banca d'investimento che aveva forti legami con interessi finanziari tedeschi, inclusi quelli di Fritz Thyssen, grande sostenitore di Adolf Hitler. La banca fu sequestrata dagli Stati Uniti nel 1942, durante la Seconda Guerra Mondiale, sotto il Trading with the Enemy Act, a causa dei suoi legami con la Germania nazista. 

Perché nel 1942 e non prima? Perché, e qui non riveliamo niente che non sia già noto e comprovato, dopo il 1942 la collaborazione statunitense - Ford, General Motors, IBM, Standard Oil, J.P. Morgan, altri - con l’industria pesante dei Krupp e Thyssen e con il colosso chimico IG Farben, ha termine. Il compare, che aveva promesso di debellare la più grande minaccia al capitalismo universale e perenne, aveva fallito. Dall’estate del 1942, con Stalingrado, inizia la fine napoleonica di Hitler in Russia e coloro che negli USA costituivano il segmento politico ostile alla combine con il nazifascismo antisovietico teorizzato dai Repubblicani e da Churchill, presidente Roosevelt in testa, mettono la mordacchia a coloro che di quella combine erano stati i fautori.

L’obliterazione di URSS e annesso comunismo dilagante andava presa in mano direttamente. Magari passando per una momentanea alleanza con lo stesso orso russo contro la Germania, che riscattasse, o almeno accantonasse, quelle che erano diventate le vergogne della collaborazione tra democrazie e dittatura nazionalsocialista, con relative ricadute di sterminii di ebrei e altri.

E oggi? Oggi ci risiamo. C’è qualcosa di nuovo oggi nell’aria, anzi d’antico, poetava l’immenso Pascoli. Ne stiamo vivendo la proiezione germanica, della quale il genio di Castelnuovo in Garfagnana si sarebbe lavato le mani con la varichina. E non solo Merz. Il Kanzler è la conferma, la proclamazione e l’apoteosi della nuova Germania tornata protagonista politico-militare del continente, anche per aver esaurito, per mancanza di gas russo, il ruolo di motore economico. Formidabile fu già l’impegno del predecessore Olaf Scholz e del suo ministro della Sanità, Karl Lauterbach, a dare rinnovato vigore a un’intesa con gli Stati Uniti attraverso il comune rilancio dell’accumulazione capitalista fondatala sulla nuova strategia scaturita da Fort Detrick.

Nel segno di farmaceutici e armaioli

Fu da qui, centro delle ricerche biologiche delle forze armate USA, altro che da Wuhan, che nel 2019 usci il virus, dotato di opportuno gain of function, poi utilizzato per mettere i ceppi alla parte credulona e disciplinabile dell’umanità. Fort Detrick venne subito chiuso, ma nel Maryland si verificò una forte epidemia di malattie polmonari che aveva tutti i caratteri della successiva pandemia dichiarata dall’OMS. Venne subito dopo quella simulazione “Event 201”, stupefacentemente identica a come si sarebbe poi realizzata la pandemia effettiva, con cui a New York Bill Gates, la John Hopkins University, il Forum Economico Mondiale di Davos e farmaceutici vari dettero inizio alle danze. Tutto come da programma.

Quella operazione, prolungatasi per quattro anni, appoggiò la cupola del capitalismo liberista su un nuovo pilastro, le società farmaceutiche. Con Ursula von der Leyen, a far rappresentare l’Europa dalla Germania e con Scholz cancelliere, l’union sacrée farmaceutica tedesco-statunitense Pfizer-BioNtech è assurta a seconda o terza potenza finanziaria dell’Occidente. Con Merz vi si affianca ora l’altro pilastro, quello degli armieri, con i suoi 1000 miliardi in 10 anni per il riarmo tedesco.

Dalla guerra mossaci col Coronavirus,da sostenere a forza di vaccini, alla guerra con cannoni, missili, droni, da sostenere con i soldi del welfare, entrambe a portare avanti quel progetto di depopolazione di cui si predicava la necessità nel mondo di Klaus Schwab (Davos), Bill Gates e di tutta un’élite disturbata dal troppo formicolio umano sul pianeta.

Delirio condiviso

Sopra parlavo del “delirio condiviso” tra le due maschere dell’horror che sparano sul mondo i valori dell’Occidente. Ecco Marc Rutte in piena erezione, la cui protesi parlante in bocca sostituisce la lingua consumata sul fondoschiena di Trump: “La NATO è la più potente alleanza difensiva (!) nella storia del mondo, più potente dell’Impero Romano, più potente dell’Impero di Napoleone. Dobbiamo renderla un’alleanza più forte e letale”. Nel quale ultimo aggettivo è racchiuso tutto l’amore per la vita di quest’Europa dei camerati.

Ed ecco Merz. “Per noi e per me non c’è nessun motivo per criticare ciò che Israele ha iniziato la settimana scorsa e nemmeno alcun motivo per criticare quanto l’America ha fatto nel fine settimana”. Così letteralmente Merz, sotto il sorriso abbagliante di Rutte. Vanno tratte logiche deduzioni. Se uno giustifica e, non criticando, approva, quelli che, a termini della legge universale e del diritto internazionale, sono crimini di guerra e contro l’umanità (guerre d’aggressione, massacri di civili, infanticidi mirati, genocidi), cosa pensiamo di poterci aspettare da lui nella sua funzione di politico e capo di governo responsabile della società che lo ha eletto?

Giorni prima, il ministro degli Esteri tedesco, d’accordo con Trump, si era incontrato con gli iraniani per vedere di riattivare il famoso accordo nucleare. Erano le stesse ore in cui i bombardieri USA stavano decollando in direzione Iran. Berlino s’è indignata forse di questo raggiro da parte del maggiore alleato? Che valore va ancora riservato a intese, alleanze, negoziati, quando basta uno psicopatico a ripeterti per la ventesima volta in trent’anni che Tehran sta fabbricando bombe atomiche per obliterare Israele e un bel po’ di Occidente? Non è un dubbio che possa turbare il cancelliere tedesco.

Europa dei camerati

Ciò che vediamo avanzare al galoppo in Europa sul modello totalizzante USA, di cui Trump è solo la manifestazione più scoperta e trucida, è una nuova divisione dei poteri. Prima era così: una parte al Legislativo che legifera, una parte al Giudiziario che controlla, e una parte all’Esecutivo che esegue ciò che le leggi del Legislativo gli dettano Oggi: tutte le parti al solo Esecutivo. Con la specificità per quest’ultimo di dover rispondere, non alle altre istituzioni, ma esclusivamente al Privato, con la P maiuscola.

Avete sentito un susurro, un belato, addirittura forse un latrato, un ringhio, dei parlamenti, sprigionarsi dalle aule di Congresso, Camera dei Comuni, Bundestag, Palazzo Bourbon, Montecitorio o Senato, quando esecutivo ed esecutori, su mandato di Blackrock e soci, hanno deciso il trasferimento di miliardi da welfare, stipendi, pensioni, scuole, ospedali, a cannoni, missili, navi, bombardieri, robotica militare? Tutto questo in società surriscaldate, raggelate, deprivate, dal botto che, facendo saltare il tubo, gli ha tolto l’energia che gli aveva assicurato una decente esistenza?

Qualcuno ha ringhiato in piazza contro il demenziale, criminale, 5% alla Offesa e i 400 miliardi in più per armarsi contro nemici inventati. Ma lì il corollario è la museruola, tipo Decreto Sicurezza, carcere per chi fa capannello in strada, o davanti alla fabbrica; tipo caccia all’antisemita e anatema al terrorista, tipo “occhio, che so tutto di te”, tipo, l’altro giorno, l’arresto a Venezia e foglio di via per 43 ragazzi che a San Marco esibivano uno striscione: “L’1% rovina il mondo”. Striscione dedicato a Jeff Bezos, secondo vampiro più ricco e volgare del mondo, che col concorso di autorità e media, per le sue nozze aveva sequestrato Venezia per cinque giorni di oscenità.

 

giovedì 26 giugno 2025

Pace e guerra nel mafiofascismo --- GUERRA DEI 12 GIORNI, CHI HA VINTO, CHI HA PERSO, DOVE SIAMO

Canale Youtube “Mondocane video” di Fulvio Grimaldi


 

https://www.youtube.com/watch?v=MafwDRPq0gM&t=26s

https://youtu.be/MafwDRPq0gM

 

Guerra dei 10-12 giorni: uno spettacolo in tre atti: dramma, tragedia, commedia.

Chi ha vinto? HA VINTO IL MIGLIORE.

Chi ha perso? HA PERSO IL PEGGIORE.

Netaniahu mantiene la promessa che si fa da trent’anni e attacca l’Iran, con il pretesto di una bomba atomica che non c’è, non c’è mai stata, né ci sarebbe stata, per togliere di mezzo l’ultimo ostacolo al dominio sionista sul Medioriente e oltre. Fa poco danno, ma, al solito, ammazza molta gente.

Tehran risponde con salve di missili e droni e sforacchia l’Iron Dome peggio di una gruviera, causando poche vittime, ma molti danni, compreso a Haifa, Tel Aviv e Beersheva dove stanno la centrale nucleare Dimona e tutte quelle bombe atomiche di cui nessuno osa parlare.

A questo punto il dramma diventa tragedia alla vista dei nuovi morti che si aggiungono ai mitragliati a Gaza per reato di fame. E alla vista, all’orizzonte del Medioriente e del mondo del cataclismatico innesco della catastrofe universale.

Infatti, il panico di 8 milioni di israeliani finiti nei bunker (2 milioni di israeliani arabi non hanno bunker), porta Netaniahu e i suoi amici della finanza mondiale a tirare la giacchetta a Trump, al quale avevano garantito l’elezione. Trump ottempera e bombarda l’Iran. Con bombe di profondità, munite di cortese preavvertimento, che si limitano a fare grossi buchi nella montagna.

Il governo iraniano, cui dovevano distruggere il paese e le inesistenti bombe e sottrarre il popolo, resta saldamente in piedi e risponde a tono: Missili iraniani sulla maggiore base USA in Medioriente, in Qatar. Anche questi preceduti da gentile avvertimento. Quindi del tutto teatrali. Tanto da far capire a tutti che si potrebbe anche fare sul serio.

A questo punto a Trump viene tirata la giacchetta, ma con maggiore forza. Gliela tirano i milioni che lo hanno votato due volte perché “uomo di pace” e che sono i diseredati del crollo industriale a favore delle guerre di Bush, Clinton, Bush, Obama e Biden. E Trump ordina il Cessate il fuoco tra due paesi, che non sono i suoi, e raccomanda a Netaniahu per telefono di non rompere il cazzo: “Fuck your war”.

Dietro le quinte Putin e Trump, che hanno combinato tutto d’amore e d’accordo, si stropicciano le mani. Il mondo respira. Netaniahu si aggira in mutande per uno Stato da cui tutti vorrebbero andar via perchè al mondo intero fa schifo. E se si deve perdere, non vale la pena restare.

E noi dove siamo? Che ci rimane? Un attimo di pace e un sacco di brutta gente che fa fare il suo lavoro sporco al più sporco. In tedesco Dreckarbeit. E’ la nuova Europa. Mafiofascista.