sabato 20 dicembre 2025

GIU’ LE MANI DALL’ASKATAZUNA!

Gli ossificati delle dottrine katechistiche, i rattrappiti nelle formule a ripetizione, i necrotici del fuori tempo massimo, gli ignavi e tutti ricorrano a quanto dispongono di reattività, coscienza, dignità, lucidità e manifestino ovunque e a livello nazionale contro la fascistizzazione di questo regime di corrotti e squinternati. Chi ha mostrato di saper organizzare, organizzi.

Lo sgombero dell’Askatazuna, un vertice dell’intelligenza antagonista, è la chiave di volta concreta e simbolica della disintegrazione della libertà in Occidente, è l’epitome del tentativo di chiudere definitivamente ogni spazio di contrasto, è un punto di non ritorno nazionale e internazionale della lotta di classe e della conquista della realtà.

L’ASKATAZUNA E’ UN PEZZO DI PALESTINA


E’ FASCISMO, COMUNQUE VOGLIATE CHIAMARLO.

Dopo il Leoncavallo (peraltro già autodomato), l’indomabile Askatazuna, avanguardia di popolo, da trent’anni presidio NO TAV dell’ambiente e della sovranità popolare, primo centro italiano di elaborazione politica, culturale, sociale, fucina di creatività antagonista di alto livello intellettuale, cuore pulsante di una resistenza antifascista rispetto a ceti dirigenti corrotti, prevaricatori, ignoranti, vermi usciti da sotto le macerie dei monumenti del fascismo abbattuti, per inquinare di degrado a tutti i livelli, la nazione, il popolo, la società lo Stato. Un piede di porco tra le ruote dello schiacciasassi assolutista.

Intanto gli squadristi di Casa Pound, manovalanza dell’operazione della prevalenza della forza sul diritto, della menzogna sulla verità, della violenza dei pochissimi sui tantissimi, restano intoccabili, bene in vista nel taschino di Piantedosi (là dove il modello Netanyahu porta il nodo scorsoio del cappio)

L’inaccettabile sopruso che il ministro camicia nera Piantedosi infligge senza soluzione di continuità, sul modello delle censure e delle sanzioni di un potere esecutivo europeo che, come quello italiano, pretende il silenzio e l’annichilimento dei giusti e liberi, esige una risposta di popolo.

La Flotilla ce l’ha insegnato. E’ sempre lo stesso nemico.

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