mercoledì 13 luglio 2011

Fu vera gloria!


Quando la verità è sostituita dal silenzio, il silenzio è una menzogna (Yevgeny Yevtushenko)
Se non sei furibondo, vuol dire che non stai attento (adesivo a Londra)
Durante una guerra le notizie devono essere date per istruire, piuttosto che per informare (Joseph Goebbels)
Uccidi la tua religione, prima che la religione uccida te (Ennio Montesi)

Cari amici, questo sarà fino a circa metà agosto l’ultimo pezzo. Non avrò in questo periodo molta frequentazione con internet. Cercherò di rispondere alla posta quando posso, ma per il resto vi lascerò in pace. State bene e furibondi.


Verso la vittoria
E’ il momento di fare salti di gioia lanciando ponti di speranza verso la vittoria della Libia, della rivoluzione libica e di questa autentica primavera araba lunga 42 anni. Ci saranno ripensamenti, contrasti tra i bombaroli stragisti coalizzati, mediazioni, compromessi, rinunce, innovazioni, forse cambiamenti dolorosi, ma il dato monumentale, storico, politico, etico, è che i mostri necrofori e necrofagi non hanno trionfato. La loro umiliazione, il loro fallimento, se le notizie qui sotto verranno confermate e avranno traduzione operativa, è un incoraggiamento a tutte le resistenze del mondo, dall’America Latina al mondo arabo, dall’Africa all’Asia, da Piazza Syntagma alla Val di Susa. Grazie Libia!

Al netto dei cedimenti francesi, dovuti probabilmente a esaurimento dei mezzi, resta però la determinazione imperialista di appropriarsi della Libia, eliminare dalla scena Cina e Russia, omologare sotto il colonialismo tutto il Medioriente e proseguire con la riconquista dell’Africa. E qui la parola decisiva passa agli Usa che potrebbero, o seguire la Francia per i costi insostenibili alla loro economia in bancarotta, o demenzialmente affidarsi ancora all’illusione che Pentagono e industria bellica possano continuare a fare da motore e ciambella di salvataggio. Farebbe pensare alla seconda opzione quanto detto dal neo-licantropo a capo del Pentagono, Leon Panetta, già stragista Cia (droni dappertutto e assassinii mirati): "Gli alleati, dopo i 90 giorni a cui è stata estesa l’aggressione, saranno a corto di risorse belliche e toccherà agli Usa impadronirsi finalmente della ribalta da protagonista".

Damasco: manifestazione all’ambasciata Usa

Di contro c’è, però, il nuovo fronte Siria, sul quale gli Usa stanno esercitando un crescente impegno. La Gorgone Hillary (già, “l’angelo” del ”manifesto” ai tempi della corsa presidenziale), con la protervia piratesca tutta sua, ha sentenziato che il presidente siriano Assad è “delegittimato”. Merita lo sghignazzo collettivo del milione e mezzo di siriani che insistono a radunarsi per sostenere la resistenza ai mercenari Nato-Israele spediti da Arabia Saudita, Giordania, Turchia, Fratellanza Musulmana. Merita anche che lo sdegno siriano si eserciti sulle rappresentanze diplomatiche dei colonialisti d'assalto. Violazioni del diritto ben più sostanziali sono state le visite degli ambasciatori di Usa e Francia agli integralisti islamici di Hama, punta di lancia, come in Libia, della revanche colonialista, per concordare la strategia di regime change e di eliminazione dell’altro baluardo antimperialista e antisionista della regione.
manifestazione a Lima, Perù

Forse la mossa francese indica che gli aggressori, constatato che un eventuale sbarco di truppe d’invasione comporterebbe, alla vista della determinazione di tutto un popolo, problemi diplomatici (la risoluzione 1973 non lo prevede, tutti sono contrari), costi eccessivi ed esiti problematici, ripiegano sulla soluzione B: spaccare in due la Libia e accontentarsi della Cirenaica, con Tripoli però ridotta a più miti consigli rispetto ai rapporti con le multinazionali, ai suoi propositi di unificazione e indipendenza africana e di una valuta panafricana legata all’oro. Oppure, infine, è tutta una sciarada per gettare fumo negli occhi a un’opinione pubblica nazionale e internazionale stufa di subire macelleria sociale per finanziare avventure colonialiste dall’esito sempre più incerto. In quel caso ai propositi di dialogo e mediazione (“con Gheddafi nella stanza accanto”, come hanno detto i francesi coprendosi di ridicolo), mirati a tranquillizzare il volgo, potrebbe seguire qualche 11 settembre, o qualche Lockerbie da attribuire a Gheddafi, o un'altro colpo di genio come quello del viagra ai soldati per stuprare bambini, rinfocolando così il consenso di massa all’ ”intervento umanitario”. Stiamo, dunque, cauti. Ma intanto ci possiamo ben permettere di registrare un arretramento oggettivo dei cannibali e dei loro scagnozzi sul terreno.


Grande è il disordine sotto la cupola Nato
Ecco le novità. Sono confermate in Francia, Libia e Russia le notizie secondo cui il regime di Parigi, primo avvoltoio a lanciarsi sulla Libia per punirla dell’emarginazione delle sue società petrolifere e delle infrastrutture,
- riconosciuta l’impossibilità della vittoria su Gheddafi e la stragrande maggioranza di un popolo che sta incondizionatamente con lui e contro traditori e aggressori,
- vista l’inaffidabilità, l’inettitudine, l’incapacità di avanzare, il carattere brigantesco e integralista dei mercenari di Bengasi,
- subita l'onta delle rivelazioni sulle atrocità commesse da questi suoi ascari prezzolati e vendipatria e la smentita di quelle attribuite ai lealisti da parte di Ong e media che, pure, erano stati i primi a inventarsele per giustificare e agevolare l’aggressione,
ha intimato ai lanzichenecchi islamisti-Cia di Bengasi di entrare in trattative con il governo di Tripoli ed ha essa stessa incontrato emissari di Gheddafi. Lo hanno dichiarato i ministri degli Esteri e dell’Offesa, Juppé e Longuet, ventilando una sospensione dei bombardamenti. E, ieri, un popolo in festa ha celebrato a Tripoli, di strada in strada, il primo giorno senza bombe e missili.

Queste ammissioni sono venute dopo che il generale francese Vincent Desportes aveva affermato che, al di là di tutte le loro vanterie di essere avanzati e aver preso centri abitati, i ribelli non sono minimamente in grado di mantenere la promessa di arrivare a Tripoli e che è ora che si prenda in considerazione un compromesso con le autorità libiche. Sommessamente i responsabili francesi hanno eliminato la clausola, ribadita dai ribelli e dai loro padrini Usa, dell’eliminazione fisica o politica di Muammar Gheddafi e del suo allontanamento dal paese, chiedendo solo che si spogli del potere. Ma, come sanno i conoscitori onesti della Libia, Gheddafi da molti anni non è più un’articolazione del potere avendo rinunciato a tutte le cariche istituzionali. E’ la Guida, il padre della patria, il simbolo dell’unità nazionale, l’immagine e lo spirito della nazione, ma non ha alcun incarico di potere o istituzionale, che è invece affidato ai comitati rivoluzionari popolari e, in ultima istanza, al Congresso Nazionale del Popolo della Jamahiriya socialista, che ne delega l’esecuzione al governo.
Tripoli, 1,7 milioni


Tutto questo viene dopo che, a quattro mesi dall’inizio dell’attacco Nato e a cinque dal golpe e dal pogrom dei criminali di Bengasi e di Misurata, la coalizione delle più potenti armate del mondo è stata costretta allo stallo dalla resistenza delle forze armate e del popolo di Libia. Viene dopo la manifestazione del 1. Luglio a Tripoli dove un terzo della popolazione libica ha manifestato per Gheddafi, la resistenza, la sovranità, la sconfitta degli aggressori. Viene dopo che per cinque mesi decine di migliaia di cittadini libici, giovani, donne, anziani hanno fatto giorno e notte gli scudi umani attorno agli edifici di Gheddafi e del governo dimostrando l’incrollabile determinazione dei libici di non cedere ai predatori interni ed esterni. Viene anche dal crescendo di proteste di buona parte del mondo nel quale la banda di aggressori mantiene interessi non trascurabili e che non devono essere messi a repentaglio: Unione Africana con Sudafrica e buona parte degli Stati africani, tutta l’America Latina, i grandi paesi emergenti detti BRICS, con in testa la Russia e la Cina che, avendo in tasca il debito Usa, tiene nel cappio la cricca di Washington.

Viene dopo che gli Stati Uniti, oberati dal più grande debito della storia, 14mila miliardi, pari all’intero PIL, sono con un piede nella fossa della bancarotta, non riescono a racimolare 4mila miliardi per arrivare al giorno dopo perché il Dna della classe che ha spurgato Obama gli impedisce di prelevarli dall’1% e dalle 500 famiglie che detengono il 50% della ricchezza nazionale. Un’opinione pubblica Usa, ridotta al 10% di disoccupazione e al genocidio sociale di quella maggioranza che eufemisticamente è chiamata “classe media”, espressasi al 64% contro la guerra alla Libia (non per scrupolo umanitario o legalitario, ma per orrore delle proprie tasche vuote), e che fra pochi mesi dovrà votare per il presidente, ha messo al confronto il proprio degrado e la propria disperazione, lavoro, pensione, sanità, istruzione, casa perdute, con i 4 trilioni di dollari (4mila miliardi) spesi per distruggere Iraq e Afghanistan, i 400 miliardi spesi nella guerra interna “al terrorismo” (cioè nella creazione di uno Stato di polizia), i quasi mille miliardi di spesa militare “stretta” annuale (superiore a quella di tutti gli altri messi insieme), i nuovi costi della guerra alla Libia (550 milioni di dollari solo nei primi 10 giorni) e delle guerre a bassa intensità (mercenari, droni e missili), contro Yemen e Somalia e i quasi settemila concittadini soldati “ufficialmente” caduti (includendo le morti occultate e i contractor che non si contano, la cifra va decuplicata). E dal confronto è uscito un pensierino niente affatto affettuoso e che si esprimerà alle prossime elezioni presidenziali, con nella memoria anche le centinaia di miliardi sfilati ai contribuenti e regalati ai predatori bancari perché si potessero rimettere all’opera. Analoga riflessione in Francia sta portando quei licantropi gigolò a ritirare gli artigli. Spuntati.

venerdì scorso al Cairo

Guardate qui cosa sanno combinare quelli che dalla canicola estiva non si fanno incenerire la loro primavera. I soliti calcoli alla Brunetta dei capobastone imperiali avevano pensato di rimettersi in pancia l’Egitto esploso contro Mubaraq, mettendo al posto di costui alcuni suoi scherani. Poi i profumi di una democrazia vagheggiata da milionate di egiziani, giovani e donne in testa, che comprendeva giustizia sociale, affanculo la globalizzazione, resistenza a Israele, oltreché liquidazione del fantoccio zannuto, sono stati inquinati dal tanfo di una democrazia all’occidentale, con al posto di quello unico, un gruppazzo di burattini con le stellette e la disponibilità a menare, e alla consolle multinazionali e Pentagono. Hanno sopravalutato il ruolo mistificatore e normalizzatore dell’agenzia Cia locale, Fratellanza Musulmana, e hanno, come sempre, sottovalutato la coscienza e la determinazione di chi dal retro s’era tolto una mazza chiodata e non per farsela sostituire da un manico di scopa. Che bello sarebbe se una parte dei combattenti di Piazza Tahrir andasse a fare un po’ di pulizia anche a Bengasi. Da Piazza Tahrir del Cairo a Piazza Verde di Tripoli c’è un filo. Ed è rosso.

Da noi, o minestra o finestra. E tutti pronti col cucchiaio.


E l’Italia. Quest’Italia ora investita dall’uragano della speculazione, all’orlo del default, con il debito che supera di un terzo del PIL, ma che si diletta a svenarsi per giocare ai soldatini di piombo che fanno fuori i selvaggi. Quello che ci viene scagliato addosso in questi giorni di mattanza euro-draghiano-tremontiana è puro terrorismo mediatico-finanziario. Il via viene  dato dalle agenzie di rating che danno della spazzatura ai titoli dei paesi che poi l'FMI s'incericherà di ridurre in spazzatura. Sono le discariche di spazzatura che, da loro, miracolosamente si trasforma in oro, esattamente come succede a Napoli con i cugini della criminalità organizzata non ufficiale. Questi 11 settembre finanziari servono a farci trangugiare il più massiccio trasferimento di ricchezza dal basso verso il cucuzzolo della combine sinistra-destra.

E’ il solito trucco delle ombre cinesi: si minaccia l’apocalisse generale, la Grecia e peggio, eminentemente per impedire che qualcuno possa dubitare dell’irrimediabile necessità di ingropparsi una finanziaria che lascerà tutti nudi come vermi nel mezzo di uno sconfinato deserto ambientale e sociale.Tutti, meno quelli che i soldi delle nostre pensioni, dei nostri risparmi, dei nostri ospedali e scuole, li investono in portaerei, F-35, missili Cruise e Tav e spille d’oro per mignotte. Ombre cinesi che poi diventeranno terminator in carne e ossa quando, fra due anni, al gemello scemo di Berlusconi, quello che però si lava e si arrotola le maniche alla operaio, toccherà far sbranare dai sempre identici mandanti quanto della società ancora ha sussulti di vita. Imbecilli come sempre, i consociativisti di seconda fila, scaturiti dal partito di Togliatti, Berlinguer e Rossanda, concorrono famelici all’unità nazionale, che si chiami “governo tecnico” o “d’emergenza”. Imbecilli fino a un certo punto. Pensate alla mosca cocchiera delle bicamere di compensazione, Massimo D’Alema. Giustamente definito un arrogante stupido alla luce dei suoi ininterrotti fallimenti nei tentativi di commistione con Berlusconi, ma che probabilmente tanto fallito non è se lo si guarda sotto il panciotto, dove custodisce triangoli, compassi e grembiulini e ordini di servizio Cia. Il discorso vale per tutta la loggia dei Fassino, Veltroni, Bersani, Napolitano, Vendola… il bel lascito di quello che qualcuno insiste a definire il “Glorioso Partito Comunista Italiano”, quello che fu decisivo nel criminalizzare e sopprimere l’unico momento eversivo e rivoluzionario – ’68-’77 – della storia repubblicana (caro Davide, ci deve essere pure stato qualche carcinoma dormiente tra i vertici di quel partito, fin da Salerno, alla faccia dei milioni di militanti ed elettori che ci credevano e si dannavano l’anima e il corpo.. Se non lo riconosciamo non riusciremo mai a liberarci delle scorie e fare qualcosa di valido e nuovo).

Un’ideuzza semplice semplice contro il vampirismo speculativo sarebbe quella di tassare un pochino le transazioni finanziarie. O espropriare qualcuno dei congiunti mafiosi, o strizzare qualche megagalattico evasore, mettendo questa gente alla ruota della macina al posto dello sfiancato somaro. O smetterla di obesizzare quelli degli armamenti e delle centrali nucelari che gli regalano le scorie da usare ai sensi di Maltus. Ma non si può. Chi farebbe funzionare il Truman Show? Chi quella gabbia di criceti bipolari nella quale quegli animaletti impazziti suscitano ilarità e spasso tra chi li osserva correre in giro all’infinito rimanendo sempre fermi?

Cosa pensano gli italiani (al 74% contrari all’aggressione alla Libia, a dispetto dei Napolitano, La Russa e Bersani con il pugnale tra i denti, il gagliardetto sopra la testa e cotale vicinanza al comune sentire dei loro elettori ) quando intravvedono dietro agli occhiali opacizzati dai loro leader e giornali lo spudorato bagliore di 12 tra Eurofighter, Tornado e F-16 che defecano missili da 250mila euro l’uno sulla gente a Tripoli, i barbagli di portaerei, corrazzate, navi appoggio, lanciamissili, mezzi da sbarco inseriti nel blocco navale Nato finalizzato a far morire di fame, oltreché di bombe all’uranio, 6 milioni di libici (salvo quelli che, con i tre milioni di lavoratori saheliani già ospitati in Libia, si rovesceranno su Lampedusa). Quando si cacceranno in testa che non trovano lavoro, asili nido, insegnanti, medici e cure, case e viveri, perché Napolitano e la Russa preferiscono pagare l’onore di reggere lo strascico a Usa e Israele con 100 milioni al mese (e siamo a 500) per la riconquista di briciole libiche e un milione per soldato ogni anno in Afghanistan (dove ce ne sono 4000 a 4.500 euro al mese), senza calcolare le altre missioni che ci riempiono di orgoglio e di cadaveri e che, diversamente dalla miserella Germania che si tira fuori, garantiscono il nostro ruolo nella comunità internazionale, come assicura il custode delle violazioni della Costituzione? E, incidentalmente, non vogliamo fare una standing ovation ai Taliban che riescono a colpire quando e come vogliono e addirittura al cuore del regime fantoccio, dove hanno liquidato, nel fratello del “presidente”, il fiduciario del narcotraffico Usa?

E’ comunque una gran fortuna per il nostro paese avere lo stellone. Lo stellone vero. Quello di una sinistra che, basandosi sulla sua storica e scientifica analisi di classe, dell’imperialismo fase suprema del capitalismo, sul diritto dei popoli alla propria sovranità e alla resistenza con tutti i mezzi, memore di tutti i crimini stereotipatamente ripetuti dall’Occidente nelle sue guerre sociali e coloniali, nella scia di una tradizione millenaria, e basandosi anche sulla consapevolezza dei veri sentimenti di pace e di giustizia del suo popolo, fin dal primo momento ha saputo indicare la retta via per uscire economicamente, politicamente ed eticamente indenni dal conflitto. Come? Individuando negli Scilipoti di Bengasi e nei loro peones monarchico-fondamentalisti i “giovani rivoluzionari” del riscatto libico dalla 42ennale dittatura sanguinaria di Gheddafi che, procedendo in democrazia partecipativa, ha relegato l’Indice ONU di Sviluppo Umano della Libia, paese più povero del mondo dopo la dipartita di italiani e britannici, al primo posto continentale. Peones dello stampo dei nostri “Responsabili”, ma qui necessitati al terrorismo più sanguinario, ovviamente solo per reagire agli sterminii gheddafiani, ma anche un po’ per non deludere i docenti Cia-Mossad dei corsi Abu Ghraib e Guantanamo,Torri Gemelle, Metrò di Londra e Treno di Madrid. Peones meschinelli e pochini che, per restare in piedi, hanno dovuto invocare l’intervento dei noti pacificatori e democratofori Usa-Nato-Saudia-Israele, più Rossanda.

Non facendo, questa “sinistra”, nessuna distinzione, di sapore razzista ed escludente, tra chi al Cairo, a Tunisi, in Bahrein e in Yemen sollevava il capo dalle ceneri della propria combustione sociale e culturale e veniva decapitato senza alcun soccorso “umanitario” della comunità internazionale e del suo pitbull da combattimento TPI, e quanti a Bengasi scorticavano vivi tutti gli operai neri e facevano pulizia etnica dei concittadini non commoventemente monarchici, non fieramente jihadisti, non modernamente neoliberisti, non atlanticamente democratici. Tutta gentaglia, questa, controrivoluzionaria che, diversamente dalle 50mila famiglie sottrattesi all’aurora rivoluzionaria neoliberista-islamista, fuggendo da Bengasi nella notte, si può anche capire che abbiano dovuto essere abbrustoliti e appesi ai ponti dai “giovani rivoluzionari”.

Una “sinistra” giunta a vertici sublimi di solidarietà internazionalista nei fatti, mica nelle chiacchiere, con l’appello della veneranda maestra Rossanda Rossanda – congiunto alle sacrosante bastonate ai suoi giornalisti che si erano fatti abbindolare dalle pailettes del “cane pazzo” – a formare, in appoggio ai “giovani rivoluzionari” di Bengasi, “brigate internazionali” sul modello di quelle di Spagna. Nientemeno. Quando una ha l’impeto internazionalista nel sangue. Da quella uscita, che meriterebbe la stessa qualifica che Calderoli dette alla sua legge elettorale, ho incessantemente teso l’orecchio verso gli scintillanti boulevard della Ville Lumiere, per cogliere un qualche fiato di resipiscenza che l’onestà intellettuale della veneranda maestra e la sua ineguagliata perspicacia sicuramente avrebbe espettorato. Non ho udito niente. Ma un tanfo di presunzione e abissale ignoranza da quella direzione ha circonfuso i miei gerani. Che subito sono avvizziti. Chissà da dove soffiava.

Ma Rossanda non è sola. E da mo’ che il suo giornale (Pintor ne abbia pietà) ha appaltato a fiduciari delle lobby imperiali l’intera sua pagina estera. Con il famigerato Liberti e il suo patto di sangue con i “giovani rivoluzionari di Bengasi”, Marina Forti e Giuliana Sgrena che mimetizzano sotto il velo della loro guerra al velo il sostanziale supporto a quelli che portano democrazia sotto forma di stragi di civili, narcotraffico, ladrocinio di Stato, devastazione culturale e corrotti despoti locali, Irene Panozzo e Emanuele Giordana della binettiana “Lettera 22”, che imperversano tra Africa e Asia, fedeli agli ordini di servizio imperiali, non sapendo nulla di occupazione e atrocità Nato, ma sapendo tutto sull’oscurantismo taleban, con la Panozzo che dal Sud-Sudan, recentemente strappato all’unità nazionale, essuda festante eccitazione per l’indipendenza conquistata, senza sprecare una parola su chi, da 60 anni, ha brigato per quella frantumazione (e ora ci prova col Darfur): Usa, Israele, Ue e Vaticano. Ottimo giornalismo.

L’ultima arrivata tra questa lobby delle salmerie Nato, tale Miriam Giannantina da Damasco, è ottima allieva della scuola delle Forti e Sgrene: i paginoni di cui la onora la davvero modesta direttrice Rangeri, sono stupefacenti per equilibrio di fonti: tutte di attivisti, dirittoumanisti, oppositori, rigorosamente anonimi. A meno che non si tratti di intervista a personaggio che si può permettere di diffamare il governo legittimo, in quanto membro eccellente dell’internazionale dei “diritti umani”. Tipo l’impeccabile Amnesty International che si è precipitata a sostenere le ragioni di Hillary quando ha condannato i “massacrI di Assad”, preteso la sua delegittimazione e, implicitamente, avallato il solito “intervento umanitario”. Una ripetizione del modulo Libia che più scoperta e grossolana non si può. Per Amnesty e la compare Human Rights Watch c’è sempre tempo per uscirsene con la smentita delle balle diffuse, come in Libia, quando ormai anche qualche giornalista è riuscito a sputtanarle e, comunque, i giochi sono fatti e la Libia spaccata butta sangue.

Nelle paginate dalla Siria di questa Giannantina da espulsione dall’Ordine, neanche col microscopio riuscireste a trovare una qualche notizia sulle bande armate che, penetrate da fuori e istruite dagli ambasciatori Nato, trucidano civili e poliziotti nel nome della Sharia e della Nato, né, tantomeno, qualche accenno di analisi su chi potrebbe avere un interesse a smantellare quel paese ostinatamente laico, ostinatamente renitente al furto del Golan, ostinatamente accanto ai palestinesi e libanesi migliori e ostinatamente a fianco del Grande Satana Iran. E’ il giornalismo di una sinistra moderna.


Coerenza napolitana
L' Operazione Barbarossa (l'invasione nazista dell'URSS) civilizza i popoli slavi: dato che il nostro "sicuro Alleato è lanciato alla conquista della Russia" vi è la necessità assoluta di "un corpo di spedizione italiano per affiancare il titanico sforzo bellico tedesco", allo scopo di "far prevalere i valori della Civiltà e dei popoli d' Occidente sulla barbarie dei territori orientali".
Giorgio Napolitano - "BO'", Luglio 1941, giorn. univ. del GUF di Padova
************************************************************************************************************************
Se vi prendete la briga di andare sul sito di Alternativa Comunista, quattro pseudo trotzkisti di Cremona scissi da Ferrando, capirete tono e contenuto di questa mia invettiva.


Mi dispiace, perchè tra voi ho alcuni vecchi amici, ma quello che state scrivendo su Libia e Siria (Mastrogiulio) è talmente demenziale, arrogante, ignorante e ingiurioso per qualsiasi comunista, oltre che per la maggioranza dei libici e siriani che resistono all'assalto Nato e ai suoi briganti mercenari, da farvi apparire o spie, che non siete, o cretini totali. Ma com'è possibile una tale presunzione? Come è possibile che voi, che non avete mai messo becco in Libia, ripetiate pedissequamente, senza la minima nozione di classe, le infami menzogne elaborate dalle centrali della disinformazione dell'imperialismo bellico? Trotzky vi rinnegherebbe come la peggiore delle malformazioni delle sue idee. Sono decenni che frequento il Medioriente, sono centinaia le smentite e le prove delle falsità e voi vi schierate con chi invoca il mostro necroforo Nato, massacrando nel contempo centinaia di lavoratori neri, fatti passare per mercenari, venuti in due milioni in Libia per le ottime condizioni offerte (i lager sono un'invenzione di Maroni e Rossanda), che massacra il loro popolo! Non li avete visti, almeno in internet, il milione e 700mila che il venerdì hanno manifestato a Tripoli per Gheddafi e contro l'imperialismo. Tutti pagati o terrorizzati? Quante idiozie: Gheddafi fantoccio dell'imperialismo! E l'imperialismo lo fa fuori! L'imperialismo ha odiato Gheddafi da quando sosteneva tutti i movimenti di liberazione, lottava contro satrapi e fantocci per l'unità araba e africana, perchè nei contratti privilegiava gli interessi della Libia, perchè rifiutava la globalizzazione e le privatizzazioni concordate da infiltrati con le multinazionali (costoro si sono subito messi a capo della "rivolta" di Tripoli, finanziata e armata dal monarca del Qatar).
Non avete il minimo rigurgito a trangugiare il veleno mediatico imperialista, ne siete, nella vostra inutilità, un grottesco puntello. Di masse, nella vostra microtorre d'avorio, non sapete niente e le disprezzate. Ne sanno infinitamente di più quelli che, dall'alto della vostra impotenza e accidia, disprezzate, Fidel, Chavez.Eravate in agonia cronica. Ora, palesemente assurdi come siete, non servite neppure a sostegno delle atrocità di imperialisti e ascari. Vedrete che bella Libia, che bella Africa, che bel Medioriente, una volta spazzati via Gheddafi e Assad e affidato i regimi ai vari fratelli musulmani e infiltrati neoliberisti al servizio dell'imperialismo. Siete morti.




L’Unica Democrazia del Medioriente, l’esercito più morale del mondo

Shani Sivilya, una per tutte

Una guardia di frontiera donna ammette di aver abusato di un minore palestinese
Umm al-Fahem – Ynet, Safa. Un tribunale israeliano di al-Quds (Gerusalemme) ha emesso ieri pomeriggio un notizia di reato nei confronti di una guardia di frontiera israeliana donna, accusata di aver abusato e torturato un minore palestinese. Ancora, non è stata decisa nessuna condanna.
Shani Sivilya ha ammesso di aver compiuto il fatto nei pressi di un checkpoint: “L’ho picchiato, poi gli ho puntato al capo un’arma scarica minacciando di premere il grilletto mentre gli urlavo contro ‘morte agli arabi’”.
L’azione sarebbe stata condotta con l’aiuto di un altro ufficiale, Zion Benishti, e si sarebbe protratta per ore mentre trasportavano il minore su un’auto verso una stazione di polizia.
“Gli arabi sono tutti prostitute”, continuava a infierire sul minore terrorizzato Silvilya.
Canale 10 della Tv israeliana ha riportato la notizia aggiungendo i commenti del tribunale: “La condanna serva da lezione per prevenire comportamenti e atti di razzismo”.
Il bambino palestinese fu arrestato nel marzo 2010 dalle guardie di frontiera israeliane e, portato in una stazione di polizia, fu molestato dai soldati israeliani. Contro il minore gli ufficiali israeliani sollevarono minacce di morte, anche con l’uso di armi, e lo maltrattarono mentre lo tenevano con il capo coperto con un sacchetto nero di plastica.
Per l’esercito israeliano queste sono sentenze puramente simboliche. Proprio da qui partono gli ordini di tortura e maltrattamenti su palestinesi, ovunque ci sia un contatto con essi: ai posti di blocco, per le strade, nel corso di operazioni mirate.
(Nella foto: Shani Sivilya).
Fonte: InfoPal

49 commenti:

Anonimo ha detto...

ah ke goduria... El Mu li sta est"e"r-pando! a propos de cojons e di roserosse rossane e rossando.ke mal.ke.ti.fo, umberts echi. asor&rose, si è insinuato e con prove al cervello http://forum.chatta.it/esoterismo-e-mistero/7990168/i-rosacroce-.aspx che:
"IN POLITICA È SUFFICIENTE VEDERE QUALI E QUANTI PARTITI HANNO UNA ROSA NEL SIMBOLO PER RENDERSI CONTO DI QUANTO SIA VASTA L’INFLUENZA ROSACROCIANA; IN ALCUNI CASI POI COMPARE ANCHE L’ACRONIMO RC, COME IN RIFONDAZIONE COMUNISTA. E ALLA " NON PIU'RECENTI" ELEZIONI LA SINISTRA ARCOBALENO VOLEVA CHIAMARSI “COSA ROSSA”, NOME POI ABORTITO FORSE PERCHÉ POI LA COSA DIVENTA TROPPO SFACCIATA E TROPPE PERSONE POTREBBERO INIZIARE A MANGIARE LA FOGLIA. E PER CHI AVESSE ANCORA QUALCHE DUBBIO SUL RAPPORTO TRA POLITICA E ROSA ROSSA, È SUFFICIENTE LEGGERE UN LIBRO DI CESARE SALVI, SENATORE DIESSINO, DAL TITOLO “LA ROSA ROSSA, IL FUTURO DELLA SINISTRA”; RELATIVAMENTE A QUESTO LIBRO ROSSANA ROSSANDA FECE UNA RECENSIONE SUL MANIFESTO, DAL TITOLO “LA CROCE E LA ROSA”. UNA BELLA COINCIDENZA! CON BUONA PACE DI TUTTI QUELLI DI ESTREMA SINISTRA CHE ANCORA SI DOMANDANO COME MAI LA SINISTRA IN QUESTI ULTIMI DECENNI ABBIA FAVORITO COSÌ SMACCATAMENTE LA DESTRA, CON LA SUA POLITICA DEMENZIALE; E CHE ANCORA NON HANNO CAPITO CHE LA SINISTRA È IL BURATTINO DELLA DESTRA ATTUALE, MENTRE LA DESTRA ATTUALE È IL BURATTINO DI BEN ALTRI POTERI

Bellissimo Nando Can !
Ora e Sempre !

rossoallosso ha detto...

vedrò di ordinare il documentario il prima possibile,intanto buone vacanze,nella speranza che al tuo ritorno il Gheddafi si sia preso la sua rivincita,la gente libica è con lui e non credo che permetterà una scissione tipo Sudan,la sua marcia su Bengasi sarà costante e determinata,pure con la Siria ci andranno con le molle,prevedo tempi bui per Usa, Israele ed Europa,troppe gatte da pelare al loro interno,son molto più divisi che non gli arabi,perlomeno auspico che sia così

rossoallosso ha detto...

evidentemente son fallite le trattative del rappresentante francese,niente separazione in due stati ed allora l'ultimo, demenziale, disperato tentativo prima del suicidio:

"Bangkok, Tailandia il 15 luglio 2011 - Associated Press segnala questo, “il ministro degli Stati Uniti Hillary Rodham Clinton dice che la gestione di Obama ha deciso di riconoscere formalmente il gruppo dell'opposizione principale della Libia come il governo legittimo del paese."

Nuova Alba ha detto...

Ohhhhh!!! Carino!!!!

Nuova Alba ha detto...

Ohhhhhh! Carino lui!!!

Anonimo ha detto...

Un saluto compagno,
quando avrai tempo dai un occhiata a questi boyscout della ribellione libica...
http://www.obamaslibya.com/
hasta siempre

Carlo Lorenzetti

Filippo Bovo ha detto...

Ormai gli occidentali hanno capito di aver perso tutto. Riconoscere il governo di Bengasi come unico legittimo (scusatemi per parlare di "governo" e di "legittimo" riferendomi a quei manigoldi, so che è contrario alle più elementari regole del galateo) è solo un modo per salvare le apparenze... e soprattutto per facilitare e pianificare l'evacuazione dei "ribelli", dei barbuti, dei mercenari, dei loro capoccia traditori della Libia e venduti a Francia, Inghilterra, USA, Qatar, EAU e ciurmaglia varia.
Siccome quello di Bengasi è per gli americani "il governo legittimo della Libia", allora sarà naturale che esso e i suoi famigli vengano tratti in salvo a sconfitta avvenuta e ospitati in Europa, nel Golfo o negli USA per un esilio dorato (dopotutto mi pare che Jalil abbia già comprato un bel villone in Florida).
La Libia rimarrà in mano al governo "illegittimo", pazienza, tanto poi dopo Obama, Cameron, Sarkozy e Berlusconi ci sarà qualche altra faccia di c... che si prenderà l'onore e l'onere di ristabilire dei rapporti con la Jamahiriyya... o quantomeno di avviare delle trattative...
Questo, a parer mio, è il punto di vista americano - europeo. Sono pronto a scommetterci gli attributi... di Frattini.
Ciao, Filippo.

Filippo Bovo ha detto...

P.S. Grazie anche al compagno Carlo Lorenzetti per il sito che ha segnalato. Ci sono molti video che altrove sono stati resi "introvabili"...

alex1 ha detto...

Ciao Fulvio,
mi sembra che l'aggressione imperialista in realta' non accenni a fermarsi, anzi dalle ultime notizie sembra che i golpisti grazie all'ennesima serie di raid Nato contro i lealisti (dai tempi del Vietnam nessuno stato era stato cosi' colpito)stiano avanzando su Brega. Gli ascari dopo aver represso le manifestazioni a Bengasi (vergognoso il silenzio della stampa) possono contare su nuovi aiuti finanziari, militari, e politici (oltre che di buona stampa) che li tengono in gioco nonostante le loro sconfitte sul campo e la compattezza della resistenza del popolo libico, benche' sotto assedio totale da 5 mesi, a questa aggressione. Tutto sta a vedere se gli aiuti continueranno a lungo. L'amministrazione Obama ha riconosciuto i golpisti come unici rappresentanti, quindi credo che per i prossimi due mesi i paesi NATO tenteranno ancora una volta la conquista manu militari, anche se mi sembra chiaro che non potranno ottenere una vittoria a breve. Credo che ci siano gia' delle truppe Nato a terra, sia pure non ufficiali (contractors) o Legione straniera. Spero che la Libia possa venire aiutata da alcuni stati confinanti, fra cui il Sudan, anch'esso sotto pressione politica e militare. La partita e' aperta e spero in una maggiore mobilitazione contro la guerra in Italia.
Alessandro

Fulvio ha detto...

CARI AMICI E COMPAGNI CORRISPONDENTI, sarà difficile che nelle prossime tre settimane io possa rispondere ai vostri commenti e interventi. E me ne dispiace. Ma sarò fuori Italia e in viaggio non mi porto mai il computer, bastano telecamere, microfoni, batterie, cassette, macchinette fotografiche... Ogni tanto trovo un internet point e mi faccio vivo. Del resto è tempo di vacanze anche per voi e di tutto dovreste sentire la mancanza fuorchè di dibattere su un blog. A proposito degli ultimi due commenti, c'è Filippo che dice che gli occidentali hanno perso tutto, mentre per Alex1 l'aggressione non si sogna di fermarsi. Credo che siano vere entrambe le cose. Francesi e belligeranti minori non ce la fanno più, non pensavano di dover investire tanto per buttare giù Gheddafi e sottomettere il popolo libico. Sono anche messi in difficoltà da un'opposizione quasi planetaria all'aggressione, di paesi in cui i francesi hanno grossi interessi. Vale anche per l'Italia e altri. Chi invece ci vuole dare sempre più dentro, perchè meno lungimiranti e più ottusi e in preda a delirio genocida, sono i burattinai di Obama, spalleggiati da Qatar e monarchie del Golfo, da sempre sbertucciati da Gheddafi e che sentono sul collo il fiato della storia che soffia dal Cairo, da Tripoli,dalle masse arabe in rivolta quasi ovunque. Penso che la guerra continuerà e s'intensificherà: questa gente non può sprofondare nel discredito lasciando in piedi una Libia sovrana e indipendente. La spaccheranno in due, una volta che tra bombe e farabutti di Bengasi avranno preso Brega e completato il controllo sugli idrocarburi. Ma non credo che questo sarà la fine della storia: la compattezza e determinazione di un popolo tutto armato, le ricorrenti rivolte a Bengasi, in Cirenaica e a Misurata contro i briganti sono segni che per i mercenari dura minga. Bisogna anche vedere cosa succederà nel contesto regionale, nello scontro tra fantocci e masse e come va a finire con il rischio default per gli Usa.
Auguro a tutti allegria e lucidità e ripeto il detto citato nel blog: "Chi non è furibondo, vuol dire che non sta attento". Ciao.

Anonimo ha detto...

ah ah il capitalismo finanziario crollato sul nulla dal nulla. villa in florida eh? è forse l'unico stato non minnesotato degli U$A? visto tragica oscena farsa dei drogati assassini illeggittimi di Libya!!!!! sparano all'aria i pezzenti dementi! e che cosa si viene a sapere per la seconda volta? le FA italiote vendono armi sarde fantasmate ai pezzenti dementi "libici" traghettandole su linee turistiche dalla sardegna! moby prince 2.0?
ecco con chi abbiamo a che fare! doppia V capovolta li colg e li trascini per sempre a ruotare nell'etere della Luna!
lafatamorgana

rossoallosso ha detto...

In Tunisia si è ripreso a sparare,non meglio identificate bande scorazzano di notte su furgoni e auto prese a noleggio(sigh)per saccheggiare e distruggere.
I tunisini son costretti a difendersi
con bastoni ed erigendo barricate.
Già c'è il morto ,un ragazzino di 14anni

http://sidibouzid17.blogspot.com/

20/07/11, Pino

Anonimo ha detto...

Caro Grimaldi,
facci sapere qualcosa ogni tanto;
la tua assenza pesa.
un abbraccio
Jamilà

alex1 ha detto...

Da MSnews che segue i golpisti sulle montagne in Libia (e fa anche il tifo per loro), citando come "good news" la conquista di alcuni villaggi ormai abbandonati dopo averli bombardati ripetutamente con razzi ed attaccati con "trenta o quaranta mezzi corazzati" (meno male che la stampa di casa insiste che sono male armati) c'e' un'intervista ad un ribelle che, guarda caso viene da Liverpool, e che ammette tranquillamente di avere bruciato delle case:ecco il passaggio

There was evidence of the “big fighting” everywhere. The houses were all empty, as they are in one routed town after another, pockmarked by small arms fire or half-collapsed by bigger weapons – some of them appeared to have been scorched by fire.

Human Rights Watch issued a report last week charging that rebel forces have been torching houses indiscriminately, arbitrarily detaining civilian prisoners, and allegedly abusing some of them, during their slow advance toward Tripoli.
Ahmed pointed to one burned house, by way of explanation. “That one, they help Gadhafi army, we have no choice.”
Veri eroi, insomma.
Non solo, afferma che hanno ricevuto armi dalla Francia. Il giornalista ricorda che i ribelli avranno a disposizione 34 miliardi di dollari dagli U.S.A. dell'amm. Obama - Clinton per comprarsi armi, reclutare ed addestrare soldati. Questo che mi preoccupa di piu', che nonostante abbiano contro la quasi totalita' di chi vive in Libia e paga lo scotto dei bombardamenti Nato e del blocco navale, i golpisti possano infliggere altre sofferenze e rapinare territori.
La vergogna di questo grazioso omaggio ai golpisti e'anche che se si tiene conto che nei territori occupati dai ribelli abitano meno di un milione di persone, sarebbe come se ognuno di loro ricevesse oltre 34 mila dollari, neonati compresi. Potrebbero essere tutti ricchi insomma. Dico questo per far riflettere chi ancora pensa che sia una guerra umanitaria od una guerra civile Cirenaica contro Tripolitania.E chi ancora non sa da che parte stare.
Alessandro

Filippo Bovo ha detto...

Marsa El Brega: Younis morto.
Bengasi: Jalil scappato in Turchia.
I ribelli e la NATO allo sbando ovunque.
Sursum corda. In alto i cuori.
Ciao, Filippo.

mcc43 ha detto...

E appena riconosciuti dalla GB come "legittimi rappresentanti del popolo libico (= legittimati a vendere il petrolio, eventualmente anche a chiedere un intervento militare di terra, in cambio di un pò di fondi governativi ora bloccati) nel CNT han cominciato a scannarsi. Ora Younes, e dopo? Ci andranno di mezzo quelli che avevano davvero creduto di fare una rivoluzione e tutto il resto dei libici.

Anonimo ha detto...

"hanno ricevuto armi dalla Fran-cia.... i ribelli avranno a dispo-sizione 34 miliardi di dollari dagli USA dell'amm Obama-Clinton per comprarsi armi, reclutare ed addestrare soldati"
$UA in fallimento cercano reperire 43 miliardi dollari, di cui 34 da dare a questi..da noi stanno addirittura estorcendo 80miliardi...non sarà una marchonnata tologono a ni per dare a $UA che dà a traditori della Libya? la cosa puzza...di 'erda di larissa-'runetta

alex1 ha detto...

Bombe sugli studi della televisivione a Tripoli; tre giornalisti morti e quindici feriti. Non mi risulta che ci sia un quotidiano italiano che riporti un commento od un editoriale in cui non ci sia condanna o quanto meno rammarico per l'assasinio di colleghi giornalisti. Tanto meno dal Manifesto. Almeno qualche voce discordante nel bombardamento alla televisione di Belgrado c'era stata, compresa quella dell'inviato RAI Remondino (subito attacato da certi "sinistri" pero'). Cosa e' cambiato da allora? Quasi tutti a dare per certa la notizia dei cento e piu' morti fra i manifestanti in Siria, addossati per intero al governo di quel paese, senza aver verificato sul posto con la scusa che l'esercito non ne permette l'accesso...come ci si puo' fidare dell'informazione ufficiale?

Geronimo ha detto...

Ora l'esercito d'Israele è dotato di missili Tamuz contro i civili in Libano e Gaza. Video di Repubblica.

N.B. L'obiettivo è una persona!

Dove sono l'ONU e la NATO?

http://tv.repubblica.it/mondo/il-missile-con-la-telecamera-colpisce-l-obiettivo/73682/71973?ref=HREV-2

alex1 ha detto...

Purtroppo come prevedevo l'aggressione non si ferma: dopo che ieri la Nato ha bombardato pesantemente Zilten, colpendo anche depositi alimentari, (affamare i civili per costringerli a fuggire, e lasciare campo libero ai conquistadores per avanzare nelle citta' deserte, come nell'occupazione e pulizia etnica da parte di Israele verso la Palestina nel 1948) i golpisti hanno lanciato una pesante offensiva su quella citta'. Spero che le forze lealiste riescano a resistere, sono molto arrabbiato soprattutto a sentire il portavoce Nato dire che "gli attacchi si fermeranno solo quando Gheddafi rispetti un cessate il fuoco credibile". Cioe' unilaterale, davanti a chi porta avanti una guerra che rivela sempre piu' la sua natura di guerra di conquista dall'esterno, in questo caso con truppe inviate dalla Tunisia, visto che in ambiti Nato si ammette che gli Stati confinanti "stanno collaborando". La resistenza dei libici sara' forte e compatta, ma ho paura che il prezzo che la Libia sta pagando sia molto alto.

Anonimo ha detto...

infatti NON ci fidiamo né dell'informazione ah ah ah ah ufficiale, né di quella NON ufficiale a meno che non sia da parte di Fulvio e Cum Panis di Fulvio. Riferiscono che El Mu abbia spasrato un missile ad una nave italiota che NON si faceva izzi suoi e rompeva ma che tale missile sia arrivato a due kilometri dalla suddetta nave assassina. seconod me invece El Mu l'ha proprio centrata ah ah ah ah

Buona coi Buoni
Cattiva coi cattivi
Il miglior per dono è la
Ven Detta !!!!!

alex1 ha detto...

Ecco un'altra organizzazione che si dichiara a favore del riconoscimento internazionale della Palestina come stato indipendente (con la ormai vetusta formula due stati per due popoli) che rimprovera alle democrazie occidentali di fare poco contro il "criminale" Assad, auspicando come minimo embarghi, blocchi navali e sanzioni strandolanti, si chiama "Avaaz.org".
Ecco un passo: " Esigiamo che aumentino la pressione e adottino sanzioni petrolifere immediatamente e blocchiamo gli ingranaggi del regime assassino di Assad. Clicca in fondo per firmare la petizione per sanzionare l’acquisto del loro petrolio nell'Unione Europea e spargi la voce"(ho omesso il link ovviamente). Abili ed arruolati per una prossima guerra, insomma.
Mi ha contattato via e-mail, e penso contatti migliaia di persone con messaggi. Faccio appello ai lettori per isolarla, bisogna creargli il vuoto attorno. Invito anche di avvisare chi, magari in buona fede potessere essere attratto nelle loro maglie da tematiche apparentemente "giuste" come la difesa degli spazi su internet o simili.
Alessandro

Anonimo ha detto...

la puzza di mo$$ad l'abbiamo sentita subito e l'abbiamo....SPIA-ccicata vedi ADUC DI LA TUA ANNAPAOLA LALDI.....

rossoallosso ha detto...

ho solo la licenza media ma 2+2 credo ancora di saperlo fare e pure di politica non si può certo dire che sono esperto però per intuire la malafede dei politici nostrani non ci vuole una cima,sapere che la gente è stufa di sentir parlare di globalizzazione,di crisi,di debito,di guerra "umanitaria" e altre amenità, un politico che si rispetti cavalcherebbe il malcontento per aggregare consensi,il fatto che nessuno e ripeto nessuno si esponga faccio presto a fare 2+2
Chi non lo fa è certo in malafede ;-)

Filippo Bovo ha detto...

Ricevo le seguenti notizie:

Da ieri sono sotto completo controllo del governo libico le città di:

- Zawya:
- Misurata e relativo porto (ieri vi è stata la resa totale degli ultimi combattenti pro Bengasi e il loro comandante, Hafter, s'è consegnato alle autorità libiche);
- Sabratha.

Il confine libico di Ras Jedir è tranquillamente percorribile, anche se ogni tanto viene chiuso.

Circola la voce che Hafter sia scappato a Misurata, dove ha poi contrattato la resa alle forze governative, per aver salva la pelle. Dopo la morte di Younes, ucciso su ordine di Jalil, sospettava di essere il prossimo della lista. In effetti adesso a Bengasi, dopo lo scioglimento del governo, il CNT è caduto sotto il pieno controllo dei fondamentalisti. Vi è poi una faida sanguinosa fra i monarchici filobritannici (che vorrebbero reinsediare l'erede al trono della famiglia reale cirenaica dei Senussi) e quelli del LIFG che invece vorrebbero piazzare un loro sceicco.

Tutta Bengasi, comunque, in questo momento è in un clima da regolamento di conti fra i membri del CNT: http://leonorenlibia.blogspot.com/2011/08/desde-libia1508.html

alex1 ha detto...

Dal Corriere della Sera c'e' la notizia che i "ribelli" avrebbero ripreso Sabratha, dopo una serie di attacchi dell'aviazione inglese contro "postazioni di comando" dell'esercito lealista ed "un vascello". Ormai e' chiaro che questa e' una guerra di conquista condotta dalla Nato e che i "ribelli" non godono di nessun appoggio dalla popolazione, sopratutto ad ovest tant'e' che conquistano solo villaggi deserti e semidistrutti, salvo poi riperderli se l'aviazione NATO rallenta le sue azioni di bombardamento. Penso la linea di una soluzione negoziale che era in corso fra le tribu' dell'est e Tripoli, tacitamente appoggiata dalla Francia sia saltata con l'uccisione di Younes da parte dei Jihaddisti, appoggiati dalle monarchie petrolifere arabe e da Obama, che sono per la guerra ad oltranza. E' di pochi giorni fa la notizia dell'impiego di altri droni nel conflitto da parte dell'esercito USA. Non e' un caso che Frattini ed i ministri francesi siano silenziosi sull'argomento.

alex1 ha detto...

Mi auguro che le notizie riportate da Filippo siano vere, perche' nella stampa sembra invece che i golpisti siano pronti a sferrare l'attacco finale (ma questo non lo credo) mentre da Tripoli i civili fuggono. Mi chiedo cosa farebbero i democratici, se invocherebbero una loro protezione come per Bengasi con No fly zone (per la Nato?) oppure non essendo ribellati al "tiranno" possono essere lasciati sterminare o restare senza cibo acqua, in quanto di ostacolo (come drammaticamente capito' agli abitanti della Kraijna che subirono oltre 20.000 morti e 300000 profughi dalla pulizia etnica Ustascia, nel compiaciuto silenzio di intellettuali, giornalisti e politici che pero' si stracciavano le vesti per Saraievo) dai portatori di democrazi Su Misurata non riesco a trovare notizie, sarebbe sapere che i ribelli li stiano per deporre le armi, invece di partecipare all'assalto di Tripoli. Che comunque non ha intenzione di cedere, nonostante i bombardamenti sempre piu' vili contro le strutture civili che solo pochi giorni fa' hanno sterminato un gruppo di un centinaio di profughi. Sono molto arrabbiato, ma spero che questa rabbia si plachi con buone notizie.

Fulvio ha detto...

In tutta la mia esperienza le fonti occidentali di guerra sparavano bugie e le fonti governative dei paesi aggrediti la verità. Basta pensare che ieri un giornalista della BBC, nientemeno, stava in diretta dal tetto dell'Hotel Rixos a Tripoli e urlava che l'hotel era assediato dai ribelli. Di cui non se n'è visto nessuno dal 17 febbraio. Quando ero giù io, con Tripoli del tutto pacifica e interamente mobilitata per Gheddafi, Mentana parlava di combattimenti strada per strada. Nel complotto contro la Siria si racconta di 500mila manifestanti anti-Assad a Hama, dove vivono 370mila persone e dove non se n'erano viste più di 8mila. A Damasco, qualche domenica fa 200 persone hanno fatto una marcetta contro il governo.Riportando le notizie dell'Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, al Jazira ha giurato su 20mila manifestanti. E così via. Nessuno qui ha mai riferito degli oltre 500 poliziotti e soldati siriani uccisi da bande armate infiltrate nel paese, come nessuno ha nemmeno accennato agli 85 assassinati da bombe Nato vicino a Tlizen (33 bambini, 30 donne: profughi da Misurata e Bengasi che avevo filmato).

Mauro Murta ha detto...

Pare che un elicottero Apache abbia ucciso, fra gli altri, il fratello del portavoce libico Mussa Ibrahim.
Non si potrebbe organizzare una class action o roba simile per incriminare i mostri della NATO, almeno quelli nostrani, per crimini contro l'umanità?
So benissimo che queste sono solo cagate all'anglosassone per farci credere di essere in democrazia, ma così, tanto per fare un po' di casino...

Mauro Murta

Filippo Bovo ha detto...

Condivido e rilancio quanto detto da Fulvio: lasciamo perdere ciò che dicono i media occidentali, il loro scopo in questo momento è di diffondere balle per seminare il caos e abbassare il morale nel fronte opposto.
E' probabile che nei prossimi giorni i media ci raccontino di insurrezioni nel centro di Tripoli e di un arrivo trionfale dei ribelli. Mediaticamente parlando, la cosa è facile perchè nei mesi scorsi hanno accuratamente evitato di parlare delle oceaniche manifestazioni pro Gheddafi che si sono tenute proprio nella Piazza Verde e davanti Bab al Aziziya. Quindi nessuno potrebbe ravvisare alcuna incongruenza, ascoltando le future balle.
Al Jazeera sta costruendo in Qatar dei set cinematografici che riproducono alla perfezione Piazza Verde e Bab Al Aziziya. Là verranno girate le scene delle insurrezioni, delle repressioni governative e dei vittoriosi combattimenti dei ribelli che saranno poi diffuse dai media panarabi e occidentali (Al Jazeera, Al Arabiya, CNN, BBC, Rai, ecc).
Nel mentre la NATO cercherà di tagliare ogni comunicazione fra la Libia e il resto del mondo, in modo da poter scatenare l'inferno su tutto il centro di Tripoli, la vera Tripoli... senza che nessuno possa saperlo o possa testimoniarlo.
Spero tanto che questo progetto, assolutamente diabolico, salti. Mi scuso per la lunghezza.
Ciao, Filippo

Anonimo ha detto...

i bolliti falliti ca'pitali.sti, stanno annaspando nella merdella e presto affonderanno. hanno passato in tv un filmato di tantissime Persone con Bandiera Verde Libya facendo sottintendere ai co'joni spettatori che fossero "ribelli" e non Pro El Mu!!!! forse credono che Noi non si sappia qual'è la Vera Bandiera della Libya!!!!!!!

rossoallosso ha detto...

Questo è un rapporto (tradotto con Google)del 16/8
"Questa è la liberazione della zona di Misratah,fino ad allora in mano ai ribelli. La notte scorsa l'esercito libico si è spostato nel centro della città e ora i ribelli sono intrappolati tra Misratah e Tawergha. Il 75 per cento della città è stato assicuratoove anche il porto, che è stata un'ancora di salvezza per i ribelli dove ricevevano spedizioni di armi e altri rifornimenti, oltre ad essere una via di trasporto fondamentale per loro.
Lo ha confermato oggi il portavoce del governo Dr. Ibrahim Moussa E in conferenza stampa da leader tribali fino a 200 tribù libiche. Questo include quattro dei leader di quattro delle più grandi tribù libica che costituiscono la metà della popolazione : Wafalla, Tarhouna, Zlitan, Washafana. Hanno tutti sostenuto il leader Muammar Gheddafi.
I leader tribali hanno inoltre confermato che Zawiya, Ghuriyan e Sorman, sono sicuro, a differenza di reclami da giornalisti stranieri a Tripoli e Djerba (Tunisia) che sono stati presi dai ribelli. Ci sono sacche di ribelli in queste zone, ma sono isolati e circondati dall'esercito libico e le tribù libiche. Ma, naturalmente, le affermazioni di alcuni giornalisti mainstream che ha accanto a nessuna conoscenza della Libia determinerà l'opinione pubblica orientalista dell'Occidente.

Anonimo ha detto...

Caro Filippo Bovo, dove hai letto/visto dei set di al jazeera in qatar che riproducono le piazze libiche? E'proprio di ora sabato mattina 20, Repubblica dice i ribelli giá dentro Tripoli a un passo dalla conquista, che fonti hai? sarebbe davvero pazzesco. Comunque l'impero questa guerra l'ha gia persa, e Chavez riporta in patria tonnellate di oro depositate in UK per evitare "espopri" come gli USA han fatto col fondi e oro libico. siamo al colmo, il Capitale che espropria paesi socialisti!
grazie davvero per le info, qualora volessi darle.
Caro Grimaldi quando torna?
un caro saluto
edoardo

Fulvio ha detto...

Cari corrispondenti che chiedete del mio ritorno. Grazie del cordiale interessamento. Ma, se la penna e i neuroni mi reggono ancora, dovrei riapparire sul blog, dopo aver passato un mese tra vacanze e presentazioni del docufilm "Maledetta Primavera" in Italia e Geremania. Dunque, a presto.
Aggiungo solo che temo che Filippo Bovo abbia fumato qualcosa di particolarmente forte per visualizzare quelle scenografie in Qatar. Comunque la situazione non pare buona, qualcuno parla di interruzione del cordone ombelicale tra Tripoli e Tunisia. Al lordo delle balle mediatiche e mercenarie, qualcosa sta succedendo da quelle parti.

Mauro Murta ha detto...

Sul sito http://leonorenlibia.blogspot.com/ si parla con insistenza di questo set in Qatar per simulare una richiesta di aiuto del "popolo libico" alla NATO che, sembra, stia già bombardando pesantemente Tripoli.
Non so se questo sia tecnicamente possibile ma, se lo fosse, non dubito che l'Occidente abbia le "qualità morali" per farlo.
Sarebbe bello sapere cosa c'è di vero nei proclami trionfalistici occidentali e in quelli non meno ottimisti del sopra citato sito.

Mauro Murta

Filippo Bovo ha detto...

Per Edoardo e Fulvio: non posso ovviamente essere certo su questa cosa dei set montati da Al Jazeera in Qatar, anche se già in passato abbiamo visto immagini girate in Messico, Yemen, Iraq, e spacciate per venezuelane, siriane, ecc. Anche la "rivoluzione romena" ebbe i suoi finti combattimenti girati davanti ai riflettori. Quindi non mi stupirei se ci spacciassero scene qatarine per libiche.
Ho trovato tale notizia in una pagina di facebook, scritta da un ragazzo libico: la riporto così com'era:

"According to reports from reliable sources, the fake scenery of Tripoli is erected in Qatar, in particular Bab al-Aziz and Green Square. Losing, coalition is preparing a grand spectacle. It prepares to destroy the remaining radio and television transmitters in Libya and block Libyan TV on the Internet to suppress truthful information. At the same time, the U.S. sends more drones.
Those who control the global media and the NATO bloc, are apparently convinced that they were able to deceive everyone and impose their vision of the war in Libya. That is why they believe that the play they will play in the desert of Qatar, with layouts of Tripoli, will be gotten away with. They will lie to the world, that there is an uprising in Tripoli, that the rebels demand from NATO to send peacemaker troops to destroy the remnants of the troops loyal to Gaddafi himself and his family. And at the same time, NATO will bomb Tripoli and all the cities of Libya, to kill as many as possible in order to destroy the most of the civilian infrastructure and cause a humanitarian catastrophe
If Gaddafi will go out to make a statement and reassure people, a bombing will destroy all who came to the square.
If you do not believe in this scenario, then think about Hiroshima and Nagasaki, Dresden and Vietnamese village of My Lai and other victims of the countries that belong to NATO."

Mi scuso ancora per essere stato prolisso. Comunque persone che stanno a Tripoli dicono che la situazione è ancora sotto controllo. Niente accerchiamenti da parte dei "ribelli". Solo elicotteri Apaches inglesi che colpiscono i check points.
Ciao, Filippo.

Filippo Bovo ha detto...

P. S. Ho trovato un link:

http://libyasos.blogspot.com/2011/08/al-jazeera-and-nato-planning-major-scam.html

Ovviamente mi auguro che si tratti solo di una cavolata, o di un'allucinazione dovuta al gran caldo... Ma i segnali inquietanti, da parte della NATO e intorno alla Libia, non mancano...

rossoallosso ha detto...

hanno assassinato il Dr Moussa Ibrahim

http://lizziesliberation.wordpress.com/2011/08/19/libya-diary-condolences-to-the-martyrs-of-the-north-atlantic-terrorist-organisations-attack-on-zlitan/

rossoallosso ha detto...

Si sa per certo che stanno intensificando i bombardamenti su Tripoli visto che il mandato Onu scade il 30 set.
Non credo che Tripoli possa cadere in un mese,poi per rinnovare il mandato rimangono l'incognite Cina e Russia,a questo punto si tratta di resistere,Tripoli come Leningrado

rossoallosso ha detto...

Nemmeno Benghasi hanno in pugno,come sperano di prendere Tripoli?

http://mathaba.net/news/?x=628128?disqus

Fulvio ha detto...

Rossoallosso leggi con più attenzione: sono stati uccisi il fratello di Mussa Ibrahim, non lui,bravissimo portavoce di Gheddafi, e tre amici del fratello. .

Fulvio ha detto...

Filippo, riconosco la tua buona fede e l'apprensione, ma a questo punto è la tua fonte "ragazzo libico", che s'è bevuto o fumato qualcosa di molto forte. Non è immaginabile che una roba fantascientifica del genere sfuggirebbe a milioni di arabi, satelliti russi, africani, cinesi. Ma vi rendete conto! Ci sono riusciti una volta, quando hanno allestito in studio l'allunaggio dell'Apollo. Ma sono stati smascherati anche lì, anche se nessuno osa diffonderlo, come l'11/9. Sono storie così che mettono in difficoltà dietrologi sacrosanti come tutti i veri giornalisti investigativi.

rossoallosso ha detto...

Chiedo scusa,ma il mio inglese si affida a google mancandomi in questo momento la figlia che ,bontà sua, mi fa da traduttrice.
comunque non so che si fumano a Repubblica,sicuramente carta di scarsa qualità,perchè questo video è stato girato oggi 20/8/11 all'aeroporto di Tripoli e di "rats"nemmeno l'ombra

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1AefyARPFf0#!

Mauro Murta ha detto...

Fulvio, spero tanto che tu abbia ragione ma anche Thierry Meyssan, che non mi sembra un gran "fumatore", parla di un set riproducente Bab el-Azizia e la Piazza Verde che stanno costruendo a Doha.

http://www.megachip.info/tematiche/guerra-e-verita/6652-washington-sta-pianificando-unoccupazione-prolungata-di-parte-della-libia.html

Quanto ai russi e cinesi che con i satelliti dovrebbero smascherare la truffa, sbaglio o sono gli stessi che si sono astenuti alla risoluzione ONU per "proteggere i civili"?

Mauro Murta

Fulvio ha detto...

Mauro.
Si sono astenuti, ma da allora hanno tempestato Usa e Nato di proteste, seguiti da altri importanti paesi. E' grazie ai satelliti russi che è crollata la menzogna del Gheddafi che bombarda la sua gente. E tante altre. Dai un'occhiata all'ottima "Russia Today" (RT). La vedono in tutto il mondo. Così Telesur. Se dovessero parlare anche costoro di set a Doha, mi verrebbe qualche dubbio. Sul potere del pusher di quel fumo, però. Poi, se proprio insistete sui set a Doha, aspettatevi un colossal di Hollywood. Ragazzi, non diamo spago ai codardi e fetenti che sparano sui "complottisti".

davide ha detto...

Qualunque sia la verità sulla situazione dei banditi al soldo del colonialismo,(non amo per nulla la definizione "Ribelle" perchè credo che egli sia solo il figlio discolo della sora Reazione,ma ha pur sempre un certo nobile posto nell'immaginario collettivo:jesse james,james dean insomma storie del genere no?Questi sono dei figli di puttana che meriterebbero la morte peggiore,parlo dei libici anti gheddafi)

Comunque guardiamo le cose come stanno,almeno dal mio punto di vista:quelli hanno la copertura della Nato,il sostegno delle brigate teste di cazzo democretine e così via.

Ora la invadano pure Tripoli,si sentano padroni e vincitori.Quanto rimarranno però i colonialisti inglesi e francesi?Quanto potranno permettersi queste smargiassate se la crisi dovesse richiedere interventi di altro tipo ai francesi e inglesi?
Vedete l'afghanistan e l'iraq.Si dovrebbe cominciare una guerra di guerriglia ad opera di tutti i sostenitori di gheddafi
Quei banditi svendipatria sono la peggiore macchietta che il mondo mediorientale e il colonialismo euroatlantista abbiano mai inventato.
Crollerebbero.

Una vittoria quindi a volte può aprire una dolorosa agonia all'interno del fronte vincente.

I pennivendoli nostrani meriterebbero una razione giornaliera di Pizza cinque dita a palmo aperto.Pidocchiosi.

Fulvio ha detto...

Davide, condivido in pieno il tuo intelligente e lungimirante contributo, anche se per ora, al di là del fumo tossico dei media, che devono distrarre anche dalle stragi nazisioniste a Gaza e dalla lotta armata contro Israele rispuntata nel Neghev, una presa di Tripoli e dell'80% della Libia non pare ancora all'ordine del giorno.

Anonimo ha detto...

http://sitoaurora.splinder.com/

questo è il set della controinformazione gheddafiana per i farlocchi pro verità come me.....
credete sia attendibile?

saluti

alberto

davide ha detto...

leggo sitoaurora,ho letto i saggi sull'unione sovietica e sulla russia di lattanzio.
Quindi chiedo venia ai compagni ,qualora la cosa dovesse infastidire,ma Lattanzio a me non dispiace.Non sempre concordo,ma sulla politica estera è una fonte assai interessante 90 % di credibilità ce l'ha