“Una volta raggiunta la dominazione
globale e una volta che il successivo baccanale edonistico si spegne, il
capitalismo globale imploderà. Per una serie di motivi, non per ultimi la
mancanza di frontiere da infrangere e di nuovi mercati da sfruttare”. (Rosa Luxemburg)
“La ricerca della verità è la più nobile occupazione dell’uomo, la sua pubblicazione è un dovere”. (Anne Louise Germaine de Stael)
L’Occidente ha conquistato il mondo non per la superiorità di idee, valori, religione, ma per superiore applicazione della violenza organizzata. Gli occidentali se ne scordano spesso, i non-Occidentali mai. (Samueì Huntigton, “Lo scontro delle civiltà”)
A chi la RAI?
Una nota
fuori tema. Lo sguattero Renzi nel
laboratorio in cui Frankenstein sviluppa il mostro tecnonazista, si sente al
sicuro. Davanti alla porta il taumaturgo gli ha piazzato una guardia del corpo formidabile,
Monica Maggiori, signora Bilderberg eTrilateral, embedded a stelle e strisce in tutte le guerre
militari e mediatiche, dall’Iraq all’Iran, fallimentare direttrice di RaiNews24
e perciò presidente Rai. Madre di tutti i cicisbei, gigolò e mignotte con cui
Renzi si è assicurato il controllo e il perfezionamento del bisturi che al suo
maestro serve per le lobotomizzazioni di massa.
L’idra e i tre pasti nudi
Nel giro di
un mese l’Idra a tre teste, Usa-Ue-Nato, con il corpo e gli organi
vitali radicati a Wall Street, ha
consumato tre pasti nudi (Violenza e devianza dell’immaginazione. William
Burroughs).Tre bocconi di considerevole peso strategico, tanto da aver mutato a
favore delle trimurti l’intero equilibrio geopolitico tra
Atlantico-Mediterraneo e Asia.Tre grossi gradini nell'escalation verso l'attacco all’obiettivo centrale, storico, strategico, la Russia
di Putin. E, come è nella logica delle larghissime intese, al plauso al nuovo
Obama, passato dal ghigno truce delle sue sette guerre (tre di Bush più quattro
sue), al sorriso benevolo da guru della diplomazia e dell’accordo negoziato, si
è aggiunto, immancabile quando si tratta di celebrare l’unità di fondo della
“comunità internazionale”, civile e democratica, l’incenso dei turiboli di
“sinistra”. La
Grecia, salvata alla e dalla famiglia europea, che, grazie al munifico
Draghi (così Vendola), saprà volgere il knock out in rilancio e crescita; Cuba,
che procede sulla strada verso il socialismo sugli scintillanti binari della
privatizzazione e degli investimenti stranieri: l’Iran, liberato dall’ipoteca
nucleare, che rientra nel concerto delle nazioni e aiuterà l’Occidente a
debellare califfi e ogni altra turbolenza. Pur restando lo “Stato Canaglia, padre di tutti i terrorismi che
sconvolgono la regione” (Generale Martin Dempsey, Capo di Stato
Maggiore di tutte le Forze Usa), con opzione militare appena sgarrasse.
Il Quisling va bene, i 5Stelle alla
gogna
Tutti a
deprecare, prima, l’accanimento sul povero Tsipras degli uomini di panza di
Wall Street-Bilderberg nelle sedi distaccate di Bruxelles, Francoforte,
Berlino. Poi, tutti a crogiolarsi nella soddisfazione che un bel po’ di “aiuti”
alla Grecia, dopotutto, sono arrivati e che anche il pensionato disabile a 87 euro
al mese verrà salvato dall’immancabile crescita. E comunque, nella solita
tossica unanimità, tutti a elogiare il bravo Alexis (“Tsipras
è troppo idealista” ha titolato “il manifesto”) che l’ha
sfangata. Gli uni per non dover riconoscere che, per l’ennesima volta, si sono
aggrappati a un ronzino fatto passare da purosangue; gli altri per essere stati
bravi a domare il ronzino. Qui gli unici che si salvano sono i 5Stelle che
hanno dato prova di lucidità sostenendo la lotta del popolo greco, il suo
trionfale voto per il vaffanculo alla Troika, senza perciò avvolgersi a
ghirlanda su Tsipras, anzi. E che poi, quando l’illusionista, come avevano
agevolmente previsto, quel NO l’ha pervertito in un SI’ lungo come un tappeto
rosso da Atene a Bruxelles, non hanno fornito attenuanti all’infiltrato.Torna
a loro onore e convalida il fatto, tanto irriso dai farlocchi della Brigata
Kalimera, che ad Atene la gente li abbia accolti, ma i capoccia di Syriza li
abbiano schizzati.
Dire che è
sospetto, piuttosto che sprovveduto, l’entusiasmo per Tsipras esploso a occhi
chiusi fin dall’inizio e estenuato oltre la nemesi del suo smascheramento, è
dire poco, se si osserva quanto unisce al grande tronco del collaborazionismo
l’illusionista di Atene e i microrganismi che da noi vanno ripetendosi allo
specchio il mantra da autoipnosi, “c’è
vita a sinistra”. Sono tutti rametti dell’albero genealogico Nato,
imperialismo, Usa, Ue. Li fonde in unica, tossica gramaglia il silenzio, il
silenzio-assenso e l’assenso tout court, che tutti fanno lo stesso brodo,
rispettivamente sull’imperialismo, sulla Nato, sull’euro, sulla non-violenza e
sul diritto all’esistenza e all’autodifesa di Israele.
La Grande Rapina e il suo palo
Il losco
piacione - perfetto Tsiprenzi, ma anche Tsiquisling, o Petainpras, o Badopras
(nel senso di Badoglio), o, scendendo per li rami, Tsiprendola, fino a
Scilipras - era di una trasparenza totale fin dal primo giorno. Come Obama,
come Hillary Clinton, come Abu Mazen, come, un po’ più tardi, Raul Castro. Leggo
da qualche parte che questo gigolò delle ammucchiate Merkel, Lagarde, Juncker,
avrebbe trasformato il NO corale del suo popolo in una resa incondizionata agli
avvoltoi, solo perché, afflitto da “miopia
economica e opaca strategia politica, era convinto che si poteva spezzare il
connubio euro-austerità”.. Balle! La
verità è che questo membro giurato della Nato, questo appassionato membro
dell’UE, questo convinto apostolo dell’euro, questo intimo dell’aberrazione
israeliana, l’hanno messo lì coloro che sanno dove collocare i pezzi. Come
Obama dopo il disgusto mondiale per Bush, come Bergoglio dopo le furie
reazionarie di Ratzinger, come Monti per un saccheggio fatto passare per crisi.
La missione assegnatagli era di impadronirsi a forza di fole dell’eroica rabbia
di un popolo, più in piedi di qualsiasi altro, tolti i siriani, per avviarlo
lungo un calvario che finisse con la crocefissione. E ne era perfettamente
consapevole, come Renzi, come Obama, come Poroshenko. Un capolavoro di False Flag, ora che i colonnelli
del 1967non sono popolari. Ma che rimangono sempre l’extrema ratio.
Il Piano B c’era. L’avevano elaborato
Varoufakis e i suoi e Tsipras ne era al corrente. In una notte si potevano bloccare i
capitali, nazionalizzare le banche, immettere una moneta parallela e adottare
le altre misure che avrebbero consentito un controllabile Grexit, accolto con interesse e generosità da Russia, Cina, BRICS.
Con un calcolo di perdite sostenibili. In ogni caso una luce in fondo a un
tunnel dichiarato senza uscita. E senza più la macina al collo di un debito
galattico (che tutti sanno impagabile), potenziato a fin di cappio che si
stringe da 86 miliardi di “aiuti” (leggi “prestiti”). Tsipras, non minacciando
il Piano B, del resto, si era auto- evirato di ogni potere negoziale. Sapeva, il
traditore, che qui non erano in ballo i debiti, ma in primis una Grecia perfettamente incastonata nel sistema di
guerra occidentale. Perché lo scopo strategico per radere al suolo la Grecia
non era, appunto, il debito mai più pagabile, ma quello di costringerla in ginocchio,
col muso per terra, al guinzaglio della Nato. Quando Lagarde ha parlato di
debito irrestituibile (gli interessi, peraltro, fluiscono) e Obama ha
sollecitato di non infierire (hanno infierito lo stesso, grazie alle strizzate
d’occhio di Tsipras), emergeva luminoso come una cometa il vero intento. La
Grecia dentro la Nato, con il suo 7% di spese militari per armamenti tedeschi,
francesi, Usa, e la sua collocazione strategica alle spalle di Egeo,
Medioriente, Africa, e in proiezione a Est verso Iran, Russia, paesi ex-sovietici.
Tsipras ha agevolato la marcia del
tecnonazismo nord-europeo-Usa verso un’élite europea di guardie e ladri uniti. L’1% eurocratico, cugino di quello
Usa, al comando, e una periferia (anche
interna) di sudditi derubati e oppressi. Mentre le guardie sorvegliano, i ladri
si sono fatti passare 50 miliardi di patrimonio storico ellenico, quelli del
fondo “a garanzia” (che Stranamore Schaeuble voleva addirittura collocare a
casa del boss dei boss Juncker, principato canaglia, paradiso degli evasori).
Effetto collaterale (certamente previsto) di tutto questo, un regalone di spazi
e di voti ai picchiatori fascisti eurofobici di Alba Dorata. Un po’ quel che
Renzi offre alla marionetta Salvini, cercando di strapparli al titolare
naturale 5Stelle.
Dunque
Israele. Non vi pare fantastico che, davanti a quello che ora riassumeremo e
che soltanto il bravo Manlio Dinucci, unico nell’informazione nazionale, è
riuscito a far filtrare nel “manifesto”, tutta la festosa Brigata Kalimera, con
sullo sfondo l’intero cucuzzaro sinistronzo (vi eccelle il maestro della
“parola contraria”, Erri De Luca, con tanto di ascendenze “pacifinte” e New Age
come Alex Langer, che invocava le bombe Nato sui serbi, o la compianta
Giuseppina Giuffrida), non abbia ritenuto quanto meno di attenuare gli incensi
e la caterva di giustificazioni al suo ennesimo idolo Tsipras, idolo frantumato
per i greci, ma imperituro per costoro? Fantastico
che tuttle nefandezze che, peraltro con stile e moderazione, rimproverano a Renzi,
in termini di subalternità a UE, Israele, Usa e Troika, di macelleria sociale e
di devastazione democratica, lo perdonino al gaglioffo greco?
Non vi
risulterà per niente fantastico se considerate quanto questo cucuzzaro di
microorganismi sinistrati, che ciabattano in giro proclamando a trombetta “c’è vita a sinistra”, abbiano da dire su
imperialismo e Nato e relativi effetti collaterali sul nostro paese. Cioè zero.
Se ne guardano bene, da anni, per quante Libie, Sirie, Iraq, Afghanistan, Yemen,
basi ecocide e omicide Usa e Nato in Italia, stiano inondando di sangue il
pianeta. Gli basta mettersi il distintivo della coalizione anti-Isis (sebbene evidente
tentacolo di imperialismo e Nato), per sentirsi apposto, se non con la
coscienza e conoscenza, con quanti, nell’altissimo, li lasciano vivacchiare ai
margini. Vita a sinistra.
Coloni sionisti, dopo la Palestina, occupano
la Grecia
E’ un’evidente
bufala la notizia di alcuni siti da verificare, per ora non smentita, che colui
che ha confiscato 4 anni di straordinaria lotta di popolo, come non s’era vista
in Europa dai tempi del Vietnam sarebbe un ebreo sefardita, figlio del
milionario Pavlos Tsipras morto nel 2012, emigrato dalla Turchia negli anni ’20,
quando il nome della famiglia era ancora Babeski. Ma così si chiama anche il
villaggio turco da cui la famiglia originava. Naturalmente, salvo voler essere
fulminati dall’accusa di antisemitismo, siamo certi che non tutto è lobby e queste
ascendenze non hanno nulla a che fare con il recente lingua in bocca con Israele….
E sappiamo bene cosa oppone a questo Israele ebrei come Pappe, Sand, Chossudovsky,
Atzomon. Più significativa, forse, la rivelazione del sito Gazetawarszawa che aggiunge
che Syrizia sarebbe stata ampiamente finanziata dall’ebreo ungherese, George
Soros, massimo protagonista di tutte le destabilizzazioni a fini di regime change, dalla Jugoslavia
all’Ucraina. In ogni caso con Tsipras abbiamo a che fare con l’ennesimo pseudo-dissidente
controllato dal sistema. Il che spiegherebbe anche certi entusiasmi di affini
dalle nostre parti.
Se tutto
questo è vero, chi potrebbe meravigliarsi dello sciagurato e inevitabilmente
criminale connubio militare tra i gangster nazisionisti e lo scendiletto greco
della tecnonazi-Europa in marcia. Per chi si fosse perso Dinucci, dettagliamo:
il 19 luglio hanno firmato un accordo di collaborazione e integrazione militare
i ministri degli esteri dello Stato Canaglia, Moshe Yaalon, e l’omologo dello
Stato fallito, l’ultradestro Panos Kammenos. Quest’ultimo comprensibilmente è stato mantenuto nella
conventicola governativa, dopo che il premier si era sbarazzato dei critici di
sinistra e aveva ricuperato, su ordine dei luogotenenti della Cupola, BCE, FMI,
Bruxelles, i rottami Pasok e ND (pensate a Renzi che risuscita la salma di
Berlusconi) che, in sincronia con i padrini, avevano disossato la Grecia,
offrendone le carni al banchetto euroatlantico. Quei detriti che il popolo greco
aveva spedito in discarica, primo in Europa. La continuità tsiprasiana con i
precedenti regimi corrotti dagli armieri concessori e corruttori tedeschi e
Nato, perché rovinassero l’economia a forza di spese per tank, aerei e
sommergibili, costituenti il quintuplo di quanto stanziato per scuola o
welfare, è totale.
Boccone greco del Natosionismo. Il comunicato diffuso dal panzone greco
e dal carnefice Yaalon è raccapricciante e descrive una Grecia dependance
USraeliana nella strada verso la conflagrazione, magari atomica, finale. Collaborazione
militare, fino alle esercitazioni di truppe israeliane sul suolo di una Grecia in
urgente necessità di chi sappia schiacciare con terrorismi false flag e con militarizzazione dell’apparato di sorveglianza e
repressione, detto “di sicurezza”, la temuta opposizione di quell’irriducibile
popolo. Si tratta del primo SOFA (Accordo sullo Statuto delle Forze Armate) che
Israele firma dopo quello storico con gli Usa. Un accordo che, al di là della
collaborazione bilaterale nei rispettivi paesi, coinvolge la Grecia in tutte le
campagne Israele-Nato in corso nell’area Medioriente-Africa-Mediterraneo-Asia.
Ascoltate il fioretto di Kammenos a Israele: “Il terrorismo e la Jihad non
colpiscono solo il Medioriente, ma anche le Baleari, l’Egeo e l’Europa. E’
guerra. Noi siamo vicinissimi a Israele per quanto riguarda il programma
missilistico di Tehran. Stiamo in guardia contro questi missili iraniani. Se un
missile iraniano si dirige verso il Mediterraneo, potrebbe significare la fine
di tutti i paesi della regione”. Netaniahu ha chiosato: “Assisteremo la Grecia in tutti i modi
possibili”. La Palestina e quanto le sta attorno, e pure i 3000 polverizzati
nelle Torri Gemelle, ne sanno qualcosa. Il fantaccino di Tsipras dice queste
cose nel momento in cui l’orco terrorista israeliano è a fianco di ogni forma
di terrorismo che si abbatta su popoli vicini, minacci quelli lontani e organizzi
orrori false flag nella metropoli
occidentale.
Grecia 1943
Sono
proclamazioni di identificazione in chiave subalterna con la componente più
cinica e feroce dell’architettura militare Nato, quella che rappresenta l’estrema
garanzia dell’assoggettamento di vassalli e di annientamento di avversari sotto
le regole dell’economia di rapina dell’élite nazifinanziaria occidentale. Capolavoro
del Dr.Jekill-Mr.Hyde greco: una quarta esecuzione del popolo greco, dopo
quella eseguita da Hitler e ripetuta dai britannici e dai colonelli su mandato Nato.
Schaeuble è l’aratro che traccia il solco, la Nato-con-Israele è la spada che
lo difende. E lo rettifica. Non per nulla all’avventata minaccia dello
Stranamore tedesco di cacciare la Grecia dall’Eurozona, si è opposto Obama, Vedova
Nera dal pungiglione Nato, perché si correva il rischio che al Grexit dall’euro,
e forse dall’UE, seguisse quello, del resto logico, dall’Alleanza Atlantica.
In attesa di Telemaco e Panagulis.
Guardando all’Acropoli, facendosi
passare davanti agli occhi le statue dei Kouroi, assistendo ad Antigone, ascoltando
Pericle sulla democrazia, si intende l’affinità tra coloro che hanno ucciso il padre
della loro civiltà ripudiata e i decerebrati jihadisti che radono al suolo
Niniveh, Hatra, o Palmira. Una genìa di infima minoranza, ma dotata degli
strumenti del dominio fisico e mentale (grazie anche al concorso decisivo della
Chiesa), è spuntata come vermi da sotto a colonne frantumate. Infastidita da un
retaggio che ha seminato nell’umanità libertà, intelligenza, ragione, libero
arbitrio, uguaglianza, si è imbevuta di menzogna, arbitrio, volgarità,
ottusità, cinismo, diseguaglianza, omologazione al più infimo ribasso. Oggi
sparge la metastasi dell’anti-cultura, vuoi in forma di bombe e sicari
barbarici, vuoi in quella dell’ottundimento mediatico, del tecnonazismo e dello
strangolamento finanziario, sulle nazioni da obliterare o da ammanettare, sulla
loro anima intessuta di civiltà.
C’è assoluta
sintonia di intenti tra i cavernicoli Isis che decapitano statue e scalpellano bassorilievi,
e gli azzimati Juncker, Lagarde, Merkel, Obama, quando questi mercanti di viventi
in estinzione infilano nel loro bottino da 50 miliardi le isole dei Feaci, l’Acropoli,
i porti di Odisseo, i templi di Atena, le biblioteche di Euripide, i marmi di Fidia
e, con essi, le voci di Apollo e Dioniso con tutti i cuori in cui abitavano. I
greci, in massa non-nonviolenta, hanno combattuto per 4 anni senza posa.
Avranno la tenuta di Agamennone, la capacità di sacrificio di Ettore, l’astuzia
di Ulisse, la forza di Ajace, la resistenza di Penelope, per insistere e fare
delle Termopili e di Salamina la fine dell’impero invasore? Si riprenderanno
quella sovranità che in questi anni lugubri è diventata la vittima da scannare,
con il concorso degli utili idioti che la definiscono “mito dei nazionalisti”? Ulisse
eTelemaco ce la faranno contro i proci?
12 commenti:
"Ulisse e Telemaco ce la faranno contro i proci?"
sarebbe comunque una carneficina ma anche così lo è gia ed ho il terrore degli altri due capitoli
Complimenti per l'articolo, caro Grimaldi, come sempre. Devo tuttavia esprimere il mio sconforto: nulla cambierà in questa parte di mondo a meno che si avveri quello che scriveva Ernesto Guevara: "il socialismo è solo una parola e può essere vuota. Quello che occorre è "l'uomo nuovo". Intendeva dire che se il singolo non prende coscienza e consapevolezza non potrà mai cambiare nulla. Siamo noi che dobbiamo crescere e cambiare e solo allora avremo una società diversa. Il mio sconforto deriva dall'osservare come avesse ragione il filosofo dell'antica Grecia Eraclìto quando scriveva che la maggior parte della popolazione è costituita da imbecilli.
Roberto@ Grazie per i complimenti. Non concordo col grande Eraclito, magari incazzato perchè il pranzo era cattivo, e quindi con la tua condivisione. Gli imbecilli stanno tutti in alto, ma hanno la sagacia e i mezzi per decerebrare molti in basso, che sarebbero nati intelligenti.
Qui la questione è la comunicazione, tutta in mano agli altri, dalla scuola a TV e giornali, alla pubblicità. Così creano lo Zeitgeist che tutti intossica.
L'uomo sarebbe già un bel po' nuovo se si battesse per smascherare il menzognificio e cercare e creare comunicazione alternativa.
Per esempio studiando l'inglese e andando a vedere l'all-news "RT" (Russia Today)
Bravo Fulvio, articolo impeccabile come sempre, attendo con ansia i prossimi su Cuba e Iran.
Ciao Fulvio, sono contento di averti rivisto ieri sera a Lari. Con la tua forza e la tua determinazione riesci a fissare le notizie che riporti in maniera indelebile nella mente di chi sa ascoltare. Come ti avevo annunciato non sono rimasto deluso...e menomale che son venuto subito a prendere il dvd, altrimenti sarei rimasto a mani vuote.
Ti scrivo anche perché non c'è stato il tempo di chiederti un'opinione su un mio pensiero (che poi cercherò di chiedere anche a Manlio Dinucci). Quando avete parlato delle tensioni sempre più forti che si stanno creando e vengono alimentate su tutti i fronti, avete toccato un argomento che merita un approfondimento, perché l'Europa secondo me sta scivolando verso un conflitto interno fra nazioni che diventerà velocemente un conflitto armato.Questo potrebbe anche essere una cosa che sfugge di mano a chi ci sta controllando oppure sarà voluta e pilotata? Mi piacerebbe sapere quali sono le tue deduzioni in base alle notizie che hai acquisito.
Grazie ancora per tutto.
Tiziano
Ciao Tiziano, grazie del saluto e dei generosi complimenti. Credo che quello che paventi, uno scontro militare inter-europeo sia molto al di là da venire. Agli Usa serve, sì, un'Europa indebolita, ricattabile, ma sempre in condizioni di schierarsi con loro contro Russia e altri paesi. E gli serve unita sotto Nato.
Però ci sono le tensioni interne all'unione che forse non sono poi così facili da controllare... tensioni create da una politica economica completamente a favore dei paesi creditori del nord e da una moneta che non può rappresentare le economie diverse dei vari paesi. A meno di una imposizione di forza da parte degli Usa, o di un loro intervento economico e politico, penso sarà difficile tenere unita ancora per molto questa UE.
Ciao Fulvio volevo chiederti un tuo giudizio personale sul bravo tuo collega Giulietto Chiesa, che da tempo seguo con interesse condividendone anche molte idee, ma che su Tsipras sbra continuare a dargli fiducia ancora malgrado i fatti mi sembra che ormai parlino chiaro,
Massimo@
Giulietto Chiesa è uno dei migliori giornalisti italiani. E' imbattibile sulle analisi della geopolitica e delle strategie Nato e Usa. Non credo sia altrettanto interessato a questioni ideologiche e può essere stato tratto in inganno, come tantissimi, dalle mistificazioni di Tsipras e su Tsipras.
Grazie della risposta, penso che Chiesa assieme a Massimo Mazzucco siano 2 che hanno fatto i migliori lavori investigativi sul false flag 11 settembre.
Grazie di cuore per questo primo "capitolo", un'analisi precisa e commovente che chiarisce nettamente quello che sta succedendo. In poche parole c'è spiegato il dramma molto vicino della Grecia, le sue implicazioni per tutta l'area con fatti e intrecci che non possiamo sapere dalla cosiddetta "informazione". Commovente per la rara attenzione alla storia civile e culturale di un popolo oggetto di un attacco deliberato, terribile perché volto a distruggere la memoria.
Lo diffondo e aspetto il seguito. Ancora grazie!
ma tsipras non ha ottenuto il taglio quasi totale del debito? obama e fmi sembravano cosi' convinti, o mi sono perso qualcosa?
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