Esemplifichiamo.
Il PD, in Umbria (e non solo), viene scoperto a galleggiare in un oceano di
fango sanitario? A Roma la sindaca Raggi, per la quale particolare affetto
nutre la Procura, viene collegata a un malaffare AMA che lei cercava di
impedire? La società liquida innalza la Raggi su cavalloni giganti e fa sparire
l’Umbria PD in una dolce risacca. In Sicilia gli intimissimi del trombone in
felpa che amministra il paese vengono scoperti a banchettare con coloro che un
tempo pasteggiavano con Andreotti e Berlusconi? Il GIP romano indaga Raggi. Il reato più evanescente di tutti:
abuso d’ufficio. “Per come ha dato
visibilità al progetto dello stadio” (sic). La Raggi, cento volte indagata
(altro che Alemanno) e cento volte assolta (altro che Alemanno), annaspa nell’ennesimo
maremoto comunale, l’inciampo tangentizio-mafioso del sottosegretario più
importante di tutti, scompare, spiaggiato dietro a una duna. La sardina finisce in padella, gli squali se la battono, anzi se la mangiano.
FNSI e gli altri: ma quale Assange, Bordin!
E’ una
costante di sistema. A Londra, Assange,
un giornalista che, con Wikileaks, ha connesso i crimini del potere alla coscienza
dell’umanità, da 7 anni in isolamento nell’ambasciata ecuadoriana, viene
trascinato fuori da sette energumeni in divisa e arrestato in vista di
estradizione a chi lo vuole bruciare vivo. Il nulla osta l’ha concesso un presidente
ecuadoriano ladrone che da Wikileaks era stato scoperto imboscare denari
pubblici in paradisi fiscali e che per i suoi meriti di traditore viene
compensato con un prestito miliardario Usa che eviti la sua bancarotta.
Vendetta farabutta di un potere che, insieme a quella contro Chelsea Manning, universalizza il suo
assassinio della libertà d’espressione, informazione, stampa. Abominio di
portata planetaria, ma sepolto sotto la vera a propria apoteosi di una stampa ecumenica
e senza sbavature, a celebrazione di Massimo Bordin e di Radio Radicale, uomo e
radio da sempre nel campo imperialista e delle sue guerre, scandalosamente foraggiati
dallo Stato per diffondere il verbo dei
veri padroni. Chi è sardina e chi squalo?
Oggi, per chiunque non si offra schiavo
passivo o attivo al Grande Fratello (e dunque non per la FNSI , l’Ordine dei
Giornalisti, o Reporters Sans Frontieres), la vicenda Assange, e quella
connessa di Chelsea Manning, con la possibile conclusione di una condanna a
morte o a vita, risulta l’ennesima prova che chi, politico o comunicatore,
intralcia il rullo compressore del totalitarismo globale, non scampa alla
punizione. Da Assange a Ellsberg dei Pentagono Papers (crimini in Vietnam), da
Giancarlo Siani e Beppe Fava a Jamal Khashoggi, da Peppino Impastato alle
dozzine di giornalisti scomparsi nel mattatoio Usa dell’Honduras, fino a tutti
noi, a rischio di rimozione da Facebook o Google e di carcere per aver
sfrucugliato qualche tabù, o legge mosaica.
Notre Dame. Sri Lanka? E vai con lo scontro di civiltà
Esemplare
l’incendio di Notre Dame. Le cui circostanze esigono un’occhiata più attento,
specie se viste sullo sfondo dell’altro attacco Isis alla cristianità in Sri
Lanka e specie se si ricorda da quale laboratorio è uscito quel Frankenstein.
Comunque, spunto perfetto per un’unità nazionale che seppellisca i Gilet
Gialli che stavano scucendo l’Esagono
gallico e fornendo suggerimenti a qualche centinaio di milioni di cittadini, a
suo tempo privati della cittadinanza per diventare dipendenti UE-BCE. Perfetto
anche per rilanciare la linea strategica del globalismo, lo scontro di civiltà,
dando alla cristianità, spina dorsale dell’Occidente, il ruolo della vittima,
funzionale a qualsiasi attacco. E che la si smetta col rivangare ‘sta pedofilia
clericale! Un cristiano ucciso ogni 5 minuti nel mondo? Quanti musulmani,
vittime di sette guerre d’aggressione? Mai calcolato. Perfetto, infine, per
ridare una verginità, attraverso megadonazioni esentasse di microparticelle dei
loro patrimoni predati, ai tycoon dell’industria, dell’agrobusiness e delle
piattaforme.
E sia
detto di nuovo per inciso, a me, politeista e convinto anticristiano, la rovina
di Notre Dame duole quanto la ferita a ogni testimonianza di creatività umana,
anche perchè amo moltissimo il gotico. Ma non mi fa scordare ciò che a tutti è
stato fatto scordare: che dal 4° secolo in poi, da Costantino detto il Grande e
pure santo, a una blandissima, ma gonfiatissima repressione dei cristiani, con
l’invenzione di santi e martiri a rimpiazzo dei semidei che, nell’antico,
mediavano tra uomini e dei, è succeduta una persecuzione dei pagani che, per
ferocia e cinismo, non avuto simili nella storia del mondo. Tra abbattimento di
statue e templi, rogo e crocifissione di pagani ed eretici, sterminio di
popolazioni renitenti, distruzione di opere d’arte, documentate, ma mai
riferite nella nostra Storia, sapete quanto c’è rimasto del patrimonio
greco-romano? L’1%. Altro che jihadisti a Palmira.
Greta e la nuova accumulazione
Esempio
supremo di come il meccanismo di cui sopra faccia scomparire ogni detrito
inconveniente, è stata l’epifania, non di Greta, povera piccola, ma del
fenomeno mondiale Greta Thunberg e dei suoi gretini. Che bel film: alta sui
marosi, manovrando con superba agilità la sua tavola di surf, sullo sfondo di
un orizzonte lacerato da apocalittici furori incendiari, la crisi climatica, la
bambina un po’ autistica, quindi inerme e inoffensiva, ma molto eloquente, di
cui si dice dire, fare, viaggiare, pagare, tutto da sola, con dietro un
gigantesco apparato di marketing che si limita a plaudire, dalla scena ha fatto
sparire tutto. Meglio che Salvini il suo retroterra di trafficoni e intrallazzatori, grazie alla Raggi. Meglio
che gli atlantosionisti e la FNSI l’impiccagione della libertà di stampa sul
patibolo di Assange, in virtù del radicale libero defunto Bordin.
I
flutti della “società liquida” l’hanno
fatta planare a riva con in mano una scopa. Per spazzare via tutto ciò che
negli ultimi due secoli ci ha inquinato, intossicato, surriscaldato,
disastrato, ucciso? Come no. E dietro ai bravi ragazzini ben pettinati, ben
vestiti, bene slogananti, bene intenzionati, bene indignati con i loro
genitori, ecco chi si occuperà della “Grande Trasformazione” a salvataggio del
pianeta con la Green New Economy. Quella
inventata da Thomas Friedman sul New York Times, il giornale che ama farsi
bollettino di tutte le guerre, e rilanciata oggi da Alexandria Ocasio Cortez,
il parallelo idolo ecologista statunitense, che però su Maduro sta al giudizio
di Trump.
Siamo
in crisi, si sa. Crisi di sistema, la chiamano. Crisi di sovraproduzione e di
riduzione di plusvalore in seguito a diminuita accumulazione. Stritoli il
lavoratore e quello non ti consuma più. Allora arrivano i robot e scompaiono
gli operai. Domina il virtuale e si offusca il reale. L’indispensabile
austerity non permette crescita e consumi. Tocca cambiare registro. Ecco la
grande occasione: terrorizzato dal cambiamento climatico, il gregge viene
condotto in vista dei prati verdi e ubertosi della rivoluzione verde. Per
agevolarla e salvare la ghirba, accetterà di mantenere il modulo anche nella
nuova economia: sottomissione e sfruttamento. Perché alla Green New Economy, da realizzarsi in 10 anni, toccherà impegnarsi
tutti, il 99%, tagliando benessere e gradevoli usanze, cuocendo d’estate e
gelando d’inverno. Sempre che non stai in qualche Smart City a 10mila dollari
il metro quadro. L’1%, che è esperto e abituato, dirigerà. Alla sua collaudata maniera. Grazie alla
nuova accumulazione. Costerà, è stato calcolato un 93 trilioni di dollari,
93mila miliardi di dollari. Da dove pensate che verranno? E’ il capitalismo,
bellezza.
Sotto il tappeto, tutto
Ma
niente paura. E’ comparsa Greta, bambina vergine, gravida del nuovo messia, più
verde di Hulk, tutta all’insegna dell’economia digitale, quella che i soldi li
sa accumulare. Ed è un’apoteosi: acclamano l’intellighenzia, la stupidenzia, l’ONU,
la bergoglienza, la matterellenzia, l’informazia e la contro-informazia. E il belato
diventa uraganica standing ovation quando dall’alto Greta scende su una scopa e
dall’empireo una voce tuona: “Greta
spazza!”. Mentre mani esperte dai polsini con gemelli sollevano un lembo
del tappeto.
Tanta è
la polvere, tanti i detriti, le macchie di sangue, tanta la sporcizia da far
sparire, ma vasto è il tappeto nella cui trama si intrecciano l’ìnnocenza dei bambini e la colpevolezza degli adulti pentiti
che gli hanno guastato il globo. E tanti sono gli scopini, dagli apostoli di “Friday for Future” agli anacoreti di “Extinction Rebellion” e ai milioni di
corifei di Greta in tutto l’Occidente.
E dalla vista scompare tutto. Perfino
Assange, perfino i picciotti eolici di Salvini, perfino la Raggi. Libia, Siria,
Yemen, Venezuela, Netaniahu, la triade Pompeo-Bolton-Pence, la Corte Penale
Internazionale che processa solo gente di pelle scura, la Via della Seta, Yemen,
Assange, Chelsea Manning, Venezuela, Siria, Libia, la bolla del Russiagate, le sanzioni genocide,
Netaniahu, i brindisi e gli evasori di Juncker, i nazisti di Kiev, le Ong del
commercio umano, la pulizia etnica fatta dai curdi, le armi di distruzione di
massa di Saddam, le bombe di un Gheddafi senza aerei, i mercenari terroristi e
un miliardo di altre balle passate sotto il naso della FNSI e dell’Ordine dei
Giornalisti senza che se ne accorgessero. Non essendo colpa di papà e mamma,
non si sa bene a chi attribuire tutto ciò. Quindi via, sotto il tappeto.
Come anche, sotto il tappeto, figli
non degli adulti in genere e, quindi, di NN, come la Nato, l’agroalimentare, la
farmaceutica e il 5G che, pure, all’asfissia, ai morbi e all’avvelenamento dei
viventi hanno contribuito in percentuale
magari doppia e tripla rispetto alle fonti, di cui tanto si preoccupano i
gretiani in quanto colpa di tutti noi sopra i quaranta. Quella cinquantina di
milioni di morti ammazzati dopo il 1945, direttamente e nell’indotto, dalle
guerre Usa e Nato, quei miliardi di tonnellate di petrolio bruciato e lasciato
lì insieme ad altre scorie da milioni di camion, carri armati, cacciabombardieri;
quelle sanzioni ai mondo che non sanno stare a tavola o sotto il tavolo, che
hanno costretto a tagliare boscaglie, boschi e parchi per cucinare e scaldarsi;
quelle sanzioni che hanno costretto ad abbandonare al glifosato e alla
successiva sterilità campi e città svuotati dalla fame, o dalla mancanza di
farmaci e quindi occupati e sterilizzati dalle multinazionali; quei vaccini,
quelle medicine ritirate, dopo aver provocato stragi endemiche, quelle non
ritirate.
Quelli che, agitando il moloch Putin,
stanno spingendo come invasati verso il confronto nucleare con la Russia e,
come ci documenta Daniel Ellsberg (quello dei Pentagon Papers che ci rivelò di che lacrime grondasse e di che
sangue la guerra al Vietnam del buon
Kennedy, del cattivo Nixon, del carneade Johnson), hanno scientificamente messo
in conto 600 milioni di morti tra Europa e Giappone nei primi sei mesi del
conflitto (vedi Daniel Ellsberg, “The
Doomsday Machine”).
5G, Quinta Generazione loro, ultima nostra
Del 5G (Quinta Generazione), già in
corso di sperimentazione da noi, che ci fa solo scegliere se essere fulminati
da onde elettromagnetiche cinesi o statunitensi, la scienza, non la politica,
ci informa (di soppiatto) che è come l’amianto. Si sa cosa fa, ma non lo si dice,
finchè la barca va. Finchè la montagna di cadaveri non sfonda le palpebre
calateci sugli occhi da governi e media tanto irresponsabili, quanto complici. Rispetto
a 3G e 4G, già devastanti oltre ogni percezione, permette velocità da 10 a 100 volte superiori per ogni
connessione: cellulari, video, internet. Di conseguenza promuove gli affari. E
i giochi. E le chat. E i tumori.
Già inconsapevoli degli effetti
micidiali sul tasso patologico - circolazione, cuore, cervello, tumori,
endocrino - dei precedenti G, ci facciamo avviare inconsapevoli e sereni
all’olocausto del 5G. Garantito da una torre/antenna ogni cento metri. Come
dell’amianto, nessuno ci parla dei rischi delle radiazioni da frequenza
elettromagnetica e da micro-onde. Li sussurra qualche centro scientifico (sono
disponibili 10.000 studi di alto livello che dimostrano i danni molecolari,
biologici, organici, neuronali), li dovrebbe urlare la politica, li tace
l’economia che, ovviamente, vince. Finchè la barca va. Per l’amianto è andata per sessant’anni. Per l’AZT, che ammazzava gli affetti da HIV pretendendo
di curarli, una ventina. Per gli OGM e
il glifosato ancora ci provano. Agenzie, enti, ministeri della sanità non
partecipano alle decisioni. Gli altri danno retta, come a suo tempo ai negazionisti
del petrolio e della Terra tonda.
Studi russi sui precedenti 3 e 4G,
con migliaia di soggetti sottoposti a trattamento, danno esiti agghiaccianti
per quanto riguarda la riproduzione, gli ormoni, la vita umana, animale e
vegetale. Nel giro di 10 anni il 91% non scampa a nevrastenia e disordini
sensoriali, entro 5 il 66% soffre di malattie cardiovascolari e di depressione,
dopo 10 anni il 59% di ipoglicemia. Senza contare i tumori al cervello, la
riduzione della vista, distonie neurovegetative….
Il 5G richiede oltre 20mila
satelliti che dovranno essere lanciati
da altrettanti razzi con motore alimentato da nuovi idrocarburi. Ciò ridurrà
del 6% lo strato dell’ozono ai poli. Nel giro di un decennio di lanci l’emissione
di carbonio supererà quello delle emissioni di Co2 di dieci volte. Si creerà
uno strato permanente di particelle di
carbonio nella stratosfera settentrionale. Non male come impronta ecologica,
vero Greta?
Tutti i paesi sviluppati registrano,
a partire dall’era wireless, un rapido declino della fertilità maschile. Entro
il 2011 la concentrazione dello sperma nel mondo Wi-Fi era calata del 53%.
Secondo una ricerca dell’Università di Gerusalemme, la maggioranza dei maschi
in Europa sarà completamente sterile entro il 2060. Calcolo fatto quando il 5G
ancora non c’era. Si realizza il programma di Malthus. E anche quello degli
accoglitori senza se e senza ma di migranti: la nostra estinzione sarà
compensata da chi, provenendo da territori con meno antenne, si riprodurrà di
più.
E anche questo è la globalizzazione.
Che cammina lieve e spedita sul tappeto di Greta. Sotto ci siamo noi. Sterili,
cancerosi e rincoglioniti.
A meno che (vedi vignetta).....
22 commenti:
Ciao Fulvio, spero che tu abbia festeggiato degnamente l'anniversario della Fondazione di Roma.
Su Ponzio Pilato consiglio la lettura del libro "Ponzio Pilato" di Aldo Schiavone, un'ottima ricostruzione della figura del Procuratore e del suo ruolo nel processo al galileo di Nazareth. Un magistrato che sapeva fare il suo lavoro tant'è che, sottolinea Schiavone, è rimasto in carica ben dieci anni! Cosa inusuale per un governatore romano.
E a proposito di scontro di civiltà devo purtroppo constatare che il lavaggio del cervello portato avanti dai media sta dando i suoi frutti.
Sabato ho visto l'intervista di Messora a Barbero che ha osato dire che nei paesi mussulmani i cristiani e gli ebrei erano tollerati. Apriti cielo. Nei commenti sono spuntate torme di pseudo esperti che a colpi di citazioni hanno attaccato lo storico accusandolo di ignoranza. Con uno di loro ho avuto un piccolo scambio.
Ve ne lascio alcuni stralci:
"Le testimonianze storiche sul modo in cui l'islam tratta i cristiani e gli ebrei sono evidenti e sono scritti nei libri sacri dei musulmani, sia nel corano che nelle suna che nelle hadith, la vita di maometto e le tradizioni dei musulmani tramandate da maometto e dai suoi successori, dove viene loro imposto di massacrare e/o rendere schiavi i pagani che non si convertono, massacrare e/o rendere dhimmi i cristiani e gli ebrei che non si convertono."
“Cristiani ed ebrei avevano il divieto assoluto di far parte dell'esercito, di detenere armi, e di occupare qualsiasi ruolo di potere nella società, di fatto erano relegati solo ai lavori più umili perchè la legge coranica vieta ad un musulmano di preferire un non musulmano ad un musulmano qualora debba assumere qualcuno per un incarico di potere (tutt'oggi in paesi come il pakistan i cristiani vengono soprannominati "spazzini" perchè quello era il lavoro più comune cui era possibile vedere un cristiano, cui era impedito anche solo aspirare ad avere qualcosa di meglio... a meno che sceglievi di convertirti all'islam, ovviamente). Alle chiese cristiane era fatto divieto di suonare le campane, le preghiere dovevano essere recitate sottovoce in chiesa per non disturbare le preghiere delle moschee, e qualunque manifestazione cristiana pubblica era bandita, pena la morte. Questo è un piccolo assaggio delle angherie che hanno subito i cristiani sotto l'islam”
"le persecuzioni contro i non musulmani sono parte integrante della fede islamica, è scritta nelle loro leggi sacre e nei loro tomi di fede come nella sharia la legge coranica"
Quando ho provato a ribattere con qualche esempio, tipo l'approdo degli ebrei in Marocco dopo l'espulsione dalla Spagna dei cattolicissimi sovrani o la conversione di una giornalista della BBC dopo esser stata prigioniera dei Talebani, lui ha replicato:
"ti ricordo che molti ebrei furono collaborazionisti per la dominazione musulmana della spagna, e per questo motivo sai la gente lì aveva le palle un po' girate nei loro confronti... Poi guarda, il marocco attualmente ha una popolazione di circa 34 milioni di abitanti, basta una rapida ricerca su internet per vedere che in marocco al momento vivono solo 2500 ebrei... basta conoscere un po'' di matematica elementare per scoprire che quindi la popolazione del marocco di ebrei è dello 0,007%... se il marocco è stato tanto gentile e tollerante con gli ebrei, mi spieghi come mai attualmente ci stanno così pochi ebrei in marocco? E se il cristianesimo è così intollerante, in particolare il cattolicesimo, come vorresti far pensare tu, mi spieghi come mai ad oggi la comunità ebraica in italia è di circa 50 000 ebrei? 20 volte il numero del marocco?"
"tu continui a basare il tuo giudizio sul quadro generale su piccole eccezioni, perchè invece di parlare della giornalista con sindrome di stoccolma che si è convertita non parliamo dei milioni di ex-musulmani in tutto il mondo che hanno abbandonato l'islam per le ragioni che ho già citato?"
Quando infine gli ho ricordato le tante stragi commesse dalla Chiesa nel corso dei secoli:
"dati alla mano l'islam in quasi la metà del tempo del cristianesimo ha fatto più del doppio dei morti causati in tutte le guerre che hanno visto il cristianesimo come fulcro della violenza, crociate comprese, ci sono i dati e non sono nemmeno difficili da trovare se vuoi cercarli (e questi dati sovratimano in eccesso le uccisioni cristiane, mentre sottostimano quelle musulmane)"
"le persecuzioni degli ebrei da parte di cristiani sono l'eccezione e non la regola, gli ebrei sono molto più numerosi in paesi cristiani che in paesi musulmani in quanto molto più tollerati ed integrati. Il fatto che Israele raccomandi agli ebrei in giro per l'europa di tornarsene in Israele in quanto non sono sicuri in europa a causa dei musulmani non mi stupisce ed è proprio il punto che volevo centrare, nemmeno noi siamo sicuri a causa dell'islam a casa nostra se è per questo, ed è un problema che trova la sua radice in questa orrida ideologia che va combattuta e sradicata."
Scusate se mi sono dilungato, ma purtroppo non è il primo che mi capita e, girando sul web, di commenti come questo comincio a leggerne un po' troppi.
In effetti l'approccio ecologista dei Gretini prevede un generale regresso sociale ed una tecnologia a beneficio dei pochi che domineranno (e che già dominano). Non è un caso il palco assistito a Roma con l'energia elettrica fornita da generatori a pedali. A parte l'inefficienza del sistema, nessuno ha mai chiesto a chi, in un possibile sistema ispirato a tale produzione di energia, toccherebbe pedalare? Al negretto od al cinesino di turno, il quale dovrebbe farlo gratis, perché se dovesse essere retribuito tanto varrebbe utilizzare l'energia prodotta?
Ancora la campagna elettorale europea ed europeista fa leva sull'antislavismo.
https://www.corriere.it/article_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=CRbYtbvP&pids=FR&origin=http%253A%252F%252Fwww.corriere.it%252Felezioni-europee%252F100giorni%252Fslovenia%252F
Il redattore dimentica di dire:
a) In Slovenia c'erano le forze armate jugoslave perché la Slovenia faceva parte della Jugoslavia, banale no?
b) Quei carri armati non hanno sparato un solo colpo in Slovenia, benché minacciati, e non solo a parole, dalle forze democratiche. Si dimentica di dire che molti cittadini furono privati della cittadinanza, del diritto alla sanità ed all'istruzione, dei conti in banca, solo su base etnica.
Forse si usa la propaganda per fare intendere che, nonostante il disfacimento di quell'entità multietnica, gli embarghi dall'esterno e le guerre, tre per la precisione, i processi farsa al TPI, i conti non sono ancora chiusi.
Non credo che i "gretini" (Feltri docet) siano la soluzione,ci mancherebbe,ma personalmente li preferisco alle masse di giovani abulici schiavi del consumismo parossistico. Dietro c'è qualcuno che non mi piace,ma mi piace ancora meno chi c'è adesso e chi si mobilita per mantenere lo status quo,come i giornali di destra che attaccano "la rompiballe",e Grimaldi nel coro. Grimaldi,una vita da comunista per ritrovarsi fascio a quasi 90 anni. Immagino il disagio. Buon 25 Aprile!
S.Capelli
Anonimo@
Non sei il primo che mi assegna ai fasci per uscire dall'inutilità e contradditorietà di un cammino che è andata a sbattere e si è polverizzato.
Come ho cercato di indicare a chi sta a occhi aperti, e come è evidente, c'è molto di più di fascio in chi assolve il capitalismo vestendosi di verde e oscura artatamente le responsabilità dei pochi ai danni dei tantissimi, che in qualsiasi stupida attribuzione ai quasi novantenni....
Vai con Greta!
Fabrizio Casalegno@
Al tuo interlocutore consiglierei, primo, leggersi il Talmud a proposito di popoli eletti che possono rubare, ammazzare, stuprare chiunque non sia della loro schiatta e, secondo, di farsi un viaggetto nel tempo, a pochi decenni fa, ma anche nell'Iran di oggi, a vedere come erano apprezzati, inseriti nei governi, finanziati e protetti i cristiani e gli ebrei nei paesi musulmani poi sotto attacco: Iraq, Siria, Libia, Egitto. Immemori o superiori alle stragi dei banditi crociati alla Goffredo da Buglione che sterminava gli abitanti delle città conquistate mentre Saladino li proteggeva.
Fabrizio Casalegno@
Grazie dell'augurio. A Schiavone, autore dell'ottima ricostruzione dell'uomo Ponzio Pilato, va perdonata la svista di aver accettato la favola di un Gesù Cristo reale. Degli storici romani, che annotavano ogni dettaglio, non ve n'è uno che lo abbia menzionato. E Flavio Giuseppe parla genericamente di uno dei tanti santoni che si aggiravano da quelle parti. Non concediamo ai cristiani il credito per quello che è forse il più grande inganno nella storia umana.
A dire il vero gli ho accennato all'Iran e la sua risposta è stata "conosco molti iraniani e so perfettamente da quale inferno sono scappati per rifugiarsi da noi". E dubito fortemente che diaai stato in un paese mussulmano.
@Fabrizio
Ho conosciuto diversi iraniani a Los Angeles, nei miei anni di permanenza alla UCLA, e non ne ho sentito uno solo parlarmi di inferno, né ho sentito giovani donne, peraltro mediamente belle, lamentarsi di doversi coprire il volto. L'unica lamentela, confidatami da un dottorato iraniano (8 anni e l'obbligo di una tesi pubblicata, tanto per dire il livello delle università) era relativa ad un livello discreto di corruzione all'interno di certe strutture, ma quello non sarebbe certo una novità in Italia. In ogni caso nessuno di quelli conosciuti aveva reciso i suoi legami con la madrepatria, da cui mi fa pensare che quel mondo descritto come "infernale", ancorché non certo perfetto, fosse più che altro frutto di propaganda da parte di denigratori.
Fabrizio@
Esatto. IN ogni caso, per chi volesse documentarsi ulteriormente, c'è il mio documentario "TARGET IRAN" che illustra il paese, i suoi cittadini, i suoi dirigenti, le sue donne, le sue città, la sua storia, la sua lotta, la sua bellezza e generosità. Si può richiederlo scrivendo a visionando@virgilio.it.
C'è nel blog un trailer del film.
..... l’intellighenzia, la stupidenzia, la bergoglienza, la matterellenzia, l’informazia e la contro-informazia...eh, eh, anche lei si da alla comicità..?
all'anonimo che le da del fascio mi permetto di rispondere con un'osservazione di Longanesi ai tempi del duce in quale sosteneva che in Italia ci fossero due tipi di fascisti, quelli propriamente detti e gli antifascisti. Ecco la sua distanza dai primi è inversamente proporzionale a quella dell'anonimo dai secondi!
Con stima
Fred
Fred@
Chi mi segue da alcuni decenni e specie dal TG3 a Liberazione, ai libri e al Blog, di solito rimarca un segno satirico quando non sarcastico nelle mie elucubrazioni. Sarebbe nessuna novità. Anche se il termine comicità indicherebbe altra cosa.
Con stima.
Longanesi diceva quello che pensava e che pensavano (e pensano) tutti i bravi borghesi italici,cioè che fascisti ed antifascisti pari sono. Lei si associa e va benissimo,quello che non va bene è che si scriva di anticapitalismo e rivoluzione da posizioni che partono da Longanesi fino ad arrivare a Forza Nuova.Hai voglia a smentire,certi post e link sono inequivocabili per chiunque non sia sotto anestesia. Certo di essere nuovamente censurato saluto cordialmente e definitivamente,preferisco conservare memoria del Grimaldi che fu.
Anonimo S.Capelli
Anonimo S. Capelli@
Per certuni, caro Capelli, non c'è neppure bisogno di anestesia, Basta un po' di rigor mortis.
Comunque il Grimaldi che fu, è ancora là, sempre con idee in movimento e tutte a dare disagio ai Capelli e un po' di seccature ai dominanti.
Adesso Fulvio ti becchi pure del fascista!!!!
Era prevedibile che qualcuno dei soliti formattati si esibisse in tali giudizi che preferisco non commentare. Grazie ancora per questo pezzo e per ricordarci quanto sia CRIMINALE il 5G.
Mi ricordo che andai in Siria diverse volte per lavoro, tra il 2003 e il 2008. Non vi era nessuna discriminazione religiosa, tutte le confessioni convivevano pacificamente, mai avuto problemi di sorta in nessun modo, contrariamente alla narrazione mainstream dei soliti... padroni del discorso, che criminalizza interi popoli e nazioni. Affascinante anche il viaggio in auto, da Beirut a Damasco, attraversando la valle della Bekaa. Viva la Siria, viva il popolo siriano, viva la libertà!
Maxx
Vorrei ricordare anche un altro 25 Aprile, quello del Portogallo, avvenuto credo nel 1974, di cui pochissimi sanno o tengono memoria. E poi di un 30 Aprile, molto simile quello del Vietnam.
Ieri ho visto uno spettacolo di Simone Cristicchi, devo dire anche bello e ben eseguito, con citazioni sulla guerra di Russia, sulla Resistenza, poi sull'esodo degli istriani italiani. Due sole pecche secondo me, l'esecuzione dell'inno nazionale italiano con tanto di enfasi patriottarda, tutti in piedi, prima dello spettacolo, e poi la citazione di Cristicchi di "terre italiane" relative all'Istria, Dalmazia cedute solo "per aver perduto la guerra". Non un cenno però al processo di italianizzazione forzata di quelle terre, come per l'Alto Adige,terre multietniche come multietnica era la stessa Trieste, iniziato dal 1919 con la famosa occupazione di Fiume e proseguito per le terre conquistate fino al 1944, e del fatto che la guerra fu voluta dall'Italia e non dalla Yugoslavia, la quale l'ha subita con conseguenze pesanti.
non sei un fascista fulvio,
sei un furbacchione che lotta contro un sistema di cui e' parte integrante.
i preti a scuola ti dovevano menare molto di piu'
Alex1@
Giusto, hai detto bene, Alex. E' il limite di Cristicchi, altrimenti bravissimo in musica e prosa. i
Solo una precisazione: non c'era niente di multietnico in Sud Tirolo-Alto Adige: terra da sempre totalmente germanica, di etnia alpina. Ce la siamo presa per poter arrivare allo spartiaque del Brennero.E' tempo di restituirla all'Austria. Cosa per cui si batte da decenni l'ottima Eva Klotz.
Anonimo@
Sarò un fubacchione e passi. Ma tu dovresti ripassare la grammatica (tra seconda e terza persona singolare c'è una leggera differenza), a proposito di insegnanti che dovrebbero menare gli ignoranti.
@alex1
Beh, proprio il tg3 una sera ha fatto un servizio su un museo della guerra a Zagabria, gestito da un giovane che, sconfortato, ammetteva che nella libera Croazia il tempo si era fermato agli anni della guerra. E che le istituzioni anziché andare avanti usavano il conflitto per fare propaganda.
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