https://www.youtube.com/watch?v=XD8XxDMxnds
Visione TV
Francesco Capo conduce un forum sulla misura del governo
Meloni presuntamente contro i Rave
Partecipano, oltre al sottoscritto, il Prof. Daniele
Trabucco, la Dr. Lina Manuali
Dove si illustra in termini giuridici e politici, anche alla
mano di corsi e ricorsi storici, quali intenzioni, quali obiettivi, si nascondano
dietro al decreto Piantedosi-Torquemada. Decreto di regime che, sulla falsariga
del Codice Antimafia e contro gli attentati allo Stato del 2011, prende a
ridicolo pretesto innocui e inermi partecipanti al Rave Party di Modena, per
sancire punizioni di invasioni di terreni, luoghi, scuole, fabbriche, strade,
piazze, con pene fino a 6 anni e 10.000 euro. Pene superiori a quelle per
omicidio colposo. Che sarebbe quello commesso dai responsabili delle stragi da
amianto.
La morsa dello Stato di Polizia si stringe ora anche sui
giovani, allo stesso modo e con metodiche analoghe dei decenni passati del
terrorismo della manovalanza fascista e mafiosa, sotto il controllo dei servizi
segreti, mandante lo Stato e i suoi padrini atlantici.
La militarizzazione, per via sanitaria, bellica, climatica, non
lascia scoperto nessun frammento della società.
La risposta necessaria.
Vogliamo
parlarne?
Ma
quello che hanno messo nel 434-bis del Codice Penale, non era già scritto pari
pari nel 633, solo con pene meno naziste?
Chi
minaccia più lo Stato, 2000 hippy in un capannone a sballarsi e ad ascoltare
musica, o 3000 in camicia nera che, commettendo reato, marciano per Predappio
celebrando il golpe della Marcia su Roma? O, ancora, quei branchi di tifosi
dell’Inter che, per onorare la morte di una capo-tifoso delinquente, cacciano
dallo stadio, a spintoni, pugni e calci centinaia di spettatori e famiglie
pacifici’
A
chi di questi la mazzata di 10.000m euro e sei anni di galera, più le
intercettazioni degli organizzatori (chi li conosce?)
E
se sono 51 a festeggiare il compleanno sul prato o sulla spiaggia? O se più di
50 tra sposi e convitati invadono i sagrato? E se 51 fanno picchetto davanti ai
cancelli della fabbrica? E se qualcuno
suona bene la chitarra nel metrò e si mettono ad ascoltare 51 passanti? E se i cinofili
nella Valle dei cani di Villa Borghese superano i 50?
Chi
devasta più viventi e territorio, 2000 hippy in un capannone abbandonato, con i
decibel chiusi tra quattro mura, o il
Lorenzo Cherubini del Jova Beach Party, con circa 40 concerti e milioni
di decibel all’aperrto, le ruspe che spianano tutto e 600.000 persone sulle
ultime spiagge integre italiane, dove crescono piante rare, le dune difendono
dall’erosione e nidificano uccelli e tartarughe?
Dove
ci si sballa e droga di più, in due giorni nel capannone o ogni fine settimana
nelle migliaia di discoteche del paese? Nel primo la festa è gratis, nelle
seconde il business si paga e si fa profitto.
Chi
si ricorda che una misura analoga al decreto d’urgenza(!) meloniano,
anti-giovani e anti-libertà di manifestazione su territori, scuole, fabbriche,
piazze, fu presa nel 1975, in piena strategia della tensione e delle stragi di
Stato, dal ministro della Giustizia, Oronzo Reale? Permise il fermo di polizia,
la carcerazione preventiva e le armi da fuoco contro i manifestanti.
Chi
si ricorda che tra il 1975 e il 1989 le Forze dell’Ordine ammazzarono 254
persone e ne ferirono gravemente 371, nel 90% dei casi disarmate. I feriti
furono molti di più, ma non si presentarono negli ospedali per non essere
arrestati e malmenati.
Chi
si ricorda che, di conseguenza, nel 1977, maggio, durante una manifestazione
contro l’abolizione del divorzio, i “Falchi” del ministro degli Interni Cossiga
(agenti travestiti da dimostranti con licenza di sparare) spararono e uccisero?
Io mi trovavo a Ponte Garibaldi, Trastevere, riecheggiarono spari dall’altra
parte e, accanto a me, fu colpita a morte Giorgiana Masi, studentessa, 16 anni.
Senza neppure aver guardato, o sollevato
un sasso, ma essendo direttore di un quotidiano sgradito alla legge Reale, venni
colpito da un candelotto al ginocchio. Un medico amico, il papà della mia
collega Ilaria Alpi, mi consigliò di evitare pronti soccorsi e starmene al
largo. Rimasi un anno nello Yemen.
Chi
ha capito che siamo alle solite, quando un regime, in difficoltà per la rabbia
dei sudditi, cessa di agire da mediatore di interessi contrapporti e di
assicurare la convivenza civile e adopera strumenti repressivi, dalle stragi ai
terroristi, alle leggi di polizia, per
garantire la propria sopravvivenza?
Chi
ha capito che per assicurare a sé e ai propri figli, al mondo vivente, un presente
e un futuro giusto, tocca organizzarsi?
Siamo,
dopo 4 anni, al 4° Stato di Polizia. Io sto con Italia Sovrana e Popolare.
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