giovedì 20 febbraio 2025

La boccia corre, i birilli cadono…--- EUROPA, SUICIDIO ASSISTITO


Per Radio Gamma TV, Domenico D’Amico intervista Fulvio Grimaldi

https://t.me/debitoedemocrazia/4082

Dove si ricupera l’ennesimo Mattarella d’inciampo, eseguito in nome della “Nazione”, che poi risulta costituita dal reticolo di interessi di casta, di classe e coloniali che avvolge questo paese dal 1945 e che nei tempi dei presidenti che non mollano la poltrona (e poi parlano di Lukashenko) ci sta vieppiù stringendo la gola.

Non poteva, nella logica in cui si muove e per la quale lo hanno messo lì, non perfezionare il proprio ludibrio antirusso, connettendolo tra baci e abbracci con l’omologo israeliano, Herzog, al momento impegnato a sistemare le cose fino all’ultimo palestinese. Ovviamente da queste parti era transitato, in perfetta coerenza di scelte amorose come praticate dallo zerbino, quell’altro, impegnato a sistemare le cose fino all’ultimo ucraino.

Solo che nel frattempo, inusitatamente, chi calpesta i nostri zerbini ha cambiato passo e connotati e ora tocca a noi sostituire spartito, strumenti e voce. Grande è la confusione sotto il cielo. La situazione è ottima-pessima. Avete presente le galline nel pollaio in cui è balzata la volpe?

Già, perché c’è l’altro presidente, quello vero, the Donald. Che, a dispetto della fogna ribollente di schifezze navigata dall’Occidente con Obama attraverso i neocon fino a Biden, qualcosa di rispondente ai sentimenti, alle conoscenze e agli auspici del volgo la esprime. Forse per la prima volta nel corso degli ultimi ottant’anni.

Ecco qua: “Siete una massa di stronzi, in Romania cacciate quello che ha vinto le elezioni, in Ucraina sostenete un grottesco comicastro da angiporto che se la dà – e fa – da dittatore col supporto del 4% dei suoi cittadini (che diventano il 50% nei media che amano Mattarella), ci ha rubato metà di 380 miliardi che gli abbiamo rifilato, e voi, commilitoni di Aazov, volete far sotterrare, a forza di divieti e ululati nazisti “contro il neonazismo”, chi prende voti democratici e soprattutto antiguerra…

E’ estremamente divertente tutto questo, per quanto sullo sfondo di un’ariaccia di vapori muriatici che continua a soffiare, espressa dalle medesime narici, ma stavolta sul Medioriente. A noi spetta lo spettacolo gratificante di una premier che passa per tosta, ma che tanto tosta non è. Visto che si è dovuta nascondere nello sgabuzzino a resettarsi da capo a piedi per far convivere le effusioni decisamente morbose scambiate con Zelensky nei lunghi anni dentro la vasca al bagno di sangue, con i baci in testa di Biden e con quelli dappertutto di Trump.

Ilarità dirompente suscitano gli affannosi tentativi di un Macron, strafatto come non mai, che si dibatte da sotto il letto, con la sua corte di tossici di guerra che gli sussurrano stai sereno, ma non contano una mazza: megere, sante donne, dei paesi nordico-baltici con la bava tra le zanne, canadesi che devono guardarsi dal non diventare la 51esima stelletta, la ex-professoressa che ora gli fa da badante e, a guardare dalla finestra, manco un francese in piazza a fargli ciao.

Tutto questo, più il convivio dei gentiluomini bene educati e bene intenzionati che, a Riad, si sono dati la mano e anche di gomito (alla faccia di euri-Zelensky), ci avrebbe messo di buonumore. Non fosse che. a qualche centinaio di chilometri da là. il nostro angelo biondo di pace”, deplorato da Paolo Mieli e media in mutande. ma sempre con il pugnale di cartone tra i denti, si andava mutando in angelo sterminatore, sottobraccio al satanasso sionista. uno Zelensky al testosterone, anche lui ladrone e picchiatore quanto il ripudiato Zelensky. Entrambi sul ring, ma con i guantoni dei loro cittadini.

Nessuno è perfetto, ahinoi. Come sappiamo bene quando diamo un’occhiata al colle più alto e sentiamo zufolare il nostro al compiaciuto capo dello Stato più fuorilegge del mondo: “Ma su, qualche palestinese lasciatelo pur vivere. Ovviamente senza Hamas”.

E qui le risate finiscono.

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