Canale Youtube di Fulvio Grimaldi
https://www.youtube.com/watch?v=Nqa_966tJy4
Si comincia con “chi sta al Gemelli e chi sta al CTO”. Dove
sono arrivato, CTO ovviamente, dopo 6 mesi in lista d’attesa. Centro Ortopedico
pubblico di eccellenza e ne ho avuto la prova. Chirurga antichissima con
chirurga nuovissima all’opera sulla mia mano nel corso della quale ho potuto
assistere a una lectio magistralis della prima alla seconda su come si opera un
tunnel carpale. Efficienza, competenza, premura, gentilezza. E sono sottopagati,
sotto organico, fanno il lavoro del doppio che dovrebbero essere, non scappano
all’estero, non si incistano nel grasso privato. Resistenza, resistenza,
resistenza. Ci credono. Grazie!
Si prosegue con censure, una nessuna centomila. Mi spiego.
Nell’epoca d’oro, ovviamente quella classica grecoromana,
chi diceva cose sconvenienti per il potere, se non esagerava, finiva a Ponza, o
in Tracia, o in qualche altro esilio.
Col peggioramento delle condizioni determinate dai
monoteismi, si avevano tre scelte: lo sterminio dei popoli non eletti, la scimitarra
sul collo dell’infedele, il rogo, come Giordano Bruno, supremo testimone di
rifiuto della censura e altri mille e mille.
Quanto sono vari la menzogna, il raggiro, l’inganno, tanto
lo sono i tipi di censura. A volte così bene mimetizzati da non essere neppure
percepiti come tali. Tipo la censura per oscuramento. Di solito limitiamo l’ìdea
all’episodio elementare più visibile - la cancellazione di un nostro post da Facebook,
il diniego di una sala comunale a un oratore non patentato, il divieto di una
conferenza sul cattivo russo Dostojevsky, le patetiche balle di uno qualunque
dei nostri ministri – su cui si basa ogni potere dei pochi.
Proviamo una sommaria categorizzazione, tratta dal nostro
massimo genio, mio contemporaneo: una censura, nessuna censura, centomila
censure
UNA
Quella immediata e spudorata, riconoscibile immediatamente: “Taci”,
il taglio della lingua, l’impedimento, l’autorizzazione negata e il divieto
imposto. La sperimentiamo tutti. Nessuno mai come il trio Meloni, Piantedosi, Crosetto
l’ha codificata e istituzionalizzata (Decreto Sicurezza).
NESSUNA
L’infame, non appariscente, della
quale manco ti accorgi e che ti fa vedere la realtà menomata come quella vista
dal pesce rosso attraverso la l’acqua e la boccia concava. E’ la censura per
occultamento. Tipo, prima del febbraio 2022 in Ucraina non era successo niente.
Come mi redarguì Bersani da Floris. Ricordo la prima delle mie guerre: una
guerra dei Trent’anni, anni ’60-’90, in uno dei punti focali del mondo: Corno d’Africa,
la più strategica area per i rapporti di scambio e di forza sul pianeta, cordone
ombelicale dell’economia, specie occidentale, specie capitalista. Eppure per
trent’anni di questo conflitto cruciale non ha parlato quasi nessuno.
Era la lotta di liberazione dell’Eritrea
dall’occupazione, prima, dell’Etiopia a monarchia oscurantista assoluta e
feroce dell’imperatore Hailè Selassiè, caro all’Occidente dopo essere stato
cacciato da un alto pendaglio da forca come Graziani. Poi dell’Etiopia
colonizzata e armata dagli USA (imbarazzante per gli atlantisti). Infine dell’Etiopia
vezzeggiata e armata dall’URSS (imbarazzante per i comunisti). Quindi censura:
Una guerriglia di popolo in ciabatte e Kalashnikov contro una potenza col più forte
esercito del continente. E tutti zitti. Tranne me e un paio di altri colleghi
che vi percorsero a piedi deserti e altopiani.
Venne l’Eritrea libera,
anticolonialista, antimperialista che rovinò il dominio assoluto del Corno di
segno imperialista sullo Stretto di Babel Mandeb e del Mar rosso. Ed è perciò
da allora sotto sanzioni. Ma non demorde. Meglio tacerla. O, al peggio, diffamarla
con gli epiteti di “dittatura”. Diffamazione, badante di ogni forma di censura.
CENTOMILA
E qui di censure ne troviamo una
superfetazione. Qualche veloce esempio.
CENSURA PER SPOSTAMENTO: la mia “Domenica
di Sangue” a Derry, Nordirlanda, 14 civili ammazzati a fucilate, un centinaio di
feriti e mutilati dal 1. Battaglione Parà dI Sua Maestà per aver manifestato
pacificamente per casa, lavoro, salute, cibo, unificazione repubblicana. Operazione
politica decisa a Londra e attuata dalle sue forze d’occupazione. Ma la cui responsabilità,
accertata da migliaia di testimoni e dai miei documenti audiosivisivi, venne
spostata, da pseudoinchieste di Stato, su un parà che, “persa la testa”, aveva
sparato e fatto sparare. “Anziché assicurare la sicurezza della situazione”.
CENSURA PER INVERSIONE
Gli esempi tracimano. Proprio in
queste ore assistiamo al funambolico spettacolo in Germania dove una storica
ultradestra, ultraliberista e guerrafondaia (quindi destrissima), che arresta
manifestanti per la Palestina, picchia un concorrente espresso dal rifiuto di
massa, trasferendo le proprie caratteristiche reazionarie, sebbene mascherate
dall’apparato censorio mediatico, sul nuovo antagonista. Uno fuori dalle
regole, definito “ultradestra e “destra estrema” (termini che riguardano se
stessi e perciò devono essere trasferiti su altri). Nneonazista” perché antiguerra,
pro-pace con la Russia, anti-trasferimento colonialista di pezzi di società
altrui espropriate e che punta il dito contro il fascismo 2.0 delle storiche
forze al potere per concessione atlantica. Facciamo l’esame del sangue ai vari
contendenti, verdi davosiani ultrabellicisti, e perciò fallimentari, compresi.
Forse ci sarebbero delle sorprese.
L’immancabile Mattarella, polena
della corazzata politico-mediatica che snaviga nella nostra parte del mondo, ci
regala un ottimo esempio. “Aggressione feroce della Russia e sua violazione
del diritto internazionale”, invertendo i fattori dell’equazione e rovesciandone
il risultato. “Aggressione e violazione russe” al posto di sanguinario colpo di
Stato nazi-yankee di Maidan, missili piazzati a un tiro di schioppo da Mosca
con annessa promessa di disfacimento e otto anni di pulizia etnica sui propri
cittadini russi. Roba degna dei volteggi di un trapezista.
CENSURA PER INVERSIONE E TOTALE
INVENZIONE
Nulla di meglio che il famigerato 7
ottobre dell’Alluvione di Aqsa, da utilizzare per potersi assicurare la
conclusione del secolare genocidio del popolo di quella terra sulla base del
trasferimento propagandistico del proprio tasso di criminalità, primato
mondiale, su chi subisce, non deve reagire, sarà tolto di mezzo. Il classico
vittima al posto del carnefice e viceversa. Per poter portare a termine il
progetto spopolamento mediante soluzione finale, toccava trovare una ragione
che giustificasse gli orrori programmati.
Ecco dunque la totale invenzione
per un’inversione totale. Hamas penetra, decapita neonati, brucia nei forni bambini,
stupra, uccide a man bassa 1.200 civili (poi 800, poi metà militari), devasta
distrugge, rade al suolo case e basi militari, pur dotato solo di armi leggere,
contro elicotteri e tank che sparano all’impazzata su tutto, per impedire la
presa di ostaggi.
Inchieste su inchieste, anche dall’interno
dello Stato fuorilegge, fino all’ammissione dell’ex-ministro della Difesa, Yoav
Gallant (che invano, con tanta gente, chiede a Netaniahu una commissione d’inchiesta
su quell’episodio), e perfino confessioni di ex-disinformatori, dimostrano la
falsità dell’intera narrativa.
Ma grazie alla militanza con
benefit del meccanismo politico-mediatico in cui siamo inchiavardati, quella
censura regge: A cosa serviva? Ad anticipare in capo a Hamas le atrocità che sarebbero
state perpetrate, senza soluzione di continuità e senza fine, nei mesi successivi,
tra Gaza, Libano e Cisgiordania: bambini sterminati, donne stuprate e uccise,
civili affamati, assetati, inquinati, offesi, umiliati, bastonati, carcerati,
torturati. Questo, tutto documentato e confermato da ONU, ONG, medici,
testimoni. Ma non si poteva non fare, visto il 7 ottobre…
Modello di censura prediletto, ma
che a forza di strafare pare che ora abbia preso a zoppicare un po’.
Finchè c’è verità c’è speranza.
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