IPOCRISIA
VentIcinqueaprilisti,
pacifisti, ecologisti, golaprofondisti…
BYOBLU-MONDOCANE XXII
Rischiando
di farmi dare del soggettone, ho iniziato il mio intervento, nella bella festa
del 25 aprile al Teatro Flavio di Roma, stonando una canzone partigiana in
sostituzione di “Bella Ciao”, ormai inutilizzabile per eccesso d’abuso di non
titolati. E’ quella che fa “Forza, che è giunta l’ora, infuria la battaglia
/ per conquistar la pace, per liberare l’Italia…”. Una modesta, ma
volenterosa risposta a chi del 25 aprile ha fatto scempio quanto della detta
canzone, scrivendosi addosso la massima di Francois de La Rochefoucauld:
“L’ipocrisia
è il tributo che il vizio paga alla virtù”.
Essendo
la virtù quanto avvenne il 25 aprile 1945, il vizio tutti coloro che sotto
quella data hanno fatto germogliare la propria doppiezza, corruzione,
impostura, vertici dello Stato compresi. Ed essendo l’ipocrisia la ciambella
che li tiene a galla.
La
Cina fa scoppiare la pace in Medioriente e prova a ventilarla in Ucraina,
l’Occidente politico fa scoppiare guerre in un’Africa che promette di prendere
il largo dal neoclonialismo.
Un
presunto whistleblower di documenti CIA segretissimi, copre un disperato
tentativo di rimettere in riga le forze.
Il
Dalai Lama, stipendiato CIA, con la sua linguaccia da far succhiare ai bambini,
rivela di che pasta fosse fatta la tanto celebrata, quanto feroce tirannia
feudale pedofila dei monaci buddisti in Tibet.
E’
la segretaria ecologista, pacifista del partito della sinistra e dei
lavoratori? Quante sorprese! Inceneritore sì, armi al fantoccio despota di Kiev
sì, assassinio di un’orsa-mamma e dei suoi tre cuccioli sì. In compenso vanta
un’addetta al suo abbigliamento a 150 euro l’ora e al suo shopping a 300 euro
all’ora. E così che si porta avanti la causa dei disoccupati, dei precari, dei
15 milioni di poveri tra assoluti e quasi.
E
dopo aver squartato e avvelenato la Sardegna a forza di poligoni ed esplosioni,
non vogliamo farla partecipe dalla transizione ecologica? 700 pale eoliche in
terra e in mare, alte fino a 300 metri, a occupare una distesa pari a 10.000
campi di calcio. Fa bene agli umani, ai tonni, agli uccelli di passo, al
turismo.
E
molto altro.
In onda
domenica 30 aprile alle 20.30, poi lunedì alle 12.30, martedì alle 14.30,
mercoledì alle 12.30, giovedì alle 14.30, venerdì alle 18.30 e sabato alle
08.00.
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