venerdì 8 dicembre 2023

ISRAELE: HIC SUNT BARBARI (come non ce ne sono mai stati)

 



BYOBLU - MONDOCANE PUNTATA 3/9

In onda domenica 21.30, lunedì 9.30, martedì 11.00, mercoledì 22.30, giovedì 10.00, sabato 16.30, domenica 9.00.

 

Google ha oscurato tutte le immagini dei civili palestinesi di Gaza rastrellati a caso, denudati, legati con le mani dietro la schiena e messi in fila in ginocchio, esposti al freddo di dicembre e al ludibrio di barbari fuorusciti dalla dimensione dell’umano (anche se non si ha memoria di barbari che abbiano compiuto efferatezze di tale portata, tra tortura e umiliazione di innocenti). Se le avete viste fugacemente in TV, sfuggite alla censura dei barbari, tenetele a memoria per sempre. Servono a distinguere.

Questo succede mentre, a Roma, mille depistatori filo-sionisti manifestano contro un antisemitismo che non esiste, ma è antisionismo, cioè rifiuto delle aberrazioni israeliane, fatto passare per razzismo, E così che, da quasi un secolo, si mascherano i campioni mondiali di razzismo innestati in Palestina. Gridano, i terroristi originali diventati sistemici, all’allarme terrorismo, parossismo di tutti i paradossi. E’ tutta loro, storicamente e nell’attualità, quella minaccia

Emuli minori di queste barbarie, in Ucraina, lanciano ai maestri storici un avvertimento: occhio che a strafare, allestire False Flags come a Bucha, o l’11 settembre, o il 7 ottobre, compiere oscenità come a Abu Ghraib, nel palazzo di Odessa bruciato con i vivi dentro, o come negli ospedali di Gaza, pieni di malati, feriti, incubatrici con bambini morti, si rischia di perdere credito, indispensabile per trascinarsi dietro i gonzi.  L’Ucraina è arrivata al punto che non se la fila più nessuno. Israele, nella percezione degli umani, è mutata da vittima in carnefice e così anche il suo, di destini, è inesorabilmente segnato, per quanti colpi di coda gli faccia dare, o dia, il marcescente impero.

Va così in crisi, per quanto si dia parossisticamente da fare, anche la corsa occidentale al totalitarismo, affidata a malviventi allevati negli zoo imperiali come Zelensky, Netaniahu, Macron, Sunak, Scholz, Von der Leyen, e i nostri gnomi da giardino col loro premierato. Tutti impegnati a aprirsi la strada contro uomini e donne liberi mediante affannosi copia e incolla dagli anni rimpianti venti e trenta del secolo scorso.

Intanto si usa l’arma di distrazione di massa e di obnubilazione dei neuroni tramite grancassa patriarcal-maschilista, approfittando di un evento della normalità criminale come l’uccisione di una donna da parte di un “maschio”, per suscitare l’ennesimo conflitto che disgreghi la società umana, tra bene (tutte le donne e i poteri in atto in Occidente) e male: tutti i maschi e, poi, negazionisti, terrapiattisti, putiniani, complottisti, pacifisti…).

Dal regno delle abiezioni a quello dei furboni del quartierone, con l’eccellenza Luca Casarini in testa. Ribaldo finto e collateralista di false flag imperiali nello scorcio a cavallo del passaggio di millennio, l’ex capo dei “Disobbedienti”, delle “”Tute Bianche” e dello “Ya Basta” zapatisteggiante, l’ho incrociato molte volte operativo sotto mentite spoglie ribellistiche. L’ho anche seguito mentre ai bombardieri D’Alema e Marco Rizzo (dei “Comunisti Italiani” in maggioranza) e ai golpisti cripto-CIA di Otpor a Belgrado forniva l’assist dei suoi centri sociali; mentre in Chiapas, sfruttando l’infelicità  dei Maya, si faceva chierichietto del farloccone subcomandante Marcos e del vescovo zapatista Ruiz, impegnati contro la sinistra e Obrador e contro il riscatto del Messico dalla manomorta narcos-USA; e. ancora, mentre al G8 di Genova agevolava le condizioni psico-ambientali per la mattanza attuata sotto Gianni De Gennaro, eterno protagonista politico-poliziesco-militare del nostro status di colonia USA.

Oggi, Casarini, è ancora un eroe del nostro tempo, santo subito per aver “incontrato Gesù in mare” da capitano salva-migranti della “Mare Ionio” e per questi meriti essendo foraggiato dai vescovi e innalzato, se non al soglio, al sinodo universale del papa. Ancora una volta l’ex-presunto ribaldo fiancheggia il “bene”: agevolando la delocalizzazione dei popoli a fini di calmieramento dei salari locali e di territori d’oltremare svuotati della loro gente, ma spalancati alla voracità di chi arriva da Ovest con ruspe e scavatrici di risorse naturali.

Non ci crederete, ma, nella puntata, c’è ancora molto altro. Accomodatevi, dura quasi un’ora.

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