BYOBLU - MONDOCANE PUNTATA 3/9
In
onda domenica 21.30, lunedì 9.30, martedì 11.00, mercoledì 22.30, giovedì
10.00, sabato 16.30, domenica 9.00.
Google
ha oscurato tutte le immagini dei civili palestinesi di Gaza rastrellati a
caso, denudati, legati con le mani dietro la schiena e messi in fila in
ginocchio, esposti al freddo di dicembre e al ludibrio di barbari fuorusciti
dalla dimensione dell’umano (anche se non si ha memoria di barbari che abbiano
compiuto efferatezze di tale portata, tra tortura e umiliazione di innocenti).
Se le avete viste fugacemente in TV, sfuggite alla censura dei barbari,
tenetele a memoria per sempre. Servono a distinguere.
Questo
succede mentre, a Roma, mille depistatori filo-sionisti manifestano contro un
antisemitismo che non esiste, ma è antisionismo, cioè rifiuto delle aberrazioni
israeliane, fatto passare per razzismo, E così che, da quasi un secolo, si
mascherano i campioni mondiali di razzismo innestati in Palestina. Gridano, i
terroristi originali diventati sistemici, all’allarme terrorismo, parossismo di
tutti i paradossi. E’ tutta loro, storicamente e nell’attualità, quella
minaccia
Emuli
minori di queste barbarie, in Ucraina, lanciano ai maestri storici un
avvertimento: occhio che a strafare, allestire False Flags come a Bucha, o l’11
settembre, o il 7 ottobre, compiere oscenità come a Abu Ghraib, nel palazzo di
Odessa bruciato con i vivi dentro, o come negli ospedali di Gaza, pieni di
malati, feriti, incubatrici con bambini morti, si rischia di perdere credito,
indispensabile per trascinarsi dietro i gonzi. L’Ucraina è arrivata al punto che non se la
fila più nessuno. Israele, nella percezione degli umani, è mutata da vittima in
carnefice e così anche il suo, di destini, è inesorabilmente segnato, per
quanti colpi di coda gli faccia dare, o dia, il marcescente impero.
Va
così in crisi, per quanto si dia parossisticamente da fare, anche la corsa
occidentale al totalitarismo, affidata a malviventi allevati negli zoo
imperiali come Zelensky, Netaniahu, Macron, Sunak, Scholz, Von der Leyen, e i nostri
gnomi da giardino col loro premierato. Tutti impegnati a aprirsi la strada
contro uomini e donne liberi mediante affannosi copia e incolla dagli anni
rimpianti venti e trenta del secolo scorso.
Intanto
si usa l’arma di distrazione di massa e di obnubilazione dei neuroni tramite
grancassa patriarcal-maschilista, approfittando di un evento della normalità
criminale come l’uccisione di una donna da parte di un “maschio”, per suscitare
l’ennesimo conflitto che disgreghi la società umana, tra bene (tutte le donne e
i poteri in atto in Occidente) e male: tutti i maschi e, poi, negazionisti, terrapiattisti,
putiniani, complottisti, pacifisti…).
Dal
regno delle abiezioni a quello dei furboni del quartierone, con l’eccellenza
Luca Casarini in testa. Ribaldo finto e collateralista di false flag imperiali
nello scorcio a cavallo del passaggio di millennio, l’ex capo dei
“Disobbedienti”, delle “”Tute Bianche” e dello “Ya Basta” zapatisteggiante,
l’ho incrociato molte volte operativo sotto mentite spoglie ribellistiche. L’ho
anche seguito mentre ai bombardieri D’Alema e Marco Rizzo (dei “Comunisti Italiani”
in maggioranza) e ai golpisti cripto-CIA di Otpor a Belgrado forniva l’assist
dei suoi centri sociali; mentre in Chiapas, sfruttando l’infelicità dei Maya, si faceva chierichietto del
farloccone subcomandante Marcos e del vescovo zapatista Ruiz, impegnati contro
la sinistra e Obrador e contro il riscatto del Messico dalla manomorta
narcos-USA; e. ancora, mentre al G8 di Genova agevolava le condizioni
psico-ambientali per la mattanza attuata sotto Gianni De Gennaro, eterno
protagonista politico-poliziesco-militare del nostro status di colonia USA.
Oggi,
Casarini, è ancora un eroe del nostro tempo, santo subito per aver “incontrato
Gesù in mare” da capitano salva-migranti della “Mare Ionio” e per questi meriti
essendo foraggiato dai vescovi e innalzato, se non al soglio, al sinodo
universale del papa. Ancora una volta l’ex-presunto ribaldo fiancheggia il
“bene”: agevolando la delocalizzazione dei popoli a fini di calmieramento dei
salari locali e di territori d’oltremare svuotati della loro gente, ma
spalancati alla voracità di chi arriva da Ovest con ruspe e scavatrici di
risorse naturali.
Non
ci crederete, ma, nella puntata, c’è ancora molto altro. Accomodatevi, dura
quasi un’ora.
Nessun commento:
Posta un commento