“Il bene dell’umanità è sempre l’alibi dei tiranni” (Albert Camus)
Inciso incidentale: Riccardo Ricciardi,
deputato Cinque Stelle, soggetto-oggetto della gazzarra leghista in parlamento
per due ottime ragioni: essersi reso colpevole di un del tutto ingiustificato servo
encomio nei confronti del Torquemada d’Italia, Conte Pippo, ed essersi reso
meritevole di coraggioso oltraggio all’indirizzo di un ceto politico lombardo, che ha reso i propri cittadini i più inquinati
d’Europa, i più elettromagnetizzati dal 5G e, anche per questo, i più colpiti da quello che si vuole sia la pandemia
del coronavirus.
Di buono, per Conte a padrini, hanno
però di aver fornito l’alibi al trucco della lombardizzazione dell’Italia
intera, fin lì dove l’ultimo virus s’era visto all’epoca di Renzo e Lucia.
La Germania com’è e come è vista dal
Fatto Quotidiano
”Siamo il popolo, Obbedienza = dittatura, Fermate la pazzia Corona, Proteggete la Costituzione, mai vaccinazioni di massa, Fermate la Merkel”
Ieri tedeschi tutti
nazisti, oggi tutti nazisti coloro che manifestano per la libertà. Dal
confronto, si vede come siamo messi noi e come, per la rabbia di Travaglio,
sono messi altri. In ispecie in Germania che, secondo la vulgata post-1945, è
tutta una passione per autorità e disciplina. Invece no, è Brecht, Marx,
Engels, Hegel, Goethe, Adorno, Mann, Sophie Scholl. Non solo Merkel, Bundesbank,
Monsanto-Bayer, ecologisti guerrafondai e Schaeuble. Nel video che qui
riproduco ve ne farete un’idea: https://youtu.be/yKIRgZ8uhO4 E solo uno degli episodi che
si succedono da settimane.
E’ la stampa al tempo del
virus, bellezza
Travaglio,
principe della categoria che ogni giorno, da direttore di un giornale davvero
“Indipendente”, si inebria delle imprese di un governo che avrebbe
scandalizzato Attila e trasuda anatemi contro gli sporchi, brutti e cattivi che
non ne invocano la santità subito, si è aggiunta ieri un’eccellenza femminile
procuratasi una certa visibilità pop, un po’ con la posta del cuore e un po’
col mestiere ad alto punteggio di giurata negli studi del meglio trash
televisivo. Ieri, avvertita dell’ira di Burioni per chi rischia di annichilire
il suo vaccino con altra terapia, ha alzato il tasso della sua ingiustificata
spocchia, aggredendo il Prof De Donno. De Donno, dell’ospedale Poma di Mantova,
è colui a cui dobbiamo, assieme ai colleghi di Pavia, il recupero di una
vincente terapia anti-virus da sangue immune e, dunque, la possibilità di
scampare al vaccino cum global dictatura di Bill Gates.
Di
male in peggio, con un trio di VIP che, diversamente da quelli
cui alludo nel titolo, sono pulitissimi, bellissimi, e buonissimi.
Gestapizzazione regionale
Penso che sia dalle incursioni di certi signori, puliti,
belli e buoni, nei villaggi abissini e libici, o tra le leghe operaie e
contadine qualche anno prima, che non si sia più visto un tale cranio e udite
tali parole: https://youtu.be/rezRcw3rgIU
.
Siccome il modello è la Kristallnacht, la Notte dei
Cristalli, dal 9 al 10 novembre 1938, un pogrom anti-ebraico in Germania,
condotto dalle SA (Sturmabteilung) con la distruzione di oltre mille
sinagoghe, c’è solo da augurarsi che ad analoghi esiti non porti il
metodo Bonaccini di “andare e prendere casa per casa e rinchiudere” i
simil-ebrei emiliani, forse, molto forse, più probabilmente no, affetti da
coronavirus. Comunque la sorpresa, qui, è fuoriluogo. Avremmo dovuto capire
tutto del personaggio fin da quando imperversava contro l’ambiente e la sanità
dell’Emilia-Romagna e, ancora meglio, quando si circondava di sardine andate a
male, imperdonabile offesa ai nobili pesci omonimi.
E fuori uno. Anzi, dentro uno, se solo la magistratura
italiana, salvo poche eccezioni, non fosse quell’eccellenza di trasparenza e
legalità che lo sconfinato giro di clienti di Palamara (compreso il procuratore
nazionale Antimafia che aveva segato Di Matteo dal Pool Stragi!) ha rivelato e
che l’ordine dall’altissimo al ministro della Giustizia, di soprassedere alla
nomina di Nino Di Matteo alla direzione delle carceri (DAP) e, quindi, dei
rapporti criminali dentro-criminali fuori, ha confermato.
Rockizzare Bilderberg
Dentro un altro (al gabbio, s’intende), sempre che, a
comandare in Italia e in almeno metà dell’universo mondo, non ci fossero
proprio quei pulitissimi, bellissimi e buonissimi che ogni tanto si riuniscono
molto discretamente in alberghj a una dozzina di stelle, spesso svizzeri, e solo
tra loro e relativi cortigiane e chierichetti, pifferai e violinisti. Abbiamo
assistito con intima soddisfazione al lavaggio più bianco del bianco, da parte
di Bonino e Lilli-Bilderberg-Gruber, del filantropo George Soros, insozzato da
ogni genere di oltraggio e insolenza da parte, appunto degli sporchi, brutti e
cattivi. Abbiamo goduto come scimmie con Formigli, quando Gad Lerner si è
arrampicato a forza di encomi e inni sull’altissima statura morale del
miliardario che abbatte i cattivi a forza di ONG e di colpi di Stato.
Non ci resta ora, dopo
avergli perdonato la leggera sventatezza della devastazione di ambienti marini
e montani col suo megaconcerto dello scorso anno, che rendere grazie e incensi
al più puro dei giullari musicali alla corte dei puliti, belli e buoni,
dell’incontro con la cui eletta cuspide (Bilderberg? Trilateral? Aspen? Davos?)
ci narra felice in questo filmato:
https://www.youtube.com/watch?v=MDEmI62X1c0 (estratto), e in quest’altro: https://www.dailymotion.com/video/x439vq7
(intero, e vale la pena),
E se a
Bonino-Gruber-Lerner-Formigli è bastato il solo George Soros da riporre nel
tabernacolo, il canarino nella gabbia dorata dell’élite si è fatto celebrante e
agiografo dei meglio paperoni dei cinque continenti, con particolare dedizione
a farmaceutici e digitali. Proprio quelli all’opera nella congiuntura fortunata
in cui, liberi e felici, noialtri, brutti, sporchi e cattivi asintomatici, verremo
prelevati dai nostri covi e finiremo nelle varie Villa Triste, o Via Tasso,
dalle parti di Bologna. Hanno dischiuso un mondo affascinante al nostro
canarino. Il mondo in cui la politica, rappresentante il popolo e da esso
eletta, e destinata agli stessi inceneritori in cui sono finiti alcune migliaia
di “morti da coronavirus” Il mondo da cantare e decantare, invece, è quello in
cui ogni cosa è diretta dai farmaceutici e digitali. Quelli che decidono vita,
morte e connessione.
La sgorbizzazione
della satira
Dopo quello del
monatto ai tortellini e l’altro del rock per polli nel nome delle volpi,
abbiamo un campione della satira invertita, che è oggi quasi tutta: anziché
contro i potenti, dalla loro parte: c’est plus facile.
Stefano Di Segni (che si mimetizza
da “Disegni”) traccia col cacciavite delle orrende strisce sul giornale di
Selvaggia Lucarelli, degne di lei e del suo direttore. Al tempo della guerra
Nato alla Serbia, mi chiese di mandare reportage da Belgrado per il giornale
satirico “Cuore”. Sia “Cuore” che gli altri farlocchi di “Radio Popolare” di
Milano, mi segarono quando si accorsero che contro i serbi e Milosevic non
lanciavo le attese contumelie di accompagnamento alle bombe di D’Alema. Ecco
l’ultima striscia, di servizio ai suoi riferimenti e correligionari Bill Gates,
Soros, Rockefeller, all’OMS, con abusivo reclutamento anche di Gandhi. La
satira invertita consiste nella furbata-paradosso di rappresentarli come
assurdamente li vedrebbero, diffamandoli, quei cialtroni di complottisti. Ora,
nobilitare un bucaniere golpista come Soros è già impresa fumanbolica. Ma
riabilitare il tipo che ha sterilizzato migliaia di giovani donne in Africa e
India, nel nome della depopolazione, facendone morire un bel po’, va al di là
di quanto è successo a Gesù tre giorni dopo Pasqua.
Notizie di reato. Lo diciamo a Palamara?
Pendagli da forca
no, siamo contro esiti punitivi di quel tipo, ma pendagli da gogna di sicuro,
per l’appassionato impegno al servizio dei nemici della patria e di tutte le
patrie. Ma, prima che si faccia davvero la rivoluzione, ormai unica via di
scampo, non succederà. Governi infetti di coronavirusite hanno la magistratura
corrotta che si meritano. E ministri della Giustizia dimostratosi alla fine in
perfetta continuità con predecessori che, in sintonia con scale gerarchiche
varie, hanno regolarmente garantito il consociativismo società civile (politica
e non) - società criminale. Quel connubio ideologico-operativo che morti defunti
e morti in cammino, come Chinnici, Falcone, Borsellino e Di Matteo, hanno
svelato. Di conseguenza certuni – politici, “giornalisti”, canarini,
imbrattatori di schermi e carta e rispettivi mandanti - meritevoli di anni di
galera per averci rovinato la vita e il mondo, imprigionato 60 milioni di
innocenti su falsi presupposti, inesistenti minacce e delitti immaginari, i
dovuti anni al gabbio non li faranno. Anzi, verranno lasciati e incoraggiati a
proseguire nella loro missione di intorcinamento della verità a maggiore
gloria, denaro e potere dei burattinai, appesi ai cui fili fanno la loro danza
macabra.
Quali reati? Mascherine-bavaglio
e ricettacolo di virus e agenti patogeni tuoi e altrui, riduttori di ossigeno
nel sangue e perciò di difese immunitarie, oltre a strumento di sociocidio. Guanti
che soffocano la pelle, il suo ph, non la lasciano interagire con l’aria, la
luce, il sole, che raccattano agenti patogeni e li trasmettono da un soggetto
all’altro, ma non si lavano, come si lavano le mani (vedi “American Society
of Microbiology”, giugno 2016). Tamponi che al 60-80% falsano il risultato.
Distanze idiote che servono solo come pretesto per punizioni (calciatori che
non si devono stringere la mano, o scambiare gagliardetti, ma poi si scontrano
o s’intrecciano rotolando per terra).
Ma non gli bastavano
i morti da ventilazione sfascia-polmoni, ora in disuso per mancanza di soggetti
da terapia intensiva, o piuttosto perché la malattia e, quindi, il rimedio,
erano altri? A fine anno annegheremo in otto miliardi di mascherine che,
assieme ai guanti, produrranno 450 mila tonnellate di spazzaturai da Covid,
tutti nei rifiuti differenziati e, da lì, in discarica, o inceneritore (1.700
euro a tonnellata). Una pacchia per il territorio da risanare.
Morti che vengono,
morti che vanno
Vabbè che tocca
rilanciare l’economia, specie quella degli amici che si occupano storicamente
di rifiuti, ma un reato di disastro ambientale non ci scappa? O, alla vista dei
media di convenienza, uno di “falso di massa” (esempio: lo Stato di polizia
chiama alla rappresaglia contro gli infami che passeggiano sui Navigli, o qua e
là? Pronta l’astuzia tecnoscientifica: gente distanziata ripresa col
teleobiettivo in modo da farla apparire tutta ammassata). E uno di strage,
quanto meno colposa per tutti quei morti cremati istantaneamente, fuori dagli
affetti, e soprattutto dalla vista, dei parenti. Falso in atto pubblico?
Peccato che Nino Di Matteo è tutto assorbito dalla mafia. E dallo Stato.
A New York, dove
regna il Democratico Cuomo, intimo di Bill Gates, si può forse parlare di
strage dolosa. Così la chiamano certe gole profonde dell’ambiente ospedaliero. Di
certo dolose sono le cifre diffuse da Cuomo e dal suo compare di Washington, il
capovirologo Anthony Fauci, altro pupillo di Gates, detestato da Trump. Al 21
maggio i decessi “accertati” sarebbero stati 16.000, più 4000 “probabili”, cioè
indebitamente presunti, come da noi. Con 51mila ricoverati in ospedale e circa
20.000 di questi deceduti (si dice anche di ventilazione), il tasso di
mortalità risulta orrendo: dal 31 al 39%. Ma calcolando 1,8 milioni di contagiati
su 8,4 milioni di abitanti, il vero tasso di mortalità scende a 0,9%
E a proposito di
numeri, fino a fine febbraio in Italia i morti, pur in presenza del virus, ma
senza clausura (!), erano parecchio sotto la media dei cinque anni precedenti
(13 casi su mille, anziché 15). Poi qualcuno ha preso in mano la situazione, ci
hanno chiusi e sono esplosi gli aumenti esponenziali. Quelli dei morti tutti di
coronavirus, subito cremati e, assolutamente, senza autopsia. Quelli che, da
Roma (INPS) a Berlino a New York, vengono messi in dubbio da colleghi
virologhi, ed epidemiologhi più rinomati e meno omologati. Ma anche quelli che,
stupefacentemente, sarebbero invece meno di quanto riferisce la Protezione
Civile. Dal calcolo ne mancherebbero quasi 20mila. E chi mai potrebbero essere?
Un’idea, da profano, incompetente e complottista, ce l’avrei. Visto che di
covid-19 si muore di media a 81 anni, che tra quei 20.000 non ci siano tanti
vecchietti “single” e non autonomi, abbandonati dalle loro badanti in fuga
verso Romania, o Ucraina, o ristrette in casa, lasciati a marcire/morire senza
cibo, igiene, moto, cure, conforto, come da DPCM del Pippo Conte e dei suoi
suggeritori?
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